Perché tanto timore? Che malattie causano? Borreliosi di Lyme

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1 LE ZECCHE Le zecche sono parassiti ematofagi (si nutrono di sangue) di molti animali e anche dell uomo ed alcune di esse nostro malgrado portatrici di alcune malattie. Possono essere divise in 2 famiglie: Ixodidae o zecche dure e Argasidae o zecche molli. Le specie più note sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus). Sono piccole negli stadi giovanili misurando 1-2 millimetri fino ad oltre il centimetro negli adulti, inoltre la loro dimensione, nelle zecche molli, varia a seconda se hanno lo stomaco vuoto oppure hanno finito il loro pasto. Si trovano abbastanza facilmente nelle aree erbose o cespugliose in particolar modo umide ed ombreggiate (giardini, parchi urbani, zone boscose) sono particolarmente attive soprattutto nei mesi tra Marzo ed Ottobre. Le possiamo trovare negli animali selvatici ed in quelli d allevamento quali capre e pecore, scarsamente controllati (attenzione alle zone ove è passata la transumanza).

2 Perché tanto timore? Possono trasmettere diverse malattie ma non tutte le zecche ne sono portatrici, anche se dobbiamo considerarle tutte come infette, è importante ricercarle se si è a rischio, riconoscerle e saperle rimuovere il prima possibile. Che malattie causano? Borreliosi di Lyme Febbre ricorrente da zecche Febbre bottonosa del mediterraneo Febbre delle montagne rocciose Babesiosi Tularemia Menimgoencefalite da zecche (TBE) Ehrlichiosi Le più frequenti da noi sono la Borreliosi e la febbre ricorrente, senza escludere però le altre. La maggior parte di queste malattie può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita. Borreliosi di Lyme La malattia di Lyme (ML) è una zoonosi causata dalla Borrelia burgdorferi, veicolata dalla zecca el genere Ixodes, il suo quadro clinico semplificato consta di 3 stadi 1 stadio Dopo la puntura, non avvertita dal soggetto, in alcuni casi, attorno può comparire un arrossamento che tende lentamente ad ingrandirsi, detto eritema migrante; questo si presenta dai 2 ai 40 giorni dalla puntura e può scomparire spontaneamente senza nessuna cura dopo alcune settimane, ma ciò NON significa che l'infezione sia risolta! Anche la comparsa nei giorni successivi al morso di febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli ed articolazioni deve essere segnalata al medico. 2 stadio Se l'infezione non viene riconosciuta e curata può diffondersi nel giro di qualche mese a tutto l'organismo e dare disturbi talvolta importanti, in particolare: La pelle: possono comparire delle chiazze rossastre (tipico aspetto a bersaglio) in più parti del corpo, Articolazioni: quelle colpite possono essere dolenti (es. ginocchia, gomiti) Sistema nervoso: in un minor numero di casi si possono verificare problemi importanti come la meningite e la paralisi del nervo facciale Raramente anche altri organi quali cuore, occhi, fegato, reni e polmoni possono essere interessati 3 stadio Sempre se non riconosciuta e curata dopo un anno e più si possono evidenziare ancora disturbi alla pelle, alle articolazioni (dolori e rigonfiamento di una o più articolazioni) a al sistema nervoso

3 Una volta riconosciuta la malattia è curabile con terapia antibiotica appropriata. L'assunzione di antibiotici nel periodo di osservazione è sconsigliata in quanto può mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi. Qualora fosse necessario il trattamento antibiotico, il medico prescriverà quelli di dimostrata efficacia per un periodo non inferiore a 3 settimane. Gli esami di laboratorio non sono sempre in grado di confermare od escludere in modo definitivo la malattia di Lyme. La ML non porta a sviluppare immunita per cui può essere contratta più volte nel corso della vita. Febbre ricorrente E' nota anche come borreliosi ricorrente, l'agente patogeno è rappresentato da un'altra specie di Borrelie veicolato dalle zecche molli del genere Ornithodorus. Il periodo d'incubazione varia tra i 5 e 15 giorni. Il decorso della malattia è rappresentato da periodi di febbre con sintomi tipo influenzali della durata di 2-9 giorni, che si alternano a periodi di apiressia (no febbre) di 2-4 giorni. Il periodo delle ricadute varia generalmente da 1-10 giorni, ma può essere più lungo. Nelle regioni a clima temperato, anche senza terapia specifica, la letalità è bassa, ma può raggiungere il 10-30% in alcune zone africane e del medio oriente oltre che in soggetti in condizioni di salute già compromessa. Dal '92 al '98 sono giunte al Ministero della Sanità poche decine di segnalazioni di Borreliosi (non meglio precisata), prevalentemente da alcune regioni del Nord, fra cui la provincia autonoma di Trento e il Friuli Venezia Giulia e del Meridione (fra cui la Puglia). Per maggiori informazioni si può consultare la circolare ministeriale n.10 del 13 luglio Febbre bottonosa del mediterraneo (In Italia circa 1200 casi all anno) è causata dalla Rickettsia conorii ed altre rickettsie, viene trasmessa da diverse specie di zecche e soprattutto da Rhipicephalus sanguineus, un parassita abituale di cani e altri animali domestici e selvatici (conigli, lepri, ovini, caprini e bovini). L artropode si trova nell'erba secca e preferisce annidarsi nelle pieghe cutanee dell inguine, delle ascelle, tra i glutei dove a seguito della puntura si produce una lesione cutanea detta tache noir, una macchia scura delle dimensioni di pochi mm, debolmente rilevata e con un area centrale depressa e necrotica. Generalmente la malattia ha un periodo di incubazione di 5-7 giorni. L esordio è improvviso, con sintomi simili a quelli dell influenza (febbre moderata o elevata accompagnata da brividi, astenia, cefalea, malesseri generali). Dal terzo al quinto giorno di incubazione la malattia si manifesta con un esantema maculo-papuloso che interessa anche le piante dei piedi e i palmi delle mani, segno della vasculite causata dall infezione. È letale in un numero molto basso di casi (inferiore al 3%) ma può portare complicazioni a carico del sistema cardiovascolare, renale e del sistema nervoso centrale.

4 Febbre maculosa delle montagne rocciose (Rickettsiosi) E una malattia diffusa in tutto il territorio USA, causata da Rickettsia rickettsi, veicolata da zecche del genere Ixodes, caratterizzata da febbre, rash con partenza dagli arti inferiori, tosse che compaiono circa 3-14 giorni dopo la puntura di zecca e che possono durare diverse settimane. E una malattia grave la cui mortalità può arrivare al 20% (polmonite, scompenso cardiaco) ma che può essere facilmente curata con antibioticoterapia (i farmaci impiegati nei casi di rickettsiosi sono in genere tetracicline o macrolidi). Babesiosi è una rara e grave malattia che consegue all immissione in circolo di Babesia microti attraverso la puntura di una zecca infetta. La malattia può essere asintomatica o può presentarsi con sintomatologia aspecifica come astenia e febbricola, da 1 a 12 mesi dopo l esposizione alla puntura. La Babesia è un parassita eritrocitario che può portare a grave anemia. La terapia è basata sull uso di diversi farmaci tra cui clindamicina, azitromicina, atovaquone ed antimalarici quali chinino Tularemia La tularemia è una zoonosi batterica che clinicamente si manifesta in modi diversi a seconda della via di contagio e in base alla virulenza dell agente patogeno. Si può contrarre, infatti, attraverso il contatto diretto con animali infetti, con l ingestione di acqua contaminata o di carne poco cotta proveniente da animali infetti, ma anche attraverso la puntura di diversi artropodi, come le zecche. Nella maggior parte dei casi la malattia si presenta come un ulcera localizzata nel punto di introduzione dell agente patogeno dell organismo, accompagnata a gonfiore dei linfonodi regionali (tipo ulceroghiandolare). Il periodo di incubazione della tularemia va da 1 a 14 giorni (mediamente 3-5) ed è inversamente proporzionale al numero di microrganismi inoculati. La malattia può manifestarsi nelle forme cutanea o ulcero-ghiandolare, ghiandolare, oculo-ghiandolare, gastrointestinale, polmonare, setticemica o tifoidea.caso in cui la malattia è trasmessa dalle zecche la forma più frequente è quella cutanea e ghiandolare, con tumefazione dolorosa dei linfonodi che spesso (ma non sempre) è preceduta o accompagnata da un ulcerazione cutanea in corrispondenza del punto di ingresso del microrganismo, da febbre e da malessere generale. La diagnosi viene fatta più comunemente sulla base del quadro clinico e confermata mediante un aumento di anticorpi specifici nel siero del paziente, che appaiono di solito nella seconda settimana della malattia. In caso di sospetto di tularemia, la terapia dovrebbe iniziare immediatamente. La letalità, nelle forme polmonari e tifoidee non trattate può arrivare al per cento e oltre.

