I Sistemi Informativi

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1 I Sistemi Informativi Massimo Paolucci Dipartimento di Informatica Sistemistica e Telematica (DIST) Università di Genova 1999 Indice argomenti Definizioni Evoluzione dei SI Struttura generale di un SI Processi e Basi di Dati (DBMS) Tipologie di SI Le funzioni della logistica nei SI (esempio: SAP R/3) La progettazione dei SI I database relazionali ed il loro progetto tramite diagrammi ER Generalità di SQL Il modello ad object-oriented e la multimedialità 1 2 Alcune definizioni Sistema Informativo: l insieme dei flussi di informazioni all interno di una organizzazione elaborate sia manualmente che elettronicamente. Sistema Informatico: l insieme di calcolatori, reti informatiche e procedure per la memorizzazione e la trasmissione elettronica delle informazioni (la realizzazione di un sistema informativo con strumenti informatici). Concetti fondamentali: Dato Informazione Processo Evoluzione dei SI Il termine Sistema Informativo (SI) compare nella seconda metà degli anni 60. Sviluppo dei SI negli anni 70 e 80: crescita del bisogno di elaborazione delle informazioni nelle aziende tecniche per il controllo della gestione, terziarizzazione, internazionalizzazione crescita degli usi operativi del calcolatori, prenotazioni voli, operazioni bancarie, fabbrica automatica 3 4

2 Caratteristiche comuni delle informazioni trattate da SI tradizionali: riguardano il funzionamento interno dell azienda sono strutturate con formato predeterminato sono correlate tra loro forniscono a diversi livelli aziendali una rete informativa su cui si basano le operazioni e le decisioni aziendali L impatto dell innovazione tecnologica SI come risorsa strategica per migliorare le prestazioni e la competitività aziendale non solo come strumento per l automazione delle attività già strutturate e ripetitive Fattori di evoluzione: riduzione dei prezzi e disponibilità di piccoli sistemi sviluppo della tecnologia delle telecomunicazioni, quindi delle reti sviluppo (semplificazione) degli strumenti software SI introdotti anche per il supporto a funzioni non strutturate delle aziende 5 6 Nuove applicazioni: L evoluzione dei SI ha contribuito: automazione processi produttivi (robotica) terminali specializzati (banche) automazione di attività professionali (CAD, CAM, multimedia) sistemi per l archiviazione multimediale all introduzione di nuove architetture organizzative organizzazioni non più gerarchiche ma reticolari al consolidarsi del patrimonio di conoscenze aziendali database distribuiti su reti locali e geografiche comunicazione elettronica ( , ftp, condivisione dati) all acquisizione di nuovi paradigmi per l analisi delle prestazioni (servizio al cliente, qualità, tempi di risposta) Modificare la struttura informativa Rivedere l organizzazione aziendale (resistenze) al miglioramento delle prestazioni integrando funzioni con fornitori e clienti e soddisfacendo le esigenze conoscitive del management La tecnologia come nuove opportunità, senza imporre un proprio modo di operare 7 al superamento della rigidità dei primi SI (architetture modulari, integrazione di sistemi) 8

3 Struttura generale di un SI Schema di un SI (classico) Sistema Informativo: un insieme di applicazioni software per l elaborazione di dati Componente Attiva SI In termini classici per dati si intende dati gestionali strutturati: dati organizzati secondo un formato predefinito e fissato (e.g., fatture, ordini, bolle, prenotazioni, transazioni bancarie) Processo #1... Processo #n processi per l elaborazione (consultazione e modifica) dei dati corrispondono alle attività aziendali Esempi di dati non strutturati: testi ed ipertesti, immagini suoni filmati Database Componente Passiva SI raccolte dati memorizzate su eleboratore e resi accessibili per mezzo di un Database Management System (DBMS) 9 10 Un esempio: un sistema di prenotazione voli I processi: tipi di elaborazione Elaboratore Centrale... Terminali Database Prenotazioni interattiva (on-line) inizialmente con sistemi a menu, attualmente per mezzo di GUI real-time DB aggiornato in seguito ad un evento e prima del verificarsi del successivo (sistemi per il controllo di processo, rilevamento passaggi/presenze) a lotti (batch) grandi volumi di dati, input/output su disco (estratti conti, paghe, rendiconti, distinta base, trasferimenti dati tra sottosistemi) Esempi con struttura analoga: anagrafi sanitarie, comunali, fiscali 11 12

