Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R.26/2003)

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1 Allegato B Settore Ambiente Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (L.R.26/2003) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA RAPPORTO AMBIENTALE Aprile 2014 Redatto da: Via alla Fontana, Carobbio degli Angeli P.zza G.Grandi 22, Milano

2 INDICE 1. PREMESSA QUADRO NORMATIVO CIRCA LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Direttiva 42/2001/CE D.Lgs.152/06 Norme in materia ambientale e modifiche introdotte con i D.Lgs.4/08 e il D.lgs 128/ Normativa regionale Sintesi del procedimento di VAS del Piano Provinciale sulla base della normativa vigente SINTESI DEL PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA Premessa Il quadro della gestione dei rifiuti urbani Evoluzione storica della produzione di rifiuti solidi urbani e dei flussi principali delle raccolte Le raccolte differenziate Efficienza di intercettazione delle raccolte differenziate rispetto alla composizione merceologica dei rifiuti Le modalità organizzative e gestionali dei servizi di raccolta Il sistema impiantistico per il trattamento di recupero e smaltimento dei rifiuti Il destino dei rifiuti urbani prodotti in ambito provinciale I costi di gestione dei rifiuti Il quadro della gestione dei rifiuti speciali La produzione di rifiuti speciali Le attività di recupero e smaltimento di rifiuti speciali Obiettivi del Piano di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Monza e Brianza Lo Scenario di Piano della gestione dei rifiuti urbani Le previsioni di piano per l articolazione del servizio delle raccolte differenziate Stima dei fabbisogni impiantistici nelle previsioni di Piano Rappresentazione schematica della gestione dei flussi Aspetti economici dello Scenario La proposta di piano per la gestione dei rifiuti speciali Valutazione dei fabbisogni di recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali I criteri localizzativi per l individuazione delle aree non idonee e di quelle potenzialmente idonee alla localizzazione degli impianti di recupero, trattamento e smaltimento rifiuti Premessa metodologica Fase di macrolocalizzazione Fase di microlocalizzazione ANALISI DELLA VERIFICA DI COERENZA Verifica di coerenza interna Verifica di coerenza esterna Documenti di livello nazionale Documenti di livello regionale Documenti di livello provinciale...89

3 5. CARATTERISTICHE DEL SISTEMA TERRITORIALE-AMBIENTALE DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA Premessa Inquadramento territoriale Aspetti demografici La domanda insediativa Aspetti economici I settori produttivi L industria e l artigianato manifatturiero brianzolo Alcune specificità industriali della Brianza Il comparto agricolo Salute pubblica Energia Geomorfologia, geologia e uso del suolo Inquadramento geologico e geomorfologico Il rischio idrogeologico Uso del suolo Clima e qualità dell aria Inquadramento climatico Qualità dell aria Risorse idriche Acque superficiali Acque sotterranee Paesaggio e beni culturali Le unità di paesaggio Beni paesaggistici ed archeologici Aree protette e biodiversità I Parchi regionali e i parchi naturali I Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) I monumenti naturali I siti della Rete Natura Mobilità Rete viaria attuale Rete ferroviaria Gli interventi programmati sulle reti di mobilità Inquinamento acustico VALUTAZIONE DELLE RICADUTE AMBIENTALI DELLE SCELTE PIANIFICATORIE Premessa Il recupero di materia dai rifiuti L impiantistica di trattamento e smaltimento I trasporti dagli impianti I risultati della comparazione energetico-ambientale Sintesi dello studio di incidenza SISTEMI DI CONTROLLO E DI MONITORAGGIO DEL PIANO Premessa Modalità per l attuazione e la gestione del Programma di monitoraggio Individuazione e descrizione degli indicatori

4 8. IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA: PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE Individuazione dei soggetti competenti Fasi della valutazione ambientale strategica Fasi della VAS del PPGR Partecipazione e consultazione Fase di scoping

5 1. PREMESSA La pianificazione nel settore dei rifiuti risulta inquadrata nel sistema normativo costituito fondamentalmente dal Decreto Legislativo 267/2000 Testo Unico delle Leggi sull Ordinamento degli Enti Locali e dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche e integrazioni Norme in materia ambientale nella Parte quarta dedicata alle Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati. In particolare l art.196, c.1, del D.Lgs.152/06 e smi attribuisce alle Regioni le competenze per la predisposizione, l'adozione e l'aggiornamento, sentiti le Province, i Comuni e le autorità d'ambito, dei piani regionali di gestione dei rifiuti. Il ruolo delle Amministrazioni Provinciali nell ambito della pianificazione della gestione dei rifiuti è stato delineato in Lombardia dalla L.R. 21/93, per essere poi ridefinito dalla LR. 26/03 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche (norma modificata dalla L.R.18, 8 agosto 2006: Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale. Modifiche alla Legge Regionale 12 dicembre 2003, n.26 - BURL del 11 agosto 2006 n. 32, 1 suppl. ord.). In attuazione di quanto previsto dalla L.R. 26/03, la Regione Lombardia ha approvato con DGR n. 220 del 27/6/05 il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (pubblicato sul BURL in data 18/8/05); a seguito dell emanazione di tale strumento alle Province compete l aggiornamento della pianificazione provinciale; l art.16 stabilisce infatti che alle Province spetta l adozione dei piani provinciali di gestione dei rifiuti sulla base dei contenuti della pianificazione regionale (art. 20 comma 1: le Province, sulla base delle linee guida di redazione contenute nella pianificazione regionale, elaborano, con il concorso dei Comuni, i piani provinciali di gestione dei rifiuti urbani e speciali, nella logica della programmazione integrata dei servizi ). Sulla base dei contenuti della L.R 26/03 e smi, competono alle Province (art.16): l adozione dei Piani provinciali sulla base delle indicazioni della pianificazione regionale; l approvazione del progetto e l autorizzazione alla realizzazione ed all esercizio delle operazioni di recupero e smaltimento per talune tipologie di impianti; la definizione delle tariffe di esercizio degli impianti di smaltimento di discarica e dei corrispettivi da versare a favore degli enti locali interessati; il rilevamento statistico dei dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani; l emanazione di ordinanze contingibili ed urgenti qualora il ricorso a speciali forme di gestione interessi più comuni del proprio territorio; la stipula di convenzioni con i Comuni e con il CONAI ed i Consorzi per incentivare e coordinare il mercato del riutilizzo e del recupero dei materiali raccolti in modo differenziato. Inoltre, alla Provincia spetta la competenza, direttamente attribuitale dal D.Lgs.152/06 e smi, art.197, c.1, lett d), - - di individuare le zone idonee alla localizzazione degli impianti di 5

6 smaltimento dei rifiuti e le zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento di cui all'articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove già adottato, e delle previsioni di cui al D.Lgs.152/06 e smi, art.199, c.3, lett. g) ed l), nonché sentiti l'autorità d'ambito ed i Comuni ; ciò dovrà inoltre avvenire nel rispetto dei criteri definiti dal cap.11 del Piano Regionale di gestione dei rifiuti. 2. QUADRO NORMATIVO CIRCA LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Per quanto concerne il processo di VAS del Piano di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Monza e Brianza si presentano in sintesi i principali riferimenti normativi: Normativa Europea: Direttiva 42/2001/CE; Normativa Nazionale: D.lgs.152/06 Norme in materia ambientale integrato dal D.lgs.04/2008 e dal del D.lgs 128/2010; Normativa Regionale: o D.G.R. n del 27/12/2007; o DGR del 10 novembre n. 9/761 che recepisce le indicazioni del D.lgs 128/2010, modifica e integra la DGR del 2007 che dettava le modalità per la procedura VAS in Regione Lombardia Direttiva 42/2001/CE La valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente (Valutazione Ambientale Strategica) è stata introdotta con la Direttiva 2001/42/CE, che stabilisce una procedura di valutazione degli effetti sull ambiente generati dall attuazione di piani e programmi attraverso un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sulla qualità dell ambiente delle azioni proposte piani o iniziative nell ambito di programmi ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale. La procedura di VAS (art.1 dir. 2001/42/CE) ha l obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente, contribuendo all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di determinati piani e programmi, che possono avere un impatto significativo sull ambiente. Tali obiettivi collegano la Direttiva agli obiettivi generali della politica ambientale della Comunità Europea stabiliti nel trattato CE. L articolo 6 del trattato stabilisce che gli obblighi in materia di protezione dell ambiente debbano essere integrati all atto della definizione e dell attuazione delle politiche e delle attività comunitarie, al fine, in particolare, di: prevedere una serie di norme procedurali comuni necessarie a contribuire ad un elevato livello di protezione dell ambiente; andare a vantaggio di tutti i soggetti che operano sul territorio, fornendo un quadro più coerente in cui operare. L inserimento di una più ampia gamma di fattori ambientali nell iter decisionale dovrebbe contribuire a soluzioni più sostenibili e più efficaci. 6

7 La consultazione del pubblico è parte integrante della VAS, come definito nella Direttiva (art.2). Il pubblico esprime osservazioni ai documenti di piano e ai documenti di valutazione degli stessi. Non c è valutazione senza consultazione attiva del pubblico, che viene definito nella Direttiva 42/2001/CE utilizzando la stessa definizione della Convenzione di Aarhus: qualsiasi persona fisica o giuridica che sia interessato direttamente o indirettamente agli impatti ambientali del Piano/Programma. Il processo di VAS prevede la valutazione di possibili alternative alle scelte di Piano/Programma e la definizione di un piano di monitoraggio che segua l attuazione del Piano/Programma e le sue modifiche D.Lgs.152/06 Norme in materia ambientale e modifiche introdotte con i D.Lgs.4/08 e il D.lgs 128/10 Il D.Lgs.152/06 definisce e regola il processo di Valutazione Ambientale Strategica accogliendo così la Direttiva 42/2001/CE. Il D.Lgs. 04/2008 e successivamente il D.lgs 128/2010 hanno corretto e integrato quando disposto precedentemente nel D.Lgs.152/06, estendendo il processo di valutazione ambientale strategica agli impatti sull ambiente e sul patrimonio culturale e introducendo tra i principi di riferimento quelli inerenti lo sviluppo sostenibile intergenerazionale. Inoltre, in attuazione alla Convenzione di Aarhus ratificata dall Italia con Legge n.108 e alla Legge 241/90, viene confermata la centralità dell accesso del pubblico agli atti del percorso di pianificazione e alla VAS e viene inquadrato, anche normativamente, tale accesso. Il Piano di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Monza e Brianza è integrato dal percorso di VAS in quanto inserito nell art.6 a) nell elenco dei piani e programmi assoggettati ex lege a VAS. Il fine della valutazione è preservare la salute umana, la salubrità dell ambiente, la capacità di riproduzione degli ecosistemi e la qualità della vita; nella VAS si valutano gli impatti diretti e indiretti del piano sui seguenti fattori (art.4 D.Lgs.4/2008 e smi): 1. l uomo, la fauna e la flora; 2. il suolo, l acqua, l aria e il clima; 3. i beni materiali ed il patrimonio culturale; 4. l interazione dei fattori sopraindicati. La VAS, quindi, si svolge contestualmente al processo di elaborazione del PPGR di modo che sia i processi di valutazione sia le consultazioni possano essere condotte in fase di formulazione degli obiettivi e dei contenuti del piano. Il processo di VAS rispetta anche il principio di razionalizzazione dei procedimenti così da evitare possibili duplicazioni. In questo senso la consultazione delle Autorità Ambientali competenti già dalle prime fasi consente la valutazione delle fonti informative individuate come supporto alla valutazione e alla redazione del Rapporto Ambientale, che costituisce il documento centrale del percorso di VAS (art.13). Il Rapporto Ambientale comprende anche uno Studio di Incidenza, che è sottoposto a processo di valutazione (Decr. Presidenza della Repubblica 357/97 art.5 e succ. mod.). Nello Studio di Incidenza si valutano i possibili impatti, con finalità di conservazione di siti di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica. 7

8 2.3. Normativa regionale La normativa regionale di riferimento in tema di Valutazione ambientale strategica è la D.G.R. n del 27/12/2007, "Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi- VAS" e successive modifiche e integrazioni; in particolare la DGR del 10 novembre n. 9/761 che recepisce le indicazioni del D.lgs 128/2010, modifica e integra la DGR del In base a tale norma, il procedimento VAS per i Piani e Programmi che concernono la gestione dei rifiuti è regolamentata dall allegato 1g Sintesi del procedimento di VAS del Piano Provinciale sulla base della normativa vigente Il processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) integra il percorso di tutte le pianificazioni e programmazioni che abbiano possibili impatti ambientali. E un processo di valutazione ex ante che coinvolge attivamente e in modo integrato l ente pubblico proponente il piano, gli enti pubblici competenti in materia ambientale e i portatori di interesse. La VAS è prevista per il PPGR, perché ricade nel settore della gestione dei rifiuti e definisce il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE, ai sensi del punto 4.2 lettera a) degli Indirizzi generali. La VAS è prevista per il PPGR, per il quale, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE (e della Direttiva 79/409/CEE) così come definito al punto 4.2 lettera b). Tale obbligatorietà è leggibile anche ai sensi dell art. 6 comma 2 punto a) del D.Lgs. n. 152/2006 e smi il quale prevede che i piani che sovrintendono alla gestione dei rifiuti sono soggetti a Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Si intende quindi acquisto il parere dell Autorità ambientale competente e contestualmente conclusa la prima fase di screening in merito all assoggettabilità a VAS. Il PPGR deve inoltre essere sottoposto a Valutazione d Incidenza, qualora necessaria, secondo quanto stabilito dal D.P.R. 357 del 1997 e s.m.i.. A tal fine il relativo rapporto ambientale - o, qualora sia stata avviata la procedura di verifica di assoggettabilità, gli studi preliminari - dovranno contenere anche gli elementi di cui all Allegato G al D.P.R. 357/1997. Lo studio di incidenza e la conseguente valutazione di incidenza, espressa dall autorità preposta, sono integrate nella VAS come parte tematica autonoma. I piani provinciali hanno efficacia quinquennale e sono sottoposti a revisione ordinaria ogni cinque anni. La prassi insegna che, durante i cinque anni si attuano difficilmente e molto lentamente le previsioni impiantistiche pertanto, decorso il termine si procede ad una totale revisione dello strumento; quest operazione, nei contenuti, non si configura come variante piuttosto come un nuovo PPGR, pertanto soggetto a VAS. Un elemento fondamentale che caratterizza il processo di VAS sono le consultazioni; la procedura di VAS prevede che le Autorità con Competenza Ambientale e il pubblico interessato dall'attuazione del PPGR abbiano la possibilità di esprimere la loro opinione nelle varie fasi della Valutazione Ambientale Strategica. La consultazione di soggetti terzi garantisce il rispetto del diritto all'informazione e alla partecipazione alle decisioni nelle finalità della Convenzione di Aarhus. In particolare, si garantisce il diritto: 8

9 all'informazione completa e accessibile, a esprimere pareri e osservazioni, a conoscere le motivazioni e le modalità con le quali tali osservazioni sono o non sono state integrate nel Piano. Le consultazioni rivestono particolare rilevanza nelle procedure di VAS, rappresentando il presupposto indispensabile per la localizzazione condivisa e sostenibile degli interventi sul territorio e garantendo la condivisione delle informazioni a disposizione dell'autorità proponente il piano. La selezione dei partecipanti alle attività di partecipazione e consultazione è complessa e dipende sostanzialmente dalla definizione dell ambito di influenza del Piano, dalle caratteristiche del sistema territoriale di riferimento, dalla maggiore o minore articolazione delle azioni previste, dalla maggiore o minore complessità e conflittualità dell'arena decisionale. 9

10 3. SINTESI DEL PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA 3.1. Premessa Il ruolo delle Amministrazioni Provinciali nella pianificazione della gestione dei rifiuti è stato delineato in Lombardia dalla L.R. 21/93, ridefinito poi dalla L.R. 26/03 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche. In attuazione alla L.R. 26/03, la Regione ha approvato con DGR n. 220 del 27/6/05 il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti; a seguito dell emanazione di tale Piano alle Province compete l aggiornamento della pianificazione provinciale. I contenuti dei Piani Provinciali sono definiti dall art.20 della L.R. 26/03; è prevista l effettuazione della Valutazione Ambientale Provinciale, complementare a quella condotta dalla Regione, in attuazione della Direttiva 2001/42/CE. Durante la conclusione del percorso tecnico di redazione Piano Provinciale, la Giunta Regionale, con D.G.R. n. X/576 del 02/08/2013, ha preso atto della Proposta di Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti (P.R.G.R.), per un aggiornamento del Piano Regionale alle disposizioni del D.Lgs.152/2006. La proposta contiene le nuove indicazioni in merito alle pianificazioni provinciali Il quadro della gestione dei rifiuti urbani Evoluzione storica della produzione di rifiuti solidi urbani e dei flussi principali delle raccolte In particolare, relativamente alla produzione totale di rifiuti urbani, in termini assoluti, nel periodo si evidenzia un andamento con una tendenza di base crescente fino al 2008, seguito da un andamento decrescente, con l eccezione dell annualità 2010 che ha registrato un incremento temporaneo rispetto al 2009 per poi ridursi nuovamente a partire dal L andamento decrescente della produzione di rifiuti degli ultimi anni è strettamente connessa alla crisi socio-economica che ha interessato tutto il territorio nazionale, che ha comportato una riduzione dei consumi delle famiglie con conseguente riduzione della produzione di rifiuti. Nell intero periodo considerato, la produzione complessiva è passata da tonnellate nel 2001 a tonnellate nel 2012, con un incremento complessivo dell 1,6% (ossia con 0,14% come tasso medio annuo). 10

11 Produzione di rifiuti urbani ( ) t/anno Fonte: elaborazione su dati O.R.So Indifferenziato RD e Ingombanti a rec Ingombranti a smalt Spazzamento La popolazione residente è risultata sempre in aumento (con incremento dello 0,95% come tasso medio annuo), pertanto l andamento della produzione pro-capite di rifiuti urbani decrescente negli ultimi anni risulta ancora più evidente. Risulta, infatti, un decremento complessivo della produzione pro-capite di RU del -8,46% nel 2012 rispetto al 2001 (ossia con -0,8% come tasso medio annuo). La produzione pro capite di rifiuti urbani nella provincia di Monza Brianza risulta essere significativamente inferiore sia rispetto al dato medio della Regione Lombardia che rispetto al dato nazionale. Anche per questi contesti si osserva l andamento decrescente, seppur meno accentuato, a partire dal

12 600 Produzione pro-capite media di rifiuti urbani in Prov. Monza Brianza, Lombardia e Italia ( ) Kg/abxa Prov Monza e Brianza Lombardia ITALIA Fonte: elaborazione su dati O.R.So e dati ISPRA In un primo momento di stesura del documento i dati più aggiornati erano relativi all'anno 2010, ma dal momento che l'iter di redazione si è protratto nel tempo, è stato possibile reperire dati più recenti relativi al sistema di gestione dei rifiuti in Provincia. In particolare, in concomitanza con la stesura finale del presente documento, si è conclusa, a cura di ARPA Lombardia, la fase di raccolta e validazione dei dati di produzione rifiuti e di sviluppo delle raccolte differenziate aggiornati al 2011 e sono stati forniti inoltre i dati, seppur provvisori e non ancora validati, relativi al Nel 2012 la produzione complessiva di rifiuti risulta essere diminuita ulteriormente sia rispetto al 2010 che al 2011, arrivando a t/a, con una variazione rispetto all anno precedente dell'ordine di ben -4,4%. Se si considera poi la produzione pro-capite, si evidenzia una contrazione ancora più marcata del dato, essendo passati da un dato medio di produzione pro-capite di 425,8 kg/abxanno a 410 kg/abxanno; si registra così un ulteriore decremento del -3,7% rispetto al Su queste basi si ritiene che il dato 2012 presenti una dinamica talmente importante rispetto ai valori registrati negli anni precedenti, da non poter essere trascurato nelle valutazioni previsionali dello Scenario di Piano. Le indicazioni che si ricavano dai dati aggiornati ( ), indicano pertanto una contrazione ancora più marcata della produzione dei rifiuti rispetto alle tendenze degli ultimi anni, dato che potrebbe essere considerato di rilievo, in un ottica di riduzione dell'impatto ambientale e dell efficacia delle politiche di riduzione della produzione dei rifiuti urbani, ma che comunque risulta chiaramente connesso ad una situazione contingente di recessione economica che ha portato ad una contrazione dei consumi delle famiglie con conseguente riduzione dei rifiuti. 12

13 460 Evoluzione produzione pro-capite RU media Provinciale ( ) kg/abxanno * 2012** Note: *: calcolata rispetto alla popolazione pre-censimento ISTAT Ottobre 2011 **: calcolata rispetto alla popolazione post-censimento ISTAT Ottobre 2011 La produzione complessiva di rifiuti della Provincia di Monza Brianza negli anni recenti ha subito variazioni sull'incidenza dei flussi principali, in particolare nel 2010 il 58,2% (ovvero tonnellate) è stato raccolto con modalità differenziata ed avviato al recupero (compresa la quota di rifiuti ingombranti avviati a recupero di materia) nel 2012 si arriva al 61,8% (con t/a). Mentre l'incidenza della restante quota avviata a smaltimento, costituita da rifiuti indifferenziati e ingombranti, passa dal 37,6% (2010) al 34,6% (del 2012) rispetto alla produzione totale. Il flusso di terre da spazzamento strade incide in misura variabile tra il 3,6% (nel 2012) e il 4,2% (nel 2010 e 2011). In particolare, la frazione indifferenziata ha subito una diminuzione notevole negli anni, passando da tonnellate nel 2001 a tonnellate nel 2012 con un decremento complessivo del 19,2%, che si traduce in un tasso medio annuo di -1,9%. Il valore della produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato a smaltimento è diminuito di circa 46 kg/abxa nel periodo , con un decremento complessivo del 27,15%, che si traduce in un tasso medio annuo di -2,8%. La suddivisione per comuni in classi di ampiezza demografica evidenzia il parallelismo tra la densità di popolazione e la densità di produzione rifiuti per unità territoriale. Si può, infatti, osservare che al crescere della dimensione dei comuni crescono entrambi i valori. 13

14 Fonte: elaborazione su dati ORSO Le raccolte differenziate Il flusso delle raccolte differenziate (compreso il flusso di rifiuti ingombranti avviati a recupero) ha subito un aumento negli anni, passando da ton nel 2001 a ton nel L incremento assoluto nel periodo considerato è stato pari al 21,4% (incremento medio annuo dell 1,8%). In termini di % rispetto alla produzione totale dei rifiuti si è passati dal 51,7% del 2001 al 61,8% conseguito nel Gli obiettivi di legge definiti dal D.Lgs 22/97 sono stati conseguiti con diversi anni di anticipo. Anche l obiettivo del 60%, previsto dalla L. 296/06, risulta essere stato traguardato proprio nel 2011 (anno di riferimento normativo). 14

15 70% Evoluzione della % di raccolta differenziata in Provincia di Monza Brianza e obiettivi normativi % raccolta differenziata su produzione rifiuti urbani 65% 60% 55% 50% 45% 40% 35% obiettivo D.Lgs. 152/06: 65% di RD al 2012 obiettivo L. 296/06: 60% di RD al 2011 obiettivo L. 296/06: 50% di RD al 2009 obiettivo D.Lgs. 22/97: 35% di RD al % Fonte: elaborazione su dati O.R.SO Nel 2012, sempre a livello medio provinciale, si arriva, quindi, a conseguire il 61,8% di raccolta differenziata (compresi gli rifiuti ingombranti avviati a recupero), ossia 1,6 punti percentuali in più rispetto al dato registrato nel 2011 e quindi in due anni la raccolta differenziata è cresciuta di ben 3,6 punti percentuali (rispetto al 2010). In termini di quantitativi di tonnellate raccolte nel 2012 si ha un dato lievemente in calo, essendo state intercettate tonnellate (dovuto all'importante calo della produzione di rifiuti riscontrato precedentemente), ossia -1,9% rispetto al 2011, a livello medio pro-capite la raccolta differenziata nel 2012 si attesta a 253 kg/abxa. Nel seguente grafico, si riprende il confronto con i dati storici che rende evidente l'andamento di costante crescita della % di RD nel territorio Provinciale, emerge inoltre un accelerazione proprio negli ultimi anni (da 2010). 15

16 70% Evoluzione % Raccolta Differenziata media Provinciale ( ) 65% 61,8% 60,2% % RD 60% 55% 51,7% 51,8% 53,2% 53,9% 55,4% 56,0% 57,3% 58,0% 58,2% 58,2% 50% 45% 40% Fonte: elaborazione su dati ORSO Si sottolinea poi che, il valore percentuale di RD raggiunto in Provincia (61,8%) risulta significativamente superiore rispetto alla media della Regione Lombardia (51,5%) e ancora di più rispetto ai valori medi nazionali (39,9%). Produzione RU e RD - Confronti (anno 2012) Provincia di Monza Brianza Lombardia Nord Italia Italia kg/abxa Produzione RU tot Raccolte differenziate 16

17 Si osservano, poi, andamenti differenti delle raccolte differenziate in base alla dimensione demografica dei Comuni; si rileva una progressiva diminuzione della % di raccolta differenziata all aumentare della dimensione del Comune; nel 2012 si passa dal 67% di raccolta differenziata dei comuni con meno di abitanti al 60,8% per quelli compresi tra e abitanti, fino al 56,9% conseguito nel comune di Monza. RD* NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI MONZA BRIANZA (2012) Fonte: elaborazione su dati ORSO Note: *: compreso il flusso di ingombranti a recupero Le principali frazioni che costituiscono le raccolte differenziate sono l organico, la carta e cartone, il verde e il vetro, che compongono oltre il 70% di tutte le RD; se si considerano anche il legno e la raccolta multi materiale si supera il 90% dei quantitativi raccolti. La frazione organica costituisce la frazione maggiormente intercettata tramite raccolta differenziata, con quantitativi annuali pro capite di quasi 71 kg/abxa, seguita dalla carta (circa 46,5 kg/abxa) e dal vetro (circa 39,4 kg/abxa). Frazioni raccolte t/anno Kg/abxa Organico ,0 Carta e cartone ,5 Vetro ,4 Verde ,9 Raccolta Multimateriale ,7 Legno ,7 Metalli ferrosi e non ,8 Raee ,1 Plastica ,4 Pericolosi 403 0,5 17

18 Tessili ,2 Altro 782 0,9 Subtotale ,1 Ingombranti a rec ,2 Totale (compresi Ing a rec) ,3 Fonte: elaborazione su dati ORSO 2010, 2011 e 2012 Composizione Raccolte differenziate (2012) Altro e RUP 1% Carta e cartone 18% Frazioni umide 41% Frazioni secche 59% Multimateriale 11% Vetro 16% Legno 7% Plastica 1% Metalli 2% Raee 2% Ingombranti a rec. 1% Fonte: elaborazione su dati ORSO 2012 Analizzando i dati delle principali raccolte negli anni recenti, si osserva un incremento visibile nella raccolta della FORSU che è anche il flusso che contribuisce maggiormente al quantitativo complessivo di raccolta differenziata, seguito dall incremento del vetro; per le altre frazioni si riconfermano sostanzialmente i quantitativi intercettati nel 2010, se non addirittura un lieve calo connesso al forte decremento della produzione di rifiuti. L analisi della diversa rilevanza assunta dalle singole frazioni nel determinare il complesso dei rifiuti differenziati, in funzione del livello complessivo di % di raccolta differenziata, evidenzia come i più elevati livelli di recupero siano conseguiti in presenza di servizi dedicati alla raccolta differenziata di organico e verde particolarmente efficaci Efficienza di intercettazione delle raccolte differenziate rispetto alla composizione merceologica dei rifiuti 18

19 Incrociando le stime sulla composizione merceologica dei rifiuti prodotti in Provincia di Monza con i dati delle singole raccolte differenziate (con riferimento ai dati ultimi 2012) è possibile valutare, per le singole frazioni del rifiuto, l efficienza di intercettazione, in termini di quota della specifica frazione raccolta in forma differenziata rispetto alla presenza della stessa frazione nel rifiuto prodotto. Il dato di raccolta differenziata conseguito a livello medio provinciale del 61,8% nel 2012 deriva da livelli di intercettazione dell ordine del 70-80% per buona parte delle principali frazioni di rifiuti, in ordine decrescente si ha che: il vetro presente nei rifiuti prodotti si stima sia intercettato per ben il 94,6%; il verde sia intercettato per l'81,8%; la frazione organica presente nei rifiuti prodotti si stima sia intercettata per il 79,1%; il legno sia intercettato per il 76%; la carta e cartone risulta intercettata per il 74,5%; i metalli ferrosi per il 72,2%; i RAEE siano intercettati per il 72,1%. La plastica, merita un ragionamento a parte; la valutazione dell efficienza di intercettazione è infatti condizionata dal fatto che solo una quota parte della plastica presente nei rifiuti è di potenziale interesse per il recupero di materia ed è quindi oggetto di raccolta differenziata. I livelli di intercettazione conseguiti sono, per tale motivo, da ritenersi comunque significativi. Per questa frazione il livello medio provinciale di intercettazione è pari al 35,3% del quantitativo stimato presente nei rifiuti. Livelli di intercettazione delle principali frazioni di rifiuti prodotti in Provincia di Monza e Brianza nel

20 quota intercettata 2012 quota non intercettata 2012 Ingombranti a rec Altro* RUP Tessili 14,7% 23,6% 30,6% 9,0% Legno RAEE 76,0% 72,1% Alluminio e altri metalli* 22,2% Metalli ferrosi* 72,2% Plastica* 35,3% Vetro 94,6% Carta e cartone* Verde Organico 74,5% 81,8% 79,1% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte dei dati: Elaborazione su dati ORSO 2012 Note: *: la quota assegnata a tale frazione include anche una stima di quanto intercettato con le raccolte multimateriali (a seconda della tipologia di raccolta multi materiale effettuata nei Comuni) Le modalità organizzative e gestionali dei servizi di raccolta La maggior parte dei Comuni risulta aggregata in un numero ridotto di Consorzi o Società che si occupano della gestione e affidamento dei servizi per la gestione integrata dei rifiuti urbani quali: BEA spa: nata come consorzio ora società per azioni a totale capitale pubblico, è costituita da 10 Comuni della Provincia di Monza e Brianza e un Comune in Provincia di Milano, per un totale di abitanti residenti al 2010 in Provincia di Monza; CEM Ambiente spa: società per azioni a totale capitale pubblico costituita da 24 Comuni della Provincia di Monza e Brianza per un totale di abitanti serviti, oltre che da 25 Comuni della Provincia di Milano; Consorzio della Brianza Milanese: costituito da 16 Comuni della Provincia, per un totale di abitanti residenti. Rimangono 5 Comuni collocati nel territorio occidentale della Provincia che non appartengono a nessuno di questi Consorzi/società (per un totale di abitanti). 20

21 Nonostante questi formali riferimenti amministrativi, la gestione effettiva dei servizi di raccolta/trasporto rifiuti e dello spazzamento stradale appare particolarmente frammentata sul territorio provinciale. La frammentazione dipende anche dal fatto che, in funzione delle tipologie delle raccolte, i vari soggetti gestori affidano a loro volta i servizi specifici a soggetti terzi. L analisi dell articolazione sul territorio delle modalità di servizi di raccolta/trasporto rifiuti e spazzamento evidenzia come il sistema provinciale sia omogeneo. Infatti tutti i Comuni sono interessati da un servizio di raccolta del rifiuto indifferenziato, dal servizio di spazzamento e pulizia strade e dalle principali raccolte differenziate di: organico, verde, carta e cartoni, vetro, legno e rifiuti ingombranti. Molto elevato è anche il grado di copertura per i servizi di raccolta multimateriale (raccolta congiunta di plastica, lattine, metalli e in alcuni casi di tetrapack) con oltre 94% della popolazione interessata. Per la plastica e i metalli si ha una copertura inferiore solo perché gli altri Comuni sono appunto interessati dalla raccolta congiunta (la raccolta multimateriale). n Comuni serviti % su Comuni totali n abitanti serviti % su abitanti totali Indifferenziato ,0% % Organico ,0% % Verde ,0% % 21

22 Carta ,0% % Raccolta Multimateriale 49 89,1% % Vetro ,0% % Plastica 33 60,0% % Legno ,0% % Alluminio e altri metalli 41 74,5% % Metalli ferrosi 21 38,2% % Ingombranti ,0% % Spazzamento ,0% % Analizzando le modalità di raccolta delle diverse frazioni di rifiuto si evidenzia la prevalenza di servizi di raccolta di tipo domiciliare, sia per la frazione indifferenziata residua che per le principali raccolte differenziate di: organico, carta e cartone, multimateriale, e vetro. Una diffusione di servizi di tipo stradale, ma comunque molto contenuta, si ha infatti solo per il vetro. Il conferimento in piattaforma comunale è di supporto ai sistemi di raccolta domiciliare (per la carta e cartone, vetro, plastica e metalli) oltre che assume importanza per la raccolta di particolari frazioni quali il verde, i rifiuti ingombranti, il legno, i RAEE e i RUP Il sistema impiantistico per il trattamento di recupero e smaltimento dei rifiuti L impiantistica di compostaggio Nel territorio provinciale non esistono impianti per il compostaggio di qualità della frazione organica, ma solamente impianti per la trasferenza di tali flussi di rifiuti per ragioni di ottimizzazione dei trasporti: stazione trasferenza di BEA; stazione trasferenza di CEM. Quindi la totalità del flusso di FORSU raccolta è avviato ad impianti extraprovinciali. Per quanto riguarda invece il compostaggio della sola frazione verde nel territorio Provinciale risultano essere presenti nel territorio almeno 2 impianti (TECNOGARDEN SERVICE di Vimercate e l'impianto di compostaggio del verde nel polo impiantistico BEA di Desio). L impiantistica per il recupero delle frazioni secche da RD L impianto Seruso S.p.A società a capitale interamente pubblico partecipata da SILEA Spa, BEA Spa e CEM Ambiente (per quota marginale), sito in Verderio Inferiore in Provincia di Lecco, seppure situato fuori dal territorio provinciale, ha un ruolo strategico per la gestione dei flussi delle raccolte multimateriali effettuate nei Comuni della Provincia di Monza e Brianza. Serve una popolazione di abitanti residenti nelle Province di Lecco, Monza e Brianza e Milano. Ha una potenzialità autorizzata di t/a, ma attualmente asservendo CEM-BEA e SILEA l impianto tratta circa t/a di rifiuti. L impiantistica di pretrattamento e trattamento meccanico dei RU Indifferenziati 22

23 Nel territorio è presente un impianto di trattamento dei rifiuti urbani con produzione di sovvallo secco/cdr di proprietà della ditta CORIONI Srl (nel Comune di Monza). Il polo impiantistico è autorizzato ad eseguire le operazioni di messa in riserva (R13), deposito preliminare (D15), e attività di recupero dei rifiuti pericolosi e non pericolosi (R3, R4 e D14). Il quantitativo massimo autorizzato di rifiuti speciali non pericolosi sottoposti alle operazioni di trattamento R3, R4, R12 e D14 è di t/anno (circa 100 ton/gg), ed è riferito a tutte le tipologie di rifiuti autorizzati al trattamento. L'impianto produce un sovvallo secco/cdr che viene avviato ad impianti di termovalorizzazione fuori dal territorio provinciale (in Provincia di Brescia, Como, Pavia, Modena, Bergamo), e possiede un PCI medio di kj/kg. L'impianto ha stipulato un contratto con il Consorzio MB Ambiente per la ricezione e trattamento di t/anno di rifiuti urbani indifferenziati, valido fino al L impiantistica di termovalorizzazione L'impianto di Brianza Energia Ambiente S.p.A. (B.E.A.) nel Comune di Desio è in esercizio dal E strutturato su due linee, ciascuna dotata di un forno a griglia inclinata, i cui fumi, previa depurazione, confluiscono in un unico camino. L'impianto effettua recupero energetico: è dotato di una centrale termica che, sfruttando il calore contenuto nei fumi, produce energia elettrica (per gli autoconsumi e ceduta alla rete di distribuzione pubblica), è inoltre dotato di una centrale di teleriscaldamento e teleraffrescamento consentendo la distribuzione del calore prodotto dalla termodistruzione (alle utenze site nei Comuni di Bovisio Masciago, Desio e Varedo). La potenzialità di trattamento autorizzata (D10) è di circa 210 t/g ( t/a) essendo il carico termico autorizzato di 30 MW. L'impianto è autorizzato a trattare rifiuti urbani indifferenziati, rifiuti assimilabili agli urbani e rifiuti speciali pericolosi e non (rifiuti ospedalieri, cimiteriali, fanghi di depurazione delle acque reflue civili, ecc..). Nel marzo 2012 è stata presentata un'istanza di rinnovo dell'autorizzazione Integrata Ambientale in cui si prospetta un revamping dell'impianto con richiesta di varianti relative ad un aumento della potenzialità di trattamento (R1/D10) passando dai 210 t/g autorizzati ai 276 t/g di RSU e speciali per un carico termico complessivo pari a MJ/h Il destino dei rifiuti urbani prodotti in ambito provinciale Nel 2012 il flusso di rifiuti indifferenziati avviato in impianti provinciali incide per il 65,6% ( t/a) sul totale raccolto. In base alla tipologia di impianto di destino: il 75,8% ( t) è stato avviato direttamente a incenerimento; il 22,5% ( t), risulta essere pretrattato per produrre CDR nell'impianto Provinciale e avviato quindi a incenerimento in impianti extraprovinciali. L'1,7%, è stato avviato a destini finali non caratterizzabili sulla base delle informazioni al momento disponibili (stoccaggi o stazioni di trasferimento di CEM, COLOMBO SPURGHI). 23

24 Il flusso di FORSU da raccolta differenziata per il 39,3% è stato destinato, in un prima fase, alle stazioni di trasferimento provinciali con successivo avvio a impianti di compostaggio extraprovinciali e per il 60,7% è stato destinate direttamente a impianti extraprovinciali. I conferimenti in impianti operanti in provincia sono stati in particolare i seguenti: alla stazione di trasferimento ubicata nel complesso impiantistico B.E.A. in comune di Desio, con successivo avvio presso l impianto di compostaggio della società partecipata Territorio & Risorse s.r.l. sito in Santhià (VC) e ad altri impianti di compostaggio extraprovinciali; alla stazione di trasferimento CEM Ambiente in comune di Mezzago, con successivo avvio presso l impianto di digestione anaerobica Montello SpA sito in Montello (BG) e ad altri impianti di compostaggio extraprovinciali (ad es. BERCO). I conferimenti diretti a impianti fuori provincia hanno interessato 5 impianti: 2 impianti in Provincia di Bergamo; 1 impianto in Provincia di Vercelli; 1 impianto in Provincia di Milano; 1 impianto in Provincia di Brescia. Relativamente alle altre frazioni, si rilevano conferimenti a: 38 impianti per il metallo, 11 impianti per la plastica e 11 impianti per il legno, 10 per la carta, 9 per il vetro, 8 per il multimateriale, 6 per i rifiuti da spazzamento e 3 per i rifiuti ingombranti. 24

25 La quota di conferimenti interessati ad operatori presenti nella provincia di Monza Brianza copre in particolare le seguenti % delle diverse frazioni: Verde: 57,2% Carta: 76,7% Plastica: 5,45% Vetro: 30,5% Metalli: 95,1% Legno: 37,5% Multimateriale: 0,1% Ingombranti: 39,3% Spazzamento: 88,1% I costi di gestione dei rifiuti L analisi di dettaglio dei costi di gestione è compiuta con riferimento al 2010, valutato al netto dei ricavi dalla cessione di materiale recuperabile e dall eventuale recupero energetico di rifiuti. Il costo complessivo sostenuto nel 2010 dalla Provincia di Monza Brianza è pari a /a, che corrisponde a un costo medio per abitante di 107,4 /ab e ad un costo medio per tonnellata di rifiuto prodotto di 243,0 /t. Con riferimento ai dati più aggiornati, disponibili in fase ultimazione del Piano, si ha il dato di costo complessivo al 2012 che ammonta a /a (al netto dei ricavi da cessione materia ed energia), si rileva un incremento del +3,1% rispetto all'importo del In termini pro-capite il costo di gestione dei rifiuti nel 2012 ammonta a 110 /ab (+3% rispetto al 2010), rispetto al dato di produzione di rifiuti è di 269,8 /t (+11% rispetto al 2010, incremento marcato dovuta all'importante contrazione del quantitativo di rifiuti prodotti). L'incremento del costo rispetto al 2010, sebbene risultante dal contributo di situazioni diverse a livello Comunale, è contenuto; e dal momento che il sistema provinciale di gestione dei rifiuti urbani in questi anni non ha subito cambiamenti importanti, si può ritenere che sia imputabile prevalentemente all'andamento inflattivo degli ultimi anni che sta interessando il territorio nazionale. Suddividendo i comuni per classi omogenee di ampiezza demografica, si osserva che il costo procapite tende ad aumentare all aumentare della dimensione dei comuni considerati, passando da 90,8 /ab per i comuni con meno di abitanti a 162,4 /ab per il comune di Monza. Tale incremento si spiega solo in parte con l incremento della produzione procapite di rifiuti nei Comuni di maggiori dimensioni, in quanto anche i costi specifici riferiti all unità di rifiuto prodotto (euro per tonnellata di rifiuto), risultano tendenzialmente ad aumentare al crescere della dimensione dei Comuni, passando da 209 /t per i Comuni di dimensioni minori, fino a 367 /t nel Comune di Monza. Classe dimensionale Comuni Abitanti RSU totali Costo totale Costo procapite Costo specifico 25

26 Abitanti n. n. t /ab /t < ,1 234, ,8 209, ,8 219, ,5 232,1 Comune di Monza ,4 367,1 Totale ,4 243,0 Confrontando i dati di costo (costo pro-capite) del contesto di Monza e Brianza, con i dati pubblicati da ARPA Lombardia, al Il costo medio pro-capite al netto dei ricavi registrato in Provincia risulta essere tra i più alti ma solo dopo le Province di Brescia, Milano e Sondrio (essendo il dato pro-capite medio tra i 111 e 112 /abxanno) ma al di sopra del dato medio Regionale di soli 3 /abxanno. Il livello di costo pro-capite più basso si rileva in particolare nella Provincia di Lodi con 90 /abxanno, mentre le restanti Province si attestano intorno ad un dato di costo di poco più di 100 /abxanno. A livello provinciale, sul totale dei costi al lordo dei ricavi, le voci con una maggiore incidenza sono quelle dei di gestione del rifiuto indifferenziato (CGIND) e costi di gestione del rifiuto differenziato (CGD) che rappresentano rispettivamente il 52,6% e il 43,2% del costo totale (al lordo dei ricavi). I 26

27 costi Comuni (CC) rappresentano circa il 9,2% dei costi totali, i costi d uso del capitale (CK) solo il 2,3%, mentre i ricavi rappresentano il 7,3%. La dimensione dei Comuni sembra avere una influenza sui costi esaminati. Il costo relativo alla gestione del rifiuto indifferenziato (CGIND) tende ad aumentare all aumentare della classe dimensionale considerata (in particolare che è la voce relativa al costo di spazzamento/lavaggio strade (CSL)). CGIND così come CRT e CTS, tende a diminuire all aumentare del livello di RD conseguito dai Comuni, al contrario per CGD. Costi pro-capite disaggregati per classi dimensionali dei comuni (2010) Fonte: Elaborazione su dati O.R.SO Costi pro-capite disaggregati livelli % di RD (2010) 27

28 Fonte: Elaborazione su dati O.R.SO Note: *: questa classe di Comuni comprende il Comune di Monza 3.3. Il quadro della gestione dei rifiuti speciali La produzione di rifiuti speciali In provincia si evidenzia una produzione di rifiuti speciali nel 2009 pari a t, di cui il 93,9% ( t) sono rifiuti non pericolosi, e il restante 6,1% rifiuti pericolosi ( t). Analizzando la produzione suddivisi nelle 20 macrocategorie CER emerge che i rifiuti da costruzione e demolizione (CER 17) sono quelli che danno il contributo più rilevante, infatti incidono per il 44% sul totale dei rifiuti speciali prodotti nel 2009 ( t). Incidenza delle macrocategorie CER sulla produzione totale dei rifiuti speciali in Provincia (2009) t Rifiuti Inerti (CER 17) 44,0% t Altri Rifiuti Speciali 56,0%

29 Produzione provinciale totale di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi per macrocategoria CER Macrocategoria CER Rif. Speciali non peric. Rif. Speciali peric. Rif. Speciali Totali t % tot NP t % tot P t % tot 01 RIF. DA PROSP., ESTR., TRATT., LAVORAZ. DI MINERALI E MAT. DI CAVA ,4% 8 0,0% ,4% 02 RIF. DA PROD., TRATT. E PREP. DI ALIMENTI IN AGRICOLTURA, ,3% 0 0,0% ,3% 03 RIF. LAVORAZ. LEGNO E PROD. CARTA, POLPA, CARTONE, PANNELLI ,3% 0 0,0% ,0% 04 RIFIUTI DELLA PRODUZIONE CONCIARIA E TESSILE ,3% 0 0,0% ,2% 05 RIF. DA RAFF. PETROLIO, PURIF. GAS NAT. E TRATT. PIROL. DI CARBONE 0 0,0% 156 0,2% 156 0,0% 06 RIFIUTI DA PROCESSI CHIMICI INORGANICI ,6% 688 0,7% ,6% 07 RIFIUTI DA PROCESSI CHIMICI ORGANICI ,2% ,0% ,4% 08 RIF. DA PROD., FORMUL., FORNIT., USO DI RIVESTIMENTI, SIGILLANTI, INCH ,7% ,6% ,7% 09 RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA 68 0,0% 768 0,8% 836 0,1% 10 RIFIUTI INORGANICI PROVENIENTI DA PROCESSI TERMICI ,5% ,2% ,0% 11 RIF. INORG. CONT. METALLI DA TRATT. E RICOP.; IDROMETALL. NON FERR ,3% ,5% ,7% 12 RIF. DI LAVORAZ. E TRATT. SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA ,2% ,7% ,5% 13 OLI ESAURITI (TRANNE GLI OLI COMMESTIBILI E ) 0 0,0% ,7% ,3% 14 RIF. DI SOST. ORGAN. UTILIZZ. COME SOLVENTI (TRANNE E ) 0 0,0% ,5% ,1% 15 IMBALLAGGI, ASSORBENTI; STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI ,2% ,7% ,4% 16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NEL CATALOGO ,3% ,7% ,0% 17 RIF. DI COSTRUZIONI E DEMOLIZIONI (COMPRESA COSTRUZIONE STRADE) ,7% ,5% ,0% 18 RIF. DI RICERCA MEDICA E VETERINARIA (TRANNE I RIFIUTI DI CUCINA...) 268 0,0% ,1% ,1% 19 RIF. DA IMPIANTI DI TRATT. RIF., IMPIANTI DI TRATT. ACQUE REFLUE ,9% ,1% ,3% 20 RSU ED ASSIMILABILI DA COMMERCIO, INDUSTRIA ED ISTITUZ. INCLUSE RD ,1% ,1% ,8% Totale esclusi rifiuti inerti (CER 17) ,3% ,5% ,0% Totale ,0% ,0% ,0% Fonte: Elaborazione Dichiarazioni MUD 2010 relative all anno 2009

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