5 Meningoencefalite da zecca (TBE) La meningoencefalite da zecche (TBE: Tick Borne Encephalitis), o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un arborvirus appartenente al genere Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre gialla e della dengue. L encefalite da morso di zecca è stata identificata per la prima volta in Italia nel 1994 in provincia di Belluno. Dal punto di vista epidemiologico, oggi la TBE è presente in focolai endemici in molti Paesi dell Europa centro orientale e settentrionale, Italia compresa. In particolare nel nostro Paese casi di malattia sono stati segnalati in provincia di Belluno. Le zecche, e in particolar modo Ixodes ricinus e Ixodes persulcatus, operano sia come vettori che come serbatoi. Anche le zecche del genere Dermacentor (zecca del cane) ed Haemaphysalis possono trasmettere l infezione. Il virus trasmesso dalle zecche infetta diversi animali, selvatici o domestici, fra cui roditori, caprioli, ovini, caprini che contribuiscono al mantenimento del ciclo di trasmissione dell infezione. Gli uccelli, molto probabilmente, contribuiscono a trasportare passivamente zecche infette anche a notevole distanza durante le loro migrazioni. Dopo il morso di zecca infetta nell uomo, nel 70% dei casi circa, si manifesta un infezione senza o con sintomi poco rilevanti, che può passare inosservata. Nel restante 30% dei casi, dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze. Nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida a esito mortale nell 1% dei casi). Nei bambini e nei soggetti più giovani la TBE mostra generalmente un decorso più mite, con progressivo aumento della severità al progredire dell età. Esiste la possibilità di effettuare una profilassi utilizzando il vaccino contro la TBE, da tempo in uso in molti Paesi dell Europa centrale e settentrionale, utilizzato anche in Italia. Il vaccino è entrato in commercio nel nostro Paese all inizio del 2006.Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi (all età di 0, 1-3 mesi, 5-12 mesi) con richiami a cadenza triennale, per via intramuscolare, preferibilmente nella regione deltoidea. Esiste anche la possibilità di seguire un ciclo accelerato di vaccinazione, che però non garantisce gli stessi risultati del ciclo classico, in termini di risposta anticorpale. La vaccinazione va effettuata preferibilmente nei mesi invernali: in questo modo solo così si è sicuri di avere una sieroconversione e un efficacia protettiva nei periodi a maggior rischio di morso di zecca. Gli effetti collaterali del vaccino in uso sono rappresentati da reazioni locali come il rossore e il gonfiore nella sede dell iniezione o tumefazione dei linfonodi locoregionali. Tra le reazioni generali sono segnalate affaticamento, dolore muscolare, nausea e mal di testa,febbre moderata,vomito e rash cutaneo transitorio. Ehrlichiosi L ehrlichiosi o Anaplasmosi è un antropozoonosi, è una malattia batterica accompagnata da febbre, trasmessa da vari tipi di zecche, causata da un gruppo microrganismi della famiglia delle Rickettsiaceae, parassiti conosciuti in ambito veterinario. Le zecche sono fra i principali vettori della malattia, mentre ancora non sono stati identificati con certezza i serbatoi dell infezione, anche se verosimilmente sono rappresentati da cani e animali selvatici. La malattia si manifesta dal punto di vista clinico, dopo un periodo di incubazione che va da 7 a 21 giorni, con sintomi simili a quelli di un influenza (febbre, mialgia, brividi scuotenti ed intensa cefalea), sintomi di accompagnamento possono essere nausea, vomito, perdita di peso, rash cutaneo febbre e confusione.

6 Soprattutto nei bambini, è accompagnata da manifestazioni esantematiche simili a quelle del morbillo. E in grado di attaccare i globuli bianci. La malattia è a evoluzione benigna, specialmente nei bambini e nei soggetti più giovani, anche in assenza di qualsiasi trattamento. Gli adulti e le persone in età avanzata possono andare incontro a complicazioni, anche gravi, a livello renale, vascolare ed encefalico. In Italia, secondo i dati della Circolare del Ministero della Sanità n. 10 del 13 luglio 2000, non sono stati notificati casi di questa malattia. Studi epidemiologici hanno peraltro dimostrato che l infezione da E. canis sembra essere tutt altro che infrequente nei cani, mentre positività degli anticorpi per E. hagocytophila sono state riscontrate, nelle zone alpine, in soggetti appartenenti a categorie maggiormente esposte a rischio di punture da zecche (forestali, cacciatori) con percentuali significativamente più alte che nei gruppi di controllo. La terapia si basa in genere sull utilizzo di tetracicline. Misure Preventive Attenzione alle zone preferite dalle zecche Le zecche vivono sul terreno, nell'erba, soprattutto ai margini dei boschi e dei sentieri, alla base dei cespugli e vicino ai corsi d'acqua. Preferiscono le aree ricche di alberi ed arbusti con erba alta, con microclima preferibilmente fresco e umido, ma le zecche possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. La loro presenza dipende, infatti, essenzialmente dalla presenza sul territorio di ospiti da parassitare, per questo luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli sono tra i loro habitat preferiti. Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appostano all estremità delle piante aspettando il passaggio di un animale o di un uomo. Grazie all anidride carbonica emessa e al calore dell organismo, questi acari avvertono la presenza di un eventuale ospite e vi si insediano conficcando il loro rostro (apparato boccale) nella cute e cominciando a succhiarne il sangue. Il morso è generalmente indolore perché emettono una sostanza contenente principi anestetici. Generalmente rimangono come parassiti nell organismo dell ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.. Occorre osservare maggiori precauzioni nei mesi di Maggio, Giugno e Luglio, ma anche nei mesi di Aprile, Agosto, Settembre ed Ottobre non è raro il "morso" della zecca.. Questi sono i periodi in cui le zecche che trasmettono la malattia di Lyme sono più attive. Se si entra in una "zona da zecca", camminare al centro del sentiero per evitare il contatto con l'erba alta. Tenere lontane le zecche dalla pelle Sulle parti del corpo esposte e sui vestiti utilizzare sostanze repellenti con dietiltoluamide (DEET) ma vanno utilizzati e rimessi ogni 2 ore (prodotto tipo Autan: seguire scrupolosamente le indicazioni) Un altro tipo di repellente è la permetrina. Uccide le zecche al contatto. Un'applicazione su pantaloni, calze e scarpe rimane efficace per numerosi lavaggi. La permetrina non deve essere applicata direttamente sulla pelle (seguire scrupolosamente le indicazioni). Indossare pantaloni lunghi, camicie o maglie a manica lunga, calze lunghe e calzature alte per tenere lontane le zecche dalla pelle. Le calze, i pantaloni e le maglie con colori chiari aiutano ad individuare la zecca più facilmente. Infilare la gamba del pantalone nelle calze o negli stivali e la maglia o la camicia nei pantaloni aiuta a tenere le zecche. Utile l'utilizzo di un cappello.

7 Evitare di sedersi, di appoggiare indumenti o zaini direttamente sul terreno ma utilizzare qualcosa che possa permettere una sorta di isolamento (teli di plastica). Se si hanno cani con sè, trattarli con sostanze antiacaro repellenti prima dell'uscita Al rientro esaminare visivamente e con il tatto la propria pelle, i propri indumenti ed allontanare le eventuali zecche individuate. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi. Spazzolare gli indumenti prima di portarli all'interno dell'abitazione.per uccidere le zecche che non si sono viste, lavare i vestiti con acqua calda e lasciarle a secco usando alta temperatura per almeno un'ora. Falciare regolarmente attorno alle abitazioni (per evitare che vi si annidino zecche); Ispezionare frequentemente i cani e i gatti, ed eventualmente trattarli con prodotti appositi in vendita nei negozi per animali; Bonificare eventualmente il terreno con prodotti a base di permetrina, poco tossico per l'uomo e gli animali; che funge da repellente ma è anche in grado di uccidere le zecche bloccando il loro sistema nervoso; Eventualmente, qualora si abitasse in zone a rischio, delimitare il bosco con steccati per impedire l'ingresso di animali selvatici. Se la zecca è attaccata alla pelle da meno di 24 ore, le possibilità di acquisire la mallattia di Lyme è estremamente bassa. Ma per prudenza, monitorare lo stato di salute più attentamente e segnalare per qualsiasi segno o sintomo legato alla puntura da zecca. È quindi indispensabile lavarsi ed ispezionare accuratamente tutta la superficie del corpo al rientro da gite o da lavori nei boschi o prati, per rilevare la presenza di zecche sulla pelle ed eventualmente rimuoverle. Rimozione della zecca Una volta individuata, la zecca va prontamente rimossa perché la probabilità di contrarre un'infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull'ospite. Bisogna comunque tenere presente che solo una percentuale di individui è portatore di infezione. Afferrare saldamente la zecca con una pinzetta il più possibile aderente alla cute, e tirarla decisamente, ma senza strappi. Le ultime indicazioni dei CDC americani dicono di non apportare nessuna rotazione, ma solo una trazione perpendicolare alla cute, Si consiglia di utilizzare una pinzetta fine a becco ricurvo. E' consigliabile proteggere le mani con guanti o un fazzoletto durante l operazione, per evitare la possibilità di infezione attraverso piccole lesioni della pelle o di autoinoculazione per via congiuntivale o orale. Dopo l'estrazione della zecca bisogna applicare un disinfettante sulla parte interessata, evitando quelli che colorano la pelle (tintura di iodio, mercurocromo) perché potrebbero mascherare segni di infezione. Dopo la rimozione della zecca non è opportuno instaurare una terapia antibiotica sistemica profilattica ma spiegare che nel caso di comparsa di sintomatologia particolare nel corso di 2-3 mesi successivi è importante fare presente al medico l elemento anamnestico della puntura. Se la testa è rimasta attaccata alla pelle va rimossa con un ago sterile operando come per rimuovere una scheggia.

8 La zecca va eliminata rimettendola nel suo ambiente, buttandola nel water o uccidendola immergendola in alcool denaturato, evitare di bruciarla per non creare danno a voi o cose e persone nelle vicinanze. Non esitate a contattare il medico se non siete in grado di rimuoverla, la testa del parassita è rimasta sottopelle, se intorno alla zona del morso compare forte irritazione ed in caso di febbre. Cosa NON fare Non applicare calore o sostanze quali acetone, smalto per unghie, ammoniaca, cloruro di etile, alcol etilico, etere, cloroformio, vaselina, olio d oliva, dentifricio o altri rimedi culturali sulla zecca prima della rimozione nel tentativo di interromperne la respirazione o far si che si distacchi; sono metodi destinati allo scarso/nullo successo perché la zecca respira solo poche volte l ora. Nè si deve utilizzare alcun metodo per bruciare la zecca (sigaretta, materiale incandescente). Tutte queste procedure sono sconsigliate, in quanto inducono nella zecca un riflesso di rigurgito, con forte aumento del rischio di trasmissione di agenti patogeni. Cercare di rimuoverla torcendola, facendola oscillare o tirandola bruscamente: queste manovre favoriscono il distacco della testa Non uccidete la zecca schiacciandola con le mani (comprimendo il corpo della zecca si spremono gli agenti infettanti nel circolo ematico) Cosa fare dopo la rimozione della zecca Dopo la rimozione della zecca dovrebbe seguire un periodo di osservazione della durata di giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione (la malattia di Lyme all inizio di solito si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente). Anche la comparsa nei giorni successivi (3-28 giorni) di febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni deve essere segnalata al medico. Va ricordato che alcuni agenti infettanti portati dalla zecche possono dare sintomatologia anche a 1 anno, ed oltre, dopo la puntura, segnalarlo al medico indicando anche la zona dove è stata rimossa la zecca se si ha dubbi. L assunzione di antibiotici nel periodo di osservazione è sconsigliata, in quanto può mascherare eventuali segni di malattia da zecche e rendere più complicata la diagnosi. Nel caso in cui, per altre ragioni, fosse necessario iniziare un trattamento antibiotico, il medico prescriverà quelli di cui è stata dimostrata l efficacia anche nel trattamento delle malattie da zecche, per una durata non inferiore a tre settimane. Dal momento che gli esami di laboratorio non sono sempre in grado di confermare o escludere in modo definitivo la malattia di Lyme, la decisione di iniziare il trattamento antibiotico dovrebbe essere presa sulla base della diagnosi clinica e dei dati anamnestici ed epidemiologici. Fonti: Istituto Superiore di Sanità C.D.C. Atlanta Autore: Germano Manente

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