Sistemi di Programmazione e Controllo di Gestione - ADA A.A. 2011/2012. Università degli Studi di Parma - Facoltà di Economia
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- Michelangelo Corsini
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1 - Facoltà di Economia Laurea Specialistica in Amministrazione e Direzione Aziendale (ADA) Anno Accademico Corso di SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE 2 Analisi dei costi Prof.ssa Federica Balluchi Il concetto di costo: definizione Con il termine COSTO si vuole indicare il valore degli investimenti effettuati per l acquisto dei fattori produttivi impiegati per l ottenimento di un determinato oggetto di costo 2 1
2 Il concetto di costo: definizione Il concetto di costo può essere riferito a diverse entità: fattore produttivo: costo elementare attività produttiva: costo di processo produttivo risultato fisico-tecnico parziale di una attività: costo di prodotto 3 Il concetto di costo: definizione Gli scopi conoscitivi alla base del processo di determinazione dei costi possono essere individuati in: calcolo dei rendimenti e della efficienza interna; valutazione dei processi industriali alternativi; valutazione delle rimanenze finali di esercizio; determinazione di risultati particolari; formulazione di giudizi di convenienza economica comparata; determinazione dei prezzi di vendita; 4 2
3 Il concetto di costo: formazione Programma di produzione procedimenti di determinazione di costi elementari costi elementari f.p.(1) f.p.(2) f.p.(n) costo(1) costo(2) costo (n) C sintesi di costo processi di elaborazione - osservazione quantitativa (q X p) - stima - congettura - classificazione per diversi scopi conoscitivi - raggruppamento per diversi oggetti di costo 5 Il concetto di costo: variabilità La variabilità dei costi relativi all oggetto prescelto si determina, in generale, a seguito dell effetto su di essi di fattori determinanti di costo (cost driver). Il volume di produzione rappresenta il più classico tra i possibili driver della variabilità dei costi aziendali. Si possono avere così: costi variabili: proporzionali, progressivi, degressivi; costi fissi; costi misti: semivariabili, a scalini 6 3
4 Il concetto di costo: variabilità COSTO VARIABILE PROPORZIONALE E COSTO FISSO C O S T I AREA DI RILEVANZA VOLUME DI ATTIVITÀ 7 Il concetto di costo: variabilità COSTI DEGRESSIVI COSTI PROGRESSIVI C O S T I AREA DI RILEVANZA C O S T I AREA DI RILEVANZA VOLUME DI ATTIVITÀ VOLUME DI ATTIVITÀ 8 4
5 Il concetto di costo: variabilità COSTI SEMIVARIABILI COSTI A SCALINI C O S T I C O S T I QUOTA VARIABILE QUOTA FISSA VOLUME DI ATTIVITÀ VOLUME DI ATTIVITÀ 9 Il concetto di costo: variabilità Le ipotesi alla base della costanza dei costi sono: il tempo; la capacità produttiva; le decisioni aziendali. 10 5
6 Il concetto di costo: comunanza Non tutti i costi elementari che si sostengono sono riferibili direttamente ad un certo oggetto di costo. È importante analizzare la relazione di funzionalità che caratterizza il costo e l oggetto di costo. Si può a tal fine distinguere tra: costi speciali costi comuni 11 Il concetto di costo: comunanza COSTI SPECIALI: sono legati da una relazione di funzionalità esclusiva ad un oggetto di costo (es. materie prime e mod) e quindi possono essere riferiti in maniera oggettiva ad esso (q X p) 12 6
7 Il concetto di costo: comunanza COSTI COMUNI: sono legati da una relazione di funzionalità simultanea ad una molteplicità di oggetti di costo nel tempo (es. ammortamento) e/o nello spazio (es. stipendio degli amministratori). Sono, quindi, costi di utilizzo di risorse impiegate in maniera contemporanea in più oggetti e per i quali non è possibile identificare le quantità specifiche del fattore consumato. 13 Il concetto di costo: comunanza OGGETTI DI COSTO SPECIALI SPECIALI SPECIALI COSTI AZIENDALI SPECIALI COMUNI COMUNI COMUNI PRODOTTO REPARTO DIVISIONE AZIENDA 14 7
8 Dopo la fase di individuazione dei costi si ha il processo di attribuzione degli stessi agli oggetti di costo. A tal proposito si può distinguere tra: costi diretti costi indiretti 15 COSTI DIRETTI: sono quei costi che possono essere attribuiti integralmente agli oggetti di costo secondo la relazione: quantità di fattore impiegata X prezzo unitario 16 8
9 COSTI INDIRETTI: sono quei costi che possono essere distribuiti tra i vari oggetti di costo mediante coefficienti di ripartizione (parametri fisico-tecnici o economici in proporzione dei quali si ripartiscono i costi indiretti) secondo la seguente relazione: num. unità di base presente nell oggetto di costo X coefficiente di ripartizione (totali costi generali indiretti/base di imputazione) 17 Si può in generale affermare che: esiste una corrispondenza stretta tra costi comuni e costi indiretti, non esiste invece tra costi speciali e costi diretti. 18 9
10 I processi di attribuzione possono essere: a base unica: i costi comuni sono ripartiti fra i vari oggetti di costo in relazione ad un criterio di proporzionalità rispetto ad una quantità nota (es. costo, dato quantitativo, risultato produttivo) che è la base di imputazione (es. ore di mod, volume di materie prime, ore macchina, volume di produzione) 19 I processi di attribuzione possono essere (segue): a base multipla: si raggruppano i costi industriali in classi omogenee per l'esistenza di una stessa relazione di proporzionalità rispetto ad una determinata base. Per ciascun gruppo si impiega la base di imputazione ritenuta più razionale 20 10
11 Le basi di riparto possono essere: a valore: sono espresse da un ammontare di moneta; generalmente sono un valore di costo (materie prime, mod) che, rapportato al costo indiretto da ripartire, consente di individuare una percentuale del valore della base; essa, moltiplicata per il valore della base contenuta in ogni oggetto di costo, consente di calcolare la quota di costo indiretto da allocare 21 Le basi di riparto possono essere (segue): a quantità: sono espresse da valori non monetari (ore mod, volume di produzione, ); il rapporto tra il costo indiretto da ripartire con tale base dà un coefficiente di ricarico in unità monetaria da moltiplicare per il valore della base di riferimento ai singoli oggetti di costo 22 Esercizio 1 11
12 BASI DI RIPARTO (bj ) A VALORE * Costo manodopera * Costo materie * Costo primo Costo totale da ripartire Σ bj PERCENTUALE (della base) QUANTITATIVE * Ore manodopera * Ore macchina * Quantità materie prime * Volume produzione 23 Sistemi di Programmazione e Controllo di Gestione - ADA Costo totale da ripartire Σ bj RICARICO (in unità monetaria: per unità della base) Il concetto di costo nel controllo In relazione al loro impiego nel controllo di gestione, si distinguono: costi consuntivi o effettivi; costi standard (di base, ideali e correntemente ottenibili); controllabili; non controllabili. 24 Sistemi di Programmazione e Controllo di Gestione - ADA 12
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