PROVINCIA DI GENOVA PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE

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1 PROVINCIA DI GENOVA PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Prot. Generale N / 2014 Atto N OGGETTO: Autorizzazione Unica Ambientale ( A.U.A. ) ai sensi del D.P.R. 13 marzo 2013 n.59 rilasciata alla ditta Consorzio COCIV per l insediamento produttivo Cantiere Operativo di Cravasco CSL2 sito in Comune di Campomorone - SP 6 c/o ex Cava Grandi, relativamente ai titoli abilitativi: - "autorizzazione allo scarico di cui al Capo II del Titolo IV della Sezione II della Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006 n.152 ss.mm.ii.". In data 06/10/2014 il/la sottoscritto/a FONTANELLA PAOLA ha adottato il provvedimento Dirigenziale di seguito riportato. Visti l Art. 107, commi 1, 2 e 3 del T.U. Leggi sull ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. n. 267 del e l Art. 33 dello Statuto della Provincia di Genova; Visto altresì l Art. 4, comma 2 del D.Lgs 165/01; Richiamato il vigente Regolamento sull ordinamento degli Uffici e dei Servizi; Visto il D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 Regolamento recante la disciplina dell'autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell'articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35. Visto in particolare, l art. 1, comma a, del D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59, che definisce Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) il provvedimento rilasciato dallo sportello unico per le attività produttive, che sostituisce gli atti di comunicazione, notifica ed autorizzazione in materia ambientale di cui all art. 3 del medesimo decreto, ovvero: autorizzazione agli scarichi di cui al capo II del titolo IV della sezione II della Parte terza del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; comunicazione preventiva di cui all'articolo 112 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste; autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all'articolo 269 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; autorizzazione generale di cui all'articolo 272 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; comunicazione o nulla osta di cui all'articolo 8, comma 4 o comma 6, della L. 26 ottobre 1995, n. 447; autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura di cui all'articolo 9 del D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99; comunicazioni in materia di rifiuti di cui agli articoli 215 e 216 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; Visto altresì, l art. 2, comma 1, lett. b) del D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59, che definisce la Provincia, o la diversa autorità indicata dalla normativa regionale, quale competente ai fini del rilascio, rinnovo e aggiornamento dell Autorizzazione Unica Ambientale, che confluisce nel provvedimento conclusivo del procedimento adottato dallo Sportello Unico per le Attività Produttive; Visto il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii.; Vista, in particolare, la Sezione II della Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., Tutela delle acque dall inquinamento ;

