Parrocchia San Giuseppe all Aurelio. Progetto Pastorale Parrocchiale

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1 Parrocchia San Giuseppe all Aurelio Progetto Pastorale Parrocchiale Indice Parte I.pag.2 Destinatari del progetto....pag.2 Che cosa è un progetto pastorale.....pag.2 Obiettivi del progetto pastorale.. pag.3 Tempi di realizzazione...pag.3 Valori guida del progetto pastorale...pag.3 Metodo di Lavoro....pag.4 Assemblee parrocchiali di programmazione e verifica... pag.4 Parte II.pag.5 Le Persone.pag.6 Famiglie con bambini....pag.6 Adolescenti e loro famiglie.. pag.7 Giovani... pag.8 Scelte di vita.....pag.9 Coppie.. pag.10 Single...pag.11 Comunità religiose...pag.12 Terza età.. pag.13 Realtà di disagio... pag.14 La Liturgia...pag.15 1

2 PARTE I DESTINATARI DEL PROGETTO Sono tutte le persone che abitano nel territorio della Parrocchia di San Giuseppe all Aurelio o hanno scelto la Parrocchia come comunità di riferimento. CHE COSA E UN PROGETTO PASTORALE PROGETTO: PASTORALE: È un documento di programmazione che nasce dal desiderio di coordinarsi al fine di raggiungere obiettivi comuni e condivisi attraverso delle tappe prefissate e verificabili. Va visto in riferimento a Cristo Buon Pastore, che si prende cura di tutto il gregge. PARROCCHIALE: E il progetto specifico che riguarda la nostra comunità parrocchiale, in tutta la sua concretezza di vita quotidiana. Il progetto ha lo scopo di: ROCCHIALE a. Coinvolgere l intera Comunità parrocchiale nel suo impegno nella costruzione del Regno; b. Interpretare i bisogni dei destinatari; c. Scegliere degli obiettivi comuni e possibili; d. Individuare e privilegiare le priorità, mantenendo la memoria dei passi precedenti; e. Provvedere alla formazione di un adeguato numero di operatori pastorali; f. Determinare le metodologie operative (il come fare); g. Prevedere la revisione periodica del cammino fatto, alla luce degli insegnamenti della Chiesa universale e delle direttive della pastorale diocesana. 2

3 OBIETTIVI DEL PROGETTO PASTORALE a. Conoscere sempre di più e sempre meglio i componenti la comunità parrocchiale e la realtà in cui essi vivono. b. Portare la comunità a vivere uno stile di comunione, valorizzando i doni di ciascuno e promuovendo la corresponsabilità dei laici. c. Impegnarsi nella formazione di educatori in tutti gli ambiti. d. Favorire una partecipazione sempre più ampia a tutte le iniziative. TEMPI di REALIZZAZIONE Cinque anni VALORI GUIDA DEL PROGETTO PASTORALE Il lavoro per la realizzazione del Progetto, che si prefigge degli obiettivi così impegnativi, esige una profonda convinzione che Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori e rimanda ad una visione di Chiesa le cui linee di fondo sono: Accoglienza: la Parrocchia come luogo in cui ci si nutre di Gesù Parola e Pane di vita, e dove ognuno viene accolto e valorizzato come persona per quello che è, piuttosto che per quello che fa. Fraternità: la Parrocchia come luogo carico di umanità e fraternità, specie verso i piccoli, privo di pregiudizi e colpevolizzazioni. Dialogo: la Parrocchia come luogo in cui i molteplici problemi (sociali, religiosi, educativi) trovano spazio per la discussione ed il confronto, nel rispetto dei valori di ciascuno. Condivisione: la Parrocchia come luogo di scambio di esperienze e di doni, convinti che i talenti gratuitamente ricevuti dalla bontà del Signore, ci sono stati donati perché gratuitamente li condividiamo con i nostri fratelli di fede, nell edificazione dell unica Chiesa. Gradualità e attesa piena di speranza: la pazienza e l attesa di Dio nei nostri confronti, la pazienza e l attesa del contadino che sa attendere il germogliare e il maturare del seme, sono i riferimenti nel rispettare i cammini di crescita e nel favorire la personale maturazione di ciascuno, facilitando così la scoperta e la realizzazione della propria vocazione. 3

4 Apertura al pluralismo: nessuno possiede da solo e tutta la verità. Perché la verità si faccia strada, è importante essere attenti all altro, aperti alla realtà in cui si vive (quartiere, scuola, gruppi culturali, realtà diverse dalla nostra, ecc), consci dei propri limiti, pronti a mettere in discussione le nostre vedute e convinti che la diversità è una ricchezza, sempre in uno scambio rispettoso di valori e disponibili al cambiamento e alla collaborazione per la promozione di ogni uomo. METODO DI LAVORO La Comunità parrocchiale non è mossa nel suo agire da interessi utilitaristici ed efficientisti; il suo metodo di lavoro deve essere perciò ispirato a criteri evangelici: a. Dialogo, confronto, scambio, valorizzazione delle persone, rispetto reciproco e convinzione che la verità si va scoprendo e realizzando gradatamente con l apporto di ciascuno e di tutti. b. Attesa paziente, gradualità e comprensione, comunione fra tutti i componenti, collaborazione, costanza e condivisione dei doni di cui ciascuno è portatore. c. Consapevolezza che si sta operando per l edificazione di un unica chiesa. d. Impegno a riprodurre nella propria vita e nell apostolato il mistero cristiano come lo visse San Giuseppe, puntando sull essenziale e respingendo la tentazione dell immagine e del plauso. e. Il tutto accolto e donato nella chiarezza (senza allusioni e sottintesi), privilegiando l assemblea come luogo più idoneo e ordinario per le chiarificazioni che riguardano tutti, il colloquio individuale per le difficoltà personali. ASSEMBLEE PARROCCHIALI DI PROGRAMMAZIONE E VERIFICA La programmazione, le eventuali modifiche al Progetto vanno fatte all inizio e/o alla fine di ciascun anno pastorale; le verifiche periodiche sul programma vanno fatte dalle singole Commissioni durante l anno. All inizio e al termine dell anno pastorale, deve essere coinvolta tutta la Comunità parrocchiale. PROGETTO PASTORALE PARROCCHIALE 4

5 PARTE II Il nostro progetto è incentrato su due pilastri: le Persone e la Liturgia. Le Persone, cioè ciascuno di noi con le proprie capacità ed i propri limiti, sono i protagonisti del Progetto e meritano tutta la nostra attenzione. Ogni persona, nella sua unicità, porta impressa l immagine di Dio Creatore. E per ogni persona, credente o non credente, Gesù è morto sulla croce. Nella nostra Comunità, quindi, tutte le persone hanno lo stesso valore, a partire dai bambini più piccoli fino agli anziani più longevi. La suddivisione dei vari casi analizzati in questo progetto pastorale è un modo per rappresentare la vicinanza della Comunità a tutti. Il sentire ognuno come nostro fratello e sorella è una precisa indicazione che ci viene da Gesù e che, domenica per domenica, celebriamo nella Liturgia. La Liturgia, ed è questo il secondo capitolo della seconda parte, viene vista e presentata non tanto come l insieme di una serie di celebrazioni, quanto un momento d incontro davanti al Signore per presentagli le nostre comuni esperienze, desideri e speranze e ripartire rinforzati e animati dalla fraternità e dalla mensa della Parola e del pane di Vita. Il Documento conciliare sulla Sacra Liturgia, così recita: La Liturgia è il culmine verso cui tende l azione della Chiesa e la fonte da cui promana tutta la sua virtù. Infatti tutto il lavoro apostolico è ordinato a che tutti, diventati figli di Dio, mediante la fede e il Battesimo, si riuniscano in assemblea e lodino Dio nella Chiesa, prendendo parte al sacrificio e alla mensa del Signore. A sua volta, la Liturgia spinge i fedeli, nutriti dai Sacramenti pasquali, a vivere in perfetta unione e domanda che esprimano nella vita quanto hanno ricevuto mediante la fede (Sacrosantum Concilium, n. 10). Sullo stile di Gesù, la nostra comunità rispetta e aiuta tutti a prescindere dal loro comportamento etico e morale e dalle loro convinzioni religiose e filosofiche, sicuri che in ognuno, in modo misterioso, agisce la Grazia di Dio. Il nostro progetto pastorale sarà stato efficace se avrà aiutato ogni persona a fare un passo in più nel suo cammino di accoglienza dell Amore infinito di Dio che è sulla porta e attende con trepidazione che ognuno di noi ritorni a Lui. 5

6 LE PERSONE FAMIGLIE CON BAMBINI Dopo alcuni anni in cui le famiglie con bambini erano molto poche, le nuove costruzioni e la maggiore presenza di famiglie straniere sta facendo aumentare il numero di anno in anno. In parrocchia esistono 5 coppie incaricate per la preparazione battesimale che si formano con incontri periodici. a) Rafforzare il nucleo di catechisti della preparazione al Battesimo b) Mantenere il contatto tra la parrocchia e le famiglie con bambini c) Aiutare i genitori perché possano accompagnare i loro figli nella scoperta della fede d) Coordinare le esperienze degli asili tenuti da istituti religiosi per avvicinarli alla comunità parrocchiale e) Creare una rete di solidarietà tra coppie con bambini facilitando un reciproco scambio di aiuti a) Incrementare il numero degli incaricati in modo da averne almeno uno per ogni zona della parrocchia b) Definire dei progetti di coinvolgimento delle famiglie e dei bambini, portati avanti da incaricati specifici, per i quali si definiranno corsi di formazione c) Creare dei cammini di introduzione dei bambini alla realtà della fede (introduzione alla preghiera, alla liturgia, alla comprensione delle feste principali) d) Creare una rete di informazione tra gli asili presenti nel territorio parrocchiale e) Proporre un gruppo per bambini dai 5 ai 7 anni che introduca alla fede partendo dall esperienza ludica e dal racconto di brani biblici. 6

7 ADOLESCENTI E LORO FAMIGLIE Per quanto riguarda la fascia dagli 8 agli 11 anni, sono i genitori (in parte anche non credenti o non frequentanti) a convincere la maggior parte dei ragazzi a frequentare il cammino di iniziazione cristiana; i ragazzi rispondono bene alle proposte della parrocchia. Invece, dagli 11 ai 13 anni, una parte significativa dei ragazzi abbandona il cammino. a) Aiutare i ragazzi e le loro famiglie a vivere la formazione cristiana come un valore in sé senza legarla alla ricezione dei Sacramenti b) Coordinare gli interventi educativi nel gruppo dei catechisti c) Favorire le sinergie con le attività di gruppi dedicati a questa fascia di età (ad esempio gli scout) d) Proporre un cammino parallelo di formazione dei genitori e) Organizzare un attività stabile di oratorio coinvolgendo sia ragazzi che giovani come animatori f) Collaborare con le scuole del territorio e con gli insegnanti di religione a) Spiegare il valore permanente della catechesi attraverso: Un sempre maggiore rapporto personale tra i catechisti e le famiglie La lettera dei sacerdoti e dei catechisti alle famiglie che iscrivono i figli Le omelie della Messa delle 10 b) Incrementare il numero di incontri formativi congiunti genitori/figli e di esperienze di aggregazione tra i genitori c) Valorizzare la presenza dei genitori nei momenti forti del cammino d) Presentare ai ragazzi e alle famiglie i ministeri presenti nella comunità e) Promuovere esperienze aggregative specifiche di questa fascia di età valorizzando i carismi di ogni gruppo f) Formare costantemente i catechisti e gli animatori g) Rendere l oratorio uno strumento di formazione permanente per gli animatori (che imparano lo spirito di servizio) e per gli animati (che imparano le regole della comunità) h) Creare una rete di informazione tra gli insegnanti di religione presenti nel territorio parrocchiale e le loro scuole 7

8 GIOVANI Dai 14 ai 18 anni, i giovani frequentanti la parrocchia sono una minoranza. L unica esperienza comunitaria esistente è quella di un gruppo di ragazzi che si riunisce due volte al mese con continuità e con il coinvolgimento delle famiglie. Dai 19 anni in poi, esiste un gruppo di una trentina di persone che seguono un cammino di formazione in sintonia con la diocesi e la prefettura. I giovani animano con il canto le Messe festive delle ore 11,30 e affiancano i catechisti nel cammino di formazione. a) Formare i giovani da un punto di vista umano e spirituale b) Aiutare i giovani a diventare animatori della parrocchia c) Facilitare l integrazione dei giovani nella vita della parrocchia d) Aiutare i giovani a diventare missionari per gli altri giovani e) Avvicinare i giovani non frequentanti alle iniziative della parrocchia f) Ascoltare i giovani g) Favorire l interculturalità tra i giovani a) Rendere stabile e rafforzare il percorso formativo per la fascia dei anni b) Preparare delle persone in maniera adeguata per l animazione del gruppo dai 14 ai 18 anni c) Rendere il gruppo degli over 19 una realtà di confronto sui temi fondamentali delle scelte da affrontare (vocazione, lavoro, affettività) e delle esperienze ministeriali che i giovani stanno individuando o hanno individuato (animazione, volontariato, interculturalità) d) Creare un centro di Ascolto specifico per i giovani e) Progettare e partecipare a momenti specifici di incontro, confronto e condivisione delle proprie esperienze a livello diocesano (Good news Festival), nazionale (Agorà dei giovani) ed internazionale (GMG) 8

9 SCELTE DI VITA La sensibilità ai temi vocazionali tra i giovani è molto bassa. Esistono, comunque, in parrocchia alcune iniziative vocazionali nell ambito dei vari gruppi. Per la vocazione matrimoniale la parrocchia propone 2 percorsi all anno di 4 mesi ospitati da una famiglia diversa per ogni corso. a) Sensibilizzare tutti alla comune vocazione alla santità e alle vocazioni particolari (matrimoniale, sacerdotale e religiosa) b) Sensibilizzare all importanza del cammino vocazionale come momento di grazia e non solo come momento di preparazione al matrimonio c) Aiutare i fidanzati a comprendere il valore della vocazione matrimoniale lungo tutto il periodo del fidanzamento d) Facilitare il raccordo tra il cammino di preparazione al matrimonio e le iniziative dedicate alle giovani coppie e) Valorizzare i seminaristi presenti in parrocchia negli incontri vocazionali f) Dare visibilità alle esperienze religiose presenti nella parrocchia a) Creare situazioni di incontro e di riflessione sulla tematica vocazionale in tutti i gruppi di ogni fascia di età e in tutte le manifestazioni significative della parrocchia b) Proporre alle coppie di fidanzati della prefettura un cammino sulla vocazione matrimoniale e sull educazione all affettività e alla sessualità c) Organizzare settimane vocazionali tenute da testimoni interni ed esterni alla parrocchia d) Preparare delle coppie che ospitino i cammini di preparazione al matrimonio, e seguano nei successivi anni le coppie partecipanti al cammino costituendo, insieme alle altre coppie con lo stesso incarico, un gruppo di sostegno della vocazione matrimoniale e) Presentare le coppie che partecipano ai cammini di preparazione in alcune Messe perché si sentano parte della comunità e perché la comunità si senta loro vicino nella preghiera f) Invitare le singole comunità religiose/laicali/sacerdotali a preparare una scheda in cui venga presentato brevemente la loro storia, il loro carisma ed il senso della loro presenza nella comunità 9

10 COPPIE Da sempre ed in particolare nei nostri tempi, le coppie sono in cammino alla riscoperta continua del loro rapporto di coppia. In particolare, gli sposi cristiani cercano di comprendere sempre meglio il valore del sacramento e della vocazione ricevuta. Nel territorio della parrocchia molte coppie non sono sposate in chiesa, molte altre vivono con difficoltà il loro essere coppie, mentre altre sono più attente alle dinamiche psicologiche che regolano la vita di coppia; infine un piccolo numero di coppie sono già consapevoli del valore ecclesiale e sacramentale della loro unione. a) Aiutare la comunità parrocchiale ad accogliere le coppie, sia quelle in crisi che quelle in formazione, che quelle in cammino b) Favorire il cammino di crescita umana e relazionale di tutte le coppie c) Aiutare le coppie sposate a vivere la propria vocazione matrimoniale ed il loro ministero nella comunità cristiana e sociale d) Favorire la condivisione di esperienze tra coppie, sicuri che condividere il peso e le preoccupazioni è meglio che sopportarle da soli e) Rendere le coppie e le loro famiglie vere Chiese domestiche nella preghiera e nella lettura e attuazione della Parola di Dio f) Formare animatori di pastorale familiare a) Promuovere incontri di riflessione per coppie non sposate, approfondendo gli aspetti psicologici e relazionali b) Preparare delle coppie che sappiano mettersi in ascolto e diventare compagne di viaggio per coppie in difficoltà, creando un centro di Ascolto specifico per le coppie c) Creare dei cammini diversificati per coppie ai primi anni di matrimonio d) Creare dei gruppi adulti di coppie che approfondiscano sempre più la tematica matrimoniale e diventino riferimento per le altre coppie (mediatori familiari) e) Offrire giornate comunitarie di spiritualità a tutte le coppie per aiutarle a vivere meglio la loro dimensione di Chiesa domestica 10

11 SINGLE Sono in aumento persone che si trovano a vivere la loro vita familiare da soli. Possono essere sempre stati single oppure essere diventati single a seguito della morte del coniuge o del fallimento di una precedente esperienza di coppia. Questa realtà è maggiormente diffusa nei nuovi quartieri della parrocchia. a) Aiutare la comunità ad essere luogo di accoglienza, di incontro e di apertura per le persone single con particolare attenzione per coloro che si sentono soli b) Favorire la ministerialità dei single all interno della comunità, attraverso cammini di formazione che facilitino la scoperta del proprio ruolo c) Aiutare i single a scoprire la ricchezza dei propri doni, coinvolgendoli in particolare nelle attività di volontariato civile e religioso d) Sostenere i nuovi single (in particolare nella prima fase della loro vedovanza o della separazione dal coniuge) a) Attivare forme di contatto, conoscenza e coinvolgimento dei single nelle varie attività, facendo loro comprendere il prezioso valore che rappresentano per tutta la comunità b) Creare una rete di prossimità con le persone coinvolte in lutti e separazioni, affiancandoli e condividendo la loro nuova situazione c) Presentare ai single dei cammini di formazione grazie ai quali possano sentirsi maggiormente utili per la comunità 11

12 COMUNITÀ RELIGIOSE In parrocchia ci sono 19 istituti religiosi femminili e 5 istituti religiosi maschili, in gran parte curie generalizie. Questa ricchezza rende la nostra parrocchia una realtà particolarmente fortunata, non essendo facile trovare analoghe situazioni in tutta Italia. Esistono dei momenti di condivisione di preghiera. Molti istituti collaborano con la parrocchia sia nell iniziazione cristiana sia in attività di liturgia, carità e di istruzione scolastica. a) Valorizzare i diversi carismi presenti nel territorio della parrocchia rendendoli segni e strumenti della evangelizzazione e dell animazione delle varie zone territoriali b) Sensibilizzare la comunità a comprendere il grande valore della preghiera e della testimonianza delle varie comunità religiose c) Favorire la partecipazione delle diverse comunità alla vita della parrocchia a) Diffondere la conoscenza dei santi fondatori delle comunità e delle regole di vita b) Organizzare ritiri ed incontri all interno dei locali delle diverse comunità c) Organizzare una giornata di ritiro specifico per consacrati d) Organizzare incontri periodici di preghiera e di adorazione sia in parrocchia che nelle varie comunità, alternandone l animazione e) Organizzare all inizio e alla fine dell anno un incontro di condivisione e di scambio di esperienze sul significato della presenza delle varie comunità nella parrocchia 12

13 TERZA ETÀ In parrocchia esiste una quantità abbastanza significativa e crescente di persone nella terza età. In molti casi, tali persone sono pieni di vitalità e di tempo in parte dedicato al ruolo di nonni ed in parte a quello di animatori di iniziative ricreative. Purtroppo, viceversa, alcuni sono appesantiti da situazioni di salute che ne rendono più critica la vita quotidiana. a) Far capire che la terza età è una stagione della vita e non una malattia b) Favorire l accoglienza delle persone della terza età nelle attività della parrocchia c) Animare il territorio grazie a persone della terza età che hanno maggiore tempo e conoscenza delle situazioni locali d) Valorizzare il gruppo Amicizia Oggi recuperando il carisma del suo fondatore e) Demandare molte attività organizzative alle persone della terza età secondo le loro professionalità e carismi. a) Organizzare iniziative (quali la festa dei nonni) in cui si valorizza il dono della presenza degli anziani e l importanza della loro saggezza e testimonianza b) Valorizzare la loro presenza e le loro competenze come aiuto e come stimolo per le nuove generazioni (anche attraverso proposte del tipo adotta un nonno e adotta un nipotino ) c) Favorire una rete di incontri e di sostegno reciproco, rivitalizzando il gruppo Amicizia Oggi e favorendo i centri anziani dei territorio d) Promuovere gite e iniziative culturali che facilitino la socializzazione e la vita della comunità 13

14 REALTÀ DI DISAGIO Molte persone vivono situazioni particolari, temporanee o permanenti, legate a tematiche sanitarie (malattie, interventi chirurgici, terapie riabilitative, ecc.); economiche (disoccupazione, crisi, problemi materiali derivanti da separazioni matrimoniali); di disagio proprio o dei propri familiari (alcool, droga, gioco d azzardo, internet mania, scommesse, handicap, depressioni e altri disturbi) a) Organizzare l attività caritativa in modo da aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno accompagnandoli nella evoluzione delle loro situazioni b) Rendere la parrocchia un interlocutore credibile per ogni realtà c) Creare sinergie con tutte le organizzazioni pubbliche e private che operano nel territorio della parrocchia d) Presidiare meglio il territorio e) Definire una pastorale sanitaria in accordo con cappellani e religiosi degli ospedali e delle cliniche del territorio a) Favorire e pubblicizzare la presenza di alcune persone qualificate in parrocchia per l ascolto e l aiuto indirizzando gli interessati alle strutture e risorse pubbliche e private adeguate e seguendoli nel loro cammino b) Creare un rapporto stabile con le strutture e le risorse pubbliche e private in modo da essere sicuri che il supporto fornito sia adeguato sia da un punto di vista materiale che spirituale c) Creare una rete interparrocchiale che sappia coordinare gli interventi, eventualmente specializzando le singole parrocchie per i vari ambiti d) Formare sentinelle che segnalino in parrocchia le situazioni di disagio presenti nei condomini in modo che la parrocchia se ne faccia carico e) Organizzare i gruppi impegnati nella carità e altri volontari, tramite la commissione Caritas, in modo da fornire ad ogni caso l ascolto e l accompagnamento specifico f) Promuovere incontri di sensibilizzazione ai vari problemi esistenti e favorire la partecipazione a incontri similari g) Costituire un gruppo dedicato alla visita degli ammalati nelle strutture sanitarie 14

15 LA LITURGIA La comunità mette al centro dell azione liturgica e della preghiera comunitaria la Celebrazione Eucaristica, memoriale della Pasqua di Gesù da cui tutto l agire e il pregare cristiano prende significato e pienezza. Così la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. La partecipazione dell assemblea liturgica è espressione comunitaria e visibile attraverso l ascolto, le risposte, le acclamazioni, il canto, i gesti, il silenzio. Anche gli atteggiamenti del corpo, vissuti in modo unitario dai fedeli, sono segno di un assemblea attenta e partecipe al mistero che celebra. ANALISI Nella nostra comunità i sacerdoti, i diaconi, i catechisti, tutti i ministri e i gruppi si impegnano costantemente per rendere la Celebrazione Eucaristica sempre più partecipata e viva. In particolare ci sono vari gruppi dedicati all animazione liturgica: Cori Gruppo dei lettori Gruppo dei ministranti Gruppo degli animatori liturgici (in formazione) Gruppo dell accoglienza (in formazione) Gruppo dei ministri straordinari dell Eucarestia Per dare ancora maggiore consapevolezza andrebbero approfonditi e vissuti più intensamente: a) i tempi liturgici; b) la conoscenza delle varie parti della Celebrazione Eucaristica c) il raccordo tra il coro e l assemblea d) la conoscenza dei riti liturgici di Sacramenti e Celebrazioni specifiche e) l accoglienza 15

16 PROPOSTE a) Rafforzamento del gruppo degli animatori liturgici in modo da coprire tutte le Messe festive b) La formazione di un numero sufficiente di persone che sappiano accogliere l assemblea c) La dedicazione di momenti precedenti la celebrazione alle prove dei canti d) Il coordinamento dei cori in modo che i canti scelti siano in linea con le letture ed i tempi liturgici e) Il reperimento e la qualificazione di un sempre maggior numero di lettori f) La formazione liturgica nei vari gruppi, in particolare quelli dell iniziazione cristiana, e di tutti i fedeli g) La creazione di un momento di riflessione, nel corso della settimana, sulla parola di Dio della domenica successiva, al fine di rendere l omelia ancora più vivificante per l assemblea In supporto alla vita liturgica della comunità, la parrocchia, oltre alla Celebrazione Eucaristica, inviterà i fedeli alla partecipazione sempre più attiva ad altri momenti importanti di riflessione e di preghiera: Lodi e vespri quotidiani Celebrazione della Parola Adorazione Eucaristica settimanale Processioni (Corpus Domini, S. Giuseppe e chiusura del mese mariano) Liturgie penitenziali Pio esercizio della Via Crucis Recita del santo rosario Pellegrinaggi Ritiri spirituali Momenti di formazione liturgico Centri di ascolto della Parola 16

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