RELAZIONE DI CALCOLO TETTO IN LEGNO LAMELLARE
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1 RELAZIONE DI CALCOLO TETTO IN LEGNO LAMELLARE pag. 1 / 40
2 SOMMARIO 1. GENERALITA DESCRIZIONE GENERALE DELL OPERA RELAZIONE DI CALCOLO TETTO IN LEGNO LAMELLARE LEGGI, NORME E REGOLAMENTI RELAZIONE SUI MATERIALI IPOTESI DI CARICO COMBINAZIONI DEI CARICHI CALCOLO E VERIFICA ELEMENTI DI FALDA CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPO DESTRI E SINISTRO CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPO CENTRALE pag. 2 / 40
3 1. GENERALITA Viene illustrata con la presente la Relazione di Calcolo relativa al tetto in legno lamellare da realizzarsi in Roma. 1.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL OPERA vista frontale del fabbricato Si realizza un tetto in legno lamellare in un fabbricato in muratura sito in Roma. Il tetto, di circa 450mq è composta da due padiglioni esterni uniti da un corpo centrale a due falde. Il montaggio del tetto avviene previa realizzazione di cordoli sommitali che permettono il collegamento delle murature dell ultimo ordine. pag. 3 / 40
4 La copertura ha per una superficie di circa 450mq ed è composto da elementi in legno lamellare GL24h, con lamelle di spessore massimo 4,0cm; l incollaggio è secondo le norme DIN68140, DIN68141, DIN1052; la struttura del tetto è del tipo ventilato ed è composta dai seguenti elementi strutturali: CORPI LATERALI Tipologia dimensioni [cm] Capriata palladiana - Puntoni 18x24 - Catena 18x24 - Saette 18x24 - Monaco 18x24 Arcarecci - Colmo 16x24 - Mezzacasa 14x20 - Banchina 16x44 / 14x20 / 12x16 Travicelli 10x12 Displuvi 16x36 Compluvi 16x36 CORPO CENTRALE Tipologia dimensioni [cm] Capriata palladiana - Puntoni 18x20 - Catena 18x20 - Saette 18x20 - Monaco 18x20 Arcarecci - Colmo 16x24 - Mezzacasa 14x20 - Banchina 12x16 Travicelli 10x12 pag. 4 / 40
5 Viste 3D copertura pag. 5 / 40
6 Pianta completa copertura pag. 6 / 40
7 Pianta con orditura primaria (arcarecci) pag. 7 / 40
8 Schema pacchetto di copertura ventilato La struttura del tetto di tipo ventilato è composta da: Un primo strato di tavole diabete maschiettate, piallate, impregnate su tutti i lati spessore 2,0cm Telo traspirante in polietilene da 2/3mm (di tenuta all aria e freno vapore) Strato di isolante composto da un pannello in lana di roccia densità 110kg/mc (sp. 6+6cm) per un totale di 12,0cm ad elevata resistenza a compressione, calpestabile, per l isolamento termoacustico e sicurezza in caso di incendio Telo ultra-traspirante e impermeabile a protezione lana di roccia Camera di ventilazione costituita da listelli in abete sp. 5x6cm con sovrastante chiusura con pannelli OSB3 sp.1,50cm Guaina ardesiata Canalizzazione in lamiera preverniaciata escluso i discendenti Tegola portoghese anticata completa di colmi ventialti pag. 8 / 40
9 2. RELAZIONE DI CALCOLO TETTO IN LEGNO LAMELLARE 2.1 LEGGI, NORME E REGOLAMENTI D.M. Infrastrutture e Trasporti 14 Gennaio Norme Tecniche per le Costruzioni (Gazzetta ufficiale 04/02/2008 n. 29) Circolare del Istruzioni per l applicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M Eurocodici approvati dal Comitato Europeo di Normazione in forma di Euro Norma (EN). Appendice nazionali Eurocodici approvata dal consiglio superiore dei LLPP in data 24/09/2010 e 25/02/2011. Istruzioni per la Progettazione, l Esecuzione ed il Controllo delle Strutture in Legno CNR-DT 206/2007. Ordinanza Presidente del consiglio dei ministri 28 Aprile 2006, N 3519 Criteri generali per la classificazione e per la formazione e l aggiornamento degli elenchi delle medesime zone. (Gazzetta ufficiale 11/05/2006 n. 108) DIN Legno incollatura con giunture DIN Adesivi per legno - Determinazione delle proprietà di uso di adesivi per legno per le strutture portanti in legno DIN 1052 Progettazione, misurazione e calcolo di costruzioni in legno pag. 9 / 40
