piano dell offerta formativa
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- Elisabetta Fantini
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1 ISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 11 GIOVANNI PASCOLI - PERUGIA piano dell offerta formativa anno scolastico pof ISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 11 Giovanni Pascoli Via Cotani, 1 Perugia
2 INDICE PREMESSA pag. 3 NOTIZIE STORICHE pag. 4 CURRICOLO NAZIONALE pag. 5 QUADRO ORARIO SETTIMANALE pag. 5 ORGANIGRAMMA DELLA SCUOLA pag. 6 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO DEL POF pag. 8 LINEE D INDIRIZZO DEL POF pag. 9 LA NOSTRA MISSION pag. 10 BISOGNI E ATTESE pag. 11 FINALITA DEL POF pag. 112 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI pag. 13 Obiettivi socio-affettivi-relazionali pag. 13 Obiettivi metodologici e cognitivi pag. 13 PROGETTAZIONE DIDATTICO EDUCATIVA pag. 14 Il quadro di riferimento normativo pag. 14 L alternativa I.R.C. pag. 15 Le nostre scelte progettuali pag. 16 SECELTE METODOLOGICHE pag. 18 La didattica laboratoriale pag. 18 La didattica per problemi Il tutoraggio La lezione frontale e partecipata pag. 19 L uso di nuove tecnologie Flipped classroom pag. 19 VALUTAZIONE pag. 21 Valutazione delle singole discipline pag. 21 Griglia valutazione del profitto e del comportamento Scuola Primaria pag. 23 Griglia per la valutazione del profitto Scuola Sec. 1 grado pag. 24 Griglia per la valutazione del comportamento Scuola Sec. 1 grado pag. 25 VALIDITA DELL ANNO SCOLASTICO pag. 26 INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI pag. 27 Premessa pag. 27 L organizzazione scolastica per il sostegno pag. 27 Risorse professionali per l integrazione pag. 27 Strumenti per l integrazione pag. 28 GLI ALUNNI CON DSA pag. 30 GLI ALUNNI CON BES pag. 30 INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI pag. 31 CONTINUITA EDUCATIVA E ORIENTAMENTO pag. 32 SCUOLA-FAMIGLIA pag. 33 Patto educativo di corresponsabilità pag 33 AUTOVALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO pag 36 SCELTE PROGETTUALI pag. 37 Scelte progettuali per Scuola dell Infanzia pag. 37 Scelte progettuali per Scuola Primaria pag. 38 Scelte progettuali per la Scuola Secondaria di 1 grado pag. 41 2
3 PREMESSA Il Piano dell Offerta Formativa (POF) dell Istituto d Istruzione Secondaria di primo grado Giovanni Pascoli è il documento che ne attesta l' identità culturale e progettuale. IL POF ESPLICITA LE SCELTE EDUCATIVE, DIDATTICHE E ORGANIZZATIVE ADOTTATE FORMALIZZA L' IMPEGNO PER L'AMPLIAMENTO E IL MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO OFFERTO IN VISTA DEL SUCCESSO FORMATIVO VALORIZZA L'APERTURA NEI CONFRONTI DELLE ALTRE AGENZIE FORMATIVE DEL TERRITORIO RENDE TRASPARENTI LE REGOLE DEL FUNZIONAMENTO E DELLA GESTIONE Considerando che la realtà nella quale si trova ad operare è in continuo divenire, la scuola si pone come promotrice positiva di cambiamenti futuri. Per raggiungere tale obiettivo si ritengono indispensabili i seguenti percorsi: VALUTAZIONE E RIELABORAZIONE ANALISI DELLE ESIGENZE DELL UTENZA E DEL TERRITORIO ELABORAZIONE ED ATTUAZIONE DI PROPOSTE OPERATIVE MIRATE RIFLESSIONE SULLE FINALITÀ EDUCATIVE DELL' OFFERTA FORMATIVA Il Piano dell Offerta Formativa è elaborato dal Collegio dei Docenti, sulla base delle linee d indirizzo generali per le attività della scuola definite dal Consiglio d Istituto ed è adottato dal Consiglio d Istituto Alla realizzazione dell'offerta formativa contribuiscono, a diverso titolo, tutte le figure professionali dell Istituto: Dirigente scolastico, docenti, personale di segreteria, collaboratori scolastici come anche studenti, genitori e comunità locali. 3
4 NOTIZIE STORICHE L Istituto Comprensivo Perugia 11 Giovanni Pascoli, istituito all inizio dell anno scolastico 2014/2015, è costituito dalle Scuole dell Infanzia Il giardino di Bibi, E. Pestalozzi e A. Gabelli, dalle Scuole Primarie E. Pestalozzi e A. Gabelli e dalla Scuola Secondaria di 1 Grado G. Pascoli. Le strutture dispongono di spazi adeguati all uso: aule, laboratori, palestre, biblioteche per ragazzi. I locali sono facilmente accessibili, grazie alla presenza di scivoli e ascensori. Gli uffici di Presidenza e di Segreteria, l Aula Magna, gli Archivi e la Biblioteca dei Docenti si trovano presso la sede centrale della Scuola Secondaria di 1 Grado G.Pascoli sita in Via Cotani, 1 a Madonna Alta - Perugia. Gli alunni provengono sia dai quartieri in cui sono ubicate le singole scuole, sia da varie zone limitrofe. La Scuola Secondaria di 1 Grado G.Pascoli accoglie anche una buona percentuale di utenza esterna ed ha registrato negli ultimi anni un progressivo aumento delle iscrizioni. Nell anno scolastico in corso gli alunni iscritti alle Scuole dell Infanzia sono 118, quelli iscritti alle Scuole Primarie sono 155 e quelli frequentanti la Scuola Secondaria di 1 grado sono
5 CURRICOLO NAZIONALE ORARIO GIORNALIERO SCUOLA DELL INFANZIA - Il sé e l altro Scuola dell - Fruizione Infanzia e produzione di messaggi - Corpo, movimento, salute - Esplorare, conoscere e progettare SCUOLA PRIMARIA - I.R.C. - Scienze - Italiano - Tecnologia - Inglese - Musica - Storia - Arte ed Immagine - Geografia - Scienze motorie e sportive - Matematica - Cittadinanza e Costituzione SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO - I.R.C. - Scienze - Italiano - Tecnologia - Inglese - Musica - Francese - Arte ed Immagine - Storia - Scienze motorie e sportive - Geografia - Cittadinanza e Costituzione - Matematica QUADRO ORARIO SETTIMANALE SCUOLA DELL INFANZIA Ingresso: ore 8.00 Uscita: ore dal Lunedì al Venerdì SCUOLA PRIMARIA Ingresso: ore 8.15 Uscita: ore dal Lunedì al Venerdì ore il Sabato, a settimane alterne SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO Ingresso: ore 7.55 Uscita: ore dal Lunedì al Sabato 5
