REGOLAMENTO URBANISTICO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VALUTAZIONE INTEGRATA

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1 Comune di Impruneta Provincia di Firenze REGOLAMENTO URBANISTICO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VALUTAZIONE INTEGRATA RAPPORTO E DOCUMENTO PRELIMINARE Responsabile del procedimento Architetto Leonello Corsinovi Redattori Architetto Gianni Vivoli Architetto Rosa Di Fazio 1

2 INDICE 1. SCOPO DEL DOCUMENTO PREMESSA RIFERIMENTI NORMATIVI OBIETTIVI GENERALI DELLA VALUTAZIONE VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) VALUTAZIONE INTEGRATA (VI.) CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE INTEGRATA - FASE INIZIALE E DEL RAPPORTO PRELIMINARE DELLA V.A.S OBIETTIVI DEL DOCUMENTO PRELIMINARE D INDIRIZZO PER LA FORMAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO PREMESSA OBIETTIVI D INDIRIZZO PER IL REGOLAMENTO URBANISTICO UTOE di IMPRUNETA UTOE di TAVARNUZZE UTOE di FALCIANI UTOE di BAGNOLO UTOE di BOTTAI UTOE di FERRONE UTOE di POZZOLATICO UTOE di CASCINE DEL RICCIO UTOE di UGOLINO UTOE OBIETTIVI COMUNI A TUTTE LE UTOE TERRITORIO RURALE QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE (P.I.T.) approvato con D.C.R. n. 72 del ed integrato con D.C.R. 32 del (adottata) AGENDA DEI BENI PAESAGGISTICI DI INTERESSE REGIONALE (D.C.R. 32/2009) PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) PIANO STRUTTURALE Sistema territoriale della Collina Metropolitana...36 Subsistema di Colleramole...36 Subsistema di Mezzomonte Sistema Territoriale della Collina del Chianti...37 Subsistema della Greve...38 Subsistema del Grassina...39 Subsistema di Poggio alle Carraie Sistema Funzionale Rurale Sistema funzionale delle infrastrutture e dei servizi Sistema funzionale del Turismo Sistema Funzionale del cotto Sistema funzionale urbano: Le UTOE...43 UTOE 1 BOTTAI...44 UTOE 2 TAVARNUZZE...45 UTOE 3 BAGNOLO...47 UTOE 4 BARUFFI...49 UTOE 5 IMPRUNETA...49 UTOE 6 SAN GERSOLE...51 UTOE 7 POZZOLATICO...52 UTOE 8 CASCINE DEL RICCIO...53 UTOE 9 UGOLINO...54 UTOE 10 FALCIANI

3 6. SOGGETTI COINVOLTI NELLA V.I. E NELLA V.A.S. E NEL PROCESSO PARTECIPATIVO CONENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE METODOLOGIA ADOTTATA OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ DOCUMENTO E RAPPORTO PRELIMINARE VALUTAZIONE INTEGRATA FASE INIZIALE RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE (VAS) MONITORAGGIO

4 1. SCOPO DEL DOCUMENTO PREMESSA Il Comune di Impruneta ha approvato il Piano Strutturale con deliberazione del Consiglio Comunale in data 18/02/2008 n. 11 Il Piano strutturale è stato soggetto a Valutazione Ambientale, mentre non è stato soggetto a V.I. e VAS in quanto la sua obbligatorietà è intervenuta successivamente all approvazione del P.S. La legge regionale 1/2005 norme per il governo del territorio prevede, come atto di governo del territorio, successivo al Piano Strutturale, la formazione del Regolamento Urbanistico al fine di rendere operative e attuative le strategie del P.S. Il Regolamento Urbanistico (R.U.), quale strumento di governo del territorio, risulta soggetto, ai sensi della L.R. n. 1/2005, art. 11, alla Valutazione Integrata (V.I) degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici e sulla salute umana, in quanto incidenti "sull assetto costituito dagli strumenti della pianificazione territoriale in vigore determinando modifiche o variazioni di essi. Il Regolamento Urbanistico è inoltre soggetto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), di cui al D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, in quanto questi Decreti Legislativi stabiliscono la loro applicazione per la valutazione degli atti di governo del territorio, ai sensi dell art. 6 comma 2 lettera a, quadro di riferimento per l approvazione, l autorizzazione, l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del presente decreto e in quanto ricorrono anche le caratteristiche indicate al c.3 art.6 del D.lgs.n 152/2006 ( La normativa nazionale, per questa fase, prevede la redazione del Rapporto Preliminare di cui all'art. 13 del D.Lgs 152/2006 come modificato dal D.Lgs 4/2008. La normativa regionale (L.R. n. 10 del ) ai fini della semplificazione dei procedimenti, di cui all art. 8 comma 5 prevede che la verifica di assoggettabilità e la fase preliminare di cui all art. 22 della stessa siano effettuate contemporaneamente. Ai sensi dell art. 10 comma 2 della L.R. 10/2010 la VAS viene effettuata nell ambito del processo di Valutazione Integrata 4

5 1.2 - RIFERIMENTI NORMATIVI Direttiva 42/2001/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente ; D.Lgs. 152/2006 come modificato dal D.Lgs. 4/2008; L.R. 1/2005 artt Norme per il Governo del Territorio ; D.P.G.R. 4/R 2007 art. 5-6 Regolamento di attuazione dell art. 11 comma 5 della Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il Governo del Territorio) in materia di Valutazione Integrata ; Legge Regionale n. 10 Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione d incidenza. 2. OBIETTIVI GENERALI DELLA VALUTAZIONE 2.1. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) La procedura di VAS ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obbiettivi di sostenibilità del P.S. e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione sovraordinata e di settore, nonché la partecipazione della collettività, nella forma individuata, alle scelte di governo del territorio. Il processo di valutazione individua le alternative proposte nell elaborazione del Regolamento Urbanistico, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione che devono essere recepite dallo stesso strumento urbanistico. La VAS è avviata durante la fase preparatoria del R.U., ed è estesa all intero percorso decisionale, sino all adozione e alla successiva approvazione dello stesso. Essa rappresenta l occasione per integrare nel processo di governo del territorio, sin dall avvio dell attività, i seguenti elementi: aspetti ambientali, costituenti la baseline ambientale ovvero lo scenario di partenza rispetto alla quale valutare gli impatti prodotto dalle scelte del R.U.; strumenti di valutazione degli scenari evolutivi e degli obiettivi introdotti del R.U., su cui calibrare il sistema di monitoraggio. 5

6 2.2. VALUTAZIONE INTEGRATA (VI.) La Valutazione Integrata è il processo che evidenzia, nel corso della formazione degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio, le coerenze interne ed esterne del suddetto Piano e la valutazione degli effetti attesi che ne derivano sul piano ambientale, territoriale, economico, sociale e sulla salute umana considerati nel loro complesso. La valutazione integrata degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici e sulla salute umana, in quanto incidenti "sull assetto costituito dagli strumenti della pianificazione territoriale in vigore si sostanzia in un processo che l'amministrazione Comunale è tenuta a predisporre nel corso della formazione degli atti di pianificazione territoriale e di governo del territorio per verificare le coerenze interne ed esterne dei suddetti atti e, soprattutto, per analizzare le possibili conseguenze determinate dalle azioni e progetti in essi contenuti. Scopo della Valutazione Integrata di piani e programmi è quello di garantire che gli effetti che può produrre l'attuazione degli atti di pianificazione e governo del territorio vengano presi in considerazione già durante la fase della loro elaborazione e quindi preliminarmente alla definizione di qualunque determinazione impegnativa, anche al fine di consentire la scelta motivata tra le possibili alternative, oltre che per individuare aspetti che richiedano ulteriori integrazioni e/o approfondimenti. Ne consegue che il processo di Valutazione Integrata costituisce parte integrante e indispensabile del procedimento ordinario di approvazione degli atti di pianificazione urbanistica. Nel processo di valutazione integrata, conformemente a quanto definito con D.P.G.R.T. 09/02/2007 4/R, sono ricompresi: la partecipazione di soggetti esterni all'amministrazione proponente e la messa a disposizione delle informazioni relative alla valutazione stessa; il monitoraggio degli effetti attraverso l'utilizzo di indicatori predeterminati; la valutazione ambientale di cui alla direttiva 2001/42/CE e D.Lgs. 152/06. Il processo di valutazione integrata si svolge attraverso tre fasi conseguenti, come previsto dall art. 4 c.4 del Regolamento 4/R-2007 ossia 1- Fase iniziale 2- Fase Intermedia 3- Relazione di sintesi In sintesi, questa fase preliminare all'adozione degli atti urbanistici, si sostanzia in un processo valutativo aperto alla partecipazione della cittadinanza e di altri enti portatori 6

7 di interessi, sia pubblici che privati, che può incidere sulla formazione delle scelte in corso di elaborazione. Opportunamente l'amministrazione rende noti nei loro connotati progettuali maggiormente significativi e prima che questi, nel loro successivo sviluppo e perfezionamento, si concretizzino in atti formali di impegno, gli obiettivi e i contenuti degli strumenti di pianificazione in corso di elaborazione. 3. CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE INTEGRATA - FASE INIZIALE E DEL RAPPORTO PRELIMINARE DELLA V.A.S. La titolarità delle competenze in materia di VAS è in capo a ciascuna amministrazione cui compete l approvazione di piani o programmi (in questo caso il Comune di Impruneta) e che le norme regionali (art. 10 c.2 della L.R n.10; art. 11 e segg della L.R. 01/05 e regolamento attuativo 4R/2007) viene effettuata nell ambito del processo di Valutazione Integrata. Il documento preliminare della fase iniziale della valutazione integrata (ai sensi dell Art. 10 c. 2 della L.R n.10) incluso nel presente documento, ricomprende quindi il Rapporto Preliminare, presente nel documento, redatto ai sensi dell art. 13 del D.Lgs 152/06, come necessario nell ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (ai sensi del D.Lgs 16/01/2008 n 4 recante ulteriori disposizioni correttive e integrative del decreto 03/04/2006 n 152 recante norme in materia ambientale che recepisce i contenuti della Dir 2001/42/CEE e che modifica il Titolo primo deld.lgs 152/06 sulla procedura di VAS. Ai fini dell espletamento della VAS, secondo quanto disposto dal D.Lgs 4/2008 in attuazione della Dir 2001/42/CEE), l amministrazione ha individuato quale AUTORITÀ COMPETENTE PER LA VAS GIUNTA COMUNALE AUTORITÀ PROCEDENTE LA VAS IL CONSIGLIO COMUNALE secondo i seguenti principi generali stabiliti dalla normativa statale e regionale (principio di terzietà): a) separazione rispetto all autorità procedente, ossia chi procede all approvazione del piano; b) adeguato grado di autonomia; c) competenza in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale e di sviluppo sostenibile. 7

8 Ai sensi dell art. 13, c.1 e 2, il rapporto preliminare comprende una descrizione dell atto di governo del territorio e le informazioni e i dati necessari alla verifica dei possibili impatti significativi sull ambiente derivanti dall attuazione dello stesso utilizzando come riferimento i tematismi e i criteri indicati dall Allegato I. Va quindi a costituire una fase preliminare indispensabile per definire la portata e il livello di dettaglio dei contenuti del Rapporto Ambientale (in maniera analoga alla fase di scoping nella procedura di VIA). Esso prevede l attivazione di forme di consultazione, sin dai momenti preliminari dell attività di elaborazione del piano, tra l autorità procedente e l autorità competente oltre che con gli altri soggetti competenti in materia ambientale. L iter infatti prevede che l autorità proponente trasmetta il rapporto preliminare all autorità competente e che vengano individuati i soggetti competenti in materia ambientale a cui inviare il documento per acquisirne il parere entro il termine ordinatorio di 30 giorni che la L.R. 10/2010 ha portato ad un tempo massimo di 90 giorni. L art. 5 par. 1 della Dir 2001/42/CEE recita: nel caso sia necessaria una valutazione ambientale ai sensi dell art. 3, par. 1, deve essere redatto un rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell ambito territoriale del piano o del programma. Tale rapporto ambientale contiene le informazioni che possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma e, per evitare duplicazioni della valutazione, della fase in cui si trova nell iter decisionale e della misura in cui taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre fasi di detto iter. Il rapporto ambientale interessa l intero territorio comunale di Impruneta e la sua completezza tecnico-valutativa è garantita dai passaggi partecipativi e dai pareri dei soggetti preposti a esprimersi. Questi sono in sintesi contenuti del rapporto ambientale ai sensi dell allegato I della Dir 2001/42/CEE (come ripreso nell allegato VI del D.Lgs 152/06 e s.m.i.) 1. illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi 2. aspetti pertinenti allo stato attuale dell ambiente e sua evoluzione probabile senza l attuazione del piano 3. caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate 8

9 4. qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano, ivi compresi quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle Dir. 92/43/CEE e 79/409/CEE (relazione di incidenza relativa a Siti della Rete Natura 2000) 5. obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano e i modo in cui, durante la sua preparazione si è tenuto conto degli obiettivi e di ogni considerazione ambientale 6. possibili effetti significativi sull ambiente compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, acqua, l aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l interrelazione tra i suddetti fattori 7. misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo gli eventuali effetti negativi significativi sull ambiente dall attuazione del piano 8. sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché gli eventuali difficoltà incontrate nella raccolta di informazioni richieste 9. la descrizione dello stato attuale dell ambiente e della sua evoluzione Nel seguente rapporto preliminare, tenendo conto degli obiettivi definiti nell ambito del documento relativo alla fase iniziale della valutazione integrata, vengono quindi definiti: - forme di partecipazione e soggetti coinvolti nel processo valutativo; - indicatori utili a descrivere le principali criticità ambientali come emerse dal quadro conoscitivo del PS; - Obiettivi di sostenibilità ambientale; - i dati necessari nell ambito della elaborazione del rapporto ambientale per valutare gli impatti, anche potenziali, a breve o a lungo termine, reversibili o irreversibili sulle risorse ambientali determinati dalle previsioni urbanistiche. Tali dati permetteranno di costruire un set di indicatori funzionale per indirizzare le scelte valutando ipotesi alternative; - i contenuti del Rapporto Ambientale del RU; 9

10 4. OBIETTIVI DEL DOCUMENTO PRELIMINARE D INDIRIZZO PER LA FORMAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO 4.1 PREMESSA Il Piano Strutturale (PS) è stato approvato con D.C.C. n.11 del 18/02/2008 ed è stato oggetto di Valutazione Integrata ai sensi dell art. 11 della L.R. 1/2005 e del suo Regolamento di Attuazione D.P.G.R. 4R/2007. Non è stato oggetto di V.A.S. in quanto l obbligo è entrato in vigore il ovvero a iter di approvazione ormai concluso. La L.R. 1/2005 Norme per il Governo del Territorio prevede, come atto di governo del territorio successivo al P.S., la redazione del Regolamento Urbanistico ( R.U.), quale strumento di attuazione degli obiettivi del P.S. Il R.U., ai sensi dell art. 11 della L.R. 1/2005, è soggetto alla Valutazione Integrata (V.I.) degli effetti territoriali, ambientali, sociali, economici, e della salute umana. Il R.U., inoltre, è soggetto a Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) ai sensi dell art. 6 del Dlgs n. 152 e dell art. 5 della L.R n. 10. La normativa nazionale vigente prevede la redazione del Rapporto Preliminare di cui all art. 13 del D.lgs. 152/06, mentre la normativa regionale prevede la redazione del Documento Preliminare ai sensi dell art. 23 della L.R. 10/2010. Tali documenti hanno contenuti uguali anche se chiamati con nomi diversi. Ai sensi dell art. 10 c. 2 della L.R. 10/2010 la V.A.S. viene effettuata nell ambito della processo di Valutazione Integrata (V.I.) in quanto siamo in presenza di piano disciplinato dalla L.R. 1/05 Ai fini della redazione del Regolamento Urbanistico la Giunta Comunale con D.G.C del n. 213 e con Direttiva n. 115 in data 08/06/2010 ha approvato gli indirizzi per la formazione del R.U. che costituiscono gli obbiettivi di riferimento per l avvio del processo di Valutazione Integrata e di Valutazione Ambientale Strategica. 10

11 4.2 - OBIETTIVI D INDIRIZZO PER IL REGOLAMENTO URBANISTICO Viene in via generale posto in via generale l obiettivo della funzionalità dei nuovi insediamenti alla risoluzione delle criticità presenti e indicate nel P.S. (miglioramento della viabilità, delle aree di sosta, della riorganizzazione delle aree verdi, della localizzazione degli edifici pubblici), della sostenibilità ambientale e della tutela delle risorse e in particolare del paesaggio e dello sviluppo di energie rinnovabili. Altro obiettivo è la conferma della volontà di reperire, all interno dei comparti di trasformazione, quote di edilizia sociale e possibilmente, anche la cessione di terreni all A.C., mantenendo un giusto equilibrio economico e dimensionale tra questa necessità e quella della riqualificazione urbana, nonché la volontà di favorire lo sviluppo delle attività produttive e del tessuto economico esistente, anche attraverso eventuali delocalizzazioni, e creare le condizioni per attrarre attività economiche di qualità sul territorio. La realizzazione di opere pubbliche di ricaduta e riqualificazione urbana ed ambientale, a carico del privato, da individuare tenendo conto dell intervento privato ammissibile. Questo ha come obbiettivo il reperimento delle risorse necessarie a sostenere il bilancio e ad intervenire in quelle parti del territorio dove è vietata nuova edificazione, ma anche di far sì che una parte della rendita immobiliare non vada al privato ma venga investita sul territorio comunale a vantaggio della collettività. Nel primo RUC viene ritenuto necessario impegnare quasi completamente il dimensionamento residenziale per le utoe di Impruneta e Tavarnuzze, quote significative per quelle di Bagnolo e Falciani, quote minori per Pozzolatico e Ferrone. Per l utoe di Bottai è si pone come obiettivo lo sviluppo commerciale e produttivo. Gli obiettivi territoriali specifici posti dalla Giunta sono: UTOE di IMPRUNETA Il RUC non potrà in questa prima fase dare risposta a tutto ma dovrà partire da un progetto organico e complessivo, da attuarsi in più fasi, i cui elementi costitutivi sono gli obbiettivi dei vari sistemi funzionali che integrandosi vanno a costruire il volto del paese: il sistema dei parcheggi, del verde, della viabilità, dei collegamenti pedonali e dell accessibilità, degli insediamenti. Sistema dei parcheggi: Benchè le ultime realizzazioni abbiano migliorato la situazione, con la presenza di più di 500 posti di parcheggio, oltre ai piccoli parcheggi sparsi all interno di aree lottizzate, mancano in alcune aree parcheggi per residenti e devono essere costruiti parcheggi più ampi disposti nelle aree di ingresso al paese, volti ad assorbire in particolare la sosta proveniente dall esterno del paese. Il Ruc dovrà poi individuare standard di parcheggi che soddisfino le esigenze odierne, superiori sicuramente anche agli standard di legge. 11

12 Sistema del verde Il verde pubblico è abbondante per estensione ma per lo più non sempre ben usufruibile e poco attrezzato, con grandi difficoltà di manutenzione. Si propone di concentrare il verde attrezzato su tre zone principali, progettando queste aree in modo che siano funzionali per varie tipologie di utenti, come bambini, giovani, anziani, individuando sistemi perequativi per la loro realizzazione e lasciare le aree più piccole alla sosta e al riposo. Sistema della viabilità pedonale Collegata al verde appare utile la viabilità pedonale finalizzata a spostamenti in sicurezza (Desco-Sassi Neri, Nix-Squarci), oppure alla passeggiata domenicale (Sassi Neri- Monte Sante Marie- via del Ferrone). Sistema della viabilità Più che grandi arterie di scorrimento, dopo la realizzazione della Circonvallazione e la prevista viabilità che verrà realizzata con lo spostamento Pesci Ref che collegherà Via di Cappello a Via del Ferrone, occorrerà individuare la possibilità di creare collegamenti viarii dove sono interrotti e cercare anche di migliorare lo scorrimento in zone dove l urbanizzazione è stata tumultuosa e poco organica. Sistema degli edifici Importante è valutare la possibile localizzazione di alcuni edifici, come un nuovo plesso scolastico,e il palazzo comunale, ai quali oggi si è aggiunto il nuovo padiglione dell Opera Pia: per questione di tempi e di agibilità economica non sarà possibile inserire queste previsioni nel primo regolamento. Occorrerà avviare un percorso di analisi e riflessione, evitando di pianificare subito le aree che potrebbero rispondere a queste finalità. I Rioni Per Impruneta e la sua vita aggregativa e sociale è importante garantire ai Rioni spazi adeguati: si ritiene di sfruttare aree come quelle artigianali (REF) o le aree dove verranno realizzati i parcheggi a corona, per garantire,attraverso l intervento del privato, la realizzazione di sedi per tutti i Rioni, nella tipologia già prevista e individuata per le Fornaci presso la lottizzazione di Via Ho Chi Minh.Per il Rione del Sant Antonio potrebbe essere comunque valutata la permanenza nel Parco, limitandosi a individuare una localizzazione per il ricovero dei carri. La Zona Desco /Falcone L area mostra varie criticità soprattutto nell ambito della viabilità, che dovrà assorbire anche l impatto dell apertura della circonvallazione, e dei parcheggi: -Appare prioritaria la realizzazione di un parcheggio a Codacci, ma anche nella zona centrale e su Via Falcone. - Occorre migliorare la viabilità del quartiere cercando di creare un anello, che snellisca e favorisca la circolazione. -In testa alla circonvallazione potrebbe essere individuata una zona di trasformazione che risolva in parte le problematiche legate alla viabilità, realizzi un parcheggio e la sede del Rione -Sull altro lato dell Imprunetana per Pozzolatico, a Pian dell Aia appare necessario riqualificare l area intorno al tabernacolo, creare un parcheggio verificandone l eventuale utilizzo per il Rione del Sant Antonio per il rimessaggio dei carri in alternativa alla zona Nix. Da verificare anche la possibilità di migliorare la viabilità collegando la strada interna all area con l Imprunetana davanti al Parco del Sant Antonio. 12

13 Zona Parco di Sant Antonio/ Squarci / Via Don Minzoni In questa area, il Parco di Sant Antonio potrà diventare una delle tre aree strategiche del verde di Impruneta, attrezzata per varie funzioni e adeguata per le varie tipologie di utenti, dove la presenza del Rione potrebbe diventare un utile presidio del territorio. Sull altro lato dell Imprunetana l area sotto Via Don Minzoni e don Binazzi potrà prevedere invece alcuni interventi residenziali, Con questo intervento potrebbe essere pensata una viabilità che collegandosi con Via Binazzi alleggerisse il carico su quella strada, andando a creare una circolazione più fluida. Tale viabilità, insieme con i tratti di Via Ho Chi Minh prolungata fino a Via di Cappello e la nuova viabilità collegata alla riqualificazione susseguente allo spostamento delle aziende Pesci e Ref fino a Via del Ferrone, creerebbe un percorso di scorrimento esterno al centro a ovest del paese Da prevedere anche una riqualificazione dell incrocio di Squarci come ingresso al paese. Zona Macelli Collegata a Via Don Binazzi occorre valorizzare il parcheggio dei macelli, che potrebbe essere edificato su due livelli, andando anche a ritrovare un area più vasta con l utilizzo dell area antistante verso valle, tra l altro di proprietà comunale. La riqualificazione dovrebbe consistere non solo in parcheggi pubblici, ma nella creazione di una terrazza\piazza che si affacci sulla valle. Zona Via Ho Chi Minh/ via Falciani La zona sarà riqualificata al termine dell intervento in corso, ma occorre verificare la possibilità di mantenere in funzione il parcheggio oggi legato ai lavori all incrocio di Via Papa Giovanni, Falciani e Ho Chi Minh. CimiteroIl RUC dovrà prevedere l ampliamento del cimitero secondo quanto deciso dalla precedente amministrazione, sul retro dell esistente. La realizzazione di un parcheggio e il miglioramento della viabilità di accesso potrebbero essere poste in carico a un modesto intervento edificatorio. Via delle Fornaci /Viale Europa L area di Via delle Fornaci verrà completamente riqualificata con lo spostamento delle tre aziende, Bilancino Pesci e REF. La riqualificazione dovrà passare per la realizzazione di una nuova strada a valle di via delle Fornaci,( che collegherà Via del Ferrone a Via Ho chi Minh), dovrà creare la seconda zona di verde pubblico attrezzato collegando le nuove aree verdi con quelle esistenti alla Presuria in un ideale sistema di verde, ma anche collegare la viabilità oggi interrotta tra Via delle fornaci e la Presuria stessa. L intervento di riqualificazione porterà oltre a nuovi insediamenti residenziali anche nuove aree commerciali e soprattutto produttive, destinate in primo luogo a favorire trasferimenti di attività presenti anche nel centro storico: all interno di questa area potrà essere individuata la sede di un rione. Nell ambito della riqualificazione andrà tenuto conto anche delle condizioni di Viale Europa, viabilità priva di sfondo, per valutare le possibili soluzioni. Zona nord (Accursio- Sassi neri) Si riconferma la vocazione del Parco dei Sassi neri come punto centrale del sistema del verde. Alcune funzioni da prevedere possono essere, oltre un area giochi di qualità, un area a verde ecc., lasciando l individuazione di nuove funzioni, anche culturali sportive e associative, ad un apposito percorso di studio e riflessione da effettuare nell ambito di un progetto complessivo sul Parco da affrontare al di fuori del percorso del RUC 13

14 Zona Via Roma- Circonvallazione In questa area occorre definire la volumetria della Fattoria Alberti,all interno del quadro relativo alla sua destinazione urbanistica, che nella situazione odierna, anche economica, appare più adeguata ad una funzione residenziale. Occorre che gli uffici valutino la possibilità di utilizzo e valorizzazione delle aree limitrofe alla Circonvallazione, che sono venute in possesso dell A.C. con gli espropri per la Circonvallazione UTOE di TAVARNUZZE Per l utoe di Tavarnuzze è stato redatto un Piano di Indirizzo generale che ha definito lo sviluppo il quale appare ancora condivisibile. La priorità è l accorpamento delle due scuole elementare e media, sia per rispondere ad esigenze di razionalizzazione dei costi, ma anche per intervenire con gli adeguamenti che saranno necessari nell ambito della sicurezza statica e sismica su un solo plesso. L operazione va però finanziata con la valorizzazione dell area della scuola elementare, perché le norme relative alla finanza locale non permettono sicuramente la realizzazione con risorse comunali. Quartiere Barducci, Fuma, collegamento Montebuoni. Le criticità presenti sono viabilità, strade senza sfondo, pericolosità di percorrenza pedonale lungo la Via Cassia, sosta, degrado dell area sottostante la FI/SI. Appare necessario per risolvere le criticità esistenti la realizzazione dell anello di Via Barducci e il collegamento, tramite cimitero, con Via Montebuoni,, ma anche la valutazione di un recupero pedonale di Via del Palazzaccio e il collegamento pedonale Cassia/Barducci per eliminare l elevata pericolosità pedonale, per il raggiungimento del centro di Tavarnuzze. Per recuperare e sistemare la zona sottostante la FI/SI appare utile verificare la possibilità di utilizzare questo spazio per la chiusura dell anello di Via Barducci con un collegamento diretto sulla Via cassia, individuando anche possibilità di parcheggio, per recuperare posti persi con le trasformazioni e ampliare la dotazione. Va verificata la possibilità di mettere a carico delle trasformazioni anche la riqualificazione del tratto esistente di Via Barducci. In conclusione si propone di individuare livelli di trasformazione che possano assicurare la maggior riqualificazione possibile del quartiere. Via Cooperazione, aree contigue e Poste. Le criticità di questa area sono legate soprattutto alla viabilità, che pur trovando una soluzione positiva con la creazione del collegamento tra Via dei Baruffi e Via della Cooperazione tramite la realizzazione dell intervento alle Poste, appare ancora da migliorare. Si chiede alla struttura tecnica, in relazione anche al dimensionamento disponibile e alle compatibilità legate all orografia e ai vincoli dell area di valutare alcune possibili soluzioni: a) un collegamento più funzionale di Baruffi con Tavarnuzze attraverso un modesto ampliamento dell intervento alle poste e la realizzazione di un bypass che arrivi sopra la strettoia di Villa Taglia vini b) una soluzione per l area intorno all asilo nido, che possa prevedere soluzioni di collegamento dell area Poste con la Cassia, o almeno con la parte finale di Via della Cooperazione per una fluidificazione del traffico e un minor impatto sui residenti 14

15 e) valutare anche il contributo che potrebbe dare all area l ampliamento della zona produttiva a monte della Solis Quartiere I Maggio (aree in fregio a Via Togliatti e sottostanti al cimitero). L esigenza prioritaria del quartiere è quella della sosta; la criticità sempre esistita e derivante dall impianto, si è ulteriormente accentuata a seguito del radicale intervento di ristrutturazione del quartiere, riguardante sottoservizi, carreggiate, illuminazione ecc. L adeguamento dei marciapiedi effettuato con una precisa scelta a favore della pedonalità e del superamento delle barriere architettoniche (vedi tavole) ha ridotto la possibilità di parcheggio lungo la strada. Occorre individuare le modalità per realizzare due parcheggi all estremità del quartiere:uno nell area di Via Togliatti in prossimità del cimitero, uno all interno della trasformazione della scuola elementare Borgo di Montebuoni. La zona presenta una forte criticità relativa alla strettoia presente nel vecchio Borgo. Da valutare da parte dell ufficio la possibilità di creare una via alternativa,e la sostenibilità anche dimensionale di un eventuale intervento. L obiettivo da perseguire attraverso la previsione di un intervento edificatorio è quello della realizzazione di una viabilità alternativa, che superi la criticità evidenziata. Viste le difficoltà emerse dagli studi per soluzioni in direzione Cassia, un ipotesi è quella del collegamento con la S.P. 69, utilizzando e adeguando in parte, viabilità private esistenti. Aree oltre Greve e Torricella. Le criticità dell area riguardano la carenza di parcheggi, e la difficoltà di percorrenza pedonale e motorizzata di Via Torricella, e la criticità del collegamento Torricella Colleramole. Pesa su questo quartiere la non realizzazione di un secondo ponte sulla Greve, le cui modalità di recupero sono ancora allo studio. L obiettivo è quello della risoluzione delle criticità evidenziate; va creato un anello per la parte bassa di Via Torricella che consentendo sensi unici permetterebbe di realizzare il marciapiede dal sottopasso fino alla nuova lottizzazione, eliminando la pericolosità pedonale. In quell area vanno poi individuati gli spazi per una adeguata area a parcheggio e la soluzione contestuale del collegamento Tavarnuzze-Colleramole. Edificio Pubblica Assistenza. Si evidenziano la mancanza collegamento diretto con Via Cassia e di parcheggio per mezzi di soccorso. E in corso una trattativa fra Amministrazione Comunale, Pubblica Assistenza e Demanio per poter risolvere in maniera definitiva sia la gestione della sede della Pubblica Assistenza sia le modalità di presenza del Comune nell edificio. Occorre inserire nella pianificazione una previsione che risolva sia il problema dell accesso diretto alla Cassia dei mezzi di soccorso e servizio, sia la necessità di garantirne un parcheggio coperto. Le numerose criticità sul territorio di Tavarnuzze e la necessità dell accorpamento dei due plessi scolastici contrastano con il dimensionamento possibile, dimensionamento che appare limitato anche perché comprensivo degli interventi relativi al vecchio PRG: per questo occorre valutare tecnicamente la possibilità di arrivare ad individuae un percorso diverso, alternativo, da costruire con la Regione Toscana 15

16 4.2.3 UTOE di FALCIANI L abitato dei Falciani è la terza UTOE che presenta problematiche e criticità notevoli, legate in particolare alla viabilità e ai parcheggi e che necessità di interventi per ricreare una centralità nell organizzazione dell abitato. Per questo si suggerisce l utilizzo di più interventi, volti a risolvere alcune problematiche piuttosto che di un intervento unico che, se non trovasse interesse per i privati, potrebbe bloccare tutta la riqualificazione. Si indicano per questo i seguenti obiettivi puntuali, chiedendo di valutare e individuare quelli realizzabili: Viabilità. Le criticità sono relative al collegamento interrotto della via comunale al capoluogo ;alla mancanza di una seconda via di uscita per la parte alta; all attuale ingresso alla parte alta sulla Chiantigiana difficoltoso e pericoloso. Occorre quindi migliorare il collegamento con il capoluogo riaprendo anche solo per le emergenze la strada comunale, attraverso la costruzione di un anello viario dalla via Cassia fino a incrociare Via Falciani, che utilizzi la strada del ristorante, in modo da non interferire con la già critica situazione della viabilità interna, sia di Via Pontormo che di Via Falciani per il Borgo. L anello se pur di limitata carreggiata, date le caratteristiche delle strade esistenti, risolve anche la criticità della seconda via di fuga di tutta la parte alta. L ingresso attuale dalla via Chiantigiana va comunque modificato per risolvere le criticità. Per la conseguente funzionale organizzazione della viabilità anche con sensi unici è necessario che anche Via Pontormo sia collegata tramite piccolo raccordo di prolungamento alla riadeguata via del Ristorante. Messa in sicurezza Borgo antico. Il Borgo è accessibile da Via Falciani, che però si interrompe nella zona centrale dell abitato ove non sono possibili manovre, anche per i mezzi di soccorso. Sarebbe necessaria la creazione di un anello che metta in sicurezza il borgo antico, con un piccolo raccordo di collegamento con Via Pontormo; la previsione consente il mantenimento di Via dei Falciani, in forma pedonale. Sistema dei parcheggi. Adeguamento della situazione di grande disagio per le varie zone dell UTOE: a) ampliamento di quello attuale, posto all incrocio fra via Pontormo e Via Falciani; b) individuazione di alcuni stalli nel borgo antico; c) previsione di parcheggio, nella parte terminale di Via Pontormo, collegando inoltre la strada con la vecchia via del ristorante, da adeguare; d) nuovo parcheggio sulla parte bassa, Via Chiantigiana, nell area prospiciente il fiume Greve.; e) organizzazione funzionale ed estetica delle aree utilizzate a parcheggio, nella parte bassa, poste su ambo i lati della Via Chiantigiana a servizio prevalente delle attività commerciali; f) ridefinizione urbanistica dei piccoli parcheggi della parte alta: essendo di fatto privati, prevederne l alienazione, una volta realizzati i parcheggi di previsione che garantiscano gli standard, utilizzando le risorse per le necessità di manutenzione. Sistema del verde. Il verde deve avere un cuore centrale, attrezzato con parco giochi, piazzetta, nell area sotto Via del Pontormo, collegato pedonalmente alla Via Chiantigiana, mentre va mantenuto e potenziato il verde esistente in alto su Via dei Falciani come area di 16

17 sosta e di ingresso al paese da Impruneta. Nella zona bassa si possono individuare piccole aree di sosta a servizio anche delle attività commerciali e valorizzare l area residua dopo la realizzazione del parcheggio lungo il fiume Greve. Anche qui una volta riorganizzato il verde occorre valutare la vendita dei piccoli resedi chiusi fra le abitazioni, utilizzando l entrata per la riqualificazione e gli interventi puntuali sulla frazione. Attività produttive. Mettere in gioco il dimensionamento necessario al trasferimento di imprese del territorio imprunetino, puntando ad interventi di qualità che caratterizzino positivamento l ingresso al paese UTOE di BAGNOLO Anche questa UTOE presenta diverse criticità collegate in particolare alla viabilità insufficiente e pericolosa e alla carenza di parcheggi. Occorre pertanto: individuare una soluzione che permetta l ingresso e l uscita in sicurezza dalla frazione e che possa, almeno in parte prefigurare la futura circonvallazione, come da PS, ponendo attenzione anche agli ingressi sulla via provinciale per trovare soluzioni di rallentamento del traffico individuare la realizzazione di parcheggi in testa all abitato e soprattutto intorno alla casa del Popolo organizzare un centro del paese che graviti intorno al Circolo, creando nell area un sistema di verde attrezzato e di parcheggi nonché alcuni percorsi pedonali che favoriscano la vivibilità all interno dell operazione comprendere anche la risoluzione delle problematiche legate all illuminazione e alla depurazione. sull altro lato della Via Imprunetana valutare la possibilità di creare un anello viario che dia sollievo a quel quartiere, ostacolato da un impianto inadeguato alle esigenze odierne UTOE di BOTTAI Le criticità della frazione sono rappresentate soprattutto dall attraversamento della Via cassia,dalle difficoltà di ingresso e uscita della Via Cassia interna, dalla presenza di un area artigianale e del traffico conseguente. Occorre in primo luogo valutare dopo l apertura del bypass del Galluzzo e la realizzazione dei due parcheggi a carico di Società Autostrade (Bottai e scambiatore) come potrà trasformarsi la frazione, concordando con Firenze sia la percorribilità pedonale, sia la strategia di transito sulla via Cassia declassata. 17

18 Per questo si ritiene di rinviare la trasformazione della frazione, in particolar modo per la residenza Si ritiene invece di poter programmare una riqualificazione dell area produttiva, andando a rispondere anche alla vocazione commerciale di alcune attività presenti, con il reperimento di nuovi parcheggi, e dando la possibilità di ampliamenti e sopraelevazioni per le aziende in loco UTOE di FERRONE Anche il territorio del Ferrone presenta criticità legate soprattutto all attraversamento della Chiantigiana che raccoglie il traffico pesante del sistema del cotto e del cementificio, nonché la carenza di collegamenti pedonali interni alla frazione che permettano ai residenti di spostarsi in sicurezza. Si propone però di intervenire al momento solo per risolvere la grave situazione viaria di Via Ferretti, creando una circolarità del traffico per favorire l uscita, ma di rinviare il resto per una più attenta valutazione degli interventi: c è infatti l impegno del Comune di Greve ad uno studio e un piano complessivo e condiviso per il Ferrone e la necessità di capire se il piano provinciale dei rifiuti verrà avviato in tempi brevi e prevederà il bypass dell abitato. Si chiede inoltre di valutare la possibilità di creare un verde anche di tipo ambientale sull ansa della Greve, per creare un area verde fruibile dalla popolazione UTOE di POZZOLATICO La frazione è attraversata dalla strada provinciale, che vicino al nucleo storico del paese crea vari problemi, c è poi carenza di parcheggi Si valuta che il primo intervento, legato alla vecchia previsione di PRG sia per ora sufficiente a rispondere alle prime necessità della frazione. Al termine della quantificazione tecnica degli interventi nelle varie UTOE, potrebbe essere presa in considerazione una aggiuntiva trasformazione finalizzata ad ottenere un livello soddisfacente di edilizia sociale, una volta che sia stata realizzata la strada di collegamento col cimitero a carico di Società Autostrade, individuando anche alcuni percorsi pedonali che colleghino in sicurezza le varie parti del paese. Verranno avviati incontri con la Chiesa per capire se esista una volontà in tempi brevi di creare un nuovo plesso scolastico 18

19 4.2.8 UTOE di CASCINE DEL RICCIO In questa zona le trasformazioni possibili sono solo nell ambito produttivo. L area più consona ad un futuro ampliamento è oggi occupata dal cantiere di Società Autostrade e quindi non potrà essere pianificata a breve. Si ritiene di puntare ad una riqualificazione dell area esistente (viabilità, illuminazione, marciapiedi) risolvendo il problema idraulico e prevedendo ampliamenti e completamenti UTOE di UGOLINO La presenza di un ricorso al TAR sul Piano Strutturale contro la pianificazione dell UTOE sconsiglia nuove trasformazioni UTOE OBIETTIVI COMUNI A TUTTE LE UTOE All interno delle UTOE dovrà essere trovata una quota di edilizia sociale, tenendo conto di tutte le tipologie, affitto, ERP, convenzionata ecc.: qualora si consideri insufficiente la quota trovata, che dovrà stare in equilibrio con le necessità di riqualificazione urbana (dato che non è corretto andare ad aumentare il carico urbanistico se non si adeguano le infrastrutture) potrà essere preso in visione anche un intervento a Pozzolatico e, in seconda battuta, ai Bottai. Potrà essere valutato, soprattutto su piccoli interventi o su quelli che maggiormente assorbiranno risorse per la riqualificazione urbana la possibilità di richiedere appartamenti da vendere a prezzo concordato da assegnare poi con bando pubblico. attenzione particolare andrà data all individuazione, zona per zona, delle tipologia costruttiva, degli standard adeguati alla situazione odierna, della messa in opera di tutte le strategie per il risparmio delle risorse e per la produzione di energie pulite. per quanto riguarda la funzione turistico ricettiva nelle UTOE si privilegerà in primo luogo la volontà di ampliamento delle strutture esistenti ( ove possibile) e poi si individueranno nuove strutture secondo la richiesta dei privati e le volontà dell amministrazione 19

20 TERRITORIO RURALE Nel territorio rurale le nuove trasformazioni riguardano essenzialmente tre ambiti: Sistema funzionale del cotto: si punterà a permettere e favorire in primo luogo l ampliamento delle aziende esistenti, progetti di riqualificazione e promozione Sistema turistico ricettivo: come richiesto dal Piano Strutturale è stato pubblicato un bando per l individuazione di proposte per la realizzazione di strutture ricettive sul territorio aperto e di campeggi. L A.C. valuterà le proposte pervenute, e deciderà quanto del dimensionamento impegnare in questo RUC. Attività produttiva: valutazione di strutture sportive od economiche legate al territorio (frantoio, eventuale maneggio, ecc.)) Aree di interesse naturalistico e culturale: Parco culturale delle cave e Parco delle Terre Bianche Si rinvia alla redazione di un piano d insieme, come da indicazione del PS, previo accordo con i privati. Sarà inoltre necessario prevedere interventi di riqualificazione, tramite aree verdi e parcheggi nei borghi maggiori. 20

21 5. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE (P.I.T.) approvato con D.C.R. n. 72 del ed integrato con D.C.R. 32 del (adottata) Il R.U. deve essere coerente con gli indirizzi e prescrizioni del P.I.T. e in sede di adozione e approvazione ne deve essere verificata esplicitamente la coerenza da parte del responsabile del Procedimento. Di seguito si riportano gli indirizzi, le direttive e le prescrizioni interessanti gli aspetti territoriali dell area. DOCUMENTI DI PIANO omissis metaobiettivo - Conservare il valore del patrimonio territoriale della Toscana. Abbiamo già anticipato, nel 2, cosa intendiamo per territorio. Ne abbiamo parlato nei termini di un essenziale patrimonio pubblico ove si integrano, sul piano esistenziale e funzionale, almeno due accezioni sostantive e mutuamente correlate. Quella di territorio come patrimonio ambientale,paesaggistico, economico e culturale della società toscana. e quella del territorio quale fattore costitutivo - appunto patrimoniale - del capitale sociale di cui dispone l insieme di antichi, nuovi e potenziali cittadini della nostra realtà regionale. Perciò, quale che sia la titolarità dei suoli, dei manufatti e dei beni paesaggistici che vi insistono, il territorio nelle sue componenti fisiche così come in quelle culturali e funzionali è comunque e pregiudizialmente patrimonio pubblico: che pubblicamente e a fini pubblici va custodito, mantenuto e tutelato nei fattori di qualità e riconoscibilità che racchiude e negli elementi e nei significati di lunga durata che contrassegnano la sua forma e la sua riconoscibilità storica e culturale. E solo su questa base, cioè in funzione della tutela del suo valore e nei limiti ad essa intrinseci, che il territorio va reso capace di accogliere, sostenere e armonizzare la iniziativa e la progettualità degli operatori economici che, con il lavoro e con l impresa, fondano o promuovono sul territorio le proprie aspettative di reddito e le proprie capacità di innovazione. Perciò, va ribadito, piani e strategie dell azione pubblica, da un lato, e l intraprendere innovativo del progetto privato, dall altro, debbono trovare nella «conservazione attiva»18 del patrimonio territoriale il principio e il limite regolativo della loro mutua interazione. Da questo assunto propriamente valoriale derivano una serie di implicazioni normative e un insieme di correlate linee di piano e d azione politico-amministrativa che - nelle condizioni date - sono riassumibili in due obiettivi imprescindibili per l agenda statutaria di questo Pit. Vale a dire: 1 obiettivo conseguente: tutelare il valore del patrimonio collinare della Toscana. Il patrimonio collinare è uno dei fattori salienti della qualità del territorio toscano, cioè della sua universale riconoscibilità: un bene - dunque - imprescindibile per lo stesso valore del patrimonio 21

22 territoriale collettivo. I poggi e i declivi che quel patrimonio compongono, esprimono una storia plurisecolare di razionale ed equilibrato rapporto fra lavoro e natura, oltre che di lotta per la sopravvivenza in un territorio fragile che l intelligenza di generazioni di uomini e di comunità sociali hanno trasformato in opera d arte. Oggi, ciò che l avvento della società industriale non è riuscita a fare e che gruppi di amministratori locali lungimiranti hanno saputo preservare, è a forte rischio di erosione. Pur in presenza di un patrimonio paesistico e ambientale ancora cospicuo e di esempi virtuosi di attenzione e manutenzione, assistiamo ad una pervasiva aggressione della rendita immobiliare, al diffondersi delle sue sollecitazioni all utile immediato e a crescenti insediamenti e lottizzazioni che non dialogano con il paesaggio né con il contesto rurale e che si segnalano per un qualità architettonica e manifatturiera molto spesso scadente. Naturalmente, quando parliamo di colline, non a caso circondiamo la parola di virgolette. Poiché, parlare di colline, nel contesto e ai fini di questo Pit, significa ricorrere a una metafora per richiamare un fenomeno erosivo che investe più parti del patrimonio paesistico e ambientale toscano (...che le colline, per l appunto, nell immaginario collettivo simboleggiano). Un fenomeno, cioè, assai più ampio di quanto registrabile nelle aree che i Piani territoriali di coordinamento definiscono come collinari e che accomuna, invece, realtà propriamente di collina come realtà rurali e paesaggistiche di pianura, di valle e di montagna. E su tutto l insieme del suo patrimonio territoriale, infatti, che la Regione ritiene che l urbanizzazione e la edificazione siano da ammettere e progettare solo e in quanto lo si faccia in coerenza con i dettami della Convenzione europea sul paesaggio e solo nel rispetto della normativa nazionale e regionale che vi danno applicazione. Verificando, cioè pregiudizialmente «la funzionalità strategica degli interventi sotto i profili paesistico, ambientale, culturale» e in sequenza «economico-sociale» (come sancisce l art. 21, comma 1, lett. a della Disciplina di questo Piano). Urbanizzazione ed edificazione nelle campagne possono quindi aver luogo solo come ipotesi pianificatoria e progettuale tanto eccezionale quanto eccellente. Cioè secondo disegni strategici che tutelino il valore del patrimonio paesaggistico come funzione anche di visioni imprenditoriali purché chiare e durevoli, e ammissibili se e in quanto comunque conseguenti ad accertabili, programmate e radicate ipotesi di innovazione economica e sociale di scala ampia e non contingente. Occorre, in breve, che siano in gioco visioni e operazioni che investano un sistema territoriale e una filiera di opportunità e di funzioni: non interventi che pretendono la propria legittimazione in virtù dell autovalorizzazione immobiliare specifica e peculiare dei beni che ne sono oggetto. Ed è indispensabile che quelle visioni e quelle operazioni assumano la qualità del patrimonio paesistico e ambientale come valore costitutivo della progettazione e come limite alla modificabilità della situazione territoriale su cui, in modo diretto o mediato, si intenda intervenire. Una qualità del patrimonio paesistico ai fini della quale vanno stabilmente considerati quali elementi indefettibili l analisi e la tutela dei corridoi ecologici e degli ecosistemi faunistico-vegetazionali che di quello stesso patrimonio connotano i diversi ambienti paesaggistici nelle loro correlazioni microclimatiche. 22

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