10 2.2 RELAZIONE SUI MATERIALI OPERE IN LEGNO LAMELLARE INCOLLATO La struttura portante è conforme al DM 14/01/2008. E costituita da elementi in legno lamellare incollato, prefabbricato in stabilimento, nel rispetto della norma Europea armonizzata UNI EN 14080:2005. Il materiale sara dotato di certificato di conformità CE rilasciato ente di certificazione autorizzato. a) Preparazione delle lamelle Le lamelle devono avere spessore pari almeno a 6 mm e non deve superare i 33 mm, limite innalzabile a 40 mm in elementi costruttivi dritti, quando questi non sono esposti a variazioni climatiche rilevanti. Le lamelle saranno essiccate ad alta temperatura e avranno umidità relativa del 9%-13% (10%-14%); saranno incollate su una faccia con una quantità di colla pari a 0,6 Kg/m 2 mediante incollatrice a fili; la pressione sarà omogenea di circa 8,5 Kg/cm 2. Il tutto in conformità con le norme UNI EN Le lamelle saranno incollate di testa con giunto a pettine secondo le norme UNI EN b) Colle Le colle impiegate saranno a base di resine sintetiche chimicamente neutre a base di melaninaformaldeide MFU (per strutture soggette ad ambienti esterni o a tasso di umidità elevata, e per luci elevate), o di tipo ureico secondo le norme F.M.P.A. Particolare attenzione dovrà essere prestata al rispetto dei tempi aperto e chiuso delle colle medesime. Esse avranno superato le prove previste dalla UNI EN 301:2006, le pressioni di incollaggio dovranno essere comprese tra 6 e 10 kg/cm 2 e la temperatura ambientale non dovrà mai essere inferiore a 18 C e l umidità compresa tra il 40% e l 80%. c) Legno Le lamelle costituenti gli elementi incollati saranno conformi alle direttive delle norme UNI EN 338, UNI EN 1912, inoltre la composizione mediante colla, delle tavole di abete deve dare luogo alla prescritta qualità del lamellare come previsto dalle norme UNI EN pag. 10 / 40
11 d) Protezione delle superfici Onde proteggere gli elementi in legno incollato dagli agenti atmosferici, dagli attacchi di parassiti vegetali e dagli insetti xylofagi, tutte le superfici sono trattate conformemente alle DIN e) Carpenteria e connessioni metalliche Gli accessori metallici saranno, salvo prescrizione specifica, in acciaio S 235, S 275 e S355, trattati con zincatura o con antiruggine. Il calcolo ed i parametri statici seguiranno le indicazioni delle UNI 5744 e delle UNI I chiodi, i bulloni e gli elementi zincati standard per la formazione dei giunti e dei collegamenti, seguiranno le norme NTC e gli eurocodici. Le saldature, salvo diversa prescrizione, si intendono di 2 classe, ad arco elettrico, continue e con sezione di gola pari allo spessore minimo degli elementi che si uniscono. L elettrodo sarà di tipo basico e di resistenza unitaria uguale o superiore a quella del materiale da saldare. CARATTERISTICHE MECCANICHE ELEMENTI LIGNEI Tabella 1 - Corrispondenza tra le classi resistenti del legno lamellare (omogeneo o composito) UNI EN 1194 e quelle delle tavole componenti UNI EN 1192 (e comparazione con la classificazione secondo DIN 1052:1996) Legno Lamellare GL24h GL24c GL28h GL28c GL32h GL32c GL36h GL36c Tavole componenti (tra parentesi quelle interne) C24 1 C24 (C16) C30 1 C30 (C24 2 ) C35 1 C35 (C24 2 ) C40 1 C40 (C35 2 ) Riferimento DIN 1052:1996 BS11 BS14 BS16 BS18 1 E ammessa una qualità massima del 10% di tavole interne di classe inferiore (C16, C24, C24, C35 rispettivamente per le quattro classi GL24h, GL28h, GL32h, GL36h ) 2 E ammessa una qualità massima del 10% di tavole interne di classe inferiore (C16, C16, C24, rispettivamente per le quattro classi GL28c, GL32c, GL36c ) pag. 11 / 40
12 Tabella 2 - Classi di resistenza per legno Lamellare di conifera omogeneo e combinato (secondo EN 1194:1999) Valori caratteristici di resistenza e modulo elastico Resistenza (MPa) GL24h GL24c GL28h GL28c GL32h GL32c GL36h GL36c flessione f m,g,k trazione parallela alla fibratura trazione perpendicolare alla fibratura compressione parallela alla fibratura Compresione perpendicolare alla fibratura f t,0,g,k f t,90,g,k f c,0,g,k f c,90,g,k taglio f v,g,k Modulo Elastco (GPa) modulo elastico medio parallelo alla fibratura modulo elastico caratteristico parallelo alla fibratura modulo elastico medio perpendicolare alla fibratura E 0,g,mean E 0,g, E 90,g,mean modulo di taglio medio G g,mean Massa Volumica (Kg/m 3 ) Massa volumica caratteristica r g,k pag. 12 / 40
13 RESISTENZA DI CALCOLO Le strutture devono essere assegnata ad una delle classi di servizio sotto elencate. Il sistema di classi di servizio è destinato all assegnazione di valori di resistenza ed al calcolo delle deformazioni in condizioni ambientali definite: Classe di servizio 1: è caratterizzata da un umidità del materiale in equilibrio con l ambiente a una temperatura di 20 C ed un umidità relativa dell aria circostante che non superi il 65% se non per poche settimane all anno (ad esempio: strutture al chiuso in zone asciutte); Classe di servizio 2: è caratterizzata da un umidità del materiale in equilibrio con l ambiente a una temperatura di 20 C ed un umidità relativa dell aria circostante che superi il 85% solo per poche settimane all anno; Classe di servizio 3: è caratterizzata da un umidità più elevata di quella della classe di servizio 2. La durata del carico e l umidità del materiale influiscono sulle proprietà resistenti del legno. Il valore di calcolo X d della resistenza del materiale viene calcolato mediante al relazione: dove i simboli sono definiti come segue: X d =k mod *X k /g M X k valore caratteristico della proprietà del materiale. g M coeff. parziale di sicurezza per la proprietà del materiale, vedere tab. 4.4.III K mod coeff. correttivo che tiene conto dell effetto, sui parametri di resistenza, sia della durata del carico sia dell umidità della struttura, vedere tab. 4.4.IV. Se una combinazione di carico comprende azioni appartenenti a differenti classi di durata del carico si dovrà scegliere un valore di K mod che corrisponde all azione di minor durata. Tab 4.4.III Coefficienti parziali per le proprietà dei materiali (g M ) Stati Limite ultimi - combinazioni fondamentali Legno 1.50 Legno Lamellare 1.45 Compensato 1.50 LVL 1.40 Unioni combinazioni eccezionali 1.00 pag. 13 / 40
14 Tab 4.4.IV Valori di (Kmod) Riferimento EN14080 e EN Classe di durata del carico Classe di servizio Legno massiccio, legno lamellare incollato Permanente Variabili di lunga durata Variabili di media durata Variabili di breve durata Variabili Istantanei La deformazione a lungo termine può essere calcolata utilizzando i valori medi dei moduli elastici ridotti opportunamente mediante il fattore 1/(1+k def ), per le membrature, e utilizzando un valore ridotto nello stesso modo del modulo di scorrimento dei collegamenti. Il coefficiente k def tiene conto dell aumento di deformabilità con il tempo causato dall effetto combinato della viscosità e dell umidità del materiale. I valori di k def sono riportati nella tab. 4.4.V Tab 4.4.V Valori di (K def ) Materiale Riferimento Classe di servizio Legno massiccio EN Legno lamellare incollato EN pag. 14 / 40
15 CARATTERISTICHE MECCANICHE ELEMENTI METALLICI 1) Profilati metallici Per la realizzazione delle strutture metalliche e di strutture composte si utilizzano acciai conformi alle norme armonizzate della serie UNI EN (per i laminati), UNI EN (per i tubolari senza saldatura) e UNI EN (per i tubolari saldati), recanti la Marchiatura CE, cui si applica il sistema di attestazione della conformita 2+ (Direttiva 89/106/CEE Prodotti da Costruzione recepita in Italia dal DPR 21/04/1993, n. 246 modificata dal DPR 10/12/1997, n. 499). Per l accertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la posizione nel pezzo da cui essi devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le modalità di prova devono rispondere alle prescrizioni delle norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986, EN :2004, UNI EN :1992. Come previsto dal D.M. 14/01/08 In sede di progetto si possono assumere convenzionalmente i seguenti valori nominali delle proprietà del materiale: Acciaio modulo elastico E N/mm 2 modulo di elasticità trasversale G E/[2(1+ν)] N/mm 2 coefficiente di Poisson ν 0.3 coefficiente di espansione termica lineare (per temperatura fino a 100 C) a 12x10-6 Per C -1 densità r 7850 kg/m 3 Sempre in sede di progettazione, per gli acciai di cui alle norme europee UNI EN 10025, UNI EN e UNI EN , si possono assumere nei calcoli i valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento f yk e di rottura per trazione f tk riportati nella tabella seguente pag. 15 / 40
16 Tab IX Laminati a caldo con profili a sezione aperta Tipo nominale di Spessore t mm * acciaio t 40mm 40mm < t 80mm f yk (N/mm 2 ) f tk (N/mm 2 ) f yk (N/mm 2 ) f tk (N/mm 2 ) EN : S S S S *) t spessore nominale dell elemento pag. 16 / 40
17 Verifiche La resistenza di calcolo delle membrature R d si pone nella forma: R d = R k / g M g m0 = 1,05 (coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza del materiale delle Sezioni di Classe ), g m2 = 1,25 (coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza del materiale a frattura delle sezioni tese indebolite dai fori ), Per le caratteristiche degli acciai si rimanda alla norma UNI EN Nella UNI EN , nella tabella 11.3.IX, dove vengono riportate le caratteristiche meccaniche delle diverse tipologie di acciaio. 2) Bulloni e Chiodi I bulloni conformi per le caratteristiche dimensionali alle UNI EN ISO 4016 ed alle UNI 5592 devono appartenere alle sotto indicate classi delle UNI EN 898, associate nel mondo indicato nella Tabella 11.2.X Tab XII.a Normali Ad alta resistenza Vite Dado Per i chiodi si devono impiegare gli acciai previsti dalla UNI EN a 5. Tab XII.b Classe f yb (N/mm 2 ) F tb (N/mm 2 ) pag. 17 / 40
18 LIMITI DEFORMATIVI u z,in L/300 u z,fin L/200 u z,net,fin L/250 dove: u z,in deformazione istantanea calcolata sulla base delle combinazioni di carico rara. u z,fin= u z,1,in (1+k def )+ u z,2,in (1+y 2,i k def ) deformazione finale viscoelastica. u z,net,fin = u z,fin - u z,0,in deformazione netta finale viscoelastica depurata dell eventuale monta. con: u z,1,in deformazione istantanea calcolata sulla base dei carichi permanenti. u z,2,in deformazione istantanea calcolata sulla base dei carichi variabili. u z,0,in contro freccia (se presente). k def coeff. che tiene conto dell aumento di deformazione con il tempo dovuto all effetto combinato della viscosità e dell umidità vedere tab 4.4.V. y 2,i coeff. atto a definire i valori quasi permanenti delle azioni variabili assimilabili ai valori medi delle distribuzioni dei valori istantanei vedere tab 2.5.I Tab. 4.4.V Valori di K def per legno massiccio, legno lamellare e compensato Tipo di Legno Classe di servizio Legno massiccio Lamellare incollato, LVL Compensato pag. 18 / 40
19 Tabella 2.5.I Valori dei coefficienti di combinazione Azione y 0i y 1i y 2i Categoria A Ambienti ad uso residenziale Categoria B Uffici Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento Categoria D Ambienti ad uso commerciale Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30kN) Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30kN) Categoria H Coperture Vento Neve (a quota < 1000m s.l.m.) Neve (a quota > 1000m s.l.m.) Variazioni termiche pag. 19 / 40
20 2.3 IPOTESI DI CALCOLO 1) Pesi propri pp tegole 0,60 KN/m 2 pp guaina ardesiata 4 mm 0,05 KN/m 2 pp pannello OSB 15 mm 0,10 KN/m 2 pp listelli ventilazione 5 x 6 cm / 60 cm 0,02 KN/m 2 pp telo traspirante 0,01 KN/m 2 pp coibentazione 12 cm 0,16 KN/m 2 pp listelli 4 x 8 cm / 64 cm 0,03 KN/m 2 pp listelli 4 x 6 cm / 75 cm 0,02 KN/m 2 pp freno vapore 0,01 KN/m 2 pp perlinato abete 20 mm 0,12 KN/m pp totale pacchetto 1,12 KN/m 2 Assunto: pp totale pacchetto 1,20 KN/m 2 + pp strutture lignee 5,00 KN/m 3 2) Sovraccarico neve Località Comune Roma Zona III altitudine s.l.m. < 200 mt. Sovraccarico di riferimento qsk 0,71 KN/m 2 Assunto: Coefficiente di forma µ si assume: Sovraccarico neve 0,50 KN/m² pag. 20 / 40
21 3) Sovraccarico vento Zona 3 Altitudine 70 m distanza dalla costa d = 21.5 Km velocità di riferimento 27 m/s Pressione di riferimento qref.= 0,456 kn/m 2 Altezza max dal suolo mt. Classe rugosità C Categoria III Coefficiente di esposizione ce = 2,37 Coefficiente di forma cp falda sopravvento cp = -0.4 falda sottovento cp = -0.4 Coefficiente dinamico cd = 1 Essendo l azione del vento sempre in aspirazione, ai fini del dimensionamento delle strutture orizzontali, nel calcolo delle strutture in legno non si terra conto di tale azione. pag. 21 / 40
22 2.4 COMBINAZIONE DEI CARICHI Le combinazioni di carico che verranno utilizzatesono le seguente: A) Combinazioni agli SLU: 1) F d =g G1 G 1 +g G2 G 2 +g P P+g Q1 Q k1 +g Q2 y 02Q k2 +g Q3 y 03Q k3 +.. (1) (stato limite di resistenza della struttura compresi gli elementi di fondazione) essendo: G 1 peso proprio di tutti gli elementi strutturali; G 2 peso proprio di tutti gli elementi strutturali non strutturali; P pretensione e precompressione (assente) Q ik azioni variabili tra loro indipendenti g coeff. parziale per le azioni o per l effetto delle azioni nelle verifiche SLU y 0i coefficiente di combinazione