Programma di sostegno alla Cooperazione Regionale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Programma di sostegno alla Cooperazione Regionale"

Transcript

1 Programma di sostegno alla Cooperazione Regionale APQ Paesi della sponda sud del Mediterraneo SVILUPPO DELLA FILIERA LATTIERO-CASEARIA IN ALGERIA LINEA 2.1 SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO 10 febbraio

2 Indice PREMESSA... 3 SEZIONE I INFORMAZIONI GENERALI... 4 I.1 Anagrafica 4 I.2 Piano finanziario PI 5 I.3 Coordinatore del progetto 6 I.4 Referente locale (Paese/i partner) 6 SEZIONE II DESCRIZIONE DEI PARTNER ISTITUZIONALI... 7 SEZIONE III IL PROGETTO INTEGRATO III.1 Descrizione sintetica del progetto integrato 10 III.2 Motivazioni della proposta 11 III.3 Obiettivi generali 14 III.4.Beneficiari 14 III.5 Aderenza della proposta ai criteri specifici previsti nell APQ 15 III.6 Metodologia 18 III.7 Sostenibilità di lungo periodo ed effetti moltiplicatori 23 III.8 Sistema di monitoraggio e valutazione interna SEZIONE IV I SUB-PROGETTI IV.1 Sub-progetto 1 27 IV.1.1 Anagrafica del sub-progetto 27 IV.1.2 Coordinatore del sub-progetto 27 IV.1.3 Referenti regionali 28 IV.1.4 Descrizione dei soggetti realizzatori 28 IV.1.5 Referenti locali 28 IV.1.6 Quadro logico 33 IV.1.7 Obiettivo specifico 41 IV.1.8 Risultati attesi 41 IV.1.9 Ricadute regionali 42 IV.1.10 Descrizione dettagliata delle attività 43 IV.1.11 Sostenibilità di lungo periodo ed effetti moltiplicatori 49 IV.1.12 Condizioni esterne 51 IV.1.13 Piano operativo sub progetto 52 IV.1.14 Cronogramma sub progetto 60 IV.1.15 Cofinanziamento regionale 64 IV.1.15 A Piano finanziario sub progetto 64 2

3 PREMESSA Questo documento rappresenta la struttura di riferimento per la presentazione dei progetti esecutivi da parte delle Regioni a valere sulle 5 linee di intervento definite negli Accordi di Programma Quadro. La struttura è stata elaborata sulla base dei modelli utilizzati dalla Commissione Europea e dal Ministero degli Affari Esteri per la presentazione dei progetti. 3

4 SEZIONE I INFORMAZIONI GENERALI I.1 Anagrafica APQ Linea/e di intervento Accordo di Programma Quadro Programmazione di Sostegno alla Cooperazione Regionale (Paesi Area Mediterraneo). 2.1 Algeria Titolo del progetto integrato Sviluppo della Filiera Lattiero-casearia in Algeria 2.1 ALGERIA Localizzazione Paese Algeria Comune/Regione Tizi Ouzou, de Ghardaïa, d Oum El Bouaghi et de Sé Regione coordinatrice (italiana) Sardegna Regioni partner (italiane) Sardegna, Piemonte, Sicilia, Basilicata Partner locali 1 Istituzionali Ministero dell Agricoltura e dello sviluppo rurale, Ministero Affari Esteri Tecnici Institut Technique des Elevages (ITELV) Altri partner (OO.II., ONG o altri Enti) Durata (in anni) 2 Costo totale in ,60 (di cui di finanziamento CIPE) 2 Status al 11/10/ Indicare anche quale soggetto istituzionale e/o tecnico locale svolge il ruolo di riferente principale del Progetto integrato. 2 La cifra comprende i co-finanziamenti in natura pari a ,29. 4

5 I.2 Piano finanziario progetto integrato REGIONI Regione 1 Regione 2 Regione 3 Regione 4 Totale allocazioni Quota FAS Cofinanziamento regionale Altri finanziamenti , , , , , , , ,28 B2 Sub progetto 1 Totale sub progetto , , , , ,28 Sub progetto 2 Totale sub progetto 2 D Sub progetto 3 Totale sub progetto3 Totale costi diretti , , , ,30 Voce di costo non attivabile sul sub-progetto Costi di Gestione del Progetto integrato OICS Totale Costi di Gestione Progetto integrato (L) Totale generale (M) , , , , ,28 M=A+B1+B2 E H 5

6 I.3 Coordinatore del progetto Nome Dr Maria Francesca Scintu Istituzione Agris-Sardegna. Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali Indirizzo SS Sassari-Fertilia Km 18,600 Loc Bonassai Olmedo Telefono Fax I.4 Referente locale: Algeria Denominazione istituzione INSTITUT TECHNIQUE DES ELEVAGES (ITELV) (ITELV) Ruolo nell ambito del progetto Coordinatore di Progetto Persona Contatto M. BOUDJENAH Ahmed ITELV) M. ABBACHE Noureddine di Indirizzo Telefono F a x M. FERRAH Ali aliferrah@g mail.com nabbache@ yahoo.fr Si rimanda alla sezione dedicata ai singoli sub-progetti. 6