4 I processi: tipi di operazioni sui dati Struttura generale dei processi updating del database (DDL, DML) creazione/inserimento modifica cancellazioni Input esterno Regole di elaborazione Output esterno querying (QL) interrogazione/reporting fisse parametrizzate estemporanee I processi di reporting associano query a elaborazioni per consentire la generazione della vista dati desiderata dall utente. SQL (Structured Query Language) è il linguaggio standard che include DDL, DML e QL. I DB analitici sono tool per report e l analisi dati per il management (OLAP). 13 Database Un processo esegue un insieme di funzioni (sottoprocesso, elaborazioni attivabili singolarmente) Una funzione è associata ad un modulo L implementazione dei moduli corrisponde ai programmi (molti programmi ancora presenti sono scritti in COBOL (Common Business Oriented Language) 14 La Base Dati I Database Management Systems (DBMS) Sono lo strumento con cui sono raccolte ed organizzate le informazioni (collezioni di dati significativi per l azienda) In generale in un SI sono presenti tre famiglie di dati: dati anagrafici (entità e loro attributi) dati sullo stato (condizione attuale di oggetti/entità) dati sugli eventi (avvenimenti che possono cambiare lo stato di oggetti/entità) Esempio Dato Anag. Stato Evento Scorte Saldo scorte Movimenti magazzino C/C Saldo C/C Prelievi/versamenti in C/C Prenot. voli Disponib. posti Prenotazioni La registrazione degli eventi nel DB è importante per giustificare/ricostruire un certo stato Sono pacchetti software con cui vengono implementate le basi di dati Consentono: la condivisione dei dati l integrazione dei dati la riduzione della ridondanza la sicurezza dei dati l imposizione di standard sui dati il controllo sull integrità dei dati Mettono a disposizione facilities per operare sui dati (SQL) Introducono un ulteriore livello di astrazione sui dati adottando un modello per i dati (il modello relazionale è il piu diffuso, il modello ad oggetti è emergente) 15 16

5 Tipologie di SI Schedari elettronici (cataloghi ed anagrafi) Sistemi per l elaborazione dell informazione (aggiornamento concorrente dello stato di oggetti della base dati; fatturazione, compravendita titoli, sistemi bancari, prenotazioni) Procedure amministrative (sistemi per la contabilità; clienti/fornitori, paghe) Pianificazione e controllo delle operazioni (planning e supervisione di industrie manifatturiere, trasporti e rifornimenti, controllo avanzamento commesse, assistenza e manutenzione) Reporting aziendale e SI direzionali (informazioni sintetiche sull andamento dei processi e delle unità aziendali; bilanci, indici di prestazione) SI per la logistica Sono SI in cui sono implementati processi informativi per la gestione ed il supporto di attività logistiche. Col termine logistica viene coperto un ambito piuttosto esteso la gestione del processo di pianificazione, implementazione e controllo del flusso e stoccaggio di materie prime, del inprocess inventory, di parti finite e delle informazioni relative, dai punti di origine a quelli di consumo con lo scopo di soddifare i requisiti dell utente Si parla di Inboud logistics material management Physical distribution Supply-chain management SI che supportano la catena logistica in modo integrato coprono in genere aspetti relativi a: vendita distribuzione pianificazione e controllo della produzione gestione dei materiali controllo della qualità Vendite Gestione dei Materiali Controllo della Qualità La necessità di stretta integrazione tra le diverse funzione suggerisce un SI aziendale con architettura basata su un DB centralizzato. Database Centrale In presenza di aziende che operano nella logistica distributiva particolare attenzione deve essere data al tracking e tracing dei beni. Distribuzione Pianificazione e Controllo della Produzione Nel caso di catene di operatori logistici è essenziale l integrazione informativa dei diversi sistemi mediante reti e messaggi (e.g., EDI, Internet), la soluzione centralizzata puo essere adottata attraverso Information Brokers. 19 Integrazione delle funzioni logistiche aziendali per mezzo di un architettura centralizzata 20

