UFFICIO DI PIANO DELL AMBITO TERRITORIALE 1 - BERGAMO Comuni di Bergamo, Gorle, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone

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1 UFFICIO DI PIANO DELL AMBITO TERRITORIALE 1 - BERGAMO Comuni di Bergamo, Gorle, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone Area: famiglie e minori TAVOLO DI LAVORO ADOLESCENTI E GIOVANI LETTURE E ORIENTAMENTI PER UNA POLITICA A FAVORE DEGLI ADOLESCENTI E DEI GIOVANI DELL AMBITO TERRITORIALE DI BERGAMO Bergamo, novembre 2007 Questo documento rappresenta uno dei prodotti che il Tavolo di Lavoro Adolescenti e Giovani ha realizzato per concretizzare il proprio mandato 1, che prevedeva di: - sviluppare contributi e indicazioni tecniche operative per le aree di intervento, con particolare attenzione all evoluzione dei bisogni e alla valorizzazione delle risorse del territorio; - promuovere la cultura della integrazione e della costruzione di forme di collaborazione orizzontali, strutturare la rete e i rapporti trasversali; - promuovere la sussidiarietà come contributo alla costruzione della comunità locale; - sviluppare sintesi e integrazioni che consentano di tenere insieme i diversi portatori di interesse (i Tavoli come stakeholders delle comunità locali); - individuare soluzioni innovative anche per contribuire con risorse proprie allo stesso funzionamento dei Tavoli; - far crescere la cultura della aggregazione di Ambito, individuando forme sempre più significative di coordinamento e raccordo; - sostenere la partecipazione ed in particolare rinforzare la presenza di alcune rappresentanze istituzionali. Per offrire il suo apporto alla elaborazione di una politica di Ambito Territoriale a favore degli adolescenti, il Tavolo di Lavoro Adolescenti e Giovani ha coinvolto numerosi referenti di organizzazioni territoriali in un percorso di confronto e approfondimento che si è sviluppato a partire dalla individuazione di quattro aree prioritarie di attenzione: La prevenzione del disagio socio-culturale e la promozione della salute, della sicurezza e del benessere - Il contrasto alla dispersione scolastica - La sensibilizzazione ai temi inerenti le condotte a rischio e l educazione alla salute e (es. le problematiche correlate al consumo di sostanze psicoattive, la sicurezza stradale e domestica, l educazione affettiva e sessuale e la promozione di stili di vita sani) 1 Tratto dal documento dell Ufficio di Piano di Bergamo Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Zona delle Politiche sociali dell Ambito territoriale 1 di Bergamo 1

2 - L ascolto e il supporto ai ragazzi e alle famiglia di fronte al disagio adolescenziale transitorio, correlato a situazioni di insuccesso scolastico, difficoltà di ordine psicologico e relazionale, ecc. (le cosiddette adolescenze difficili) La promozione di politiche di inclusione degli adolescenti stranieri - L inserimento scolastico - L alfabetizzazione - L integrazione culturale dei ragazzi e delle famiglie - Il supporto e l accompagnamento ai processi di individuazione degli adolescenti stranieri fra cultura di origine e cultura del contesto di vita attuale La promozione delle competenze e dei diritti degli adolescenti e dei giovani - L implementazione del diritto/dovere di legalità e di cittadinanza e del senso di appartenenza alla comunità - La promozione di competenze espressive e partecipative, del protagonismo e della solidarietà - L informazione e l orientamento - La valorizzazione, lo sviluppo e l innovazione delle opportunità di aggregazione e socializzazione in preadolescenza e adolescenza nei diversi contesti di vita dei ragazzi Il supporto alla genitorialità come opportunità di sviluppo di competenze relazionali e pedagogiche e di corresponsabilità educativa - La sensibilizzazione e la formazione delle famiglie per sviluppare le competenze educative, sostenerle nella gestione del ruolo genitoriale - Il supporto ai genitori nella accompagnamento dei figli di fronte a percorsi evolutivi difficili - La promozione della genitorialità sociale nei diversi contesti di esercizio della responsabilità educativa Ciascun sottogruppo di lavoro ha sviluppato un approfondimento in un area specifica per evidenziare le problematiche e le opportunità più significative da porre all attenzione dell Ufficio di Piano e degli attori sociali che concorrono alla programmazione di politiche a favore degli adolescenti e dei giovani. Questo elaborato sintetizza le considerazioni emerse, proponendo un analisi certamente parziale delle questioni trattate, ma che valorizza la pluralità di sguardi sui diversi problemi per consentire di coglierli nella loro concretezza, per evidenziare gli elementi di diversificazione che li caratterizzano e le costanti che li definiscono in modo trasversale, nell intento di facilitare il compito di ricomporre i diversi sguardi in una visione strategica più allargata che permetta di pianificare interventi in coerenza con la pluralità dei bisogni e la varietà dei contesti in cui si esprimono. In questa prospettiva il documento propone alcune mappe utili alla lettura dei problemi, evidenzia risorse che potrebbero essere ulteriormente valorizzate e propone suggerimenti operativi e metodologici da valutare in fase di programmazione. Sulla base dei dati e degli orientamenti proposti, l Ufficio di Piano potrà a sua volta definire priorità di investimento, aree di ulteriore approfondimento e nuovi mandati attuativi, in riferimento ai quali il Tavolo di Lavoro Adolescenti e Giovani potrà svolgere una funzione di raccordo e monitoraggio e potrà dare vita a collaborazioni operative per concorrere a concretizzare la sussidiarietà come contributo alla costruzione della comunità locale. 2

3 LE AREE DI ATTENZIONE ATTENZIONI TRASVERSALI Più volte nel corso del dibattito svolto nel Tavolo di Lavoro e nei sottogruppi si è segnalata come priorità assoluta per sviluppare una politica a favore dell adolescenza (in particolare per quanto riguarda l Ambito Territoriale che comprende la città capoluogo della provincia) l esigenza di riconfigurare in un disegno organico le numerose risorse che comunque vengono investite nel territorio in termini di organizzazioni, competenze, presenze territoriali, disponibilità alla cooperazione, finanziamenti. Ciò vale a maggior ragione in una situazione in cui si stanno rapidamente modificando gli assetti istituzionali e organizzativi, che hanno visto affacciarsi ai processi programmatori degli enti locali anche altri soggetti: dagli Ambiti Territoriali, alla cooperazione, alle nuove titolarità dell associazionismo familiare, del volontariato e della cooperazione promosse dalla L.R. 23/00 Si è modificato il ruolo dell ASL che ha ceduto numerose competenze gestionali per l area Minori ai Comuni e agli Ambiti Territoriali. Sono venuti meno i canali di finanziamento che promuovevano modalità di intervento coordinate tra soggetti diversi e consentivano programmazioni su orizzonti temporali pluriennali (ad es. L. 285, L. 45 e L. 40), mentre sono state mantenute forme di finanziamento che promuovono la diversificazione delle titolarità degli interventi a supporto delle famiglie. Questa situazione propone agli enti locali che sono chiamati a fare programmazione sociale a livello comunale e zonale, nuove e più urgenti istanze di ricomposizione per far convergere intorno ad alcuni obiettivi programmatici condivisi e ad alcune attenzioni specifiche e inedite, che travalicano i confini dei tradizionali settori di intervento, le risorse e i contributi che i diversi attori sociali possono mettere in campo nel rispetto e nella valorizzazione della loro specificità e autonomia. Per svolgere questo compito i Comuni e l Ufficio di Piano potranno avvalersi del contributo che il Tavolo di Lavoro potrà offrire in termini di raccordo con le realtà rappresentate, di monitoraggio dei bisogni e degli interventi attivati e di promozione di collaborazioni in rete all attuazione dei progetti. Ma l analisi svolta ha messo in luce la necessità di sviluppare ulteriori iniziative e strumenti capaci di connettere in modo efficace elaborazioni e azioni prodotte ai diversi livelli: dall Assemblea dei Sindaci ai coordinamenti locali. Operando in questa direzione e valorizzando la funzione del Tavolo di Lavoro, sarà possibile dare ulteriore impulso alle forme di sussidiarietà che si realizzano nei luoghi di prossimità con i bisogni e le risorse presenti nei diversi contesti e incrementare la capacità di comprensione e valorizzazione delle dinamiche specifiche delle diverse unità territoriali. Rispetto alle esigenze di potenziare il sistema di raccordo, dal confronto nei sottogruppi sono emersi numerosi suggerimenti che vengono riproposti nel documento in riferimento a ciascuna area di approfondimento in modo che possano essere ripresi e valutati nelle sedi opportune. Si è ritenuto utile invece proporre in modo specifico alcune indicazioni relative all esigenza di migliorare e potenziare il sistema informativo a livello di Ambito Territoriale, in quanto la possibilità di offrire una informazione completa ed effettivamente accessibile a tutti i cittadini rappresenta un presupposto trasversale per tutte le aree di attenzione approfondite. 3