7 SEZIONE II DESCRIZIONE DEI PARTNER ISTITUZIONALI Riprodurre la tabella seguente per ciascun partner istituzionale. Acronimo Sub-progetto di SVILUPPO della FILIERA LATTIERO - CASEARIA IN ALGERIA riferimento Ente Regione Autonoma della Sardegna Servizio affari comunitari ed internazionali Nazionalità ITALIA Indirizzo ufficiale Viale Trento, Cagliari Persona di contatto Marco Sechi Numero di telefono Numero di Fax msechi@regione.sardegna.it Esperienza in azioni analoghe rispetto al ruolo Il Servizio affari comunitari ed internazionali si occupa di curare il ricoperto nella presente coordinamento degli interventi regionali in materia di proposta internazionalizzazione delle imprese produttive in Sardegna, Titolo del progetto l attuazione progetti speciali in raccordo con organismi regionali, Paese interregionali e nazionali; seguire la cooperazione internazionale allo Settore sviluppo della regione Sardegna; i rapporti con il Ministero degli affari Partner esteri per gli affari di competenza; la programmazione comunitaria; i rapporti con lo Stato e con gli uffici della Commissione europea in Donatori materia di aiuti di Stato e di rispetto delle regole di concorrenza. Durata Ruolo svolto nell attuazione del progetto

8 Acronimo SIC Progetto esecutivo Sub-progetto di SVILUPPO della FILIERA LATTIERO - CASEARIA IN ALGERIA riferimento Ente Regione Siciliana Assessorato Agricoltura e Foreste Dipartimento interventi strutturali Area III Programmazione e coordinamento degli interventi nel settore agricolo, agroalimentare e rurale U.O. n. 13 _ programmazione transnazionale e programmazione negoziata Nazionalità ITALIA Indirizzo ufficiale Viale Regione Siciliana, Palermo Persona di contatto Dr. Antonio Piceno Numero di telefono , Numero di Fax Agri1.pic@regione.sicilia.it, apiceno@regione.sicilia.it Esperienza in azioni La Sicilia ha partecipato a diversi progetti di sviluppo socio economico, in analoghe rispetto al ruolo particolare nel settore agro-alimentare. ricoperto nella presente In particolare si segnalano i seguenti progetti finanziati con fondi propri nelle regioni della riva sud del Mediterraneo: proposta Sviluppo dell' apicoltura nella Provincia di Tetouan - Nord del Marocco Titolo del progetto Divulgazione agricola e credito informale per donne rurali delle regioni Paese di Siliana e Kasserine - centro-sud della Tunisia Settore Sviluppo della filiera vitivinicola nel Bacino del Mediterraneo Partner Progetto Pilota per la creazione di un Osservatorio sull'innovazione nelle Piccole e Medie Imprese Agro-Alimentari del Mediterraneo Donatori Durata Ruolo svolto nell attuazione del progetto Acronimo Sub-progetto di SVILUPPO della FILIERA LATTIERO - CASEARIA IN ALGERIA riferimento Ente Regione Basilicata-Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale Economia Montana- Ufficio Risorse Naturali in Agricoltura Nazionalità ITALIA Indirizzo ufficiale Viale della Regione Basilicata, Potenza Persona di contatto Dr. Francesco Pesce Numero di telefono Numero di Fax francesco.pesce@regione.basilicata.it Esperienza in azioni analoghe rispetto al ruolo L Ufficio cura l attuazione delle iniziative comunitarie tese allo sviluppo ricoperto nella presente delle risorse naturali dell agricoltura e dei suoi prodotti. Rappresenta proposta nell ambito delle iniziative comunitarie nazionali e regionali il Titolo del progetto dipartimento agricoltura nelle fasi attuative di ricerca e sperimentazione, Paese cura l attuazione delle misure del quadro comunitario di sostegno Settore nell ambito delle risorse forestali e delle infrastrutture rurali Partner Donatori Durata Ruolo svolto nell attuazione del progetto Linea 2.1 Algeria 8 27 Novembre 2006