6 Esempi di soluzioni informative per una catena di operatori logistici Una catena di operatori logistici per il trasporto di beni che effettuano groupage (i beni sono consolidati da piccole unità ad unità più grandi). Un SI centralizzato viene messo a disposizione da un Information Broker. Ogni operatore esegue le proprie procedure accedendo al SI da terminali. Le informazioni sono centralizzate quindi immediatamente disponibili. Ogni operatore possiede un proprio sistema le informazioni sono trasferite con messaggi. Information Broker Centralized DB La soluzione SAP per la logistica aziendale. SAP R/3 è un sistema gestionale integrato, ampio e complesso, suddiviso in aree applicative corrispondenti a settori o zone d operatività aziendali. L integrazione avviene grazie all interazione in tempo reale dei vari processi ed alla condivisione delle informazioni. L architettura di SAP è client/server basata su un modello three tier. Applicazione (Front-End) Software R3 Application Server (Middleware) La soluzione SAP per la logistica aziendale (cont.) Vantaggio: l indipendenza tecnologica ed lunghezza del ciclo di vita Realizzato per tutte le principali piattaforme e DBMS Linguaggio ed applicazioni rendono trasparenti le paittaforme HW e SW Sitema customizzabile e scalabile (linguaggio 4GL ABAP/4) SAP posside funzionalità per la gestione della logistica e della produzione aziendale: PP (Production Planning and Control System) che offre soluzioni per: vendita/distribuzione pianificacazione produzione manutenzione impianti gestione servizi post-vendita acquisti e calcolo costi DataBase (Back-End) DB server 23 Le funzioni PP di SAP sono integrate con le altre funzioni aziendali, ad esempio quella finanziaria (FI). 24

7 La soluzione SAP per la logistica aziendale (cont.) La funzione PP include soluzione relativi a: MRP II COMS (Customer Oriented Manufacturing System) ERP (Executive Resource Planning) MES (Manufacturing Execution System) Il supporto alla produzione di SAP passa attraverso diverse sottofunzioni: Sales and Operation Planning (SOP) (Previsione vendite) Master Production Scheduling (MPS) (Pianificazione produzione) Material Requirement Planning (MRP) (Gestione scorte e approvvigionamenti) Capacity Resource Planning (CRP) e Scheduling Shop Floor Control (area MES) La soluzione SAP per la logistica aziendale (cont.) Parallelamente la sottofunzione Sales and Distribution (SD) gestisce in maniera integrata il flusso di documenti (transazioni) di supporto alla vendita: Supporto commerciale e cominicazione ai clienti Richiesta offerta e generazione dell offerta Ordini di vendita (schedulazione consegne e controllo disponibilità) Spedizioni (Prelievo e Trasporto) Fatturazione Le funzioni logistiche di SAP operano su un insieme di archivi condiviso che includono le necessarie anagrafiche quali ad esempio clienti, fornitori, magazzini, cicli di produzione, schedule, BOM, ecc. SAP mette a disposizione sottosistemi direzionali (ad esempio, LIS - Logistics Information System) per l analisi dei dati ed il supporto decisionale Aspetti informativi nella catena logistica Aspetti informativi nella catena logistica (cont.) Un sistema di vendita/distribuzione gestisce in generale tre flussi tra produttore e consumatore: flusso di beni flusso di informazioni flusso di denaro Scopo dell IT è migliorare l efficienza e l accuratezza del flusso di informazioni per migliorare il controllo del flusso di beni Le informazioni tra produttore e consumatore in generale sono di tre tipi: informazioni tecniche (cosa) informazioni commerciali (da chi) informazioni amministrative (quanto, dove, quando) Le informazioni associate ai beni subiscono un trattamento simmetrico a quello dei beni stessi (trasporto, elaborazione/trasformazione, stoccaggio) I beni procedono attraverso la catena raggruppati in unità discrete e le informazioni associate sono trasferite sotto forma di messaggi (cartacei, fax, telefono, elettronici) Groupage dei beni: trasporto più efficiente di beni consolidati in unità più grandi di tipo standard Obiettivo dell IT in questo processo è ridurre la ridondanza di informazioni aumentandone l affidabilità, in particolare in relazione a: prenotazioni e sistemazione dei beni protezione dei dati rispetto normative legali 27 28

8 Aspetti informativi nella catena logistica (cont.) Aspetti informativi nella catena logistica (cont.) Il problema cruciale della logistica esterna : mantenere una stretta relazione tra SI e beni fisici: identificazione del bene tracing: seguire la spedizione avendo informazioni aggiornate circa il suo stato tracking: ritrovare una spedizione quando la connessione col SI viene interrotta per poter informare le parti interessate Il tracking e tracing sono le funzioni che caratterizzano un SI per la gestione di un sistema di distribuzione fisica Ad un checkpoint il sistema di tracking & tracing deve: registrare: la presenza della spedizione il tempo la qualità della spedizione pianificare e/o prevedere l arrivo e la partenza delle spedizioni comparare le registrazioni con le previsioni e segnalare le discordanze. Tracing non significa necessariamente seguire con continuità una spedizione (e.g., mediante GPS) ma anche verificarlo solo a specifici checkpoint La progettazione dei SI Il progetto di un SI segue un insieme dei fasi. Studio di fattibilità Raccolta ed analisi dei requisiti Progettazione Implementazione Validazione e collaudo Funzionamento Tra le fasi esistono percorsi di feedback. La raccolta ed analisi dei requisiti. Definire le caratteristiche logico-informative del sistema: individuare completamente i problemi che il sistema deve risolvere e le sue caratteristiche sia di tipo statico (dati) sia di tipo dinamico (le operazioni sui dati). I requisiti sono raccolti attraverso la stretta interazione con gli utenti del sistema, ed in generale sfruttano le seguenti fonti: Gli utenti dell applicazione (serie di interviste) Documentazione esistenti. Eventuali realizzazioni preesistenti. Le informazioni che sono inizialmente raccolte in linguaggio naturale sono via via strutturate per mezzo di strumenti formali. L obiettivo è definire un (in realtà un insieme) modello concettuale del sistema 31 32

9 La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) Modello Concettuale La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) I modelli logici usati per la stesura dei requisti si basano su formalismi grafici e relativa documentazione testuale. Due principali strumenti logici: Gerarchie/Specializzazioni (alberi IS-A) Aggregazioni/Scomposizioni (alberi PART-OF) Modello dei Dati Modello delle Procedure Gli oggetti rappresentati con questi modelli sono classi (entità) con cui possono essere classificati gli oggetti che devono essere descritti/elaborati dal SI. Caratteristiche delle informazioni che il sistema deve elaborare e conservare (Dati Operativi) accordo Caratteristiche delle funzioni che il sistema deve realizzare I modelli rappresentano i linguaggi astratti con cui viene prodotta la descrizione degli aspetti cruciali del sistema. Gli schemi prodotti rappresentano aspetti salienti che possono essere successivamente dettagliati. 33 Gli schemi devono essere validati (formalmente, funzionalmente, semanticamente) 34 La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) Gerarchie/Specializzazioni. Descrivono in classi via via più dettagliate elementi presenti in un sistema La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) Aggregazioni/Scomposizioni. Descrivono i componenti degli elementi presenti in un sistema Cliente Arco Is-A / Member-Of Classe / Insieme Arco Part-Of Richiesta saldo Operazioni C/C Stampa movimenti Versamento Persona Ente Identificazione Identificazione Oggetto/Componente Storico Corrente Potenziale Storico Corrente Potenziale Output su video Output su video Stampa lista movimenti Persona Richiesta contratto Ente Gerarchia di classi di dati Identificazione Correntista Numero Conto Modello delle componenti di un processo Richiesta Rinnovo Gerarchia di classi di processi 35 Nome Cognome C.F. Modello delle componenti di un dato 36

10 La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) I modelli di Classificazione e Scomposizione possono anche essere usati congiuntamente. La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) Obiettivo dell analisi: descrivere i requisiti informativi di una organizzazione (azienda) o parte di essi. Prelievo con assegno Movimentazione Benestare fondi Benestare assegno Operazioni C/C Versamento Identificazione Consultazione Stampa Output su video Stampa lista movimenti Requisito: esprime un esigenza, un qualcosa che non si ha e si vorrebbe ottenere. Si inizia da requisiti informativi e preliminari Due approcci: Data-driven: specificare le informazioni rilevanti quindi associarle a classi di utenti, eventi, processi che ne fanno uso. Process-driven: costruire una catalogazione dei processi quindi definire i dati usati. La raccolta e analisi dei requisiti produce una documentazione che resta come parte integrante del SI e dell azienda: ciò che è prodotto è una descrizione dell organizzazione aziendale dal punto di vista informativo Esistono metodi che guidano alla definizione di tale documentazione La raccolta ed analisi dei requisiti (cont.) Uno strumento di documentazione usato nell analisi preliminare dei requisiti: matrici a doppia entrata (ad esempio: matrice utenti/informazioni, utenti/processi, informazioni/processi) Per definire le matrici occorre: Analizzare le classi a cui sono associate le righe e colonne (censimento degli elementi, scomposizione degli elementi). Analizzare le relazioni tra le classi per definire il contenuto delle caselle. L analisi preliminare può essere suddivisa in varie fasi: Analisi dell azienda Analisi dei requisiti informativi generali Analisi dei requisiti direzionali Analisi e pianificazione dei sistemi Processo Aziendale: sequenza di attività operata su oggetti fisici o informativi Metadati: informazioni sui dati su cui operano le unità organizzative o i processi aziendali. L analisi delle procedure aziendali. L analisi delle procedure aziendali è un metodo per determinare i requisiti informativi orientato a sistemi aziendali che informatizzano cicli procedurali. Due fasi: Definizione delle procedure definizione degli obiettivi procedurali specifica dello schema procedurale flusso della procedura eventi associati informazioni associate Specifica del SI individuare gli obiettivi che devono essere raggiunti con la realizzazione del sistema grado di informatizzazione estensione della base dati il livello di supporto fornito dal sistema 39 40

11 L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (analisi di dettaglio). Si basa sulla definizione di modelli grafici Attività (A-Grafi) scomposizione top-down L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). Il metodo è composto dalle seguenti fasi: Analisi del cambiamento Semi-informale; definizione degli obiettivi di procedure complesse analisi dei problemi rilevamento del sistema attuale definizione degli obiettivi e dei requisiti di cambiamento esame e scelta delle soluzioni alternative Funzioni Elaborative (I-Grafi) accordo Insiemi di informazioni (C-Grafi) Analisi delle attività procedurali Specifica delle procedure per mezzo di A-Grafi Analisi delle informazioni Specifica del contenuto del database per mezzo di C-Grafi Progetto concettuale delle funzioni Modello dei Processi Progetto concettuale della base dati Modello dei Dati Analisi delle funzioni elaborative Specifica del I/O e degli eventi delle procedure per mezzo di I-Grafi Verifica di coerenza del sistema 41 Completamento del progetto Progetto concettuale, progetto delle funzioni di reporting e di servizio. 42 L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). A-Grafi - Concetti generali L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). Alcune convenzioni del modello: Attività Attività nodi Insiemi di oggetti rettangoli Precedenze, flussi archi orientati Insiemi di oggetti informativi fisici misti 1 2 Un A-Grafo è diviso in tre sezioni: input, attività, output. Ogni attività ed insieme di oggetti deve essere identificato univocamente: le attività con un numero gli oggetti con il numero dell attività che li utilizza e con una lettera. Una legenda associata al diagramma descrive il contenuto grafico. Gli insiemi di oggetti possono essere temporanei o permanenti (e.g., tra gli oggetti informativi temporanei sono compresi i messaggi scambiati). Gli oggetti permanenti sono identificati con il numero della prima attività che li usa e sono presenti sia in ingresso che in uscita alle attività. Gli archi sono orientati per indicare la direzione del flusso. Quando non vi sono ambiguità il flusso si intende da sinistra a destra e dall alto in basso. 43 Gli A-Grafi si scompongono dettagliandoli (top-down) sino a che non contengono solo attività elementari. 44

