Metodologia laser scanning per lo studio della stabilità dei fronti di cava apuani mediante modellazione numerica ad elementi distinti

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1 Metodologia laser scanning per lo studio della stabilità dei fronti di cava apuani mediante modellazione numerica ad elementi distinti Tesi di Laurea di Machetti Emilio Relatore: Prof. Riccardo Salvini Correlatori: Dr. Mirko Francioni Dr. Silvia Riccucci

2 INTRODUZIONE Il presente lavoro illustra e documenta le procedure di acquisizione ed elaborazione dei dati rilevati sul campo mediante l utilizzo di Laser Scanner, finalizzate alla verifica di stabilità di un fronte di cava di marmo tramite modellazione ad elementi distinti. La parete rocciosa analizzata è ubicata all interno della cava denominata Ciresuola C (Bacino di Miseglia, Sottobacino della Ciresuola) nelle Alpi Apuane

3 DESCRIZIONE DELL AREA Nell area sono presenti le formazioni litoidi appartenenti alla Serie Toscana Metamorfica, con la seguente successione stratigrafica: -Grezzoni (Norico-retico Inf.) -Marmi dolomitici (Lias Inf.) -Marmi (Lias Inf.-Medio) -Calcari Selciferi (Lias Medio-Sup.) in particolare la cava in oggetto sfrutta giacimenti di Marmo Ordinario Il fronte di cava oggetto di studio si sviluppa verso nord all interno del Bacino di Miseglia con caratteristica forma a ferro di cavallo, e altezza massima di 120 m circa rispetto al piazzale di cava antistante, posto ad una quota di circa 820 m s.l.m.

4 OBIETTIVI DEL LAVORO TRATTAMENTO DATI LASER SCANNER ANALISI DI STABILITA MEDIANTE MODELLAZIONE NUMERICA AD ELEMENTI DISTINTI

5 FASI DI LAVORO - Rilievo Laser Scanner - Analisi geomeccanica LAVORO DI CAMPAGNA LAVORO DI ANALISI - Elaborazione della Nuvola di Punti - Analisi Statistica dei Dati - Analisi di Stabilità Cinematica - Estrapolazione dei Profili di Sezione - Verifica di Stabilità tramite Modellazione Numerica ad Elementi Distinti

6 RILIEVO LASER SCANNER LEICA ScanStation 2 Principio di funzionamento: Time of Flight (TOF) - Dimensioni ridotte Vantaggi - Velocità di esecuzione del rilievo - Ampia finestra di scansione - Restituzione grezza del rilievo in tempo reale - Fotocamera digitale integrata

7 Esecuzione del rilievo RILIEVO LASER SCANNER Scansioni effettuate: 1 Passo di campionamento: 5,0 cm a 100 m di distanza Durata della scansione: 45 minuti Numero di punti rilevati:

8 ANALISI GEOMECCANICA Effettuata da Geol. Massimo Corniani Geol. Roberto Andrei, 2006 Relazione tecnica sulle condizioni delle superfici di monte vergine sovrastante le cave n 75 Ciresuola A e n 80 Ciresuola B

9 ELABORAZIONE DELLA NUVOLA DI PUNTI Procedura seguita: - Ripulitura della nuvola di punti grezza - Estrapolazione dei piani di frattura - Conversione dei dati in termini di Dip Direction - Dip

10 RIPULITURA DELLA NUVOLA DI PUNTI GREZZA Eseguita direttamente con Leica Cyclone 6.0 Nuvola di punti grezza Nuvola di punti ripulita

11 ESTRAPOLAZIONE DEI PIANI DI FRATTURA Considerazioni: - L utilizzo della metodologia laser scanning permette di rilevare una grandissima quantità di dati - Tale mole di punti rilevati spesso si riduce ad essere elaborata con metodologie standard, che portano alla realizzazione di precisi elaborati grafici dal forte impatto visivo - Ma che non rendono giustizia alle potenzialità dello strumento - I dati geometrici acquisiti possono infatti essere utilizzati per molte altre applicazioni che vanno ben oltre alle semplici restituzioni grafiche, molto spesso fini a sé stesse - Il Laser Scanner può dunque rappresentare uno strumento di analisi molto importante soprattutto qualora si integri con altre tipologie di strumentazione

12 ESTRAPOLAZIONE DEI PIANI DI FRATTURA Estrazione delle giaciture direttamente dalla nuvola di punti Vantaggi: - Tempi rapidi per l esecuzione del processo di estrazione - Effettuabile senza accedere direttamente alla parete rocciosa - Elevata quantità di giaciture estratte

13 ESTRAPOLAZIONE DEI PIANI DI FRATTURA Procedura di estrazione delle giaciture semi-automatica 1) Individuazione del pino di frattura 2) Selezione dei punti del piano 3) Creazione automatica del piano di frattura 4) Visualizzazione ed analisi dei dati del piano

14 ESTRAPOLAZIONE DEI PIANI DI FRATTURA Gli step 3 e 4 seguono una procedura automatica attivabile mediante l uso del comando di Leica Cyclone 6.0 Create Object Region Grow Patch La procedura ha consentito di automatizzare questa sequenza di elaborazioni: - La costruzione del piano interpolante i punti selezionati e limitrofi - La definizione dell equazione del piano - La determinazione delle coordinate x,y,z del piano - L individuazione del baricentro del piano UTILIZZANDO TALE PROCEDURA SONO STATI CAMPIONATI 2859 PIANI DI FRATTURA

15 CONVERSIONE DEI DATI IN TERMINI DI DIP DIRECTION - DIP Coordinate dei vettori normali Trasformazione coordinate su Foglio di Calcolo Angoli di immersione ed inclinazione dei piani

16 ANALISI STATISTICA DELLE DISCONTINUITA RILEVATE Dall esame della densità dei dati sullo stereogramma, sono state identificate n 7 famiglie di discontinuità FAMIGLIA K1 K2a K2b K3a K3b K4a K4b GIACITURA PIANO DI RIFERIMENTO IMMERSIONE ( ) INCLINAZIONE ( )

17 ANALISI STATISTICA DELLE DISCONTINUITA RILEVATE A corollario del lavoro è stato fatto un confronto di tale analisi statistica con le risultanze, già validate, di un altro studio (Utilizzo di metodi fotogrammetrici per lo studio dell assetto geostrutturale dei fronti della cava n 81 Ciresuola C ai fini della verifica di stabilità, 2009) effettuato dal CGT sul medesimo sito mediante tecniche di fotogrammetria digitale terrestre

18 ANALISI DI STABILITA CINEMATICA Si è reso necessario eseguire un analisi di stabilità cinematica al fine di definire le direzioni dei possibili vettori di scivolamento, sulla quale basare poi l estrapolazione delle sezioni topografiche e la successiva verifica di stabilità ad elementi distinti A tal fine, l intero fronte di cava è stato scomposto in n 4 fronti minori ad immersione omogenea

19 ANALISI DI STABILITA CINEMATICA Considerazioni - Non è stato considerato l angolo di attrito delle discontinuità in quanto ininfluente ai fini della definizione geometrica delle direzioni dei possibili cinematismi - Sono stati considerati possibili i soli cinematismi aventi direzione di +/- 30 rispetto all immersione de fronti, quindi sub-ortogonali rispetto agli stessi fronti La scelta di operare in questo senso è stata dettata dal fatto che, dovendo utilizzare tali dati per la creazione di sezioni topografiche, sarebbe risultato inopportuno definire sezioni sub parallele alla direzione di ciascun pendio

20 ANALISI DI STABILITA CINEMATICA Per ogni fronte di cava considerato è stata quindi verificata la possibilità di attivazione dei seguenti cinematismi - Scivolamento planare - Scivolamento di cunei - Ribaltamento diretto

21 ANALISI DI STABILITA CINEMATICA Scivolamento planare Possibili cinematismi di scivolamento planare Giacitura delle superfici per scivolamento planare Direzioni di scivolamento planare

22 ANALISI DI STABILITA CINEMATICA Scivolamento di cunei Giacitura delle linee di intersezione tra piani per lo scivolamento di cunei Possibili cinematismi di scivolamento di cunei Direzioni di scivolamento di cunei

23 ANALISI DI STABILITA CINEMATICA Ribaltamento diretto Possibili cinematismi di ribaltamento diretto Giacitura dei poli dei piani per ribaltamento diretto Direzioni di ribaltamento diretto

24 ANALISI DI STABILITA CINEMATICA Risultati ottenuti Direzioni dei possibili cinematismi evidenziati per ciascun fronte

25 ESTRAPOLAZIONE DEI PROFILI DI SEZIONE La definizione dell orientazione dei possibili cinematismi ha permesso di estrapolare le sezioni topografiche dalla nuvola di punti E stata considerata un unica sezione di riferimento per cinematismi aventi direzione compresa all interno di un range di 5 Le operazioni sono state effettuate mediante l utilizzo del software Leica Cyclone 6.0

26 ESTRAPOLAZIONE DEI PROFILI DI SEZIONE Ogni traccia di sezione, comprensiva delle superfici di discontinuità intersecanti il piano di taglio, è stata successivamente esportata in file.tiff e riportata in scala 1:1 in ambiente CAD, per permetterne la digitalizzazione Analizzando la nuvola di punti e prendendo a riferimento i dati sulla persistenza media delle discontinuità relativi ad uno studio effettuato dal CGT sullo stesso fronte di cava è stato possibile definire una persistenza media delle superfici di 20,00 m Le linee di discontinuità sono state pertanto estese all interno dei profili topografici per una lunghezza media di 20,00 m

27 Esempio di sezione topografica ESTRAPOLAZIONE DEI PROFILI DI SEZIONE

28 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Principi fondamentali dei modelli discontinui Differenze approccio continuo/discontinuo Nell approccio continuo le deformazioni dei blocchi sono influenzate dal modello, mentre nell approccio discontinuo tutti i blocchi si muovono indipendentemente l uno dall altro

29 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Principi fondamentali dei modelli discontinui Differenze tra blocchi deformabili/indeformabili Nel primo caso si considerano solo i movimenti lungo o perpendicolarmente alle interfacce, nel secondo si assiste anche alla deformazione di ogni singolo blocco dovuta a movimenti traslativi e/o rotazionali.

30 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Principi fondamentali dei modelli discontinui Ai fini del presente lavoro, l ammasso roccioso è stato considerato come deformabile, data l elasticità del materiale che assorbe le tensioni per poi provocare la comparsa di nuovi sistemi di fatturazione di modesta persistenza ( forzature ) a seguito delle operazioni di scavo

31 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Principi teorici del software Itasca UDEC 4.0 UDEC 4.0 (Universal Distinct Element Codec; Itasca 2004), programma di calcolo bidimensionale sviluppato per analizzare i meccanismi di deformazione e rottura correlati alla presenza di discontinuità nel sottosuolo, le cui caratteristiche principali sono: - Modellazione di un sistema costituito da blocchi che interagiscono lungo i contatti con possibilità di compenetrazione e sovrapposizione - Trattamento delle discontinuità come zone di interazione tra blocchi - Utilizzo di algoritmi espliciti nel tempo che permettono rotazioni, spostamenti e relazioni tra blocchi lineari e non lineari, considerando i parametri geomeccanici caratteristici sia della matrice rocciosa sia delle discontinuità

32 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Principi teorici del software Itasca UDEC 4.0 Analizza il rapporto sforzo/deformazioni sui blocchi e sulle superfici di contatto Considera modelli costitutivi di riferimento che definiscono spostamenti e variazioni dello stato tensionale nel tempo Simula quindi per fasi successive i processi fisici reali Permette inoltre un analisi qualitativa e quantitativa multiparametrica durante l intera evoluzione del sistema, fino al raggiungimento di condizioni di equilibrio statico o dinamico, testimoniante la stabilità o l instabilità dell ammasso

33 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Dati di Input Sono stati ricavati in parte tramite le procedure di lavoro oggetto della presente tesi ed in parte fornite direttamente dal CGT (Salvini et al., 2009), relativi ad indagini pregresse effettuate nel tempo nel medesimo sito di cava - Costruzione del modello Coordinate xy dei profili topografici e delle linee di discontinuità estrapolate dall elaborazione dei dati Laser Scanner

34 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Dati di Input - Attribuzione del modello costitutivo e proprietà del materiale - Roccia integra Modello plastico di Mohr-Coulomb Densità: 2700 Kg/mc Modulo di compressibilità: 70 GPa Modulo di taglio: 28 GPa Angolo di resistenza al taglio: 37 Coesione: 0,025 GPa

35 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Dati di Input - Superfici di discontinuità Modello di scivolamento di Mohr-Coulomb (area contact slip model) Normal Stiffness JKN: 5,59 GPa/m Shear Stiffness JKS: 0,08 GPa/m Angolo di attrito superficiale: 25 Coesione: 0,0001 GPa Angolo di dilatazione: 5 Resistenza a trazione: 0,00015 GPa

36 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Dati di Input I valori di rigidezza rispetto a tensione normale o di taglio (Sapigni et al., 2003) sono stati calcolati con le equazioni di Bandis et al., 1983, utilizzando i parametri di seguito riportati Tensione normale agente sulla superficie dei giunti: 0,0001 GPa Apertura media dei giunti: 10 mm Dimensione dei blocchi in situ: 2000 mm Coefficiente di scabrezza dei giunti JRC: 6 Resistenza delle pareti dei giunti JCS: 0,026 GPa

