Alberto Stilgenbauer Non Si Può Trovare La Pace Sottraendosi Alla Vita dal film The Hours

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1 Depressione / i Alberto Stilgenbauer Non Si Può Trovare La Pace Sottraendosi Alla Vita dal film The Hours La nostra mente è bi-logica, ossia composta da due tipi differenti di logiche in relazione tra di loro e che contemporaneamente esistono nella loro diversità. La prima logica separa, vede quello che ha intorno dividendo e identificando in base alle diversità e costruisce, appunto, differenze: questo è il modo di essere conscio della mente; la seconda, al contrario uniformizza, vede le cose per somiglianza e a queste gli da un identità, un significato emozionale che permette di mettere in relazione anche senza l uso delle parole, del pensiero: questo è il modo di essere inconscio della mente, in termini matteblanchiani 1. Non conosciamo il mondo solo con il pensiero astratto, ma anche, direi essenzialmente, con la modalità emozionale della nostra esistenza. La nostra completezza è propria dell integrazione di queste due logiche, del dialogo che avviene in noi di questi due modi d essere che coesistono, e di cui ne dobbiamo avere il più possibile consapevolezza perché possano essere elevati ad una umanità umana. Capire una condizione emozionale che viviamo in uno specifico contesto, in un particolare momento della nostra storia, il poterlo narrare a noi stessi e agli altri permette il confronto, la consapevolezza di chi siamo, che cosa proviamo il perché e che cosa vogliamo fare della nostra vita. Tutto ciò vale anche e soprattutto peri sintomi, nel particolare caso, quell insieme di sintomi che definiamo stati depressivi, non è una categorizzazione, un elemento da radunare in uno specifico termine riducentesi a quel titolo, un sintomo è la rappresentazione viva, emozionata; il sintomo è la sintesi vivificata di un vissuto, e racchiude in sé una specificità che pretende di essere ascoltata, soprattutto quando non trova nessuno ad ascoltarla. Il sintomo è la violenta rappresentazione di sensazioni, emozioni, pensieri che si impongono alla normalizzazione, che la mettono alla prova, che la ridicolizzano, una caricatura del vissuto, e danno alla persona il senso dell impotenza come dimostrazione del senso di impotenza che vive lo stesso sintomo. 1 Ignacio Matte Blanco : Pensare, sentire, essere - Riflessioni cliniche sull'antinomia fondamentale dell'uomo e del mondo editore Einauidi 1

2 Alla manifestazione di un sintomo che si ribella e non si esaurisce che cosa fa la scienza, può rispondere in due modi: la malattizzazione o/e la criminalizzazione della diversità scomoda e improduttiva, è l annullamento delle differenze d esistenza per una protezione del socialmente condiviso come normalità da perbenismo. Ma che cosa accade invece se proviamo a leggere le differenze, se queste differenze le consideriamo specifiche per ogni unità? Beh, non rimane che ascoltare e vivere nella relazione quelle differenze: è la partecipazione nella condivisione di scambio dell umana umanità. Una di queste diversità rispetto ad un sociale paralizzato dal culturalismo di un sorriso doveroso, è la depressione; sotto un certo aspetto la depressione è una ribellione ad un particolare modo di vivere, una modalità di dilagare del modo di essere inconscio della mente dove si è annebbiata (se mai ci fosse stata nebbia), se non addirittura persa la capacità di pensare le emozioni, un tunnel in cui si è scambiato il senso d uscita verso la speranza della luce, per un inabissarsi sempre più nel passato dissolvendosi. Le depressioni Non si può parlare di depressione in senso unico, come se esistesse una sola modalità di essere depressi, è più veritiero rispetto alla fenomenologia depressiva della realtà parlare di depressioni, cioè parlarne in maniera plurale, riconoscendone le diversità e la complessità. La lettura che propongo della depressione ha a che vedere con le relazioni, ossia proprio con ciò con cui l essere depressi cerca di prendere le distanze. In quest ottica le depressioni hanno tutte a che fare con i contesti immaginari o reali dove la persona vive, a questo c è da aggiungere che le modalità di esprimersi delle depressioni non sono per tutti uguali, queste hanno a che vedere con i vissuti, con le storie che le persone hanno esperito nella loro vita e con la modalità che ognuno ha di narrare a se stesso la sua esistenza. Affrontare la condizione depressiva, o meglio l assetto depressivo di essere in relazione nei contesti, permette non solo di esprimere la personale sofferenza esistenziale, ma anche riscoprire valori, sensazioni e significati che dalla stessa condizione depressiva sono coperti e che possono dischiudersi nel set(ting) psicoterapeutico, nella costruzione di un pensiero sulle emozioni vissute e subite nello stato depressivo. L orientamento organizzativo della variabilità dell assetto depressivo che propongo, non si basa solamente sulla sola sintomatologia espressa, ma tiene conto anche di parametri che hanno a che vedere con le relazioni e, logicamente, con i contesti dove la persona vive, svolge la sua attività produttiva-espressiva in senso lato. 2

3 Una lettura delle diversità d origine delle depressioni Considerando quindi, la variabilità e le diversità d espressione depressiva, possiamo individuare delle macro aree di similitudine e delle differenze tra queste macro aree utili per esplorare con modalità indiziarie quelli che definisco: assetti depressivi. E da precisare che qualsiasi depressione si attualizza e si costituisce come risposta all interno delle relazioni o di periodi storici, eventi che riguardano, appunto, le relazioni, di cui gli individui ne diventano spesso gli attori inconsapevoli; proprio il grado di consapevolezza o meno è uno dei fondamentali criteri di lettura delle differenze (comunque la presenza di una di queste aree non esclude la contemporanea presenza secondaria delle altre nel loro insieme), ed allora abbiamo: depressioni esistenziali, depressioni storico culturali e sociali; depressioni con origine di causa esplicita, depressioni con origine di causa implicita, depressioni senza origine consapevole di causa. depressioni esistenziali L assetto depressivo è latente, una atmosfera costante che deforma la stessa esistenza dando motivazioni alla tristezza, alla malinconia ed allo smarrimento. Dilagano nelle relazioni con gli altri in una monocromatica grigia tonalità relazionale, senza più interessi e iniziative, non si riesce più a trovare un senso nella vita fino ad arrivarne alla totale perdita; un progressivo allontanamento e rifiuto della dimensione futura, ossia della dimensione della speranza, per un arretramento malinconico nel passato. L assetto depressivo esistenziale è una condizione relazionale costitutivo di specifici periodi della vita, e quindi se elaborato, può divenire occasione per la costruzione di una capacità riflessiva volta al cambiamento esistenziale creativo e alla spontaneità delle variabilità emozionali. depressioni storico culturali sociali queste sono le depressioni che sorgono e si stabilizzano in particolari condizioni storico-politiche e socio-economiche che in un determinato momento si possono sviluppare in una comunità. Pensiamo alla situazione socio-economica che stiamo vivendo, alla minaccia di perdere il lavoro, dove non vi è soltanto la perdita del sostentamento economico, ma anche la perdita della personale collocazione sociale, la perdita della personale identità di ruolo e funzione nella società produttiva con tutto il disconoscimento che da questo ne deriva. Questo tipo di depressione prevede cambiamenti che per avvenire hanno bisogno della stessa comunità che si trova in un assetto depressivo. 3

4 depressioni con origine di causa esplicita Sono le depressioni che nascono a seguito delle situazioni dolorose, come ad esempio la perdita di persone care, o di condizioni di stati di vita stabili, come ad esempio nei passaggi scolastici o nei trasferimenti dei contesti culturali abitativi, quali il cambio di nazione dove vivere o di città, ma anche di abitazione, dove si perdono i riferimenti di costanza percettiva delle simbolizzazioni emozionali. Questo tipo di depressione è quella che ha a che vedere con i passaggi di stato nel ciclo di vita, come la conclusione del periodo lavorativo con il conseguente pensionamento, o il passaggio da un ruolo differente all interno della famiglia che rende consapevoli del trascorrere del tempo, oppure per una separazione che stravolge il progetto di vita che si era pensato con un altra persona e il relativo vissuto di senso d abbandono. depressioni con origine di causa implicita Sono quelle depressioni immerse nella tristezza, nella malinconia, nella profondità dell essere e della stessa esistenza della condizione umana, una specie di buco nero indistinto che attrae la persona nella sua stessa interiorità provocando un senso di instabilità e di vulnerabilità emozionale. In questo tipo di depressione, idee e pensieri si omogenizzano in una idea di fissazione che è quella stessa della depressione, una specie d identità o identificazione tra la persona e la depressione, una paralizzazione delle esperienze nella totale sofferenza e annientamento di ogni attività. In questa condizione vi è la massiccia ma non totale perdita del senso del futuro, ossia del senso di speranza. depressioni senza origine consapevole di causa Sono le più profonde, sorde, inespressive, appartengono ad un area ristretta delle depressioni; qui vi è la perdita di ogni iniziativa e simbolizzazione depressiva dove la persona vive solo la dimensione del passato, una specie vivente di ciò che è stato e neanche di ciò che sarà, perché è il passato che assorbe ogni tempo, compreso il tempo della speranza. In questa condizione può avvenire la ricerca della non esistenza, di abbandono e di rinuncia all esistenza Una lettura di ciò che accomuna le depressioni Questa suddivisione rappresentativa dei diversi assetti in cui è possibile leggere le diversità delle depressioni, tiene conto anche degli elementi che le accomunano. 4

5 In tutti i casi le varie modalità depressive hanno a che vedere con i vissuti che la persona ha avuto o ha nei contesti relazionali; delle volte le depressioni sono il prodotto generazionali di disagi non elaborato nel passato da precedenti generazioni, in cui si sono strutturati specifici ambienti di vita nella tonalità d assetto depressivo, per cui si vengono a trovare persone che per la loro sensibilità ed elevato carico emotivo delle successive generazioni se ne fanno carico, divenendo l emblema vivente della depressione di quello specifico contesto: ruoli incarnati che danno esistenza visibile alla depressione storica vissuta. Aver conosciuto la depressione ed esserne usciti fuori permette una trasformazione e una ricostruzione delle propria narrazione che allarga le personali capacità di ascolto nei confronti dell altro e permette la costruzione di relazioni a partire dall ascolto. Aver vissuto tale condizione di grigiore emotivo permette di entrare nelle condizioni di empatia, aver vissuto la tristezza, la malinconia esalta le capacità di immedesimazione con gli altri. Noi esseri umani siamo proprio per modalità di sviluppo fragili e vulnerabili emotivamente, soprattutto nelle fasi di trasformazione, in queste fasi avvertiamo i cambiamenti dalle condizioni che davano sicurezza e riferimenti, al contrario della condizione di novità di ciò che ancora è sconosciuto, di cui non sappiamo e ne conosciamo la tipologia e l intensità emozionale. Queste fasi di transizione sono i momenti a rischio depressivo, di smarrimento, di timidezza, e di sensazione di vuoti, di un infinito senza fondo; la depressione mette a diretto contatto con l infinito e con la continua angoscia del vuoto esistenziale, privati delle certezze si possono distruggere le dimensioni della speranza, addirittura non solo della speranza di fede per l esistenza di un soprannaturale, ma anche quella speranza che è prodotta dell attesa di ciò che potrebbe accadere, anche dopo aver costruito un minimo di progettazione esistenziale. Questo avviene soprattutto in questo periodo storico sociale improntato all efficientismo, alla competizione senza regole, alla idolatrizzazione dell immagine, alla dissoluzione di precedenti riferimenti sociali che sia pur pieni di contraddizioni, davano un senso sociale di riferimento che parlava in termini di pluralità; al contrario l attuale sistema di convivenza, ancora non ben definito, ci mette di fronte solo a noi stessi all interno di una pseudo convivenza da individualismo esasperato Nell assetto depressivo, la dimensione prevalente è quella del tempo passato, tutto, a seconda dell articolazione depressiva viene ricondotto al passato, un tempo assoluto che diviene contemporaneamente futuro, passato e presente attualizzato nella stessa esistenza depressiva. 5

6 Questo provoca una forte crescente annullamento della speranza di cambiamento, la dimensione della speranza annullata diviene riproduzione di copioni emozionali sempre uguali, delle volte insopportabile espressione di chi vive in prima persona la depressione e comunque insopportabili condizione mortifera d impotenza di chi vive con la persona in assetto depressivo, a tal punto da assumere l aspetto di un vortice soffocante della stessa esistenza personale e sociale. Nei casi estremi d assetto depressivo, il poter aprire delle brecce di speranza diviene spesso l unica condizione per agganciare nuclei vitali e così alimentare relazioni di scambio empatico e di letture diverse delle narrazioni, il cui obiettivo psicoterapeutico e quello di costruire assetti generativi di, anche, minime condizione di riflessione e di pensiero emozionato. 6