4 1. L informazione e il raccordo in rete per garantire l accesso alle prestazioni e promuovere progettualità integrate Una informazione aggiornata, completa e accessibile costituisce lo strumento di base per garantire il diritto di tutti i cittadini ad accedere alle prestazioni e alle risorse presenti nel settore pubblico, del privato sociale e del mercato. In particolare questo vale per il sistema dei servizi rivolti agli adolescenti e alle loro famiglie. Numerose sono infatti le problematiche che possono interferire con il processo di crescita e di costruzione dell identità in età adolescenziale e molto articolato e frammentato è il quadro dei servizi e delle risorse presenti sul territorio per aiutare i ragazzi e supportare le famiglie o per promuovere opportunità educative. Le organizzazioni che si occupano delle diverse problematiche dell adolescenza raccolgono numerose testimonianze dei pellegrinaggi delle famiglie alla ricerca di informazioni e orientamenti utili a dissipare dubbi e ansie, a inquadrare problemi, in riferimento ai quali non sempre sono chiare le competenze istituzionali, i servizi disponibili e soprattutto non sono lineari i percorsi per accedervi, cosicché le persone sperimentano situazioni di solitudine di fronte ad un sistema d offerta che, anziché apparire ricco di opportunità, viene percepito come disorientante. Sul versante della domanda, la possibilità di disporre di una informazione accessibile e completa del quadro delle risorse disponibili assume inoltre una valenza preventiva particolarmente significativa in quanto può contribuire, insieme ad altri interventi, ad abbreviare i tempi di riconoscimento del disagio e di presa in carico dei problemi, rendendo più efficaci i trattamenti susseguenti. Sul versante dell offerta, un più efficace sistema informativo e un azione specifica di coordinamento possono facilitare i processi di raccordo e collaborazione tra i diversi soggetti istituzionali e sociali, per favorire l attivazione di progettualità integrate e contenere gli sprechi di risorse derivanti da sovrapposizioni o da modalità di intervento sconnesse e autoreferenziali. In riferimento all esigenza di sviluppare il sistema informativo e il raccordo in rete, si sono segnalate alcune risorse da valorizzare e sono stati indicati alcuni suggerimenti operativi. Risorse da valorizzare - La presenza nell Ambito Territoriale di diversi livelli di raccordo fra servizi e agenzie educative: la rete dei progetti di ADM territoriale e dei servizi aggregativi che ha già una configurazione di Ambito; il coordinamento degli Oratori della città che intende comprendere nel prossimo futuro anche gli oratori degli altri comuni dell Ambito; la presenza di numerose realtà associative e del volontariato che si raccordano, oltre che attraverso il Tavolo Adolescenza, anche in altri ambiti di coordinamento (Consulta Politiche Familiari del Comune di Bergamo, Progetti Giovani comunali...) - Il Gruppo Reti Sociali del Comune di Bergamo, un gruppo di lavoro interassessorile che sta sviluppando riflessioni sui modelli di intervento integrato nelle realtà territoriali della città e avviando azioni di mappatura e di informazione - Alcuni osservatori in possesso di dati e informazioni sulla condizione adolescenziale, in particolare: l Osservatorio Politiche Sociali della Provincia di Bergamo che dispone di mappature relative ai servizi educative e socio assistenziali e di dati inerenti i bisogni sociali e l Osservatorio Diocesano per i minori che dispone in particolare di informazioni circa i percorsi degli adolescenti nelle realtà ecclesiali - Il Punto Famiglia, in fase di costituzione da parte del Comune di Bergamo, che si propone come ambito di raccordo e di erogazione di servizi a supporto delle famiglie. - Lo Spazio POI Progetto Orientamento e Informazione presso la struttura del Polaresco che oltre a comprendere le progettualità promozionali del Comune di Bergamo prevede l avvio a breve dell attività del servizio Informagiovani, che si propone come un sistema informativo e orientativo decentrato nei luoghi di interazione significativa con i giovani (e i loro genitori) 4

5 - Il Portale Giovani dei Comuni dell Ambito Territoriale che si propone come risorsa informativa mirata a un target adolescenziale e giovanile - L iniziativa in fase di realizzazione da parte del Gruppo Tecnico Adolescenza, organismo interistituzionale promosso dalla Provincia di Bergamo, che prevede l attivazione di un sito internet finalizzato a offrire un quadro informativo complessivo delle risorse educative, assistenziali e socio sanitarie presenti nel territorio della bergamasca. Suggerimenti a livello operativo Per sviluppare una più efficace informazione nei confronti dei cittadini ma anche degli attori sociali impegnati negli interventi si segnala la necessità di: - assicurare ambiti di raccordo e strumenti di coordinamento capaci di mantenere in rete tutti i livelli di organigramma che vanno dagli organismi di Ambito Territoriale fino ai raccordi a livello comunale o di quartiere (Assemblea dei Sindaci, Ufficio di Piano, assessorati... équipes territoriali e consulte giovanili) - attivare un azione preliminare di mappatura completa e aggiornata dei servizi e delle risorse presenti sia a livello di settore Pubblico, sia a livello del Terzo Settore(cooperazione, volontariato), sia a livello dell offerta del mercato - sviluppare un sistema informativo dinamico capace di raggiungere diversi target (famiglie, ragazze e ragazzi, giovani, scuole, oratori, contesti aggregativi...) attraverso strumenti diversificati (quali sito internet, opuscoli, sportelli...) realizzato attraverso intese e convenzioni che vedano in un ruolo attivo i diversi soggetti (Enti locali, Asl, Provincia, Scuole, Cooperazione, Oratori, Associazioni...) interessati a produrre un sistema articolato e decentrato di servizi informativi, orientativi e promozionali. 5

6 AREA PREVENZIONE In merito al tema della prevenzione dei rischi, la promozione di salute, sicurezza e benessere in adolescenza sono state evidenziate le seguenti attenzioni: 1. I fattori di insuccesso scolastico e le ricadute negative in adolescenza La riflessione si è più volte soffermata sull importanza strategica di sviluppare attenzioni e investimenti sulle problematiche relative all insuccesso scolastico, con l obiettivo di prevenire problemi psicologici per i ragazzi e crisi del sistema familiare, che ne possono derivare. Si sono individuati quattro fattori che sembrano particolarmente importanti da monitorare: - i disturbi specifici dell apprendimento (comprendendo anche i disturbi di attenzione e iperattività) per cui si registra nelle famiglie e nella scuola una attenzione crescente ma ancora insufficiente - le difficoltà legate alla condizione dei ragazzi stranieri (accoglienza, alfabetizzazione, integrazione socio culturale...) - le fragilità familiari - le difficoltà relazionali con gli adulti e i coetanei dentro i contesti educativi (rapporti problematici alunno-docente, bullismo, emarginazione...) Risorse da valorizzare - Il progetto del Ministero della Pubblica Istruzione per l apertura pomeridiana delle scuole 2 - Gli interventi attivati dalle associazioni impegnate nella prevenzione dei disagi derivanti da difficoltà specifiche di apprendimento (AID, AIDIAI,...) e dall Ufficio Scolastico Provinciale rivolti a operatori, insegnanti e genitori per sensibilizzare e sviluppare competenze utili a favorire il riconoscimento e la presa in carico precoci dei disturbi dell apprendimento con strumenti e metodologie adeguate. - La rete dei progetti extrascuola come strumento per la prevenzione dell insuccesso scolastico e opportunità per raccordare le responsabilità educative della famiglia, della scuola e del territorio intorno al diritto dei ragazzi all apprendimento e alla cultura - L investimento ASL e dell Ufficio Giovani del Comune di Bergamo sulle strategie di peer education nella scuola Secondaria di 2 grado attraverso proposte formative e di accompagnamento nelle sperimentazioni rivolte a studenti e docenti. - L esperienza del Progetto 2you, gestito dal CSI di Bergamo, che ha coinvolto 10 istituti superiori della città, attivando laboratori con la finalità di prevenire la dispersione scolastica Suggerimenti a livello operativo - Valutare l ipotesi di estensione delle funzioni delle èquipes psico pedagogiche anche all area della scuola secondaria di 1 e 2 grado - Orientare la progettazione dei soggetti operanti nell Ambito Territoriale di Bergamo per il bando 2008 della L.R. 23/99 ponendo in particolare risalto l obiettivo di contrastare la dispersione scolastica nel biennio obbligatorio della scuola secondaria di 2 grado - Avviare uno spazio di confronto a livello di Ambito Territoriale sui progetti attivati coi fondi del Diritto allo studio per individuare coordinate di riferimento condivise finalizzate a orientare su obiettivi strategici definiti l offerta formativa e a favorire la diffusione delle buone prassi 2 Nota 4026/P5 del 29/8/07, applicativa della Legge 296/06 Art.1 comma 627-Finanziaria

7 2. Gli interventi di ascolto, consultazione e presa in carico integrata per gli adolescenti e i loro familiari In quest area sono state evidenziate particolari criticità e carenze riguardo alle risorse per supportare gli adolescenti e le loro famiglie lungo percorsi evolutivi che possono rivelarsi problematici e difficili, senza però configurarsi in un quadro patologico definito e strutturato. Si tratta di forme di disagio che si manifestano sotto forma di abbandono scolastico, disturbi alimentari, consumo di sostanze psicoattive, isolamento a livello relazionale, rifiuto dell autorità genitoriale, atti di devianza, ecc. Di fronte a questo tipo di problematiche le famiglie vivono un senso di disorientamento perché non trovano risposte nei servizi socio assistenziali strutturati sui disturbi conclamati che, là dove prevedono forme di presa in carico di queste problematiche, sono oberati di richieste o prevedono una presa in carico di tipo settoriale. D altro canto il ricorso all offerta del mercato espone le famiglie a incertezze circa la scelta delle risorse più adeguate, oltre che a onerosi impegni a livello economico. Risorse da valorizzare - L Unità Operativa Adolescenza e il Dipartimento Dipendenze dell ASL, che avendo maturato in questi anni molte competenze in questo settore e disponendo oggi di pochissime risorse da dedicare alla consultazione diretta di adolescenti e famiglie, sono interessati a svolgere un ruolo di consulenza tecnico-scientifica in collaborazione con altre risorse territoriali - Il Consultorio Familiare dell ASL, per consultazioni relativa al rapporto tra genitori e figli preadolescenti e adolescenti, per indicazioni psicopedagogiche, per mediazioni familiari in caso di separazione dei genitori, per attività di filtro finalizzato all invio ai Servizi specialistici nel caso di patologie specifiche. - Il Servizio Adolescenti dell Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate, che prevede équipes integrate di competenze afferenti alla Neurospsichiatria e alla Psichiatria per offrire dei servizi di consultazione e presa in carico breve, itineranti sul territorio provinciale. Il servizio è a termine per scadenza del finanziamento triennale. - La rete dei CIC nella scuola secondaria di 2 grado che costituisce una risorsa capace di offrire un supporto orientativo a livello psicologico a un numero significativo di adolescenti con risultati validati. - Il Consultorio diocesano C. Scarpellini, centro accreditato presso la Regione Lombardia, di consulenza psico-pedagogica per genitori e adolescenti - Il Centro Meta, di orientamento, consulenza e formazione nell area adolescenziale e giovanile del Patronato San Vincenzo di Bergamo. - La rete decentrata di Spazio Poi e dei servizi aggregativi dei comuni dell Ambito che nella loro costante interazione con le domande e le problematiche adolescenziali e giovanili intercettano bisogni e consentono di sviluppare risposte mirate Suggerimenti a livello operativo - Avviare un azione di mappatura per rilevare la risorse già attive nel territorio ai diversi livelli, che comprenda anche gli interventi di ascolto nelle scuole che procedono sulla base di accordi definiti con le singole dirigenze scolastiche. - Sviluppare un piano di informazione sulle risorse disponibili per la consultazione rivolto in modo mirato a genitori e adolescenti - Stimolare gli enti deputati a livello istituzionale a svolgere funzioni di ascolto e consultazione nei confronti delle famiglie e degli adolescenti (Consultorio Familiare, Neuropsichiatria, Psichiatria, Sert,...) a definire con gli enti locali modalità concordate di gestione delle attività - Verificare la possibilità da parte dell Ambito Territoriale di attivare forme di accreditamento sulla base di precisi criteri di qualità (individuati in collaborazione con il Servizio 7

8 Adolescenza dell ASL), collegandoli eventualmente alla possibilità di vaucherizzazione degli interventi di consultazione. - Rilanciare l ipotesi di estendere l azione delle équipes psicopedagogiche ai diversi ordini di scuola e ai diversi target (oltre che ai docenti anche ai ragazzi e ai genitori), ad es. sul modello delle équipes attive nell Ambito n. 12 Isola Bergamasca. - Valutare ipotesi di ampliamento degli ambiti di erogazione dei servizi di consultazione per adolescenti: oltre alla scuola anche presso il Polaresco e gli Informagiovani, nei servizi aggregativi e in alcuni servizi extrascuola rivolti in specifico ad adolescenti stranieri raccordandoli più strettamente ai servizi di presa in carico. 3. Gli interventi di formazione a valenza preventiva per gli adolescenti all interno di un progetto in rete a livello di Ambito Territoriale A partire da una breve ricognizione interna al sottogruppo sugli interventi di prevenzione rivolti al target adolescenziale (educazione alla salute e alla sicurezza, prevenzione delle problematiche correlate al consumo di sostanze psicoattive, educazione alla sessualità e affettività ), si è confermata la percezione che vi è una straordinaria ricchezza di iniziative preventive che tuttavia vengono spesso erogate secondo modalità autoreferenziali e difficilmente inquadrabili in un disegno progettuale di più ampio respiro. In altri termini l erogazione degli interventi obbedisce maggiormente alle ragioni della domanda, piuttosto che ad una strategia di pianificazione dell offerta in vista di obiettivi di efficacia e di uso efficiente delle risorse. L ipotesi condivisa è che l assunzione di questi interventi all interno di un progetto quadro, definito a livello di Ambito Territoriale attraverso modalità di progettazione partecipata e atti di intesa, possa offrire un importante valore aggiunto soprattutto per quanto riguarda gli interventi già attivi nella scuola e quelli che potrebbero essere attivati con maggior sistematicità nei confronti di figure educative che intrattengono interazioni significative con gli adolescenti: i cosiddetti moltiplicatori, individuabili ad esempio negli animatori delle varie attività proposte agli adolescenti negli oratori, negli educatori dei centri di aggregazione e degli spazi giovanili e nelle società sportive... Risorse da valorizzare - L unità Operativa Adolescenza dell ASL di Bergamo che ha sviluppato notevoli competenze soprattutto nell ambito dell educazione affettiva e sessuale e può svolgere un importante e autorevole funzione di supporto a livello tecnico scientifico - Il Consultorio Familiare dell ASL, che attua da anni interventi di Educazione Sessuale e all Affettività nelle scuole secondarie di secondo grado (scuole medie superiori), con particolare attenzione agli Istituti Professionali. - La Commissione per la Prevenzione del Dipartimento per le Dipendenze dell ASL di Bergamo che ha elaborato indicazioni sulle evidenze di efficacia tratte dalla letteratura scientifica internazionale, in merito agli interventi di prevenzione nella scuola, nella comunità locale e nei luoghi del divertimento notturno. - Il Servizio di Medicina di Comunità dell ASL di Bergamo che ha sviluppato numerosi programmi di educazione alla salute con le scuole e con le agenzie educative della provincia - Il Gruppo Tecnico Adolescenza, organismo interistituzionale promosso dalla Provincia di Bergamo, finalizzato ad elaborare indicazioni di carattere tecnico metodologico sulle politiche promozionali e preventive - Il Consultorio diocesano C. Scarpellini, centro accreditato presso la Regione Lombardia, che ha sviluppato con competenze specifiche di educazione della sessualità, perfezionate presso l Istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze (IRF) e propone iniziative formative sull educazione degli affetti e della sessualità soprattutto in riferimento alle scuole secondarie di primo e secondo livello 8