6 ORGANIGRAMMA DELLA SCUOLA Dirigente scolastico: Francesca Volpi Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi: Maria Flaminia Bonfigli Collaboratori del Dirigente: Lena Lancisi, Loredana Moscini Fiduciari di Plesso: Scuola dell Infanzia A. Gabelli : Daniela Silenti e Cristina Bestiaccia Scuola dell Infanzia Il Giardino di Bibì : Anna Tomarelli Scuola dell Infanzia E. Pestalozzi : Rina Tinarelli e Gioia Zucconi ScuolaPrimaria A. Gabelli : Daniela Camplone Scuola Primaria E. Pestalozzi : Antonella di Cato Coordinatore Scuole dell Infanzia: Daniela Silenti Coordinatore Scuole Primarie: Daniela Camplone Referenti di Dipartimento Scuola Secondaria: Sostegno: Patrizia Franceschelli Matematica e Scienze: Rossella Fragai Lettere: Gianni Guerriero Lingue: Mogioni Silvia- Fiorella Bianciardi Tecnologia: M.Rita Ragni Ed. Artistica: Laura Civitelli Ed. Musicale: Donatella Carlotti Ed. Fisica: Danilo Diosono IRC: Luca Viaro 6
7 Funzioni strumentali: Area 1 Gestione del piano dell'offerta formativa Gianni Guerriero Area 2 Sostegno Alunni Maria Elena Zigliara Area 3 Integrazione alunni diversamente abili e DSA Patrizia Franceschelli Area 4 Area 5 Area 6 Commissioni: Continuità e Orientamento Orario scolastico e coordinamento delle attività d Istituto legate alle nuove tecnologie Autovalutazione d Istituto RAV Piano di miglioramento Rossella Fragai Alessia Furbini Francesca Cipriani M.Angela Menghini Silvia Bianconi Anna Pasqui POF-PTOF- AUTOVALUTAZIONE e MIGLIORAMENTO Viaggi d istruzione Continuità Coordinatrici Scuola Infanzia e Scuola Primaria, referenti dipartimenti e funzioni strumentali 4 docenti Rossella Fragai, Alessia Furbini, Daniela Camplone, Daniela Silenti Referente Attività Pomeridiane Scuola Primaria Pestalozzi Grazio Accogli 7
8 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO DEL POF Il nostro POF si fonda su quanto dichiarato dall art. 3 del Regolamento attuativo dell autonomia scolastica (D.P.R , n. 275) come modificato dalla L.107/2015 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione) si ispira alla seguente normativa L , n. 59 art. 21 (Autonomia delle Istituzioni scolastiche); D.P.R , n. 297 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione) D.Lgs , n. 112 (Decentramento amministrativo) D.P.R , n. 233 (Dimensionamento delle Istituzioni scolastiche) D.P.R , n. 249 (Statuto delle studentesse e degli studenti) D.M , n. 179 (Sperimentazione dell autonomia) D.P.R , n.394 (disciplina dell immigrazione) L , n. 53 (Riforma degli Ordinamenti Scolastici) D. Lgs n 59 (Norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo) D.M (Indicazioni per il Curricolo) D.P.R , n. 235 (Modifica Statuto delle studentesse e degli studenti) L , n. 18 (Diritti delle persone con disabilità) D.P.R , n. 81 (Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione) D.P.R , n.122 (Valutazione alunni) Nota (Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità) C.M , n. 2 (Integrazione alunni stranieri) L n.170 (Norme sui DSA) D.M (Linee guida sui DSA) Nota del (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo) Direttiva 11 del 18 Settembre 2014 (valutazione) L. 107/2015 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione) 8
9 LINEE D INDIRIZZO DEL POF Il Consiglio d Istituto ha definito le seguenti linee d indirizzo generali del Piano dell Offerta Formativa che rappresentano i principi ispiratori della progettazione didattico-educativa della nostra scuola: progettare e realizzare l offerta formativa dell Istituzione scolastica nella prospettiva dell unitarietà, nel rispetto delle libertà individuali e delle competenze degli organi collegiali; favorire l integrazione e l inclusione dello studente nella comunità scolastica attraverso la progettazione di percorsi formativi che realizzino le peculiarità di ognuno con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità, di svantaggio sociale e alla valorizzazione delle eccellenze; promuovere un interazione funzionale con le famiglie, allo scopo di costruire un patto di fiducia stabile ed una reale alleanza educativa; promuovere l innovazione tecnologica delle metodologie e delle prassi didattiche nella direzione degli orizzonti della cultura digitale; promuovere un concetto di cittadinanza fondata su valori quali la solidarietà, la partecipazione, la tolleranza, l impegno, il rispetto. 9
10 LA NOSTRA MISSION La scuola è il luogo in cui il presente è elaborato nell intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto (dalle Indicazioni nazionali per il curriculo del ). La nostra Istituzione, ispirandosi alle Indicazioni nazionali per il curricolo e in risposta alle esigenze della società contemporanea, dinamica e complessa, ha scelto come missione: TRADIZIONE E INNOVAZIONE. La tradizione, per dare solide fondamenta alla costruzione dei saperi ; l innovazione per l acquisizione di competenze, sempre aggiornate e al passo coi tempi, tese alla realizzazione del lifelong-learning. L aspetto tradizionale dell Offerta Formativa si basa sulla trasmissione e la valorizzazione della memoria, delle radici storiche, del patrimonio artistico e culturale del nostro territorio e del nostro Paese. La scelta di utilizzare l ora di approfondimento in Italiano per introdurre elementi di cultura latina è in coerenza con tale scopo. L aspetto innovativo accoglie le sfide imposte alla scuola dalla dimensione europea e globale, dando l opportunità agli alunni di acquisire competenze certificate, in coerenza con le Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio. I due aspetti sono coniugati dalla conoscenza e dal corretto utilizzo di strumenti informatici innovativi come le LIM (lavagne interattive multimediali); dalle metodologie didattiche e dalle strategie operative, basate sulla ricerca-azione e sulla didattica laboratoriale, che rendono l alunno attore del proprio processo di apprendimento e favoriscono la sua partecipazione attiva e costruttiva alle attività scolastiche. 10