9 Acronimo Progetto esecutivo Sub-progetto di SVILUPPO della FILIERA LATTIERO - CASEARIA IN ALGERIA riferimento Ente Regione Piemonte - Settore Affari Internazionali e Comunitari Nazionalità ITALIANA Indirizzo ufficiale P.za Castello, 165 Torino Persona di contatto DR. GIORGIO GARELLI Numero di telefono 011/ Numero di Fax giorgio.garelli@regione.piemonte.it Esperienza in azioni L'attività nel campo della cooperazione internazionale della analoghe rispetto al Regione Piemonte è particolarmente intensa. La Regione ha ruolo ricoperto nella operato in questi anni su tre versanti principali: intervenendo presente proposta direttamente nell'attività di cooperazione volta al Titolo del progetto rafforzamento istituzionale; sostenendo e accompagnando in Paese azioni di cooperazione quei soggetti interessati ad operare in Settore tale campo ma privi delle necessarie competenze e Partner strumenti; valorizzando l'esperienza degli attori che Donatori tradizionalmente operano nel campo della cooperazione allo Durata Ruolo svolto nell attuazione sviluppo (associazioni, ONG, etc..). Le leggi regionali di del progetto riferimento in materia di cooperazione internazionale allo sviluppo sono tre: L.R. 67/95 "Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale"; L.R. 50/94 "Iniziative per l'attuazione di accordi di collaborazione fra la Regione ed entita' istituzionali di Paesi esteri"; L.R. 4/82 "Istituzione del Comitato Regionale di solidarieta' e partecipazione della Regione a Comitati di soccorso". Per quanto concerne specificamente la L.R. 67/95, l'attività è soggetta ad una programmazione triennale realizzata tramite le Direttive di carattere programmatico, approvate dal Consiglio Regionale, e ad una programmazione annuale. Linea 2.1 Algeria 9 27 Novembre 2006

10 SEZIONE III IL PROGETTO INTEGRATO III.1 Descrizione sintetica del progetto integrato La finalità del progetto è quella di promuovere azioni di cooperazione economica e sociale finalizzate, in particolare, all accompagnamento dello sviluppo della filiera lattiero casearia in Algeria e alla realizzazione di distretti del latte. Le attività di progetto si avvarranno dell esperienza acquisita dalle Regioni italiane nel settore dell impresa, della cooperazione e della ricerca. Allo stesso tempo il coinvolgimento diretto delle istituzioni, impegnate nel progetto in azioni comuni e/o complementari, permetterà di accrescere le competenze e le capacità organizzative e di cooperazione istituzionali tra le regioni italiane, gli enti e gli operatori partecipanti al progetto. Il progetto sarà realizzato in partenariato con istituzioni e associazioni algerine che operano sopratutto nel campo della produzione agricola e zootecnica con compiti di ricerca a sostegno delle stesse produzioni. Saranno inoltre coinvolti operatori economici interessati a favorire i processi di sviluppo. Tra le attività di tipo economico che in alcune zone dell Algeria possono trovare possibilità di sviluppo vi è la creazione di distretti del latte. L Algeria consuma latte alimentare che generalmente è importato sotto forma di polvere. La ricostituzione del latte avviene in stabilimenti ubicati generalmente in prossimità dei centri urbani. Solo in misura molto marginale viene commercializzato latte vaccino UHT con seri problemi di trasporto e distribuzione. In alcune zone recentemente è stato attivato presso alcune aziende di singoli produttori l allevamento di vacche da latte. Questi ultimi fatti contribuiscono ad incrementare l attenzione verso un latte alimentare di qualità superiore sia dal punto di vista nutrizionale sia sensoriale rispetto al latte ricostituito. La produzione di latte ovino e caprino è invece limitata, l allevamento dei piccoli ruminanti, in particolare degli ovini ha come obiettivo principale la produzione della carne, mentre il latte viene scarsamente valorizzato e i prodotti ottenuti sono prevalentemente latte acidificato e burro da utilizzare per il cuscus. Con il progetto di cooperazione si intende valorizzare le risorse locali al fine di favorire la nascita di distretti di produzione di latte e di prodotti da esso derivati. Per favorire la commercializzazione dei prodotti è inoltre importante affrontare il problema della sicurezza alimentare, e della certificazione dei prodotti in conformità alla normativa europea. Si intende anche favorire processi di cooperazione tra produttori locali al fine di accrescerne la competitività. I destinatari del progetto sono: -le istituzioni algerine (allo stato Ministero Agricoltura e dello Sviluppo Rurale), -le comunità dei distretti che potranno beneficiare della disponibilità di latte di qualità -le regioni italiane, che attraverso il lavoro di cooperazione e l intensa attività di ricerca e/o operativa accresceranno le loro competenze specifiche e contribuiranno ad incrementare i rapporti di collaborazione economica e scientifica tra gli operatori italiani e quelli algerini. La cooperazione tra istituzioni di ricerca, specializzate nel settore lattiero caseario, favorirà la creazione di una rete di ricerca che possa condividere metodologie di studio delle risorse locali e trovare soluzioni comuni per la valorizzazione delle produzioni e alla certificazione delle stesse. È pertanto necessario studiare i processi di produzione tradizionali e facilitare piccole produzioni associando i produttori e garantendo produzioni di qualità che possano raggiungere i mercati. L orientamento delle attività di trasformazione del latte determina l indirizzo del miglioramento genetico degli animali e le scelte che dovranno effettuarsi per garantire sufficienti risorse foraggiere. Linea 2.1 Algeria Novembre 2006