allo stato limite ultimo da definirsi sulla base di considerazioni statistiche. Tab 2.6.I Coefficienti parziali per le azioni o per l effetto delle azioni nelle verifiche SLU Coefficiente g F EQU A1 STR A2 GEO Carichi permanenti Carichi permanenti non strutturali (1) Carichi variabili favorevoli g G sfavorevoli favorevoli g G sfavorevoli favorevoli g Qi sfavorevoli (1) Nel caso in cui i carichi permanenti non sono strutturali (ad es. carichi permanenti portati) siano compiutamente definiti si potranno adottare per essi gli stessi coefficienti variabili per le azioni permanenti. pag. 22 / 40
23 Tab 2.5.I Valori dei coefficienti di combinazione Azione y 0i y 1i y 2i Categoria A Ambienti ad uso residenziale Categoria B Uffici Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento Categoria D Ambienti ad uso commerciale Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30kN) Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30kN) Categoria H Coperture vento Neve (a quota < 1000m s.l.m.) Neve (a quota > 1000m s.l.m.) Variazioni termiche ) F d =E+G 1 +G 2 +P+y 21 Q k1 +y 22 Q k (2) (combinazione sismica) Gli effetti dell azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali: 3) G 1 +G 2 +P+Σ j y 2j Q kj (3) B) Combinazioni agli SLE: Si devono prendere in esame le combinazioni rara e quasi permanente con g g =g p =g q = 1, e applicando ai valori caratteristici delle azioni variabili adeguati coefficienti y 0, y 1, y 2. - combinazioni rara: F d =G 1 +G 2 +P+Q k1 + (y 0i Q ik ) - combinazioni frequente: - combinazioni quasi permanenti: F d =G 1 +G 2 +P+y 1i Q k1 + (y 2i Q jk ) F d = G 1 +G 2 +P+ (y 2i Q ik ) pag. 23 / 40
24 2.5 CALCOLO E VERIFICA ELEMENTI DI FALDA TRAVICELLI 10x12cm Corpo centrale Schema statico: Trave su due appoggi + sbalzo con carico uniforme Dati geometrici: Luce asse appoggi L = m Sbalzo S = m Interasse I = m Pendenza falda α = Pendenza trave β = Ipotesi di carico: CARICHI DI LUNGA DURATA pesi permanenti G1 Pc 1 = 1.20 kn/m 2 pesi permanenti G2 Pc 2 = 0.00 kn/m 2 peso proprio G1 Pp = 0.08 kn/m 2 CARICHI DI BREVE DURATA sovraccarico neve Sn = 0.50 kn/m 2 Sezione in legno lamellare GL 24h Sez. Base: 10.0 cm Altezza: 12.0 cm A = 120 cm 2 E 0,g,meam = N/mm 2 W y = 240 cm 3 E 0,g,05 = 9400 N/mm 2 W z = 200 cm 3 G 0,mean = 720 N/mm 2 I y = 1440 cm 4 f m,k = 24 N/mm 2 I z = 1000 cm 4 f v,k = 2.7 N/mm 2 Classe di servizio struttura: Cl= 2 pag. 24 / 40
25 Carichi totali in pianta: G 1 = [(Pc 1 + Pp) / cos α] I = 1.06 kn/m (permanenti compiutamente definiti) G 2 = (Pc 2 / cos α) I = 0.00 kn/m (permanenti non compiutamente definiti) Q 1 = Sn I = 0.39 kn/m (neve) Verifiche agli Stati Limite Ultimi SLU Sollecitazioni di progetto con carico permanente: Coefficienti di sicurezza g G1 = 1.3 parziali agli SLU g G2 = 1.5 g Q1 = 0 Q = ( g G1 G 1 + g G2 G2 + g Q1 Q1) = 1.37 kn/m R a = Q (L + S) 2 / (2 L) = R b = Q (L + S) (L - S) / (2 L) = T as = Q S = T ad = R a - T as = 2.09 kn 0.80 kn 0.89 kn 1.20 kn t max,v,d = 1,5max{T as ;T as ;R b }/A = 0.15 N/mm 2 M s = Q S 2 / 2 = M c = R b 2 / (2 Q) = 0.29 knm 0.23 knm s max,d = max{m c ;M s }/W y = 1.21 N/mm 2 Tensioni resistenti: Coefficiente correttivo K mod = 0.6 Coefficiente di sicurezza materiale g M = 1.45 f m,k = 24 N/mm 2 f m,d = K mod f m,k / g M = 9.93 N/mm 2 f v,k = 2.7 N/mm 2 f v,d = K mod f v,k / g M = 1.12 N/mm 2 Verifiche a flessione s max,d / f m,d = 0.12 < 1 pag. 25 / 40
26 Verifiche a taglio t max, v,d / f v,d = 0.13 < 1 Sollecitazioni di progetto con carico di breve durata neve: Coefficienti di sicurezza g G1 = 1.3 parziali agli SLU g G2 = 1.5 g Q1 = 1.5 Q = ( g G1 G 1 + g G2 G2 + g Q1 Q1) = 1.95 kn/m R a = Q (L + S) 2 / (2 L) = R b = Q (L + S) (L - S) / (2 L) = T as = Q S = T ad = R a - T as = 2.97 kn 1.13 kn 1.27 kn 1.70 kn t max,v,d = 1,5max{T as ;T as ;R b }/A = 0.21 N/mm 2 M s = Q S 2 / 2 = M c = R b 2 / (2 Q) = 0.41 knm 0.33 knm s max,d = max{m c ;M s }/W y = 1.72 N/mm 2 Tensioni resistenti: Coefficiente correttivo K mod = 0.9 Coefficiente di sicurezza materiale g M = 1.45 f m,k = 24 N/mm 2 f m,d = K mod f m,k / g M = N/mm 2 f v,k = 2.7 N/mm 2 f v,d = K mod f v,k / g M = 1.68 N/mm 2 Verifiche a flessione s max,d / f m,d = 0.12 < 1 Verifiche a taglio t max, v,d / f v,d = 0.13 < 1 pag. 26 / 40
27 Verifiche agli Stati Limite d'esercizio SLE deformata istantanea in campata dovuta ai carichi permanenti G1+G2 u c,ist,1 = (G1+G2)L 2 (5L 2-12S 2 )/384EI y cosb + 1,2(G1+G2)L 2 /8GA= 0.02 cm deformata istantanea sullo sbalzo dovuta ai carichi permanenti G1+G2 u s,ist,1 =(G1+G2)[S 3 (4L+3S)-L 3 S]/24EI y cosb+1,2(g1+g2)s 2 (1+S/L)/GA= 0.01 cm deformata istantanea in campata dovuta ai sovraccarichi Q1 (neve) u c,ist,2 = Q1 L 2 (5L 2-12S 2 ) / 384 E I y cosb + 1,2 Q1 L 2 / 8 G A = 0.01 cm deformata istantanea sullo sbalzo dovuta ai sovraccarichi Q1 (neve) u s,ist,2 = Q1 [S 3 (4L+3S)-L 3 S]/24EI y cosb + 1,2 Q1 S 2 (1+S/L)/GA = 0.00 cm Combinazione rara in campata u ist,rara = u ist,1 + u ist,2 = 0.03 cm < L / 300 sullo sbalzo u ist,rara = u ist,1 + u ist,2 = 0.02 cm < S / 150 Combinazione frequente con sovraccarico neve in campata Coefficienti di sicurezza parziali y 1,1 = 0.2 (neve) u ist,freq = u ist,1 + y 1,1 u ist,2 = 0.03 cm sullo sbalzo u ist,freq = u ist,1 +y 1,1 u ist,2 = 0.01 cm pag. 27 / 40
28 Combinazione quasi permanente in campata Coefficienti di sicurezza parziali y 2,1 = 0.0 (neve) u ist,q.perm = u ist,1, + y 2,1 u ist,2 = 0.02 cm sullo sbalzo u ist,q.perm = u ist,1 + y 2,1 u ist,2 = 0.01 cm Verifica deformazione differita Coefficiente viscosità e umidità K def = 0.8 deformata differita in campata u diff = u ist,q.perm K def = 0.02 cm deformata differita sullo sbalzo u diff = u ist,q.perm K def = 0.01 cm deformata finale con neve in campata u net,fin = u ist,q.rara + u diff = 0.05 cm < L / 250 deformata finale con neve sullo sbalzo u net,fin = u ist,q.rara + u diff = 0.03 cm < S / 125 pag. 28 / 40
29 2.6 CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPI DESTRO E SINISTRO MODELLO 3D ESTRUSO MODELLO 3D ASTE E NODI pag. 29 / 40
30 MODELLO 3D VINCOLI DEFORMATA COMB.2 - SLU pag. 30 / 40
31 FRECCIA D2 COMB.2 - SLU TRASLAZIONE Z COMB.2 - SLU pag. 31 / 40
32 MOMENTO 2-2 COMB.2 SLU MOMENTO 3-3 COMB.2 - SLU pag. 32 / 40
33 SFORZO NORMALE COMB.2 SLU TAGLIO 2 COMB.2 - SLU pag. 33 / 40
34 TAGLIO 3 COMB.2 - SLU SFRUTTAMENTO (%) pag. 34 / 40
35 2.7 CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPO CENTRALE MODELLO 3D - ESTRUSO MODELLO 3D ASTE E NODI pag. 35 / 40
36 MODELLO 3D - VINCOLI DEFORMATA COMB.2 - SLU pag. 36 / 40
37 FRECCIA D2 COMB.2 SLU TRASLAZIONE Z COMB.2 - SLU pag. 37 / 40
38 MOMENTO 2-2 COMB.2 SLU MOMENTO 3-3 COMB.2 - SLU pag. 38 / 40
39 TAGLIO 2 COMB.2 - SLU TAGLIO 3 COMB.2 - SLU pag. 39 / 40
40 SFRUTTAMENTO (%) COMB.2 - SLU pag. 40 / 40
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