S.R.R. PALERMO PROVINCIA OVEST A.R.O DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI. Piano di Intervento ex art. 5, comma 2 ter, della L.R. Sicilia n.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "S.R.R. PALERMO PROVINCIA OVEST A.R.O DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI. Piano di Intervento ex art. 5, comma 2 ter, della L.R. Sicilia n."

Transcript

1 S.R.R. PALERMO PROVINCIA OVEST A.R.O DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI Piano di Intervento ex art. 5, comma 2 ter, della L.R. Sicilia n. 09/2010 PARTE GENERALE 0. ABSTRACTS LERCARA FRIDDI, 30/10/2014 Il Progettista di Piano Dott. Ing. Graziano Scontrino

2 Sommario 1. PREMESSA SCELTA DELLA MODALITÀ DI AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO TRATTI CARATTERISTICI DEL SERVIZIO PREMESSE a. Start up b. Fase a regime: aspetti tecnici e tecnologici c. Realizzazione di un nuovo Centro Comunale di Raccolta d. Nuovo piano di igiene urbana VALUTAZIONE ECONOMICA DEL PIANO VALUTAZIONE OCCUPAZIONALE DEL PIANO VALUTAZIONE TECNICA DEL PIANO ULTERIORE ADEGUAMENTO DEL PIANO ALLE ESIGENZE DELL AMMINISTRAZIONE - CONCLUSIONI Rev. 0 del Pagina 2 di 26

3 1. PREMESSA La presente relazione descrive sommariamente i contenuti del redigendo Piano di Intervento dall Ambito Ottimale di Raccolta (c.d. A.R.O. ) del Comune di Lercara Friddi, che, con deliberazione di Consiglio Comunale, si è costituito in ARO. Per esso, è stata data indicazione al progettista circa la previsione di esternalizzazione del servizio della gestione dei rifiuti dando mandato al dirigente competente di esplicare i relativi atti consequenziali. Conseguentemente, è stato affidato l incarico di redigere il Piano di intervento dell ARO, secondo le previsioni di cui all art. 5, comma 2 ter, della L.R. 09/2010 e ss.mm.ii., nonché secondo le linee guida emesse dal competente Assessorato all Energia ed ai Servizi Pubblici Essenziali. Lo scrivente, affidatario del servizio per la Redazione del Piano di Intervento per la riorganizzazione del servizio di gestione dei rifiuti nel territorio comunale, ex art. 5 comma 2 ter della L.R. n. 9/2010 come introdotto dal comma 2 dell art. 1 della L.R. n. 3/2013, dopo avere ricevuto le direttive da parte del dirigente dell ufficio tecnico comunale, ha elaborato il dimensionamento dei servizi che ha portato ai risultati già in prevedenza esposti all Amministrazione Comunale al fine di ottenere la preventiva approvazione da parte della stessa o in caso di diverso avviso, di individuare i necessari correttivi da apportare al Piano prima di procedere alla sua definitiva stesura. A tal fine si rappresenta che, dopo un confronto preliminare con l Amministrazione, sono stati elaborati diversi scenari, tra i quali si è individuata l ipotesi che si sottopone al vaglio della suddetta Amministrazione al fine di consentire alla stessa le necessarie valutazioni in merito, tenuto conto che il Piano è stato sin qui elaborato con lo scopo di ottenere un ragionevole compromesso tra esigenze di efficienza ed economicità ed efficacia della prassi gestionale adottata, e gli obiettivi di tutela del livello occupazionale sin qui posti. Dall esame degli stessi è scaturita una serie di indicazioni che ha portato alla formulazione del presente Piano, che si sottopone all attenzione degli organi competenti per la definitiva approvazione. Tratto distintivo delle scelte strategiche a monte della fase pianificatoria, rimane comunque quello di garantire la tracciabilità dei rifiuti differenziati conferiti, così da riconoscere al cittadino/utente, sgravi e riduzioni tariffarie in maniera proporzionale al rifiuto differenziato conferito, seguendo il principio ispiratore di cui alle direttive comunitarie: chi inquina paga. Rev. 0 del 27/10/ Pagina 3 di 26

4 Le ipotesi di gestione sono state sviluppate tenendo conto dell attuale gap rispetto al risultato atteso, sia in termini di percentuale di raccolta differenziata, sia in termini di impianti, mezzi ed attrezzature disponibili, che in atto è assolutamente nullo. Pertanto si è verificato l impatto della fase di start up del sistema, sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista economico, stante che le dimensioni demografiche ed urbanistiche del territorio del comune di Lercara Friddi fanno ritenere che il sistema potrà essere portato a regime nell arco di dodici mesi, durante i quali saranno messe in opera quelle dotazioni patrimoniali, strutturali ed infrastrutturali, che permetteranno, insieme all attività di sensibilizzazione verso l utenza ed alla politica tariffaria appresso cennate, il progressivo raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata previste dalla legge. Alla base di tutte le ipotesi gestionali sin qui delineate, si è collocato l utilizzo della pratica del compostaggio domestico e di quello di collettività: è sufficientemente acclarato che tali prassi costituiscono una pratica riferibile rispettivamente sia alla riduzione a monte della produzione di rifiuti sia ad una vera e propria pratica di R.D. con recupero di materia, per la quale sarà necessario acquisire le necessarie autorizzazioni. Interessante, a tal proposito, risulta l analisi esposta nel documento Esempi di successo sul compostaggio e la raccolta differenziata, edito dalla Direzione generale Ambiente della Commissione Europea e presentato dal Commissario Europeo per l Ambiente, Margot Wallström. Tali analisi riportano un esperienza particolarmente stimolante, nel distretto che comprende le città costiere di Littlehampton (quartiere generale del distretto) e di Bognor Regis. Il resto del distretto è rurale e comprende circa 26 villaggi, all interno dei confini del distretto di Arun, nella contea del West Sussex, nell Inghilterra sud-orientale. All interno del distretto sinora sono stati venduti composter. Un questionario preliminare completato dalle famiglie che hanno acquistato i primi composter ha indicato che il 96,5 % delle famiglie stava utilizzando il proprio composter e che il 73 % era soddisfatto del proprio acquisto. Lo schema è riuscito a persuadere le famiglie a iniziare a ridurre in compost i loro rifiuti di cucina e di giardino. Il coordinatore dello schema ha identificato le principali ragioni del successo nelle seguenti: lo schema si è avvalso della crescita nella comunità di una sensibilità nei confronti dei problemi dei rifiuti. Ciò a seguito delle iniziative fatte per coinvolgere il pubblico, con l invito a contribuire con suggerimenti alla strategia sulla gestione dei rifiuti; Rev. 0 del 27/10/ Pagina 4 di 26

5 le famiglie devono pagare per la raccolta dei rifiuti di giardino. L eliminazione dei rifiuti verdi è quindi un problema per le famiglie a cui il compostaggio offre un alternativa. Per cui in tal senso, considerata l incerta tempistica sulla realizzazione dell impianto di compostaggio d ambito e della distanza comunque notevole dai siti di trattamento più vicini, è stato tenuta in considerazione una percentuale media del 25% delle utenze domestiche da coinvolgere nell uso di tale pratica, secondo le indicazioni ricevute nelle riunioni tecniche con i rappresentanti dell Amministrazione comunale interessata. Parimenti si è previsto, al fine di diminuire i costi di trasporto, di realizzare un Centro di Raccolta nell area di c.da Colle Serio, ove insiste l attuale isola ecologica, onde contenere i suddetti costi che altrimenti diverrebbero esorbitanti, pur rimanendo in alcuni casi gravosi considerata l elevata distanza (oltre 50 km) dalla piattaforma di conferimento dei rifiuti umidi prevista nel Piano d Ambito della SRR Palermo Provincia Ovest. A tal proposito si è valutato positivamente, in termini di costi benefici, l adozione della pratica del compostaggio di collettività, praticato proprio presso il medesimo centro, al fine di ridurre costi altrimenti al di sopra della soglia di accettabilità fissata dall Amministrazione Comunale, fissata da ultimo in 145 per abitante. Tanto è stato già tenuto in considerazione nell esame preliminare di varie ipotesi gestionali, esposte all Amministrazione Comunale, anche la fine di consentire la valutazione dei diversi risultati gestionali, dei soli servizi riguardanti la raccolta, il trasporto ed il conferimento dei rifiuti, nel comune di Lercara. A tal fine, si è proposto un confronto tra varie metodiche di raccolta, seppur riferito all epoca ad un contesto territoriale che includeva anche il comune di Roccapalumba, comparando tra loro diverse soluzioni quali: la raccolta porta a porta; la raccolta con mezzi mobili; la raccolta con cassonetti intelligenti; la combinazione delle metodiche sopra esposte nei diversi contesti territoriali di riferimento. Dalle indicazioni emerse, si è ritenuta più consona alla realtà locale del comune di Lercara Friddi, un ipotesi composta nella quale nella fase a regime si prevede di adottare la raccolta con centri mobili del tipo Carretta Rev. 0 del 27/10/ Pagina 5 di 26