9 - I Poli per l educazione alla Salute Ufficio Scolastico Provinciale - Ufficio Sostegno alla persona - Le équipes territoriali, i coordinamenti di quartiere e le consulte giovanili che possono promuovere iniziative preventive coinvolgendo in rete scuola, oratori, agenzie educative, spazi e centri giovanili... - Le realtà associative e le cooperative rappresentate al Tavolo Adolescenti e Giovani che sviluppano interventi preventivi in settori di interventi specifici - Le aggregazioni e associazioni giovanili del territorio individuate come potenziali attori di strategie innovative di relazione comunicativa verso adolescenti e giovani; - Lo spazio Polaresco per l attivazione di dinamiche di partecipazione e di coinvolgimento di realtà giovanili - Il Tavolo promosso dal comune di Bergamo sulla sicurezza stradale - Le collaborazioni con strutture commerciali che incrociano l aggregazione giovanile e le associazioni di categoria; Suggerimenti a livello operativo - Definire intese operative e formali fra l Ufficio di Piano e le diverse realtà territoriali che possono esprimere attenzioni e interventi a carattere preventivo per sviluppare progettualità di Ambito finalizzate a attuare programmi di prevenzione improntati a criteri di efficacia, di efficienza, di perequazione territoriale e di coerenza con i bisogni dei destinatari; - Definire una programmazione pianificata su un triennio per formare le competenze necessarie ai mediatori formativi (docenti o pari) per attivare interventi a valenza preventiva nei contesti scolastici in relazione a tematiche centrali per le transizioni adolescenziali, quali possono essere la sicurezza e la prevenzione dei rischi in ambito stradale, domestico e lavorativo, l educazione all affettività e alla sessualità, l educazione alla salute, l educazione alla legalità, la sensibilizzazione sui rischi correlati al consumo di alcol e sostanze psicoattive,...; - Definire programmi da attuare in partnership con le agenzie educative attive nell Ambito Territoriale e disponibili ad una collaborazione in rete per sensibilizzare ai temi della prevenzione e per promuovere competenze preventive specifiche in riferimento alle figure educative che interagiscono con il target adolescenziale: educatori professionali dei centri e degli spazi di aggregazione giovanile, catechisti e animatori degli oratori e dei CRE, allenatori delle società sportive, educatori, formatori e animatori di associazioni, capi scouts, membri di gruppi e associazioni giovanili... 9

10 AREA ADOLESCENTI STRANIERI Per quanto concerne il tema delle attenzioni alla condizione degli adolescenti stranieri sono state evidenziate le seguenti aree di investimento: 1. Il supporto all inserimento nella scuola e la prevenzione dell insuccesso scolastico La scuola costituisce un elemento di primaria importanza nel percorso di crescita e di inclusione sociale dei ragazzi stranieri e delle loro famiglie. La possibilità di offrire ai figli delle chanches scolastiche e formative che pongano le basi per un futuro sereno e appagante per i figli rappresenta l aspettativa prioritaria per le famiglie migranti, spesso l elemento chiave che dà senso al loro progetto migratorio. Per i ragazzi stranieri, che si trovano a costruire la loro identità personale e sociale, dovendo contemporaneamente confrontarsi con i numerosi problemi che caratterizzano la vita dei migranti (linguistiche, culturali, materiali, sociali...), con le difficoltà di un adolescenza che propone spesso una doppia fatica evolutiva rispetto ai coetanei italiani e con le forti aspettative di riscatto sociale della famiglia, l insuccesso scolastico può rappresentare un problema schiacciante. In questi anni la scuola ha compiuto uno sforzo straordinario per poter offrire percorsi didattici adeguati ad accogliere e formare i ragazzi stranieri, operando in condizioni emergenziali imposte dalla impossibilità a programmare gli interventi di fronte ad afflussi poco prevedibili e alla varietà delle lingue e delle culture con cui i docenti sono chiamati a confrontarsi. Nel corso degli anni la scuola ha sviluppato al suo interno competenze, percorsi, procedure, strumenti e approcci che hanno consentito di reggere di fronte a questa impegnativa sfida. Parallelamente nei territori si sono sviluppate iniziative promosse da realtà ecclesiali (fra cui numerosi oratori) associazioni e cooperative che hanno dato un contributo fondamentale per accompagnare e supportare i ragazzi e le loro famiglie straniere nel percorso di inclusione sociale. Benché a livello strutturale la problematica dell inserimento dei ragazzi stranieri nella scuola appaia sostanzialmente sotto controllo, tuttavia, per la complessità del problema, i numerosi livelli su cui esso di esprime e la grande varietà delle situazione che si presentano, sono ancora numerosi gli elementi di criticità e le aree di possibile miglioramento. Si segnalano in particolare alcune difficoltà a garantire l inserimento in alcune Scuole Secondarie di 2 grado, limitando la scelta della scuola che più risponda alle aspettative di continuità con il progetto formativo dell alunno straniero che giunge nel nostro paese ad anno scolastico avviato, perchè in diversi istituti si registra il raggiungimento del limite massimo del numero di alunni consentito per classe o la mancanza di spazi. Diverse difficoltà ravvisate a carico della fase di inserimento sono riconducibili al disorientamento degli alunni e delle famiglie di fronte a un sistema scolastico nuovo, che in diversi casi differisce in modo rilevante da quello del paese di provenienza. Oltre alle difficoltà di acquisizione delle competenze linguistiche, si pone quindi anche il problema di disporre di adeguati supporti orientativi per consentire di interagire correttamente con le opportunità, i vincoli e le richieste che regolano la vita scolastica. In riferimento al problema dell insuccesso scolastico dei ragazzi stranieri, anche per quanto riguarda gli studenti da tempo inseriti nel nostro sistema scolastico, si segnala l esigenza di sviluppare maggiori investimenti nell area dell orientamento scolastico, in quanto si rileva che le famiglie dispongono di poche informazioni sull offerta formativa e, in diversi casi, utilizzano per la scelta della scuola secondaria criteri che enfatizzano le aspettative di status sociale dei genitori, oppure aspetti di ordine molto pratico (come la vicinanza della scuola alla residenza o la necessità di far accedere al più presto i figli nel mondo del lavoro), trascurando le aspirazioni dei 10

11 ragazzi e una valutazione più attenta alle reali capacità dei figli di sostenere la proposta formativa della scuola scelta. Dai dati resi disponibili dallo Sportello scuola per l integrazione degli alunni stranieri di Bergamo si registra una marcata tendenza delle famiglie straniere residenti in provincia a privilegiare la scelta di corsi professionali offerti da organizzazioni con sede vicina al luogo di residenza, mentre nel capoluogo si rileva una più omogenea distribuzione degli studenti stranieri in scuole di diverso tipo. Di fronte alle aree di criticità che sollecitano l impiego di nuove e più mirate attenzioni si è condivisa nel gruppo l idea che sia necessario intervenire attraverso progettualità che vedano messe in campo tutte le competenze specifiche dei soggetti istituzionali (la scuola, gli enti locali i servizi...), valorizzando al contempo le vocazioni particolari dei diversi attori sociali del territorio e operando un clima di chiarezza circa le rispettive responsabilità e prerogative, in un ottica di continuità formativa fra il tempo scuola e l extrascuola. Risorse da valorizzare - Le competenze e la strumentazione sviluppata in questi anni dall Ufficio Scolastico Provinciale e dagli istituti scolastici in tema di accoglienza degli alunni stranieri, di alfabetizzazione e di interculturalità con l apporto fondamentale dello Sportello scuola per l integrazione degli alunni stranieri di Bergamo, che ha svolto azioni di ricerca e di approfondimento del fenomeno, di formazione per i docenti, di raccordo tra le esperienze, tra gli istituti scolastici e con gli enti locali. - Le competenze e l esperienza dalle realtà che operano nel campo dell interculturalità, con un particolare riferimento alle associazioni rappresentate al Tavolo Adolescenza (Arci Bergamo, Associazione Arcobaleno, Associazione Fabbrica dei Sogni) che esprimono la loro specificità nella capacità di operare in un rapporto di forte prossimità con ragazzi e famiglie, di rispondere con flessibilità e urgenza alle svariate problematiche che di volta in volta si possono presentare - La rete dei servizi extrascuola che vede impegnati in prima fila gli oratori e le associazioni e che svolgono un attività ad ampio raggio, a partire dal supporto allo studio per arrivare a sostenere ragazzi e genitori sia nella quotidianità, sia di fronte a problematiche particolari. - La funzione che potrà svolgere tra breve lo Spazio POI Progetto Orientamento e Informazione e il Polaresco in riferimento alle problematiche specifiche di orientamento e di promozione di competenze nei confronti dei ragazzi stranieri e delle loro famiglie - Il progetto del Ministero della Pubblica Istruzione per l apertura pomeridiana delle scuole (Nota 4026/P5 del 29/8/07, applicativa della Legge 296/06 Art.1 comma 627-Finanziaria 2007) che offre l opportunità di attivare nella scuola e nel territorio nuovi spazi di inclusione sociale e di scambio interculturale - L esperienza del Progetto 2you, gestito dal CSI di Bergamo, che ha coinvolto 10 istituti superiori della città, attivando laboratori con la finalità di prevenire la dispersione scolastica - La rete degli spazi e dei centri aggregativi e degli oratori Suggerimenti a livello operativo - Sviluppare più efficaci e organiche modalità di collaborazioni fra enti locali, scuola e attori sociali territoriali per definire strategie di supporto agli alunni stranieri e alle loro famiglie in continuità fra scuola e extrascuola. - Promuovere da parte delle realtà istituzionali dei cantieri di progettazione partecipata aperti alle risorse territoriali per sviluppare progettualità sulle diverse problematiche individuate, a partire ad esempio dal nascente Spazio POI, valorizzando, all interno del modello di intervento decentrato che si intende adottare, la funzione di prossimità esercitata dalle associazioni impegnate nei territori a sostegno degli stranieri; oppure nella progettazione delle iniziative promosse nell ambito del progetto del Ministero della Pubblica Istruzione per 11

12 l apertura pomeridiana delle scuole, in modo da evitare una inopportuna concorrenza con le proposte dell extrascuola, valorizzando invece questa opportunità di creare nuovi spazi di inclusione sociale e di scambio interculturale proprio grazie alle competenze e alle risorse sviluppate nelle esperienze extrascolastiche. - Valorizzare la funzione dello Sportello scuola per l integrazione degli alunni stranieri di Bergamo anche in rapporto ai servizi di supporto scolastico presenti nel territorio e che collaborano con gli istituti scolastici dell Ambito Territoriale valutando la possibilità di proporsi anche come centro risorse per raccogliere, far conoscere e diffondere buone prassi e strumenti operativi. - Qualificare e stabilizzare le risorse che operano nel campo della mediazione culturale per raccordarle oltre che con la scuola anche con le realtà che operano nel territorio 2. L accompagnamento educativo, la socializzazione e l inclusione sociale Oltre alla scuola anche i luoghi di socialità e di aggregazione rappresentano per i preadolescenti e gli adolescenti stranieri una importante opportunità per migliorare le competenze comunicative e relazionali, per sviluppare relazioni significative, per fare esperienze di inclusione sociale, per reperire informazioni, orientamenti e supporti circa le problematiche tipiche dell adolescente e quelle più specifiche dell essere adolescenti stranieri. La presenza nei territori di questi luoghi di socialità, che spesso si strutturano intorno agli interventi di supporto scolastico, ma anche intorno all attività degli oratori e di alcuni servizi aggregativi, costituisce una risorsa di primaria importanza in quanto svolge una funzione di osservatorio della condizione degli adolescenti stranieri (oltre che italiani) e soprattutto sono luoghi dove si sviluppano relazioni di fiducia fra figure educative (professionali e volontarie) e i ragazzi, ma anche con le famiglie. Il rapporto di reciproca fiducia che si genera consente di svolgere un prezioso lavoro di mediazione a livello educativo, sociale e preventivo che si rivela molto utile per facilitare i rapporti con le agenzie educative (ad es. la scuola) e i servizi (in particolare il servizio sociale, ma anche i servizi deputati alla prevenzione, ad es. in riferimento alle tematiche del consumo di alcol e di sostanze, dell educazione alla legalità, alla sicurezza, alla sessualità e all affettività, ecc.). Si è segnalato inoltre che i ragazzi stranieri, fin da bambini, vivono spesso in strada o in situazione dove è carente il controllo adulto. Nella vita quotidiana di molti ragazzi vi è una assenza quasi completa di riferimenti adulti, genitori o figure che svolgono un ruolo di autorità e che possono rappresentare un incontro accogliente e positivo con la comunità. D altro canto non sono molte le etnie che sviluppano iniziative di piccola solidarietà genitoriale per aiutarsi reciprocamente nella gestione dei figli (anche per ragioni oggettive di orari di lavoro dei genitori, di necessità di provvedere a bisogni primari, ecc.). La preoccupazione espressa dagli operatori che operano nei servizi di prossimità con le comunità straniere è quella di poter offrire una speranza di futuro e una forte motivazione a crescere dentro dimensioni di inclusione sociale a ragazzi che vivono in famiglie con gravi problemi economici e di povertà, che devono sostenere, a fronte di tutte le difficoltà che incontrano, il peso della pressione delle aspettative dei familiari, che hanno sacrificato tutto per dare un futuro ai loro figli. Si segnala che molti ragazzi fanno fatica a conciliare le regole della strada con le regole dei luoghi educativi, altri esprimono solitudine e tristezza e, soprattutto, una profonda depressione. In riferimento a questa analisi, la prospettiva di lavoro individuata è quella potenziare gli investimenti su almeno due fronti: - il sostegno, il potenziamento e la qualificazione degli spazi di aggregazione e di socialità che incontrano ragazzi stranieri, affinché possano costituire effettivamente delle palestre di inclusione sociale, superando il rischio della ghettizzazione, che corrono le realtà che si mostrano maggiormente attente ai bisogni di questa popolazione 12

13 - la promozione e il supporto a reti sociali che possono sviluppare attenzioni anche alle esigenze dei cittadini che provengono da paesi stranieri e che possano promuovere pratiche e culture di genitorialità diffusa e di genitorialità sociale. Investire energie in queste due direzioni significa lavorare per lo sviluppo di un capitale sociale, costituito da reciproca conoscenza, relazioni di fiducia, senso di appartenenza, legami di solidarietà che potrà modificare in positivo la percezione dell opinione pubblica della presenza degli stranieri e veicolare l idea che ogni investimento a favore della popolazione straniera (così come per tutte le categorie che vivono condizioni di svantaggio) è un investimento per una città migliore nel prossimo futuro. Risorse da valorizzare - La rete degli oratori e dei servizi di supporto scolastico che, incontrando quotidianamente i ragazzi stranieri e le loro famiglie, consentono di raccordare le attenzioni educative delle famiglie, della scuola e degli enti locali, promuovendo un prezioso lavoro di rete di primo livello che potrebbe essere ulteriormente valorizzato - La rete dei servizi aggregativi comunali che operano da alcuni anni in modo coordinato a livello di Ambito Territoriale - Le èquipes territoriali del Comune di Bergamo e le Consulte per le politiche Giovanili degli altri Comuni dell Ambito che rappresentano un importante livello di coordinamento locale - Lo Spazio POI Progetto Orientamento e Informazione che è interessato a sviluppare strategie promozionali attente anche alle aggregazioni giovanili caratterizzate dalla presenza di stranieri. - Il Centro Servizi Stranieri - L Agenzia per l integrazione - L associazionismo dei migranti Suggerimenti a livello operativo - Sostenere, dare continuità e promuovere forme di raccordo nei confronti delle esperienze extrascolastiche che accolgono e supportano preadolescenti e adolescenti stranieri, a partire da quelle finanziate con la LR 23, orientando gli sforzi soprattutto in direzione del superamento delle situazioni che configurano dei rischi di ghettizzazione, là dove questi servizi sono frequentati in modo preponderante, se non esclusivo, da parte di ragazzi stranieri. - Sviluppare iniziative e sperimentazioni per coinvolgere, valorizzare e incentivare sia giovani che adulti stranieri in azioni di volontariato educativo e sociale, che là dove si sono sperimentati, hanno espresso un forte potenziale nel sostenere ragazzi e adulti e, soprattutto, nello svolgere un ruolo di mediazione determinante nel favorire la comprensione dei modelli culturali sottesi ai diversi contesti di vita (ad es. le attese della scuola, la gestione delle responsabilità genitoriali...) dei meccanismi di accesso ai servizi e nel sensibilizzare ai temi della prevenzione e dell educazione alla salute e alla sicurezza. - Promuovere il volontariato da parte degli adolescenti e dei giovani italiani nei servizi rivolti ai minori stranieri supportandoli con interventi formativi e di accompagnamento, verificando la possibilità di attivare sperimentazioni di peer education e attivando forme diversificate di incentivazione, oltre ai crediti formativi riconosciuti dalle scuole (vedi area promozione) 13

14 AREA PROMOZIONE Gli approfondimenti svolti sul tema della promozione delle competenze e dei diritti di cittadinanza in adolescenza hanno messo in evidenza tre distinte aree di attenzione strettamente integrate fra loro a livello di strategie di attuazione, che richiedono di essere sviluppate soprattutto in stretto raccordo con le iniziative previste nell area della prevenzione: 1. Valorizzazione delle strategie promozionali e aggregative nelle politiche dell Ambito Territoriale a favore degli adolescenti e dei giovani Nel confronto attuato all interno del sottogruppo si è condivisa la convinzione che è importante affiancare alle attenzioni rivolte ad aspetti problematici e a situazioni particolari della condizione adolescenziale e giovanile, anche una attenzione diffusa ai percorsi di crescita ordinari e ai contesti della normalità, investendo risorse per arricchire il territorio di contesti, proposte ed esperienze attraverso i quali i ragazzi possano acquisire competenze, esprimersi, partecipare, sviluppare legami e appartenenze, vedersi riconosciuti diritti ed esercitare responsabilità legate alla dimensione della cittadinanza e del protagonismo sociale. Da questo punto di vista, grazie a una lunga tradizione di interventi a carattere promozionale proposti, prima a livello comunale e poi attraverso accordi di programma 3 sovra comunali e in partnership con il Privato Sociale, i Comuni dell Ambito Territoriale di Bergamo hanno sviluppato nel corso degli anni numerosi servizi e sperimentazioni a vocazione aggregativa, promozionale e partecipativa. Già nel primo triennio di attuazione del Piano di Zona 4 alcune di queste progettualità hanno assunto una dimensione di Ambito Territoriale, e gli esiti prodotti hanno evidenziato che ci sono le condizioni per integrare in modo proficuo l impegno dei singoli comuni con azioni sinergiche a livello zonale e hanno consentito di prefigurare un modello organizzativo in grado di reggere la gestione a livello sovra comunale di progettualità anche complesse. A partire da questa analisi, nel confronto nel sottogruppo sono emersi alcuni orientamenti che potrebbero risultare interessanti nella prospettiva di sviluppare a livello di Ambito Territoriale una politica per lo sviluppo dell offerta aggregativa, per la promozione delle realtà giovanili e per il sostegno alle esperienze partecipative e di interlocuzione responsabile tra generazioni. Risorse da valorizzare - La rete degli oratori, organizzati all interno di un coordinamento cittadino, che vedono già attivi al loro interno nel periodo estivo, ma anche durante l anno, numerosi gruppi di adolescenti impegnati in attività di servizio per animare i CRE e i momenti di socializzazione dell oratorio feriale - La rete dei servizi aggregativi comunali che operano da alcuni anni in modo coordinato a livello di Ambito Territoriale e all interno di una convenzione unica per la gestione dei servizi nei comuni di Bergamo, Torre Boldone, Sorisole e Ponteranica, che stanno avviando anche percorsi di coprogettazione sovracomunale ai quali partecipa anche il Comune di Bergamo - Le èquipes territoriali del Comune di Bergamo e le Consulte per le politiche Giovanili degli altri comuni dell Ambito che promuovono strategie di intervento in rete e stimolano l interlocuzione intergenerazionale all interno delle comunità territoriali - Le esperienze dei progetti territoriali ADM che nei confronti dei target adolescenziali e giovanili sviluppano anche interventi a valenza socializzante e aggregativa, integrando in modo innovativo attenzione preventive e promozionali 3 Si fa riferimento ai progetti promossi in attuazione della Legge 285/97 Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l infanzia e l adolescenza 4 Piano di Zona in attuazione della L. 328/00 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali 14

15 - Lo Spazio POI Progetto Orientamento e Informazione che si sta attrezzando per essere un centro di promozione di iniziative e di protagonismo giovanile - Osservatorio Diocesano per i minori che in raccordo con la rete degli Oratori della città di Bergamo intende attivare nuovi investimenti in riferimento ai progetti educativi che concorrono alla promozione della cittadinanza. - Le realtà associative e le cooperative rappresentate al Tavolo Adolescenza (Arci Bergamo, Associazione Circo dei Monelli) che sviluppano iniziative promozionali in settori di intervento specifici - Il progetto Giovani card e il Portale Giovani come strumenti delle amministrazioni dell Ambito Territoriale in sostegno all accesso alle proposte e alle offerte del territorio - Lo Spazio Polaresco come progetto articolato di promozione di iniziative di protagonismo e di partecipazione giovanile - La rete dell associazionismo giovanile e l attività di monitoraggio e supporto all associazionismo promossa dall Area giovani dell Istituzione servizi alla persona Comune di Bergamo - Le esperienze di gestione di spazi comunali e di servizi da parte di realtà giovanili - Il protocollo d intesa sottoscritto tra Comune di Bergamo e Ufficio scolastico provinciale finalizzato alla valorizzazione delle competenze giovanili e delle funzioni di rappresentanza - La Consulta degli studenti e le diverse forme della rappresentanza studentesca (comitati studenteschi, rappresentanti d istituto, cogestioni...) - Il progetto del Ministero della Pubblica Istruzione per l apertura pomeridiana delle scuole 2. Orientamento e informazione Il tema dell orientamento costituisce un aspetto cruciale nella vita degli adolescenti e dei giovani che si trovano ad affrontare scelte che avranno ricadute importanti sui loro percorsi di crescita e di costruzione dell identità personale e sociale: dalla scelta della scuola, alla individuazione dei percorsi di accesso al lavoro e alla professione, ma anche al modo di impiegare il proprio tempo libero e di condividere le opportunità e le responsabilità della comunità locale. In questa prospettiva assumono una particolare importanza i percorsi e i meccanismi di accesso alle informazioni e le forme di accompagnamento orientativo messe in campo per supportare i preadolescenti, gli adolescenti e i giovani, ma anche le loro famiglie, ad operare le scelte che consentano loro di percorrere in modo sufficientemente sereno le numerose transizioni verso la condizione adulta. Questa complessa e diffusa azione orientativa e informativa non può più essere immaginata a carico di un unico servizio o di uno sportello centralizzato, ma richiede di essere pensata e realizzata attraverso una progettualità complessiva che raccorda diverse funzioni (informazione, formazione, consulenza, coordinamento,...) e soprattutto coinvolge in una rete integrata una pluralità di soggetti in grado di sviluppare competenze e funzioni specifiche nei diversi luoghi di interazione con adolescenti, giovani e famiglie: quindi scuole, oratori, servizi aggregativi, spazi giovanili... A partire da questa analisi si è condivisa la convinzione che l assunzione di questa attenzione a livello di Ambito Territoriale potrebbe consentire di sviluppare interessanti sinergie volte ad ottimizzare i contributi derivanti dalle diverse risorse e ad integrarne le competenze e a favorire l incontro con le domande informative e orientative dei diversi destinatari. Risorse da valorizzare - Lo Spazio POI - Progetto Orientamento e Informazione e gli sportelli e progetti comunali di orientamento e informazione - Informalavoro e Assessorato Istruzione formazione lavoro e attività produttive della Provincia di Bergamo 15

16 - Il Centro per l impiego - Il Portale Giovani dei Comuni dell Ambito Territoriale che si propone come risorsa informativa mirata a un target adolescenziale e giovanile - Le reti sociali costituite dalle equipes territoriali e dalle consulte comunali, degli spazi e centri giovanili comunali, dagli oratori e dalle associazioni di promozione sociale - I progetti di orientamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado - Lo Sportello ufficio orientamento dell Ufficio Scolastico Provinciale - Lo Sportello Scuola Volontariato - L Università di Bergamo 3. Volontariato giovanile e cittadinanza attiva Nell ambito degli interventi di promozione pare fondamentale prevedere, oltre a interventi e servizi dove i ragazzi assumono la posizione di fruitori, anche iniziative finalizzate a far crescere nei ragazzi la cultura della cittadinanza attiva e della solidarietà e a promuovere esperienze di protagonismo sociale e solidale. Le iniziative, in parte già in atto, volte a promuovere l associazionismo e il volontariato giovanile, vanno proprio nel senso di sviluppare azioni sociali e solidali in favore di relazioni di comunità volte alla promozione del benessere comune e dell inclusione sociale. In questa prospettiva si ritiene importante attivare anche investimenti finalizzati a orientare e sostenere i ragazzi nelle loro esperienze di protagonismo e impegno sociale e civile, a favorire l incontro con le esperienze di associazionismo e di volontariato, a valorizzare e diffondere le buone prassi in questo ambito. In particolare si è espresso particolare interesse per iniziative finalizzate a promuovere, con nuove forme di riconoscimento sociale e più efficaci strumenti di incentivazione, in particolare le esperienze di protagonismo in cui gli adolescenti e i giovani si sperimentano come socialmente utili: dall animazione nei CRE, negli spazi compiti e nei momenti di socializzazione in oratorio o nei servizi aggregativi, alla collaborazione nella gestione di attività ed eventi di tipo artistico e culturale, al volontariato presso le associazioni del territorio Risorse da valorizzare - Il CSV - Centro Servizi Bottega del Volontariato - Lo Sportello scuola e volontariato - L attività di animazione feriale e estiva (CRE) e supporto compiti svolta negli Oratori e nei servizi extrascuola - La rete dei centri e spazi aggregativi comunali - L attività di promozione del protagonismo attraverso la gestione da parte dei gruppi giovanili degli spazi del Polaresco - Il protocollo d intesa sottoscritto tra Comune di Bergamo e Ufficio scolastico provinciale finalizzato alla valorizzazione delle competenze giovanili - La rete dell associazionismo giovanile - La rete dell associazionismo di volontariato Suggerimenti a livello operativo - Incoraggiare le amministrazioni comunali a estendere ad altre progettualità la sperimentazione della progettazione e gestione a livello di Ambito Territoriale: dopo la Giovani Card, il Portale Giovani, il servizio di promozione dell associazionismo giovanile, si tratterebbe di verificare la possibilità di sviluppare sinergie anche nell ambito dell informazione e dell orientamento, della promozione delle competenze espressive e del volontariato giovanile - Promuovere una rete articolata territorialmente presso strutture e contesti di aggregazione e di interazione con adolescenti e giovani (oratori, scuole, servizi aggregativi, associazionismo,...) 16

17 di punti di riferimento in grado di intercettare e sostenere le domande e i bisogni informativi di ragazzi e famiglie - Valutare l impiego di vaucher, per i servizi maggiormente strutturati, come forma di compartecipazione alle spese di gestione - Attuare una programmazione congiunta di iniziative e progetti realizzati da realtà giovanili del territorio favorendone la visibilità e la promozione - Sviluppare ulteriormente le attenzioni comunicative e le attività promozionali di ambito in funzione dell attenzione ai processi di protagonismo e di partecipazione giovanile; - Promuovere, come forme di incentivazione e riconoscimento sociale per i ragazzi che si impegnano in esperienze di protagonismo sociale e solidale, eventi di carattere aggregativo e culturale, a forte visibilità sociale, che rappresentino una forma di riconoscimento e di espressione della gratitudine della comunità locale nei loro confronti - Valutare la possibilità di integrare lo strumento della Giovani Card con la promozione delle cosiddette leve giovanili, una forma di incentivazione alla cittadinanza attiva segnata socialmente e simbolicamente da un progetto istituzionale di forte visibilità, che prevede dei bandi di collaborazione in qualità di volontari proposti in accordo con agenzie educative e associazioni di varia natura, associati ad un sistema di punteggi e di benefit di tipo culturale e solidale:(abbonamenti a rassegne cinematografiche, beni di consumo culturale, come libri, CD, lettori mp3, fotocamere digitali, oppure prodotti equo-solidali, ecc.) - Sperimentare, in linea con l esigenza già sottolineata anche dagli amministratori locali, nuove modalità di interazione con gli adolescenti e i giovani, più aderenti ai mutati e mutevoli bisogni di aggregazione e socializzazione, operando in direzione di un maggior decentramento degli interventi in diversi contesti territoriali che prevedono spazi e tempi di socializzazione significativi per i ragazzi (oratorio feriale, la scuola pomeridiana, i luoghi rituali e informali di incontro nei quartieri e nelle città, ) - Iscrivere le politiche di promozione, in sintonia con quanto espresso anche dalla Consulta comunale delle politiche per l infanzia del Comune di Bergamo 5, all interno di un progetto complessivo di città educante che veda gli enti locali impegnati in una funzione di governance, capace di promuovere, valorizzare e coordinare le competenze e le specificità delle diverse agenzie educative in azioni integrate, proposte in una linea di continuità e coerenza fra le attenzioni rivolte all infanzia, alla preadolescenza e all adolescenza. 5 Proposta per una città educante per bambini/e, ragazzi/e da 0 a 14 anni Documento presentato alla Consulta Politiche per l Infanzia il 13 settembre 2007 e ora allo studio del Consiglio delle Donne/Gruppo Infanzia, Minori e Famiglia 17

18 AREA GENITORIALITÀ In rapporto al tema del supporto alla genitorialità sono state evidenziate come aree di attenzione quella della formazione genitori e quella della consulenza. Questa seconda area comprende gli interventi di consultazione e consulenza per genitori, richiesti sia in relazione a problematiche educative legate ai normali processi di crescita, sia in relazione a percorsi evolutivi difficili o problematici. Questi interventi costituiscono una risorsa interessante, che richiede di essere sostenuta e rilanciata in quanto sono oggi scarsamente presenti nella rete dei servizi istituzionali dell Ambito Territoriale, mentre stanno iniziando a svilupparsi alcune iniziative nell offerta del mercato. Tuttavia, poiché di questa area di attenzione si è già trattato nella sezione del documento dedicata alla prevenzione, a cui si rimanda, si focalizzerà qui l attenzione sulle iniziative di sensibilizzazione e formazione dei genitori. 1. La formazione a sostegno e promozione delle competenze educative e genitoriali Di fronte alle domande, ai dubbi, alle ansie che emergono soprattutto dalle famiglie che vedono i figli approssimarsi all età adolescenziale e sentono la necessità di adeguare la propria funzione genitoriale alla nuova condizione dei figli, l offerta di iniziative di sensibilizzazione e formazione rappresenta una delle risposte impiegate più di frequente. Lo strumento formativo oltre che rivolto ai genitori viene anche utilizzato per promuovere esperienze di genitorialità sociale che vedono impegnate varie figure educative e ruoli istituzionali (referenti di agenzie educative e di associazioni, amministratori locali...) a predisporre nel territorio attenzioni e cure educative nei confronti di tutti i ragazzi. La formazione come strumento di sostegno e promozione delle competenze educative viene da molti anni proposta soprattutto per iniziativa di enti locali, parrocchie, scuole o associazioni e, da qualche anno, ha visto un ulteriore incremento degli interventi grazie ai bandi di finanziamento previsti dalla L.R. 23 Politiche regionali per la famiglia. L analisi condivisa nel sottogruppo ha evidenziato che la ricchezza degli interventi presenti nell Ambito Territoriale di Bergamo 6 rappresenta effettivamente un importante opportunità per sostenere e valorizzare il ruolo educativo e preventivo delle famiglie, ma la mancanza di una visione strategica di insieme dell offerta formativa e l assenza di ambiti che possano favorire il coordinamento delle diverse iniziative e competenze rischia di enfatizzare alcuni elementi di criticità e di disperdere molta parte del potenziale delle risorse in campo. Un primo aspetto critico segnalato riguarda la difficoltà che si registra a raggiungere, con le consuete modalità di utilizzo dello strumento formativo, ampie fasce della popolazione adulta potenzialmente interessata, e spesso si tratta proprio delle famiglie che sperimentano le maggiori fatiche e fragilità nel rapporto educativo con i figli. Nel corso del confronto è emerso in modo ricorrente come questo tipo di criticità si manifesti in particolare con le famiglie straniere che peraltro si trovano a gestire un ruolo genitoriale molto complicato, sia per la mancanza di riferimenti autobiografici da utilizzare nei confronti di figli che crescono in una condizione e in una cultura completamente diversa dalla loro, sia per la discrepanza che spesso si crea fra aspettative e valori di riferimento genitoriali e aspettative e valori dei figli e sia, infine, per la difficoltà a far collimare le rappresentazioni che queste famiglie hanno della gestione del ruolo genitoriale con le richieste di assunzione di responsabilità educative avanzate dalle agenzie del territorio. Oltre alla scarsa partecipazione alle proposte formative, si segnala che da parte delle famiglie straniere vi è, per diversi e spesso fondati motivi, la tendenza a delegare in modo eccessivo molti aspetti dell educazione dei figli alla scuola e alle realtà che si occupano del tempo libero. 6 Il Bando 2007 della L.R. 23/99 ha finanziato 12 progetti per un totale di ,00 18

19 Dall analisi delle esperienze presentate si è osservato che le realtà che aggregano e accolgono i minori stranieri per il supporto nello studio o l animazione del tempo libero, o che offrono supporti agli adulti, come ad esempio le associazioni che propongono corsi di alfabetizzazione per donne straniere, riescono con maggior possibilità di successo a coinvolgere i genitori stranieri in iniziative di sensibilizzazione. Inoltre là dove vengono valorizzate la capacità di mediazione di alcuni connazionali coinvolti nella gestione degli interventi, si può attuare una capillare azione di mediazione genitoriale capace di sviluppare nuove sensibilità educative e competenze genitoriali, utili per gestire i rapporti con la scuola e le agenzie per il tempo libero, per accedere ai servizi socio sanitari, per affrontare problematiche che riguardano la prevenzione e l educazione alla salute. Sono stati segnalati anche altri aspetti di criticità enfatizzati dall assenza di adeguati livelli di coordinamento nell insieme dell offerta formativa: in particolare si è evidenziato il carattere di discontinuità, frammentazione e autoreferenzialità che caratterizza molti dei progetti di formazione che vengono attivati a supporto dei genitori e degli educatori. Operare degli investimenti per promuovere maggiori sinergie e più efficaci livelli di coordinamento nel quadro complessivo dell offerta formativa consentirebbe di superare la logica del fai da te e di progettare le iniziative all interno di un quadro programmatorio di più ampia portata. Qualità e continuità dei progetti costituiscono i presupposti imprescindibili per poter immaginare di offrire alcune risposte adeguate alle problematiche complesse che coinvolgono ciclicamente molte famiglie e che si esprimono in numerosi contesti (scuola, extrascuola...). L orientamento strategico di questi investimenti potrebbe essere quello di indirizzare la programmazione dell offerta formativa verso alcuni obiettivi prioritari, quali: - una più adeguata distribuzione degli interventi nel territorio per evitare la concentrazione degli interventi sulle fasce di popolazione che hanno maggiore capacità di domanda, ma che, spesso, sono quelle che meno di altre hanno bisogno di supporto. - una migliore programmazione nel tempo per consentire di attuare interventi capaci di accompagnare le famiglie durante le diverse fasi del percorso di crescita dei ragazzi e del ciclo di vita della coppia genitoriale, di sostenerle nell impegnativo compito di rielaborare i cambiamenti che investono le relazioni con i figli e il rapporto di coppia, per sensibilizzarle ad essere delle risorse che, insieme alle altre figure educative del territorio, concorrono a dare vita ad una comunità educante. - una maggior capacità di coinvolgere, all interno di processi di progettazione condivisa, le risorse e i soggetti presenti nei singoli territori, valorizzando soprattutto le realtà che già rappresentano delle forme di coordinamento locale (equipes territoriali, consulte,...) al fine di poter operare con una forte coerenza alla diversificazione dei bisogni e di utilizzare al meglio le diverse risorse disponibili (esperti, formatori, mediatori genitoriali, volontari, opinion leader,...) Risorse da valorizzare - Centro Incontra promosso dal Comune e dalla Provincia di Bergamo e che insieme al gruppo interistituzionale Genitori e Genitorialità propone iniziative specifiche di promozione e sostegno alla genitorialità - L Unità Operativa Adolescenza e il Dipartimento Dipendenze dell ASL, che in questi anni hanno maturato molte competenze in relazione alla formazione dei genitori - Il Punto Famiglia, in fase di costituzione da parte del Comune di Bergamo, che si propone come ambito di raccordo e di erogazione di servizi a supporto delle famiglie. - Consultorio familiare C. Scarpellini di Bergamo - Associazione Centro Promozione Famiglia che propone diverse attività formative finalizzate allo sviluppo di competenze genitoriali - Il Centro Meta, di orientamento, consulenza e formazione nell area adolescenziale e giovanile del Patronato San Vincenzo di Bergamo che dispone di competenze specifiche per la formazione delle figure educative del territorio 19

20 - Lo Spazio POI Progetto Orientamento e Informazione presso la struttura del Polaresco che può promuovere iniziative per sviluppare competenze orientative nei genitori, non solo in riferimento alla scelta della scuola, ma anche in riferimento al compito, di ordine più generale, di sostenere i figli di fronte alle scelte, fra desiderio di tutela e promozione dell autonomia - Le èquipes territoriali del Comune di Bergamo e le Consulte per le politiche Giovanili degli altri comuni dell Ambito, oltre ai progetti che operano con il contributo degli operatori dell ADM territoriale, che rappresentano dei livelli di coordinamento locale interessanti per favorire la progettazione di iniziative in collaborazione con le più significative realtà dei quartieri e dei comuni. - Le associazioni che operano nel campo dell interculturalità, con un particolare riferimento alle associazioni rappresentate al Tavolo Adolescenza (Arci Bergamo, Associazione Arcobaleno, Associazione Fabbrica dei Sogni), che hanno la possibilità di coinvolgere con maggiore efficacia le famiglie straniere, conoscendone i bisogni e potendo orientare i progetti formativi in relazione alle problematiche che interessano maggiormente queste famiglie - Le associazioni impegnate nella prevenzione dei disagi derivanti da difficoltà specifiche di apprendimento (AID, AIDIAI,...) che propongono percorsi di formazione e supporto rivolti ai genitori per sensibilizzare e sviluppare competenze utili a favorire il riconoscimento e la presa in carico precoci dei disturbi dell apprendimento. Suggerimenti a livello operativo - Valorizzare il ruolo degli enti che hanno per mandato istituzionale precise responsabilità in tema di supporto alla genitorialità, in particolare gli enti locali che potrebbero assumere un ruolo propositivo e orientativo, che non si limita a svolgere una funzione erogativa rispetto a progettualità definite unilateralmente da altri soggetti. In particolare gli enti locali potrebbero orientare il quadro dell offerta formativa sviluppando convergenze fra le iniziative promosse attraverso il canale del Diritto allo studio e quelle finanziate attraverso i bandi della L.R. 23, con l obiettivo di contenere la dispersione e la frammentazione delle risorse e assicurare continuità ai progetti attivati. - Qualificare l offerta formativa promuovendo l innovazione, la diffusione di buone prassi e di metodologie di comprovata efficacia, attraverso iniziative di ricerca, studio e aggiornamento, sviluppate a livello di Ambito Territoriale, in collaborazione con Provincia di Bergamo (Gruppo Genitori e Genitorialità), l Università, l ASL - U.O. Adolescenza,... - Promuovere le competenze espresse dalle figure che svolgono una funzione di mediazione educativa nell ambito del supporto alla famiglie straniere prevedendo specifici percorsi di formazione e forme di incentivazione (rimborsi spese o riconoscimento economico per alcuni interventi) 20

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