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1 DISEGNO DI LEGGE: "NORME PER LA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI E LA BONIFICA DELLE AREE INQUINATE. Verbale del Comitato di Indirizzo e sorveglianza del Patto per lo sviluppo dell Umbria del 26 gennaio 2009 Lunedì 26 gennaio 2009, alle ore 10,30 si è riunito, presso la Sala Riunioni del secondo piano di Palazzo Broletto, il Comitato di Indirizzo e Sorveglianza del Patto per lo Sviluppo dell Umbria, per discutere del seguente argomento all O.d.G.: Disegno di legge: "Norme per la gestione integrata dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate. Partecipano alla riunione i soggetti riportati nel documento Allegato 1 e per la Regione Umbria: Segreteria Tecnica del Patto Mirella Castrichini; Carlo Cipiciani; Pino Minelli; Michela Furiani Direzione Ambiente, Territorio, Infrastrutture: Luciano Tortoioli - Direttore della Direzione Ambiente, Territorio, Infrastrutture; Maurizio Grandolini Dirigente del Servizio Qualità dell ambiente e gestione rifiuti Assessore regionale Lamberto Bottini BOTTINI: L Assessore Bottini apre la riunione del Comitato illustrando i contenuti principali del Disegno di legge oggetto dell incontro, evidenziando in primo luogo come tale norma si collochi nell ambito del disposto normativo previsto dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale. Sottolinea in particolare che con questo disegno di legge la Regione si è posta come principale obiettivo quello di realizzare un sistema integrato di gestione del ciclo dei rifiuti, coniugando gli obiettivi della riduzione della produzione di rifiuti, della raccolta differenziata, della valorizzazione dei materiali, del recupero di energia e del corretto smaltimento dei residui e dei rifiuti stessi. Passa a definire le competenze in materia di rifiuti previste per Regione, Province, Comuni e ATI: in particolare alla Regione sono riservate le funzioni di indirizzo, coordinamento e programmazione, la predisposizione del piano regionale e la verifica della coerenza e conformità dei Piano d Ambito, predisposti dall Autorità d Ambito. Alle Province spettano essenzialmente le funzioni di vigilanza e controllo su tutte le attività di gestione dei rifiuti ed in particolare sugli operatori intermedi addetti alla raccolta, al trasporto e alla mediazione. Agli Ati compete l elaborazione, approvazione e aggiornamento dei Piano d Ambito (PdA) il controllo sull attuazione, la responsabilità del Piano tariffario, l assegnazione degli incentivi ai Comuni che abbiano superato gli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclo, e l irrogazione delle sanzioni ai Comuni che invece non abbiano raggiunto detti obiettivi. Sottolinea come sia significativo che il meccanismo incentivo/sanzione sia introdotto dalla legge e che lo stesso vada a sommarsi, come incentivo a comportamenti virtuosi, a quanto previsto dalle norme nazionali in materia di ecotassa. Tali norme, infatti, dispongono un incremento della stessa del 20% per tutti i rifiuti conferiti in discarica dai Comuni che non hanno raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata e, come ulteriore disincentivo, il disegno di legge in discussione prevede che gli Ati possano applicare un ulteriore

2 maggiorazione dell ecotassa tra i 3 e i 5 euro per ogni tonnellata mancante rispetto agli obiettivi fissati. Evidenzia un altro aspetto rilevante delle norme introdotte, rappresentato dalla previsione di interventi di mitigazione ambientale per tutti gli impianti di trattamento rifiuti e, ancora, dall indennità di disagio, intesa come riduzione delle tariffe sui rifiuti, a favore dei cittadini che vivono nei territori in cui gli stessi impianti sono collocati. Per quanto riguarda la tariffa, ricorda che la Giunta regionale fissa le norme ed i criteri generali che gli Ati applicano sul proprio territorio e che la stessa è calcolata sulla base di quattro fattori: il costo industriale, gli oneri fiscali, il contributo di compensazione o indennità di disagio ambientale e il contributo per le spese di funzionamento dell ARPA. Afferma che un altro elemento importante è rappresentato dal Comitato di coordinamento per la gestione del Piano, costituito da Regione, Province ed Ati che si occupa del coordinamento della pluralità