11 III.2 Motivazioni della proposta Max 2 pagine a) Coerenza del progetto rispetto agli indirizzi della nuova programmazione comunitaria e nazionale verso i Paesi del Mediterraneo / dei Balcani L iniziativa che le Regioni Italiane in partenariato con le Autorità Algerine intendono promuovere si colloca nella prospettiva di attuazione dell'area di libero scambio tra l'unione Europea ed i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Questo approccio vuole rappresentare anche un contributo attivo al rafforzamento della cooperazione tra più Regioni in termini di erogazione di servizi, trasferimento di competenze e conoscenze ed alla individuazione di efficaci strategie di internazionalizzazione delle imprese, in particolare quelle operanti nella filiera agro-industriale. In questo contesto si inserisce il progetto sviluppo della filiera lattiero-caseara in Algeria che intende promuovere un azione di cooperazione economica e sociale volta in particolare all accompagnamento nello sviluppo della filiera lattiero-casearia in Algeria, mutuando le positive esperienze di impresa e di cooperazione realizzate dalle Regioni italiane nel settore. Il progetto è coerente con la priorità tematica 9. del QCS Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse secondo cui per affrontare con più forza la competizione esterna e riposizionare il sistema produttivo nazionale nel contesto mondiale sono decisivi il rapido progresso del processo di internazionalizzazione delle imprese e dei sistemi territoriali, specie nel Mezzogiorno e l estensione di questo processo anche al sistema delle pubbliche amministrazioni e la politica regionale può dare un contributo rilevante in questa direzione. Il QCS indica che la strategia di apertura internazionale dovrà attuarsi, in un ambito di massima cooperazione istituzionale e secondo un approccio unitario e di sistema, attraverso il miglioramento della capacità delle istituzioni pubbliche e dei sistemi produttivi locali di dialogare e competere sul piano internazionale. Il progetto sviluppo della filiera lattierocasearia in Algeria offre alle istituzioni pubbliche ed ai sistemi produttivi regonali delle regioni coinvolte la possibilità di confrontarsi ed innestare sinergie positive proprio nel quadro delle finalità del QCS. Il regolamento del nuovo strumento ENPI stabilisce i settori di cooperazione nell ambito dei quali deve operare l assistenza comunitaria. Tra questi figurano: - il consolidamento delle istituzioni e degli organismi nazionali preposti all'elaborazione e all'attuazione effettiva delle politiche nei settori coperti dagli accordi di associazione, di partenariato e di cooperazione, nonché da altri accordi multilaterali di cui la Comunità e/o i suoi Stati membri e i paesi partner siano parti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi definiti nel presente articolo; - l incentivazione dello sviluppo dell'economia di mercato, comprese le misure volte a sostenere il settore privato e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, ad incoraggiare gli investimenti e a promuovere gli scambi mondiali; - il sostegno ad azioni mirate ad una maggiore sicurezza alimentare per i cittadini, segnatamente nel settore sanitario e fitosanitario. Il progetto sviluppo della filiera lattiero-casearia in Algeria, per le sue finalità ed i risultati che produrrà sul territorio algerino e sulla competitività del settore nelle regioni italiane coinvolte si sviluppa in una cornice di cooperazione delimitata da questi ambiti. Il regolamento (CE) N. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione al CAPO II Obiettivi e missioni, Articolo 3 Obiettivi stabilisce che L'azione condotta Linea 2.1 Algeria Novembre 2006