11 Bisogni formativi degli alunni BISOGNI E ATTESE In base alle rilevazioni effettuate e alle esperienze fatte nel passato, il nostro Istituto ha individuato i seguenti bisogni formativi: Bisogni socio - affettivi appartenenza identità valorizzazione accettazione autoregolazione autonomia personale interazione/relazione/socializzazione Bisogni cognitivi sviluppo delle competenze di base sviluppo delle competenze specifiche e tecniche sviluppo della motivazione allo studio Bisogni operativi e metodologici sviluppo delle competenze trasversali centrate su aspetti comunicativi, relazionali, organizzativi e dei metodi di studio. Sviluppo della forza di volontà Le attese Le principali richieste e aspettative espresse dalle famiglie, dal personale scolastico, dal territorio e più in generale dalla società nei confronti della scuola sono: Famiglie Personale scolastico Realtà territoriale e società preparazione adeguata motivazione ad apprendere strumenti metodologici efficaci sviluppo del capitale umano realizzazione delle potenzialità dei singoli trasmissione valori sociali e morali sviluppo delle capacità di stare/lavorare in gruppo offerta formativa di qualità ambiente positivo per la crescita e la socializzazione riconoscimento dell'importanza sociale del ruolo docente valorizzazione delle competenze professionali svolgimento del lavoro in un clima relazionale positivo centrato sul rispetto e la collaborazione tra tutti coloro che operano nella scuola docenti, dirigente, personale amministrativo, collaboratori scolastici, studenti e famiglie libertà d insegnamento intesa come libertà di operare scelte metodologico-didattiche autonomia finalizzata all arricchimento del percorso formativo degli alunni partecipazione attiva degli enti locali e delle agenzie formative del territorio acquisizione di competenze e valori per gli alunni valorizzazione del patrimonio culturale locale interiorizzazione del senso di appartenenza alla comunità opportunità di concrete collaborazioni prevenzione dell abbandono scolastico prevenzione del disagio sociale 11
12 FINALITÀ DEL POF Il nostro Istituto si propone di rispondere ai bisogni sopra evidenziati attraverso scelte organizzative, didattiche e curricolari che promuovano il pieno sviluppo dello studente come persona e come cittadino e perseguano le seguenti finalità: FORMARE CITTADINI ITALIANI, DELL EUROPA E DEL MONDO PORRE L ALUNNO AL CENTRO DELL AZIONE EDUCATIVA PER CONSENTIRE IL PIENO SVILUPPO DELLE SUE POTENZIALITÀ COGNITIVE, AFFETTIVE, RELAZIONALI SVILUPPARE COMPETENZE UTILI AD UNA FORMAZIONE CHE POSSA CONTINUARE PER L INTERO ARCO DELLA VITA PROMUOVERE LA CULTURA DELLA LEGALITÀ PER L ESERCIZIO DEL DIRITTO DI CITTADINANZA INTESO COME PARTECIPAZIONE ATTIVA E RESPONSABILE ALLA VITA DELLA COMUNITÀ (SCUOLA, FAMIGLIA, STATO) FINALITÀ DEL POF PROMUOVERE UN APPRENDIMENTO CONSAPEVOLE E RESPONSABILE PER SVILUPPARE LA CAPACITÀ DI ORIENTARSI E DI COMPIERE SCELTE AUTONOME FAVORIRE LA MOTIVAZIONE AL LAVORO ED AD UNA APPLICAZIONE SERIA E COSTANTE COME STRUMENTI ESSENZIALI PER LA CRESCITA E LA REALIZZAZIONE PERSONALE EDUCARE ALLA CONVIVENZA ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSE IDENTITÀ E RADICI CULTURALI DI OGNI PERSONA EDUCARE AL RISPETTO DI SÉ E DEGLI ALTRI PER SVILUPPARE RELAZIONI POSITIVE E COLLABORATIVE 12
13 Obiettivi socio-affettivi-relazionali OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI conoscenza e rispetto delle regole fondamentali della vita associata e democratica e acquisizione del senso di responsabilità; capacità di stabilire rapporti interpersonali di collaborazione e amicizia e di partecipare in modo corretto e responsabile alle attività e ai momenti della vita scolastica; presa di coscienza di sé, della realtà circostante e delle problematiche in divenire del mondo contemporaneo; consapevolezza della complessità delle valenze affettive nella crescita umana; capacità di imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni; autoconsapevolezza emotiva e cognitiva intra e inter-personale; capacità di acquisire una coscienza interculturale che conduca al dialogo e alla collaborazione; capacità di sviluppare ed elaborare l identità di genere. Obiettivi metodologici e cognitivi sviluppo dell immaginario e del rapporto con la realtà; sviluppo della capacità di attenzione; sviluppo dell autonomia e dell autoefficacia; sviluppo delle capacità intuitive; sviluppo dei metodi di comunicazione verbali e non verbali, nelle varietà delle loro forme e funzioni; sviluppo e potenziamento delle capacità creative; sviluppo delle capacità di autovalutazione, anche ai fini dell orientamento; sviluppo della capacità di lettura critica ed interpretazione della realtà; acquisizione di un metodo di studio autonomo ed efficace; consapevolezza della necessità di un impegno serio e costante per il raggiungimento di risultati; acquisizione della capacità di muoversi e operare nella realtà rispettando vincoli e tempi; acquisizione delle capacità di osservazione, analisi, sintesi, confronto, rielaborazione e comunicazione; utilizzazione consapevole delle conoscenze, delle abilità, delle tecniche e dei metodi acquisiti in contesti simili e diversi. 13
14 Il quadro di riferimento normativo PROGETTAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA La progettazione dell attività didattico-educativa dell Istituto Comprensivo Perugia 11 G. Pascoli ha come cornice di riferimento tre fondamentali documenti: il quadro delle competenze chiave per l apprendimento permanente, indicate dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18 dicembre 2006, come soglia culturale comune per preparare i giovani alla vita adulta e offrire loro un metodo per continuare ad apprendere per tutto il corso della loro esistenza; le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell obbligo scolastico, definite dal D.M , n.139; le Indicazioni nazionali per il curricolo per la scuola dell infanzia e del primo ciclo del 26 novembre 2012 che individuano le competenze culturali basilari e irrinunciabili attese al termine del primo ciclo d istruzione. Vengono inoltre precisati i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine del terzo anno della scuola secondaria di primo grado nonché gli obiettivi di apprendimento per ciascuna disciplina attesi. Le competenze sono definite nelle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2006, come la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. RACCOMANDAZIONI Del Parlamento Europeo e del Consiglio (2006/962/CE) Comunicazione nella madrelingua COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (All. al DM 139/2007) Imparare ad imparare Comunicazione nelle lingue straniere Competenza in matematica ed in campo scientifico-tecnologico Competenza digitale Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Imparare ad imparare Agire in modo autonomo e responsabile Competenze sociali e civiche Risolvere problemi Senso di iniziativa ed imprenditorialità Individuare collegamenti e relazioni Consapevolezza ed espressione culturale Acquisire ed interpretare l informazione 14
