LA MODA MASCHILE ITALIANA NEL : IL 2006 CHIUDE IN EQUILIBRIO E SI APRE IN CRESCITA IL 2007, TRAINATO DAGLI AUMENTI DI PRODUZIONE ED EXPORT

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1 LA MODA MASCHILE ITALIANA NEL : IL 2006 CHIUDE IN EQUILIBRIO E SI APRE IN CRESCITA IL 2007, TRAINATO DAGLI AUMENTI DI PRODUZIONE ED EXPORT Nota a cura di: Federazione Imprese Tessili e Moda Italiane Centro Studi Per: Pitti Immagine Uomo 1. Il bilancio del 2006 La sensibile accelerazione che ha caratterizzato la seconda parte del 2006 ha consentito al comparto della Moda Maschile italiana (in una accezione che comprende gli articoli di abbigliameno esterno in tessuto ed a maglia, la camiceria, le cravatte e l abbigliamento in pelle) di recuperare rispetto ai risultati ancora deludenti (specie sul fronte dell export) che avevano caratterizzato l inizio dello scorso anno. Il settore ha potuto così archiviare il 2006 con un fatturato in sostanziale equilibrio (-0,2%) a 8,1 miliardi di euro, contribuendo per oltre il 15% al turnover annuale della filiera tessile-moda italiana (mentre se si considerano solo i comparti a valle il peso relativo del menswear sale al 26,4%). Dal secondo semestre 2006 è finalmente iniziata una fase di recupero per la moda maschile Made in Italy Questo consente di mantenere in equilibrio il bilancio annuale e di continuare a fornire il proprio contributo (15%) alle vendite totali della filiera Tabella 1 L industria della Moda Maschile italiana ( ) (Milioni di Euro correnti) Fatturato Var. % -2,3-0,3-0,2 Valore della produzione Var. % -3,3-4,4 0,1 Esportazioni Var. % -1,6 4,1 2,6 Importazioni Var. % 6,4 8,6 13,3 Saldo commerciale Consumi nazionali Var. % 1,0 0,9 4,5 Indicatori Strutturali (%) Esportazioni/Fatturato 54,5 54,9 57,3 59,0 Saldo commerciale normalizzato 22,1 18,4 16,3 11,5 Importazioni/Consumi alla prod. 43,3 45,7 49,2 53,3 La ripresa è stata però disomogenea, non solo fra le imprese, ma anche fra i settori Fonte: SMI-ATI su dati ISTAT e SitaRicerca Pitti Immagine srl Firenze, via Faenza 111 Tel Telefax Home page stampa.italia@pittimmagine.com stampa.estero@pittimmagine.com

2 Figura 1 Moda Maschile italiana: struttura ed andamento dei vari comparti nel ) La composizione del fatturato (%) Fonte:SMI-ATI su dati ISTAT e SitaRicerca 12.3% 5.3% 5.5% 2) L andamento del fatturato (Var. %, prezzi correnti) Totale Moda Maschile Conf. In pelle Dal secondo semestre 2006 è finalmente iniziata una fase di recupero Cravatte 25.7% 51.1% Camiceria Vestiario esterno Camiceria Conf. In pelle Maglieria esterna Cravatte Maglieria esterna Vestiario esterno Come si vede, il bilancio annuale non mostra quei chiari segnali di ripresa che hanno caratterizzato altri segmenti della filiera. Oltre agli effetti di trascinamento statistico sopra rilevati (ovvero l appesantimento del bilancio annuale dovuto ad un inizio d anno negativo), tale risultato riflette le performance deboli di due dei quattro comparti che compongono l aggregato moda maschile: i cali che hanno caratterizzato le vendite di maglieria maschile (-4,4%) e cravatte (- 3%) hanno infatti bilanciato gli ottimi risultati ottenuti dai prodotti di camiceria (+4%) e il leggero sviluppo (+0,9%) ottenuto dall abbigliamento in tessuto. Oltre al recupero delle vendite registrato in corso d anno (i cui riflessi risulteranno evidenti nei dati relativi al 2007) la news sicuramente positiva che ha caratterizzato il 2006 fa riferimento all avvenuta stabilizzazione dell attività produttiva, ovvero la variabile con la quale si tenta di depurare il dato dei ricavi totali da quello connesso ad attività di commercializzazione di prodotti importati. In termini di valore della produzione, infatti, per la prima volta in anni recenti non si registra un incremento del ruolo relativo alle produzioni localizzate all estero. In termini di domanda, il contributo più importante è venuto, lo scorso anno, dal mercato interno, non tanto però nella componente legata ai consumi finali, quanto nel sell-in che ha beneficiato di una revisione in senso meno prudenziale delle strategie di acquisto dei retailer. Sul fronte del sell-out infatti, anche se non sono mancati segnali positivi, come nel caso della camiceria, si sono anche sentiti gli effetti del mismatch domanda-offerta causato dalle elevate temperature che hanno caratterizzato la stagione invernale (che ha, per esempio, determinato un pesante -11% delle vendite annuali di capispalla). Segnali di un possibile ripensamento delle strategie di internazionalizzazione produttiva Dal lato domanda, si è finalmente assistito ad una ripresa del sell-in domestico purtroppo i risultati di sellout non sono stati altrettanto soddisfacenti: oltre a fattori climatici si sono sentiti gli effetti del dirottamento delle (maggiori) risorse disponibili verso altri capitoli di spesa delle famiglie

3 Anche al di là degli imponderabili fattori stagionali, in generale, il miglioramento del clima di fiducia complessivo delle famiglie e l aumento della propensione al consumo che hanno caratterizzato il 2006 hanno impattato solo in parte sulle scelte di acquisto dei consumatori italiani per prodotti di vestiario. In questo contesto, è interessante rilevare come i format retail che hanno operato al meglio, in una congiuntura ancora non eccessivamente brillante, sono stati quelli della GDO (Grandi Magazzini in primis), i factory outlet e gli spacci aziendali inseriti nell aggregato Altri canali delle figure 2 e 3. I risultati ottenuti dalle catene monomarca/franchising non sono invece stati eccessivamente brillanti (analoghi, per esempio a quelli ottenuti dal dettaglio indipendente di fascia media), mentre i problemi più gravi sono stati riscontrati nelle boutique. In un mercato ancora stagnante, spiccano a livello retail gli ottimi risultati ottenuti da grandi magazzini e outlet Figura 2 L andamento del sell-out dei canali nel settore Moda Maschile italiana (2006) (*) (Var. % dei consumi in valore) Figura 3 La struttura distributiva nel settore Moda Maschile italiana (2006) (% sui consumi complessivi in valore) Totale Altri canali 18,2% 19,4% 6,1% 5,0% Ambulante GDO 14,8% 5,6% 49,2% Catene Dettaglio ind. (f. alta) Dettaglio ind. (f. media) Dettaglio indipendente di fascia media Dettaglio indipendente di fascia alta Catene/Franchising GDO Ambulante Altri canali Fonte: SMI-ATI su dati SitaRicerca (*) A differenza della Tabella 1, qui i dati si riferiscono ai soli acquisti delle famiglie italiane, scorte e consumi extra-familiari esclusi Sul fronte del commercio estero, il contributo netto all aumento del fatturato è stato negativo in quanto la crescita pur non marginale delle esportazioni (+2,6%) è stata completamente oscurata dall andamento booming dell import (+13,3%) che ha comportato per la prima volta la discesa dell attivo commerciale settoriale sotto la soglia del miliardo di euro. 2. Le incoraggianti novità di questi primi mesi 2007 Fra i dati congiunturali disponibili per questo primo scorcio del 2007 prevalgono quelli orientati positivamente. Le esportazioni (che nel 2006 hanno garantito al comparto il 59% del fatturato totale) segnalano una decisa accelerazione (+9,1% nei primi due mesi dell anno) Accelerano le esportazioni (+9%): non c è solo la domanda extra-ue (+15,5%), anche dai mercati comunitari arrivano segnali di risveglio (+4,4%)

4 rispetto alla media dello scorso anno, con incrementi significativi in importanti piazze extra-ue (Russia in primis, ma anche Giappone ed Hong Kong), ma, finalmente, con segni + anche in Europa (Francia +3,7%, Spagna +6,1%, Regno Unito + 5,8%). Importante anche l ottima crescita delle esportazioni dirette in Svizzera, base logistica (soprattutto nei prodotti di fascia alta) per la successiva riesportazione. Se il ritmo di crescita dell export nei primi mesi di quest anno è risultato quasi quattro volte superiore alla media 2006, sul fronte delle importazioni si è invece assistito a una parziale decelerazione (dal 13,3% del 2006, al 9,2%) a segnalare una possibile progressiva saturazione della quota di mercato che può essere soddisfatta da prodotti importati. Fra i Paesi fornitori, la Cina sta spiazzando tutti i restanti tradizionali fornitori del mercato italiano ed è arrivata a coprire, da sola, il 27,7% dell import totale. In altri termini si può stimare che circa il 15% della domanda lorda (comprensiva cioè di beni che verranno successivamente riesportati) espressa dal mercato italiano è stata soddisfatta da prodotti cinesi. Sul fronte interno, pur se i dati di sell-out non hanno ancora mostrato significative inversioni di tendenza, le previsioni più accreditate evidenziano la possibilità che già da questa primavera-estate anche i consumi di vestiario maschile possano riportarsi sul sentiero di recupero iniziato nella scorsa P/E e bruscamente interrotto nella calda stagione invernale (per esempio SitaRicerca prevede una crescita nominale del 2% per la moda maschile in questa P/E, in un quadro più favorevole rispetto all analogo segmento femminile). Tabella 2 Moda Maschile italiana: il commercio estero (*) (gennaio-febbraio 2007) 1) Esportazioni 2) Importazioni Anche l import continua a crescere, ma c è un rallentamento rispetto al 2006 Paesi di destinazione Mil. di Euro Var. % Quota % Paesi di origine Mil. di Euro Var. % Quota % TOTALE 990 9,1 100,0 di cui: Intra UE ,4 54,5 Extra UE ,5 45,5 TOTALE 797 9,2 100,0 di cui: Intra UE ,9 33,2 Extra UE ,6 66,8 I primi 15 clienti Svizzera ,1 15,5 I primi 15 fornitori Cina ,4 27,7 Francia 112 3,7 11,3 Romania 70-22,4 8,7 Germania 89-1,5 9,0 Tunisia 69 17,4 8,6 Spagna 84 6,1 8,5 Turchia 55 20,8 6,9 Stati Uniti 83-0,6 8,4 Bangladesh 39 8,1 4,9 Regno Unito 63 5,8 6,3 Francia 36 8,7 4,5 Paesi Bassi 39 7,7 4,0 India 32-0,9 4,0 Giappone 39 2,6 3,9 Belgio 26 12,3 3,3 Russia 36 48,0 3,6 Germania 24 8,9 3,0 Grecia 31 12,5 3,1 Spagna 20 48,1 2,5 Belgio 27 13,3 2,7 Bulgaria 19 3,4 2,3 Austria 18 15,7 1,8 Paesi Bassi 18 20,3 2,2 Hong Kong 17 21,3 1,7 Marocco 10 3,0 1,3 Corea del Sud 15-6,2 1,5 Pakistan 10 20,2 1,3 Danimarca 15-14,8 1,5 Regno Unito 10-11,3 1,3 Fonte: SMI-ATI su dati ISTAT (*) a differenza dei dati riportati in tabella 1, qui ci si riferisce anche ai prodotti Junior

5 Sia gli indicatori di sentiment dal lato della domanda (fiducia delle famiglie, intenzioni di spesa per prodotti di abbigliamento, ecc.) sia le rilevazioni relative a ordinativi (sell-in) sono infatti orientati positivamente in questo primo scorcio di Il sell-out domestico è previsto in ripresa già dalla P/E 2007 e le news provenienti dall industria sono confortanti LA PRODUZIONE NEI PRIMI MESI 2007: A RITMI DI CRESCITA VERTIGINOSI Il dato sicuramente più stupefacente di questi primi mesi 2007 è tuttavia quello relativo all attività produttiva che, nel primo trimestre, segnala incrementi annuali del 24,5%. Questo dato ISTAT (che è relativo all intero segmento dell abbigliamento esterno, prodotti femminili inclusi) deve essere letto considerando, sia che il confronto avviene rispetto a livelli produttivi molto bassi che erano stati raggiunti ad inizio 2006, sia che il monitoraggio ufficiale coglie meglio l andamento delle imprese di taglia medio-grande. Tuttavia, anche al netto di queste considerazioni, l aumento dell attività produttiva sta sicuramente avvenendo a un ritmo che non si misurava da tempo. Sul fronte produttivo, pur con qualche cautela nella lettura dei dati, si stanno infatti registrando ritmi di crescita che non si vedevano da tempo Firenze, 20 giugno Pubblicazione a cura di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale La presente pubblicazione (in seguito Documento) è opera esclusiva ed originale di Federazione SMI-ATI (Federazione delle imprese tessili e moda italiana, aderente a Confindustria) per conto di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale. Federazione SMI-ATI è impegnata in numerose attività aventi ad oggetto la tutela e la promozione degli interessi di categoria delle imprese tessili-moda. Il Documento è destinato ad essere distribuito via posta, elettronica o ordinaria, e non può essere ridistribuito, riprodotto, pubblicato o alterato in alcuna delle sue parti da soggetti non espressamente autorizzati. Tutti i diritti di autore sono riservati. Il Documento ha finalità puramente informative e non rappresenta né un offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione. Le informazioni, le opinioni, le valutazioni e le previsioni contenute del Documento sono state ottenute o derivano da fonti che Federazione SMI-ATI ritiene attendibili, ma che non costituiscono in alcun modo una forma di garanzia, sia implicita sia esplicita e di cui, pertanto, Federazione SMI-ATI e Tessile & Moda Service soc. Unipersonale non si ritengono responsabili.

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