6 Caretta, indicata nelle stesse Linee Guida operative per l ottimizzazione delle raccolte differenziate di cui all Allegato n.6 del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, in quanto si ritiene che possa dare migliori risultati ed un grado maggiore di coinvolgimento da parte dell utenza, diminuendo il disagio a carico della sessa per i conferimenti ed al contempo garantendo il il miglior compromesso in termini di salvaguardia occupazionale proposti dallo stesso legislatore, nonché dall Accordo quadro sottoscritto nell agosto 2013 tra la Regione Siciliana e le parti sociali coinvolte. La tracciabilità di tutti i conferimenti consentirà inoltre di verificare l effettiva consistenza dei ruoli, in quanto per ogni conferitore, risultando acquisito al database dell amministrazione, verrà controllata la presenza dello stesso nei ruoli ed eventualmente verrà sanata la sua posizione, puntando in tal modo all allargamento della base contributiva. Nella fase di start up del nuovo sistema, sarà necessario realizzare tutte quelle opere di adeguamento del Centro di c.da Colle Serio, e nell arco di tale lasso di tempo sarà avviato il ritiro domiciliare porta a porta delle sole frazioni secche, risultando momentaneamente insostenibile l avvio della raccolta della frazione umida, mentre la frazione residuale continuerà ad essere ritirata tramite gli usuali contenitori stradali. Tali prassi gestionali, rientrano nell elenco delle best practice comunitarie ed in quelle indicate come tali nelle già citate Linee Guida Regionali. In ultimo, appare evidente osservare che un processo di cambiamento così profondo nelle modalità di esecuzione dei servizi che appresso verranno descritti, dallo stato attuale a quello ipotizzato con il presente Piano, richiede uno sforzo notevole di collaborazione e di adattamento a carico dell utenza. Pertanto si renderà necessaria una forte campagna di formazione ed informazione mirata che accompagni l utenza in questo percorso di cambiamento nella gestione dei rifiuti che si vuole intraprendere. Pertanto, dovrà essere sviluppata dall Amministrazione Comunale una campagna siffatta, che avrà un forte impatto nei primi periodi, quando più sensibili saranno i cambiamenti, ed andrà via via decrescendo sino a rimanere comunque in grado di garantire un livello di attenzione costante sulle problematiche ambientali della gestione dei rifiuti. Del che è stata redatta una prima proposta gestionale, sulla base della quale sarà redatto l intero Piano che si articolerà nei seguenti elaborati: Parte generale 0. Rev. 0 del 27/10/ Pagina 6 di 26

7 1. Premesse normative 2. Obiettivi e logica generale del 3. Cronoprogramma attuativo Analisi dei Servizi di Igiene Urbana Elaborati tecnici 4. Analisi dello stato di fatto Caratterizzazione urbanistica e morfologica del centro urbano 5. Analisi e proiezione dell andamento demografico e della produzione dei rifiuti 6. Stima dei flussi di rifiuti generati 7. Calcolo del fabbisogno di manodopera, di mezzi e di attrezzature 8. Metodi e processi di controllo di gestione dei servizi Identificazione dei parametri di controllo della qualità del servizio e di attribuzione del punteggio per l applicazione del contratto a risultato, come da linee guida approvate con Ordinanza Commissariale N del 6 settembre 2004 del Commissario Straordinario per l Emergenza Rifiuti nella Regione Sicilia. 9. Carta dei servizi Elaborati economici 10. Stima economica dei servizi in appalto 11. Piano Finanziario Elaborati grafici 12. Mappatura delle zone di raccolta con il sistema Carretta Caretta 13. Itinerari e percorrenze 14. Servizi di pulizia: mappatura zone servite Atti propedeutici all affidamento Progetto Preliminare del C.C.R. di c.da Colle Serio. Bando di gara Capitolato speciale d appalto Schema di contratto Disciplinare di gara Quadro economico Rev. 0 del 27/10/ Pagina 7 di 26

8 2. SCELTA DELLA MODALITÀ DI AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO La successione normativa che regola il settore della gestione integrata dei rifiuti urbani, si presenta particolarmente complessa nella Regione Sicilia. Tale quadro infatti si inserisce in un contesto normativo particolarmente articolato, per effetto dell intreccio tra normative comunitarie, nazionali e regionali sulla materia. La L.R. 03/2013 ha introdotto la possibilità di organizzare ed affidare i servizi in argomento, su scala territorialmente ridotta rispetto al bacino territoriale delle SRR, denominata Area Ottimale di raccolta, rimanendo disciplinata tale eventualità dall art. 5 comma 2 ter della L.R. 09/2010: 2 ter. Nel territorio di ogni ambito individuato ai sensi dei commi precedenti, nel rispetto del comma 28 dell articolo 14 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, sostituito dall articolo 19 comma 1 lettera b) del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, i Comuni, in forma singola o associata, secondo le modalità consentite dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, previa redazione di un piano di intervento, con relativo capitolato d oneri e quadro economico di spesa, coerente al Piano d ambito e approvato dall Assessorato regionale dell energia e dei servizi di pubblica utilità, Dipartimento regionale dell acqua e dei rifiuti, possono procedere all affidamento, all organizzazione e alla gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. L Assessorato, che verifica il rispetto dei principi di differenziazione, adeguatezza ed efficienza tenendo conto delle caratteristiche dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto di tutti i rifiuti urbani e assimilati, deve pronunciarsi entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla ricezione del piano di intervento. L eventuale richiesta di documenti di integrazione deve intervenire nel rispetto del predetto termine. I piani di intervento approvati sono recepiti all interno del Piano regionale di gestione dei rifiuti entro novanta giorni dalla data di approvazione da parte dell Assessorato regionale dell energia e dei servizi di pubblica utilità. Lo scenario che si delinea offre ad ogni modo alle Amministrazioni Comunali, eventualmente attraverso lo strumento di cui all art. 30 del testo Unico degli Enti Locali (Convenzione), la possibilità di costituirsi in una organizzazione priva di personalità giuridica denominata Ambito di Raccolta Ottimale (c.d. ARO), e successivamente determinare ed affidare i servizi di raccolta, trasporto e spazzamento, attraverso la presentazione di un Piano d intervento, conseguendo in tal modo la possibilità di delineare un percorso di Rev. 0 del 27/10/ Pagina 8 di 26