12 dalla Comunità è volta a rafforzare la coesione economica e sociale dell'unione europea allargata per promuovere lo sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile della Comunità. Essa intende ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali emerse in particolare nei paesi e nelle regioni in ritardo di sviluppo e in relazione alla ristrutturazione economica e sociale e all'invecchiamento della popolazione. L'azione condotta nell'ambito dei Fondi integra, a livello nazionale e regionale, le priorità comunitarie a favore dello sviluppo sostenibile rafforzando la crescita, la competitività, l'occupazione e l'inclusione sociale e tutelando e migliorando la qualità dell'ambiente. A tal fine il FESR, il FSE, il Fondo di coesione, la BEI e gli altri strumenti finanziari comunitari esistenti contribuiscono, ciascuno in maniera appropriata, alla realizzazione di diversi obiettivi, tra cui l'obiettivo c) «Cooperazione territoriale europea», che è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale adeguato. In questo contesto programmatico il presente progetto si colloca proprio nell ambito del sostegno alla competitività ed alla cooperazione transfrontaliera. Il regolamento (CE) N. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999 al CAPO I Disposizioni Generali, Articolo 2 Finalità stabilisce che il FESR contribuisce al finanziamento di interventi destinati a rafforzare la coesione economica e sociale eliminando le principali disparità regionali attraverso il sostegno allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle economie regionali, inclusa la riconversione delle regioni industriali in declino e delle regioni in ritardo di sviluppo, e sostenendo la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale. All articolo 3 esplicita il Campo di applicazione dell'intervento chiarendo che il FESR contribuisce al finanziamento di (tra gli altri): sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengono lo sviluppo regionale e locale. Tali attività includono il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle PMI, la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse, la messa in rete, la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori sociali, economici e ambientali interessati. All articolo 5 il Regolamento definisce le priorità nell'ambito dell'obiettivo «Competitività regionale e occupazione», l'intervento del FESR nel quadro delle strategie di sviluppo sostenibile, nel promuovere l'occupazione, si concentra principalmente su tre priorità, tra cui: l innovazione e l economia della conoscenza, ivi compreso con la creazione e il rafforzamento di efficaci sistemi economici regionali dell'innovazione, di relazioni sistemiche tra i settori pubblico e privato, le università e i centri tecnologici, che tengano conto delle esigenze locali, e in particolare: il rafforzamento delle capacità regionali di R&ST e innovazione direttamente legate agli obiettivi regionali di sviluppo economico tramite il sostegno a centri di competenza industriali od operanti su specifiche tecnologie; tramite la promozione della R&ST nell'industria, delle PMI e del trasferimento di tecnologie; tramite lo sviluppo della previsione tecnologica e della valutazione comparativa internazionale delle politiche volte a promuovere l'innovazione; tramite il sostegno alla collaborazione tra le imprese e alle politiche congiunte in materia di R&ST e innovazione. Il presente progetto contribuisce a creare e rafforzare efficaci sistemi economici regionali dell'innovazione e relazioni sistemiche tra i settori pubblico e privato. b) Origine dell iniziativa 3 3 Descrivere le ragioni della proposta e la collaborazione tra i partner regionali e locali nella preparazione dell iniziativa e nella costruzione del partenariato; in particolare, menzionare eventuali accordi e/o protocolli di intesa, pre-esistenti o formulati ad hoc, con le parti. Linea 2.1 Algeria Novembre 2006

13 La Regione Sardegna, capofila del progetto ha, attraverso Enti regionali, attivato partenariati con la Regione di Alger (costa settentrionale dell Algeria) nell ambito di EuromedsysII (Prodotti agro-alimentari mediterranei di eccellenza) e con l Università di Algeri nell ambito di RuralmedII (Sviluppo Rurale Mediterraneo), inoltre altre iniziative anche di tipo commerciale hanno permesso l identificazione di un idea progettuale fondata su un partenariato per lo sviluppo socio-economico in alcune regioni dell Algeria dove vi è interesse a far crescere la filiera lattiero-casearia. Un primo incontro promosso dall Assessorato all Agricoltura della Regione Sardegna ha permesso un confronto tra Enti ed istituzioni operanti in Sardegna nella filiera lattiero casearia bovina ed ovina e funzionari di Camera Nazionale dell'agricoltura, Centro Nazionale per l'inseminazione Artificiale ed il Miglioramento Genetico Istituto Nazionale per la Ricerca Agronomica in Algeria Ministero dell'agricoltura e Sviluppo Rurale e di alcune Circoscrizioni localizzate nelle zone est, sud e ovest dell Algeria. In tal modo è stato possibile individuare gli obiettivi generali da realizzare nell ambito del progetto. Durante i tavoli tecnici le Regioni avevano discusso le componenti progettuali da inserire sulla base delle quali il RTE ha formulato una bozza di progetto. Durante la missione preparatoria di progetto, svoltasi nel mese di Luglio 2006, la delegazione italiana ha incontrato i dirigenti del Ministero dell Agricoltura, compresa la Direttrice, e della Camera Nazionale dell Agricoltura, incluso il Presidente, ed ha discusso i bisogni della filiera e l opportunità di alcune componenti del progetto. La bozza di progetto è stata revisionata in seguito agli esiti della missione, in accordo tra le Regioni italiane partner e con un costante feedback dall Algeria tramite il referente di contatto: la vice Direttrice della cooperazione internazionale al Ministero dell Agricoltura. Si prevede di stipulare un protocollo d intesa con il Ministero dell'agricoltura e dello Sviluppo Rurale algerino ed ulteriori protocolli tra i soggetti che aderiranno alla rete creata nell ambito del progetto. c) Bisogni identificati su cui si intende intervenire. I contatti avviati con le istituzioni algerine e con alcuni allevatori hanno evidenziato l interesse ad accrescere la capacità di produrre la materia prima latte, in particolare quello destinato all alimentazione diretta. Questo presuppone il miglioramento qualitativo e quantitativo delle risorse locali in termini di: risorse foraggiere: scelta di foraggiere e razionalizzazione dell utilizzazione delle stesse; risorse animali: azioni di miglioramento genetico delle razze bovine ovine e caprine locali, miglioramento dell efficienza riproduttiva e organizzazione di sistemi di fecondazione artificiale del bestiame; conoscenza e innovazione di prodotti derivati dalla filiera dell allevamento del bestiame da latte in particolare di prodotti freschi e acidificati che più di altri si avvicinano ai prodotti caseari che tradizionalmente sono consumati in Algeria; formazione di tecnici algerini interessati ad approfondire aspetti specifici affrontati nelle componenti progettuali; avvio e condivisione di attività di ricerca mirate alla realizzazione degli obiettivi su riportati. Nell ambito del sistema Italia si è cercato di rispondere alle esigenze di rafforzamento del partenariato tra le Regioni italiane, così come di maggior coinvolgimento dei soggetti tecnici attivi sui territori regionali con il fine di migliorare la competitività del sistema. d) Condizioni esterne limitative nelle aree geografiche di intervento. Il governo algerino ha indicato due regioni geografiche che contengono i siti ottimali all interno dei quali sviluppare il progetto di cooperazione, ed in particolare gli specifici interventi sui comparti caprino e bovino. Linea 2.1 Algeria Novembre 2006