12 L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). A-Grafi - un esempio: l attività di gestione magazzino. L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). A-Grafi - un esempio: l attività di gestione magazzino. sezione attività sezione input sezione output 4A 4B 4C 1A 4D 4 4E 4G ricevimento 4A 5A 4F 6A 5 5B immagazinamento 3A 4A 5A 6 prelievo/ distribuzione 6B 5B input output output La legenda 1A materiale consegnato dai fornitori+bolla di accompagnamento 3A messaggio richiesta materiali 4A dati sui materiali 4B dati sul fornitore 4C ordini ai fornitori 4D dati su richieste prelievo inevase 4F materiale accettato urgente per lo stabilimento 4E materiale scartato+bolla di scarico 4G materiale accettato con tagliando di unità di carico 5A dati sulla occupazione celle di magazzino 5B materiale a scorta 6A richieste prelievo non eseguibili 6B nateriale richiesto+documenti L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). C-Grafi - Concetti generali L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). C-Grafi - un esempio: un insieme di dati relativi ai fornitori. Definiscono gli insiemi informativi degli A-Grafi. Specificano con un modello gerarchico (albero) il contenuto del DB. Possono guidare il processo di definizione del modello concettuale della struttura del DB (diagrammi ER). livello 0 Radice Dati identificativi Fornitore Altri dati livello 1 Dati identificativi Gruppo ripetitivo Gruppo non rip. Fornitore # Ragione sociale Altri dati Indirizzi telef. (rip.) Indirizzi postali (rip.) Altri dati livello 2 Dati iden. gruppo rip. Altri dati Indirizzo # Tipo indirizzo Via e città CAP livello 3 Gruppo non rip

13 L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). I-Grafi - Concetti generali L analisi delle procedure aziendali: il metodo AD (cont.). I-Grafi - un esempio: l attività di ingresso materiali. Specificano per ogni funzione di elaborazione gli insiemi informativi di input ed output e gli eventi attivatori (trigger). Le funzioni sono attivate da almeno un trigger o da una loro combinazione. input Dati Bolla Acc. Parte * Dati ident. Parte * Dati scorte Ordine * fornitore * Fornitore Possibili tipi di eventi: Process-event User-event Time-event Communication-event Internal-event Gli insiemi informativi permanenti sono evidenziati. trigger output arrivo camion Parte * Dati scorte U U 41 Ordine * fornitore C Parte * Buono entr. Buono entrata (tab) Il tipo di elaborazione subito dagli insiemi informativi è evidenziato Lettura (input alla funzione) Creazione (C, output alla funzione) Modifica (U, input ed output alla funzione) Cancellazione (D, input ed output alla funzione) L analisi di sistema. Le tecniche di analisi di sistema sono metodi per analizzare i requisiti con l obiettivo di descrivere il sistema di processi che agiscono su uno o più DB L analisi di sistema (cont.). Esempi di notazione: i Diagrammi di flusso (processo). Producono schemi astratti usando regole formali e rappresentazioni grafiche (usati in strumenti CASE). Categorie di tecniche: 1. Diagrammi di flusso tradizionali Diagrammi di processo Diagrammi di procedura 2. Diagrammi di flusso classici Data Flow Diagrams (DFD) SADT (Structured Analysis and Design Technique) ISAC (Information Systems Analysis of Change) 3. Modelli complessi Reti di Petri Information Control Nets TODOS (Tools for Design of Office Information Systems) 4. Specifiche Astratte dei processi HIPO (Hierarchy Plus Input-Process-Output) Grafi Warnier OPERAZIONE VERIFICA IMMAGAZZINAMENTO TRASPORTO ATTESA ATTIVITA COMBINATA (OPERAZIONE + VERIFICA) 51 52

14 L analisi di sistema (cont.). Esempi di notazione: i DFD L analisi di sistema (cont.). Esempi di notazione: i SADT Attività/processo Deposito Informazioni (Archivi) Diagrammi delle attività (ACTIGRAM) Controlli Origine/Destinazione Dati Flusso Dati Input Attività Output Meccanismi Esempio di schema DFD ad alto livello Diagrammi delle dati (DATAGRAM) Attività di controlli Fornitori bolle materiali Ricevimento Materiali richieste rifornimento Fabbrica Attività generatrici Attività Attività utilizzatrici bolle scarti materiale accettato 53 Meccanismi 54 L analisi di sistema (cont.). Esempi di notazione: le Reti di Petri Posto Transizione Flusso Marking della rete: allocazione di token (marche) nei posti. Esecuzione della rete: attivazione delle transizioni e flusso dei token nella rete. Un esempio (parziale) Materiali+Bolle Scarti Selezione Mat. acc. Richieste inevase Smaltimento urgenze Mat. urgente Mat. non urgente 55

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