9 gestione autodeterminato, che garantisca il rispetto degli obiettivi di settore a tutti i livelli (regionali, nazionali e comunitari), tenuto conto della mutua interferenza che ognuno di questi livelli gerarchici ottiene nella scala di applicazione delle normative e garantendo al contempo piena coerenza con la normativa e la pianificazione vigente. Ciò anche in assenza del Piano d Ambito della Società per la Regolamentazione dei Rifiuti (c.d. SRR), in quanto lo stesso Piano d Ambito, per quanto previsto dalla Legge, recepirà i Piani di Intervento. In sintesi, dunque, gli ARO, e per essi il comune Capofila (ove associati) o il comune che lo costituisce, devono procedere, nel rispetto dell art. 113 del d.lgs. 165/2001 e dell art. 5 della L.R. 09/2010, esclusivamente ad affidare i servizi di raccolta, trasporto e spazzamento, una volta redatti i Piani di Intervento, ai seguenti soggetti: a) Ditte terze con espletamento di procedure ad evidenza pubblica secondo le disposizioni vigenti; b) Società miste in cui la selezione del socio provato avvenga mediante gara a doppio oggetto; c) Società in house qualora sussistano i requisiti di cui all ordinamento comunitario e nazionale. In merito al punto c), si ricorda che tali società, costituite nella forma di società di capitali e sottoposte al controllo di cui all art del c.c., definite a giudizio dello scrivente quali enti di diritto privato in controllo pubblico ai sensi dell art. 1 del d.lgs. 39/2013, hanno effetto sia sui limiti di spesa per il personale degli enti che le partecipano, sia sul c.d. patto di stabilità, risultando gli oneri per il loro funzionamento a carico dei medesimi enti. Inoltre va riferito che sebbene sia sempre possibile valutare, in astratto, la possibilità di una gestione in house e la sua convenienza rispetto ad un affidamento a terzi, bisogna tuttavia in tal caso valutare attentamente la convenienza economica e la possibilità in concreto di ricorrere a tale scelta, in quanto: a) La condizione di particolare vetustà del parco mezzi, richiede cospicui investimenti, che il comune non sembra in grado di sostenere, né di finanziare attraverso istituti di credito e similari. Inoltre, il loro utilizzo in via esclusiva su Lercara Friddi, anziché una remunerazione oraria alla ditta affidataria delle ore strettamente necessarie allo svolgimento dei servizi, renderebbe particolarmente onerose le quote di ammortamento degli investimenti a carico del gestore; b) I limiti imposti dal patto di stabilità alle spese relative al personale ed al numero di assunzioni potrebbero rendere assolutamente impraticabile la scelta di una gestione in house, che peraltro Rev. 0 del 27/10/ Pagina 9 di 26

10 risente delle difficoltà tipiche delle gestioni di impresa, che richiedono capacità tecniche, manageriali e di spesa che non sempre sono a disposizione delle Amministrazioni locali e che comunque comportano dei costi che vanno a gravare sulla gestione laddove, nella fattispecie, la dimensione del bacino servito non giustificherebbe né consentirebbe di ammortizzare adeguatamente i costi di un consiglio di amministrazione e di una o più figure manageriali impegnate nella gestione. Tutto ciò premesso, appare di tutta evidenza che la deliberazione in atto assunta, ai sensi e per gli effetti dell art. 5, comma 2 ter della L.R. 09/2010, sia la scelta senz altro più prudenziale ma anche quella dalla quale è lecito attendersi i migliori risultati sia tecnici che economici, risultando comunque la stessa del tutto conforme all assetto normativo vigente nella Regione Siciliana, nonché alle Direttive Assessoriali sin qui emesse, in particolare alla: Direttiva n. 01/2013 (Circolare prot. n. 221 dell ); Direttiva n. 02/2013 (Circolare prot. n del ). Rev. 0 del 27/10/ Pagina 10 di 26

11 3. TRATTI CARATTERISTICI DEL SERVIZIO PREMESSE Elemento distintivo del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, che costituiscono secondo il dettame normativo l oggetto del presente Piano, è la forte spinta al miglioramento del servizio attuale ed al raggiungimento di percentuali di Raccolta Differenziata in linea con le previsioni normative e dunque ben maggiori di quelle attuali. Tutto ciò cercando di mantenere il livello dei costi all interno di range sostenibili, per l Amministrazione e per gli utenti. Il processo di miglioramento della gestione, dallo stato attuale a quello previsto dal presente progetto, avverrà per successive fasi o step, in relazione alla fase evolutiva della gestione, in cui si prevede un progressivo avvicinamento degli standard attuali a quelli a regime prefigurati dal presente Piano, che sostanzialmente restano quelli previsti dalla. L.R. n. 09/10. Di seguito sono brevemente descritti i contenuti di ciascun attività programmata nelle fasi cennate in premessa, rimandando alla stesura definitiva la descrizione di dettaglio. Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, passa attraverso modalità di raccolta che siano in grado di responsabilizzare al contempo sia l utenza sia il gestore dei servizi. In particolare, il presente Piano si prefigge di adottare modalità di raccolta che, una volta a regime, siano in grado di garantire una misurazione puntuale del rifiuto prodotto, in modo tale da consentire all Amministrazione Comunale, l introduzione di regole tariffarie atte a premiare i cittadini virtuosi, ovvero coloro che più si impegneranno attivamente nel raggiungimento degli obiettivi di RD prefissati, ed a scoraggiare i cittadini pigri, ovvero coloro che per converso meno si impegneranno nel raggiungimento di tali traguardi. A tal fine, si rimanda alle considerazioni introduttive, per la descrizione delle metodiche ipotizzate nel presente Piano. a. Start up Le modalità di gestione del servizio richiederanno una fase preliminare di preparazione del cantiere (sede uffici, autoparco, officine, ecc.) da parte del Soggetto Gestore, che si prevede possa essere completata nell arco di 90 giorni dalla data di consegna del servizio, entro i quali tutti i servizi dovranno essere Rev. 0 del 27/10/ Pagina 11 di 26

12 pienamente operativi. Nei successivi giorni si dovranno completare tutte le attività di ottimizzazione atte a minimizzare i disagi per l utenza e per gli operatori e normalizzare tutte le attività affidate, così da raggiungere entro il primo anno di attività la messa a regime del sistema. Nell arco dello sviluppo di tale fase di avvio si prevede comunque di introdurre il servizio di raccolta porta a porta per le frazioni secche e l umido organico, proseguendo la raccolta della frazione residuale in maniera stradale e introducendo la raccolta domiciliare per le utenze non domestiche. Nello stesso lasso di tempo, si prevede di realizzare i necessari lavori di adeguamento del Centro di Raccolta Comunale, per il quale il tipo di disciplina autorizzativa richiesta, prevede un tempo massimo di rilascio dell autorizzazione pari a 90 giorni. b. Fase a regime: aspetti tecnici e tecnologici E di tutta evidenza che la criticità più evidente circa il conseguimento di significative percentuali di R.D. si incentra nel più ampio coinvolgimento delle utenze domestiche nei processi di raccolta, dalla selezione infra moenia alla puntualità ed al rispetto delle fasce orarie di conferimento, ferma restando l altrettanta puntualità del servizio svolto dal gestore pubblico e/o privato qualunque esso sia. In ragione di ciò le azioni preventivate con il presente progetto al fine di coinvolgere il maggior numero di U.D. restano le seguenti: l organizzazione di un servizio di raccolta puntuale ed efficiente; un informazione/formazione costante nel tempo; un adeguato controllo circa il rispetto da parte delle utenze degli orari di conferimento e sul materiale conferito; dispositivi di premialità funzionali anche alle utenze di altro genere quali le attività produttive e commerciali. Pertanto, per quanto attiene i sistemi adottati, si è optato per l adozione del sistema Carretta caretta, già descritto come segue nelle linee guida regionali per l ottimizzazione delle raccolte differenziate anzi citate: Il sistema utilizza piccoli mezzi, veri e propri raccoglitori mobili, denominati carrette, che in giorni e in orari prestabiliti si posizionano negli spazi a loro dedicati nelle varie zone della città. Ogni carretta può raccogliere un particolare scarto, in base ad un programma di raccolta differenziata predefinito. Rev. 0 del 27/10/ Pagina 12 di 26