2 Vista la L.R. 16 agosto 1995, n. 43, Norme in materia di valorizzazione delle risorse idriche e di tutela delle acque dall inquinamento ; Visto il Regolamento Regionale 10 luglio 2009 n.4 Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio aree esterne che reca al Capo II, la disciplina prevista dall art. 113, comma 3 del D.Lgs. 152/06;; Vista la deliberazione n. 16 del 18 giugno 2013 avente oggetto il Bilancio di previsione per l esercizio 2013 e bilancio pluriennale 2013/2015 approvata dal Commissario straordinario con i poteri del Consiglio provinciale; Vista la deliberazione n. 65 del 18 giugno 2013 avente oggetto Piano esecutivo di gestione e delle performance (PEGP) 2013: approvazione approvata dal Commissario straordinario con i poteri della Giunta provinciale; Vista l istanza di rilascio dell autorizzazione allo scarico trasmessa dallo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Campomorone in data ed assunta al protocollo provinciale in data con prot. n , presentata dalla ditta Consorzio COCIV (Sede Legale Genova Via Renata Bianchi 40 P.IVA ) con insediamento produttivo sito in Comune di Campomorone Località Cravasco; Viste le integrazioni tecniche inviate dal Consorzio COCIV ed assunte al protocollo provinciale PEC n del , in risposta alla nota della Provincia di Genova Direzione Ambiti Naturali e Trasporti Servizio Acqua e Rifiuti, prot. n del ; Viste le ulteriori integrazioni tecniche inoltrate dalla ditta Consorzio COCIV e trasmesse dal SUAP del Comune di Campomorone il ed assunte al protocollo provinciale del n ; Visto il parere igienico sanitario inviato dalla A.S.L. 3 Genovese Dipartimento di Prevenzione S.C. Igiene e Sanità Pubblica con nota prot. n del , assunta al protocollo provinciale del n.93479, con il quale esprime parere igienico sanitario favorevole all istanza di autorizzazione formulata dal Consorzio COCIV per il Cantiere Operativo di Cravasco CSL2; Preso atto dell avvenuto pagamento da parte della ditta Consorzio COCIV della somma dovuta per spese di istruttoria; Vista l istruttoria effettuata dai tecnici della Direzione Ambiente Ambiti Naturali e Trasporti Servizio Acqua e Rifiuti Ufficio Acqua, come atto presupposto del presente provvedimento dalla quale emerge: Attività Nell ambito dei lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Milano-Genova, il Piano di Cantierizzazione prevede la realizzazione del cantiere operativo denominato finestra Cravasco CSL2 propedeutico alla realizzazione del 1 lotto della linea ferroviaria del III Valico dei Giovi. Il campo operativo CSL2 è ubicato in sponda sinistra del Torrente Verde nel territorio del Comune di Campomorone, nei pressi della Frazione di Cravasco a monte della S.P. n.6. L area di ubicazione del cantiere ricade nel bacino imbrifero del torrente Verde, fra il Rio Valletta ed il Torrente Verde stesso. Dall attività di cantiere derivano alcune diverse tipologie di acque reflue ed il progetto prevede la realizzazione di reti separate per lo smaltimento delle stesse e più precisamente: - sistema di raccolte delle acque piovane dei versanti recapitanti sul campo e delle superfici coperte ritenute non soggette ad essere contaminate dall attività svolta ( tetti, coperture, ecc. ). Tale sistema, costituito da canalette al piede dei pendii e tubazioni pluviali per le coperture, fa parte della rete di smaltimento acque di seconda pioggia e convoglia direttamente nel pozzetto di scarico finale senza trattamenti e successivamente in corpo idrico superficiale; - sistema di raccolta delle acque meteoriche che prevede la captazione delle acque di pioggia dai piazzali e strade di cantiere che si ritengono potenzialmente contaminate dalle attività in essere e per le quali è previsto il convogliamento all impianto di trattamento centrale delle acque provenienti dai fronti di scavo in galleria; - impianto di depurazione delle acque reflue provenienti dal fronte di scavo della galleria; - rete di raccolta e sistemi di trattamento delle acque industriali provenienti da specifiche lavorazioni e che necessitano di un trattamento prima di essere rimesse in circolo nel sistema lavorativo o scaricate in corpo idrico superficiale nel rispetto dei parametri di legge.