14 Le condizioni geopolitiche dell area portano comunque a considerare tra le condizioni esterne limitative alla piena realizzazione di alcune attività un eventuale inasprimento delle tensioni interne. III.3 Obiettivi generali Max 1 pagina Obiettivi generali Obiettivo generale 1 Sostenere il sistema regionale italiano per mettere a frutto in maniera integrata le sue migliori competenze e capacità affinché il Sistema Italia aumenti la propria competitività attraverso: - il rafforzamento del partenariato fra le Regioni italiane, del partenariato con le autorità centrali e territoriali delle due aree di riferimento in vista della promozione di una collaborazione di lungo periodo; - la maggiore animazione e il maggior coinvolgimento dei soggetti tecnici attivi sui territori regionali. Obiettivo generale 2 Contribuire allo sviluppo della filiera lattiero-casearia in Algeria ed aumentare il livello di cooperazione con le imprese italiane del settore. Obiettivo generale 3 Contribuire a creare le condizioni per lo sviluppo economico di aree a vocazione agro-alimentari e promuovere l'interesse di nuovi investitori. Obiettivo generale 4 Sviluppo dell innovazione e della ricerca nei settori della filiera lattiero-casearia. NOTA : Per la descrizione degli obiettivi specifici, dei risultati e delle attività si rimanda alla sezione dedicata ai singoli sub-progetti. III.4 Beneficiari Max 1/2 pagina a) Identificazione dei gruppi beneficiari diretti ed indiretti nei paesi partner e nelle regioni italiane coinvolte e motivi che ne hanno determinato la scelta b) Pertinenza del progetto integrato rispetto ai gruppi beneficiari I destinatari del progetto sono: -le istituzioni algerine (Ministero dell Agricoltura e Sviluppo Rurale), -le comunità dei distretti che potranno beneficiare della disponibilità di latte di qualità. -le regioni italiane, che attraverso il lavoro di cooperazione e l intensa attività di ricerca e/o operativa accresceranno le loro competenze specifiche e contribuiranno ad incrementare i rapporti di collaborazione economica e scientifica tra gli operatori italiani e quelli algerini. Il progetto favorirà così l accrescimento delle competenze, delle capacità organizzative e gestionali e delle capacità di cooperazione istituzionale delle Regioni nell ambito dei processi di cooperazione decentrata, con riferimento e in coerenza con i nuovi strumenti europei per la promozione della cooperazione di prossimità e decentrata nel Mediterraneo e nei Balcani. In particolare per quanto riguarda le comunità locali, si possono individuare più in dettaglio i singoli gruppi di beneficiari come segue: Linea 2.1 Algeria Novembre 2006

