LABORATORIO DI MAIEUTICA DI GRUPPO GESTIONE DEI CONFLITTI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LABORATORIO DI MAIEUTICA DI GRUPPO GESTIONE DEI CONFLITTI"

Transcript

1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO ANNO SCOLASTICO PLESSO DI DESENZANO LABORATORIO DI MAIEUTICA DI GRUPPO GESTIONE DEI CONFLITTI ( CLASSE 2D- INSEGNANTE: MARIA DINI ) Protagonisti: i ragazzi. Ruolo dell insegnante: regista: - pone domande che: a) stimolino la consapevolezza e che facciano emergere il problema (non sono domande di controllo) b) che portino i ragazzi a trovare delle strategie per affrontare il problema in modo efficace - Crea la cornice entro cui lavorare progettando le fasi - Coordina il lavoro : metodo utilizzato: maieutico. dà i tempi e cerca di farli rispettare non giudica, non suggerisce risposte, ma restituisce e aiuta a formulare una sintesi del lavoro - verbalizza gli interventi - funge da moderatore, coadiuvato da un alunno per l assegnazione del turno di intervento. Incipit esperienziale generativo Ho preso spunto dal laboratorio geografico, all interno del quale, da ottobre e per un ora settimanale, i ragazzi stanno lavorando sulle città europee in gruppi composti da quattro persone. Al termine del primo lavoro avevo chiesto ai ragazzi di scrivere le loro osservazioni in merito al lavoro svolto, evidenziando i punti di forza e le criticità. Apparentemente sembrava che non ci fossero stati problemi particolari, fatta eccezione per la mancanza di collaborazione da parte di due ragazzi in due gruppi diversi; leggendo tra le righe, però, mi era sembrato di cogliere insofferenza da parte di alcuni per certi comportamenti attivati da qualche compagno. Ho pertanto affrontato la questione con la classe che ha rilevato la necessità di parlarne.

2 Progettazione dell attività Domanda Secondo voi, c è stato un problema nell attività svolta e se sì, quale? Brainstorming: quali sono stati i comportamenti che possono aver creato insoddisfazione? (scrittura individuale); ( ) o Cosa mi INFASTIDISCE o Cosa secondo me INFASTIDISCE i miei compagni o Classificazione, verbalizzazione sul quaderno e raccolta su cartellone (30 ). Restituzione operativa Cosa ne facciamo di queste informazioni? Formazione di coppie da parte dall insegnante: formulazione scritta di proposte: Come possiamo organizzarci per cercare di migliorare il grado di soddisfazione, di benessere di tutti all interno di un lavoro di gruppo? (15 ) Gruppo classe: raccolta e classificazione (1h ). Gruppo classe: Situazioni simili a quelle emerse nei piccoli gruppi si verificano anche nel gruppo classe? ( Riflessione individuale: 5 ; discussione nel gruppo classe: 15 ). A coppie: Che cos è per voi un LITIGIO? definizione più ampia possibile (15 ), ( si può litigare con gli occhi, con l atteggiamento, con l ignorare,

3 con l escludere, col portare dentro sentimenti ed emozioni negative che non si manifestano apertamente ). Gruppo classe: raccolta e classificazione (30 ) lavoro individuale di riflessione su se stessi: o IO IN CLASSE LITIGO CON I MIEI COMPAGNI QUANDO (15 ) o COSA FACCIO QUANDO VEDO DUE MIEI COMPAGNI CHE LITIGANO DIARIO, 30, compilazione anonima. Come utilizziamo il lavoro raccolto nei diari? o Formazioni di piccoli gruppi (3-4) ai quali viene assegnato un numero di diari anonimi scelti a caso, dai quali i ragazzi devono estrarre i comportamenti dichiarati e trascriverli. o Gruppo classe: sintesi ed eventuale organizzazione su cartellone dei prodotti: Sono emersi comportamenti uguali o diversi? (20 ). Si può dare un nome a ciascuno dei gruppi di comportamenti simili? (20 ). Tra questi comportamenti alcuni sono risultati più efficaci? (20 ) Ce ne sono che invece hanno peggiorato la situazione? (20 ) Ci sono delle altre possibilità di gestione del litigio che non abbiamo considerato? (aggiunte 20 max) Sintesi Lavoro individuale scritto: Con questo lavoro ho imparato qualcosa che mi può servire per migliorare il mio modo di intervenire in un litigio tra alcuni miei compagni e aiutare dei compagni che litigano? Discussione nel gruppo classe (30 ) e visualizzazione sintetica su cartellone Che cosa abbiamo imparato? (10 ) È il momento della restituzione di senso al lavoro svolto, serve per ricostruire il percorso e assemblare le informazioni raccolte in modo organizzato.

4 Gli alunni ricavano dall esperienza che hanno fatto, ciò che emerge come nuova conoscenza Quali strategie abbiamo pensato (nuove e più consapevoli) per gestire un conflitto?

5 FASE 1 A) Secondo voi, c è stato un problema nell attività svolta e se sì, quale? - Risultato del brainstorming : C è stato un problema in quanto, anche se ci siamo divertiti a lavorare insieme ed è stato utile, non sempre si procedeva in modo tranquillo o proficuo. B) Domanda dell insegnante: Pensate che potrebbe essere utile parlarne? Alunni: risposta affermativa. C) COSA MI INFASTIDISCE - Quando dico di stare zitto e nessuno mi ascolta 6 - Quando qualcuno interviene senza rispettare il proprio turno 6 - Quando qualcuno invece di lavorare fa altro e delega il lavoro comportandosi in maniera sciocca 15 - La perdita di tempo dovuta a mancanza di concentrazione e disattenzione 3 - Comunicazione non sempre chiara che portava ad un esecuzione errata della consegna 1 - Dimenticanza del materiale necessario per il lavoro 2 - Niente 3 - Quando non è permesso al singolo di esprimere la propria opinione 2 - Quando qualcuno avanza critiche che non hanno fondamento, ma solo con lo scopo di creare disagio al singolo 2 - Quando sono accusata di prevaricare, mentre in realtà lavoro anche per chi chiacchiera 3 D) COSA INFASTIDISCE I MIEI COMPAGNI - Quando qualcuno non ascolta perché non vuole lavorare, copia il lavoro svolto dagli altri e dimentica il materiale per non svolgere il proprio compito 19 - Quando qualcuno parla senza rispettare la regola data per intervenire e la mancanza di attenzione, ciò porta a confusione 8 - Le lamentele da parte di chi, invece di lavorare, chiacchiera e poi afferma di essere escluso dal lavoro 2 - La mancanza di serietà e impegno 2 - Quando le persone per richiamare l attenzione di un compagno picchiettano sulla sua spalla 1

6 - L impossibilità da parte del gruppo di organizzare il lavoro in quanto qualcuno lo ostacola per non fare 1 - Quando i singoli si sentono dire da un componente del gruppo che hanno torto 1 FASE 2 A) Formazione di coppie da parte dell insegnante. B) Scrittura di proposte relativa alla seguente domanda individuata dal gruppo: Come possiamo fare per migliorare il grado di soddisfazione e di benessere di tutti all interno di un lavoro di gruppo? C) Discussione nel gruppo classe (N.B.: le frasi in rosso sono state evidenziate dalla classe prima di procedere alla sintesi, in quanto ritenute le più importanti): 1) M., M. e N.: - Chiedere gentilmente al compagno che disturba di riguardare le regole tratte dal cartellone dei problemi. (N.B.: la classe deve stabilire e condividere alcune regole di lavoro). -Aiutare il compagno in difficoltà a svolgere il proprio lavoro. -Quando ci si accorge che un compagno non è attento, far zittire il resto del gruppo in modo che il compagno si accorga della sua disattenzione e si senta a disagio. 2) P. e M.: -Alzare la mano per parlare, in modo da evitare confusione.. -Prima di iniziare a lavorare il gruppo deve valutare le capacità di ciascuno,così da distribuire in modo adeguato il lavoro.( non è importante che la quantità di lavoro sia uguale, ma che sia adatta alle capacità di ciascun componente). 3) M. e A.: -Vivere civilmente e rispettare le persone, le loro idee, il materiale e non alzare la voce quando ci si arrabbia. Obiezioni: o A.: ma questo è uno dei problemi. o M.: è vero, ma potrebbe essere un inizio provare ad autocontrollarci. o A.: ma se questo è un problema, basta dirlo perché si risolva? Non mi sembra. o M.: bisognerebbe che tutti si sforzassero effettivamente. o Prof. : Cosa vuol dire per voi vivere civilmente in un gruppo? o M. e A.: vuol dire aiutare chi è in difficoltà. o P.: per me vuol dire rispettare le regole. o M.: dipende se una delle regole è proprio quella del rispetto. 4) A. e D.: -In caso di difficoltà, quando ciascuno si intestardisce sulla propria posizione, per evitare confusione è importante chiedere aiuto alla professoressa.

7 - E importante anche esplicitare i dubbi che possono sorgere in merito all organizzazione, alle procedure, ai contenuti; se uno non ha capito cosa deve fare, deve dirlo subito perché in caso contrario si rischiano perdite di tempo perché magari una persona non porta il materiale. Obiezioni: o M.: può darsi che uno in parte abbia capito e in parte no, e per questo non porta il materiale. o A.: deve chiedere. - In caso di atteggiamenti infantili persistenti, il gruppo deve trovare una punizione che potrebbe essere un aumento di lavoro per chi si è comportato in modo inadeguato. Se l atteggiamento è molto scorretto bisogna agire subito. Obiezioni: o M.: bisogna valutare per quanto tempo uno si comporta in modo infantile. o A.: ovviamente mi riferivo al persistere dell atteggiamento. o M.: sono d accordo con A., ma bisognerebbe stabilire prima un tempo, ad esempio tre richiami. o G.: la punizione dovrebbe essere data in base alla gravità, ; anche il tempo dipende dalla gravità: se l atteggiamento è molto scorretto bisogna agire subito. o P.: è sbagliata la questione dei tre richiami, perché possono essere consecutivi e quindi la sanzione potrebbe arrivare troppo presto, meglio valutare la gravità e la persistenza dell atteggiamento. o G. e N.: siamo d accordo, i tre richiami potrebbero essere dati per antipatia. o M.: capisco che P. e G. hanno ragione. 5) D. e A. : - Ciascuno deve cercare di stare più attento e concentrato nel proprio lavoro o Obiezione di M., A. e M.: questo è già un problema, bisogna trovare una soluzione (problema aperto). -Bisogna alzare la mano quando si vuole intervenire - Si deve ignorare chi si distrae e non imitarlo Obiezioni: o M. : non è così facile ignorare, perché a volte il disturbo consiste proprio nell essere chiamati. o M.: se uno è ignorato è peggio,perché rischia di sentirsi escluso ed aumentare la confusione per farsi notare. o G.: concordo con M., il gruppo deve aiutare la persona che dà fastidio a comprendere che sta creando disturbo, ma contemporaneamente deve fargli capire che il gruppo è pronto ad accoglierlo. o P.: se dici ad uno che dà fastidio, lui si sente al centro dell attenzione e continua peggiorando.

8 o A.: se si evita di rimproverare, uno prosegue perché non è reso consapevole. o M.: non sono d accordo con P.; bisognerebbe richiamare gentilmente, facendo notare che siamo un gruppo e perciò bisogna collaborare. C è una responsabilità comune. o M.: non bisogna richiamarlo con gentilezza, uno capisce di più i toni accesi. o L. e P.: siamo d accordo con M.. o G. e M.: no, è più vincente la gentilezza.; se non funziona si mette in atto la sanzione con tranquillità. o E.: entrambe le modalità possono condurre ad uno stesso risultato: uno può continuare a dare fastidio. o A.: obietto a M. che se io dovessi richiamarlo in toni bruschi, lui si arrabbierebbe. o G.: abbiamo appena detto che i toni bruschi molti non li condividono e nonostante ciò molti non stanno lasciando esprimere a M. la sua opinione. o D.: dipende dalla persona con cui si parla, perché se parli con una persona educata ti può ascoltare se ti rivolgi a lei in modo gentile, in caso contrario ciò non avviene. o M.: sono d accordo con G.; sono convinta che funzioni di più la calma, la decisione, la gentilezza. o A. è d accordo. o M.: non sono del tutto d accordo con M.; un po ha ragione, all inizio bisogna essere gentili, ma se uno non capisce si deve richiamare in modo un po più brusco. Non concordo con D. perché uno potrebbe decidere il modo di riprendere un compagno in base alle preferenze. o A.: se ad esempio io e M. richiamiamo con gentilezza un compagno, può darsi che lui dia retta solo ad una delle due e l altra venga mandata al diavolo. o F.: sono d accordo con M. rispetto ad una gradualità dei toni. o M.: M. ha scelto di dare la parola a X perché ha una preferenza per lui. o G.: è ovvio che X agisca così, è una forma di difesa perché Y è l unico che in questo periodo lo difende, mentre il resto della classe è contro di lui. o P.: quando uno fa confusione deve essere il resto del gruppo compatto e solidale che interviene. o V.: se tu tratti X in modo antipatico, lui risponde adeguando il comportamento; se viene trattato in modo gentile, anche lui ascolta.

9 o A.: non sono d accordo su X; ci sono momenti in cui l autocontrollo non l ha. o M.: ma se io gli parlo gentilmente, lui mi ascolta. o M.: non è questione di preferenze, dipende da come è iniziato il rapporto all inizio dell anno. o M.: fino a ieri io e X non ci guardavano, ma ora va meglio e mi ascolta di più. Stessa cosa per M.. o A. a X:ti difendiamo, ma anche tu devi collaborare. 6) F. e S.: - Collaborare -Rispettarci - Sapere accettare le critiche dei compagni e aspettare il proprio turno, perché questo significa rispettare e collaborare. Obiezioni: o A.: non è giusto accettare le critiche se sono insulti o M.: rispettare e collaborare sono problemi. o V.: è importante usare toni misurati, se no la critica non viene accolta. 7) S. e J.: - Ciascuno si deve impegnare a tenere un volume basso e a rispettare il proprio turno - Per le dimenticanze relative al materiale si può aiutare il compagno ricordandogli quotidianamente il materiale da portare e facendoglielo scrivere sul diario. - I compagni non devono escludere nessuno perché tutti possono compiere lavori fondamentali nel gruppo. Obiezioni: o M. : non bisogna farlo scrivere solo ad uno, ma a tutti,perché così si evitano preferenze ; inoltre tutti possono dimenticare qualcosa. o M.: l esclusione è un problema da risolvere. 8) E. ed E.: -Per la confusione ognuno deve impegnarsi a rispettare il proprio turno alzando la mano e non interrompendo chi sta parlando -Per chi invece di lavorare fa altro, bisogna sollecitarlo a lavorare in modo che non si distragga, ad esempio si potrebbe richiamarlo, oppure smettere tutti di lavorare e stare in silenzio in modo che si accorga delle sua disattenzione. 9) L. e V.: - per evitare la confusione si potrebbe stabilire un ordine di intervento regolamentato, in modo che nessuno interrompa chi sta parlando. - Bisogna distribuire il lavoro in base alle capacità delle persone - Si deve cercare di coinvolgere tutti per evitare la disattenzione, chiedendo frequentemente il parere di ciascun membro del gruppo. Obiezione:

10 o M.: il gruppo prima di iniziare a lavorare dovrebbe chiarirsi lo scopo per avere una motivazione condivisa. E importante stabilire bene l organizzazione del lavoro. - E necessario togliere dal banco gli oggetti che provocano disattenzione. 10) G. e M.: - il gruppo prima di lavorare deve stabilire delle regole condivise che pertanto andranno rispettate; in caso di trasgressione vale la punizione di aumentare il carico di lavoro alla persona. - Bisogna distribuire equamente il lavoro, stando attenti alle capacità di ciascuno. D) SINTESI - Il gruppo prima di iniziare a lavorare dovrebbe chiarirsi lo scopo per avere una motivazione condivisa. E importante stabilire bene l organizzazione del lavoro. - Il gruppo prima di lavorare deve stabilire delle regole condivise che pertanto andranno rispettate. - Per evitare la confusione: si potrebbe stabilire un ordine di intervento regolamentato, in modo che nessuno interrompa chi sta parlando. Ciascuno si dovrebbe impegnare a tenere un volume basso e a rispettare il proprio turno - Per problemi di disattenzione: Bisogna togliere dal banco gli oggetti che provocano disattenzione. Si deve cercare di coinvolgere tutti, chiedendo frequentemente il parere di ciascun membro del gruppo. Quando ci si accorge che un compagno non è attento prima bisogna richiamarlo in modo gentile, poi in modo fermo e deciso, se persiste nel suo comportamento il resto del gruppo deve tacere in modo che il compagno si accorga della sua disattenzione e si senta a disagio. In caso di atteggiamenti infantili persistenti, il gruppo deve trovare una punizione che potrebbe essere un aumento di lavoro per chi si è comportato in modo inadeguato. Se l atteggiamento è molto scorretto bisogna agire subito. Il gruppo deve aiutare la persona che dà fastidio a capire che il suo comportamento crea disagio a tutti, ma contemporaneamente deve fargli capire che il gruppo è pronto ad accoglierlo.

11 - Per le dimenticanze relative al materiale si può aiutare il compagno ricordandogli quotidianamente il materiale da portare e facendoglielo scrivere sul diario. - Bisogna distribuire equamente il lavoro, stando attenti alle capacità di ciascuno, in questo modo si crea motivazione; non si deve escludere nessuno nel lavoro perché tutti possono compiere lavori fondamentali nel gruppo. - E necessario sapere accettare le critiche dei compagni e aspettare il proprio turno, perché questo significa rispettare e collaborare. OSSERVAZIONI RELATIVE ALL ATTIVITA L attività ha richiesto più tempo di quello preventivato (4 ore invece di 1,5), in quanto la discussione è stata ampia. Dal momento che la classe sembrava molto coinvolta dal confronto, non ho ritenuto opportuno contenerla; vederli discutere animatamente è stata una piacevole sorpresa in quanto non mi aspettavo una partecipazione così attiva. Il confronto, inoltre, ha consentito loro di esercitarsi già nella gestione del conflitto. FASE 3 Situazioni simili a quelle emerse nei piccoli gruppi si verificano anche nel gruppo classe?. Discussione: o P.: sì, perché da parte di alcuni c è mancanza di impegno. 21/22 o S. : sì, la conseguenza è che alcuni fanno gli sciocchi e si perde tempo perché l insegnante deve interrompere la lezione per richiamare. 21/22 o C.: a volte c è confusione, ciò fa arrabbiare gli insegnanti,;è più difficile lavorare perché il lavoro viene bloccato. 21/22 o V.: l arrabbiatura può avere conseguenze spiacevoli sulla classe, perché l insegnante può decidere una punizione a pioggia se non è stato individuato il responsabile. 22/22 o M.: sì, anche se non tutto corrisponde al lavoro di gruppo; ad es. se qualcuno non porta il materiale e non fa il proprio dovere, si rallenta il lavoro e si perde tempo. 22/22 o F.: quando qualcuno non alza la mano, si perde tempo per richiamare l ordine 22/22 o V.: se un insegnante deve interrompersi continuamente, può darsi che decida di non ripetere la spiegazione e ciò significa che uno deve arrangiarsi da solo a casa, quindi in tal caso ci rimettiamo ancora noi. 19/22

12 o N. e M.: è difficile che ciò accada. Prof.: Aiutatemi a capire: volete dire che perdere tempo è per voi un problema? Alunni: Sì Prof.: Perche e un problema perdere tempo e fare confusione? o M.: si resta più ignoranti ( più, perché si è sempre ignoranti in qualcosa). 21/22 o C.: da un lato hanno ragione i compagni, dall altra conviene perchè non si fa niente. FASE 4 A) COS E UN LITIGIO? Risultato del lavoro a coppie: - C. e G.:quando due persone discutono verbalmente, fisicamente o con gesti offensivi accompagnati da insulti. - M. e A. + E. e A. : è una conseguenza di discussioni su idee diverse che si conclude con gesti scorretti o insulti, provocando l ira dell altra persona. Può però consistere in occhiatacce e spesso dura vario tempo a seconda della gravità del conflitto. - E. e A.: quando un amico ti delude profondamente, tu perdi la fiducia in lui e ciò può provocare un litigio. - A. e M.: è un modo veloce e a volte insignificante, inutile, per perdere una persona a te cara. - P. e V.: quando due o più persone non sono d accordo e mostrano le loro opinioni in modo non molto corretto, tanto che possono arrivare ad usare le mani o un linguaggio offensivo. - P. e. S.: è la perdita di una amico per un certo lasso di tempo e un fraintendimento indesiderato, cioè forse due litigano perché non hanno saputo comunicare. Il litigio si esprime a parole. - D. e L.: è una discussione a parole, a mani o con lo sguardo. Può durare anche anni. Avviene per qualcosa su cui non si è d accordo. Inizia con uno sguardo, seguono le parole e poi i fatti. - E. e M.: è una manifestazione di rabbia che si prova verso un altra persona; si agisce senza pensare alle conseguenze di perdere un amico. - M. e M.: è quando due si arrabbiano per un motivo ben preciso e si picchiano, si dicono parolacce e non si rivolgono più la parola per un tempo indefinito. - D. e N.: è quando uno ferisce i sentimenti di una altro o quando due non sono d accordo e per questo litigano anche per motivi sciocchi. - F.: è un qualcosa che ti può mettere in contrasto con la persona che l ha provocato. Ti ferisce.

13 B) RIELABORAZIONE E SINTESI DEL GRUPPO CLASSE Cause di un litigio: - Idee diverse che non si sanno gestire. - Incapacità di comunicare. - Quando un amico tradisce la fiducia che hai in lui, in quanto non c è coerenza tra parole e fatti, oppure perché sparla di te. La delusione è profonda. - Quando una persona ferisce i sentimenti di un altra. - La menzogna. - La competizione sportiva o scolastica. - A volte il motivo è sciocco. Un litigio è una manifestazione di rabbia che porta ad agire senza pensare. Un litigio si esplicita attraverso: - Occhiatacce - Discussioni verbali - Gesti offensivi - Insulti - Botte - Interrompendo la comunicazione. Durata del litigio: varia in base alla gravità del conflitto e alla disponibilità di fare pace. Il litigio: - Può portare alla rottura di un rapporto, se il motivo è molto grave. - Non necessariamente porta alla rottura di un rapporto, può essere un occasione di crescita quando le due persone hanno la voglia di chiarirsi e ne sono capaci. - Bisogna cioè: avere la forza di ammettere il proprio errore, i torti. Avere la disponibilità di mettersi nei panni dell altro. Essere capaci anche di dire all altro, in modo tranquillo e razionale, ciò che l ha fatto inquietare. FASE 5 IN CLASSE LITIGO CON I MIEI COMPAGNI QUANDO Quando non siamo d accordo su una cosa e abbiamo opinioni diverse. Idem.

14 Quando qualcuno mi sta troppo vicino fisicamente e quando tocca i miei oggetti senza il permesso. Idem. Idem ed anche quando sono insultato, anche se c è un motivo. Quando mi fanno degli scherzi o non mi ascoltano. Quando ho opinioni diverse e devo avere a tutti i costi ragione io, questo è un mio difetto. Quando il confronto porta alla competizione, ad esempio in campo sportivo o scolastico ( solo nel caso che il risultato positivo e superiore al mio sia dovuto ad una scorrettezza). Quando c è un fraintendimento o quando ci sono punti di vista diversi, ma su questioni importanti, cioè sulle cose in cui credo. Quando mi prendono in giro. Quando gli altri hanno opinioni diverse o mi insultano. Quando qualcuno fa qualcosa per me spiacevole, per esempio mi prende in giro. Non mi capita spesso, ma se accade è per opinioni diverse. Quando non siamo d accordo su una cosa o si discute di calcio. Quando qualcuno mi infastidisce: se toccano i miei oggetti. Quando ho opinioni diverse con qualcuno, perché inizialmente tendo a voler avere ragione, anche se poi so ammetterei miei torti. Non mi capita spesso, ma può accadere per opinioni diverse, per fraintendimenti dovuti a una comunicazione non chiara e nel caso in cui qualcuno tocchi i miei oggetti senza permesso. Quando mi fanno gli scherzi e non mi ascoltano. Quando dico che c è una verifica o una interrogazione e, dal momento che i miei compagni non la vogliono fare, sostengono che non è vero. Quando prendo dei bei voti e,poiché gli altri vanno male, mi dicono secchione. Quando deve prendere crocette o castighi per comportamenti scorretti dovuti agli altri. Per fraintendimenti dovuti a una comunicazione non chiara e se qualcuno tocca i miei oggetti senza permesso. Quando mi prendono in giro o non mi ascoltano. Quando deve prendere crocette o castighi per comportamenti scorretti dovuti agli altri; quando qualcuno tocca i miei oggetti. SINTESI - Quando abbiamo opinioni diverse 9 - Quando qualcuno tocca i miei oggetti senza il permesso 6 - Quando mi prendono in giro 3 - Per fraintendimenti dovuti a una comunicazione non chiara 3 - Quando mi fanno gli scherzi 2 - Quando non mi ascoltano 2 - Quando sono insultato 2 - Quando qualcuno mi sta troppo vicino fisicamente 2 - Quando in una discussione devo avere a tutti i costi ragione io 2 - Quando deve prendere crocette o castighi per comportamenti scorretti dovuti agli altri 2 - Quando prendo dei bei voti e,poiché gli altri vanno male, mi dicono secchione 1

15 - Quando il confronto porta alla competizione, ad esempio in campo sportivo o scolastico ( solo nel caso che il risultato positivo e superiore al mio sia dovuto ad una scorrettezza). 1 COSA FACCIO QUANDO VEDO CHE DUE MIEI COMPAGNI LITIGANO? Risultato dell analisi dei diari individuali nel piccolo gruppo : - Gruppo n. 1 : Su quattro diari ne andava bene uno, dagli altri ragazzi non è stata centrata la consegna in quanto hanno parlato di un litigio in cui si sono trovati coinvolti direttamente. In un litigio dove c era l uso della forza, la ragazza è intervenuta da sola,decisa, per dividerli, poi visto che non la ascoltavano, ha chiesto l aiuto di altri compagni, ma senza abbassarsi al livello dei litiganti. Il litigio è terminato grazie al suono della campanella che ha indicato la fine delle lezioni. - Gruppo n. 2: I tre diari hanno centrato la consegna: 1.Il ragazzo è intervenuto invitando soltanto a smetterla. 2. Il ragazzo ha sgridato i due contendenti invitandoli a smetterla perché avrebbero potuto farsi del male. 3.All inizio la ragazza ha cercato di far ragionare le compagne presentando i punti di vista di entrambe, poi, dal momento che cercavano di coinvolgerla nel litigio, ha pensato di costringerle a parlare tra loro, chiudendole in uno spogliatoio. In un primo momento hanno continuato a litigare, ma dopo un po hanno iniziato a parlare con calma e si sono chiarite. - Gruppo n. 3 : 1. E intervenuto parlando, in modo da pacificare le due persone, cercando di convincerle a fermare lo scontro fisico. 2. La persona si è schierata con uno dei due contendenti. 3. La ragazza si è messa in disparte. - Gruppo n. 4 : non è stata centrata la consegna e non è possibile ricavare informazioni. - Gruppo n. 5 : 1.La persona non ha fatto niente perché riteneva che i due dovessero risolvere tra loro la questione. 2. La persona non ha fatto niente. 3. La persona ha chiamato la polizia. 1. Gruppo n. 6 : 1. La persona è intervenuta mettendosi in mezzo ai due che litigavano in modo violento ed è riuscita a separarli. 2. Il ragazzo/a ha mandato una fingendo di essere uno dei due litiganti e chiedendo all altro di fare la pace. 3. Il ragazzo/a non sapevo come intervenire e non ha fatto niente. 4. Idem.

16 TABULAZIONE DELLE RISPOSTE PRECEDENTI E DI QUANTO EMERSO RELATIVAMENTE ALLE SEGUENTI DOMANDE: SONO EMERSI COMPORTAMENTI UGUALI O DIVERSI? SI PUO DARE UN NOME A CIASCUNO DEI GRUPPI DI COMPORTAMENTO SIMILI? TRA QUESTI COMPORTAMENTI ALCUNI SONO RISULTATI PIU EFFICACI? TRA QUESTI COMPORTAMENTI CE NE SONO ALCUNI CHE HANNO PEGGIORATO LA SITUAZIONE? COSA HO FATTO QUANDO HO VISTO DUE AMICI LITIGARE NOME DEL COMPORTAMENT O COMPORTAMENTO - EFFICACE + - MENO EFFICACE - In un litigio dove c era l uso della forza la persona è intervenuta da sola,decisa, per dividerli, poi visto che non la ascoltavano, ha chiesto l aiuto di altri compagni, ma senza abbassarsi al livello dei litiganti. XX Premuroso (tutti; 22 su 24) Nel diario il litigio si è risolto. 4 sì 1 no All inizio la ragazza ha cercato di far ragionare le compagne presentando i punti di vista di entrambe, poi, dal momento che cercavano di coinvolgerla nel litigio, ha pensato di costringerle a parlare tra loro, chiudendole in uno spogliatoio. In un primo momento hanno continuato a litigare, ma dopo un po hanno iniziato a parlare con calma e si sono chiarite. Mediatore indiretto 2. Nel diario si è risolto. Prima parte: 17 Seconda parte:10 no Ha invitato a smetterla perchè i due litiganti potevano farsi male. XXX Premuroso (tutti) Nel diario si è risolto. 6 sì Ha mandato una facendo finta di essere uno dei due litiganti e chiedendo di X Ladro di identità benevolo (19 = 5 Nel diario risulta che è stato efficace

17 fare la pace. La persona è intervenuta mettendosi in mezzo ai due che litigavano in modo violento ed è riuscita a separarli. gruppi) Imbroglione (1) Truffatore a scopo benevolo (2) X Coraggioso (2) Il cavaliere impavido (18) 2 astenuti perché una delle due persone ha ringraziato la terza in quanto ha porto le scuse, cosa che lei non era in grado di fare. 16 ritengono pericoloso o scorretto questo comportamento perché la terza persona non ha pensato alle conseguenze. Forse sarebbe stato meglio il permesso di uno dei due litiganti. Nel diario i due sono stati divisi, ma non si sanno gli sviluppi. 5 sì La persona si è schierata con uno dei due litiganti. X Avvocato (difensore) tutti Nel diario risulta che i due hanno continuato a litigare. 6 no 2 sì Si è messa in disparte e non ha fatto niente perché non sapeva come intervenire XXXX Indifferente (11 persone = 3 gruppi). Timoroso ( 7 persone = due gruppi) Indeciso (4 persone = 1 Nel diario i due hanno continuato a litigare. 7 no: inefficace. 2 no perché non sono affari miei, intervengo solo se mi viene richiesto

18 gruppo) 13 sì, perché intervenendo c è il rischio di aumentare i problemi. Non ha fatto niente perché riteneva che le due persone dovessero risolvere tra loro la questione. XX Indifferente (tutti 22) Nel diario è risultato efficace perché le persone hanno risolto da sole la questione. 4 no 8 sì Ha chiamato la polizia. X Delegante (tutti) Nel diario è risultato efficace perchè i ragazzi si stavano per far male. 3 no 13 sì FASE 6 SINTESI RELATIVA ALLE ULTIME DUE COLONNE DELLA TABELLA PRECEDENTE Emerge che la figura del MEDIATORE risulta essere quella ritenuta più efficace. Però nel caso: in cui una persona tema che intervenendo i problemi tra i due litiganti potrebbero aumentare, allora è opportuno astenersi da qualsiasi azione e lasciare che le due persone risolvano tra loro il conflitto. che il litigio sia particolarmente violento e i litiganti rischino di farsi fisicamente male, è opportuno non intromettersi e richiedere l intervento di adulti o addirittura della polizia. Una ingerenza eccessiva, come nel caso della o della chiusura delle due ragazze nello spogliatoio, può essere pericolosa in quanto le conseguenze non sono prevedibili.

19 Il mediatore è chi: fa capire ai litiganti i rispettivi torti aiuta i due litiganti a mettersi nei panni dell altro e a trovare una soluzione adeguata 17 CI SONO DELLE ALTRE POSSIBILITA DI GESTIONE DEL LITIGIO CHE NON ABBIAMO CONSIDERATO? - Fare un gesto apparentemente privo di senso, che distragga i due litiganti dal loro problema e dirotti sulla terza persona l attenzione, in modo che magari si coalizzino, si calmino e inizino a ragionare 17 Obiezione: M. : sì, però bisogna pianificare bene l intervento in modo da sapere come agire nel momento in cui le due persone dirottano la loro attenzione sulla terza. S. : d accordo con M., ma se la terza persona dirotta l attenzione su di sé, ciò non è garanzia che i due si riappacificheranno. Per agire così, bisogna conoscere bene i litiganti. - No, non ci sono altri metodi per risolvere un litigio 2 - Sì, ma non mi vengono in mente 1 TABULAZIONE DI QUANTO EMERSO DAI LAVORI INDIVIDUALI E DALLA DISCUSSIONE RELATIVA ALLA SEGUENTE DOMANDA: CON QUESTO LAVORO HO IMPARATO QUALCOSA CHE MI PUÒ SERVIRE PER MIGLIORARE IL MIO MODO DI INTERVENIRE IN UN LITIGIO TRA MIEI COMPAGNI? Ho imparato che: - Ho imparato che l insulto non serve, è meglio un dialogo corretto sia tra i due litiganti che da parte della terza persona. 20 su 20 - Davanti a un conflitto se si decide di intervenire bisogna essere neutri e non ci si deve comportare come i due litiganti Ho imparato che costringere le persone con la forza fisica a smettere il litigio è poco efficace Ho imparato che è più utile intervenire cercando di far ragionare i due litiganti. 13

20 DA QUESTA ATTIVITA COSA ABBIAMO IMPARATO IN GENERALE? - P.: : l attività mi è servita per sapere come intervenire gentilmente durante un litigio tra i due compagni. - N. : il lavoro mi ha aiutato a cercare di non litigare e a saper reagire in un litigio senza usare la violenza, se non necessaria. - M. : il lavoro ci ha aiutato ad essere più civili con gli altri, a non perdere troppo spesso la pazienza e a dialogare. Riesco a controllarmi meglio e ho fatto già progressi in famiglia e con gli amici. - S : adesso so cosa fare quando sono davanti ad un litigio e perciò interverrò con minor timore. Il litigio è qualcosa di cui non aver paura. - C.: l attività mi ha aiutato a risolvere alcuni litigi tra due persone o un mio litigio, perché so come affrontarlo, parlando correttamente e senza violenza. - M. : ho capito come comportarmi e cioè che fare il mediatore serve per far smettere i litiganti. - A.: l attività mi è servita molto per capire che la violenza fisica non deve essere usata in un litigio; bisogna conoscere le opinioni, i punti di vista diversi delle due persone per aiutarli a chiarire. Per fare ciò bisogna che i due raccontino le loro motivazioni. Mi ha insegnato a intervenire gentilmente. - G: il lavoro mi ha insegnato a intervenire in modo corretto e gentile durante un litigio e a gestire meglio un lavoro di gruppo. - A: mi sono resa conto degli errori che commettevo durante un litigio ed è stato bello confrontarmi con i miei compagni. - M: ho imparato a intervenire non bruscamente per dire a due litiganti di smetterla. - E: ho apprezzato molto questo lavoro. Ho imparato: a) ad esprimermi liberamente anche in ambito scolastico; b) che in un litigio è meglio che intervenga come mediatore lasciando che i due litiganti trovino da soli la soluzione; c) ad essere paziente e ad usare il dialogo nei rapporti. - S: Ho imparato a intervenire con più moderazione e ad esprimere la mia opinione quando litigo. - A: l attività è stata utile perché in un litigio adesso so meglio come intervenire.

21 - E.: il lavoro è servito per saper gestire meglio un litigio o problemi tra compagni o amici, mentre prima mi trovavo in difficoltà. - D: in futuro saprò come comportarmi con gli altri in un litigio mio o di altri. - E.: ho imparato altri modi di litigare oltre la violenza e l insulto. - D.: ho imparato come intervenire in un litigio. - M. ho imparato a saper ascoltare i compagni quando parlano e come intervenire in un litigio. - Z: ho imparato a gestire la situazione in modi diversi. - J.: ho imparato come intervenire durante un litigio, invece che stare in disparte. Sintesi A) La maggior parte degli interventi hanno fatto riferimento al litigio. 8 ragazzi hanno affermato di aver appreso in generale il modo di intervenire e di comportarsi in un litigio. 2 hanno specificato che prima il litigio li metteva in difficoltà, 2 che li intimoriva. Un alunna ha affermato che non bisogna avere paura del litigio. Due alunni hanno ribadito che la figura del mediatore è quella più efficace e uno ha specificato che la soluzione al conflitto devono comunque trovarla i due litiganti. Un alunna ha sottolineato l importanza di conoscere i punti di vista diversi delle due persone, per aiutarli a chiarire. Per fare ciò bisogna che i due raccontino le loro motivazioni. L accento è stato posto sulla modalità di intervento; quando si interviene bisogna essere: - Moderati 1 - non bruschi 1 - corretti 2 - gentili 2 - pazienti 2 - disposti al dialogo 2 Non bisogna, inoltre ricorrere alla violenza e agli insulti 4 B) Da altri interventi è emerso che hanno imparato a : - esprimere la loro opinione quando litigano - gestire meglio un lavoro di gruppo - essere più civili con gli altri - non perdere troppo spesso la pazienza e a dialogare (maggiore autocontrollo) - esprimersi liberamente anche in ambito scolastico; - saper ascoltare i compagni quando parlano. Un alunna ha affermato che il confronto con i compagni è stato bello.

22

Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali

Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali Autore: Fabio Bocci Insegnamento di Pedagogia Speciale, Università degli Studi Roma Tre 1. Quando l insegnante parla alla classe, di solito io :

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO?

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO? COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO? 1 Ehi, ti e mai capitato di assistere o essere coinvolto in situazioni di prepotenza?... lo sai cos e il bullismo? Prova a leggere queste pagine. Ti potranno essere utili.

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo. Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se

Dettagli

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente). QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

PROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita.

PROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita. PROGETTARE UNA GITA Prima di dare avvio al percorso è opportuno condividere con gli alunni tutto il progetto ed eventualmente modificare alcuni elementi in rapporto alla discussione. Gli alunni devono

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

FARE O ESSERE VOLONTARI?

FARE O ESSERE VOLONTARI? Corso di formazione FARE O ESSERE VOLONTARI? Il volontariato come manifestazione dell essere e dell operare a favore dell altro Caritas Ambrosiana Salone Mons. Bicchierai via San Bernardino 4 20122 Milano

Dettagli

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone I 12 principi della Leadership Efficace in salone Leadership = capacita di condurre e di motivare Per condurre i tuoi dipendenti devono avere stima e fiducia di te. Tu devi essere credibile. Per motivare

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

Gestione del conflitto o della negoziazione

Gestione del conflitto o della negoziazione 1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere

Dettagli

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI EDUCAZIONE ALLA LEGALITA 1. LE REGOLE OBIETTIVI Sapere: Che la convivenza tra soggetti diversi ha bisogno di regole. Conoscere il significato della parola Regola della forte connessione tra regole e valori.

Dettagli

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE Laboratorio in classe: tra forme e numeri GRUPPO FRAZIONI - CLASSI SECONDE DELLA SCUOLA PRIMARIA Docenti: Lidia Abate, Anna Maria Radaelli, Loredana Raffa. IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE 1. UNA FIABA

Dettagli

COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI

COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO FINALITA Favorire il piacere allo studio GENERALI Acquisire un efficace metodo di studio Acquisire una buona autonomia di lavoro a scuola e a casa.

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. 2 Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. Probabilmente ti stai chiedendo se posso aiutarti, la risposta è sì se: vuoi raccontare qualcosa di te o di quello che fai; vuoi dei testi che descrivano

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano

Dettagli

Salvatore Salamone. Manuale d istruzione per. Coppie che. Scoppiano QUALCOSA SI PUÒ FARE! ... tutto sommato un libro d amore

Salvatore Salamone. Manuale d istruzione per. Coppie che. Scoppiano QUALCOSA SI PUÒ FARE! ... tutto sommato un libro d amore Salvatore Salamone Manuale d istruzione per Coppie che Scoppiano QUALCOSA SI PUÒ FARE!... tutto sommato un libro d amore CAPITOLO 18 Voler avere ragione Spesso le coppie incontrano delle barriere insormontabili

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). HEY! SONO QUI! (Ovvero come cerco l attenzione). Farsi notare su internet può essere il tuo modo di esprimerti. Essere apprezzati dagli altri è così

Dettagli

1.300 2.500 10.000 5.000

1.300 2.500 10.000 5.000 ORDINE DEI PREZZI RITAGLIA I CARTELLINI DEI PREZZI E INCOLLALI NEL QUADERNO METTENDO I NUMERI IN ORDINE DAL PIÙ PICCOLO AL PIÙ GRANDE. SPIEGA COME HAI FATTO A DECIDERE QUALE NUMERO ANDAVA PRIMA E QUALE

Dettagli

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 L ASCOLTO Primo passo dell Accoglienza Padre GHERARDO ARMANI C. M. 1. La relazione di aiuto La relazione si fonda su un rapporto umano centrato sull incontro di

Dettagli

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL 20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL DOTT. ANDREA TOSI Chi sono i miei interlocutori Quale è il mio ruolo Quale situazione devo affrontare Quale richiesta mi viene effettuata Cosa faccio io di fronte

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI?

OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI? OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI? OPERARE Ogni azione-operazione operazione è un azione educativa poiché di fatto modifica la visione di sés e del mondo dell altro e influisce sulla sua

Dettagli

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013 Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni

Dettagli

COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA

COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA Comunicare vuol dire scambiare informazioni legate a fatti o ad emozioni personali con un'altra persona. La vera comunicazione avviene quando uno riceve il messaggio

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email. I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere

Dettagli

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Questionario Utenti Input Finalità 1. Promuovere lo sviluppo personale durante il percorso scolastico Per cominciare, abbiamo bisogno di alcuni tuoi dati personali e dell

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO IL GIOCO DEL CALCIO I bimbi della sezione 5 anni sono molto appassionati al gioco del calcio. Utilizzo questo interesse per costruire e proporre un gioco con i dadi che assomigli ad una partita di calcio.

Dettagli

Attività per la scuola secondaria di II grado

Attività per la scuola secondaria di II grado Attività per la scuola secondaria di II grado Il punto di esplosione Gli adolescenti sperimentano ed esprimono la rabbia in diversi modi. Alcuni esplodono da un momento all altro, apparentemente senza

Dettagli

Studio o faccio i compiti?

Studio o faccio i compiti? Devo leggere o studiare? Per oggi c erano i compiti, ma non c era nulla da studiare. Che fortuna! Studio o faccio i compiti? La sostanza dei compiti è lo studio e lo studio è il compito dei compiti STUDIARE

Dettagli

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2 Scuola media di Giornico L affettività e la sessualità, tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio Progetto sostenuto dal GLES 2 Dai sensi all azione Sensi Sensazioni Emozioni Sentimenti

Dettagli

FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo. Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari

FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo. Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari Cosa è il BULLISMO Il termine bullismo è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI I I figli crescono Primo incontro 25.11.06 La scuola superiore: l adolescente l tra scuola e famiglia Secondo incontro17.02.07 La relazione tra genitori e figli adolescenti:

Dettagli

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 LEZIONE MONITORARE UN PROGETTO FORMATIVO. UNA TABELLA PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3 2 di 6 1 Il

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Nome........ Classe. SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Perché perché Ci sono tanti buoni motivi per impegnarsi nello stage? Individua 3 buoni motivi per cui ritieni che valga la

Dettagli

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI.

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI. COMECOMPORTARSIERAPPORTARSICONALLIEVIEGIOCATORI DURANTELELEZIONIEGLIALLENAMENTI. CONSIGLIESUGGERIMENTI Siribadisce,comedettoinaltreoccasioniquandosièparlatodimetodologia,il concettodifondamentaleimportanzacheè:nondilungarsitroppodurantele

Dettagli

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO QUESTIONARIO DI GRADIMENTO Il BRUCO Asilo Nido e Scuola d Infanzia Via Case Basse San Vittore, 24 Pavia www.asiloilbruco.com Tel. 0382.1726.241 Tel. 393.900.6211 Cari Genitori, il questionario è stato

Dettagli

IO VOGLIO VEDERE, SENTIRE, PARLARE Progetto di educazione alla legalità Scuola Secondaria di Primo Grado Leonardo da Vinci - Nerviano Febbraio -

IO VOGLIO VEDERE, SENTIRE, PARLARE Progetto di educazione alla legalità Scuola Secondaria di Primo Grado Leonardo da Vinci - Nerviano Febbraio - IO VOGLIO VEDERE, SENTIRE, PARLARE Progetto di educazione alla legalità Scuola Secondaria di Primo Grado Leonardo da Vinci - Nerviano Febbraio - Marzo 2016 LINEE GUIDA REGIONALI SULLA PREVENZIONE (DGR

Dettagli

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

COMPETENZA TRASVERSALE COMPORTAMENTO RUBRICA VALUTATIVA CLASSI PRIMA E SECONDA

COMPETENZA TRASVERSALE COMPORTAMENTO RUBRICA VALUTATIVA CLASSI PRIMA E SECONDA COMPETENZA TRASVERSALE COMPORTAMENTO RUBRICA VALUTATIVA CLASSI PRIMA E SECONDA DIMENSIONI INDICATORI ANCORE RELAZIONE CON GLI ALTRI E RISPETTO DELLE REGOLE DI CONVIVENZA Partecipa a scambi comunicativi

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

UN REGALO INASPETTATO

UN REGALO INASPETTATO PIANO DI LETTURA dai 5 anni UN REGALO INASPETTATO FERDINANDO ALBERTAZZI Illustrazioni di Barbara Bongini Serie Bianca n 64 Pagine: 48 Codice: 566-0469-6 Anno di pubblicazione: 2012 L AUTORE Scrittore e

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 SENZA PAROLE Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 Agente di viaggio. Vedo che ha deciso per la Transiberiana. Ottima scelta. Un viaggio difficile, ma che le darà enormi soddisfazioni. Cliente. Mi preoccupa

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO Quotidianamente gli insegnanti operano per fornire ai propri studenti strumenti e strategie per acquisire un efficace metodo di studio al fine di aiutarli

Dettagli

Biografia linguistica

Biografia linguistica EAQUALS-ALTE Biografia linguistica (Parte del Portfolio Europeo delle Lingue di EAQUALS-ALTE) I 1 BIOGRAFIA LINGUISTICA La Biografia linguistica è un documento da aggiornare nel tempo che attesta perché,

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

Due tipi di narrazione

Due tipi di narrazione ESERCITAZIONE Due tipi di narrazione (ovvero come stimolare una narrazione più elaborata e pertinente) Gianni è un bambino che vive in una situazione di emarginazione sociale e culturale. In classe l insegnante

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

FIORI PER DIRE E RACCONTARE Documentazione del percorso Sezioni Balene verdi

FIORI PER DIRE E RACCONTARE Documentazione del percorso Sezioni Balene verdi FIORI PER DIRE E RACCONTARE Documentazione del percorso Sezioni Balene verdi UN DISEGNO PER DIRE Terza tappa Il percorso Fiori per dire e raccontare prende avvio dal dono di un fiore che ogni bambino della

Dettagli

REVISIONE-CORREZIONE. La Revisione è un momento molto importante nel processo della produzione scritta.

REVISIONE-CORREZIONE. La Revisione è un momento molto importante nel processo della produzione scritta. REVISIONE-CORREZIONE La Revisione è un momento molto importante nel processo della produzione scritta. Il termine viene dato ai ragazzi verso la quarta, ma in realtà dovrebbe essere considerata parte integrante

Dettagli

Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti

Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti Il docente agli occhi dello studente Due scuole partner hanno somministrato il questionario Il docente agli

Dettagli

Crescere figli con autostima

Crescere figli con autostima Crescere figli con autostima Come infondere fiducia in se stessi e autostima nelle varie fasi della loro vita (sotto i 3 anni, dai 3 agli 8 anni, dagli 8 ai 13, dai 13 in poi) IlTuoCorso - Ermes srl Via

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO Studiare non è tra le attività preferite dai figli; per questo i genitori devono saper ricorrere a strategie di motivazione allo studio, senza arrivare all

Dettagli

Per i bambini dai 6 anni. La mamma e il papà si separano. Che cosa succederà?

Per i bambini dai 6 anni. La mamma e il papà si separano. Che cosa succederà? Per i bambini dai 6 anni La mamma e il papà si separano. Che cosa succederà? Impressum Editore Risultato del progetto «I bambini e il divorzio» nel quadro del PNR 52, sotto la direzione del prof. dott.

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

La lettura strategica cooperativa

La lettura strategica cooperativa La lettura strategica cooperativa STRATEGIA 1. ANTEPRIMA si attua prima della lettura del testo. Fasi di lavoro: idea: pensa a ciò che sai già sull argomento previsione: cerca indizi nel titolo, nei sottotitoli,

Dettagli

IPERCA. Il metodo a sei fasi Per gestire con successo progetti, incarichi e situazioni di vita e per accrescere continuamente l esperienza.

IPERCA. Il metodo a sei fasi Per gestire con successo progetti, incarichi e situazioni di vita e per accrescere continuamente l esperienza. PRInCIPI IPERCA Il metodo a sei fasi Per gestire con successo progetti, incarichi e situazioni di vita e per accrescere continuamente l esperienza. 1 Informare Qual è esattamente il mio incarico? 2 Pianificare

Dettagli

MA TU QUANTO SEI FAI?

MA TU QUANTO SEI FAI? MA TU QUANTO SEI FAI? 1. VALORIZZARE IL PASSATO PER UN FUTURO MIGLIORE a. Quante volte al mese vai a cercare notizie sulla storia del tuo paese/città nella biblioteca comunale? o 3 volte o 1 volta b. Ti

Dettagli

ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI

ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI DOTT. CARLOS A. PEREYRA CARDINI - PROF.SSA ALESSANDRA FERMANI PROF.SSA MORENA MUZI PROF. ELIO RODOLFO PARISI UNIVERSITÀ DEGLI

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N

Dettagli

Un lavoro di classe per diminuire la confusione

Un lavoro di classe per diminuire la confusione Classe I scuola elementare di Mucinasso Un lavoro di classe per diminuire la confusione Insegnanti: Margherita e Sonia Tesista: Valentina Cazzoli Osservazione occasionale Le insegnanti: Noi vorremmo che

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

L'esame orale per il livello C1

L'esame orale per il livello C1 L'esame orale per il livello C1 In cosa consiste l esame? E' una prova orale durante la quale dovete esprimervi nella lingua dell esame: - in una situazione informale della vita universitaria in cui dovete

Dettagli

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Cosa ci può stimolare nel lavoro? a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa

Dettagli

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,

Dettagli

Non è un problema! Esperienze in atto per guardare senza timore il problema

Non è un problema! Esperienze in atto per guardare senza timore il problema Non è un problema! Esperienze in atto per guardare senza timore il problema Un po di storia Da sempre vi sono momenti in cui ciascun insegnante fa il punto sul percorso proposto ai suoi alunni e spesso

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

Istituto Comprensivo Santa Croce sull Arno ESEMPIO DI DIDATTICA PER TASK

Istituto Comprensivo Santa Croce sull Arno ESEMPIO DI DIDATTICA PER TASK Istituto Comprensivo Santa Croce sull Arno ESEMPIO DI DIDATTICA PER TASK PREMESSA Il presente lavoro si inquadra nell ambito di una sperimentazione didattica effettuata in collaborazione tra i docenti

Dettagli

S- magari si potrebbe dire la prima riga, la seconda riga UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO. Obiettivi

S- magari si potrebbe dire la prima riga, la seconda riga UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO. Obiettivi UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO Obiettivi - Confrontare due testi poetici - Trovare le differenze e le somiglianze - Osservare le differenze e coglierne le caratteristiche. ATTIVITÀ L argomento presentato

Dettagli

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo

Dettagli

IO NE PARLO. DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi

IO NE PARLO. DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi AR IO NE PARLO DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi Ti aiuta a tenere sotto controllo la tua artrite reumatoide e a trarre il massimo beneficio dalla terapia Visita www.arioneparlo.it

Dettagli

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Werner Wassermann, datore di lavoro La signora L. lavora da noi da tanto tempo. È stata capo reparto e noi, ma anche gli altri collaboratori

Dettagli

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande

Dettagli

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Un corso di Marco De Veglia Brand Positioning: la chiave segreta del marketing Mi occupo di Brand Positioning

Dettagli

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Claudio Bencivenga IL PINGUINO Claudio Bencivenga IL PINGUINO 1 by Claudio Bencivenga tutti i diritti riservati 2 a mia Madre che mi raccontò la storia del pignuino Nino a Barbara che mi aiuta sempre in tutto 3 4 1. IL PINGUINO C era

Dettagli

A. S. 2014/2015 A U T O V A L U T A Z I O N E

A. S. 2014/2015 A U T O V A L U T A Z I O N E A. S. 2014/2015 A U T O V A L U T A Z I O N E Con il DPR 28 marzo 2013, n. 80 è stato emanato il regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione. Le istituzioni

Dettagli

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:..

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:.. Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione Rilevazione degli apprendimenti Anno Scolastico 2004

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli