Monitor dei Distretti della Lombardia. Servizio Studi e Ricerche Marzo 2011
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- Flaviano Fede
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1 Monitor dei Distretti della Lombardia Servizio Studi e Ricerche
2 Monitor dei Distretti della Lombardia Executive summary 3 1. L export dei 20 distretti tradizionali e dei 3 poli tecnologici della Lombardia I distretti tradizionali della Lombardia a confronto nel quarto trimestre L export dei distretti tradizionali per sbocco commerciale nel quarto trimestre del Il 2010: recupero sul 2009 e ritardo rispetto ai livelli pre-crisi I 3 poli tecnologici della Lombardia Focus su alcuni distretti tradizionali lombardi La metalccanica I distretti della gomma e plastica Il legno-arredo della Brianza Le aree ad alta specializzazione nel sistema moda Lo spumante della Franciacorta La CIG nei distretti tradizionali e nei poli tecnologici della Lombardia 17 Trimestrale n. 1 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche Industry and Banking A cura di: Giovanni Foresti hanno collaborato: Serena Fumagalli Ilaria Sangalli Database management: Angelo Palumbo Appendice Metodologica 21
3 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 2
4 Executive summary In Lombardia sono 20 i distretti tradizionali e 3 i poli tecnologici individuati e monitorati trimestralmente dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. E alta la propensione all export di questi distretti e poli, che complessivamente nel 2010 hanno esportato 23,8 miliardi di euro (15,6 miliardi di euro i 20 distretti tradizionali, 8,2 miliardi i 3 poli tecnologici), pari a un quarto circa delle esportazioni totali della Lombardia. Nel quarto trimestre del 2010 l export dei 20 distretti tradizionali lombardi ha mostrato una forte accelerazione, registrando una crescita tendenziale del 27,1% (+22,4% nel terzo trimestre). Mai nella seconda metà degli anni Duemila si erano toccati ritmi di crescita così elevati. Per il secondo trimestre consecutivo i distretti lombardi hanno espresso un tasso di crescita superiore a quello di ogni altra regione italiana, distanziando nettamente la media nazionale (+27,1% vs. +19,3%). I 20 distretti lombardi, pertanto, dopo essere stati i più penalizzati dalla crisi, nel 2010 hanno mostrato una velocità di recupero superiore rispetto alla media dei distretti italiani. Questa dinamica è stata favorita dalla specializzazione dei distretti lombardi nella filiera metalmeccanica che nel corso della crisi li ha esposti maggiormente al crollo della domanda, e successivamente li ha spinti verso un rimbalzo fisiologico ma anche legato alla ripresa della domanda di beni di investimento soprattutto nei mercati emergenti. Nella seconda metà del 2010 sono stati proprio i distretti più colpiti dalla crisi a mostrare i tassi di crescita più elevati, con in testa molti distretti della metalmeccanica. Spiccano, in particolare, le macchine tessili e per le materie plastiche di Brescia che nell ultimo trimestre del 2010 hanno registrato un balzo tendenziale pari al 66,9%. Seguono la meccanica strumentale di Varese (+50,9%), anch essa attiva nella produzione di macchine tessili e per materie plastiche, la metalmeccanica del basso mantovano, la lavorazione dei metalli della Valle dell Arno e i metalli di Brescia. Molto bene anche la gomma del Sebino Bergamasco e le macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo. Gli altri distretti lombardi hanno tutti maturato un aumento delle esportazioni, seppure più contenuto. Tra le principali aree distrettuali lombarde, sia il legnoarredo della Brianza che il serico di Como nel quarto trimestre del 2010 hanno registrato una crescita tendenziale delle vendite estere a due cifre e pari rispettivamente all 11,6% e al 20,2%. Queste performance positive riflettono l alta competitività all estero dei distretti lombardi, capaci di sfruttare le opportunità di crescita presenti nei mercati maturi (+26% la variazione tendenziale nel quarto trimestre del 2010), e, sempre più, in quelli emergenti (+30%). La Cina si conferma mercato trainante, ma la vera novità è rappresentata dalla Germania che è tornata a essere il motore della crescita dei distretti lombardi. Nel quarto trimestre del 2010, infatti, l export distrettuale lombardo in Germania è aumentato di 206 milioni di euro rispetto al quarto trimestre del 2009; in Francia l aumento è stato di 107 milioni, mentre sul mercato cinese (Cina più Hong Kong) si è fermato a 70 milioni. Il 2010 dunque rappresenta un anno di forte recupero per i 20 distretti tradizionali lombardi sul fronte delle esportazioni, salite complessivamente del 16,2% rispetto ai livelli minimi toccati nel 2009 (vs. 11,8% della media dei distretti italiani). Solo di poco inferiore la performance dei 3 poli tecnologici lombardi (+14,4% la variazione nel 2010), - l ICT di Milano, l aeronautica di Varese e la farmaceutica di Milano - che tuttavia hanno mediamente recuperato quanto perso nel corso del biennio Nel 2010, infatti, il valore delle esportazioni dei poli tecnologici lombardi è del 6,3% superiore a quello del 2007, grazie soprattutto al polo dell aeronautica di Varese, che ha potuto contare sulla presenza di commesse pluriennali, che sono state solo marginalmente intaccate nel corso della crisi. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 3
5 Al contrario, i 20 distretti tradizionali lombardi, nonostante un buon 2010, sono ancora attardati rispetto al 2007 (-16,3% ovvero circa 3 miliardi di euro in meno). Tra i distretti tradizionali, infatti, solo lo spumante della Franciacorta, la calzetteria di Castel Goffredo e la gomma del Sebino Bergamasco hanno recuperato quanto perso nel corso della crisi. Molto vicini al pieno recupero anche gli articoli in gomma e materie plastiche di Varese e le macchine tessili e per materie plastiche di Brescia. Gli altri distretti tradizionali lombardi sono invece in ritardo e hanno al loro interno numerose imprese, spesso di piccole e piccolissime dimensioni, con un precario equilibrio economicofinanziario. Conferme in tal senso provengono dagli ultimi dati relativi agli ammortizzatori sociali: nel secondo semestre del 2010, infatti, i distretti lombardi hanno fatto massiccio ricorso alle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni (CIG) straordinaria (che spesso è la conseguenza dell insorgere di situazioni di crisi aziendale) e in deroga (cui accedono soprattutto le realtà artigiane operanti nei distretti). Anche nel primo bimestre del 2011, inoltre, le ore autorizzate di CIG straordinaria (pari a 6,4 milioni) e in deroga (2,4), pur rallentando, si sono mantenute su livelli storicamente elevati. Nel corso del 2011 non si interromperà pertanto il processo di selezione del tessuto distrettuale innescato dalla crisi. Le difficoltà nel trasferire sui listini di vendita i maggiori costi imposti dai rincari dei prezzi delle commodity consentirà, infatti, solo alle imprese più dinamiche e presenti sui mercati più vivaci di mantenere buoni livelli di redditività. In prospettiva, sarà essenziale puntare ancor più sul canale estero, vista la prevista debolezza della domanda interna. Da questo punto di vista molte imprese dei distretti hanno le carte in regola per far bene, così com è evidente dalla loro più elevata propensione a esportare rispetto alle imprese localizzate nelle aree non distrettuali (anche a parità di specializzazione produttiva), nonché dai successi conseguiti negli sbocchi commerciali a più alto potenziale (Cina in primis), dalla recente ripresa del mercato russo e dall aggancio della domanda tedesca. Nel breve termine un freno in tal senso potrà venire però dagli incerti sviluppi geo-politici nei paesi del Nord Africa e dalla tragedia che ha colpito il Giappone. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 4
6 1. L export dei 20 distretti tradizionali e dei 3 poli tecnologici della Lombardia 1.1 I distretti tradizionali della Lombardia a confronto nel quarto trimestre 2010 Nel quarto trimestre del 2010 l export dei 20 distretti tradizionali lombardi ha mostrato una forte accelerazione, registrando una crescita tendenziale del 27,1% (+22,4% nel terzo trimestre; Tab.1.1). Mai nella seconda metà degli anni Duemila si erano toccati ritmi di crescita così elevati (Fig. 1.1). Tab Evoluzione e composizione delle esportazioni dei distretti per ripartizione geografica (elaborazioni su dati a prezzi correnti) Var. % rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente Var. % rispetto al 2007 Milioni di euro Comp. % trim trim Nord Ovest, di cui: ,9-26,1 15,8 19,4 25,9-13,8 Lombardia ,7-29,0 16,2 22,4 27,1-16,3 Piemonte ,9-17,7 14,8 11,4 22,5-7,0 Nord Est ,1-18,3 8,6 13,0 15,2-11,5 Veneto ,1-19,6 11,3 15,9 18,9-12,7 Emilia-Romagna ,9-16,2 5,2 10,6 9,8-7,7 Friuli-Venezia Giulia ,3-22,9 0,8 2,3 5,2-28,1 Trentino-Alto Adige ,7-7,3 11,0 8,9 23,6 5,1 Centro, di cui: ,5-20,0 14,5 16,3 20,2-16,5 Toscana ,8-16,3 15,9 15,9 22,3-7,9 Marche ,8-29,3 11,6 19,3 15,9-35,2 Sud, di cui: ,5-15,6 6,5 8,1 11,6-8,6 Campania ,9-4,3 1,4 1,1 5,0 7,1 Puglia ,0-27,8 15,7 20,7 19,2-18,9 Abruzzo 625 0,9-21,8-1,0 3,9 5,8-24,6 Totale complessivo ,0-21,0 11,8 15,2 19,3-13,1 Nota: per il 2010 i dati sono provvisori. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Per il secondo trimestre consecutivo i distretti lombardi hanno espresso un tasso di crescita superiore a quello di ogni altra regione italiana, distanziando nettamente la media nazionale (+27,1% vs. +19,3%; Tab. 1.1 e Fig. 1.1). Parte di questa dinamica positiva è un fisiologico rimbalzo al crollo del 2009 e un riflesso dell aumento dei prezzi alla produzione (a sua volta conseguenza dei rincari delle commodity) 1. I distretti lombardi, pertanto, dopo essere stati i più penalizzati dalla crisi, nel 2010 hanno mostrato una velocità di recupero superiore rispetto alla media dei distretti italiani. Questa dinamica è stata condizionata dalla specializzazione dei distretti lombardi nella filiera metalmeccanica che nel corso della crisi li ha esposti maggiormente al crollo della domanda e al conseguente eccesso di capacità produttiva inutilizzata dei settori clienti, e successivamente li ha spinti verso un rimbalzo fisiologico ma anche legato alla ripresa della domanda di beni di investimento soprattutto nei mercati emergenti. Tra i distretti più colpiti dalla crisi del 2009, infatti, vi sono proprio i distretti della metalmeccanica (Tab. 1.2): nell ordine i metalli di Brescia, la metalmeccanica del basso mantovano, la meccanica strumentale di Varese, la rubinetteria e il pentolame di Lumezzane, le macchine tessili e per materie plastiche di Brescia, la lavorazione dei metalli della Valle dell Arno, con cali delle esportazioni vicini al 30%. Molto elevate ma leggermente più contenute sono state le perdite di export per i distretti del sistema moda e del sistema casa. 1 Nel valutare il buon aumento dell export distrettuale si tenga conto che il quarto trimestre del 2010 si confronta con un quarto trimestre del 2009 molto negativo. Per molti distretti, inoltre, i valori esportati sono stati significativamente influenzati dall aumento dei prezzi alla produzione, causato, a sua volta, dai rincari delle commodity di riferimento. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 5
7 Fig. 1.1 Evoluzione delle esportazioni dei distretti a confronto (variazioni % tendenziali) 40 Italia Lombardia 30 27,1 22,4 19,5 20, , I 05 II 05 III 05 IV 05 I 06 II 06 III 06 IV 06 I 07 II 07 III 07 IV 07 I 08 II 08 III 08 IV 08 I 09 II 09 III 09 IV 09 I 10 II 10 III 10 IV 10 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Tab. 1.2 I distretti industriali della Lombardia (var. % sul corrispondente periodo dell anno precedente, salvo diversa indicazione) Milioni di Quota % Var. % rispetto al corrispondente periodo Var. % rispetto euro dell anno precedente al trim trim Totale distretti lombardi ,0-29,0 16,2 22,4 27,1-16,3 Lumezzane: rubinetti e pentolame ,9-29,8 15,3 22,4 22,5-16,9 Metalli di Brescia ,7-45,1 27,4 36,1 38,4-23,7 Metalmeccanica di Lecco ,5-26,6 7,2 14,0 16,0-18,3 Legno-arredo della Brianza ,2-22,5 8,4 12,5 11,6-13,5 Seta-tessile di Como 962 6,2-22,2 13,3 22,5 20,2-17,5 Macchine tessili e per materie plastiche di Brescia 783 5,0-28,6 38,0 70,5 66,9-7,1 Meccanica strumentale di Varese 776 5,0-31,5 17,6 10,7 50,9-17,3 Articoli in gomma e materie plastiche di Varese 661 4,2-15,4 17,0 19,2 15,5-6,4 Metalmeccanico del basso mantovano 644 4,1-31,8 6,7 17,9 45,9-11,1 Macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo 635 4,1-19,0 15,9 16,2 32,3-13,9 Calzetteria di Castel Goffredo 526 3,4-8,6 7,6 3,7 9,9 8,0 Abbigliamento-tessile gallaratese 520 3,3-17,0 11,8 18,1 25,0-17,6 Tessile e abbigliamento della Val Seriana 511 3,3-28,1 11,9 18,9 23,2-33,3 Lavorazione metalli Valle dell'arno 407 2,6-29,5 18,1 23,3 42,0-12,8 Abbigliamento e calzature della bassa bresciana 373 2,4-17,6 8,8 10,1 22,1-10,6 Gomma del Sebino Bergamasco 341 2,2-27,8 57,3 59,2 38,9 5,3 Macchine concia della pelle di Vigevano 184 1,2-32,2 32,4 71,5 32,9-13,7 Spumante di Franciacorta 121 0,8 0,4 18,5 16,5 22,7 12,1 Legno di Casalasco-Viadanese 89 0,6-26,2 9,8 17,6 0,9-20,8 Calzature di Vigevano 73 0,5-39,7-2,5 3,5 18,7-50,0 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Nella seconda metà del 2010 sono stati i distretti più esposti alla crisi a mostrare i tassi di crescita più elevati, con in testa molti distretti della metalmeccanica. Spiccano, in particolare, le macchine tessili e per le materie plastiche di Brescia che nell ultimo trimestre del 2010 hanno registrato un balzo tendenziale pari al 66,9%. Seguono la meccanica strumentale di Varese (+50,9%), anch essa attiva nella produzione di macchine tessili e per materie plastiche, la metalmeccanica del basso mantovano, la lavorazione dei metalli della Valle dell Arno e i metalli di Brescia. Molto bene anche la gomma del Sebino Bergamasco e le macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo. Gli altri distretti lombardi hanno tutti maturato un aumento delle esportazioni (Fig. 1.2), seppure più contenuto rispetto ai poli della metalmeccanica. Tra le principali aree sia il legno-arredo della Brianza che il serico di Como nel quarto trimestre del 2010 hanno registrato una crescita tendenziale delle vendite estere a due cifre e pari rispettivamente all 11,6% e al 20,2%. Nel sistema moda hanno mostrato una buona accelerazione l abbigliamento-tessile del gallaratese e Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 6
8 l abbigliamento e le calzature della bassa bresciana. Pur non esprimendo tassi di crescita sostenuti, ha mantenuto un trend positivo la calzetteria di Castel Goffredo, mentre dopo il pesante crollo degli anni scorsi, ha iniziato a mostrare primi segnali positivi il tessile e abbigliamento della Val Seriana, che tuttavia resta di gran lunga uno dei distretti più attardati rispetto ai livelli di export pre-crisi (si veda oltre). Infine, lo spumante della Franciacorta ha maturato una brillante performance, con un accelerazione nella seconda metà del Fig Numero di distretti della Lombardia in cui la variazione tendenziale delle esportazioni è positiva (totale distretti tradizionali lombardi: 20) I 07 II 07 III 07 IV 07 I 08 II 08 III 08 IV 08 I 09 II 09 III 09 IV 09 I 10 II 10 III 10 IV 10 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat 1.2 L export dei distretti tradizionali per sbocco commerciale nel quarto trimestre del 2010 Segnali positivi sono emersi anche dall analisi dei flussi dei distretti lombardi per sbocco commerciale. Nel quarto trimestre del 2010 i tre quarti circa dei mercati sono tornati a offrire un contributo positivo alla crescita (Fig. 1.3). Fig Numero di mercati in cui la variazione tendenziale dell export dei distretti della Lombardia è positiva I 07 II 07 III 07 IV 07 I 08 II 08 III 08 IV 08 I 09 II 09 III 09 IV 09 I 10 II 10 III 10 IV 10 Nota: i calcoli si riferiscono a 94 sbocchi commerciali. Non sono considerate le destinazioni commerciali della Lombardia che nel 2007 hanno assorbito meno di 5 milioni di euro delle esportazioni dei distretti lombardi. Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat In particolare, spiccano gli ottimi risultati ottenuti dai distretti lombardi nei nuovi mercati, dove le esportazioni hanno sperimentato un balzo del 30%. L export distrettuale ha mostrato un ottima accelerazione anche nei mercati maturi dove è cresciuto del 26%; Fig. 1.4). Tra i nuovi mercati hanno continuato a brillare Cina, Hong Kong e Turchia (Tab. 1.3). E, infatti, proseguita la corsa dei distretti lombardi in Cina, dove le esportazioni hanno toccato un nuovo punto di massimo, portandosi a 151 milioni di euro nel quarto trimestre del Hanno Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 7
9 contribuito a questo risultato, sia distretti con una presenza già significativa in Cina (macchine tessili e per materie plastiche di Brescia e di Bergamo), sia distretti che solo negli ultimi anni si stanno affacciando su questo mercato (legno-arredo della Brianza). Gli stessi distretti, con l aggiunta di alcuni distretti del sistema moda (abbigliamento e calzature della bassa bresciana, abbigliamento-tessile gallaratese, serico di Como) hanno ben figurato anche ad Hong Kong. Molto brillanti anche le performance ottenute in Turchia, dove hanno ottenuto buoni risultati le macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo, i metalli di Brescia, la metalmeccanica di Lecco e alcuni distretti del sistema moda (serico di Como). Fig. 1.4 Export dei distretti lombardi verso mercati nuovi e maturi a confronto (var. % tend.) Mercati maturi Nuovi mercati I 07 II 07 III 07 IV 07 I 08 II 08 III 08 IV 08 I 09 II 09 III 09 IV 09 I 10 II 10 III 10 IV Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Dopo il crollo del 2009, sono tornati a crescere a ritmi sostenuti anche i flussi diretti in Russia. In particolare, hanno ripreso slancio le vendite estere del legno-arredo della Brianza, delle macchine tessili e per materie plastiche di Brescia, della metalmeccanica di Lecco. Fig Gli sbocchi commerciali dove l export dei distretti lombardi nel 4 trimestre del 2010 è cresciuto di più: differenza tra l export del 4 trimestre del 2010 e l export del 4 trimestre del 2009 (milioni di euro) Slovenia Rep. Ceca Messico Algeria Romania Hong Kong Spagna Belgio Svezia Arabia Saudita Brasile Polonia Austria Svizzera Turchia Russia Regno Unito Stati Uniti Cina Francia Germania Nota: sono rappresentati in blu i nuovi mercati e in rosso i mercati maturi. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 8
10 Nonostante gli ottimi risultati ottenuti nei mercati emergenti, nel quarto trimestre del 2010 più della metà (60%) dell aumento delle esportazioni dei distretti è attribuibile ai mercati maturi. A guidare la classifica c è la Germania, che ha offerto il più elevato contributo alla crescita delle aree distrettuali (quasi un quarto), precedendo la Francia e l intero mercato cinese (considerando cioè Cina e Hong Kong insieme). In termini assoluti, infatti, nel quarto trimestre del 2010 le esportazioni dei distretti in Germania sono aumentate di 206 milioni di euro rispetto al quarto trimestre del 2009 (Fig. 1.5); in Francia l aumento è stato di 107 milioni mentre sul mercato cinese si è fermato a circa 70 milioni (ai 52 della Cina si sommano i 17 di Hong Kong). Seguono gli altri sbocchi commerciali (nell ordine Stati Uniti con 51 milioni di euro, Regno Unito con 43, Russia con 40 e Turchia con 38). Tab Evoluzione delle esportazioni dei distretti lombardi nei primi 34 sbocchi commerciali (elaborazioni su dati a prezzi correnti) Milioni di euro Quota % Var. % rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente Var. % rispetto al trim trim Totale export, di cui: ,0-29,0 16,2 22,4 27,1-16,3 Germania ,7-31,0 24,4 31,3 37,2-12,9 Francia ,5-26,4 10,0 11,0 24,8-16,9 Spagna 845 5,4-32,3 7,9 10,8 8,9-37,9 Stati Uniti 724 4,6-37,2 25,2 40,7 32,3-30,1 Regno Unito 643 4,1-31,8 20,3 22,2 32,0-28,7 Svizzera 636 4,1-21,2 23,7 35,8 19,0-3,4 Russia 538 3,4-39,9 21,5 26,2 35,8-21,0 Cina 500 3,2-13,8 32,8 92,2 52,8 19,9 Polonia 412 2,6-24,5 12,3 14,7 26,7-5,4 Austria 407 2,6-30,9 16,2 27,6 32,2-8,7 Belgio 376 2,4-19,3 15,9 5,4 24,3-13,9 Paesi Bassi 354 2,3-28,7 7,0 0,0 6,3-21,1 Turchia 290 1,9-32,6 45,7 29,0 68,3-24,6 Romania 227 1,5-32,6 21,6 13,4 36,1-19,7 Brasile 212 1,4-26,5 54,3 56,4 56,9 39,5 India 210 1,3-17,1 40,7 59,1 6,3 48,1 Svezia 195 1,2-37,5 35,3 60,9 51,5-19,5 Repubblica Ceca 186 1,2-37,3 27,3 30,7 30,1-21,5 Portogallo 182 1,2-22,7 9,8 2,7 10,9-20,0 Hong Kong 172 1,1-28,8 35,9 42,4 51,4-8,2 Grecia 172 1,1-41,0-11,8-20,2-8,4-51,8 Algeria 164 1,1-51,8-29,9 28,9 61,0-32,0 Egitto 133 0,9 16,1 6,7 31,0-26,3 60,7 Arabia Saudita 130 0,8-18,1 3,1-9,3 89,3-8,2 Emirati Arabi Uniti 129 0,8-34,0-11,2 51,7-11,3-26,7 Ungheria 129 0,8-30,5 18,5 25,1 7,3-11,0 Slovacchia 116 0,7-20,7 24,6 35,2 42,2 1,5 Danimarca 113 0,7-43,6 16,0 27,8 22,9-30,6 Giappone 112 0,7-16,7-5,8 3,8 24,7-35,7 Slovenia 111 0,7-34,7 30,2 38,3 46,0-19,4 Messico 108 0,7-18,4 18,0 34,5 55,9-9,3 Tunisia 103 0,7-29,8 13,0 4,0 13,8-1,4 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat La ripresa dell export in Germania è una riprova della vitalità dei distretti lombardi, che hanno saputo agganciare la ripresa della domanda tedesca, a sua volta trainata dal forte sviluppo delle esportazioni di questo paese sui mercati internazionali. Tutti i settori distrettuali ne hanno tratto beneficio, con in testa la metalmeccanica seguita dai beni intermedi, ma anche dai beni di consumo (moda e mobili). Bene in particolare i metalli di Brescia, la metalmeccanica di Lecco, la rubinetteria e il pentolame di Lumezzane, la lavorazione metalli Valle dell'arno, la gomma del Sebino Bergamasco, la meccanica strumentale di Varese. In parziale recupero anche alcuni distretti del sistema moda (abbigliamento-tessile gallaratese, abbigliamento e calzature della bassa bresciana, tessile e abbigliamento della Val Seriana) e il legno-arredo della Brianza. Nel sistema Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 9
11 moda, in particolare, spicca la calzetteria di Castel Goffredo, che insieme allo spumante di Franciacorta, è il distretto che ha continuato a crescere sul mercato tedesco anche nel corso della crisi, registrando nel corso del 2010 valori di export mai toccati prima. Anche in Francia ha primeggiato la filiera metalmeccanica (metalli di Brescia, rubinetteria e pentolame di Lumezzane), cui si sono aggiunti i distretti specializzati in beni di consumo del sistema moda, con in testa il serico di Como. 1.3 Il 2010: recupero sul 2009 e ritardo rispetto ai livelli pre-crisi Il 2010 dunque rappresenta un anno di forte recupero sul fronte delle esportazioni dei distretti lombardi, salite complessivamente del 16,2% rispetto ai livelli minimi toccati nel 2009 (vs. +11,8% della media dei distretti italiani). La Lombardia è la regione italiana che ha fatto meglio, precedendo, anche se di poco, Toscana (+15,9%) e Puglia (+15,7%). Come si è già visto, questa performance è stata positivamente influenzata dalla specializzazione produttiva dei distretti lombardi, molto orientati verso la filiera metalmeccanica, che era stata tra le più colpite della crisi del biennio Nonostante il recupero emerso, i livelli di export registrati dai distretti lombardi nel 2010 sono stati inferiori del 16,3% rispetto a quelli toccati nel Tradotta in valori questa percentuale corrisponde a circa 3 miliardi in meno sul 2007: su un totale di 5,2 miliardi persi nel biennio , sono stati recuperati solo 2,2 miliardi nel Fig. 1.6 Quanto è lontano il 2007: export dei distretti nel 2010 (var. % rispetto al 2007) Calzature di Vigevano Tessile e abbigliamento della Val Seriana M etalli di Brescia Legno di Casalasco-Viadanese Metalmeccanica di Lecco Abbigliamento-tessile gallaratese Seta-tessile di Como M eccanica strumentale di Varese Lumezzane: rubinetti e pentolame Totale distretti lombardi M acchine tessili e per materie plastiche di Bergamo M acchine concia della pelle di Vigevano Legno-arredo della Brianza Lavorazione metalli Valle dell'arno M etalmeccanico del basso mantovano Abbigliamento e calzature della bassa bresciana M acchine tessili e per materie plastiche di Brescia Articoli in gomma e materie plastiche di Varese Gomma del Sebino Bergamasco Calzetteria di Castel Goffredo Spumante di Franciacorta -50,0-33,3-23,7-20,8-18,3-17,6-17,5-17,3-16,9-16,3-13,9-13,7-13,5-12,8-11,1-10,6-7,1-6,4 5,3 8,0 12, Nota: sono rappresentati in blu i nuovi mercati e in rosso i mercati maturi. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Molti distretti restano lontani dai valori esportati nel Nel distretti tradizionali (su un totale di 20 complessivamente monitorati) hanno mostrato livelli di export inferiori a quelli pre-crisi (2007), mentre solo 3 hanno registrato valori esportati superiori a quelli del Si tratta dello spumante della Franciacorta, della calzetteria di Castel Goffredo e della gomma del Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 10
12 Sebino Bergamasco (Fig. 1.6). Molto vicini al pieno recupero anche gli articoli in gomma e materie plastiche di Varese e le macchine tessili e per materie plastiche di Brescia. Molto attardati, invece, alcuni poli del sistema moda (calzature di Vigevano e tessileabbigliamento della Val Seriana), tra i più colpiti dalla crisi e tra i meno reattivi nel dopo-crisi. Significativo e superiore alla media anche il ritardo di alcuni importanti distretti lombardi, come i metalli di Brescia, la metalmeccanica di Lecco, l abbigliamento e il tessile del gallaratese, il serico di Como, la meccanica strumentale di Varese e la rubinetteria e pentolame di Lumezzane. Tra i primi 34 mercati di sbocco il differenziale rispetto al 2007 è positivo solo in 5 destinazioni commerciali. Sono tutti nuovi sbocchi commerciali: Cina (+19,9% nel 2010 rispetto al 2007; Tab. 1.3), Brasile (+39,5%), India (+48,1%), Egitto (+60,7%) e Slovacchia (+1,5%). Sono in ritardo, invece, tutti i principali mercati maturi. Tra questi sbocchi il gap è contenuto e inferiore al 5% solo per la Svizzera. Molto distanti invece dal pieno recupero le prime 5 mete commerciali dei distretti lombardi: Germania, Francia, e, soprattutto, Spagna, Stati Uniti e Regno Unito. 1.4 I 3 poli tecnologici della Lombardia Hanno invece mediamente recuperato quanto perso nel corso del biennio i tre poli tecnologici della Lombardia - l ICT di Milano, l aeronautica di Varese e la farmaceutica di Milano meno colpiti dalla crisi che si è abbattuta sui mercati internazionali (Fig. 1.7). Rispetto al 2007, infatti, nel 2010 il valore delle esportazioni è del 6,3% superiore a quello del 2007, grazie soprattutto al polo dell aeronautica di Varese (Tab. 1.4), che, al pari degli altri poli italiani del comparto, ha potuto contare sulla presenza di commesse pluriennali, che sono state solo marginalmente intaccate nel corso della crisi. Fig. 1.7 Lombardia: distretti tradizionali e poli tecnologici a confronto 20 Poli tecnologici Distretti tradizionali 14,4 16, ,0 1,4-5, , Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Il polo di Varese negli ultimi anni è cresciuto ininterrottamente, con un aumento significativo dell export anche nel 2010, grazie soprattutto al balzo delle vendite nei Paesi Bassi attivate da un importante commessa del governo olandese. Lo scorso anno si sono riportate su un sentiero positivo anche le vendite dirette verso gli Stati Uniti, il principale sbocco commerciale di Varese. Si trova al di sopra dei livelli del 2007 anche la farmaceutica milanese, che ha potuto far leva sulla presenza di una domanda settoriale poco ciclica e in crescita strutturale sia nei paesi avanzati che in quelli emergenti, grazie alla crescente attenzione all attività di prevenzione e alla qualità della vita. L unico polo tecnologico ancora con un differenziale negativo, seppure lieve, rispetto al 2007 è il polo dell ICT di Milano, che ha scontato la crisi della filiera elettronica a livello globale. Nel 2010, tuttavia, anche questo polo si è riportato su un sentiero di crescita, grazie al parziale recupero dei valori esportati nei primi due sbocchi commerciali (Germania e Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 11
13 Francia), al nuovo aumento dei flussi diretti in Svizzera e negli Stati Uniti e al balzo dell export in Cina, salita rapidamente al settimo posto tra le principali mete di destinazione di Milano. Tab. 1.4 I 3 poli tecnologici della Lombardia Variazione % rispetto all anno precedente Var. % rispetto al 2007 Milioni di euro Composizione % Poli tecnologici lombardi ,0-5,1 14,4 6,3 Polo ICT di Milano ,2-17,5 21,4-3,7 Polo farmaceutico milanese ,4 11,8 5,7 1,4 Polo aeronautico di Varese ,4 1,1 14,3 60,4 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat 1.5 Focus su alcuni distretti tradizionali lombardi Questo paragrafo consente di analizzare l evoluzione di alcuni distretti lombardi per mercato di sbocco. I distretti analizzati sono: i distretti della metalmeccanica; i distretti della gomma e plastica; il legno-arredo della Brianza; le aree ad alta specializzazione nel sistema moda; lo spumante della Franciacorta. Per ognuno di questi distretti vengono individuate le destinazioni geografiche dove sono state ottenute buone performance, nonché le aree dove si sono subiti cali dei valori esportati La metalmeccanica Nel quarto trimestre 2010 l export dei distretti lombardi della metalmeccanica ha registrato tassi di crescita molto elevati. Bene in particolare le macchine tessili e per materie plastiche di Brescia, che hanno ottenuto brillanti performance in Cina, primo sbocco commerciale del distretto. In forte crescita anche le esportazioni dirette verso altre aree emergenti, come la Russia, l India, il Brasile e la Turchia (Tab. 1.5). Tab Export delle macchine tessili e per materie plastiche di Brescia Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 Totale, di cui: 782,9 100,0-28,6 38,0 66,9-28,6 38,0 66,9 Cina 158,3 20,2 8,2 82,8 101,2 0,8 12,6 14,8 Turchia 40,5 5,2-47,1 111,8 34,9-2,1 3,8 2,1 Brasile 38,0 4,9-46,0 64,3 59,3-2,5 2,6 3,7 Germania 35,2 4,5-31,1-8,4 8,6-2,2-0,6 0,7 Francia 33,2 4,2-39,5 9,9 48,2-2,5 0,5 2,0 Russia 30,6 3,9-70,0 167,2 392,3-3,4 3,4 6,5 India 28,7 3,7-19,9 43,6 127,3-0,6 1,5 4,9 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Anche nel caso delle macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo i mercati emergenti sono stati trainanti, con in testa la Cina e la Turchia, seguite dal Pakistan (Tab. 1.6). Nel caso della meccanica strumentale di Varese, invece, è stato determinante, in positivo, il mercato tedesco. Molto buono comunque il contributo offerto da Francia e Regno Unito, e il sostegno di molti nuovi mercati (Brasile, Messico, Russia, Corea del Sud, Turchia, Cina,...; Tab. 1.7). La Germania è stata trainante anche per la metalmeccanica di Lecco e la metalmeccanica del basso mantovano. Quest ultimo ha ottenuto ottime performance anche in Francia e negli Stati Uniti, oltreché in molti mercati emergenti (Brasile, Polonia, nord Africa). Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 12
14 Tab Export delle macchine tessile e per materie plastiche di Bergamo Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 Totale, di cui: 635,1 100,0-19,0 15,9 32,3-19,0 15,9 32,3 Cina 59,2 9,3-26,2 42,0 61,8-2,2 3,2 7,4 Germania 43,2 6,8-18,9-3,2 7,7-1,5-0,3 0,6 Turchia 34,2 5,4-54,5 292,1 365,0-1,5 4,6 7,5 Pakistan 18,3 2,9-43,6 456,2 549,9-0,4 2,7 6,0 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Tab Export della meccanica strumentale di Varese Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 Totale, di cui: 776,3 100,0-31,5 17,6 50,9-31,5 17,6 50,9 Germania 66,0 8,5-31,4 27,2 133,1-2,5 2,1 10,2 Francia 62,6 8,1-30,6 28,3 50,0-2,2 2,1 3,8 India 62,1 8,0-19,3 91,5-5,5-0,8 4,5-0,6 Cina 55,9 7,2 19,5 11,5 23,1 0,8 0,9 1,5 Stati Uniti 33,6 4,3-40,6 10,8 3,4-2,2 0,5 0,2 Russia 30,3 3,9-57,6-8,6 115,5-4,7-0,4 2,7 Spagna 28,5 3,7-31,7-6,9-0,8-1,5-0,3 0,0 Brasile 28,3 3,6-46,1 86,7 208,5-1,3 2,0 5,0 Regno Unito 24,3 3,1-43,2 32,2 159,8-1,5 0,9 2,3 Corea del Sud 22,1 2,8-10,6 271,9 186,3-0,1 2,4 2,6 Svizzera 20,8 2,7-38,6 8,8 59,6-1,2 0,3 1,6 Emirati Ar. Uniti 18,5 2,4-14,7-7,2 156,3-0,4-0,2 0,7 Turchia 18,2 2,3-15,1-17,4 97,2-0,4-0,6 2,0 Polonia 16,6 2,1-59,2 8,4 25,5-2,3 0,2 0,8 Messico 15,4 2,0-62,5 104,3 290,1-1,3 1,2 3,0 Arabia Saudita 10,4 1,3-48,1 41,0 80,6-0,7 0,5 1,5 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Nella filiera dei metalli (Brescia e Valle dell Arno, rubinetteria e pentolame di Lumezzane), infine, le esportazioni dei distretti lombardi hanno ottenuto brillanti risultati soprattutto in Germania, riuscendo ad approfittare dei rapporti di fornitura attivati dai produttori tedeschi, che affidano parte della filiera produttiva della loro industria meccanica alle imprese italiane e lombarde in particolare I distretti della gomma e plastica Nel comparto della gomma e plastica spicca la performance il Sebino Bergamasco, che, grazie al balzo dell export nel 2010, ha più che recuperato quanto perso nel Meno dinamico, ma comunque vicino ai livelli pre-crisi, il polo degli articoli in gomma e materie plastiche di Varese (Tab. 1.2). In parte questi risultati positivi riflettono il forte balzo dei corsi delle commodity. In parte però sono la conseguenza dei buoni livelli di competitività delle imprese, capaci di ottenere ottimi riscontri in Germania, dove sono bene inserite all interno delle filiere produttive tedesche. E questo il caso soprattutto della gomma del Sebino Bergamasco (Tab. 1.8). Tab Export delle gomma del Sebino Bergamasco Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 Totale, di cui: 340,9 100,0-27,8 57,3 38,9-27,8 57,3 38,9 Germania 169,4 49,7-31,5 68,4 47,7-15,4 31,7 22,2 Francia 19,5 5,7-25,1 24,4 19,7-1,7 1,8 1,2 Spagna 16,0 4,7-15,7 33,5-4,9-0,7 1,8-0,3 Svizzera 13,4 3,9-15,5 55,9 91,9-0,5 2,2 3,0 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 13
15 1.5.3 Il legno-arredo della Brianza Nel quarto trimestre 2010, il ritmo di crescita delle produzioni distrettuali italiane legate al sistema casa (tra cui i mobili) è stato frenato dalle difficoltà attraversate dal settore immobiliare e dalle criticità ancora presenti nel mercato del lavoro di molte economie avanzate. Tra i distretti del mobile, il legno-arredo della Brianza nel 2010 ha registrato performance migliori rispetto alla media, con un ritardo rispetto al 2007 elevato, ma decisamente inferiore a gran parte degli altri principali poli italiani specializzati nel mobile (Tab. 1.9). Rispetto al 2007, infatti, i valori esportati dalla Brianza sono sotto del 13,5%; per le sedie di Manzano, l imbottito della Murgia, le cucine di Pesaro, il mobile d arte del bassanese i livelli stanno ancora sotto di un terzo circa. Leggermente meglio della Brianza ha fatto il polo del Livenza e Quartiere del Piave. Tab. 1.9 I distretti industriali del mobile a confronto (var. % sul corrispondente periodo dell anno precedente, salvo diversa indic.) Milioni di euro Quota % Var. % rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente Var. % rispetto al trim trim Totale distretti del mobile, di cui: ,0-21,6 6,3 9,0 9,9-19,3 Mobile del Livenza e Quartiere del Piave ,0-17,7 7,3 12,9 10,5-11,8 Legno-arredo della Brianza ,7-22,5 8,4 12,5 11,6-13,5 Sedie e tavoli di Manzano 461 8,2-23,6-2,3 1,9-0,9-32,1 Mobile imbottito della Murgia 452 8,1-21,5 1,2-10,8 2,8-33,7 Cucine di Pesaro 302 5,4-31,9 11,4 17,3 15,6-28,9 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat In termini di sbocchi commerciali, il parziale recupero emerso nella Brianza nel corso del 2010 è spiegato con i risultati ottenuti nei principali sbocchi commerciali maturi (Francia, Svizzera, Stati Uniti, Germania e Regno Unito) e in alcune mete commerciali emergenti (Tab. 1.10). In particolare è ripartito il mercato russo (seconda area di destinazione) e, soprattutto, le imprese brianzole hanno fatto il loro ingresso in Cina, dove la loro quota di mercato, pur se ridotta, è significativamente aumentata. Tab Export del legno-arredo della Brianza Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 Totale, di cui: 1.443,0 100,0-22,5 8,4 11,6-22,5 8,4 11,6 Francia 194,0 13,4-16,4 5,5 9,0-2,1 0,8 1,1 Russia 129,8 9,0-25,4 9,8 16,5-2,3 0,9 1,6 Svizzera 126,0 8,7-8,8 11,9 7,3-0,6 1,0 0,7 Stati Uniti 120,0 8,3-35,5 8,2 8,0-3,5 0,7 0,6 Germania 110,9 7,7-16,3 7,7 18,0-1,2 0,6 1,3 Regno Unito 67,7 4,7-39,2 14,8 23,1-2,2 0,7 0,9 Belgio 54,9 3,8-0,9 7,1 16,9 0,0 0,3 0,6 Spagna 45,5 3,2-38,1-2,1 8,4-1,7-0,1 0,2 Cina 41,3 2,9 0,9 52,3 84,1 0,0 1,1 2,1 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Le aree ad alta specializzazione nel sistema moda Come si è già visto, i sei distretti lombardi del sistema moda hanno registrato un evoluzione positiva dei flussi di commercio estero nel corso del Tuttavia, solo la calzetteria di Castel Goffredo, grazie alla parziale tenuta del 2009, a fine 2010 si trova su livelli di export superiori al Lo scorso anno le imprese del distretto hanno conseguito buoni risultati in Francia, Regno Unito, Germania e in alcuni paesi dell Est Europa. Tra i principali distretti del sistema moda, spicca il serico di Como, che, grazie ad un ottima seconda parte dell anno, ha ottenuto la performance migliore nel 2010 (+13,3%; Tabelle 1.2 e 1.11), trainato dal mercato francese e, più in generale, da gran parte dei suoi principali sbocchi commerciali (Spagna, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Cina e Hong Kong). Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 14
16 Tab Export del serico di Como Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 Totale, di cui: 961,8 100,0-22,2 13,3 20,2-22,2 13,3 20,2 Francia 158,9 16,5-18,3 20,4 40,3-2,7 3,2 6,2 Spagna 127,6 13,3-24,9 8,1 10,4-3,6 1,1 1,4 Germania 108,1 11,2-23,2-4,8 0,5-3,1-0,6 0,1 Regno Unito 62,8 6,5-24,5 27,2 17,8-1,5 1,6 1,1 Svizzera 62,7 6,5-12,6 84,5 91,1-0,4 3,4 3,7 Stati Uniti 58,7 6,1-38,1 18,0 16,0-2,8 1,1 0,9 Hong Kong 38,7 4,0-26,5 32,2 43,4-1,0 1,1 1,6 Turchia 29,7 3,1-24,3 26,8 35,4-0,7 0,7 0,9 Giappone 29,2 3,0-21,9-10,0 7,2-0,8-0,4 0,2 Portogallo 20,8 2,2-6,6 12,3-4,9-0,1 0,3-0,1 Austria 20,4 2,1-29,2 2,9 14,9-0,7 0,1 0,4 Cina 19,4 2,0-27,3 63,3 33,5-0,4 0,9 0,7 Tunisia 18,4 1,9 7,0 49,0 32,7 0,1 0,7 0,6 Font: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat L abbigliamento e tessile del Gallaratese ha mostrato un evoluzione per lo più analoga a quella del serico di Como, con un accelerazione nella seconda metà del 2010 in gran parte dei suoi principali sbocchi commerciali (Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Hong Kong, Cina; Tab. 1.12). Tab Export dell abbigliamento e tessile del Gallaratese Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 TOTALE, di cui: 519,7 100,0-17,0 11,8 25,0-17,0 11,8 25,0 Francia 68,7 13,2-20,2 22,0 21,3-2,6 2,7 3,2 Germania 61,5 11,8-18,1 17,7 18,7-2,1 2,0 2,2 Spagna 44,8 8,6-30,8 31,5 46,7-2,7 2,3 2,7 Svizzera 36,3 7,0-23,9 26,4 31,4-1,6 1,6 2,3 Tunisia 25,0 4,8-16,5-5,5 2,5-0,9-0,3 0,2 Romania 23,6 4,5 3,2 17,3 8,2 0,1 0,7 0,4 Hong Kong 20,1 3,9-25,5 23,1 58,9-1,0 0,8 2,0 Cina 20,1 3,9-5,1 20,1 26,2-0,2 0,7 1,3 Font: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Tra i distretti più attardati rispetto al 2007 c è, come si è visto, il tessile e abbigliamento della Val Seriana. Il distretto, infatti, nel 2010 ha recuperato solo una piccola parte del crollo delle esportazioni subito nel biennio in tutti i suoi principali sbocchi commerciali (Russia, Germania, Spagna, Belgio, Francia, Turchia,...). Tra le poche mete sopra i livelli toccati nel 2007, ci sono Cina ed Egitto, due mercati dove l export della Val Seriana ha registrato un vero e proprio balzo nel 2010, pur mantenendosi su valori relativamente contenuti (vicino a 11 milioni di euro in entrambi i casi) Lo spumante della Franciacorta La buona performance dello spumante della Franciacorta è soprattutto spiegata dal buon recupero, dopo il forte calo del 2009, delle esportazioni negli Stati Uniti, primo sbocco commerciale del distretto. Nel 2010, in crescita anche i flussi diretti in Germania, che tuttavia nella parte finale dell anno hanno subito un rallentamento. Si segnala anche il recupero maturato sul mercato spagnolo, dove tuttavia i valori esportati dal distretto sono ancora molto contenuti. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 15
17 Tab Export dello spumante della Franciacorta Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrisp. periodo dell'anno preced. Contributo alla var. % Ott-Dic Ott-Dic 2010 Totale, di cui: 120,9 100,0 0,4 18,5 22,7 0,4 18,5 22,7 Stati Uniti 38,5 31,9-17,3 16,8 29,3-6,8 5,4 10,3 Germania 24,8 20,5 17,3 13,8-0,4 3,2 2,9-0,1 Canada 12,4 10,3 113,4 28,3 46,0 5,1 2,7 4,0 Austria 5,4 4,5-30,8 28,6 151,9-1,8 1,2 2,9 Svizzera 5,4 4,4 9,8 16,9-2,4 0,4 0,8-0,1 Regno Unito 5,3 4,4 9,4-9,0-23,6 0,5-0,5-1,4 Spagna 4,1 3,4-27,9 308,2 267,8-0,4 3,0 2,8 Fonte:elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 16
18 2. La CIG nei distretti tradizionali e nei poli tecnologici della Lombardia L analisi dell evoluzione delle esportazioni offre una fotografia parziale dello stato di salute dei distretti. E noto, infatti, come negli ultimi anni si sia assistito a un progressivo aumento della dispersione delle performance all interno dei territori distrettuali: imprese in forte crescita convivono con imprese in estrema difficoltà, costrette talvolta ad abbandonare il mercato. L affermazione sui mercati esteri di un impresa può pertanto nascondere le difficoltà incontrate da altri soggetti dell area. Per questo lo stato di salute dei distretti, soprattutto in una fase critica come quella attuale, va misurato con l incrocio di più informazioni. A questo proposito, i dati sulle ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) offrono senz altro indicazioni aggiuntive rispetto a quelle che si possono ottenere limitandosi alla lettura della dinamica delle esportazioni. La lettura dei dati sul ricorso agli ammortizzatori sociali è tuttavia complessa. Un aumento delle ore di CIG autorizzata va, infatti, letto come un segnale di difficoltà. Esso, però, in un contesto come quello attuale di eccesso di capacità produttiva inutilizzata, si può rivelare uno strumento di flessibilità per le realtà distrettuali, impedendo un eccessivo innalzamento dell incidenza del costo del lavoro sul fatturato e, quindi, contribuendo a mantenere in equilibrio la situazione economico-finanziaria delle imprese. I dati relativi alle ore di cassa integrazione autorizzata completano il quadro emerso dall analisi dell evoluzione delle esportazioni, che, come si è visto, restano mediamente lontane dai livelli toccati prima della crisi. Nel tentativo di mantenere sotto controllo l incidenza del costo del lavoro, le imprese distrettuali della Lombardia 2 anche nel corso del 2010 hanno fatto un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali (Figure 2.1, 2.2, 2.3). Complessivamente nel 2010 il monte ore autorizzato è stato pari a 126,5 milioni, in crescita, seppure lieve, rispetto ai livelli già molto elevati toccati nel 2009, quando le ore autorizzate furono 122 milioni. Rispetto al 2009 è cambiata tuttavia la composizione del monte ore, che ha visto salire significativamente il peso della CIG straordinaria (CIGS) 3 e in deroga (CIGD) 4 e scendere quello della CIG ordinaria (CIGO) 5 (Fig. 2.2). In particolare, le ore di cassa integrazione straordinaria sono più che raddoppiate, salendo nel 2010 a 53,3 milioni (si erano fermate a 25,3 milioni nel 2009). Lo stesso vale per le ore di CIGD che si sono portate a 27,2 milioni dai 12,1 milioni nel Le ore di CIGS e di CIGD hanno registrato una forte accelerazione nella prima parte del ll dato CIG dei distretti è stato ricavato assegnando a ciascun distretto la specializzazione produttiva fornita dalla banca dati INPS. Poiché i settori di specializzazione INPS risultano talvolta più ampi degli effettivi settori di specializzazione distrettuali, il calcolo del monte ore potrebbe risultare sovrastimato. Si segnala come l INPS abbia recentemente messo a disposizione i dati di Cassa Integrazione Guadagni ripartiti per classe merceologica Ateco 2002 a 2 digit. E stato quindi eseguito l incrocio tra dati provinciali e categoria industriale ricorrendo a tale classificazione. Si segnala inoltre come il calcolo delle ore di Cassa comprenda, oltre ai settori manifatturieri anche i settori dell agricoltura/caccia e relativi servizi, utile per identificare meglio lo status di alcuni distretti dell alimentare e dell informatica. Quest ultimo risulta particolarmente importante per fotografare con più precisione la situazione del mercato del lavoro dei distretti tecnologici, come, ad esempio, l ICT di Milano. In questo paragrafo vengono mostrati i dati complessivi dei 20 distretti tradizionali della Lombardia e dei 3 poli tecnologici lombardi. La Cassa Straordinaria è adottata quando l azienda si trova a fronteggiare processi di ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione o in caso di crisi aziendale, fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria. Sono definiti in deroga i trattamenti straordinari di integrazione salariale (CIGD) destinati ai lavoratori di imprese escluse dalla CIGS, quindi aziende artigiane e industriali con meno di 15 dipendenti o industriali con oltre 15 dipendenti che non possono usufruire dei trattamenti straordinari. La CIGO è rivolta alle aziende industriali non edili e alle aziende industriali ed artigiane dell edilizia e del settore lapideo che sospendono o riducono l attività aziendale a causa di eventi temporanei e transitori quali ad es. la mancanza di commesse, le avversità atmosferiche. Può essere concessa per 13 settimane, più eventuali proroghe fino a 12 mesi; in determinate aree territoriali il limite è elevato a 24 mesi. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 17
19 2010 per poi mantenersi su livelli molto elevati nella seconda metà dell anno (Fig. 2.4). Le ore di CIGO, al contrario, si sono collocate su livelli elevati tra gennaio e giugno 2010, per poi ridursi significativamente nel semestre successivo. L accelerazione della CIGS e il contemporaneo rallentamento della CIGO (Figure 2.1, 2.2, 2.3 e 2.4) si spiegano anche con il passaggio di alcune aziende dalla CIGO alla CIGS. Spesso, infatti, la causa di attivazione della CIGS è rappresentata da crisi aziendali. Il balzo delle ore di CIGD segnala, invece, la presenza di situazioni di criticità tra gli operatori di piccole e piccolissime dimensioni. Questo strumento, infatti, si rivolge al segmento dell artigianato e delle aziende industriali che non presentano i requisiti per accedere alla CIGS. Fig. 2.1 Monte ore di CIG autorizzate nei distretti della Lombardia nel 2009 e nel 2010 (milioni di ore) ,5 45,9 25,3 53,3 12, ,2 Fig. 2.2 Monte ore di CIG autorizzate nei distretti della Lombardia nel 2009 e nel 2010 (composizione %) ,3 36,3 20,7 42, ,5 10,0 0 Cig Ordinaria Cig Straordinaria Cig In deroga 0 Cig Ordinaria Cig Straordinaria Cig In deroga Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS Fig. 2.3 Monte ore di CIG autorizzate nei distretti della Lombardia nei primi sei mesi del 2010 (milioni di ore) 50 gen-giu 2009 Fig. 2.4 Monte ore di CIG autorizzate nei distretti della Lombardia nel 2 semestre del 2010 (milioni di ore) 50 50,0 lug-dic ,5 29,3 28,6 gen-giu ,7 lug-dic ,9 8,2 1,6 Cig Ordinaria Cig Straordinaria Cig In deroga ,6 17,1 12,3 10,5 Cig Ordinaria Cig Straordinaria Cig In deroga Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS Gli ultimi dati disponibili consentono di monitorare anche l evoluzione delle ore di CIG autorizzate nel 1 bimestre del 2011 (Figure 2.5 e 2.6). Questi dati mostrano come sia proseguito il rallentamento della CIGO; al contempo però inizia a essere evidente anche una decelerazione nel numero di ore autorizzate di CIGS e CIGD, che tuttavia si sono mantenute su livelli storicamente elevati. Nei primissimi mesi del 2011, pertanto, emergono segnali di miglioramento nei distretti lombardi; ciononostante, l alta richiesta di ore di CIGS e CIGD evidenzia come nella regione siano ancora presenti molte situazioni di criticità, sia tra imprese di medio-grandi dimensioni, sia tra operatori di piccole e piccolissime dimensioni. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 18
20 Fig. 2.5 Monte ore di CIG autorizzate nei distretti della Lombardia nei primi 2 mesi del 2011 (milioni di ore) ,9 12,2 3,4 2,0 9,3 6,4 0,5 4,6 2,4 Cig Ordinaria Cig Straordinaria Cig In deroga Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS gen-feb 2009 gen-feb 2010 gen-feb 2011 Fig. 2.6 Monte ore di CIG autorizzate nei distretti della Lombardia nei primi 2 mesi del 2011 (composizione %) Cig Ordinaria Cig Straordinaria Cig In deroga Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS 52 gen-feb 2009 gen-feb 2010 gen-feb I dati relativi al dettaglio dei distretti (Tabelle 2.1 e 2.2) non fanno che confermare il quadro appena fornito. Nel 2010, quasi tutti i distretti lombardi hanno mostrato una decelerazione nell utilizzo della CIGO (le uniche eccezioni sono il polo ICT di Milano, le macchine tessili e per le materie plastiche di Bergamo) e, contemporaneamente, un accelerazione della CIGS (con l eccezione del polo farmaceutico milanese e della calzetteria di Castel Goffredo) e della CIGD. Le criticità interessano gran parte dei settori di specializzazione delle realtà distrettuali della Lombardia, con in testa i distretti specializzati nella filiera dei metalli (Brescia, Lecco, Valle dell Arno) seguiti dai distretti del sistema moda (serico di Como, abbigliamento-tessile gallaratese, tessile e abbigliamento della Val Seriana,...) 6. Questi ultimi primeggiano in termini di CIGD, vista la presenza in questi distretti di molte imprese di piccole dimensioni. Molto alto anche il numero di ore autorizzate nei distretti della meccanica (Brescia, Varese, Bergamo). Nei primi due mesi del 2011 l utilizzo degli ammortizzatori sociali è rimasto elevato pur sperimentando una decelerazione in gran parte dei distretti lombardi, con in testa la filiera dei metalli di Brescia (dove il numero totale di ore autorizzate si è più che dimezzato), la lavorazione dei metalli della Valle dell Arno e le macchine tessili e per materie plastiche di Brescia e Bergamo. In gran parte dei distretti lombardi si è assistito a una riduzione nella richiesta di ore di CIGO; lo stesso non vale per le ore autorizzate di CIGS, che in alcuni distretti sono aumentate ulteriormente. E questo il caso, ad esempio, della metalmeccanica di Lecco e dell abbigliamento-tessile del Gallaratese. 6 Nell analizzare i dati presentati in questo paragrafo si tenga conto che il ranking dei distretti, oltre a riflettere la presenza di situazioni di criticità più o meno congiunturali, è molto legato anche alle dimensioni (in termini di addetti) degli stessi. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 19
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