13 Il sistema può risolvere le tipiche criticità del porta a porta spinto di tipo domiciliare in alcuni centri storici con strade strette. Il sistema ha anche il vantaggio di una comunicazione col cittadino mirata e costante, e crea una relazione diretta tra gli operatori e i cittadini. Gli operatori oltre a controllare la correttezza di quanto viene conferito, svolgono servizi integrativi, quali lo spazzamento e l assistenza ad utenze svantaggiate (es. anziani, disabili). Le carrette sostano in aree delimitate, contrassegnate da speciali segnali indicanti orari, istruzioni di raccolta e comunicazioni civiche. Gli operatori Carretta Caretta svolgono contestualmente compiti sociali, che spaziano dall educazione alla fornitura delle dotazioni. Grazie allo stazionamento del mezzo mobile in quartiere, ed al tempo disponibile per l operatore durante lo stazionamento, il sistema consente di accorpare lo spazzamento e la raccolta in un unico turno flessibile. Inoltre, consente servizi aggiuntivi, quali l assistenza ad anziani e disabili che possono essere serviti a domicilio fino al pianerottolo. I mezzi a vasca oltre ad accogliere la frazione oggetto della raccolta del giorno, secondo calendario, possono recare sulla parte posteriore altri contenitori scarrabili in grado di accogliere pannolini ed altri scarti problematici. Questa flessibilità permette di soddisfare le peculiarità di alcuni centri storici, con spazi stretti, e difficoltà di collocamento contenitori / impossibilità di passaggio dei mezzi. Saranno pertanto garantite la piena tracciabilità del rifiuto e la possibilità di monitoraggio del comportamento dell utenza, in termini di rifiuto totale e differenziato prodotto, per ciascun codice CER, rispetto degli orari e del calendario di conferimento etc., che del gestore in termini di produttività della raccolta, rispetto del calendario concordato, etc. Si sottolinea inoltre che nell ipotesi de quo, anche la frazione indifferenziata viene prelevata con le stesse modalità della differenziata, consentendo in tal modo l eliminazione della cassonettizzazione stradale e soprattutto la completa tracciabilità del rifiuto. Da ultimo, si descrive la pratica del compostaggio domestico, atta a prevenire la produzione del rifiuto, ed a diminuire i quantitativi raccolti e trasportati dal gestore del servizio E sufficientemente acclarato infatti, che il compostaggio domestico resta una pratica, riferibile più alla riduzione a monte della produzione di rifiuti di una vera e propria pratica di R.D. Rev. 0 del 27/10/ Pagina 13 di 26

14 Premesso ciò il numero di compostiere e la quantità di rifiuto organico compostabile infra moenia è stato determinato anche e soprattutto in ragione della morfologia territoriale dell ARO. Infatti nel complesso si è stimata una partecipazione del 25% dell utenza sulla base della quale sono stati condotti i calcoli di dimensionamento di tali attrezzature. Figura 1 Compostiera domestica c. Realizzazione di un nuovo Centro Comunale di Raccolta Il significativo aumento dei rifiuti differenziati, e la piena attuazione del presente Piano di intervento, renderanno indispensabile la realizzazione di un Centro di Raccolta Comunale (CCR) nel comune di Lercara Friddi (CCR). Esso consterà di un area adeguatamente presidiata, nella zona a tal fine già destinata ad isola ecologica in c.da Colle Serio, ove sarà possibile il deposito temporaneo dei rifiuti in attesa del trasporto a destino presso le piattaforme di recupero e/o trattamento. In tal modo sarà possibile ottimizzare i trasporti diminuendone in maniera consistente il numero, e la logistica, riducendo drasticamente i costi, ed al contempo consentendo il conferimento diretto da parte dei cittadini o delle utenze non domestiche presso il suddetto centro: attività dunque che abbatte in maniera significativa i costi di gestione. La realizzazione del centro, sarà demandata allo stesso soggetto gestore dei servizi, che si farà carico di tutte le procedure autorizzative (D.M. 08/04/08 e ss. mm.ii.). Stante che attualmente nel territorio comunale non sono presenti strutture attrezzate in grado di essere autorizzate come CCR, e considerata l importanza strategica di una infrastruttura attrezzata a CCR (debitamente autorizzata), nel dimensionamento del servizio in progetto sono state prefigurate, relativamente Rev. 0 del 27/10/ Pagina 14 di 26

15 ai costi di trasporto verso gli impianti di destino, le due ipotesi gestionali con e senza C.C.R. (nella sola fase dello start up), la seconda nell arco della durata della prima fase entro la quale si prevede di realizzare il suddetto centro. Esso assume una rilevante importanza strategica non solo per l ottimizzazione delle operazioni di trasporto dei rifiuti, ma per il ruolo che l impianto assumerà nella stessa raccolta dei rifiuti, per come descritto in premessa. A tal proposito và sottolineato come la pratica del compostaggio di collettività contribuisca in maniera determinante a garantire piena funzionalità al Piano, nel raggiungimento degli obiettivi di RD prefissi con costi compatibili ai limiti assegnati dall amministrazione. Esso è definibile come suggerito in una recente proposta di modifica al testo unico ambientale: compostaggio effettuato collettivamente da più utenze domestiche e non domestiche della frazione organica dei rifiuti urbani prodotti dalle medesime, al fine dell utilizzo del compost prodotto da parte delle utenze conferenti. Dal punto di vista tecnologico le macchine compostatrici sono sostanzialmente un cilindro, suddiviso o meno in due camere, dove avviene in modo naturale un processo aerobico di compostaggio senza la formazione ne di percolato ne di metano, sostenuto esclusivamente da rimescolamenti periodici e ossigeno. Le macchine hanno solo uno scarico in atmosfera che espelle aria calda (circa 50 C) ricca di CO2 e con presenza di ammoniaca. L impatto odorigeno può essere completamente abbattuto con l installazione a valle di piccoli bio filtri, dove l aria emesse transita dal basso verso l alto attraverso un substrato in corteccia ricco di enzimi che disgregano l ammoniaca. I consumi elettrici sono minimi e variano dai 9 ai 30 kwh/anno per tonnellata trattata. Le macchine possono richiedere una aggiunta di materiale assorbente e strutturante ricco di carbonio, come segatura o pellets, in una proporzione che può andare dal 5 al 15% a seconda del grado di umidità e della tipologia del rifiuto organico trattato. Le macchine possono essere dotate di un trituratore in ingresso. Rev. 0 del 27/10/ Pagina 15 di 26

16 Figura 2 Schema tipo piccolo impianto di compostaggio di collettività Considerato che per la realizzazione del suddetto impianto si prevede di utilizzare una struttura già realizzata con fondi del Commissario Delegato per l Emergenza Rifiuti, sulla quale apportare le necessarie modifiche ed adeguamenti per renderla funzionale allo scopo del presente Piano, si prevede che esso sia rapidamente disponibile per gli scopi della gestione, certamente entro la conclusione della fase di start up. I lavori consisteranno sinteticamente in: Rev. 0 del 27/10/ Pagina 16 di 26

17 1. Sistemazione dell area asfaltata per destinarla alla movimentazione dei mezzi che gravitano nell ambito del Centro ed a parcheggi per auto, quindi idonea viabilita interna; 2. Pavimentazione impermeabile nella zona coperta adibita a deposito rifiuti pericolosi posti dentro cassoni e contenitori vari utilizzati per la raccolta del materiale differenziato ; 3. Realizzazione di un fabbricato da adibire a ufficio e servizi igienici con annessa fossa Imhoff e arredi interni; 4. Collocazione delle apparecchiature elettromeccaniche ed accessorie destinate al compostaggio di collettività; 5. Allacciamento alle reti per utenze elettriche e telefoniche; 6. Realizzazione dell illuminazione esterna, ed interna; 7. Realizzazione di alberature e siepi; 8. Realizzazione di apposita ed esplicita cartellonistica, ben visibile per dimensioni e collocazione, che evidenzi le caratteristiche del centro di raccolta, le tipologie dei rifiuti che possono essere conferiti, gli orari di apertura e le norme per il comportamento; 9. Realizzazione di pavimentazione con massetto in calcestruzzo nella parte di monte e nella parte di valle della zona con le gabbionature metalliche dove sono dislocati gli scarrabili ; 10. Realizzazione di tettoie in carpenteria metallica leggera ; 11. Posa in opera di pesa a bilico, con collegamento remoto posto all interno degli Uffici ; 12. Realizzazione di drenaggi e pozzetto raccolta colattici, per tutto il perimetro della piazzola coperta; 13. Delimitazione interna con essenze arboree, atta a minimizzare l impatto paesaggistico dell impianto; 14. Modellazione delle aree con la canalizzazione delle acque meteoriche presso il fosso di guardia esistente; 15. Opere minori per allacci alle reti, ed altro; In estrema sintesi i valori economici di cui al progetto di che trattasi sono : Rev. 0 del 27/10/ Pagina 17 di 26

18 VALORI ECONOMICI DELL INTERVENTO 1 Opere Civili e sistemazioni 2 Opere elettromeccaniche , , Oneri della sicurezza ,00 4- Somme a disposizione amministrazione ,00 COSTO TOTALE ,00 d. Nuovo piano di igiene urbana Alla consegna dei servizi, entro la fase di start up, sarà avviato il nuovo piano di igiene urbana del centro abitato. Esso garantirà i seguenti servizi: Spazzamento giornaliero sulle vie e piazza principali, per un totale di c.ca 2 km di strade in tutto l ARO; Spazzamento con delle rimanenti aree dell abitato (c.ca 19 km) con modalità e frequenze atte a massimizzare il rendimento del personale impiegato, nel rispetto della tutela occupazionale dello stesso: in particolare, si prevede di adottare modalità di spazzamento manuali garantendo in tal modo una frequenza di spazzamento pari a un turno ogni tre giorni. Pulizia settimanale delle aree mercatali, e della villa comunale; Diserbo delle pubbliche vie e piazze, con frequenza pari a n. 3 passaggi l anno; Lavaggio dei cassonetti, ove presenti. Successivamente, nella fase a regime, saranno gli stessi operatori del servizio di raccolta con carretta, che assicureranno i servizi di spazzamento, esclusi quelli giornalieri, mentre i rimanenti servizi rimarranno inalterati. Rev. 0 del 27/10/ Pagina 18 di 26

19 4. VALUTAZIONE ECONOMICA DEL PIANO La formulazione del Piano in argomento, è risultata particolarmente difficoltosa laddove si è cercato di contemplare esigenze diverse e divergenti per natura, quali: 1. La salvaguardia del livello occupazionale ed il rispetto del livello giuridico ed economico degli operatori già impegnati nel servizio; 2. Il raggiungimento di standard di servizio adeguati e comunque del 65% di raccolta differenziata; 3. Il mantenimento dei costi all interno di range adeguatamente sostenibili dall utenza, contemplando ove possibile soluzioni atte alla diminuzione degli attuali livelli di costo. A tal proposito và ricordato che la soglia di sostenibilità indicata dal Piano Regionale per i Rifiuti, si attesta, per le utenze domestiche a c.ca /mq 3,72, mentre per le utenze non domestiche essa si attesta a /mq 22,57. Quanto sopra tenuto conto dell attuale costo del servizio, che è pari a c.ca per anno (anno 2013). Il suddetto costo tiene conto anche delle spese generali e utili da garantire al gestore ai sensi della normativa vigente. In proposito è opportuno precisare che in base alle Linee guida per l affidamento dei servizi di igiene urbana e delle attività complementari di raccolta R.S.U. e assimilati siglato tra i Componenti dell Osservatorio Provinciale delle Imprese di Pulizia ed i Presidenti degli ATO presso la Prefettura di Catania in data 15 marzo 2006 l entità delle spese generali e dei materiali di consumo dovrebbe oscillare tra il 13% e il 15% del costo dell appalto, mentre per gli utili da garantire all appaltatore si deve fare riferimento ad una percentuale pari al 10% del costo del servizio. Dopo una prima fase di confronto con l Amministrazione Comunale, si è sviluppata pertanto l ipotesi sopra descritta, che determina un risultato economico che è raffrontabile come mostrato nella seguente tabella: Rev. 0 del 27/10/ Pagina 19 di 26

20 A.R.O. Lercara Friddi RIEPILOGO SERVIZI DI I.U. PER ANNO DI SERVIZIO: Start Up Fase a regime %RD: 25% 65% 1 - Servizi di Raccolta Differenziata e selettiva: , , Servizi di Raccolta indifferenziata e trasporto a discarica: , , Servizi di pulizia e nettezza urbana: , , Quota di ammortamento attrezzature: , , Logistica e gestione e adeguamento CCR , ,68 TOTALE IVA ESCLUSA: , ,32 IVA su servizi , ,63 Conferimenti IVA compresa: , ,33 A detrarre: contributi CONAI (IVA compresa) , ,33 Restano a costo: , ,96 MdO assorbita (tot. uu.) Rev. 0 del Pagina 20 di 26

21 Ut. Dom. (mq) Ut. Non dom. (mq) Tot. Ruolo (mq) Tot. Costo ( ) Costo medio ( /mq) Costo medio ( /ab) Lercara Costo attuale ,00 4,34 191,19 Lercara Ipotesi 1 (a regime) ,65 3,40 149,60 Lercara Ipotesi 1 (start up) ,41 4,11 181,06 Costo medio dom 82% gettito tributario ( /mq) Costo medio n.d. 18% gettito tributario( /mq) Costo medio dom. 65% gettito Costo medio non dom. 35% gettito Lercara Stato di fatto anno ,14 5,59 3,28 10,86 Lercara Ipotesi 1 (a regime) 3,24 4,37 2,57 8,50 Lercara Ipotesi 1 start up) 3,92 5,29 3,11 10,29 Rev. 0 del 27/10/ Pagina 21 di 26

22 Quanto sopra va rapportato, per completezza, ai dati rilevabili dal Rapporto Rifiuti 2014, edito dal Ministero dell Ambiente, che ci offre come costo medio pro capite, riferito all anno 2013, un valore pari a 211,26 1, se riferito al contesto nazionale, mentre la stessa media riferita al contesto del sud Italia, si attesta a 172,29 2. Se ci si riferisce ai soli costi del servizio, l osservazione dei valori medi ci rivela che il dato medio della Regione Siciliana nell anno 2012 è stato pari ad /ab. 166,50 3, mentre il dato nazionale si è assestato ad un valore pari a /ab. 152,00, a fronte di un costo stimato dell appalto pari a /ab. 172,71. Val la pena inoltre sottolineare che il risultato si discosta in maniera minima ( c.ca il 3%) dal parametro ritenuto ottimale dell Amministrazione comunale e che comunque l incidenza pro capite a metro quadrato dello scostamento vale appena 9 centesimi di Euro. Dall esame dei risultati sopra esposti, si desume per di più che pur avendo raggiunto un risultato economico molto promettente in termini di costo pro capite si noti che risulta inferiore del costo medio rilevato a livello nazionale di c.ca il 30% - tale performance non è mantenuta a livello di incidenza a metro quadrato dei costi, che risultano comunque elevati, in special modo per le utenze domestiche. Ciò porterebbe a ipotizzare un tasso di evasione/elusione tale da incidere in maniera sensibile sulla ripartizione dei costi fra gli iscritti al ruolo. Pertanto, si suggerisce di condurre opportuna attività di controllo dell effettiva rappresentatività dei ruoli, tanto più agevolata dal sistema di tariffazione puntuale che si intende introdurre. Da ultimo va rappresentato che il risultato economico risente in maniera non trascurabile dei fattori penalizzanti costituiti sostanzialmente dall elevato costo parametrale del personale (costo /h), stante che il livello di inquadramento attuale del personale risulta più elevato di quello che sarebbe strettamente necessario per l espletamento dei servizi, e pertanto anche il costo complessivo risulta affetto di tale sovra costo. Pur non di meno, esso si attesta vicino alla media regionale, tenuto conto dell attualizzazione di costi medi riferiti all anno Vedi tab RR Vedi tab RR 2014 Non ci sono dati relativi alla Regione Sicilia 3 Vedi tab. 6.5 RR 2014 Rev. 2 del 10/04/ Pagina 22 di 26

23 Dalla comparazione dei dati sopra esposti, discende che la sostenibilità economica dei servizi di che trattasi, strettamente correlata alla sostenibilità tariffaria, dipende dalla scelta dello scenario di riferimento e dalla stessa distribuzione del carico tributario, stante che senza interventi di riequilibrio e di allargamento della base contributiva, il metodo tariffario tenderebbe a gravare le utenze domestiche di gran parte del costo (82%), mentre ove si ritenesse di utilizzare gli strumenti che la norma offre per il riequilibrio del gettito tra le macro categorie di produttori, per esempio attraverso un sistema di riduzioni ed agevolazioni tali che premiando comunque la raccolta differenziata ottenga una redistribuzione che gravi sulle utenze domestiche per il 65% del gettito tariffario e per la rimanente parte (35%) sulle utenze non domestiche, si ottiene un risultato certamente più sopportabile in termini di impatto tariffario, da entrambe le categorie di utenza. Ad ogni modo a parte l entità del ribasso che sarà possibile ottenere con l affidamento della gestione mediante gara pubblica, i costi stimati potranno subire ulteriori diminuzioni per effetto della realizzazione degli impianti d ambito, quali ad esempio, quelli per il trattamento della frazione residuale (discariche ed impianti di pre trattamento e valorizzazione energetica del rifiuto e similari). Con le ipotesi di gestione poste alla base del dimensionamento del servizio contenuto nel presente Piano, stante che le incidenze stimate risultano al di sotto delle soglie fissate dal Piano Regionale dei Rifiuti, rimane comunque verificata la sostenibilità tariffaria da parte dell utenza. Rev. 0 del 27/10/ Pagina 23 di 26

24 4. VALUTAZIONE OCCUPAZIONALE DEL PIANO Sempre nell ipotesi sopra rappresentate, si evince un impiego di manodopera che rimane a regime pari a 12 unità, oltre a quelle destinate al coordinamento dei servizi, in accordo con i dettami dell Accordo Quadro Regionale del 8 agosto 2013 e con l art. 19 della L.R. 09/2010, ed alle stesse Linee Guida Regionali per la formulazione dei Piani di Intervento. Il coefficiente di impiego della manodopera, operatori ogni 1'000 abitanti, a regime è pari al più a 1,76, pertanto esso è prossimo al valore ottimale come desunto dal vigente Piano regionale dei Rifiuti, pari a 1,70. Dunque, stante che in atto per i servizi operativi vengono impiegati n. 13 unità, di cui n. dieci di terzo livello e n. tre di secondo livello, fatti salvi gli addetti al coordinamento ed ai servizi tecnici che non vengono conteggiati ai fini della determinazione dei costi dell appalto venendo ricompresi tra le spese generali dell impresa, per il personale attualmente impiegato viene garantito, a regime, un livello occupazionale prossimo a quello attuale. Ad ogni modo, sarà possibile introdurre strumenti di tutela dell occupazione nel capitolato speciale d appalto, tali da premiare l offerta di quel concorrente che dovesse mantenere in servizio gli addetti attualmente impiegati. Viceversa sarà possibile studiare soluzioni atte ad accompagnare il personale con maggiore grado di anzianità sino alla pensione, anche con ricorso a forme di lavoro part time. 5. VALUTAZIONE TECNICA DEL PIANO Qualitativamente, il Piano si pone in linea con i risultati attesi dalla normativa e dal Piano regionale dei Rifiuti, sia in termini di percentuale di raccolta differenziata, sia in termini di qualità dei servizi resi. Le alternative esaminate presentano diversi approcci finalizzati al raggiungimento del medesimo risultato, ovvero il raggiungimento degli obiettivi di RD previsti dalla L.R. 09/2010 ed il rispetto degli indicatori s.07, s.08 e s.09 del QSN della Regione Sicilia. I flussi attesi di rifiuto sono mostrati in figura: Rev. 0 del 27/10/ Pagina 24 di 26

25 Flussi rifiuti per fase Totale R.U.R. a discarica Tot. RAEE e altri rifiuti Totale frazione umida Totale frazione secca - 500, , , , ,00 Totale frazione secca Totale frazione umida Tot. RAEE e altri rifiuti Totale R.U.R. a discarica Fase a regime 947,25 927,10 69,09 966,67 Fase 1 667,51-69, ,49 Rev. 0 del 27/10/ Pagina 25 di 26

26 6. ULTERIORE ADEGUAMENTO DEL PIANO ALLE ESIGENZE DELL AMMINISTRAZIONE - CONCLUSIONI Il Piano così redatto è sottoposto all Amministrazione Comunale ed all Ufficio di ARO per la sua valutazione onde valutare eventuali correttivi da apportare allo stesso ed effettuare le scelte relative al modello gestionale proposto. Successivamente all approvazione, esso sarà puntualmente definito come in premessa e trasmesso al competente Dipartimento delle Acque e dei Rifiuti dell Assessorato all Energia ed ai servizi di Pubblica utilità, per l istruttoria di competenza. L attuale mancanza di idonei impianti nel territorio comunale, ha portato nella prima stesura del presente Piano di intervento a dimensionare i costi di trasferimento dei rifiuti (residuale e frazione organica), considerando gli attuali siti di conferimento posti a rilevante distanza dal centro. L assenza di impianti all interno dell ambito ottimale d appartenenza, oltre che a causare un notevole aggravio dei costi di trasporto, causa anche un aggravio dei costi di gestione della raccolta, non potendo essa risultare ottimizzata in funzione della presenza dei suddetti impianti: si pensi a tal proposito al mutare dello scenario per effetto della presenza di una discarica d ambito, più vicina e con costi di conferimento più contenuti di quelli attuali. Anche per porre rimedio a tali difficoltà è stata proposta la realizzazione dell impianto di compostaggio di collettività. Qualora la SRR sia in grado di dare indicazioni sulla presenza di tali impianti e sulla tempistica relativa alla loro realizzazione, l intero Piano potrebbe essere utilmente rideterminato con un sensibile abbattimento dei costi. Ciò potrà portare a cospicue economie gestionali, nella considerazione che i costi ivi indicati non potranno che diminuire per effetto del ribasso d asta e dei futuri mutamenti del quadro gestionale, con particolare riferimento al completamento del ciclo impiantistico, fermo restando che il solo ribasso offerto in sede di gara dovrebbe essere più che sufficiente a garantire il raggiungimento di quel parametro ottimale di costo per abitante suggerito dall Amministrazione comunale. Tanto si rassegna. Lercara Friddi, 10/11/2014 Rev. 0 del 27/10/ Pagina 26 di 26

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE - - Vista l allegata relazione del Direttore del Settore Qualità Urbana,

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005

DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005 DGR n.59 del 21 GENNAIO 2005 OGGETTO: Protocollo di Intesa tra la Regione Lazio, Autorità d Ambito Lazio Meridionale Latina (A.T.O. 4), Comune di Ponza, Comune di Ventotene ed Acqualatina Spa. Su proposta

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE 1 LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE Protocollo di intesa ANCI CDC RAEE e DISTRIBUZIONE Ing. Fabrizio Longoni Milano, 23 novembre 2010 IL VECCHIO SISTEMA RAEE 2 Cittadini Enti Locali Produttori (attraverso

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

COMUNE DI REZZO (IM)

COMUNE DI REZZO (IM) COMUNE DI REZZO (IM) Via Roma 11 18020 REZZO IM Tel 0183 34015 fax 0183 34152 email info@comune.rezzo.im.it PIANO FINANZIARIO PER L APPLICAZIONE DEI TRIBUTO COMUNALE SUI RIFIUTI E SUI SERVIZI (TARES) A)

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Newsletter n.83 Gennaio 2011

Newsletter n.83 Gennaio 2011 Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo

Dettagli

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

L Acquisizione di beni e l affidamento della progettazione e/o realizzazione di servizi e interventi sociali

L Acquisizione di beni e l affidamento della progettazione e/o realizzazione di servizi e interventi sociali Regolamento per L Acquisizione di beni e l affidamento della progettazione e/o realizzazione di servizi e interventi sociali ( approvato con delibera di C.C. n. 17 del 29/07/05) Sommario SOMMARIO... 2

Dettagli

ALLEGATO 2 PG 05.01 Gestione del servizio pubblico di raccolta

ALLEGATO 2 PG 05.01 Gestione del servizio pubblico di raccolta ALLEGATO 2 PG 05.01 SCOPO La presente procedura ha lo scopo di definire le modalità operative per la gestione dei servizi di raccolta pubblica pianificati da Fiemme Servizi SpA con riferimento alle singole

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

C O M U N E D I S A N S I R O Provincia di Como

C O M U N E D I S A N S I R O Provincia di Como C O M U N E D I S A N S I R O Provincia di Como SERVIZIO AMMINISTRATIVO E CONTABILE N. 65 del 27-03-2012 Oggetto: AFFIDAMENTO INCARICO PER LA COMPILAZIONE E TRASMISSIONE MODELLO 770 - TRIENNIO FISCALE

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi 2-21100 Varese

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi 2-21100 Varese REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO D INCENTIVAZIONE PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO, DEL PIANO DELLA SICUREZZA, DELLA DIREZIONE DEI LAVORI E DEL COLLAUDO. Emanato con D.R. n. 6197 del 13/02/2004 Ultime

Dettagli

Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza

Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza TITOLO IV "Ruoli, responsabilità e sanzioni nel settore pubblico e privato Argomenti: - Principi contenuti nel «Codice degli appalti D.lgs 12 aprile

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI Approvato con Delibera dell Amministratore Unico n 164 del

Dettagli

Determinazione n. 1646/2014 del 14/10/2014 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL SETTORE

Determinazione n. 1646/2014 del 14/10/2014 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL SETTORE Cod. Uff.: 5662 -UFFICIO SERVIZI AUSILIARI E LOGISTICA SETTORE ORGANIZZAZIONE, RISORSE UMANE, LOGISTICA E SERVIZI AUSILIARI Determinazione n. 1646/2014 del 14/10/2014 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

Dettagli

Il concetto di gestione dei rifiuti

Il concetto di gestione dei rifiuti Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero

Dettagli

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa

ATI. Umbria 3. RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa Regione dell Umbria Provincia di Perugia ATI Umbria 3 RELAZIONE INCIDENZA AMMORTAMENTI ED ONERI FINANZIARI SU REVISIONE PIANO D AMBITO TRIENNIO 2011/2013 V.U.S. Spa INTRODUZIONE Lo scopo del presente documento

Dettagli

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante

Dettagli

Assemblea dei Sindaci dell Ambito. Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013

Assemblea dei Sindaci dell Ambito. Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013 Assemblea dei Sindaci dell Ambito Deliberazione n. 10 del 6 maggio 2013 Oggetto: Ambito Distrettuale 6.1. Sistema di compartecipazione degli utenti ai servizi dell Ambito anno 2013 Approvazione. Il giorno

Dettagli

Su relazione del Dirigente del Settore e proposta dell Assessore prof. Antonio Prencipe

Su relazione del Dirigente del Settore e proposta dell Assessore prof. Antonio Prencipe Su relazione del Dirigente del Settore e proposta dell Assessore prof. Antonio Prencipe Oggetto: Servizio di gestione e telecontrollo dell impianto di pubblica illuminazione nel territorio comunale, previo

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 5 NOVEMBRE 2015 519/2015/A AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA ED EFFICACE DELLA PROCEDURA DI GARA APERTA - RIF. 222/2014/A - CIG 5748085DC9 - INDETTA IN AMBITO NAZIONALE FINALIZZATA ALLA STIPULA DI

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...

Dettagli

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1 Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI Art.1 Il presente regolamento intende disciplinare gli aspetti amministrativi, contabili e gestionali dell Azienda Speciale

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Allegato B- Piano di gestione Relazione economico-finanziaria ai sensi dell'art. 55 Regolamento CE 1083/2006

Allegato B- Piano di gestione Relazione economico-finanziaria ai sensi dell'art. 55 Regolamento CE 1083/2006 Provincia di Bari PO FESR Puglia 2007-2013 Asse VI- Linea di intervento 6.2 Azione 6.2.1 Iniziative per le infrastrutture di supporto degli insediamenti produttivi Bando Regione Puglia BURP n. 117 del

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione Piemonte.

Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE BU51 24/12/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 30 novembre 2015, n. 38-2535 Linee guida finalizzate all'attuazione dei processi di mobilita' sostenibile per il personale della Regione

Dettagli

COMUNE DI POGGIBONSI (Provincia di Siena)

COMUNE DI POGGIBONSI (Provincia di Siena) SETTORE LAVORI PUBBLICI E MANUTENZIONI PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE Servizio proponente SUPPORTO AMMINISTRATIVO L.P. DETERMINAZIONE N. 163/LP DEL 07/11/2014 OGGETTO SERVIZIO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA

Dettagli

Comune di Monserrato Provincia di Cagliari Settore Urbanistica ed Edilizia Privata

Comune di Monserrato Provincia di Cagliari Settore Urbanistica ed Edilizia Privata Comune di Monserrato Provincia di Cagliari Settore Urbanistica ed Edilizia Privata DETERMINAZIONE DEL CAPO SETTORE N 61 DEL 10.12.2009 OGGETTO: Proroga contratti di collaborazione coordinata e continuativa

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

SETTORE AMBIENTE Ufficio Via Roma, 88-58022 Follonica (GR) Tel. 0566-59418 - Fax 0566-59213 mmontanari@comune.follonica.gr.it

SETTORE AMBIENTE Ufficio Via Roma, 88-58022 Follonica (GR) Tel. 0566-59418 - Fax 0566-59213 mmontanari@comune.follonica.gr.it PROGETTO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA DEI RIFIUTI URBANI PRODOTTI NEL QUARTIERE 167 OVEST COMUNE DI FOLLONICA RELAZIONE TECNICA-ILLUSTRATIVA 1 PROGETTO DI RACCOLTA RIFIUTI PORTA A PORTA

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO)

ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO) 1. OGGETTO DELL ALLEGATO ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO) L allegato si riferisce ai rifiuti da imballaggio a base cellulosica primari o comunque conferiti al gestore del

Dettagli

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005; Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge

Dettagli

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi: La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali Oggetto: Determinazione a contrarre ai fini dell affidamento della gestione associata del Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-assistenziale Anziani e Disabili - periodo: 01/01/2013-30/06/2015. IL

Dettagli

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE Circolare n. 5 del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE 1 Premessa... 2 2 Detassazione dei premi di produttività... 2 2.1 Regime

Dettagli

COMUNE DI GRADO Provincia di Gorizia DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

COMUNE DI GRADO Provincia di Gorizia DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE COMUNE DI GRADO Provincia di Gorizia AREA TECNICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Determinazione nr. 27 Del 16/01/2014 Data esecutività 16/01/2014 OGGETTO: PROCEDURA DI

Dettagli

366/98, DM 557/99, L.R.

366/98, DM 557/99, L.R. BILITÀ DI DELI BERAZI ONE UNTA REGI ONALE ionale della Sicurezza Stradale Variazione al Bilancio di previsione 2014 ai sensi dell art. 42 E GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE 1 L Assessore alle Infrastrutture

Dettagli

OGGETTO SPECIALISTA AMBULATORIALE O MEDICO DIPENDENTE PROSPETTIVE PROFESSIONALI ED ECONOMICHE A CONFRONTO

OGGETTO SPECIALISTA AMBULATORIALE O MEDICO DIPENDENTE PROSPETTIVE PROFESSIONALI ED ECONOMICHE A CONFRONTO 1 OGGETTO SPECIALISTA AMBULATORIALE O MEDICO DIPENDENTE PROSPETTIVE PROFESSIONALI ED ECONOMICHE A CONFRONTO QUESITO (posto in data 4 luglio 2014) Ho un contratto da specialista ambulatoriale a tempo indeterminato

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 10 MARZO 2016 88/2016/A ADESIONE DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO ALLA CONVENZIONE, STIPULATA DALLA SOCIETÀ CONSIP S.P.A., DENOMINATA CONVENZIONE APPARECCHIATURE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL AMMINISTRAZIONE CIVILE E PER LE RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE Ufficio VI - Valutazione Circolare n. Roma, Prot. N. M/ ALL UFFICIO I GABINETTO DEL CAPO

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 18 dicembre 2009. ModiÞ cazioni e integrazioni della deliberazione dell Autorità per l energia elettrica e il gas 25 gennaio 2008 ARG/elt 4/08 in materia di regolazione del servizio di dispacciamento

Dettagli

REGOLAMENTO. Attività Funzione Responsabile Firma. Amministratore Unico: Antonio MALLAMO. Modifiche. ASTRAL SpA Azienda Strade Lazio

REGOLAMENTO. Attività Funzione Responsabile Firma. Amministratore Unico: Antonio MALLAMO. Modifiche. ASTRAL SpA Azienda Strade Lazio Attività Funzione Responsabile Firma Redazione Verifica Approvazione Area Personale e Organizzazione Direttore Generale: Daniele LUCCI Amministratore Unico: Antonio MALLAMO Daniele Lucci Daniele Lucci

Dettagli

Determinazione Dirigenziale n. 1843 del 30/09/2015. Centro di responsabilità 32 Centro di costo 108 Pratica n. 3623741

Determinazione Dirigenziale n. 1843 del 30/09/2015. Centro di responsabilità 32 Centro di costo 108 Pratica n. 3623741 Determinazione Dirigenziale n. 1843 del 30/09/2015 Centro di responsabilità 32 Centro di costo 108 Pratica n. 3623741 Oggetto: APPALTO, AL CONSORZIO CONCESSIONI RETI GAS S.R.L. CONSORTILE, DEI SERVIZI

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione al compimento di operazioni su azioni proprie

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione al compimento di operazioni su azioni proprie 3. Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni ordinarie proprie ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile e dell art. 132 del D.Lgs. 58/1998 e relative

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04.

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04. Società controllata dal Cons.Svil.Ind.le VALLE del BIFERNO Zona Ind.le, snc 86039 TERMOLI (CB) Tel. +39 0875 755040 Fax +39 0875 755974 http://www.netenergyservice.it - info@netenergyservice.it COMUNICAZIONE

Dettagli

Parere n 52/2010 Indennità di posizione del segretario comunale in rapporto alla popolazione del Comune presso cui presta servizio

Parere n 52/2010 Indennità di posizione del segretario comunale in rapporto alla popolazione del Comune presso cui presta servizio Parere n 52/2010 Indennità di posizione del segretario comunale in rapporto alla popolazione del Comune presso cui presta servizio Il Comune di (omissis) chiede se al Segretario Comunale, precedentemente

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture

Ministero delle Infrastrutture Ministero delle Infrastrutture DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE STATALI, L EDILIZIA E LA REGOLAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI Direzione generale per la regolazione dei lavori pubblici CIRCOLARE N. 24734 Del

Dettagli

1. Il presente regolamento ha lo scopo di recepire i principi previsti per le pubbliche amministrazioni in materia di limiti ad alcune tipologie di spesa di cui al comma 2, in esecuzione della deliberazione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2832 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Modifiche

Dettagli

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE Stima del costo di trattamento e recupero Febbraio 2011 1 Redazione a cura di: Dott. Riccardo Civera, Ing. Vita Tedesco, Ing. Palma Urso 2Er 2 Indice 1 CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE...

Dettagli

Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania

Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania La riorganizzazione amministrativa deve essere concepita come parte di un più ampio processo che riguarda il governo dell Ateneo,

Dettagli

PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE. Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia

PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE. Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia PROGETTI PER L EFFICIENTAMENTO DELL ILLUMINAZIONE STRADALE PROVINCIALE 29 giugno 2012 29 giugno 2012 Mestre, Auditorium del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia INDICE DELLA PRESENTAZIONE La Provincia

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità

Dettagli

Comune di Parma DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DD-2014-422 DEL 28/03/2014

Comune di Parma DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DD-2014-422 DEL 28/03/2014 Comune di Parma DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DD-2014-422 DEL 28/03/2014 Inserita nel fascicolo: 2014.VII/12/3.3/3 Centro di Responsabilità: 65 4 2 0 - SETTORE WELFARE - SERVIZIO SERVIZI PER IL WELFARE

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso SISTEMA DI VALUTAZIONE PERMANENTE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE E DELLE PERFORMANCE ORGANIZZATIVE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI G.C. N. 15 DEL 9.2.2012 E MODIFICATO

Dettagli

Il quadro dei costi è coerente con le disposizioni del DPR 158/99. Organico e costo del personale.

Il quadro dei costi è coerente con le disposizioni del DPR 158/99. Organico e costo del personale. ONERE ANNUO A BASE DI GARA. Nelle pagine che seguono viene riportata l analisi economica conseguente alla esecuzione dei servizi, secondo le modalità minime indicate nell allegato Relazione Tecnica e nel

Dettagli

Circolare N.62 del 10 Aprile 2013

Circolare N.62 del 10 Aprile 2013 Circolare N.62 del 10 Aprile 2013 IMU e IRPEF, obblighi dichiarativi e figli a carico Gentile cliente con la presente intendiamo informarla su alcuni aspetti in materia di IMU e IRPEF, con particolare

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO (approvato dalla Commissione Centrale di Beneficenza nella riunione del 28 febbraio 2005; coordinato con le modifiche deliberate il 24 luglio 2007, il 16 dicembre

Dettagli

RELAZIONE E PIANO FINANZIARIO CONSUNTIVO 2013 TARES PREVENTIVO 2014-2016 TARI CITTA DI ARESE

RELAZIONE E PIANO FINANZIARIO CONSUNTIVO 2013 TARES PREVENTIVO 2014-2016 TARI CITTA DI ARESE RELAZIONE E PIANO FINANZIARIO CONSUNTIVO 2013 TARES PREVENTIVO 2014-2016 TARI CITTA DI ARESE PIANO ECONOMICO FINANZIARIO TARES 2013 TARI 2014-2016 1 1. PREMESSA Il presente documento contiene la relazione

Dettagli

(VEDI ART. 29 DEL REGOLAMENTO SULL ATTIVITA CONTRATTUALE CC. N. 20/2011)

(VEDI ART. 29 DEL REGOLAMENTO SULL ATTIVITA CONTRATTUALE CC. N. 20/2011) REGOLAMENTO SULLA COOPERAZIONE SOCIALE APPROVATO CON DELIBERAZIONE C.C. N. 123 DEL 8 OTTOBRE 2001 (VEDI ART. 29 DEL REGOLAMENTO SULL ATTIVITA CONTRATTUALE CC. N. 20/2011) ART. 1 - OGGETTO Il presente regolamento

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 - Comune Saint Denis. Life Cycle Engineering: www.studiolce.it

Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 - Comune Saint Denis. Life Cycle Engineering: www.studiolce.it Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001 - Comune Saint Denis Life Cycle Engineering: www.studiolce.it 0 Introduzione: Certificazione ambientale Il Sistema di Gestione Ambientale L'obiettivo del Sistema

Dettagli

PROCEDURA --------------------------------------

PROCEDURA -------------------------------------- PROCEDURA PER L ACQUISIZIONE DI BENI IMMOBILI (AREE O FABBRICATI) FUNZIONALI ALL EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO -------------------------------------- La PROVINCIA DI GENOVA, nella sua qualità

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli