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1 Studio legale civile e penale Avv. Francesco Patti Catania, lì Spett. le Assessorato regionale Sanità Piazza Ottavio Ziino, n Palermo Commissario Straordinario ASP3 CT Dott. F. Luca ASP Catania Capo Settore Assistenza Primaria ASP Catania Via Vecchia Ognina, n Catania Catania ASP Catania Acireale (ex 37) ASP Catania Via G. Martinez, n Acireale CT Adrano (ex 32) ASP Catania Piazza Sant Agostino, n Adrano CT Bronte (ex 39) ASP Catania Via Umberto, n Bronte CT Caltagirone ASP Catania Piazza Marconi, n Caltagirone CT

2 Giarre (ex 38) ASP Catania Viale Don Minzoni, n Giarre CT Gravina di Catania (ex 33) ASP Catania Via Monti Arsi, n Gravina di Catania CT Palagonia (ex 30) ASP Catania Via Palermo, n Palagonia CT Paternò (ex 31) ASP Catania Via G. Verga, n Paternò CT Oggetto: Prescrizioni inappropriate iperprescrizioni farmaci (elevato numero confezioni x soggetto) anno 2012 classe A02BC richiesta controdeduzioni addebito Mi conferisce incarico lo S.N.A.M.I. sezione provinciale di Catania, in persona del Presidente pro tempore, Dott. Francesco Pecora, il quale si trova nuovamente a dover contestare l attività ultralegale della ASP di Catania. Infatti, risulta che di recente l Area Territoriale abbia iniziato ad inviare ai medici di assistenza primaria delle missive - di contestazione di prescrizioni inappropriate, chiedendo in merito ai medici controdeduzioni, e, addirittura - di addebito per iperprescrizioni di farmaci. Lo scrivente sindacato, di nuovo, si vede costretto a denunciare l attività illegale ed inappropriate della dirigenza sanitaria, che continuamente, per fini che non riusciamo a comprendere cerca di fare cassa mettendo le mani nelle tasche dei medici e minacciando prelievi coatti di ingenti somme di denaro che nemmeno gli enti statali hanno mai posto in essere senza il supporto di norme legislative ad hoc. Si legge nelle lettere indirizzate ai medici, ai quali sommariamente e senza alcun diritto di replica si addebitano le iperprescrizioni di farmaci : dall esame è emerso che,, la S.V. ha effettuato un eccedenza prescrittiva, allo stesso e singolo assistito, che non trova alcun razionale giustificativo, concretizzandosi in una palese violazione delle note AIFA di riferimento. Di conseguenza si è ritenuto di dover addebitare alla S.V. l importo relativo alle confezioni in eccedenza da Lei prescritte, tenendo conto del costo medio del farmaco nell anno, nel ca-

3 so di intervenute variazioni del prezzo della tipologia di farmaco in esame (scadenza del brevetto).. Ebbene, non solo si addebita senza alcun contradittorio al medico l iperprescrizione, ma, addirittura, si recuperano somme di denaro evidentemente sproporzionate in relazione al presunto danno subito dall ASP. Analizzando la missiva, segnatamente la frase sopra riportata, non ci si può non avvedere della giustizia sommaria che si pretende applicare: infatti, la prescrizione farmaceutica non deve certo rispondere a una razionale giustificazione ma esclusivamente all esigenza terapeutica del paziente. Sotto tale aspetto, pertanto, la mancanza della giustificazione razionale della prescrizione potrebbe essere, viceversa, fornita dalla necessità del paziente di assumere quel farmaco in quelle quantità, anche in difformità delle indicazioni e della posologia sull uso appropriato della classe di farmaci in esame.. Anche la richiesta economica appare ingiustificata: infatti, se dalle norme citate nella missiva di addebito, si trae il principio che il medico possa essere ritenuto responsabile del danno economico provocato all ASP per aver dovuto sopportare il costo della quota di farmaco a proprio carico prescritto in eccesso, ne consegue, senza ombra di dubbio che solo tale quota deve essere in ipotesi risarcita dal medico iperprescrittore. Insomma, è certo che l ASP, o chi per essa, non possa certamente lucrare sulle somme eventualmente erogate in eccesso. Ciò significa che il criterio utilizzato del costo medio del farmaco nell anno, oltre che errato è anche del tutto arbitrario. L Area Territoriale, infatti, sa bene, per averlo essa stessa ammesso, singolarmente quanti e quali farmaci il singolo paziente abbia acquistato. Conosce pertanto sia il reale prezzo pagato (di solito inferiore del 30% rispetto a quello di fustella stante lo sconto del farmacista), sia la quota di prezzo che l ASP ha sopportato. Ebbene soltanto questa quota si può richiedere in restituzione al medico iperprescrittore! Lo scrivente sindacato, che pure condanna i comportamenti antigiuridici di tutti i medici, e che, in questa sede, non intende difendere o nascondere quei medici che si sono macchiati di violazioni di norme, intende tuttavia attirare l attenzione sul metodo inquisitorio dell Area Territoriale, che, in questa occasione, è pubblico ministero, tribunale ed esecutore, in spregio alle norme di legge e di accordo collettivo. Recita testualmente l Art. 27 comma 5 dell Accordo Collettivo Nazione per la Medicina Generale, che si occupa di tale materia: Le Aziende che rilevano comportamenti prescrittivi del medico di medicina generale ritenuti non conformi alle norme sopra evidenziate, sottopongono il caso ai soggetti individuati nell art. 25, comma 4, deputati a verificare, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l appropriatezza prescrittiva nell ambito delle attività distrettuali integrati dal responsabile del servizio farmaceutico, o da suo delegato, e da un medico individuato dal direttore sanitario

4 della Azienda.. Mentre il comma 6 dello stesso articolo precisa: L organismo suddetto esamina il caso entro 30 giorni dalla segnalazione, tenendo conto dei seguenti principi: a) la ipotesi di irregolarità deve essere contestata al medico per iscritto entro gli ulteriori 15 giorni assegnandogli un termine non inferiore a 15 giorni per le eventuali controdeduzioni e/o la richiesta di essere ascoltato; b) il risultato dell accertamento, esaminate le eventuali controdeduzioni e/o udito il medico interessato, è comunicato al Direttore generale della Azienda per i provvedimenti di competenza e al medico interessato. Alcuna di queste prescrizioni è stata rispettata dall Area territoriale, che, in questo modo ha certamente messo in grave imbarazzo l ASP stessa, causando la nullità assoluta sia dell addebito per iperprescrizione che della contestazione per prescrizioni inappropriate, che di certo, qualsivoglia Giudice del Lavoro potrà dichiarare, con conseguente maggiore danno economico e di immagine per l ASP. Evidentemente l Area territoriale applica una personalissimo Accordo Collettivo Nazionale!! Infatti, nella missiva di contestazione non viene assegnato al medico alcun termine, ma, anzi, esplicitamente si minaccia l addebito. Infine, si rileva come, in materia sanitaria, venga, pur esaminando per singolo paziente, in evidenza la razionale giustificazione, il cui contenuto non viene nemmeno esplicitato, e non la necessità terapeutica del paziente. Nemmeno viene esplicitata quale sia stata l analisi puntuale sul comportamento prescrittivo di ciascun medico, né da chi sia stata effettuata, né se siano state rispettate le prescrizioni imperative dell Accordo Collettivo Nazionale. Del resto, nemmeno viene chiarito perché vengano contestate prescrizioni fino a 30 confezioni/paziente ed addebitate iniquamente quelle da 31 confezioni/paziente. Ed inoltre, poiché nei prospetti inviati ai medici risulta un totale di spesa, non viene esplicitato se tale spesa sia stata effettivamente sostenuta in tale misura dall ASP. Invero, un metodo del tutto inappropriato, che appare più rispondere ad oscure logiche piuttosto che ad un effettivo controllo sulle attività prescrittive dei medici di assistenza primaria, che, come più volte denunciato dallo scrivente sindacato, che mai si è sottomesso ad alcuno, vengono sovente sottoposti a verifiche e riscontri tali da trasformare la propria attività tale e quale qualsivoglia altro burocrate aziendale. Da ultimo occorre rilevare come lo scrivente sindacato abbia avuto notizie di logiche economiche e di incentivazione dirigenziale finalizzate al recupero ed alla repressione del fenomeno delle iperprescrizioni. Lo SNAMI, pur condannando, come già affermato, le pratiche contrarie alla legge da parte dei medici, pretende, tuttavia, che venga rispettata quella medesima legge che si intende violata, che siano rispettati gli impegni assunti dall Azienda in sede

5 regionale e locale, che siano rispettate la dignità ed i lavoro dei tanti medici di assistenza primaria che legittimamente, ogni giorno, nel rispetto della propria professionalità ed a benefico della salute dei propri pazienti, sottoscrivono prescrizioni farmaceutiche consapevoli del proprio importantissimo ruolo nei confronti dell Azienda e della collettività Tanto sopra argomentato, con la presente, lo SNAMI, pertanto auspica che le SS.LL. vogliano immediatamente sollecitare l Area Territoriale al rispetto delle norme di legge ed, al contempo, diffida l Area Territoriale, l ASP Catania e chi per essi dall eseguire autorimborsi coattivi di qualsivoglia somma di denaro in violazione della procedura prevista dall Accordo Collettivo Nazionale e dalle norme vigenti in materia, con l avvertimento che in caso contrario si porranno in essere tutti i rimedi esperibili in sede civile, penale ed amministrativa. Cordiali saluti. Dott. Francesco Pecora n.q. Avv. Francesco Patti

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