PROGETTARE L ANTICRIMINE - TEORIE E TECNICHE PER PROGETTARE IN MANIERA SICURA E A PROVA DI CRIMINE

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1 La criminologia e l urbanistica non sono più due saperi così distanti. Al contrario. Dal loro connubio si pongono in essere interventi di riqualificazione urbana che migliorano anche (e soprattutto) condizioni di sicurezza e qualità della vita nelle città. 12\11\2015 COLLEGIO DEGLI ARCHITETTI E INGEGNERI DI MONZA 1

2 Le teorie ecologiche della criminalità tendono a dimostrare l esistenza di una relazione tra struttura dell ambiente urbano e tassi di criminalità. Negli anni 30, Shaw e McKay, sociologi esponenti della cosiddetta Scuola di Chicago (scuola dell'ecologia sociale urbana), sostenevano che, in condizioni di deterioramento delle aree, dovuto a sovraffollamento, cattive condizioni di vita e degrado ambientale, la comunità locale non riesce più a svolgere alcun tipo di controllo sociale spontaneo. Jane Jacobs, tramite un attenta osservazione di un quartiere di New York, enuclea alcune caratteristiche ambientali che rendono un quartiere sicuro; in particolare si possono identificare tre elementi fondamentali: 2

3 un quartiere è tanto più sicuro quanto più vi è commistione di attività. (In questo senso la Jacobs rigetta l idea della rigida omogeneità funzionale e morfologica dei quartieri); un quartiere è tanto più sicuro quanto più è chiara la delimitazione tra spazio pubblico e spazio privato, evitando la formazione di terre di nessuno ; un quartiere è tanto più sicuro quanto più gli abitanti possono esercitare spontaneamente un controllo sullo stesso; da qui l esigenza di progettare edifici e spazi in modo tale da rendere possibile l occhio sulla strada. Il pregio dell approccio ecologico risiede nell avere coniugato due saperi tradizionalmente non comunicanti come la criminologia e l urbanistica, aprendo così nuovi orizzonti per l elaborazione di politiche che riducano l incidenza della delinquenza. 3

4 Lo spazio difendibile Il controllo del territorio La sorveglianza naturale. Riguarda i modi di design ambientale che danno la possibilità di rendere più visibili e controllabili alcune zone. Il controllo naturale degli accessi. Riguarda la possibilità di guidare le persone attraverso alcune entrate e uscite rendendo più difficile l avvicinamento del criminale alla vittima. La territorialità. Riguarda la capacità di stimolare le persone a prendersi cura del loro territorio. Quindi comprende quelle misure di design architettonico che possono accrescere il sentimento proprietario delle persone 4

5 Spazio Pubblico e spazio Privato Le teorie ecologiche della criminalità tendono a dimostrare l esistenza di una relazione tra struttura dell ambiente urbano e tassi di criminalità: la sicurezza di un territorio è legata alla vitalità dei quartieri; l occhio sulla strada da parte degli abitanti è il primo elemento che garantisce sicurezza; la sicurezza urbana dipende molto dal grado di identificazione dei cittadini con il territorio; il sentimento di appartenenza all ambiente di vita, infatti, incentiva comportamenti di protezione dello stesso. 5

6 Spazio pubblico, spazio condiviso, spazio privato. Dal 1748 la soluzione della strada completa di Giovanni Battista Nolli (1) (1) Posted on 10 maggio 2012 by Francesco Tonini 6

7 Spazio pubblico, spazio condiviso, spazio privato. Dal 1748 la soluzione della strada completa di Giovanni Battista Nolli A differenza delle mappe contemporanee di qualsiasi città sulle quali, oltre che monumenti e centri commerciali (messi oramai sullo stesso piano), è possibile distinguere i pieni (cioè gli edifici) dai vuoti, la mappa del Nolli sembra avanti di mille anni perché contrappone gli spazi privati agli spazi pubblici. Avete capito bene. Se guardate con attenzione i cortili dei palazzi, i parchi, gli interni delle chiese, sono trattati allo stesso modo delle piazze e delle strade. L oggetto scuro è non transitabile, non solo perché solido, ma soprattutto perché privato. Nel secolo XVIII un uomo illuminato aveva compreso perfettamente il male della crisi contemporanea della città: la cronica mancanza di spazi pubblici causata dall avidità umana. 7

8 Spazio pubblico, spazio condiviso, spazio privato. Dal 1748 la soluzione della strada completa di Giovanni Battista Nolli Nella definizione di spazio pubblico vengono comunemente comprese: le strade, le piazze, i parchi e giardini pubblici, le scuole, gli ospedali, gli uffici pubblici e tutti quei luoghi di proprietà pubblica ed in teoria di proprietà di ogni singolo cittadino nei limiti dell uso pubblico anche se aperti al pubblico e sentiti come pubblici da molti). E bene anche separare a parte quelli che sono da sempre considerati spazi pubblici di senso comune o tradizionale, cioè le strade, le piazze, i parchi ed i giardini non privati. In queste esili porzioni di vuoti, quale è la percentuale di spazio realmente utilizzabile? In pratica, in che modalità viene condiviso lo spazio? 8

9 Spazio pubblico, spazio condiviso, spazio privato. Dal 1748 la soluzione della strada completa di Giovanni Battista Nolli E necessario quindi cambiare prospettiva, come ha fatto il Nolli, ed iniziare a pensare non in termini di spazio pubblico, ma di spazio condiviso come descritto nel saggio Shared space di Daniel Gauthier nel libro Atlante delle nature urbane. Un estratto dal saggio: Quello di spazio condiviso è un concetto ( ) finalizzato sia a ridefinire l organizzazione dello spazio pubblico, sia a ottenere un utilizzo degli ambiti della circolazione urbana ripartito in forma più equa tra i diversi tipi di fruitori. ( ) Nello spazio condiviso ciascun utente e cittadino urbano ha i suoi diritti e le sue responsabilità, la segnaletica è minima o inesistente (per inquinare visivamente al minimo la percezione del paesaggio urbano), gli spazi della circolazione sono configurati e adattati al numero e al tipo di fruitori reali ( ). ( per approfondimento potete vedere il sito completestreets.org). 9

10 Spazio pubblico, spazio condiviso, spazio privato. Dal 1748 la soluzione della strada completa di Giovanni Battista Nolli Per ottenere una città contemporanea che abbia senso è necessario unire la visione dello spazio pubblico continuo di Nolli, con il nuovo concetto di spazio condiviso progettato in maniera differenziata secondo le abitudini e necessità di tutti i cittadini. Lo spazio della città non può essere tutto omogeneo e generico, ma neanche completamente personalizzato dai singoli cittadini per i loro scopi personali. 10

11 La sicurezza urbana e la sua percezione Lo spazio urbano rappresenta uno fra gli scenari principali dei fenomeni criminali; infatti, nel territorio cittadino, si sviluppano fenomeni indicativi della genesi e della spiegazione dei comportamenti criminali e del controllo sociale. All interno della relazione esistente tra criminalità, ambiente fisico e percezione di sicurezza, una rilevante importanza è data alla progettazione degli spazi urbani, in quanto un attenta organizzazione dal punto di vista architettonico e urbanistico può incidere positivamente sulla riduzione del sentimento di vulnerabilità e, in alcuni casi, contribuire alla riduzione degli episodi di criminalità. È necessario dunque, al fine di limitare la commissione di crimini e i sentimenti di insicurezza (o solamente la percezione) avvertiti dai cittadini, un approccio multidisciplinare alle problematiche delle nostre città: l architettura, l urbanistica, il diritto, la sociologia, la criminologia, possono, insieme, dare vita a tavoli di studio per intervenire in modo incisivo nelle nostre città. 11

12 La norma UNI CEN/TR :2010 La prevenzione del crimine Gruppo di lavoro internazionale (Francia, Gran Bretagna, Svizzera, Belgio, Spagna, Italia) Per l Italia : Politecnico di Milano, LABQUS (Laboratorio Qualità urbana e sicurezza), che ha coordinato i lavori a livello europeo Rappresentanti del FISU (Forum Italiano per la sicurezza urbana) che ha coordinato il gruppo di interfaccia italiano 12

13 La norma UNI CEN/TR :2010 La prevenzione del crimine I contenuti: Gli scopi ed il campo di applicazione della norma Metodologia la definizione dell area di intervento, le diverse scale di intervento, i problemi da affrontare, i portatori di interesse le strategie di pianificazione, di progettazione e di gestione Il processo e le procedure di attuazione. Allegati tecnici : Allegato D 13

14 La norma UNI CEN/TR :2010 La prevenzione del crimine la norma: 1. fornisce una lista di domande chiave a cui ogni progetto deve rispondere 2. propone una serie di criteri-guida generali per rispondere alle domande 3. raccomanda una procedura per l inserimento di criteri di sicurezza nei progetti 14

15 Propensione alla sicurezza Gli indicatori e l esempio di Cascina Merlata La sicurezza comincia dai progetti Uno studio di quattro quartieri in trasformazione Prof. Clara Cardia Clara Cardia è stata professore di urbanistica al Politecnico di Milano. Docente per molti anni all Università di Ginevra e alla Columbia University, ha incominciato a occuparsi di sicurezza con Oscar Newman nei quartieri di New York. Ha diretto il Laboratorio Qualità urbana e Sicurezza, che ha fondato nel 1998; con studi e sperimentazioni ha promosso in Italia la prevenzione del crimine attraverso la progettazione urbana, collaborando con enti pubblici e privati. Dal 2004 al 2006 ha contribuito all elaborazione della Norma CEN sulla prevenzione del crimine attraverso l urbanistica, coordinando la delegazione italiana. E mancata a Ginevra il 30 aprile

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17 La città anticrimine Architetti con manganelli o manette? Criminologi con squadrette o goniometri? Certo che no. Tuttavia, è possibile progettare città dove è più difficile fare il rapinatore, il borseggiatore, il ladro e via delinquendo. Come? L idea di fondo è che la sicurezza non sia solo una questione di polizia. Non si tratta, cioè, di costruire barricate, di chiudere i portoni delle grandi città a tripla mandata. Al contrario: si tratta di studiare come disegnare i quartieri e organizzarne le diverse attività umane in modo da ridurre le opportunità criminali. Infatti, ogni criminale razionale, capace e motivato, sfrutta opportunità ambientali. Come emerge da numerosi studi, alcuni tipi di criminali urbani (che commettono furti in appartamento, nelle auto o nei negozi, ladri di automobili e rapinatori) valutano con attenzione l ambiente circostante alla ricerca di vulnerabilità, di punti deboli. Così occasioni di reato sono offerte quotidianamente da quartieri dormitorio, che di giorno si svuotano per la gioia dei ladri in appartamento e le cui strade di notte sono deserte perché nessuno le vive; da sottopassi, parchi pubblici e parcheggi poco illuminati che 17

18 La città anticrimine facilitano aggressioni, violenze sessuali e furti di auto; da enormi condomini in cui gli inquilini non si conoscono e non sanno distinguere un ladro da un vicino; da alberi e siepi alti che nascondono la vista di attività criminali; da appigli sulle facciate dei palazzi che possono diventare una comoda scala per i ladri. E gli esempi collegati al rapporto tra urbanistica e criminalità e di "occasioni che rendono l uomo ladro" potrebbero continuare a lungo. E dagli anni 70 che ricerche criminologiche hanno dimostrato l esistenza di una relazione tra struttura dell ambiente urbano e tassi di criminalità. Nell evoluzione di queste teorie sono stati condotti studi sul rapporto tra ambiente ed autori di reato. Nasce, così, il Crime Prevention Through Environmental Design (CPTED, prevenzione del crimine attraverso il design dell ambiente), disciplina che interviene sull ambiente per ridurre le opportunità di commettere un reato. Ed è proprio il CPTED che ci permette di rispondere in modo affermativo alla domanda iniziale (è possibile progettare città a prova di criminalità?) suggerendo ai progettisti disegni urbanistici adeguati. 18

19 L esempio della Gran Bretagna - Secure by Design 19

20 L Italia: Patti per la sicurezza del Ministero dell interno La spinta alla conclusione dei 'Patti' nasce dall esigenza di garantire ai cittadini il diritto alla sicurezza e alla qualità della vita urbana Si tratta di accordi di collaborazione e di solidarietà stipulati tra Stato ed enti locali che prevedono l azione congiunta di più livelli di governo e la promozione di interventi, anche in via sussidiaria e nell ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza. Il disagio sociale e lo scadimento dei comportamenti civili sono spesso strettamente legati a fenomeni di maggiore pericolosità e allarme che ledono il diritto alla sicurezza, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione (anziani, donne e minori). L obiettivo dei Patti è quello di eliminare progressivamente le aree di degrado e di illegalità, nel rispetto delle competenze delle autorità di pubblica sicurezza, ottimizzando l integrazione con le politiche di sicurezza delle autonomie territoriali e 20

21 L Italia: Patti per la sicurezza del Ministero dell interno La spinta alla conclusione dei 'Patti' nasce dall esigenza di garantire ai cittadini il diritto alla sicurezza e alla qualità della vita urbana impegnando maggiormente le polizie locali. I Patti spesso consistono in piani che prevedono lo stanziamento di fondi o l impiego di maggiori risorse umane, oppure azioni mirate per affrontare, ad esempio, la questione dei rom o i reati di contraffazione, di sfruttamento della prostituzione, di abusivismo commerciale. Possono comportare anche la riorganizzazione dei presidi delle forze dell'ordine, l'intensificazione dei poliziotti di quartiere, il contrasto alle forme di mendacità organizzata. L'iniziativa nasce con un accordo quadro sottoscritto al Viminale il 20 marzo

22 Sicurezza: dove e come Analisi di rischio Una classica raccomandazione degli esperti della sicurezza Prova a pensare come un ladro!, si applica perfettamente al caso in esame; una persona attenta alla protezione della propria abitazione dovrà cercare di mettersi nei panni del malvivente, che sta cercando di attaccarla, per meglio contrastarlo. Un malvivente difficilmente attacca un obiettivo senza aver prima pianificato l attacco, solitamente effettua una ricognizione del sito acquisendo così tutti gli elementi necessari per valutare la rischiosità dell azione. Ecco la ragione per la quale il proprietario di un abitazione in un condominio o di una villetta, dovrebbe effettuare in proprio una prima analisi di rischio, non diversa da quella che effettuerebbe il malvivente. Queste informazioni potranno poi essere fornite all installatore di fiducia, agevolandone il lavoro progettuale. 22

23 Sicurezza: dove e come Analisi di rischio Occorre quindi: analizzare l abitazione dall esterno, valutando le possibilità che tubazioni del gas, grondaie, balconi e finestre adiacenti, possano essere utilizzati per introdursi nell abitazione; valutare le condizioni di illuminazione del perimetro dell abitazione, perché è evidente che le zone oscure possono facilitare l intrusione; valutare con serenità e anche con una certa decisione, il livello di resistenza delle difese perimetrali: tapparelle in legno e in plastica presentano scarsa resistenza a un attacco, mentre delle robuste inferriate e delle tapparelle in metallo sono indubbiamente un efficace deterrente; valutare il grado di permanenza delle persone nell abitazione e in quelle vicine: il ladro, infatti, cercherà di portare a termine l intrusione, quando il numero di persone che potrebbero osservarlo o percepire rumori insoliti è ridotto al minimo; 23

24 Sicurezza: dove e come Analisi di rischio valutare il grado di difesa dell abitazione in relazione a quelle vicine: è evidente che se sullo stesso pianerottolo si affacciano tre appartamenti simili, due dei quali sono dotati di porte blindate e il terzo no, quest ultimo potrà essere un obiettivo più attraente per il malvivente; valutare situazioni dinamiche, come l allestimento di un ponteggio temporaneo, che potrebbe facilitare la scalata all edificio. 24

25 Sicurezza: dove e come 25

26 Progettare in sicurezza Tapparelle ed Inferriate Tapparelle Le tapparelle in plastica ed in legno, come pure le persiane, sono facilmente violabili da un malvivente. Per elevare il livello di sicurezza della casa sarebbe opportuno sostituire le tapparelle facilmente accessibili dall esterno, con altre in ferro, o, meglio ancora, in profilato di alluminio, che resistono alle intemperie e all ossidazione. 26

27 Progettare in sicurezza Tutte le tapparelle devono essere dotate di robusti ganci di fissaggio, per impedire che possano essere rapidamente sollevate dall esterno. 27

28 Progettare in sicurezza Inferriate Quando non siano possibili altri interventi, si può ricorrere alle inferriate, che devono però essere realizzate da esperti fabbri, ed essere solidamente montate all interno del vano in muratura e non applicate all esterno dello stesso. Spesso esigenze estetiche portano a scegliere inferriate realizzate con sbarre piuttosto sottili e distanziate, per accrescere la quantità di luce che entra nell appartamento, ma questa soluzione non corrisponde a canoni di sicurezza. 28

29 Progettare in sicurezza La porta blindata Come gli architetti medievali cercavano di difendere al meglio il perimetro del castello, anche l attento padrone di casa deve cercare di difendere nel miglior modo possibile il perimetro della sua abitazione. Poiché le statistiche dimostrano che la porta è una delle vie più frequenti di penetrazione, la tua attenzione deve innanzitutto concentrarsi sull installazione di una robusta porta blindata Oggi esistono delle normative, di valenza europea, che permettono di acquistare e installare porte blindate, la cui resistenza è certificata e garantita. Porte con doppia serratura, una di servizio e una padronale, garantiscono un elevata sicurezza e flessibilità operativa. 29

30 E vivamente sconsigliato di rinforzare le porte esistenti con serrature, catenacci e cerniere. Il risultato di questi interventi è, infatti, spesso dubbio. Le porte costruite nel rispetto delle norme UNI NV 1627 / 1630 garantiscono un maggior grado di affidabilità. Progettare in sicurezza 30

31 Progettare in sicurezza Le serrature di sicurezza In pratica, è ben difficile che un ladro possa introdursi in un appartamento senza violare una o più serrature. Il malvivente può adottare delle tecniche brutali, spezzando o perforando la serratura, oppure può adottarne di più sofisticate, come la manipolazione con grimaldelli e chiavi false. Ecco perché è indispensabile che tutte le serrature che portano all abitazione, comprese la serratura del cancello, o la serratura del portone d ingresso del palazzo, siano di ottima qualità e, soprattutto, utilizzino chiavi a duplicazione controllata. In genere, queste chiavi non sono facilmente duplicabili presso un qualsiasi ferramenta, ma occorre recarsi presso serraturieri specializzati e presentare un tesserino, che convalida la legittimità della richiesta di duplicazione. L uso di queste particolari serrature e chiavi offre, inoltre, un ulteriore elemento di sicurezza, qualora si debba temporaneamente affidare la chiave a terze persone e si voglia essere certi che, durante il periodo di affidamento, non possano realizzare copie abusive. 31

32 Progettare in sicurezza 32

33 Progettare in sicurezza Le casseforti per l abitazione È meglio non farsi troppe illusioni sulla possibilità di trovare dei nascondigli per gli oggetti di valore, talmente efficaci, che un ladro non riesca a trovarli. L esperienza purtroppo dimostra che l abilità dei malviventi di individuare un nascondiglio è spesso superiore a quella dei proprietari di inventarne di nuovi. Ecco perché è raccomandabile l installazione di una cassaforte, da scegliere tra i vari tipi disponibili. Oggi i fabbricanti offrono casseforti a muro di varie dimensioni, casseforti che possono essere ancorate al pavimento, particolarmente capienti, e, infine, armadi blindati, particolarmente adatti per contenere capi di abbigliamento, quadri e altri oggetti preziosi di grandi dimensioni. Ecco qualche raccomandazione di natura generale, in fase di scelta e installazione del le casseforti domestiche: fare bene attenzione che la cassaforte, se del tipo a muro, venga saldamente ancorata, seguendo le indicazioni del fabbricante; 33

34 Progettare in sicurezza Le casseforti per l abitazione se possibile, montare la cassaforte in un punto tale che possa rendere difficoltoso per i malviventi l attacco allo sportello. Questo accorgimento è molto più importante, rispetto all accorgimento di montare la cassaforte in una posizione defilata; acquistare sempre la cassaforte più grande che può essere ospitata nell alloggiamento previsto. L esperienza insegna che con il passare del tempo aumentano sempre di più gli oggetti da custodire nella cassaforte. 34

35 Progettare in sicurezza 35

36 Progettare in sicurezza Gli impianti anti intrusione L esperienza insegna che qualsiasi difesa fisica, per quanto robusta, può essere violata da un malvivente dotato di tempo e attrezzature sufficienti. Ecco perché il piano di sicurezza di un abitazione deve necessariamente comprendere l installazione di un sistema di allarme anti-intrusione, che si attivi non appena i malviventi iniziano l attacco. In questo modo vengono allertate le forze di pronto intervento, che possono giungere rapidamente sul posto e bloccare l intrusione in corso. Tutti questi impianti sono dotati di appropriati organi di inserzione e disinserzione, a chiave o tastiera, che permettono al proprietario di manovrare con semplicità e sicurezza la centralina stessa. I migliori impianti anti intrusione sono quelli che permettono di creare una cintura difensiva attorno all abitazione, in grado di dare l allarme non appena il malvivente inizia l attacco. 36

37 Progettare in sicurezza Gli impianti anti intrusione Sono disponibili sul mercato apparati di sicurezza (sensori, centrali, ecc.), certificati da appositi enti quali, ad esempio, l Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ). Ciò garantisce che questi apparecchi siano provati nel rispetto delle vigenti e severe normative di sicurezza. E quindi importante che in fase di progettazione si prevedano tutte le predisposizioni necessarie alla futura installazione dell impianto anti-intrusione. 37

38 Progettare in sicurezza Le predisposizioni Premessa La guida CEI tratta in modo dettagliato le caratteristiche delle infrastrutture da predisporre in un edificio residenziale al fine di consentire l agevole posa del cablaggio dedicato alla distribuzione dei servizi di telecomunicazione e alle applicazioni domotiche. La predisposizione delle unità immobiliari si basa sui seguenti principi: - L infrastruttura è universale ossia in grado di consentire la posa dei cavi per una rete domestica dotata di un ragionevole numero di applicazioni, con possibilità di personalizzazioni nel caso di impianti particolari - L infrastruttura consente di fruire dei servizi considerando diverse ipotesi di arredo - Le infrastrutture devono essere realizzate contestualmente alla costruzione dell immobile, senza andare ad alterare le caratteristiche del progetto strutturale dello stesso e delle caratteristiche di isolamento termico e acustico - La topologia è a stella per le applicazioni TLC, è libera per la domotica 38

39 Progettare in sicurezza Le predisposizioni - Prevedere un adeguato dimensionamento degli spazi installativi per distributore domestico e scatole di derivazione. - Rispettare le quote installative delle scatole, in base al tipo di apparecchio. La Norma CEI EN del CT205 ha definito una normalizzazione delle infrastrutture con una classificazione gerarchica degli Spazi Installativi. L antintrusione si realizza cablando sul bus una serie di sensori che comunicano alla centrale con continuità lo stato dell area protetta. Sulla base di queste segnalazioni una centrale elabora le informazioni ed agisce di conseguenza: nessuna azione, allarme sonoro, chiamata telefonica, , sms, azionamento di eventuali applicazioni ausiliarie (es. automazione luci). Completano il sistema uno o più moduli di interfaccia con cui l utente può comandare il sistema. Normalmente il sistema può essere suddiviso in aree, a seconda dell estensione dell abitazione e del tipo di protezione che si richiede: protezione totale nel caso si esca di casa o protezione perimetrale/zona giorno quando si è presenti nelle ore notturne. 39

40 Progettare in sicurezza Le predisposizioni I sensori di protezione sono di tipo: - Perimetrale esterno o interno (giardino, terrazzo, porte e finestre) - Volumetrico interno I dispositivi per il sistema antintrusione devono essere installati in conformità ad una normativa specifica (CEI 79-3). Questa in particolare prevede che il cavo bus a cui sono connessi i dispositivi antintrusione sia separato dal resto del sistema (la comunicazione avviene tramite moduli di interfaccia) e, nel caso il sistema sia di livello di prestazione 1, può condividere la conduttura con altri cavi. 40

41 Progettare in sicurezza Le predisposizioni E possibile inoltre monitorare alcune situazioni di potenziale pericolo installando sensori specifici in grado di rilevare: - Fughe di gas esplosivi - Fughe di gas tossici (CO) - Principio di incendio - Allagamento - Mancanza di energia elettrica Queste applicazioni si definiscono allarmi tecnici. 41

42 Un esempio Progettare in sicurezza 42

43 Un esempio Progettare in sicurezza 43

44 Progettare in sicurezza Le predisposizioni 44

45 Progettare in sicurezza Le predisposizioni Le canalizzazioni 45

46 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE LA SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE URBANA LA PROTEZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO - Clara Cardia, Carlo Bottigelli Progettare la città sicura HOEPLI Prevedere i furti in abitazione - Urbanistica Securitaria - L ILLUSIONE SECURITARIA DI DELEGARE AD ALTRI LA NOSTRA INCOLUMITÀ - La deriva securitaria \11\2015 COLLEGIO DEGLI ARCHITETTI E INGEGNERI DI MONZA 46

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