37 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Rinforzi strutturali del fronte Al fine di adeguare quanto più possibile il modello alle condizioni reali, è stato necessario valutare anche la funzione dei numerosi rinforzi strutturali presenti nell intero fronte di cava, consistenti in chiodature in acciaio Per l ubicazione delle chiodature è stata presa a riferimento la documentazione prodotta dal CGT nel corso di una campagna fotogrammetrica (Nastasi,2009)

38 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Rinforzi strutturali del fronte Non conoscendo però le modalità di innesto delle opere di rinforzo (direzione di immersione e inclinazione) ma solo la loro posizione, il diametro (pari a 25 mm) e la lunghezza (circa 3.0 m), le stesse chiodature sono state inserite nel processing di analisi considerando: - L assetto strutturale di ciascun fronte per ciò che concerne l inclinazione di ciascun chiodo - I parametri riportati nella tabella a fianco per ciò che concerne le caratteristiche dei rinforzi stessi

39 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Procedure utilizzate per la verifica di stabilità La verifica di stabilità è stata effettuata su ciascuna sezione considerando: - Le coordinate del profilo e delle linee di discontinuità - I parametri geomeccanici dell ammasso roccioso e dei giunti - L eventuale presenza di rinforzi strutturali

40 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Procedure utilizzate per la verifica di stabilità CREAZIONE DEL MODELLO Immissione dati geometrici Immissione parametri geomeccanici Immissione condizioni a contorno VERIFICA DELLO STATO DI EQUILIBRIO INIZIALE ALTERAZIONE DEL MODELLO Cancellazione della porzione di ammasso prospiciente al fronte Immissione dei rinforzi strutturali VERIFICA DELLO STATO DI EQUILIBRIO NELLE CONDIZIONI REALI

41 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Procedure utilizzate per la verifica di stabilità In assenza di chiodature il processing di verifica ha portato direttamente all identificazione dello stato finale di stabilità o instabilità del fronte, espresso in termini di forze di sbilanciamento totali, velocità dei blocchi e Fattore di Sicurezza (Factor of Safety, FoS) nel caso dei fronti stabili Per le sezioni interessate da rinforzi strutturali è stato verificato dapprima lo stato di equilibrio e successivamente è stata eseguita un ulteriore verifica senza considerarne la presenza, in modo tale da valutare qualitativamente l entità delle forze resistenti messe in gioco dalle stesse chiodature

42 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Il Fattore di Sicurezza in UDEC 4.0 Metodi all equilibrio limite FoS= Forze resistenti / Forze agenti UDEC 4.0 FoS= Downgrading Factor Il software calcola il FoS secondo un processo di declassamento (Downgrading Process) attuato dividendo i parametri di coesione e angolo di attrito dei giunti per coefficienti via via più grandi. Tale processo si attua contemporaneamente al monitoraggio continuo degli spostamenti dei blocchi costituenti l ammasso e non è messo quindi in relazione diretta alle forze necessarie per l equilibrio

43 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Il Fattore di Sicurezza in UDEC 4.0 Grafico fattore di declassamento vs spostamento Le procedure di calcolo del software non considerano l entità degli spostamenti che sussisterebbero utilizzando i parametri geomeccanici reali, con coefficiente =1.0, ma evidenziano solamente il coefficiente per il quale avviene un incremento degli spostamenti

44 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Il Fattore di Sicurezza in UDEC 4.0 Caso esemplificativo Il software indica come punto di rottura quello corrispondente ad un valore di Downgrading factor pari a 0,5, senza tenere conto dei minimi spostamenti corrispondenti al calcolo con i parametri reali (inferiori a 10 cm), né dell eventuale incremento degli spostamenti corrispondenti ad un Downgrading factor pari a 1,5, che causerebbero il vero e proprio dislocamento dei blocchi

45 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Il Fattore di Sicurezza in UDEC 4.0 Pertanto, il fatto di considerare il solo Fattore di Sicurezza per la valutazione della stabilità del pendio, meglio definito in UDEC come Fattore di Declassamento, senza prendere a riferimento l entità delle forze di sbilanciamento e gli spostamenti massimi dei blocchi rocciosi, può causare errori di interpretazione sostanziali

46 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Per ciascuna sezione sono stati plottati i seguenti grafici significativi: - Displacement Visualizzazione del FoS e spostamento massimo dei blocchi -Unbalanced Force -Velocity Visualizzazione della variazione delle forze di sbilanciamento totali nel tempo Visualizzazione della variazione di velocità di un punto dell ammasso lungo l asse y nel tempo

47 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti L analisi di stabilità ha dato esito positivo per tutte le sezioni, i risultati ottenuti possono essere considerati pienamente compatibili con le condizioni attuali del fronte di cava Fattore determinante ai fini della stabilità è la presenza dei rinforzi strutturali, senza i quali le verifiche hanno dato esito sfavorevole Esistono comunque delle zone del fronte che, pur ritenute stabili, mostrano spostamenti massimi dei blocchi relativamente consistenti nel contesto analizzato Alla luce di queste evidenze, potrebbe essere considerata la possibilità di intervenire in tali porzioni di fronte mediante la messa in opera di ulteriori chiodature in aggiunta a quelle già esistenti

48 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Per una migliore comprensione, si riportano i grafici di calcolo di n 2 sezioni maggiormente significative, di cui la seconda interessata da rinforzi strutturali

49 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti

50 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Forze di sbilanciamento massime

51 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Andamento della velocità dei blocchi lungo l asse y

52 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Spostamento massimo dei blocchi e Fos

53 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti

54 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Forze di sbilanciamento massime sul fronte interessato da rinforzi strutturali

55 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Andamento delle velocità dei blocchi lungo l asse y sul fronte interessato da rinforzi strutturali

56 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Spostamento massimo dei blocchi e Fos

57 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Confronto delle risultanze ottenute con e senza rinforzi strutturali Forze di sbilanciamento con rinforzi strutturali Forze di sbilanciamento senza rinforzi strutturali

58 ANALISI NUMERICA AGLI ELEMENTI DISTINTI CON ITASCA UDEC 4.0 Risultati ottenuti Confronto delle risultanze ottenute con e senza rinforzi strutturali Velocità dei blocchi lungo l asse y con rinforzi strutturali Velocità dei blocchi lungo l asse y senza rinforzi strutturali

59 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE La tecnica laser scanning fornisce un importantissimo supporto nella caratterizzazione geostrutturale delle pareti rocciose propedeutica all esecuzione di verifiche di stabilità I principali vantaggi che derivano dell utilizzo del Laser Scanner in ambiti affini a quello del presente lavoro possono essere riassunti in: - Esecuzione del rilievo in totale sicurezza, senza accedere direttamente alle pareti ed alle zone prospicienti - Velocità dei tempi di esecuzione del rilievo - Elevatissima quantità di dati acquisiti - Elevatissima precisione delle misure - Possibilità di estrapolare direttamente dalla nuvola di punti profili topografici e piani di discontinuità in maniera deterministica anche nelle zone di fronte inaccesibili

60 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Tali vantaggi risultano amplificati nel caso si voglia modellare l ammasso roccioso seguendo un approccio di tipo discontinuo Lutilizzo di codici numerici ad elementi distinti presuppone infatti l esatta conoscenza di: - Topografia e assetto strutturale - Parametri geomeccanici dell ammasso e dei giunti

61 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Topografia e assetto strutturale Il trattamento dei dati Laser Scanner ha consentito una precisa identificazione di problemi topografici e la diretta estrapolazione dei piani di fratturazione dalla nuvola di punti L utilizzo di software predisposti ad un analisi tridimansionale valorizzerebbe ulteriormente le potenzialità offerte dalle tecniche laser scanning, con possibilità di importazione diretta della nuvola come listato di punti o DTM

62 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Parametri geomeccanici e persistenza dei giunti Se pur fondamentale, il ricorso a rilievi laser non può soddisfare la necessità di reperire i valori dei parametri geomeccanici e di persistenza dei giunti, ottenibili solo a seguito di dettagliate operazioni di rilievo in situ ed in laboratorio La persistenza dei giunti gioca invece un ruolo fondamentale nella costituzione geometria dell ammasso Considerare valori di persistenza elevati senza considerare la presenza di ponti di roccia porta alla definizione di blocchi interni al fronte realmente inesistenti, con contestuali valutazioni di stabilità poco attinenti alla realtà, se pur cautelative

63 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE UDEC 4.0 Utilizzando UDEC 4.0 è possibile effettuare un dettagliato controllo multiparametrico monitorando dettagliatamente l evoluzione del sistema fino alla valutazione finale di stabilità o instabilità di ciascun pendio, senza limitarsi al calcolo del solo Fattore di Sicurezza Tali verifiche, se integrate ad altre metodologie di calcolo (analisi cinematiche, metodi all equilibrio limite, simulazioni di caduta blocchi rocciosi) diminuiscono notevolmente le possibilità di interpretazioni errate dei risultati ottenuti

64 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE All operatore rimane comunque l obbligo di individuare le problematiche circostanziate ad ogni tipo di approccio e valutarne di conseguenza gli aspetti migliori in modo da ridurre grossolani errori valutativi, in quanto ogni tipo di modellazione numerica non deve essere utilizzata come una sostituzione del pensiero, ma come un aiuto a pensare (Eberhardt, 2002)

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