3 Sistema di smaltimento acque di prima pioggia Il sistema di regimazione delle acque piovane del cantiere in parola interessa il piazzale a quota metri s.l.m. Le acque piovane ricadenti sul piazzale sopra citato vengono raccolte mediante apposita rete di regimazione e convogliate in un apposita vasca di accumulo, prima di essere rilanciate all impianto di trattamento chimico-fisico delle acque reflue industriali derivanti dal fronte di scavo delle gallerie. La superficie interessata dalla raccolta delle acque piovane ( strada bitumata, piazzali impermeabilizzati, sito di stoccaggio smarino ) presenta una superficie di circa 5000 m 2. Il dimensionamento della vasca di accumulo acque di prima pioggia è stato effettuato seguendo le indicazioni del R.R. n.4/2009, mentre i condotti sono stati dimensionati sulla base delle massime piogge prevedibili con tempo di ritorno 50-ennale e facendo riferimento a tubazioni con sezioni minime non inferiori a 200 mm. L area di caratterizzazione e stoccaggio dello smarino sarà dimensionata per un deposito di circa 1000 m 3. Il sistema di raccolta e convogliamento delle acque piovane sarà realizzato mediante tubazione in PVC con caditoie e griglie in ghisa carrabili dotate di chiusura idraulica a sifone. Le acque di seconda pioggia saranno deviate mediante pozzetto separatore e recapitate direttamente nel reticolo idrografico del Rio Valletta, come acque bianche. Anche sulla tubazione di scarico delle acque di seconda pioggia verrà installato un pozzetto di campionamento per eventuali verifiche della qualità delle acque. L impianto di accumulo delle acque di prima pioggia risulta costituito da: - pozzetto separatore posto sulla condotta principale equipaggiato con sfioratore laterale opportunamente dimensionato; - vasca di accumulo acqua di prima pioggia avente un volume utile pari a 25 m 3, dotata di valvola galleggiante in entrata per chiusura automatica al raggiungimento del livello massimo in vasca ed elettropompa sommergibile ( portata 8 l/s ) di alimentazione al all impianto di depurazione delle acque industriali; - pozzetto di campionamento delle acque di seconda pioggia. Impianto di trattamento acque di galleria Durante le operazioni di scavo della Finestra Cravasco ci saranno due tipologie di acque da sollevare all impianto di trattamento: - acque torbide al fronte derivanti dalle operazioni di perforazione e dallo smarino; - acque di falda derivanti dalle venature naturali. Le acque torbide saranno caratterizzate da portate idrauliche di modesta quantità, dalla presenza di tracce di oli minerali, da particelle di natura inerte e cementizie, che conferiranno all acqua caratteristiche di torbidità e di basicità. Nell attesa dell autorizzazione ad utilizzare le acque di falda per uso industriale, con un sistema a circuito chiuso, verranno riutilizzate solo le acque reflue in uscita dall impianto di depurazione. La progettazione dell impianto è stata effettuata tenendo conto della variabilità della portata che si potrebbe incontrare durante i lavori. È stata stimata una portata massima di acque reflue dalla galleria di circa 67 l/s, tuttavia nel progettare l impianto è stata ipotizzata, per cautela, un eventuale incremento di 10 l/s della portata idraulica. L impianto di depurazione sarà di tipo chimico-fisico e costituito da: - vasca di sedimentazione primaria, operante a deflusso per gravità che avrà la funzione di separare le particelle grossolane. La vasca presenta un volume utile pari a circa 10 m 3 e dotata di pompa di rilancio avente portata nominale pari a 10 l/s; - vasca di neutralizzazione, dotata di elettroagitatore, dove avverrà la fase di neutralizzazione mediante misura del ph e susseguente dosaggio dell acido. La neutralizzazione si rende necessaria, poiché la polvere di cemento, conferisce all acqua di scarico un ph basico più o meno elevato in funzione della portata di acqua di falda incontrata. Nella medesima vasca sarà dosato anche il coadiuvante di flocculazione. Nella vasca successiva sarà installata la pompa di sollevamento ( 36 m 3 /h ), che convoglierà le acque sulla linea idraulica di alimentazione del chiarificatore. Sulla stessa tubazione di mandata sarà additivato il polielettrolita che avrà il compito di aggregare tutte le particelle fini, coadiuvato da un miscelatore statico di flocculazione; - decantatore dinamico, con ponte raschia fango di fondo ( volume utile circa 226 m 3 ). L acqua chiarificata viene raccolta in una canaletta posta sul bordo interno alla sommità della vasca, mentre il fango raccolto sul fondo del chiarificatore è estratto ed inviato in pressione alla disidratazione con filtro pressa a piastre. Il decantatore è stato dimensionato per una portata idraulica pari a 36 m 3 /h.

4 All uscita del decantatore sono previsti due strumenti di controllo finale della torbidità e ph al fine di ridurre al minimo le probabilità incidentali di sversamenti fuori norma; - disidratazione dei fanghi di risulta con filtro pressa a piastre. Pompa di alimentazione con portata idraulica massima di 50 m 3 /h. le acque residue di filtrazione saranno rinviate in testa all impianto di trattamento; - vasca di accumulo e rilancio ( 24 m 3 ) nella quale saranno effettuate le misure dei solidi sospesi e del ph; - filtrazione finale con sabbia quarzifera ( n. 3 filtri ) al fine di ridurre ulteriormente il contenuto di solidi in sospensione. Portata oraria media 80 m 3 /h. Le acque di controlavaggio dei filtri in oggetto verranno riciclate in testa all impianto di depurazione; - le acque chiarificate vengono rilanciate in un serbatoio di stoccaggio della capacità di 100 m 3 e riutilizzate come acque industriali per i vari impieghi di cantiere e/o come acque antincendio. Le acque eccedenti verranno scaricate in corpo idrico superficiale; - misuratore di portata delle acque scaricate in rio; - pozzetto di campionamento. L impianto a progetto prevede le automazioni per un funzionamento sicuro e corretto quali: - l avviamento della pompa di dosaggio del neutralizzante è automatico poiché comandato dal phmetro; - l avviamento delle pompe dosatrici del polielettrolita e del flocculante è automatico essendo comandate dal regolatore di livello ad ultrasuoni posto nella vasca di sollevamento. Inoltre il dosaggio, dei prodotti chimici, è modulato da un apparecchio in funzione della misura del grado di sedimentazione del fango; - l avviamento della pompa di sollevamento al decantatore è automatica essendo comandata dal regolatore di livello ad ultrasuoni, il quale ha anche la funzione di modulare la sua portata adeguandola alla portata in arrivo; - il filtro pressa a piastre è completamente automatizzato nel ciclo di filtrazione mediante una centralina munita di PLC. Dai dati di progetto viene previsto che nel Rio Valletta venga scaricata una portata massima di 10 l/s. Tuttavia, nel progettare l impianto è stata ipotizzata, un eventuale incremento di 10 l/s della portata idraulica. Lo scarico nel Rio Valletta, affluente del Torrente Verde, è ubicato nel punto di coordinate geografiche in proiezione Gauss-Boaga: Longitudine Est , Latitudine Nord Presso il Cantiere Operativo di Cravasco CSL2 verranno collocati anche alcuni specifici impianti, complementari all attività in essere, dai quali deriveranno delle acque reflue industriali che, a vario titolo, verranno sottoposte a processi di pre-trattamento, prima di essere convogliate all impianto di depurazione chmico-fisico sopra descritto. Tali impianti sono costituiti da: - impianto lavaruote dei mezzi operativi; - impianto di rifornimento carburante; - officina, lavaggio mezzi di cantiere Impianto lavaruote L impianto sarà utilizzato per il lavaggio delle ruote dei veicoli da cantiere e sarà concepito con un sistema a ciclo chiuso con eventuale reintegro di acqua pulita che si perde durante il lavaggio. La pista di lavaggio è composta da 1 moduli da 4 metri affiancati. Le acque utilizzate per il lavaggio cadono direttamente all interno di una unità di trattamento da 20 m 3. Ciascuna unità di trattamento seguirà il seguente schema di flusso: - disoleazione; - flocculazione con dosaggio di polielettrolita; - sedimentazione;

5 - chiarificazione; - rilancio acque chiarificate per il lavaggio a ciclo chiuso. I fanghi derivanti dal processo sopra descritto saranno estratti mediante nastro trasportatore palettato a catena e smaltiti in discarica come rifiuti. Impianto di distribuzione carburante Il cantiere risulta dotato di un impianto di distribuzione carburante mobile per il rifornimento dei mezzi di cantiere. Il serbatoio carburante, avente una capacità di circa 9000 litri, risulta munito di bacino di contenimento metallico. Le acque meteoriche di dilavamento che interessano la zona di rifornimento sono regimate dal sistema generale di raccolta delle acque meteoriche che prevede la captazione delle acque di pioggia dai piazzali e strade di cantiere, ecc., per il loro convogliamento all impianto centrale di depurazione delle acque reflue provenienti dalla galleria. Impianto acque di lavaggio mezzi e reflui da officina Sull area officine insistono edifici coperti ( officina ), containers ad uso deposito, deposito oli usati e nuovi, ecc. Nello spazio antistante l officina si prevede di attrezzare una piazzuola confinata ad uso lavaggio ed interventi manutentivi degli automezzi. Tutte le acque piovane di dilavamento dell area sopra citata, così come le acque di risulta dal lavaggio mezzi e parti meccaniche, verranno raccolte con opportuno sistema di canalette e inviate in una prima vasca trappola al fine di separare le sostanze oleose che si stratificano in superficie. Dalla vasca trappola, le acque reflue industriali verranno pompate a delle cisterne o alle vasche di accumulo a cui confluiscono anche le acque di prima pioggia e successivamente avviate all impianto di trattamento acque di galleria. Vengono stimate circa 10 m 3 /giorno max di acque lavaggio mezzi ed area di manutenzione e 7,5 m 3 /g di acque dilavanti la superficie considerata. Ritenuto che possa farsi luogo al rilascio dell Autorizzazione Unica Ambientale ( A.U.A. ), con le prescrizioni riportate nella parte dispositiva; DISPONE 1) di rilasciare alla ditta Consorzio COCIV, l Autorizzazione Unica Ambientale, ai sensi del D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59, relativa al Cantiere Operativo di Cravasco CSL2, sito in Comune di Campomorone SP 6 c/o ex Cava Grandi; 2) di autorizzare la ditta Consorzio COCIV allo scarico delle acque reflue industriali derivante dal Cantiere Operativo Cravasco CSL2, ubicato in S.P. n.6 c/o ex Cava Grandi nel Comune di Campomorone, ed avente recapito in Rio Valletta nel punto di coordinate geografiche in proiezione Gauss-Boaga Longitudine Est e Latitudine Nord , ai sensi della Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., e della la l. r. 16 agosto 2005, n. 43, nel rispetto dei limiti di cui alla tabella 3, I colonna, dell'allegato 5 alla parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152; 3) di sottoporre la ditta Consorzio COCIV in relazione all autorizzazione suddetta, al rispetto delle seguenti prescrizioni; a) la ditta dovrà comunicare alla Provincia di Genova Direzione Ambiente Ambiti Naturali e Trasporti e all ARPAL Dipartimento Provinciale di Genova, la data di attivazione dello scarico delle acque industriali, tempestivamente, al più tardi contestualmente all invio delle prime analisi di controllo previste alla successiva lett. q); b) l impianto di depurazione delle acque industriali dovrà essere sottoposto a corretta e costante manutenzione, le relative apparecchiature, la strumentazione e i dispositivi di controllo, dovranno essere tenute sempre in perfetta efficienza al fine di garantire sempre un buon funzionamento dello stesso e una efficiente capacità di depurazione. Eventuali anomalie rilevate dagli strumenti di controllo finale della torbidità, conducibilità e ph al fine di ridurre al minimo le probabilità incidentali di sversamenti fuori norma, dovranno essere annotati sul quaderno di manutenzione e registrazione dati dello scarico, specificando valori rilevati, causa dell anomalia, ora e data del guasto, data e ora del ripristino;

6 c) il contatore volumetrico installato sullo scarico delle acque industriali trattate in uscita dal serbatoio di accumulo, dovrà essere mantenuto sempre in perfetta efficienza. In caso di disservizio e/o sostituzione dovranno essere annotati sul quaderno di registrazione dati la data dello stesso, la data del ripristino, il valore segnato alla data del disservizio e quello segnato alla data di ripristino; d) la vasca di sgrossatura in galleria dovrà essere periodicamente pulita mediante asportazione dei fanghi depositati sul fondo al fine di garantire sempre una sufficiente capacità di accumulo e decantazione. I disservizi relativi alle pompe di rilancio della vasca in parola dovranno essere annotati sul quaderno di manutenzione e registrazione dati dello scarico, specificando ora e data del guasto e data e ora del ripristino; e) la vasca di accumulo delle acque di prima pioggia dovrà essere sottoposta a corretta e costante manutenzione, le relative apparecchiature, la strumentazione e i dispositivi di controllo, dovranno essere tenute sempre in perfetta efficienza al fine di garantire sempre un buon funzionamento dello stesso e una efficiente capacità di depurazione. f) dalla vasca di accumulo, di cui al Punto 3 lett. e), le acque di prima pioggia dovranno essere inviate, tal quali, direttamente all impianto di depurazione centrale delle acque industriali; g) il pozzetto di deviazione di flusso, delle acque eccedenti i primi 5 mm, posizionato a monte della rispettiva vasca di accumulo, dovrà essere sottoposto a periodici controlli al fine di rimuovere eventuali materiali grossolani che possono ostacolare il buon funzionamento dello stesso; h) le pendenze di scorrimento delle superfici impermeabili interessate dovranno essere tali da garantire il regolare deflusso delle acque ai sistemi di raccolta e convogliamento ( caditoie, pozzetti, griglie, ecc.); i) l intera rete di captazione e raccolta delle acque meteoriche e di lavaggio (canalette, cunette vasche di raccolta, pozzetti, pompe di rilancio, etc ) dovrà essere tenuta costantemente libera da detriti e perfettamente efficiente; i disservizi relativi alle pompe di rilancio della vasca di accumulo ( 22,5 m 3 ) dovranno essere annotati sul quaderno di manutenzione e registrazione dati dello scarico, specificando ora e data del guasto e data e ora del ripristino; j) la vasca di accumulo dei primi 5 mm di acque di pioggia ricadenti sull area di cantiere interessata, dovrà essere completamente vuota entro le 48 dall ultimo evento meteorico; k) in caso di evento meteorico prolungato e continuo oltre le ore indicate al punto j), la vasca di accumulo dell acqua di prima pioggia, dovrà comunque essere completamente svuotata entro la prima ora successiva alla cessazione dell evento meteorico; l) la superficie delle aree esposte ad inquinamento dovrà essere mantenuta in buon stato di manutenzione, al fine di evitare infiltrazioni negli strati superficiali del suolo di acque contaminate; m) il pozzetto di campionamento delle acque reflue industriali trattate, in uscita dall impianto di depurazione centrale, dovrà essere realizzato in modo da contenere sempre una certa quantità di acqua, tale da consentire il campionamento anche in caso di scarico non attivo; n) i valori limite di emissione non potranno essere in alcun caso conseguiti mediante diluizione con acque prelevate allo scopo; o) la ditta dovrà provvedere all'esecuzione di analisi di controllo allo scarico delle acque industriali ogni 3 (tre) mesi sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, idrocarburi totali, alluminio. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni medi compositi sulle tre ore con metodiche IRSA-CNR. Modalità di campionamento differenti dovranno essere giustificate nel verbale di campionamento. I risultati analitici dovranno essere trasmesse alla Provincia tempestivamente. Le analisi dovranno essere eseguite da Tecnico abilitato, il quale dovrà indicare nel referto l appartenenza al proprio Ordine Professionale e i metodi analitici utilizzati. I risultati dovranno essere corredati da un verbale di campionamento che contenga la descrizione dello stato di funzionamento dell'impianto di depurazione all atto del campionamento, delle modalità di campionamento, delle modalità di conservazione del campione. Il campione dovrà essere prelevato dal personale del laboratorio che effettuerà le analisi. Le operazioni di

7 campionamento, prelievo e conservazione del campione dovranno essere conformi alle metodiche IRSA CNR; p) le prime analisi di cui al punto 3 lett. o), dovranno essere effettuate entro 30 (trenta) giorni dalla data di attivazione dello scarico - che dovrà essere comunicata con le modalità indicate alla precedente lett. a); q) per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle periodiche operazioni di pulizia degli impianti di depurazione, dovrà essere impiegata apposita ditta autorizzata ai sensi di legge; la documentazione relativa alle operazioni di smaltimento dovrà essere conservata dal titolare dello scarico e messa a disposizione, su richiesta della Provincia di Genova e delle strutture di controllo per un periodo di cinque anni; r) le acque di lavaggio dell impianto lavaruote dovranno essere utilizzate a ciclo chiuso, eventuale necessità di inviarle all impianto generale di depurazione delle acque industriali, dovrà essere indicato nel quaderno di registrazione dei dati e di manutenzione ai sensi dell art. 11, punto 5, della l. r. 16 agosto 1995, n. 43: dovrà essere registrata, data e ora dell inizio dell operazione, data e ora di termine della stessa e stima del quantitativo di acque reflue pompate all impianto: Non sarà consentito lo scarico di acque, provenienti da attività ed impianti non espressamente contemplati nella presente autorizzazione. L eventuale necessità di trattare acque diverse dovrà essere preventivamente comunicata all Amministrazione Provinciale. Qualunque ampliamento e/o modifica sostanziale dell impianto di depurazione o del ciclo produttivo che determini variazioni della qualità delle acque da sottoporre a trattamento, dovrà essere preventivamente autorizzato dalla Provincia di Genova, fermo restando l osservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione al momento in vigore; Dovranno essere resi sempre accessibili l impianto di trattamento e lo scarico per campionamenti e sopralluoghi ai sensi dell art. 101, comma 3 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n Il titolare dello scarico, ai sensi dell art. 11, punto 5, della l. r. 16 agosto 1995, n. 43, dovrà tenere un quaderno di registrazione dei dati e di manutenzione contenenti le seguenti informazioni: - data e ora di disservizi dell impianto di depurazione; - periodo di fermata dell impianto (ferie, manutenzioni ); - manutenzioni ordinarie e straordinarie all impianto trattamento reflui; - data e ora dei prelievi effettuati per le analisi periodiche - quanto espressamente indicato nella parte prescrittiva del presente provvedimento. Tale quaderno dovrà essere a fogli non staccabili e i suoi fogli dovranno essere numerati a cura del titolare dello scarico. Esso dovrà essere esibito a richiesta della Provincia e delle strutture tecniche di all art. 5 della l. r. 43/95, unitamente ad eventuali e ulteriori documenti relativi al trasporto di acque, fanghi e liquami. La presente Autorizzazione Unica Ambientale ha durata pari ad anni quindici (15) dalla data di adozione del presente provvedimento; sei (6) mesi prima della scadenza dovrà essere chiesto il rinnovo. INVIA 1) il presente provvedimento al S.U.A.P. del Comune di Campomorone, per la successiva trasmissione alla ditta Consorzio COCIV ; 2) all ARPAL, ai fini dell esercizio delle funzioni di controllo. Si informa che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni, oppure ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notificazione o piena conoscenza del provvedimento ai sensi del D.Lgs 104/2010. Genova,

8 BG Il Dirigente (Dott.ssa Paola Fontanella) Attestazione di esecutività La determinazione dirigenziale è diventata esecutiva, ai sensi dell art. 151, comma 4, del TUEL d.lgs 267/2000 o dell art. 77, comma 4, del Regolamento Provinciale sull ordinamento degli uffici e dei servizi, dal 06 ottobre 2014 f.to Il Segretario Generale o suo delegato Genova, li 06 ottobre 2014 Certificato di pubblicazione La determinazione dirigenziale è stata pubblicata all Albo Pretorio On Line della Provincia dal 08 ottobre 2014 al 23 ottobre 2014

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