15 L alternativa all I.R.C. In riferimento a quanto disposto dalla legge n. 121 del 25 marzo 1985, e considerato quanto stabilisce la nota del MEF n del 7 marzo 2011, la scuola è chiamata a predisporre un proprio progetto didattico da proporre agli alunni che non intendono avvalersi dell insegnamento della Religione Cattolica. Per la Scuola secondaria si propone il progetto Uomo nuovo e cittadinanza Il progetto Uomo nuovo e cittadinanza si focalizza sulla consapevolezza dei valori di cittadinanza e di convivenza civile: amicizia, solidarietà, lealtà, legalità, giustizia, confronto con l altro. La scuola è, infatti, l istituzione in cui per la prima volta ci si confronta con altri, dove bisogna rispettare le norme ed avere una precisa condotta. Una delle sue finalità è, pertanto, la formazione dell'uomo e del cittadino, formazione che è in stretto rapporto con la conoscenza e il rispetto delle regole che governano la convivenza democratica. Finalità educative dell'educazione alla cittadinanza sono : costruzione del senso di legalità e sviluppo di un'etica della responsabilità promozione nei ragazzi della capacità di scegliere e agire in modo consapevole nel contesto scolastico e nella vita quotidiana acquisizione di strutture concettuali trasversali consapevolezza del valore dell amicizia, della solidarietà, della lealtà, della legalità, della giustizia, del confronto con l altro. Per la Scuola primaria viene proposto un percorso sul valore dell amicizia. Finalità educative sono : acquisizione di strutture concettuali trasversali consapevolezza del valore dell amicizia, della solidarietà, della lealtà, del confronto con l altro. 15
16 Le nostre scelte progettuali La progettazione didattica è un attività che coinvolge sia organi collegiali come il Collegio Docenti, i Dipartimenti disciplinari, i Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione, sia il singolo docente. Collegio docenti POF Dipartimenti disciplinari (Scuola secondaria) Consigli di intersezione /interclasse/ classe Singolo Docente Programmazione per materie Programmazione dei consigli di intersezione/interclasse /classe Programmazione disciplinare La progettazione didattica disciplinare dell Istituto ha come finalità il raggiungimento delle competenze attese al termine del percorso scolastico così come evidenziate nelle Indicazioni Nazionali per il curriculo. Per rispettare la centralità dell alunno, in vista dei traguardi per il raggiungimento delle competenze, la scuola ha cercato di rinnovare la scelta dei contenuti, delle attività e delle metodologie con il fine di sostanziare il diritto allo studio in diritto all apprendimento. La progettazione educativa è centrata sui processi di apprendimento e misurata sui livelli di ingresso e sui diversi ritmi e stili cognitivi degli studenti. Questa comprende attività dedicate al recupero di ogni tipo di svantaggio senza trascurare la promozione delle eccellenze. Il Collegio docenti elabora il piano dell offerta formativa (POF), definisce gli obiettivi generali della programmazione didattico-educativa, stabilisce i criteri di valutazione e il piano degli incontri Scuola-Famiglia. 16
17 I Dipartimenti (Scuola secondaria di 1 grado ) sono costituti dai docenti delle stesse discipline (Lettere, Inglese,..) ed hanno il compito di garantire l unitarietà del servizio scolastico nelle diverse sezioni. I Dipartimenti, nella Programmazione Dipartimentale, progettano le prove d ingresso e di accertamento delle conoscenze e delle abilità pregresse, individuano i nuclei fondanti di ogni disciplina comuni alle classi parallele e articolati in termini di conoscenze e abilità finalizzate al raggiungimento di specifiche competenze. Le programmazioni dipartimentali rappresentano le linee guida per le successive fasi della progettazione didattica che viene ulteriormente dettagliata sia a livello di consiglio di classe, sia di singolo docente. I Plessi (Scuola dell Infanzia e Scuola Primaria) sono costituti dagli insegnati dei plessi della Scuola dell Infanzia e della Scuola Secondaria: la presenza dei Referenti, dell Infanzia e della Primaria, assicura il coordinamento delle progettazioni dei plessi, pur nel rispetto delle specificità di ogni realtà. La collegialità è raggiunta anche attraverso riunioni di interplesso. I Consigli di intersezione/ interclasse/ classe definiscono il Documento di Programmazione del Consiglio di Classe che prende avvio dall individuazione dei livelli di partenza attraverso le prove d ingresso o di accertamento delle conoscenze e abilità pregresse e prosegue con la definizione delle competenze didattiche ed educative, dei criteri metodologici e delle strategie comuni, degli strumenti didattici utilizzati, delle modalità di verifica e dei criteri di valutazione, degli interventi di recupero e sostegno e di quelli di valorizzazione delle eccellenze, del piano delle uscite didattiche, delle visite guidate e dei viaggi d istruzione, della partecipazione ai progetti di ampliamento dell offerta formativa ecc. Il singolo docente progetta la propria azione didattica nella Programmazione Individuale attraverso la definizione di unità d apprendimento sulla base delle indicazioni definite a livello di Dipartimento o di Plesso e contestualizzate nella realtà della classe di riferimento, secondo quanto individuato dalla Programmazione del Consiglio di Classe/ Team di sezione o di classe) 17
18 SCELTE METODOLOGICHE La nostra scuola si sta impegnando da anni nella sperimentazione di nuovi metodi operativi per cercare di rendere più agevole ed interessante l attività didattica affinché il processo di insegnamento si trasformi in effettivo apprendimento da parte degli alunni Porre l alunno al centro del proprio processo di apprendimento significa per il docente integrare la didattica tradizionale con metodologie e strategie operative innovative che coinvolgano fattivamente lo studente motivando il suo interesse ad apprendere e migliorare. L organico potenziato, nei limiti dell assegnazione dei docenti da parte dell Ufficio Scolastico Regionale, permetterà di implementare l offerta formativa, soprattutto per quanto concerne i seguenti ambiti, richiesti dall Istituto, tesi al miglioramento degli esiti e a garantire il successo formativo degli alunni: Potenziamento linguistico ( priorità: alfabetizzazione e perfezionamento dell italiano come lingua seconda ; valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell Unione europea, anche mediante l utilizzo della metodologia Content language integrated learning) Potenziamento scientifico ( priorità: potenziamento delle competenze matematicologiche e scientifiche) Potenziamento laboratoriale ( priorità :sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione ;potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio) Potenziamento motorio (priorità: potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati ad uno stile di vita sano, con particolare riferimento all alimentazione, all educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica). Le metodologie che abbiamo adottato sono: la didattica laboratoriale/ esperienziale la didattica per problemi il tutoraggio la lezione frontale e le lezione partecipata l uso di nuove tecnologie e nuove metodologie didattiche La didattica laboratoriale/esperienziale La didattica laboratoriale non si svolge esclusivamente in laboratorio (esempio laboratorio di Scienze) ma è una modalità di lavoro in classe. I laboratori possono essere usati per verificare, attraverso l esperienza, le conoscenze e le abilità acquisite, ma possono essere utilizzati anche per acquisire nuove conoscenze ed abilità attraverso l esperienza. Nella didattica laboratoriale all alunno vengono proposte attività pratiche che non sono solo applicative o riproduttive, in quanto hanno lo scopo formativo di coinvolgerlo attivamente e di produrre pensiero a partire dall azione. L apprendimento si basa quindi sulla riflessione sulle esperienze concrete fatte durante le attività svolte e ciò determina che il processo di apprendimento coincida con quello operativo di esecuzione. Ai nostri alunni sono quindi proposti laboratori di scrittura, di esperimenti grammaticali, di lettura, di creatività, di scienze, di fisica ecc. 18
19 La didattica per problemi Il metodo consiste nel proporre agli alunni, da soli o in piccoli gruppi, problemi da risolvere di diversa difficoltà in relazione all ordine scolastico. Possibili problemi sono: un quesito legato a esperienze strutturate e la soluzione, una procedura o un algoritmo da organizzare, un dialogo, una comunicazione da elaborare ecc. Durante la soluzione di un problema l allievo è messo in condizione di scoprire ed acquisire autonomamente conoscenze nuove. I docenti assumono la funzione di tutor, cioè di guida metodologica, per ciascun allievo o per il gruppo di alunni impegnato nella soluzione del problema. Lo studente deve quindi autonomamente ricercare dati ed informazioni, fare stime e calcoli, formulare ipotesi risolutive, proporre soluzioni, prendere decisioni. Il metodo consente agli allievi di apprendere a risolvere, con gradualità, problemi sempre più complessi che fanno sì che lo studente acquisisca abilità cognitive di livello elevato. Il tutoraggio Il tutoraggio prevede una collaborazione tra alunni, nella quale essi diventano protagonisti svolgendo il ruolo di tutor ed educatore tra pari ; ciò permette di valorizzare le relazioni tra adolescenti anche ai fini della crescita complessiva. La lezione frontale e le lezione partecipata Accanto ai necessari momenti di lezione tradizionale, fondamentali per sistematizzare le conoscenze, sono frequenti i momenti di interazione tra docente e alunni; anche in questo caso gli alunni divengono protagonisti dell apprendimento, sono stimolati ad una riflessione condivisa sulle diverse tematiche L uso di nuove tecnologie Il nostro Istituto possiede attualmente 26 LIM, (Lavagne Interattive Multimediali), che intende ulteriormente potenziare. La LIM è una superficie di grandi dimensioni, in tutto simile alla lavagna di ardesia, che consente di visualizzare contenuti e applicazioni (testi, immagini, animazioni, video, software) in formato digitale e in modo interattivo. La LIM può semplicemente essere definita una periferica del computer: una superficie che, grazie a un proiettore, riesce a visualizzare i contenuti presenti sul desktop e attraverso la tecnologia interattiva riesce a trasferire sul computer le operazioni svolte sulla lavagna. Grazie a queste sue caratteristiche, svolge un ruolo chiave per l innovazione della didattica, in quanto consente di integrare le Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione nella didattica in classe e in modo trasversale alle diverse discipline. Le LIM consentono di introdurre nella scuola strategie e modalità didattiche innovative, potenzialmente più in sintonia con le forme di comunicazione adottate oggi dagli studenti, e di sviluppare metodologie di insegnamento finalizzate a favorire la partecipazione attiva dello studente al proprio processo di apprendimento. Flipped classroom Nel corso dei primi mesi dell anno scolastico sarà avviata, a cura della F.S. Maria Angela Menghini, un indagine preliminare tra alunni, docenti e famiglie di alcune classi per rilevare l interesse nei confronti dell approccio flipped classroom. 19
20 Tale approccio capovolto prevede che i ragazzi da casa prendano visione delle lezioni caricate online (video, file di lettura, materiali digitali interattivi) predisposti dal docente. Il lavoro di esercitazione e rielaborazione avviene, invece, in classe in coppie o in gruppi cooperativi. Le attività diventano verifiche valutate. La valutazione è impostata su una griglia comunicata agli studenti in anticipo e che prevede come oggetto di valutazione anche l'effettiva partecipazione di tutti i membri del gruppo al lavoro. Gli alunni mettono alla prova se stessi più volte e allenano anche le competenze chiave del quadro europeo come la capacità di prendere iniziativa, di pianificare e di collaborare che tanto sono richieste oggi in un mondo del lavoro continuamente in rapido cambiamento. 20
21 VALUTAZIONE La valutazione è il filo conduttore della progettazione didattico-educativa in quanto, partendo dall identificazione dei bisogni, consente la definizione degli obiettivi formativi e quindi la scelta degli strumenti e delle metodologie didattiche adeguate. Ha inoltre lo scopo di monitorare continuamente il processo di insegnamento-apprendimento, attraverso la sistematica raccolta di informazioni, per consentire l adeguamento/correzione dell attività didattica e favorire, attraverso l individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, i processi di autovalutazione degli stessi studenti ed il successo formativo. La valutazione diagnostica serve a fornire elementi circa le condizioni di partenza degli alunni che vengono accertate attraverso la somministrazione di test d ingresso. I risultati di queste prove consentono al docente sia di realizzare tempestivi interventi a carattere compensativo, che di progettare strategie di insegnamento individualizzato che migliorino i livelli di apprendimento di tutti gli alunni. La valutazione in itinere ha carattere essenzialmente formativo in quanto ha il compito di approfondire la conoscenza degli alunni fornendo l informazione sul modo in cui ciascun allievo procede nel suo compito di apprendimento. E inoltre utile a regolare e migliorare costantemente la progettazione dell attività didattica, adeguandola alle necessità individuali degli studenti. La valutazione quadrimestrale intermedia e finale (Scuola primaria e secondaria di 1 grado) è effettuata dalla scuola al termine dei quadrimestri e dell anno scolastico. Ha come oggetto il risultato dell attività di formazione di ciascun alunno e fa capo all esigenza di accertare le competenze degli alunni cioè le loro capacità di utilizzare le conoscenze e le abilità che hanno acquisito. Il giudizio valutativo è espresso da un voto in decimi attribuito collegialmente dal consiglio di classe/ interclasse su proposta del docente di disciplina. Nella formulazione del giudizio finale si considera il processo di apprendimento nella sua globalità e non solo il livello oggettivo raggiunto in termini di conoscenze, abilità e competenze relative a ciascuna disciplina. Si valutano quindi anche i progressi compiuti rispetto ai livelli di partenza, la partecipazione all attività didattica, l impegno dimostrato, il rispetto delle consegne inteso come regolarità nel portare il materiale scolastico e/o nell esecuzione dei compiti, l autonomia organizzativa sviluppata. Per quanto riguarda la Scuola dell infanzia vengono effettuati almeno due colloqui individuali con i genitori per fornire informazioni sullo sviluppo dei traguardi per lo sviluppo delle competenze. Nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria sono previste prove disciplinari per classi parallele in modo da permettere un confronto degli esiti delle diverse classi e favorire il confronto e la condivisione tra gli insegnanti delle stesse discipline sia nella Scuola Primaria sia nella Scuola Secondaria, a garanzia della qualità dell offerta formativa. Valutazione nelle singole discipline (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado) La valutazione sommativa delle singole discipline si basa sulla raccolta sistematica di informazioni relative al processo di apprendimento che si realizza con diversi strumenti: prove scritte: componimenti, domande a risposta aperta, prove strutturate e semistrutturate (vero/falso, a scelta multipla, a completamento ), relazioni, esercizi di varia tipologia, sintesi, soluzione di problemi, dettati 21
22 prove orali: colloqui orali, interventi, discussioni su argomenti di studio, esposizione di attività svolte, presentazioni prove pratiche: prove strumentali e vocali, test motori, prove tecnico-grafiche, prove di laboratorio Ogni disciplina deve documentare il percorso didattico attraverso un minimo di prove per Quadrimestre, la cui declinazione viene precisata nell ambito delle programmazioni di plesso e dipartimentali. Gli alunni hanno diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva per favorire il loro coinvolgimento nel processo educativo-formativo. Per questo scopo i docenti si impegnano a: comunicare agli alunni gli obiettivi attesi informare tempestivamente gli alunni circa i risultati delle prove invitare gli alunni ad una riflessione individuale sul significato dei risultati delle valutazioni. Per migliorare la comunicazione scuola-famiglia e consentire ai genitori un informazione puntuale sui risultati dell apprendimento dei propri figli, la Scuola secondaria di 1 grado ha adottato un libretto personale per gli alunni, nel quale i docenti riportano le valutazioni, scritte, orali e pratiche di tutte le discipline. Per la scuola secondaria da Gennaio vi sarà il passaggio al Registro Elettronico. La valutazione finale tiene conto, oltre che degli esiti delle valutazioni delle discipline, del percorso globale compiuto da ogni alunno rispetto ai seguenti elementi: progresso rispetto ai livelli di partenza interventi di recupero consolidamento effettuati impegno e partecipazione al dialogo educativo riferito alla disciplina. 22
23 Griglia per la valutazione del profitto e del comportamento negli scrutini intermedi e finali nella Scuola Primaria VOTO CRITERI DI VALUTAZIONE PER GLI APPRENDIMENTI DISCIPLINARI Completo raggiungimento degli obiettivi in piena autonomia. Spirito critico e ideativo. Impegno costante. Uso corretto e logico-razionale dei linguaggi specifici delle discipline. Complessivo raggiungimento degli obiettivi in piena autonomia. Uso corretto e razionale dei linguaggi specifici delle discipline. Sostanziale raggiungimento degli obiettivi. Buona autonomia operativa. Uso corretto dei linguaggi specifici delle discipline. Raggiungimento degli obiettivi. Adeguata autonomia operativa. Uso adeguato dei linguaggi specifici delle discipline. Raggiungimento degli obiettivi minimi e non adeguata autonomia. Uso sufficiente dei linguaggi specifici delle discipline. Parziale raggiungimento degli obiettivi minimi, anche in semplici situazioni. CRITERI DI VALUTAZIONE PER IL COMPORTAMENTO L alunno/a partecipa in modo corretto e responsabile alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare consapevolmente le regole convenute e di utilizzare in modo autonomo le risorse personali nella realizzazione di un compito disciplinare e interdisciplinare. L alunno/a riflette criticamente sul proprio percorso di apprendimento. L alunno/a partecipa in modo corretto e responsabile alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare le regole convenute e di utilizzare pienamente le risorse personali nella realizzazione di un compito disciplinare e interdisciplinare. L alunno/a riflette sul proprio percorso di apprendimento. L alunno/a partecipa in modo corretto alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare in modo adeguato le regole convenute; utilizza le risorse personali nella realizzazione di un compito disciplinare ed interdisciplinare. L alunno/a cerca di riflettere sul proprio percorso di apprendimento. L alunno/a cerca di partecipare in modo corretto alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare in modo adeguato le regole convenute; guidato/a utilizza le risorse personali nella realizzazione di un compito disciplinare ed interdisciplinare. L alunno/a necessita di richiamo all assunzione di atteggiamenti corretti nei confronti dei diversi contesti educativi; non sempre rispetta le regole convenute; deve essere guidato nella realizzazione di un compito. L alunno/a non assume atteggiamenti corretti nei confronti dei diversi contesti educativi, non rispetta le regole convenute anche se richiamato; manifesta disinteresse e scarsa motivazione all apprendimento. 23
24 Griglia per la valutazione del profitto negli scrutini intermedi e finali nella Scuola secondaria di 1 grado Voto espresso in decimi Indicatori e descrittori L alunno possiede conoscenze complete, approfondite e coordinate. Applica le conoscenze e le procedure con sicurezza ed efficacia. Risolve problemi complessi in modo autonomo. Effettua analisi corrette ed approfondite e sintesi coerenti ed originali. Esprime valutazioni personali argomentandole adeguatamente. L esposizione è rigorosa e sicura con un lessico ricco e articolato. L alunno possiede conoscenze approfondite ed articolate. Applica consapevolmente regole e procedure senza commettere errori e in modo autonomo. Ha capacità di analisi, sintesi e collegamento. L esposizione è rigorosa, con uso di un linguaggio disciplinare appropriato e vario. L alunno possiede conoscenze ampie e ordinate e una chiara focalizzazione dei nuclei tematici. Si mostra sicuro nelle applicazioni e nell operare collegamenti e svolge compiti complessi in situazioni note. L esposizione è pertinente e precisa. L alunno possiede conoscenze fondamentali. Si mostra abbastanza sicuro nelle applicazioni e nella scelta delle procedure più adeguate. L esposizione è corretta, con uso del linguaggio appropriato. L allievo ha acquisito le conoscenze e le abilità essenziali, pur con qualche incertezza. Svolge compiti semplici in situazioni note e sa applicare procedure e regole fondamentali. Usa in modo semplice il linguaggio specifico. L allievo presenta conoscenze parziali e non significative. Usa in modo frammentario i metodi disciplinari in contesti noti, evidenziando qualche difficoltà anche sotto la guida dall insegnante. Possiede una terminologia ridotta e l esposizione è poco corretta. L allievo presenta gravi carenze conoscitive e metodologiche. Commette frequenti errori concettuali e/o di procedimento e/o di esecuzione. Non è in grado di procedere in modo autonomo anche nello svolgimento di compiti semplici e, pur se guidato dall insegnante, usa un linguaggio improprio ed espone in modo poco strutturato. 24
25 Griglia per la valutazione del comportamento nella Scuola secondaria di 1 grado Il voto di comportamento viene attribuito sulla base dei seguenti indicatori con i relativi descrittori: rispetto delle norme dell Istituto; frequenza a scuola; partecipazione ed interesse al dialogo educativo; Impegno; relazioni e collaborazione con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola; assenze non dovute a motivi di salute adeguatamente documentati. Voto espresso in decimi Indicatori e descrittori Completo rispetto delle norme disciplinari d Istituto. Interesse e partecipazione propositivi ed attivi al dialogo educativo. Frequenza assidua alle lezioni e alle attività didattiche. Puntuale e completo svolgimento delle consegne scolastiche. Ruolo propositivo e collaborativo all interno della classe. Completo rispetto delle norme disciplinari d Istituto. Interesse e partecipazione attiva al dialogo educativo. Frequenza assidua alle lezioni e attività didattiche. Regolare adempimento degli impegni scolastici. Disponibilità alla collaborazione con compagni e/o docenti durante l attività didattica. Osservazione delle norme fondamentali relative alla vita scolastica e nessuna sanzione disciplinare. Frequenza costante o assenze sporadiche alle lezioni e attività didattiche. Partecipazione attenta al dialogo educativo. Svolgimento regolare dei compiti assegnati. Sostanziale correttezza nei rapporti interpersonali. Episodi limitati e non gravi di mancato rispetto delle norme disciplinari d Istituto anche soggetti a sanzioni disciplinari lievi. Frequenza all attività didattica non sempre continua e puntuale. Interesse selettivo e partecipazione discontinua al dialogo educativo. Irregolare svolgimento dei compiti assegnati. Scarsa disponibilità alla collaborazione con i docenti, con i compagni e con il personale della scuola,con i quali instaura rapporti non sempre corretti. Episodi di mancato rispetto delle norme disciplinari d Istituto, anche soggetti a sanzioni disciplinari gravi. Frequenza discontinua all attività didattica. Mancato svolgimento dei compiti assegnati. Partecipazione passiva al lavoro scolastico e disturbo dell attività didattica. Rapporti problematici e assenza di collaborazione con i docenti, con i compagni e con il personale della scuola. Grave episodio di mancato rispetto delle norme disciplinari d Istituto che abbia dato luogo alla sospensione dall attività didattica per più 15 gg. Senza che si siano dimostrati concreti e apprezzabili miglioramenti nel comportamento Comportamenti lesivi della dignità altrui e rischiosi per l incolumità altrui e personale 25
26 VALIDITA DELL ANNO SCOLASTICO Premessa Nella Scuola secondaria di I grado, ai fini della validità dell anno scolastico e per la valutazione degli alunni, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell orario annuale personalizzato ai sensi dell articolo 11, comma 1, del Decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni. Per casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite, a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L impossibilita di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe. Deroga al limite delle assenze Le tipologie di assenza ammesse alla deroga riguardano: gravi motivi di salute adeguatamente documentati; terapie e/o cure programmate; partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.; adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l intesa con la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n. 101/1989 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell intesa stipulata il 27 febbraio 1987). visita a familiari del paese di origine fino ad un massimo del 35% del monte ore annuale, gravi motivi familiari. 26
27 INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Premessa L inserimento del progetto per l integrazione nel Piano dell Offerta Formativa intende promuovere la continuità della frequenza scolastica per gli allievi diversamente abili attraverso percorsi che mirino alla: cura e sviluppo dei rapporti di relazione in classe e all esterno, con gli altri allievi, i docenti e tutto il personale scolastico. predisposizione di percorsi didattici ed educativi pensati e modulati sulla base delle singole potenzialità che permettano il mantenimento e/o miglioramento dei livelli di scolarità raggiunti. individuazione dei percorsi più idonei per un progetto di vita. L organizzazione scolastica per il sostegno L accoglienza nella scuola della persona in situazione di disabilità viene realizzata attraverso il pieno coinvolgimento nella progettazione educativo/didattica di tutto il Consiglio di classe/interclasse/intersezione, nonché del personale docente specializzato che opera, sulla base del progetto d Istituto, con lo studente in situazione di disabilità. Possono essere presenti, sulla base di motivate necessità, ulteriori altre figure professionali qualora siano previste dal Piano Educativo Individualizzato. Sono presenti nella scuola i Gruppi di Lavoro per l Handicap, d istituto e operativi, che negli incontri in Commissione Diversabilità coinvolgono periodicamente docenti, operatori dei servizi, familiari con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione, predisposte per ogni singolo alunno, dal Piano Educativo Individualizzato. Risorse professionali per l integrazione L'integrazione scolastica degli alunni diversamente abili richiede una collaborazione interprofessionale tra tutti gli operatori messi a disposizione dalle varie istituzioni, al fine di assicurare un reale coordinamento tra i servizi scolastici, sanitari e socio-assistenziali. Le singole professionalità interagiscono tra loro nel rispetto delle rispettive competenze.. I docenti curricolari realizzano il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile, professionale degli alunni sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti; elaborano, attuano e verificano il PEI, adattandone l'articolazione alle differenti esigenze degli alunni, per gli aspetti pedagogico didattici, congiuntamente agli operatori e alla famiglia. I docenti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano; partecipano alla stesura di tutti i documenti e progetti per l'integrazione; partecipano a pieno titolo alle operazioni con diritto di voto per tutti gli alunni della classe. Gli operatori socio-assistenziali collaborano con i docenti, sotto la loro diretta responsabilità didattica, in tutte le attività scolastiche atte a favorire l'integrazione dell'alunno diversamente abile e nei rapporti con la famiglia. 27
28 I collaboratori scolastici svolgono servizi di ausilio materiale agli alunni diversamente abili nell'accesso alle aree esterne, alla struttura scolastica e nell'uscita da essa; svolgono assistenza agli alunni diversamente abili, all'interno della struttura scolastica, nell'uso dei servizi igienici e nella cura dell'igiene personale. La figura di funzione strumentale al POF area B.E.S. svolge mansioni di coordinamento degli interventi di integrazione; crea raccordi con le scuole di ordine inferiore e superiore, le famiglie, gli Enti locali, gli operatori socio-sanitari, l Unità Multidisciplinare; cura il passaggio delle informazioni e la documentazione relativa all integrazione; segue gli incontri per l integrazione. Il Gruppo di Lavoro per l Inclusione di Istituto (G.L.I.) E composto da: il Dirigente Scolastico, la Funzione strumentale per l integrazione degli alunni diversamente abili e con DSA, 3 rappresentanti dei docenti curriculari ( uno per ogni ordine di scuola), 2 insegnanti di sostegno (1 della Scuola dell infanzia e 1 della Scuola primaria). Il G.L.I. può inoltre essere integrato dalle figure che dovessero risultare necessarie (genitori, rappresentanti d istituzioni ecc.). Il G.L.I. ha le seguenti funzioni: rilevazione degli alunni con Bisogni educativi speciali (BES) presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico - educativi già posti in essere e predisposizione di ulteriori piani di intervento; focus/confronto sui casi, consulenza e supporto sulle strategie e sulle metodologie di gestione dei singoli alunni e delle classi; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi Strumenti per l integrazione Profilo dinamico funzionale All ingresso nella scuola dell'alunno in situazione di disabilità certificata, entro il mese di dicembre, viene predisposto dall'unità multidisciplinare referente per il caso, dai docenti curriculari e dagli insegnanti specializzati della scuola, con la collaborazione dei familiari dell'alunno, il Profilo Dinamico Funzionale. Il PDF, individua, nell ambito delle caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell alunno, le possibilità di recupero, le capacità possedute, che devono progressivamente essere rafforzate e sviluppate nelle scelte curricolari per l alunno, evidenziando le aree di potenziale sviluppo sotto il profilo riabilitativo, educativo-formativo e socio-affettivo. Alla redazione del Profilo, concorrono in maniera determinante le informazioni della Azienda Sanitaria Locale, che ha in cura l alunno, fornite in forma scritta nella Diagnosi Funzionale e quelle fornite dalla famiglia dell alunno. Il Profilo è redatto in forma scritta utilizzando il modello predisposto, che costituisce lo schema dei contenuti minimi. Tutti coloro che partecipano alla elaborazione del Profilo Dinamico Funzionale firmano il documento conclusivo che accoglie ogni osservazione dei presenti. 28
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