ISTITUZIONI, ORGANI CONSULTIVI E ORGANI FINANZIARI DELL UNIONE EUROPEA

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1 15 15 Giugno 2010 ISTITUZIONI, ORGANI CONSULTIVI E ORGANI FINANZIARI DELL UNIONE EUROPEA Direzione Segreteria dell Assemblea Regionale Adriana Direzione Garabello Segreteria dell Assemblea Regionale Adriana Garabello A cura di Aurelia A cura Jannelli, di Francesca Mezzapesa (Settore Aurelia Studi, Jannelli, documentazione Francesca Mezzapesa e supporto giuridico legale) (Settore Studi, documentazione e supporto giuridico legale) Francesco Pallante (Settore Francesco Affari Pallante istituzionali e organismi di partecipazione e garanzia) (Settore Affari istituzionali e organismi di partecipazione e garanzia) Laura Matteo (Direzione Laura Matteo Gabinetto della Presidenza) (Direzione Gabinetto della Presidenza)

2 Indice Premessa...2 LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE EUROPEA Parlamento europeo...3 Consiglio dell Unione europea... 6 Consiglio Europeo... 8 Commissione europea... 9 Corte di giustizia delle Comunità europee Corte dei conti europea Banca Centrale europea ORGANI CONSULTIVI Comitato delle regioni Il Comitato economico e sociale ORGANI FINANZIARI Banca europea per gli investimenti...24 Fondo europeo per gli investimenti...25 ALTRI Mediatore europeo Garante europeo della protezione dei dati

3 Premessa Il presente Eurofocus nasce dall esigenza di ripercorrere la storia e il funzionamento delle istituzioni europee e dei suoi organi consultivi e finanziari alla luce dell entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1 dicembre 2009). Il testo è sviluppato tramite una carrellata sulle funzioni, poteri e sedi dei sette organi istituzionali (Parlamento europeo, Consiglio dell Unione Europea, Consiglio europeo, Commissione europea, Corte di giustizia della comunità europea, Corte dei conti europea e Banca Centrale europea), degli organi consultivi (Comitato delle Regioni e Comitato economico e sociale) e di quelli finanziari (Banca europea per gli investimenti e Fondo europeo per gli investimenti), nonchè delle figure del Mediatore europeo e del Garante della protezione dei dati. Si informa inoltre che il prossimo Eurofocus sarà dedicato alla normazione dell unione europea. 2

4 LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE EUROPEA Parlamento europeo Il Parlamento europeo è l'assemblea rappresentativa di tutti i cittadini dei paesi membri dell'unione e concorre, nella sua qualità di organo eletto, nel processo legislativo. Dal 1979 i deputati europei sono eletti a suffragio universale diretto. Composizione Il Parlamento europeo è composto da 736 deputati eletti nei 27 Stati membri dell'unione europea. Il Presidente del Parlamento europeo è il rappresentante dell'istituzione: apre, sospende e chiude le sedute dell'assemblea plenaria. Inoltre, rappresenta il Parlamento europeo nelle relazioni internazionali, cerimonie, atti amministrativi, giudiziari e finanziari. Oltre al Presidente, il Parlamento europeo è così organizzato: 14 Vicepresidenti, nominati anch'essi per due anni e mezzo, possono sostituire il Presidente in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo, possono essere delegati a rappresentare il Parlamento durante cerimonie o atti particolari, fanno parte dell'ufficio di Presidenza, organo di direzione regolamentare del Parlamento cui spetta adottare le decisioni di carattere finanziario, organizzativo e amministrativo riguardanti i deputati, l'organizzazione interna dell'istituzione, del suo segretariato e dei suoi organi; 5 Questori che compongono il Collegio dei Questori, incaricati di compiti amministrativi e finanziari concernenti direttamente i deputati in base alle direttive fissate dall'ufficio di Presidenza, di cui sono membri con funzioni consultive. Il mandato dei Questori dura per l'intera legislatura; le delegazioni parlamentari e le delegazioni parlamentari miste si occupano delle relazioni con i Parlamenti dei paesi candidati, con un gran numero di paesi terzi e con talune Organizzazioni internazionali; le commissioni parlamentari permanenti del Parlamento, e le eventuali sottocommissioni e commissioni temporanee, che coprono tutti i settori di attività dell'unione europea, dall'agricoltura alla politica estera e di sicurezza comune, dagli affari giuridici e diritti dei cittadini, allo sviluppo e cooperazione, preparano i lavori da presentare in Aula. Il Parlamento può creare inoltre commissioni di inchiesta su questioni specifiche di grande impatto sull'opinione pubblica, ad esempio, sulla mucca pazza, sulla sicurezza marittima, sui voli CIA. I deputati del Parlamento europeo vengono eletti ogni cinque anni a suffragio universale, con uno scrutinio di tipo proporzionale realizzato o su base regionale (Belgio, Francia, Italia, Polonia e Regno Unito), o su base nazionale (Austria, Danimarca, Lussemburgo, Repubblica ceca, Spagna, ecc.), ovvero con un sistema combinato (Germania). Tutti i paesi applicano alcune regole democratiche comuni, in particolare il diritto di voto a 18 anni (ad eccezione dell'austria dove si può votare a 16 anni), la parità tra uomini e donne e la segretezza del voto. In Belgio, Grecia e Lussemburgo il voto è obbligatorio. Il Parlamento 3

5 esprime quindi la volontà democratica dei quasi 500 milioni di cittadini dell'unione e rappresenta i loro interessi nelle discussioni con le altre istituzioni. La ripartizione dei seggi è di norma proporzionale alla popolazione di ogni paese. A ogni Stato membro è assegnato un numero fisso di seggi, con un massimo di 99 e un minimo di cinque. In Aula i seggi dei deputati non sono suddivisi in base alle delegazioni nazionali, ma secondo il gruppo politico di appartenenza. Attualmente il Parlamento europeo conta sette gruppi politici: Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratico Cristiano), Gruppo dell'alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, Gruppo dell'alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'europa, Gruppo Verde/Alleanza libera europea, Conservatori e Riformisti europei, Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/sinistra verde nordica, Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia. Alcuni deputati non appartengono a nessun gruppo politico e in questo caso sono definiti non iscritti. I deputati lavorano normalmente in seno a delegazioni e commissioni parlamentari, di cui sono membri titolari o supplenti. Il Parlamento tiene le sue sedute plenarie a Strasburgo e a Bruxelles mentre il Segretariato generale, che conta circa funzionari e 700 agenti dei gruppi politici, ha sede a Lussemburgo. Con l entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento europeo non potrà avere più di 751 membri e per ogni paese il numero dei rappresentanti varierà da un massimo di 96 ad un minimo di 6. L'Italia avrà un deputato supplementare: da 72 passerà a 73 deputati. Poteri Il Parlamento condivide con il Consiglio europeo il potere legislativo. Il fatto che esso sia eletto direttamente dai cittadini contribuisce a garantire la legittimità democratica del diritto europeo. Esso ha dunque facoltà di adottare la legislazione comunitaria (direttive, regolamenti, ecc..). La procedura legislativa ordinaria dopo l entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1 dicembre 2009) è la 'codecisione', che pone il Parlamento europeo e il Consiglio su un piano di parità, dal momento che le leggi adottate sulla base di questa procedura sono atti comuni del Consiglio e del Parlamento. La procedura di codecisione, introdotta dal trattato di Maastricht sull'unione europea (1992) ed ampliata e adeguata dal trattato di Amsterdam (1999) per rafforzarne l'efficacia, è divenuta la procedura legislativa ordinaria e riguarda oramai numerosi ambiti (si calcola che i due terzi delle leggi comunitarie sono oramai adottate congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio): agricoltura e pesca politiche comuni in materia di visti (che sono già in parte soggette alla codecisione) politica d'asilo (alcuni aspetti incluse le condizioni di accoglimento dei richiedenti) immigrazione legale (incluse le condizioni di ingresso e residenza) cooperazione giudiziaria in materia penale, cooperazione di polizia, Eurojust e decisioni relative a Europol sanzioni penali per gravi casi di criminalità transfrontaliera politica monetaria relativa all'utilizzazione dell'euro fondi strutturali energia (il mercato interno dell'energia è già soggetto a codecisione) servizi di interesse economico generale protezione dei dati personali controlli alle frontiere immigrazione: lotta alla tratta di essere umani e promozione dell'integrazione 4

6 diritti europei di proprietà intellettuale sanità pubblica: misure che standard di alta qualità (esclusa l'armonizzazione) sport politica spaziale attuazione dello spazio di ricerca europeo turismo Quanto alla procedura, la Commissione trasmette la sua proposta al Parlamento e al Consiglio, essi la esaminano e ne discutono due volte di seguito; se dopo la seconda lettura non riescono a trovare un accordo, la proposta viene deferita a un comitato di conciliazione, composto da un egual numero di rappresentanti del Consiglio e del Parlamento. Anche i rappresentanti della Commissione assistono alle riunioni del suddetto comitato, contribuendo alla discussione e una volta che il comitato giunge a un accordo, il testo approvato è trasmesso al Parlamento e al Consiglio per essere sottoposto a una terza lettura e adottato come testo legislativo. Affinché il testo possa essere adottato, è indispensabile l'accordo finale di entrambe le istituzioni. Anche se un testo comune è approvato dal comitato di conciliazione, il Parlamento europeo può comunque respingere l'atto proposto se si pronuncia in tal senso la maggioranza assoluta dei suoi membri. Altra funzione del Parlamento è quella di dare impulso a una nuova legislazione esaminando il programma di lavoro annuale della Commissione, studiando quali nuove leggi possano essere necessarie e chiedendo alla Commissione di presentare proposte. Il Parlamento esercita un controllo democratico su tutte le istituzioni dell'ue e in particolare sulla Commissione. Ha il potere di approvare o respingere la nomina dei commissari e ha il diritto di censurare collettivamente la Commissione. Il Parlamento verifica l'attuazione delle politiche comunitarie e l'applicazione della legislazione grazie soprattutto alle relazioni della Corte dei conti e mediante interrogazioni scritte e orali al Consiglio e alla Commissione. Il presidente in carica del Consiglio europeo riferisce inoltre al Parlamento sulle decisioni assunte dai leader politici dell'unione. Con l entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento europeo ha un ruolo più forte nella procedura di revisione dei Trattati: ora, infatti, ha diritto di iniziativa e partecipa alla Convenzione istituita qualora si avvia una nuova procedura ordinaria di revisione. Inoltre, si estendono al Parlamento dei poteri che prima erano di competenza esclusiva del Consiglio. Il Parlamento acquisisce un ruolo maggiore nella definizione del bilancio comunitario, votando e modificando l'intero bilancio dell'unione europea insieme al Consiglio, tanto più che non vi è più distinzione fra "spese obbligatorie" e "spese non obbligatorie": sarà infatti l'assemblea a deciderà sull'insieme del budget UE con il Consiglio. Infine saranno i deputati a dare il via libera a tutti gli accordi internazionali siglati dall'ue, anche quelli di natura commerciale. In generale, si può dire che le decisioni del Parlamento avranno un impatto diretto sulla vita dei cittadini e i deputati dovranno, quindi, rispettare in tutte le loro attività i diritti fondamentali dei cittadini dell'unione, in linea con la Carta dei Diritti fondamentali inclusa nel Trattato. Il nuovo Trattato prevede, infine, una clausola di uscita che definisce le procedure da seguire se uno Stato membro desidera abbandonare l'unione, procedure che prevedono l'assenso del Parlamento europeo. Sede Il Parlamento ha la propria sede ufficiale a Strasburgo, ove avvengono quasi tutte le sessioni plenarie, ma si riunisce anche a Bruxelles e in Lussemburgo. 5

7 Link utili: - Il sito del Parlamento europeo - Il sito del Parlamento europeo in Italia - Il sito del Presidente del Parlamento europeo - I gruppi politici del Parlamento europeo - Gli eurodeputati - Le commissioni parlamentari - Le delegazioni parlamentari Consiglio dell Unione europea Il Consiglio dell unione europea, conosciuto anche come Consiglio dei Ministri Europei, è l'altro organo legislativo dell'unione; esso esercita tale potere in codecisione con il Parlamento europeo. Riunisce i ministri degli Stati membri a seconda dei problemi iscritti all'ordine del giorno: relazioni esterne, affari economici, trasporti, giustizia, istruzione, ecc.. Composizione Il Consiglio è formato da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale, abilitato ad impegnare il suo governo. Inoltre, ciascun ministro in sede di Consiglio è responsabile per il proprio Parlamento nazionale e per i cittadini che tale Parlamento rappresenta. I Consigli dei ministri settoriali hanno una presidenza a rotazione di tutte le formazioni consiliari per sei mesi che avviene per gruppi di tre Stati che si succedono nei compiti della presidenza operando in stretta collaborazione tra loro (c.d. team presidencies ). Fa eccezione il Consiglio Affari esteri, presieduto dall Alto Rappresentante dell Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. In pratica, il trio delle presidenze trova espressione in un programma comune per 18 mesi. Il Consiglio europeo decide di norma per consenso. In alcuni casi, adotta decisioni all'unanimità o a maggioranza qualificata, a seconda di quanto previsto dal trattato. Il Consiglio è unico, ma per ragioni di organizzazione dei lavori si riunisce, in funzione delle materie trattate, in diverse formazioni, cui partecipano i ministri degli Stati membri e i Commissari europei competenti per le materie interessate. Dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona le formazioni sono 10: Affari generali Affari esteri Economia e finanza (Ecofin) Cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni Occupazione, politica sociale, salute e consumatori Competitività Trasporti, telecomunicazioni ed energia Agricoltura e pesca Ambiente Istruzione, gioventù e cultura. 6

8 Di norma il Consiglio si riunisce mensilmente nella composizione Affari generali e relazioni esterne, Ecofin e Agricoltura e pesca mentre in altre composizioni si riunisce a intervalli irregolari in funzione dell'urgenza dei temi trattati. Le decisioni del Consiglio sono preparate da una struttura di gruppi di lavoro e di comitati (circa 250) composti da delegati degli Stati membri. Essi risolvono le questioni tecniche e trasmettono il fascicolo al Comitato dei Rappresentanti Permanenti (Coreper), composto dagli ambasciatori degli Stati membri presso l'unione europea. Tale Comitato è incaricato di preparare i lavori del Consiglio ad eccezione delle questioni agricole che rientrano nella sfera di competenza del Comitato speciale dell'agricoltura (CSA). Poteri Il Consiglio esercita il potere legislativo per garantire la realizzazione degli obiettivi fissati dai trattati ed alle condizioni da essi previste. In generale, il Consiglio agisce solo su proposta della Commissione e nella maggior parte dei casi con la partecipazione del Parlamento europeo, nel quadro delle procedure di codecisione, di consultazione o di parere conforme. Il Consiglio non ha invece, di regola, poteri di attuazione, che sono attribuite alla Commissione. Tuttavia, in casi specifici, il Consiglio può riservarsi il diritto di esercitare funzioni esecutive. Il trattato prevede l'instaurazione di una politica economica fondata sullo stretto coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri. A tal fine, il Consiglio adotta ogni anno un progetto di indirizzi di massima delle politiche economiche degli Stati membri che è oggetto di una conclusione del Consiglio europeo. In seguito, tale atto si traduce in una raccomandazione del Consiglio ed è accompagnato da un meccanismo di sorveglianza multilaterale. Inoltre, il coordinamento previsto dal trattato si realizza pienamente nel quadro dell'unione economica e monetaria, nel quale il Consiglio ECOFIN svolge un ruolo di primo piano. Il Parlamento e il Consiglio sono i protagonisti della procedura di adozione del bilancio annuale comunitario. Ogni anno il Consiglio conclude una serie di accordi internazionali tra l'unione europea e paesi terzi o organizzazioni internazionali. Tali accordi possono riguardare settori generali come il commercio, la cooperazione e lo sviluppo o settori specifici come quello tessile, la pesca, le scienze e la tecnologia, i trasporti, ecc.. Inoltre, il Consiglio può concludere convenzioni tra gli Stati membri dell'ue in settori come l'imposizione fiscale, il diritto delle imprese o la protezione consolare. Le convenzioni possono anche riguardare la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni. Il Consiglio definisce e implementa la politica estera e di sicurezza comune dell'ue, in base agli orientamenti generali stabiliti dal Consiglio europeo. La politica estera, la sicurezza e la difesa sono materia sulle quali ogni singolo Stato membro dell'ue esercita un controllo indipendente. In tali settori, infatti, essi non hanno messo insieme le sovranità nazionali, per cui il Parlamento e la Commissione europea svolgono un ruolo limitato. Il Consiglio coordina le azioni degli Stati membri e adotta misure nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. La libertà di movimento all'interno dell'ue per i cittadini europei va contemperata con le esigenze di lotta alla criminalità internazionale e al terrorismo. È quindi necessaria la cooperazione tra i tribunali nazionali, le forze di polizia, i funzionari delle dogane e dei servizi di immigrazione di tutti i paesi dell'ue. Tali problemi sono affrontati dai ministri della Giustizia e degli affari interni che agiscono collettivamente nell'ambito del Consiglio Giustizia e affari interni. 7

9 Sede La sede del Consiglio è a Bruxelles. Link utili: - Il sito del Consiglio dell'ue - Le formazioni del Consiglio - Siti Internet della Presidenza del Consiglio Consiglio Europeo Il Consiglio europeo è il principale organo decisionale dell'unione. Il Consiglio europeo fu creato nel 1974 con l'intento di istituire una sede informale di discussione tra i Capi di Stato o di governo. Ben presto è divenuto l'organo che stabilisce gli obiettivi dell'unione in tutti gli ambiti di attività di quest'ultima e indica la linea da seguire per la loro realizzazione. Uno status formale gli è stato conferito dal trattato di Maastricht nel 1992, che sancisce che "il Consiglio europeo dà all'unione l'impulso necessario al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti politici generali". Dal 1º dicembre 2009, a norma del trattato di Lisbona, è divenuto una delle sette istituzioni dell'unione. Composizione Il Consiglio europeo è un organo che si riunisce periodicamente per esaminare le principali problematiche del processo di integrazione europea. Con il Trattato di Lisbona è una delle istituzioni dell'unione Europea ed è soggetto al controllo della Corte di giustizia. Il Consiglio europeo è composto dai capi di stato o di governo degli stati membri dell'unione europea, assistiti dai ministri degli esteri, nonché dal presidente della Commissione europea e da un altro membro della Commissione. In passato, il ruolo di presidente del Consiglio europeo spettava di diritto al capo di governo o capo di stato dello stato membro che esercitava la presidenza di turno, di durata semestrale, del Consiglio dell'unione europea mentre con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, la carica diventa stabile, con un mandato di due anni e mezzo rinnovabile una sola volta. Il Presidente presiede, assicura la preparazione e la continuità del lavoro del Consiglio europeo ed ha il compito di facilitare la coesione e il consenso all'interno di esso. Inoltre, il Presidente del Consiglio europeo assicurerà, "al suo livello e in tale veste", la rappresentanza esterna dell'unione per le materie riguardanti la politica estera e di sicurezza comune, anche se il Trattato specifica anche che sono "fatte salve le attribuzioni dell'alto Rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Il presidente del Consiglio è assistito da un segretario generale. La responsabilità primaria del Presidente è di organizzare e presiedere le sedute del Consiglio, tranne quella nella configurazione "Affari esteri", presieduta dall'alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. L'Alto Rappresentante per gli affari esteri ha ora, grazie al nuovo Trattato, una doppia investitura: Presidente del Consiglio degli Esteri e Vice Presidente della Commissione, per garantire coerenza a tutta l'azione esterna dell'unione. I Capi di Stato e/o di governo dell'unione europea e il Presidente della Commissione europea si riuniscono quattro volte l'anno nel 'Consiglio europeo', in cui vengono definite le linee guida generali della politica dell'unione europea. Le decisioni prese durante le 8

10 riunioni del Consiglio europeo danno un forte impulso alla definizione degli orientamenti politici generali dell'unione europea. Poteri Il Consiglio europeo dà all'unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti e le priorità politiche generali. Non esercita funzioni legislative. Sede Il Consiglio europeo si riunisce di solito a Bruxelles, nell'edificio Justus Lipsius. Link utili: - consiglio europeo Commissione europea La Commissione europea è l'organo esecutivo dell'ue. Essa redige le proposte di nuove leggi europee e gestisce il lavoro quotidiano per l'attuazione delle politiche e l'erogazione dei fondi europei. La Commissione difende gli interessi dell'europa nel suo complesso e vigila affinché tutti i paesi europei rispettino i trattati e la legislazione dell'ue. Composizione La Commissione europea è composta da un Commissario per Stato membro, sulla base di una decisione presa dal Consiglio europeo che ha modificato il Trattato di Nizza (entrato in vigore il 1 febbraio 2003). La Commissione è attualmente composta da 27 Commissari Europei, scelti tra le personalità di spicco dello stato membro di appartenenza e chiamati informalmente commissari, ai quali però non è legato da alcun titolo di rappresentanza in quanto devono agire nell'interesse generale dell'unione; per tale motivo la Commissione viene definita come "organo di individui" a differenza del Consiglio qualificato come "organo di Stati". Tra i membri sono compresi il Presidente, l'alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (PESC) in veste di vicepresidente. Il presidente può nominare altri vicepresidenti. Dato l'alto numero di commissari venutosi a creare a seguito degli allargamenti, il trattato di Lisbona prevede che "a decorrere dal 1 novembre 2014, la Commissione sarà composta da un numero di membri, compresi il Presidente e l'alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli Stati membri, a meno che il Consiglio europeo, deliberando all'unanimità, non decida di modificare tale numero. L'uguaglianza tra gli Stati membri sarà garantita da un sistema di rotazione. Il Presidente della Commissione è eletto dal Parlamento con il voto della maggioranza dei componenti, su proposta del Consiglio che deve tener conto dei risultati delle elezioni europee. In questo modo la legittimità politica del Presidente della Commissione viene ad essere rafforzata. L attuale Presidente è Josè Manuel Barroso, rieletto a settembre 2009; la Commissione è entrata in carica il seguente 10 febbraio e terminerà il suo mandato nel 2014, anno delle 9

11 nuove elezioni europee. Il rinnovo della Commissione avviene ogni cinque anni, nei sei mesi che seguono le elezioni del Parlamento europeo. Il presidente della Commissione decide quale commissario sarà responsabile di una determinata politica e procede eventualmente a un rinnovamento delle competenze durante il mandato. Il collegio dei commissari si riunisce una volta a settimana, di solito il mercoledì a Bruxelles. Durante le sessioni plenarie del Parlamento, si riunisce a Strasburgo. Ogni commissario espone i punti all'ordine del giorno per le politiche di sua competenza e il collegio prende una decisione per l'appunto collegiale. Il lavoro quotidiano della Commissione è svolto dal complesso del suo personale, fatto di funzionari amministrativi, esperti, traduttori, interpreti e segretari. I funzionari europei sono circa , strutturati in direzioni generali (DG) o servizi, suddivisi a loro volta in Direzioni e queste ultime in Unità. Poteri Il trattato conferisce alla Commissione il diritto d'iniziativa, ossia la competenza esclusiva a redigere proposte di atti normativi europei, che dovrà poi presentare al Parlamento e al Consiglio. L'obiettivo di queste proposte deve essere la difesa degli interessi dell'unione e dei suoi cittadini, non quello di singoli paesi o settori industriali. La Commissione deve essere a conoscenza di situazioni o problemi in Europa e valutare se il mezzo più adeguato per porvi rimedio sia per l'appunto un intervento legislativo dell'ue. Per questo motivo è costantemente in contatto con un'ampia gamma di gruppi di interesse e organi consultivi, tra i quali il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni. Essa sollecita inoltre il parere dei parlamenti e governi nazionali. La Commissione propone un'azione a livello dell'unione solo se reputa che gli obiettivi da raggiungere non possano essere più efficacemente realizzati con un intervento nazionale, regionale o locale. Il principio che consiste nell'agire al livello più basilare va sotto il nome di principio di sussidiarietà. In quanto organo esecutivo dell'ue, la Commissione amministra ed esegue il bilancio dell'unione. Sebbene la gestione pratica delle spese ricada perlopiù sulle autorità nazionali e locali, la Commissione resta pur sempre responsabile del controllo, sotto l'occhio vigile della Corte dei conti. Obiettivo di entrambe le istituzioni è garantire una corretta gestione finanziaria. La Commissione amministra inoltre le politiche e i programmi adottati dal Parlamento e dal Consiglio, come ad esempio la politica agricola comune o la politica di concorrenza o i programmi Interreg e Urban, ma anche Erasmus e Leonardo. La Commissione è custode dei trattati. In altri termini, spetta ad essa e alla Corte di giustizia garantire che il diritto europeo sia correttamente applicato in tutti gli Stati membri. Se scopre che uno Stato membro non applica la normativa dell'ue in un determinato settore, venendo così meno ai propri obblighi giuridici, la Commissione fa il necessario perché la situazione venga corretta, avviando un procedimento di infrazione e, se necessario, deferendo il caso alla Corte di giustizia che ha la facoltà di irrogare sanzioni pecuniarie. La Commissione europea rappresenta l'unione a livello internazionale. Gi Stati membri riescono, grazie ad essa, a esprimersi con un'unica voce in contesti internazionali come l'organizzazione mondiale del commercio. La Commissione è competente anche a negoziare gli accordi internazionali per conto dell'ue. 10

12 Sede La Commissione ha sede a Bruxelles, ma ha uffici anche a Lussemburgo, rappresentanze in tutti i paesi dell'ue e delegazioni in molte capitali del mondo. Link utili: - Il sito della Commissione europea - Le Direzioni generali e i servizi della Commissione europea - Il Presidente e i membri della Commissione Le Rappresentanze della Commissione europea negli Stati membri - Le Delegazioni della Commissione europea nei paesi terzi o presso organizzazioni internazionali Corte di giustizia delle Comunità europee La Corte di giustizia, che con l entrata in vigore del Trattato di Lisbona è diventato organo istituzionale, ha il compito di garantire l'osservanza della legislazione UE da parte delle istituzioni e degli Stati membri e la corretta applicazione e interpretazione del diritto comunitario in tutti gli Stati membri. La Corte giudica delle controversie fra Stati membri, istituzioni europee, imprese e normali cittadini. Per aiutare la Corte a gestire le migliaia di cause pendenti e garantire ai cittadini una protezione giuridica più efficace, nel 1989 le è stato affiancato il Tribunale di primo grado, organo giurisdizionale competente a conoscere in primo grado di tutti i ricorsi diretti proposti dai singoli e dagli Stati membri, ad eccezione di quelli attribuiti ad una camera giurisdizionale e di quelli riservati alla Corte. Il Trattato di Nizza ha previsto la creazione di camere giurisdizionali per alcune materie specifiche. Su tale base, il Consiglio ha adottato il 2 novembre 2004 una decisione che istituisce un Tribunale della funzione pubblica dell'unione europea. Tale nuovo organo giurisdizionale specializzato, composto da sette giudici, è chiamato a giudicare sul contenzioso della funzione pubblica dell'unione europea, competenza in precedenza esercitata dal Tribunale di primo grado. Dall entrata in vigore del Trattato di Lisbona, la giurisdizione della Corte di Giustizia è allargata a tutte le attività dell'unione, a eccezione della politica estera e di sicurezza comune, compreso il controllo delle misure che limitano i diritti della persona. Altro compito della Corte è quello di dichiarare retroattivamente la nullità dell'atto o dell'azione contestati qualora ravvisi una violazione di un diritto fondamentale. Nel 1974 la Corte decise che i diritti fondamentali avrebbero fatto parte dei principi generali del diritto che essa era chiamata a difendere e che, a tal fine, si sarebbe ispirata alle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri. I diritti fondamentali individuali più importanti riconosciuti a tutt'oggi in relazione alla giurisprudenza della Corte sono: la dignità umana, il principio di uguaglianza, la non discriminazione, la libertà di associazione, la libertà di professare una religione o di esprimere le proprie convinzioni, la tutela della vita privata, il segreto medico, il diritto di proprietà, la libertà professionale, la libertà del commercio, la libertà economica, la libertà di concorrenza, il rispetto della vita famigliare, il diritto a una difesa giudiziaria efficace e a un procedimento equo, l'inviolabilità del domicilio e la libertà d'opinione e di pubblicazione. 11

13 La Corte è tenuta ad osservare un plurilinguismo integrale a motivo della necessità di comunicare con le parti nella lingua processuale e di garantire la diffusione della sua giurisprudenza in tutti gli Stati membri. Composizione La Corte è composta da 27 giudici (uno per Stato membro, in modo da rappresentare tutti gli ordinamenti giuridici nazionali dell'ue) e 8 avvocati generali. I giudici e gli avvocati generali sono nominati di comune accordo dai governi degli Stati membri con mandato di sei anni rinnovabile. Essi sono scelti tra giuristi che offrono tutte le garanzie di indipendenza e che riuniscono le condizioni richieste per l'esercizio, nei rispettivi paesi, delle più alte funzioni giurisdizionali, ovvero che sono giureconsulti di notoria competenza. I giudici della Corte designano tra loro il presidente della Corte per un periodo rinnovabile di tre anni. Il presidente dirige i lavori e i servizi della Corte e presiede, per i maggiori collegi giudicanti, le udienze e le deliberazioni. Gli avvocati generali assistono la Corte e l'aiutano ad assolvere la sua missione. Essi hanno il compito di presentare pubblicamente, in piena imparzialità ed indipendenza, conclusioni su tutte le cause, salvo decisione contraria della Corte qualora la causa non sollevi nessuna nuova questione di diritto. La Corte può riunirsi in seduta plenaria, in grande sezione (13 giudici) o in sezioni composte da cinque o tre giudici. Essa si riunisce in grande sezione quando lo richiede uno Stato membro o un'istituzione parte della causa, nonché per trattare cause particolarmente complesse o importanti. Le altre cause vengono trattate dalle sezioni di cinque o tre giudici. La Corte si riunisce in seduta plenaria in casi eccezionali tassativamente previsti dal Trattato (quando essa deve dichiarare dimissionario il mediatore europeo, pronunciare le dimissioni d'ufficio di un commissario europeo che è venuto meno agli obblighi a lui incombenti) e quando la Corte ritiene che una causa rivesta un'eccezionale importanza. Il quorum della seduta plenaria è di quindici giudici. Competenze Per condurre a buon fine la sua missione, la Corte è stata dotata, tra l'altro, di ampie competenze giurisdizionali, che essa esercita nell'ambito delle varie categorie di ricorsi. Il ricorso per inadempimento Permette alla Corte di controllare il rispetto, da parte degli Stati membri, degli obblighi ad essi incombenti in forza del diritto comunitario. Il ricorso alla Corte di giustizia può essere proposto dalla Commissione - nella prassi, il caso più frequente - oppure da un altro Stato membro. Se la Corte di giustizia accerta l'inadempimento, lo Stato è tenuto a porvi fine immediatamente. Qualora, dopo essere stata nuovamente adita dalla Commissione, la Corte di giustizia constati che lo Stato membro interessato non si è conformato alla sua sentenza, essa può, su richiesta della Commissione, imporgli di pagare una somma forfettaria o una penalità. Il ricorso di annullamento Con il ricorso di annullamento, il ricorrente chiede l'annullamento di un atto di un'istituzione (regolamenti, direttive, decisioni). Il ricorso di annullamento può essere proposto dagli Stati membri, dalle istituzioni comunitarie (Parlamento, Consiglio, Commissione) o da un privato qualora quest'ultimo sia destinatario di un atto o l'atto lo riguardi direttamente e individualmente. 12

14 Il ricorso per carenza Permette alla Corte di giustizia di vagliare la legittimità dell'inerzia delle istituzioni comunitarie. Tale ricorso, tuttavia, può essere presentato solo dopo che l'istituzione è stata invitata ad agire. Una volta accertata l'illegittimità dell'omissione, spetta all'istituzione interessata porre fine alla carenza mediante misure adeguate. Il ricorso per risarcimento danni Fondata sulla responsabilità extracontrattuale, tale azione permette alla Corte di accertare se la Comunità sia o meno responsabile dei danni causati ai cittadini ed alle imprese dalle istituzioni o dai suoi agenti nell'esercizio delle loro funzioni. Le impugnazioni La Corte di giustizia è competente a conoscere delle impugnazioni limitate alle questioni di diritto proposte contro le sentenze pronunciate dal Tribunale di primo grado. Se l'impugnazione è ricevibile e fondata, la Corte di giustizia annulla la decisione del Tribunale di primo grado. Nel caso in cui lo stato degli atti lo consenta, la Corte può statuire definitivamente sulla controversia. In caso contrario, essa deve rinviare la causa al Tribunale che è vincolato dalla decisione resa in sede di impugnazione. Il rinvio pregiudiziale La Corte di giustizia non è l'unica giurisdizione ad applicare il diritto comunitario. Tale compito spetta anche ai giudici nazionali, in quanto un gran numero di disposizioni dei trattati e del diritto derivato (regolamenti, direttive, decisioni) creano direttamente, in favore dei cittadini degli Stati membri, diritti soggettivi che i giudici nazionali sono tenuti a salvaguardare. Per garantire un'applicazione effettiva ed omogenea della normativa comunitaria ed evitare interpretazioni divergenti, i giudici nazionali possono, e talvolta devono, rivolgersi alla Corte di giustizia per chiederle di precisare una questione relativa all'interpretazione del diritto comunitario, al fine di poter, per esempio, verificare la conformità a tale diritto della loro normativa nazionale. La domanda pregiudiziale può anche riguardare il sindacato sulla validità di un atto di diritto comunitario. La Corte di giustizia non risponde con un mero parere, ma con una sentenza od un'ordinanza motivata. Il Tribunale nazionale destinatario è vincolato dall'interpretazione data. La sentenza della Corte di giustizia vincola allo stesso modo gli altri giudici nazionali che vengano aditi per un identico problema. Tutte le parti interessate, ossia gli Stati membri, le parti già presenti dinanzi ai giudici nazionali e la Commissione, possono partecipare al procedimento che si svolge dinanzi alla Corte di giustizia. Sede La Corte di giustizia delle Comunità europee ha sede a Lussemburgo. Link utili: - Il sito della Corte di Giustizia - Informazioni sul Tribunale di primo grado - Informazioni sul Tribunale della funzione pubblica 13

15 Corte dei conti europea La Corte dei Conti europea è l'istituzione di audit esterno dell'unione europea. Contribuendo a migliorare tutti gli aspetti della gestione finanziaria dei fondi dell'ue, la Corte svolge un ruolo essenziale per l'unione. La Corte esamina se le operazioni finanziarie sono state registrate correttamente, nonché eseguite in maniera legittima e regolare e gestite con l'intento di conseguire economia, efficienza ed efficacia. Tramite i propri lavori la Corte si prefigge di contribuire al miglioramento della gestione finanziaria dei fondi dell'unione europea a tutti i livelli. Creata dal trattato del 22 luglio 1975, è entrata in funzione nell'ottobre 1977 ed è divenuta una istituzione di pieno diritto con l'entrata in vigore del trattato sull'unione europea nel Composizione La Corte dei conti europea è composta di un giudice per ciascuno Stato membro. I membri sono nominati dal Consiglio dell'unione europea, previa consultazione del Parlamento europeo, in base alle proposte presentate da ciascuno Stato membro. Il trattato prevede inoltre che i membri vengano scelti tra personalità che fanno o hanno fatto parte, nei rispettivi paesi, di istituzioni di controllo esterno o che posseggano una qualifica specifica per tale funzione. I membri sono nominati per un periodo di sei anni, rinnovabile. Essi esercitano le loro funzioni in piena indipendenza, nell'interesse generale dell'unione europea. I membri si riuniscono in collegio, che è il principale organo decisionale dell'istituzione. Ogni membro è responsabile per l'attuazione dei compiti di audit indicati nel programma annuale di lavoro della Corte. I membri sono assistiti nei loro compiti da personale specializzato nelle attività di audit. La Corte dei conti europea è diretta da un Presidente che è eletto dai membri al proprio interno. Il mandato del Presidente è di tre anni, rinnovabile. Il ruolo del Presidente è di primus inter pares. Presiede le riunioni della Corte, veglia sull'attuazione delle decisioni della Corte e sulla corretta gestione dell'istituzione e delle sue attività. Competenze La Corte dei conti europea è il revisore esterno delle finanze dell'unione europea. Il trattato che istituisce la Comunità europea assegna alla Corte dei conti il compito principale di controllare la corretta esecuzione del bilancio dell'unione europea, al duplice fine di migliorarne i risultati e di rendere conto al cittadino europeo dell'utilizzo del denaro pubblico da parte delle autorità responsabili della gestione. Pertanto, in base al trattato, la Corte dei conti: - esamina i conti di tutte le entrate e le spese dell'unione europea e, salvo disposizione contraria, di ogni organismo creato dall'unione; - controlla la legittimità e la regolarità di tutte le entrate e di tutte le spese dell'ue ed accerta la sana gestione finanziaria, se siano stati cioè rispettati i criteri di economicità, efficienza ed efficacia; - redige una relazione annuale con le osservazioni sull'esecuzione del bilancio dell'unione europea per ogni esercizio finanziario, comprendente anche una 14

16 dichiarazione di affidabilità (DAS) sull'affidabilità dei conti dell'unione europea per l'esercizio in questione e sulla legittimità e regolarità delle relative operazioni; - può presentare in ogni momento le proprie osservazioni su problemi specifici di sua scelta sotto forma, in particolare, di relazioni speciali; - riferisce su ogni caso di irregolarità o sospetto di frode riscontrato nell'esercizio della sua attività di audit; - formula pareri formali prima dell'adozione di disposizioni normative dell'ue a carattere finanziario; - viene consultata su qualsiasi proposta di misure nell'ambito della lotta contro le frodi; - assiste l'autorità competente per il discarico - il Parlamento europeo - nell'esercizio della sua funzione di controllo dell'esecuzione del bilancio dell'unione europea con la pubblicazione di relazioni di audit e di pareri. La Corte non ha funzioni giurisdizionali e pertanto le sue relazioni ed i suoi pareri non sono giuridicamente vincolanti. Tuttavia, i lavori della Corte vengono utilizzati per migliorare la gestione finanziaria da coloro che hanno la responsabilità di gestire ed amministrare i programmi e le finanze dell'ue e di legiferare su tali materie. Sede Le sede della Corte dei conti è a Lussemburgo. Link utili: - Il sito della Corte dei conti - Relazioni di audit e pareri della Corte dei conti - Regolamento interno della corte dei conti europea Banca Centrale europea La Banca centrale europea (BCE) è stata istituita nel 1998 dal trattato sull Unione europea. Con l entrata in vigore del Trattato di Lisbona è entrata a far parte degli organi istituzionali dell Unione Europea. Il suo compito è gestire l'euro, la moneta unica dell'ue, e garantire la stabilità dei prezzi per gli oltre due terzi dei cittadini dell'ue che utilizzano l'euro. È compito della BCE anche definire e attuare la politica economica e monetaria dell UE. Per assolvere le sue funzioni, la BCE opera nell ambito del Sistema europeo delle banche centrali (SEBC), che comprende tutti i 27 paesi dell UE. Tuttavia, solo 16 di tali paesi hanno finora adottato l euro: questi ultimi formano collettivamente l area dell euro e le loro banche centrali, insieme alla BCE, costituiscono il cosiddetto eurosistema. La BCE è totalmente indipendente nell esercizio delle sue funzioni e non può, al pari delle banche centrali nazionali dell Eurosistema e dei membri dei rispettivi organi decisionali, sollecitare o accettare istruzioni da organismi esterni. Le altre istituzioni dell UE e i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio evitando di influenzare la BCE o le banche centrali nazionali nell assolvimento dei loro compiti. 15

17 Composizione La Banca centrale europea opera attraverso i suoi tre organi decisionali. Il comitato esecutivo: comprende il presidente della BCE, il vicepresidente e quattro altri membri, tutti nominati di comune accordo dai presidenti e dai primi ministri dei paesi dell area dell euro. Il loro mandato dura otto anni e non è rinnovabile. Il comitato esecutivo attua la politica monetaria secondo le decisioni e gli indirizzi del consiglio direttivo, impartendo le necessarie istruzioni alle banche centrali nazionali. Ha inoltre il compito di preparare le riunioni del consiglio direttivo ed è responsabile della gestione degli affari correnti della BCE. Il consiglio direttivo: è il massimo organo decisionale della Banca centrale europea. Composto da sei membri del comitato esecutivo e dai governatori delle 15 banche centrali dell area dell euro, è presieduto dal presidente della BCE. Suo compito primario è definire la politica monetaria dell area dell euro, fissando in particolare i tassi d interesse applicabili ai prestiti erogati dalla Banca centrale alle banche commerciali. Il consiglio generale: è il terzo organo decisionale della BCE. Comprende il presidente della BCE, il vicepresidente e i governatori delle banche centrali nazionali dei 27 Stati membri dell Unione. Il consiglio generale concorre all adempimento delle funzioni consultive e di coordinamento della BCE e ai preparativi necessari per il futuro allargamento dell area dell euro. Competenze La BCE, in stretta collaborazione con le banche centrali nazionali, predispone e attua le decisioni degli organi decisionali dell Eurosistema, che sono il consiglio direttivo, il comitato esecutivo e il consiglio generale. Una delle funzioni principali della BCE è mantenere la stabilità dei prezzi nell area dell euro, per garantire che il potere d acquisto dell euro non sia eroso dall inflazione. Obiettivo della BCE è garantire che la progressione annuale dei prezzi al consumo sia inferiore, ma vicina, al 2% a medio termine. Le modalità di attuazione sono due: - controllando la massa monetaria. L inflazione risulta infatti da un eccesso di massa monetaria rispetto all offerta di beni e servizi; - monitorando le tendenze dei prezzi e valutando il rischio che ne può derivare in rapporto alla stabilità dei prezzi nell area dell euro. Tenere sotto controllo la massa monetaria comporta, tra l altro, fissare i tassi d interesse in tutta l area dell euro, che è forse la più nota tra le funzioni della Banca. Sede La Banca Centrale Europea ha sede a Francoforte. Link utili: - BCE 16

18 PARLAMENTO EUROPEO CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA CONSIGLIO EUROPEO Organo legislativo dell'unione; per un gran numero di competenze comunitarie, esso esercita tale potere legislativo in codecisione con il Consiglio dell Unione europa. Dispone di poteri di bilancio e assicura il controllo democratico di tutti gli organi europei. Organo legislativo dell'unione, il Consiglio esercita il potere legislativo per garantire la realizzazione degli obiettivi fissati dai trattati ed alle condizioni da essi previste per un gran numero di competenze comunitarie, esso esercita tale potere legislativo in codecisione con il Parlamento europeo È l organo decisionale. definisce gli orientamenti e le priorità politiche generali dell'unione europea a cui da gli impulsi necessari al suo sviluppo. Non esercita funzioni legislative. Ha facoltà di adottare le leggi comunitarie (direttive, regolamenti, ecc). Può approvare, modificare o respingere il contenuto della normativa comunitaria. Partecipa concretamente all'elaborazione di nuovi testi legislativi ha facoltà di adottare le leggi comunitarie (direttive, regolamenti, ecc). Ogni anno il Consiglio conclude una serie di accordi internazionali. il Consiglio può concludere convenzioni tra gli Stati membri dell'ue. Di norma il Consiglio europeo decide per consenso. In alcuni casi, adotta decisioni all'unanimità o a maggioranza qualificata, a seconda di quanto previsto dal trattato. adotta decisioni COMMISSIONE EUROPEA È l'organo esecutivo dell'ue. Essa redige le proposte di nuove leggi europee e gestisce il lavoro quotidiano per l'attuazione delle politiche e l'erogazione dei fondi europei. CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA Ha il compito di assicurare "il rispetto del diritto nell'interpretazione e nell'applicazione" dei trattati. Sentenze 17

19 CORTE DEI CONTI EUROPEA Compito della Corte è controllare che i fondi UE, che provengono dai contribuenti, vengono riscossi regolarmente e verificare la legittimità, l opportunità e la corretta destinazione delle spese. Suo obiettivo è garantire che i contribuenti traggano massimo vantaggio possibile dalla spesa del loro denaro. La Corte ha inoltre il diritto di sottoporre a controllo qualsiasi persona fisica od organizzazione che gestisca i fondi dell UE I risultati sono resi noti in relazioni scritte che portano eventuali problemi all attenzione della Commissione e dei governi degli Stati membri. BANCA CENTRALE EUROPEA E LA Banca centrale incaricata dell'attuazione della politica monetaria per i sedici paesi dell'unione europea che hanno aderito all'euro e che formano la cosiddetta "Zona euro". È compito della BCE anche definire e attuare la politica economica e monetaria dell UE. redigere il Rapporto annuale e mensile della BCE, redige le disposizioni per l'uniformazione delle procedure contabili delle Banche centrali nazionali. 18

20 ORGANI CONSULTIVI Comitato delle regioni Il Comitato delle Regioni (CdR) è, nel quadro istituzionale dell Unione europea, l organo di più recente costituzione. Esso è stato, infatti, istituito nel 1994 dal Trattato di Maastricht e la sua creazione riflette la volontà degli Stati membri e dell Unione di rispettare le identità e le prerogative degli enti regionali e locali e di coinvolgerli nello sviluppo e nell attuazione delle politiche comunitarie. Con l istituzione del CdR, per la prima volta nella storia dell Unione, si è previsto che rappresentanti delle collettività locali e regionali, ovvero il livello di governo più vicino ai cittadini, possano partecipare attivamente al processo di elaborazione delle politiche e della legislazione comunitaria e alla loro attuazione. In questo senso, il CdR riveste un ruolo di primaria importanza in due direzioni: in primo luogo, esso interviene nel processo decisionale dell UE con funzioni consultive nei riguardi delle tre principali istituzioni comunitarie (Commissione, Consiglio e Parlamento), in secondo luogo, esso si adopera per avvicinare l Unione ai suoi cittadini. Composizione Il Comitato delle regioni è composto attualmente da 344 membri e altrettanti supplenti, provenienti da tutti i 27 Stati membri. Un futuro allargamento dell'ue potrà portare il numero dei membri (e dei supplenti) a un massimo di 350. I membri e i supplenti sono nominati dal Consiglio, su proposta degli Stati membri, per quattro anni. Ciascun paese sceglie i propri membri seguendo procedure distinte, ma ogni delegazione nazionale presso il CdR riflette l'equilibrio politico, geografico e regionale/locale del rispettivo Stato membro. Il Trattato di Nizza aveva inoltre introdotto alcune modifiche per quanto riguarda le condizioni e le modalità di nomina dei membri: ha precisato che essi devono essere titolari di un mandato elettorale nell ambito di una collettività regionale o locale, oppure essere politicamente responsabili verso un assemblea eletta, e ha disposto che la nomina ad opera del Consiglio avvenga con voto a maggioranza qualificata e non più all unanimità. Inoltre, il mandato dei membri può essere rinnovato, ma cessa automaticamente allo scadere del mandato elettorale che costituisce la condizione per la nomina al CdR. I membri del CdR provengono, dunque, dai livelli di governo più vicini al cittadino e si tratta sostanzialmente di Presidenti di Regione o di Provincia, Sindaci, Presidenti di Consigli comunali o regionali. L attività consultiva del CdR viene svolta attraverso 6 Commissioni specializzate, composte da membri del Comitato stesso. A seconda del settore di intervento si distinguono: Commissione Politica di coesione territoriale (COTER), Commissione Politica economica e sociale (ECOS), Commissione Sviluppo sostenibile (DEVE), Commissione Cultura e Istruzione (EDUC), Commissione Affari costituzionali e governance europea (CONST) e Commissione Relazioni esterne (RELEX). Le commissioni specializzate esaminano in dettaglio le proposte sulle quali il Comitato viene consultato e redigono un progetto di parere: in tale documento vengono esposti i punti in cui il Comitato concorda con le proposte della Commissione europea e i punti che invece, a suo avviso, devono essere modificati. Il progetto di parere viene poi esaminato durante una delle cinque sessioni plenarie annuali. Se la maggioranza lo approva, esso viene adottato come parere del Comitato delle regioni, e rinviato alla Commissione per essere poi trasmesso al Parlamento e al Consiglio. Il Comitato delle regioni, inoltre, può adottare risoluzioni su questioni politiche d'attualità 19

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