15 - gli allevatori: essi beneficeranno della rinnovata produzione di foraggio, primo passo nella direzione di una riforma fondiaria che stimoli lo sviluppo delle aree rurali; - le donne: saranno coinvolte nel processo di trasformazione del latte prodotto all interno della rete di progetto 4 ; - le comunità rurali per la disponibilità di latte fresco e prodotti di trasformazione( al momento le popolazioni locali hanno infatti per lo più accesso esclusivamente a latte rigenerato da latte in polvere d importazione) e le popolazioni delle aree urbane circostanti potrebbero beneficiare dei risultati del progetto se questo potrà progredire in coordinamento con la linea 2.2 logistica e trasporti. Un miglioramento della logistica assicurerebbe il ciclo del freddo a quei prodotti che risentono fortemente di una non adeguata conservazione durante i trasporti. III.5 Aderenza della proposta ai criteri specifici previsti nell APQ Descrivere come la proposta incontra i criteri specifici per la formulazione dei progetti integrati delineati e inclusi nella relazione tecnica allegata all APQ. a) Multiregionalità. Il progetto mette a valere l esperienza delle diverse Regioni coinvolte (Sardegna, Piemonte, Sicilia, Basilicata) nei campi della formazione, della ricerca e dell esperienza in imprese cooperative. Le Regioni partner hanno infatti ognuna una vocazione specifica nell ambito della filiera lattiero-casearia che hanno dichiarato di voler mettere a sistema, coerentemente con le expertise delle altre, allo scopo di raggiungere l obiettivo specifico ed i risultati attesi. b) Capacità di creare meccanismi di sistema tra le Regioni, il MAE e le Autonomie locali dei paesi partner idonei ad avviare processi stabili di partenariato e di reciproco beneficio tra i partner. La proposta progettuale intende mettere a sistema il processo di mutua collaborazione e reciproco beneficio attraverso la strategia di rete insita nel progetto. Il progetto viene gestito a livello di progetto integrato dal Comitato di Pilotaggio, per quanto riguarda la parte del partenariato italiano l organismo che supervisionerà il progresso dei lavori sarà il Comitato Esecutivo tra le Regioni partecipanti. Nel paragrafo della metodologia lo schema di gestione dei progetti. c) Esistenza di rapporti di partenariato già avviati e/o in corso tra alcune Regioni italiane ed i Paesi partner. «Rural Med», terminato nel 2002, e «Rural Med II», in chiusura programmata per il giugno 2006, sono due progetti per la realizzazione di un Forum permanente e reti di centri per lo sviluppo rurale nel Mediterraneo, una rete di scambio di esperienze e di coordinamento di iniziative in materia di sviluppo rurale alle quali partecipano le Regioni delle rive Nord e Sud del Mediterraneo. La rete creata mira ad ottimizzare e promuovere il processo di sviluppo rurale partecipativo nel Mediterraneo Occidentale attraverso lo scambio di esperienze, la diffusione di buone pratiche, l'attivazione di programmi di formazione e di diffusione congiunti e l'esecuzione di progetti comuni. Il progetto si sviluppa attraverso attività di studio e azioni pilota in cinque linee tematiche: Prospettive di genere, Turismo Rurale, Paesaggio Rurale, Linea - Sviluppo Partecipativo, Innovazione tecnologica in agricoltura. In questi due progetti, cui ha partecipato il Centre de Recherche en Economie Appliquée pour le Développement - 4 la promozione delle donne in ambito rurale è particolarmente sostenibile dato il tradizionale ruolo della donna nella trasformazione del latte Linea 2.1 Algeria Novembre 2006

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

La Cooperazione allo Sviluppo: il contributo della Regione Sardegna

La Cooperazione allo Sviluppo: il contributo della Regione Sardegna Legge Regionale n. 19/96 Norme in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale La Cooperazione allo Sviluppo: il contributo della Regione Sardegna Incontri

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO

Dettagli

Distretti agricoli in Regione Lombardia

Distretti agricoli in Regione Lombardia Distretti agricoli in Regione Lombardia Attività dei distretti (finalità, ruolo, opportunità), meccanismo di accreditamento in Regione Lombardia Roberto Daffonchio Distretti agricoli Distretti rurali >

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 RICONOSCIMENTO E COSTITUZIONE DEI DISTRETTI RURALI, DEI DISTRETTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ E DEI DISTRETTI DI FILIERA IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013

Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013 Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013 ACRONIMO PROGETTO MA_R_TE + TITOLO PROGETTO OBIETTIVO GENERALE MARE, RURALITÀ E TERRA: POTENZIARE L UNITARIETÀ STRATEGICA Favorire

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità)

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità) Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina le procedure di individuazione e di riconoscimento dei Distretti Agroalimentare

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA tra

PROTOCOLLO D INTESA tra PROTOCOLLO D INTESA tra la Regione Piemonte la Regione Sardegna il Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali VISTA la legge 17 maggio 1999 n.144,

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2014-2019 STRATEGIA 5.8 PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE AVVISO PUBBLICO MANIFESTAZIONE DI INTERESSE FINALIZZATA ALL'ACQUISIZIONE DI PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata

AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata REGIONE BASILICATA AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata Cagliari, 7-11 maggio 2007 Gianluca Cadeddu Regione Autonoma della Sardegna Presidenza del Consiglio

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione 2014-2020 La presente scheda

Dettagli

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura Sezione I Identificazione della misura 1. Misura 4.7- Promozione e marketing turistico 2. Fondo strutturale interessato FESR 3. Asse prioritario di riferimento Asse 4 - Sviluppo Locale 4. Descrizione della

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020

PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020 PROGRAMMA DI COOPERAZIONE Alpine Space Programme 2014-2020 La presente scheda ha lo scopo di illustrare sinteticamente i contenuti del Programma di Cooperazione per il periodo 2014-2020, approvato dalla

Dettagli

Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera

Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera Base giuridica Oggetto (obiettivo generale) Con decisione C/2008/7336 il 27 novembre 2008 la Commissione Europea ha approvato

Dettagli

FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I

FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I Seminario FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I FONDI EUROPEI E REGIONALI: Cenni, terminologie, accesso, processi e aree di interesse Dott. Nicola Lalli - Arch. M. Barucco Vicenza Sede Ordine OAPPC 16.09.2014 16,30-19,30

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

IL DIRETTORE REGIONALE DELLA FORMAZIONE E LAVORO Su proposta del Dirigente dell Area Programmazione Interventi

IL DIRETTORE REGIONALE DELLA FORMAZIONE E LAVORO Su proposta del Dirigente dell Area Programmazione Interventi OGGETTO: Progetto interregionale Verso un sistema integrato di alta formazione. Approvazione dell Avviso Parte prima Ammissione degli organismi e delle offerte formative, destinato all ammissione di organismi

Dettagli

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999; Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Allegato alla Delibera n. 89 CdA del 9 luglio 2014 ACCORDO QUADRO

Allegato alla Delibera n. 89 CdA del 9 luglio 2014 ACCORDO QUADRO ACCORDO QUADRO tra Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (di seguito denominato CNR), C.F. 80054330586, con sede in Roma, Piazzale Aldo Moro n. 7, rappresentato dal Prof. Luigi Nicolais, in qualità di

Dettagli

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere;

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere; LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LA FORMAZIONE CONTINUA VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e in particolare, l art. 16-ter che istituisce la Commissione nazionale

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN

Dettagli

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI 14.3.2014 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 74/1 II (Atti non legislativi) REGOLAMENTI REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 240/2014 DELLA COMMISSIONE del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta

Dettagli

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni A cura del referente dell USR per la Campania 1 1.0) Contesto di riferimento Il ruolo centrale della valutazione

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per 1 Comune di Rimini Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per l'istituzione di un coordinamento delle iniziative rivolte alla cooperazione e solidarietà

Dettagli

BANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015

BANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Assemblea 17 giugno, ore 11.30 Date: 2011-06-17 1 (11) Ericsson Internal Premessa La Sezione Elettronica ed Elettrotecnica intende rappresentare un importante elemento

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA

UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA r MOD~LARIO MAF. - ex 60 ex ("'od. ~~ ~~~ 6J UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE, di seguito

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21)

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) COMPETENZE DEI SERVIZI 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) a) la partecipazione, su delega dell Autorità di Gestione, ai Comitati di Sorveglianza nazionali e regionali, ai gruppi

Dettagli

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 Floriana Clemente Direzione Ambiente Robassomero, 11 dicembre 2013 Le risorse:

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Approfondimento sui Programmi ENPI CBC MED ENPI Italia Tunisia

Approfondimento sui Programmi ENPI CBC MED ENPI Italia Tunisia DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE ECONOMICADIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA COMUNITARIA Dipartimento della Qualità Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, dei Livelli

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO"

TURISMO, BRAMBILLA: 400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO" "Per la prima volta in Italia, il governo dispone un concreto e significativo

Dettagli

Il Progetto Oltrebampe

Il Progetto Oltrebampe Il Progetto in sintesi Il Progetto Oltrebampe Oltre bambini e prodotti agricoli di eccellenza Descrizione del progetto OltreBampè affronta il tema dello sviluppo sostenibile dei sistemi urbani, facendo

Dettagli

Roma 30 novembre 2015. Giorgio Trentin Sezione Agroambiente, Settore Ricerca Innovazione e Diversificazione agricola Regione del Veneto

Roma 30 novembre 2015. Giorgio Trentin Sezione Agroambiente, Settore Ricerca Innovazione e Diversificazione agricola Regione del Veneto Tavola rotonda EIP AGRI Il Partenariato Europeo dell Innovazione: Agricoltura sostenibile e produttività L esperienza delle Regioni italiane nei network tematici e nei gruppi operativi Roma 30 novembre

Dettagli

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica

Dettagli

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE AVVISO PUBBLICO PER

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO

Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO Programma Integrato Urbano PIU Europa CITTA di AVELLINO Cabina di Regia del 26 gennaio 2009 Regolamento per l organizzazione ed il funzionamento della Cabina di Regia Città di Avellino Programma Integrato

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E. PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, IL MINISTERO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE E L ENTE NAZIONALE ITALIANO PER IL TURISMO

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, IL MINISTERO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE E L ENTE NAZIONALE ITALIANO PER IL TURISMO PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI, IL MINISTERO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE E L ENTE NAZIONALE ITALIANO PER IL TURISMO Considerato che: - Il Ministero degli Affari Esteri ed il Ministero

Dettagli

La costituzione degli Istituti Tecnici Superiori e la riorganizzazione del sistema dell IFTS

La costituzione degli Istituti Tecnici Superiori e la riorganizzazione del sistema dell IFTS Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione generale per l istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni La costituzione degli

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura.

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. 1. Criteri economico-finanziari utilizzati per l elaborazione del budget. L imputazione delle spese di

Dettagli

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica Scuola Secondaria di I grado Progetto realizzato con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Programma Operativo Nazionale Competenze

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto

Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto Giuseppe Caruso Project Manager Progetto Europa - Europe Direct - Comune

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014 461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione

Dettagli

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLE RETI D IMPRESA In data tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio premesso che Con l'art. 3, comma 4-ter, del

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli