COMUNE DI ANGRI PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) RELAZIONE PROGRAMMATICA. Provincia di Salerno SOMMARIO DEI CONTENUTI: PREMESSA...

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1 COMUNE DI ANGRI Provincia di Salerno PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC) RELAZIONE PROGRAMMATICA SOMMARIO DEI CONTENUTI: PREMESSA... 2 CAP.1. CONTESTO TERRITORIALE E PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA Il Piano Territoriale Regionale (PTR): obiettivi e risultati attesi per la Città di Angri La Proposta di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP): obiettivi e risultati attesi per la Città di Angri CAP. 2. LA LEGGE URBANISTICA N.16/2004: NUOVO GOVERNO DEL TERRITORIO Finalità ed Obiettivi... 7 CAP. 3. PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA... 7 CAP. 4. GLI OBIETTIVI DI PIANO La Consulta dei Cittadini: definizione degli obiettivi programmatici Gli Obiettivi Strategici... 9 Pag. 1

2 PREMESSA Il Piano Regolatore Generale del Comune di Angri venne approvato con decreto del 27/08/1986 dell Assessore all Urbanistica della Provincia di Salerno. In seguito alla pubblicazione del 20/07/85 sul BURC della L.R. n 35/1987 inerente il PUT della penisola Sorrentino Amalfitana il PRG di Angri, con delibera C.C. n.28/2005 venne adeguato al PUT ed alle prescrizioni della Regione Campania. Dopo l approvazione del PRG adeguato al PUT lo stesso risulta di difficile attuazione, in quanto le norme introdotte dal PUT non sono tutte coerenti con quelle delle NdA del PRG, pertanto la Giunta Comunale di Angri con proprio atto deliberativo n.260 del , per attivare le procedure per la redazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) ai sensi della L.R. n.16/2004, stabiliva di procedere alla redazione di uno studio preliminare del territorio, necessario a fornire al Consiglio Comunale uno scenario di possibilità entro cui poter definire gli indirizzi strategici necessari alla nuova pianificazione comunale, tenendo conto dei vincoli e dei piani sovraordinati vigneti per il territorio di Angri e per la Provincia di Salerno. Con successiva delibera di C.C. n. 34 del l Amministrazione comunale di Angri reperiva le risultanze emerse dallo studio preliminare di cui sopra consegnato in data prot.n.20127, dal quale emergevano nuove possibilità di sviluppo del territorio in linea con gli indirizzi di governo del territorio esposti nella L.R. 16/2004. In definitiva con successivi atti deliberativi la Giunta Comunale di Angri prevedeva al costituzione di un Ufficio di Piano (delib. G.C. n. 203/2008), di un Tavolo (delib. G.C. n. 308/2008) ed individuava l Università degli Studi di Napoli - Facoltà di Architettura- come consulente tecnico scientifico, per la redazione dei relativi atti costituenti. Infine con delibera di Consiglio Comunale n.54 del 17/11/2010 il comune di Angri ha approvato il programma di attuazione alla redazione del Piano Urbanistico Comunale. CAP.1. CONTESTO TERRITORIALE E PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 1.1. Il Piano Territoriale Regionale (PTR): obiettivi e risultati attesi per la Città di Angri Il Piano Territoriale Regionale approvato con L.R. n.13 del (BURC n.48bis del ) si basa sul principio fondamentale di una gestione integrata del territorio che possa conciliare le esigenze socio-economiche delle popolazioni locali, da un lato, con la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse naturali e storico-culturali del territorio, dall altro, con il perseguimento dello sviluppo sostenibile del territorio. Il Piano Territoriale Regionale fornisce nel 3 Quadro Territoriale di Riferimento un inquadramento territoriale e una lettura strategica del contesto di interesse. Il Sistema Territoriale di Sviluppo (STS) identificato dal P.T.R. è stato denominato C5-Agro Nocerino Sarnese - a dominante rurale-manifatturiera comprendente i comuni di: Angri, Castel San Giorgio, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sant Egidio Monte Albino, Sarno, Scafati, Siano. Pag. 2