dei soggetti coinvolti nel ciclo dei rifiuti e che supporta la Giunta Regionale per quanto riguarda le scelte di localizzazione degli impianti di smaltimento finale di rifiuti urbani e la risoluzione di problematiche particolarmente complesse che interessino l intero territorio della regione. In particolare, per quanto riguarda la realizzazione del termovalorizzatore, che sarà costruito nel territorio dell Ato 2, nell ambito del Comitato verranno condivise le scelte in termini di collocazione, tecnologie, gestione. L Assessore sottolinea il ruolo previsto dal disegno di legge per l Arpa che sarà tra l altro responsabile dell implementazione e della gestione dell Osservatorio sui rifiuti. Questa pluralità di ruoli e soggetti è assolutamente in linea con le norme comunitarie e nazionali che promuovono tutte le forme di sinergia e collaborazione in materia di rifiuti. TORTOIOLI: L ing. Tortoioli interviene sottolineando come la materia ambientale sia di competenza pressoché esclusiva dello Stato e come, pertanto, sia abbastanza limitato il campo d azione della Regione. Il disegno di legge, pertanto, è stato stilato in linea con le disposizioni previste dal D.Lgs. n. 152 /2006 e per questo, forse, non tutte le osservazioni che le parti eventualmente avanzeranno potranno essere accolte. Ritiene comunque importante evidenziare come il disegno di legge riservi alla Regione un forte ruolo di coordinamento, malgrado il rilevo delle funzioni attribuite agli Ati. Per quanto riguarda inoltre la tempistica, ricorda che il disegno di legge prevede che il Piano dei rifiuti, così come i Piani d ambito, abbiano una durata di 5 anni e che l affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani sia di 15 anni. Conclude ricordando il principio fondamentale su cui si basa l impianto del disegno di legge che è quello della gestione integrata che mette insieme temi come la gestione dei rifiuti urbani, la gestione dei rifiuti speciali e la bonifica dei siti inquinati che prima venivano trattati in distinti documenti di programmazione regionale. Ginanneschi - LEGACOOP: Il rappresentante di Legacoop manifesta il proprio apprezzamento per il disegno di legge in discussione, ne condivide le finalità e sottolinea l importanza della previsione di specifiche forme di coordinamento dei soggetti coinvolti nel ciclo dei rifiuti. Evidenzia che alcune osservazioni che erano state fatte in sede di discussione della Proposta di Piano regionale di gestione dei rifiuti sono state accolte anche nel disegno di legge, in particolare per quanto riguarda gli incentivi per la riduzione della produzione di rifiuti speciali. A tal proposito chiede se sarà possibile prevedere incentivi per gli investimenti delle aziende che, intervenendo sul processo produttivo, determinino la riduzione della produzione di rifiuti speciali. Osserva inoltre che sarebbe utile sottolineare con maggior enfasi la necessità di coinvolgere la società civile nel perseguimento degli obiettivi che la Regione si è data in materia di rifiuti, anche con iniziative diverse dall introduzione del meccanismo incentivi/sanzioni. In ultimo ricorda che la produzione di rifiuti speciali da parte delle

3 imprese nei prossimi due anni si ridurrà in maniera significativa anche per via della crisi economica. Bargelli - CONFCOMMERCIO: Il rappresentante di Confcommercio, esprimendo il proprio apprezzamento generale per il documento presentato, evidenzia che, nei passaggi in cui il disegno di legge in discussione prevede il riconoscimento di incentivi sulla tariffa per il conseguimento degli obiettivi di incremento della raccolta differenziata, si fa sempre riferimento ai cittadini e non, in maniera generica, agli utenti del servizio, lasciando intendere che le imprese siano escluse da tali benefici. TORTOIOLI: Interviene l ing. Tortoioli, rispondendo che, in effetti, le disposizioni relative agli incentivi sulle tariffe si riferiscono esclusivamente ai singoli cittadini e chiarendo che eventuali incentivi per le imprese, soprattutto in relazione ad investimenti sul processo produttivo che riducano la produzione di rifiuti, possano essere previsti nel Piano annuale con il quale verranno programmate le risorse del Fondo regionale per l Ambiente di cui all art. 45 del disegno di legge in discussione. Bargelli - CONFCOMMERCIO: Il rappresentante di Confcommercio prende di nuovo la parola chiedendo di modificare la dizione cittadini con la dizione utenti del servizio nei passaggi in cui la norma si riferisce agli incentivi sulle tariffe. Chiede inoltre di modificare l art. 45, comma 2, del disegno di legge prevedendo espressamente tra le azioni finanziabili con il Fondo Regionale per l Ambiente anche gli investimenti delle imprese finalizzati alla riduzione e/o alla differenziazione dei rifiuti prodotti. Ricciarelli CISL: Il rappresentante della CISL esprime un giudizio positivo sul ddl in discussione e sottolinea come nella stessa siano state recepite alcune osservazioni avanzate in sede di discussione della Proposta di Piano regionale dei rifiuti. Prosegue rilevando alcune criticità che comunque permangono: 1. Meccanismo incentivi/disincentivi: ne condivide l introduzione, ma poiché il disegno di legge in discussione prevede che la gestione degli stessi verrà attuata attraverso gli Ati, chiede come verranno trattati i Comuni virtuosi il cui territorio ricada nell ambito di Ati che non abbiano raggiunto gli obiettivi fissati e nei confronti dei quali, pertanto, venga prevista l applicazione di sanzioni; 2. Impiantistica: chiede che nel disegno di legge sia affrontato in maniera più puntuale la questione del rapporto pubblico/privato; 3. Soggetto unico regionale: afferma che nel disegno di legge dovrebbero essere inseriti elementi che consentano di ipotizzare forme di aggregazione dei soggetti gestori del ciclo dei rifiuti molto accentuate, prefigurando anche la costituzione di un soggetto unico regionale; 4. Sistema tariffario: sostiene che il disegno di legge dovrebbe prevedere un rafforzamento del ruolo della Regione rispetto a quello degli Ati in tema di tariffe, limitando l autonomia di questi ultimi per evitare eccessi di discrezionalità e di disparità di trattamento tra cittadini residenti in territori diversi; 5. Rapporto tra Ati e Ato attualmente operanti: chiede di chiarire se gli Ati sostituiranno gli attuali Ato o se piuttosto se ne preveda la coesistenza.

4 TORTOIOLI: Interviene l ing. Tortoioli che, in merito a quest ultimo punto, chiarisce che gli Ato attualmente operanti verranno sostituiti dagli Ati, come previsto dalla L.R. n. 23/2007. Dell Omo - CONFINDUSTRIA Interviene il rappresentante di Confindustria, esprimendo anch egli un generale apprezzamento per il documento presentato. Evidenzia però che, malgrado le ripetute sollecitazioni di Confindustria, il disegno di legge in discussione non preveda la possibilità, almeno in via sperimentale, di utilizzare negli impianti industriali presenti nel territorio la frazione secca di rifiuti che non si presta al recupero. Afferma che scegliendo questa strada si eviterebbero gli ingenti costi relativi alla costruzione di un termovalorizzatore e si avrebbe a portata di mano una soluzione del problema della frazione secca dei rifiuti immediatamente percorribile. Ritiene peraltro irrituale che nell ambito del disegno di legge si dettino i criteri per il trattamento finale dei rifiuti, prevedendo come soluzione la costruzione di un apposito impianto per la termovalorizzazione, e afferma che sarebbe più opportuno demandare al Piano decisioni di questo genere. Approva la scelta di costituire un Comitato di coordinamento dei soggetti che concorrono alla gestione del ciclo dei rifiuti, la decisione di conferire alle Province le funzioni in materia di AIA e le scelte in materia di competenze dell ARPA. Richiede inoltre di modificare l art. 4 punto K del disegno di legge, eliminando l obbligo di prestare garanzie fideiussorie almeno per quelle aziende che svolgono attività di recupero di rifiuti, ritenuta meritoria dalla legge stessa. CONFESERVIZI: Interviene il rappresentante di Confservizi esprimendo il proprio apprezzamento per il disegno di legge in discussione. Apprezza particolarmente la previsione del Comitato di coordinamento dei soggetti coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti e l introduzione di meccanismi di premialità/sanzioni per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata. Ribadisce l importanza di prevedere adeguate politiche di informazione dei cittadini perché solo attraverso il coinvolgimento forte delle comunità si possono perseguire gli ambiziosi obiettivi fissati, non essendo probabilmente sufficienti soltanto gli incentivi e le sanzioni. Si sofferma sul tema dei servizi pubblici locali affermando che per migliorare la gestione dei servizi, anche nel campo dei rifiuti come sta già avvenendo per i trasporti pubblici e le risorse idriche, servano imprese integrate di dimensione regionale o, meglio ancora, un soggetto unico regionale; chiede quindi che nel disegno di legge sia espressamente inserita almeno una indicazione politica di questo tipo. De Paolis - CONFAPI: Interviene il rappresentante di Confapi affermando di condividere, in linea generale, le scelte contenute nel disegno di legge in discussione e richiedendo, come già fatto da altre associazioni di categoria, di prevedere una più puntuale specificazione del tema degli incentivi a favore delle imprese che possono avere un ruolo particolarmente significativo nel raggiungimento degli obiettivi in materia di rifiuti, sia per quanto riguarda i rifiuti speciali che per i rifiuti industriali assimilabili ad urbani. Arcelli - CNA: Il rappresentante di Cna interviene affermando che dalla lettura del testo del disegno di legge in discussione, emerge con chiarezza che si tratta di un disposto normativo pensato per i cittadini e le famiglie, piuttosto che per le imprese. Sottolinea che andrebbe meglio specificato il tema del rapporto pubblico/privato e della compartecipazione ed integrazione con il mondo delle imprese. Afferma che non può considerarsi chiusa la riflessione sulle modalità di trattamento della frazione secca di rifiuti non recuperabile e propone di prevedere almeno la possibilità di forme diverse di trattamento, oltre a quella della

5 termovalorizzazione nell impianto regionale che si intende realizzare, tenendo conto anche delle opportunità di business per le imprese che, chiaramente, devono coniugarsi con l interesse generale della collettività. Condivide l intento di semplificare i soggetti che operano nel settore dei rifiuti e la previsione del coordinamento tra gli stessi. BOTTINI: Interviene l Assessore Bottini che, prendendo atto della generale condivisione registrata sul documento, propone di considerare chiuso con questa riunione il percorso di concertazione. Dopo l assenso dei presenti, si dichiara disponibile ad accogliere le indicazioni delle parti in merito al tema del coinvolgimento delle imprese nella politica dei rifiuti, soprattutto per quanto riguarda la riduzione della produzione, attraverso una migliore specificazione delle forme di utilizzazione del Fondo Regionale per l Ambiente. Sottolinea che nell elaborare il disegno di legge in discussione la Regione ha scelto di ragionare i termini di tariffa e non di tassa perché questo è l unico strumento che consente di applicare incentivi e sanzioni in relazione agli obiettivi conseguiti. In merito al tema della tariffa, inoltre, sostiene che obiettivo finale è quello di giungere ad una tariffa unica regionale, passando prima per una omogeneizzazione all interno dei singoli Ati. Per quanto riguarda la problematica posta dal rappresentante della Cisl relativa al trattamento dei Comuni virtuosi il cui territorio ricade in Ati non virtuosi, afferma che sarà meglio precisato che sarà compito dell Ati stesso sanzionare i Comuni non virtuosi e premiare gli altri, a prescindere dal risultato complessivamente raggiunto dall Ati di appartenenza. Si dichiara anche disponibile a rivedere l applicazione della garanzia fideiussoria per le imprese che si occupano di recupero di rifiuti, modificando il punto k dell art. 4 del disegno di legge. Per quanto riguarda infine il tema del trattamento finale della frazione secca di rifiuti non ulteriormente utilizzabile, ritiene che nella legge debbano essere previste indicazioni chiare per evitare di diluire troppo le problematiche, rinviandone la soluzione. La previsione di un impianto unico regionale di termovalorizzazione, peraltro, non esclude la possibilità di attuare sperimentazioni di modalità alternative, ma in uno scenario che prevede la chiusura delle discariche sul territorio regionale, non si poteva non prevedere la realizzazione di un impianto dedicato alla termovalorizzazione. La seduta si chiude alle ore 12,00.

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