3 I sistemi a dominante rurale manifatturiera, nel loro complesso, presentano una notevole crescita della popolazione residente tra il 1981 ed il 1991 (+15,53%). Questa crescita continua nel decennio successivo, anche se, con una flessione sostanziale e pari a +6,22%. In particolar modo per il sistema C5 Agro Noverino Sarnese di cui Angri fa parte per quanto riguarda l andamento demografico i valori si attestano intorno al +8,29% e +2,04%. Per quanto riguarda l andamento del patrimonio edilizio negli STS a dominante ruralemanifatturiera nell ultimo periodo intercensuario, la crescita della popolazione residente (+6,22%), corrisponde ad un incremento notevole sia delle abitazioni occupate da residenti (+13,44%) sia del totale delle stesse (+11,74%). L andamento delle famiglie, nell ultimo periodo intercensuario, rende comprensibile l analogo trend di crescita delle abitazioni occupate da residenti. Infatti, ad una crescita pari a +13,44% delle abitazioni occupate corrisponde una crescita del + 16,4% dei nuclei familiari. Questo fenomeno di un analogo trend di crescita tra le abitazioni occupate e le famiglie si registra per tutti i sistemi a dominante rurale-manifatturiera. Per quello che riguarda l andamento produttivo dei settori : industria, commercio e servizi nella loro totalità, i sistemi a dominante rurale-manifatturiera si registra un incremento delle U.L., pari a +5,86%, inferiore della tendenza regionale (+9,22%); l andamento del numero degli addetti presenta un notevole incremento, pari a +14,77%, soprattutto in rapporto con il dato regionale (+1,63%). In controtendenza sono i dati del settore agricolo in quanto risulta che l ambito territoriale ha risentito, a livello regionale, della maggiore contrazione di superficie agricola che dal 1990 al 2000 si è ridotta di ettari (-17,00%) e che si è tradotta in una riduzione della SAU di ettari (-13,86%); inoltre, essendo il sistema caratterizzato, al contempo, da un elevato numero di aziende, sebbene questo si sia ridotto (-13,68%), la SAU media rimane a livelli estremamente bassi a testimonianza di una debolezza strutturale del comparto agricolo caratterizzato da una marcata polverizzazione aziendale. L assetto della programmazione strategica contenuta nel P.T.R. si articola mediante la individuazione di ambiti prioritari d intervento, interessati da criticità per effetto di processi di infrastrutturazione funzionale ed ambientale particolarmente densi. Tali ambiti, denominati Campi Territoriali Complessi (CTC), sono quindi delle aree oggetto di trasformazioni intense e in alcuni casi in fase di realizzazione, dove sono già previsti, con provvedimenti istituzionali (delibere, finanziamenti, provvedimenti, ecc.): - interventi e strategie di riequilibrio e di risanamento ambientale, di bonifica di aree ad alto rischio e valore paesistico; - opere ed interventi nel settore delle infrastrutture (in particolare, trasporti e mobilità); - politiche per la protezione del territorio ed il ripristino di condizioni sociali ed urbane di sicurezza, anche in relazione ai rischi naturali. Nell ambito di tale impostazione, il P.T.R. dedica particolare attenzione alle problematiche infrastrutturali gli interventi infrastrutturali previsti nell area vesuviana C.T.C n.9, nella quale è compreso il comune di Angri, si incrociano con gli effetti del Rischio Vesuvio che impone alle politiche territoriali regionali la predisposizione di una manovra ad hoc di mitigazione del rischio e di messa in sicurezza dell intero ambito insediativo Vesuviano, attraverso una decompressione demografica secondo le linee contenute nelle delibere di Giunta Regionale di luglio 2003 e la LR. n.21 del dicembre L ampliamento dell asse autostradale A3 rappresenta l aumento della capacità di trasporto dell arteria e del livello di servizio offerto, nonché il miglioramento delle sue condizioni di sicurezza. L adeguamento della Circumvesuviana consente l aumento della capacità di trasporto della linea ferroviaria e del livello di servizio offerto all utenza. In particolare, per il STS C5- Agro Nocerino sarnese si evidenziano i seguenti interventi prioritari: Per il sistema stradale i principali invarianti progettuali sono: - alternativa alla SS 18 nell Agro Nocerino-Sarnese; - potenziamento e adeguamento dell autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno ( raccordo della SS 268 Variante alla A3 nel nuovo svincolo di Angri); Pag. 3

4 Per il sistema ferroviario i principali invarianti progettuali sono: - Linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Battipaglia: realizzazione della stazione Striano, di interscambio con la linea Circumvesuviana Sarno-Poggiomarino-Napoli. Il complesso delle previsioni strategiche e infrastrutturali contenute nel PTR dovrà opportunamente essere posto a base dell impostazione progettuale del PUC, al fine di conseguire la necessaria coerenza con esso La Proposta di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP): obiettivi e risultati attesi per la Città di Angri. La modalità di redazione del PTCP è stata disciplinata dalla delibera di Giunta Regionale della Campania 11 maggio 2007, n.834. La Provincia di Salerno ha adottato con delibera C. P. n.479/2010 la proposta di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Il PTCP di Salerno rappresenta un programma e uno strumento molto importante per il sistema economico locale, per le necessità di riequilibrio fra le esigenze di sviluppo e salvaguardia del patrimonio naturale, ambientale e storico architettonico ed infine per l adeguamento delle reti di trasporto alle crescenti esigenze connesse alla crescita del sistema economico e del tessuto sociale. Nel PTCP di Salerno coerentemente con le disposizioni della LR n.16/2004, articola i propri contenuti progettuali in disposizione di carattere strutturale e programmatico. Le scelte progettuali del PTCP di Salerno si diversificano in base ai vari sistemi strutturanti individuati: - strategie per il sistema ambientale; - strategie per il sistema insediativo; - strategie per il sistema della mobilità e della logistica. La compatibilità della pianificazione comunale (PUC) con il PTCP, è valutata quale verifica di coerenza con gli obiettivi strategici individuati per ogni sistema, con specifico riferimento alle indicazioni prescrittive concernenti. Il PUC diviene parte integrante del PTCP del quale verifica, integra e ne approfondisce i contenuti. Secondo quanto disciplinato dal PTCP il comune di Angri rientra nell ambito territoriale della Città dell Agro. Per l ambito territoriale così definito il PTCP individua i seguenti macro-obiettivi: - recupero e riqualificazione del sistema ambientale; - riorganizzazione policentrica e reticolare della città dell Agro; - riorganizzazione e messa in rete delle aree produttive; - riorganizzazione e completamento del sistema infrastrutturale per la mobilità in chiave intermodale. L obbiettivo principale da perseguire secondo quanto prescritto dal PTCP di Salerno per l ambito denominato città dell Agro è quello di ripensare il territorio come sistema urbano. Quindi l attuazione dei macro obiettivi di cui sopra si esplicita attraverso l attuazione di obiettivi specifici a cui corrispondono vere e proprie azioni progettuali di pianificazione e programmazione delle scelte di sviluppo e governo del territorio tra le quali: N.1 Recupero e riqualificazione del sistema ambientale - tutela delle risorse naturalistiche ed agroforestali esistenti lungo i versanti montani/collinari (Pizzo D Alvano da una parte e monti Lattari dall altra), attraverso il coordinamento di azioni molteplici che ne possano consentire una tutela attiva, ovvero la loro fruizione tanto da parte delle popolazioni locali, quanto da parte di turisti ed escursionisti; Pag. 4

5 Tutela e valorizzazione dei mosaici agricoli ed agroforestali mediante: - la diversificazione ed integrazione delle attività agricole attraverso la valorizzazione del patrimonio agricolo - naturalistico anche a fini turistici, mediante la promozione di azioni di recupero e riuso di costruzioni rurali dimesse, o in via di dismissione, e/o la realizzazione di nuovi calibrati manufatti da destinare a centri servizi per l escursionismo locale, punti informativi, centri di documentazione ambientale, strutture turistiche extralberghiere (quali bad and breakfast, case vacanze, agriturismi, country house); Definizione di aree agricole peri-urbane di tutela ambientale al fine di evitare fenomeni di sviluppo lineare e diffuso dell urbanizzato, favorire la compattazione della struttura urbana e, soprattutto, definire aree cuscinetto di valore agricolo ed ambientale, anche con la funzione di assicurare la connessione a rete tra le aree naturalistiche istituzionalmente tutelate e, più in generale, tra le aree a più elevata naturalità del territorio aperto, esistenti e potenziali; Promozione della creazione della rete ecologica a scala d ambito ed a scala comunale, mediante la realizzazione di green way, parchi fluviali, e parchi urbani, al fine di assicurare la connessione tra le aree a maggior grado di naturalità-biodiversità che circondano l ambito e la densa conurbazione della valle del Sarno; Promozione delle azioni finalizzate alla mitigazione del rischio ambientale, con particolare riferimento alla prevenzione ed alla riduzione dell inquinamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei, al monitoraggio e mitigazioni dei fenomeni di dissesto idrogeologico anche nelle aree de-vegetate e/o disboscate a causa degli incendi, soprattutto se ricadenti in zone a rischio elevato - ed all emissione di sostanze nocive in atmosfera. Prevenzione dal rischio vulcanico, mediante la predisposizione di Piani di emergenza, comunali o intercomunali, di Protezione Civile per i comuni compresi nella zona gialla del Piano di Emergenza Vesuvio, e soprattutto per quelli inclusi nella fascia di isocarico maggiore di 400 Kg/m2; N.2 Riorganizzazione policentrica e reticolare della città dell Agro Contenimento della diffusione edilizia nel territorio extraurbano, sia di tipo areale, sia di tipo lineare lungo la viabilità; Riorganizzazione, riqualificazione e messa a norma della struttura insediativa lungo la direttrice Scafati-Nocera; a tal fine il Piano prevede: - di evitare espansioni insediative che potrebbero determinare ulteriori saldature tra i diversi insediamenti; - di evitare/recuperare la commistione casuale tra aree residenziali ed aree/funzioni produttive, o comunque non direttamente connesse alla residenza; - di incentivare la delocalizzazione delle funzioni produttive inconciliabili con il tessuto residenziale (attività industriali e artigianali, ma anche media e grande distribuzione di vendita) in specifiche aree attrezzate, di dimensione locale e/o comprensoriale, ubicate in posizioni strategiche rispetto alle principali reti per la mobilità; - di riconvertire le aree e/o i contenitori dimessi, privilegiando (e prescrivendo in quota parte) la localizzazione di funzioni urbane ed il recupero e/o l adeguamento degli standards (aree attrezzate per il verde, la fruizione culturale, lo sport ed il tempo libero anche di scala intercomunale), ponendo la necessaria attenzione alle relazioni (visive e funzionali) con lo spazio urbano in cui si inseriscono, da progettare in un ottica unitaria ed integrata; - di integrare il sistema degli spazi pubblici e dei servizi collettivi. In questa direzione è auspicabile la verifica dell ipotesi di interramento della esistente linea ferroviaria tirrenica, Pag. 5

6 al fine di recuperare la direttrice a funzioni; Promozione degli interventi di recupero, riqualificazione e completamento del tessuto urbano esistente mediante la promozione di programmi integrati di riqualificazione urbanistica, rivolti tanto al recupero ed alla rivitalizzazione degli insediamenti storici urbani ed extraurbani, quanto alla riqualificazione ed alla densificazione degli insediamenti recenti; Messa in rete delle diverse centralità mediante la realizzazione di opportuni e calibrati nuovi interventi a completamento di una rete infrastrutturale già estremamente dotata, con la contestuale riorganizzazione del sistema della mobilità interna alla città ; Distribuzione, su scala d ambito, di funzioni e polarità di valore comprensoriale, anche attraverso il recupero architettonico e funzionale di manufatti di pregio, la valorizzazione del patrimonio culturale, testimoniale ed ambientale, la previsione di programmi compatibili con le strategie della tutela attiva e dello sviluppo sostenibile; in particolare si può ipotizzare il riuso e/o la promozione dei seguenti edifici: il Castello Doria e l ex opificio MCM di Angri; N.3 Riorganizzazione e messa in rete delle aree produttive Completamento, potenziamento e messa in rete delle aree produttive di interesse sovra locale (Taurana, Fosso Imperatore, Sarno, agglomerati ASI di Fisciano-Mercato S. Severino e Cava de Tirreni) e di interesse locale (Scafati - Angri Pagani Nocera Inferiore Castel San Giorgio e San Valentino Torio); Promozione delle filiere più qualificanti nel campo della produzione primaria, industriale, dei servizi (ai cittadini ed alle imprese), della logistica; N.4 Riorganizzazione e completamento del sistema infrastrutturale per la mobilità in chiave intermodale. Riorganizzazione del sistema della mobilità su ferro mediante: - completamento la riconversione della linea ferroviaria tirrenica a metropolitana regionale e/o a servizio metropolitano locale (in quest ultimo caso anche prevedendo l incremento del numero di stazioni in relazioni a poli di particolare attrattività), da integrare con la circumsalernitana e la metropolitana di Salerno (via Codola in direzione Mercato S. Severino Fisciano Università degli Studi di Salerno e via Cava in direzione Salerno Pontecagnano - Piana del Sele). Il circuito metropolitano per l Agro potrà essere completato verso monte tramite l istituzione di un servizio metropolitano lungo la direttrice Sarno- Caserta (con la realizzazione di una nuova stazione a Lavorate di Sarno), e la chiusura della circum-agro in direzione San Valentino Torio San Marzano Scafati/Angri, attraverso la messa in opera di un vettore in sede propria; Riorganizzazione del sistema della mobilità su gomma mediante: - il collegamento trasversale dei due realizzane di tratti di connessione alla A30 da Angri e da Nocera Superiore, al fine di configurare un percorso in variante alla SS.18, con il compito di scaricare il traffico di attraversamento della conurbazione lineare lungo l attuale percorso della SS.18 e, allo stesso tempo servire/collegare le aree produttive di Taurana e Fosso Imperatore, e connettersi ai realizzane di tratti viari, sempre in variante alla SS.18, nei comuni di Cava de Tirreni e di Scafati; Pag. 6

7 Il Piano Urbanistico Comunale dovrà avere considerazione i contenuti del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di cui sopra al fine di delineare uno sviluppo condiviso del territorio comunale di Agri. CAP. 2. LA LEGGE URBANISTICA N.16/2004: NUOVO GOVERNO DEL TERRITORIO 2.1. Finalità ed Obiettivi Le trasformazioni di questi ultimi anni, infatti, non sempre hanno saputo coniugare le differenti potenzialità e le numerose vocazioni del territorio, dando vita ad un organismo urbano molto articolato e complesso che necessita di un riordino e di una razionalizzazione per un reale sviluppo sostenibile del territorio, che sappia adeguatamente coniugare esigenze socio-economiche della popolazione locale e tutela delle risorse naturalistico-ambientali, secondo quanto stabilito più di recente dalla L.R. 16/2004. In tal senso, sulla base delle dinamiche presenti sul territorio, nonché delle relazioni d area vasta illustrate dagli strumenti di pianificazione di livello sovracomunale, il nuovo piano urbanistico comunale mirerà ad un riordino e ad una razionalizzazione dell esistente per una migliore qualità urbana, nonché un miglior uso del territorio e delle sue risorse tale da soddisfare le esigenze delle generazioni presenti senza pregiudicarne la trasmissione alle generazioni future per uno sviluppo sostenibile del territorio. Ma al di là delle strategie e degli indirizzi di pianificazione, per la buona riuscita del piano, sarà di fondamentale importanza la definizione di regole certe per l attuazione stessa del piano. CAP. 3. PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA Il concetto di urbanistica partecipata confermato anche dalla legge n.16/2004 è una forma di attuazione politica in cui la popolazione partecipa attivamente, mediante un processo democratico, alle decisioni inerenti gli interessi collettivi. E volontà dell Amministrazione Comunale di Angri che il nuovo piano di governo del territorio si basi sul concetto dell importanza della condivisione del piano urbanistico comunale (PUC) e delle modalità di attuazione dello stesso insieme con la cittadinanza conformemente a quanto stabilito dalla L.R. n.16/2004 e dal successivo regolamento di attuazione all art.7 comma 1 dell allegato A. CAP. 4. GLI OBIETTIVI DI PIANO 4.1. La Consulta dei Cittadini: definizione degli obiettivi programmatici La Consulta per il Piano Urbanistico Comunale di Angri, si è riunita nei mesi di aprile, maggio e giugno 2011 interrogando varie associazioni di categoria e portatori di interesse, e ha individuato i seguenti indirizzi strategici da tener conto nell elaborazione del piano: - sviluppo di attrezzature e servizi La struttura urbana della città di Angri presenta alcune carenze per quanto concerne la dotazione di sevizi ed attrezzature di uso pubblico rispetto alle esigenze demografiche della città, pertanto si rende necessario prevedere all interno della nuova proposta di piano urbanistico comunale la realizzazione di tali infrastrutture soprattutto nelle zone densamente popolate e nelle aree urbane degradate da recuperare; Pag. 7

8 - rispetto dell'ambiente come modello di sviluppo economico L'integrazione del protocollo ITACA in fase di redazione del nuovo Piano Urbanistico è esso stesso un modello di sviluppo da perseguire nella direzione della "green economy", e per la prevenzione della emergenza rifiuti. Altri modelli di sviluppo urbanistico devono essere sempre relazionati alla diminuzione dell'impatto ambientale, in quanto vincolati al miglioramento della qualità della vita; - miglioramento della viabilità L'alta densità abitativa di tutto l'agro nocerino-sarnese e la conseguente congestione della viabilità in tutte le arterie di collegamento extraurbane, obbliga allo studio di un piano di viabilità su scala comprensoriale che preveda la realizzazione di nuove arterie stradali e l'allontanamento del traffico industriale dal centro urbano. La realizzazione e distribuzione di parcheggi nel territorio urbano, dovrà avere l'obiettivo di liberare gli spazi urbani dalle auto con il conseguente aumento delle aree pedonali in prossimità di tutti i punti strategici della città; - riqualificazione urbana Nell'opera di riqualificazione urbana del territorio, si dovranno recepire nel Piano Urbanistico le finalità espresse nella legge regionale 1 del 2011 (Piano Casa). Nell'opera di riqualificazione si dovrà incentivare lo strumento della perequazione urbanistica, al fine della sostituzione dei fabbricati a rischio e della loro dislocazione in zone a minore densità abitativa. A tal fine la ridefinizione delle aree destinate agli insediamenti produttivi (PIP), le aree dismesse e gli insediamenti industriali che oggi gravano all'interno del nucleo urbano potrebbero offrire nuovo respiro al tessuto cittadino. Il tutto nell'ottica di una migliore redistribuzione dei fabbricati sul territorio con l'eventuale introduzione di pause urbane nelle zone ad alta densità demografica. Altro aspetto molto importante da sviluppare ed incentivare nel Piano, anche mediante concorsi di progettazione appositamente studiati per l'edilizia privata, è la qualità delle opere, in quanto attrattore turistico di nicchia. Parallelamente al recupero dei cortili, del centro urbano e alla salvaguardia del patrimonio storico, si suggerisce un migliore coordinamento tra le varie opere di riqualificazione, al fine di rendere efficaci questo tipo di interventi - Edilizia abitativa con zero consumo di suolo La costruzione di fabbricati ad uso abitativo in nuove zone, potrà essere vincolata alla sostituzione di fabbricati, con la stessa destinazione d'uso, in altre zone della città, mediante lo strumento della perequazione urbanistica. L'edilizia abitativa deve concentrarsi quindi su due obiettivi: il recupero del patrimonio edilizio esistente ed il recupero delle aree degradate. - Rilancio zone agricole Nonostante la vocazione del territorio non sia più agricola, è utile promuovere la coltivazione di prodotti di nicchia (ovvero ad alta specializzazione) in grado di trovare mercato in particolari spazi commerciali dedicati alla vendita di prodotti tipici locali e a chilometro zero. Il tutto senza trascurare un eventuale sviluppo futuro dell'economia agricola verso i moderni modelli di agricoltura integrata. Pag. 8 - Realizzazione interventi e reperimento risorse

9 Nell'opera di sviluppo urbano si richiede la realizzazione di una Società di Trasformazione Urbana, eventualmente a partecipazione mista pubblico-privata, che abbia l'obiettivo di sgravare l'amministrazione dal reperimento di risorse economiche per gli interventi, e lo scopo di diminuire la distanza tra le trasformazioni urbane stesse e le esigenze della cittadinanza. L amministrazione comunale, pertanto, terrà conto di quanto suggerito dalla Consulta rimanendo aperta a qualsiasi altro contributo che la quest ultima vorrà fornire durante tutte le fasi elaborazione del Piano. 4.2 Gli Obiettivi Strategici Di seguito si prospetta il quadro degli obiettivi strategici da porre a base del Piano Urbanistico Comunale muovendo da un lato da un'attenta considerazione dello stato di attuazione della pianificazione comunale vigente in relazione alle tendenze evolutive in atto; dall'altro, tenendo conto delle opportunità di ottimizzazione della disciplina di governo del territorio fornite dal quadro normativo di riferimento, e dalle risultanze delle consultazioni di cittadini ed associazioni che si sono svolte. E chiaro che nel perseguimento dei predetti obiettivi si dovrà tener conto degli indirizzi e delle previsioni della pianificazione sovra-ordinata, ivi comprese le disposizioni in materia di rischio idrogeologico e di tutela ambientale e paesistica. Pertanto gli indirizzi di carattere strategico da approfondire e coordinare nella "parte generale" del PUC sono in particolare: Pag. 9 - la tutela, conservazione e valorizzazione del centro storico: La valorizzazione del centro storico dovrà passare anche attraverso un piano per gli incentivi per le ristrutturazione degli edifici; bisognerà recuperare all interno del centro storico aree da destinare a servizi per il pubblico, ad esempio l area del castello Doria, la villa comunale o l area dell ex opificio MCM;inoltre al fine di favorire lo sviluppo e la vivibilità del centro storico bisognerà dotarlo di un numero adeguato di aree di parcheggio in quanto l attuale copertura è palesemente insufficiente alle esigenze sia di chi dalle periferie si avvicina al centro, sia di chi nel centro ha la propria abitazione;infine all interno del nuovo Piano Urbanistico Comunale bisognerà recuperare zone per il potenziamento di aree a servizi dei cittadini ad esempio zone a verde, aree attrezzate, aree per i mercatini rionali al fine di incentivare la vita sociale dei rioni di cui il centro storico si compone; - la valorizzazione delle risorse storiche-paesistico-ambientali del territorio: come detto in precedenza, i valori di natura ambientale e storico-archeologico-monumentale, costituiranno alcune delle principali invarianti di cui tener conto in fase di impostazione progettuale dello strumento comunale da redigere. Tuttavia, si ritiene che il sistema della qualità ambientale sia in stretto rapporto anche con la qualità dell agricoltura. Ciò appare particolarmente vero nel caso delle aree agricole urbane, che possono rivestire, come già accennato in precedenza, un ruolo di disegno della Città come aree-filtro, ma anche un ruolo di tutela del territorio, costituendo un attività produttiva eco-compatibile, quando fondata su regole e metodiche idoneamente fissate. Le aree agricole, dunque, saranno concepite nel PUC in modo da restituire identità al territorio tutelando e ripristinando i caratteri strutturali del paesaggio agrario e salvaguardando le risorse naturali. Tutto ciò potrà essere inserito nell ambito di un sistema di aree funzionalmente, se non anche fisicamente, strutturate in una sorta di parco tematico, laddove i valori naturali saranno messi in relazione con quelli culturali e socio-economici con l obiettivo generale di tutela e

10 valorizzazione dell ambiente inteso come complesso dell ambiente naturale, di quello modificato dall uomo, del patrimonio culturale e delle specificità del sistema insediativi. Sul piano ambientale è comunque evidente che il tema principale è quello della tutela e valorizzazione degli elementi di particolare pregio ambientale come i canali che attraversano il territorio comunale e si immettono nel fiume Sarno o come le aree vincolate il SIC dei Monti Lattari. In un approccio moderno e non meramente vincolistico alla risorsa naturale, comprende il contestuale risanamento di aree in situazione di degrado ambientale e si prefigura come disegno unitario e coordinato teso a ridurre l inquinamento, il degrado o l abbandono e ad accrescere l integrazione con la comunità locale e con l utenza esterna, con evidenti ricadute anche sul livello di occupazione e sul reddito della comunità locale. Infine all interno del nuovo strumento di governo del territorio bisognerà prevedere interventi scelte in grado di attivare azioni di tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio archeologico: predisponendo la base normativa e progettuale per interventi sistematici indirizzati da un lato alla tutela e valorizzazione dei caratteri di pregio, dall altro ad una congrua e compatibile integrazione di servizi ed urbanizzazioni, alla riqualificazione di spazi pubblici e al miglioramento della loro fruibilità anche in prospettiva turistica. - il sistema delle dotazioni territoriali: il nuovo strumento urbanistico orienterà la pianificazione del sistema dei servizi e delle attrezzature collettive in maniera da interessare anche bacini di utenza e ambiti territoriali di scala sovra-comunale (ad esempio centri per attrezzature sportive, strutture da adibire a funzioni ricreative come auditorium, cinema e teatro, ecc.); - Per un nuovo bilanciamento di obiettivi pubblici e interessi privati: principio di perequazione. Il principio perequativo contiene in sé potenzialità inedite e rivoluzionarie, sia per quanto riguarda il perseguimento efficace degli obiettivi individuabili dall Amministrazione Comunale per il riordino del sistema insediativo e l adeguamento dell assetto infrastrutturale e dei servizi, sia per la ricerca di un principio di uguaglianza tra gli assetti proprietari. In termini pratici l introduzione del principio perequativo comporta il superamento della classica zonizzazione che assegnava a lotti facenti parte di una medesima zona, un indice edificatorio prefissato e individuava determinate aree come inedificabili in quanto necessarie per il soddisfacimento della dotazione minima di servizi pubblici. Con l applicazione di indici perequati ad ogni lotto corrisponderà un diritto edificatorio svincolato dalla sua effettiva realizzazione. Per i casi in cui non sarà possibile edificare direttamente in loco, tale diritto potrà essere trasferito (atterrare) in altre aree (cosiddette accipienti). - Soddisfacimento del fabbisogno di edilizia residenziale sociale: Il tema dell edilizia residenziale pubblica è strettamente connesso a quello del governo complessivo del territorio. A partire dalla attenta valutazione delle necessità abitative, il Piano dovrà introdurre misure volte a garantire la disponibilità di aree e servizi, inoltre ad incentivare interventi da parte dei privati per la realizzazione di alloggi destinati alle parti socialmente più deboli. In particolare, le scelte di piano saranno dettate dall attenzione per l impatto sociale, ossia per le ricadute delle scelte stesse sulla qualità della vita comunitaria; le azioni mirano, attraverso la localizzazione strategica, all integrazione con il quadro complesso esistente, al fine di garantire la qualità alle infrastrutture, ai servizi ed agli spazi della socialità; Pag. 10

11 - Per gli insediamenti urbani periferici attraverso una pianificazione urbanistica di riammaglio dell esistente il PUC dovrà prevedere operazioni di completamento e integrazione funzionale dei complessi urbanistici esistenti, di recente formazione come quelli dei quartieri ( ex L.n.167/86) di G. Alfano, di Satriano e di Fondo Messina dotando questi quarieri di spazi e servizi per il miglioramento della vivibilità degli stessi; - la mobilità: la verifica dell'assetto infrastrutturale della mobilità presente nello strumento urbanistico vigente e da proporre all'interno della nuova strumentazione per la definizione delle priorità per la programmazione degli investimenti e per la verifica delle ipotesi di sviluppo insediativo conformemente a quanto previsto all interno del Piano triennale delle opere pubbliche di cui alla delib. G.C n. 163/2010. A livello urbano, quindi, il Piano dovrà prevedere l integrazione e il completamento delle infrastrutture viarie e la messa in sicurezza di quelle esistenti, la definizione degli spazi destinati alla viabilità carrabile, alla sosta e ai pedoni. A livello extraurbano, il Piano interverrà nella riorganizzazione delle infrastrutture viarie, al fine di razionalizzare la circolazione, spostare il carico veicolare verso l entroterra e alleggerire la pressione attualmente esistente. In modo particolare dovrà considerare i nodi e le articolazioni che manifestano precarietà, e tra questi una particolare attenzione sugli accessi agli insediamenti. Contemporaneamente definirà spazi e percorsi di fruizione pedonale e/o ciclabile; - lo sviluppo produttivo: Il settore industriale legato all industria di produzione e trasformazione del pomodoro occupa un ruolo importante all interno del sistema economico comunale. Pertanto per quanto riguarda lo sviluppo e la razionalizzazione delle attività produttive il nuovo Piano Urbanistico Comunale dovrà fornire tutto il possibile supporto alle dinamiche già in atto e alle ulteriori aspirazioni che in tale settore potranno generarsi, anche in virtù degli strumenti di programmazione negoziata in corso, che già hanno evidenziato come il concetto di produttività debba oggi intendersi riferito anche alle attività a basso impatto ambientale e paesaggistico (terziario, servizi immateriali, turismo, agroindustria, ecc.), laddove un attenta disciplina urbanistica ed edilizia per le zone marginali al centro urbano può indurre la creazione di vere e proprie aree di filtro poste nelle smarginature della conurbazione e destinate alla riqualificazione dell uso agricolo. A sostegno del settore il Piano incentiverà, la delocalizzazione delle strutture preesistenti all interno delle aree del centro, la riqualificazione delle strutture e dei servizi reali compatibili negli insediamenti esistenti, il miglioramento del contesto operativo e la realizzazione di infrastrutture a servizio delle imprese. Pertanto il Piano mirerà alla definizione di strategie per stabilire una complessiva politica dell'offerta di aree per insediamenti produttivi che comporti anche la redistribuzione di oneri e vantaggi delle nuove previsioni di sviluppo insediativo. Parallelamente, l alta incidenza della componente produttiva e terziaria della struttura del tessuto produttivo locale indica l opportunità di affrontare il tema del recupero delle aree dimesse e della integrazione delle aree di frangia, la cui definizione in sede di Piano Urbanistico Comunale potrà comportare benefici che vanno anche oltre la promozione ed il sostegno allo sviluppo produttivo, incidendo su tutto il sistema delle relazioni urbane ed extraurbane. Pag. 11

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