quando il gioco si fa duro

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1 Casa - Residenza - Politiche Sociali - Immigrazione - Diritti - Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora quando il gioco si fa duro L inchiesta del mese Vite spericolate pag. 4/8 Stalingrado. Occupazione senza titolo d alloggio pag.10 Il tuo 5x1000 a Piazza Grande pag 13 On the road. Gli appuntamenti del mese pag 14, 15 Casino di Baden Baden. La roulette dove giocava Fëdor Dostoevskij. Foto di Stefan Heckel Vite spericolate effetti personali, e chiacchierando con lei purtroppo, non è originale. Tra gli ospiti diversi il10% ha dichiarato di pensare al gli operatori hanno saputo qualcosa in dei dormitori, tra i senza dimora, tra gli gioco frequentemente, il 5% si è sentito Qualche settimana fa un ospite di un dor- più sulla vita di Nicola: la vera causa dei utenti dei Ser.T vite come la sua se ne agitato quando ha provato a smettere mitorio bolognese, chiamiamolo Nicola, è suoi problemi è stata la dipendenza dal contano parecchie. oppure ha mentito per dissimulare la sua venuto a mancare. Era una persona gioco. Anche dopo aver toccato il fondo, Una ricerca sulla dipendenza da gioco, abitudine al gioco, il 4% gioca per sfuggi- anziana, senza dimora da anni, morto di Nicola aveva nascosto la sua condizione. sull uso di stupefacenti e sull abuso di re alle proprie difficoltà, l 1% ha com- morte naturale. Niente di strano, dov è la alcol tra i frequentatori dei bar nei quar- messo atti illeciti oppure ha messo in notizia? Gli operatori del dormitorio, e gli Una storia drammatica senza dubbio, ma tieri di Bologna (Uso e abuso di sostanze, pericolo le relazioni affettiva a causa altri ospiti, sapevano di lui che era finito non è ancora questa la notizia. All interno a cura di Raimondo Maria Pavarin e della dipendenza dal gioco. in strada in seguito a problemi familiari di questo numero di Piazza Grande trove- Vladimiro Albertazzi, Carocci 2006) ha Questi numeri sono importanti ed è bene che avevano causato la rottura con tutti i rete un inchiesta su quella che viene defi- fornito un quadro della situazione in città. mettere in evidenza un altro dato emerso suoi congiunti. Dopo il decesso sua sorel- nita la dipendenza senza sostanze, la dalla ricerca. la è passata in dormitorio a ritirare gli dipendenza dal gioco. La storia di Nicola, Dei 308 soggetti intervistati in 26 bar - Segue a pag 2 - PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,50 EURO QUELLO CHE DATE IN PIU E IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE QUALSIASI RICHIESTA DI SOLDI AL DI LA DELL OFFERTA LIBERA NON E AUTORIZZATA Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 N.46) ART.1 comma 2 DCB - Bo (Num. 3 per Poste Spa)

2 piazzagrande Giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora Tendere un giornale è meglio che tendere una mano Ai lettori Il numero di aprile di Piazza Grande è dedicato al gioco d azzardo, un fenomeno dilagante e che contribuisce ad impoverire una fascia sempre più grande di popolazione. Nelle pagine dell inchiesta trovate il la rubrica On the road, con gli appuntamenti culturali del prossimo mese. Questo numero è dedicato ad un nostro amico che non c è più. La notte tra sabato e domenica è morto Mariano Tuccella detto "Lupo". Lo scorso ottobre Sommario - Prima pagare poi lavorare pag 1 - Ai lettori pag 2 - Accade davvero pag 3 Proprietà Associazione Amici di Piazza Grande Onlus Direttore Responsabile Leonardo Tancredi Caporedattore Jacopo Fiorentino racconto di una riunione di giocatori anonimi, l intervista ad alcuni psicologi che si occupano di dipendenze, il resoconto di una giornata passata in centro scommesse, un articolo che racconta la nuova frontiera del gioco d azzardo, il poker on line, e un articolo che parla di stava dormendo solo in strada quando è stato selvaggiamente picchiato senza motivo da tre ragazzi. La sua morte, arrivata dopo sei mesi di coma irreversibile, era in qualche modo annunciata. Ma questo non può bastare a far diminuire la nostra tristezza. - L inchiesta del mese pag 4, 5, 6, 7, 8 - La città migrante pag 9 - La cultura è nelle strade pag 10, 11 - Diritti e cittadinanza pag 12 Redazione: via Libia, Bologna Tel Fax come la letteratura ha trattato il mondo del gioco d azzardo. Nelle pagine successive all inchiesta trovate le nostre rubriche su cultura, diritti e cittadinanza. A pagina 14 e 15, invece, pubblichiamo Ciao Mariano, tutti i soci di Piazza Grande sperano che quello che è successo a te non capiti più. Buona lettura. - La pagina dell Associazione pag 13 - Gli appuntamenti del mese pag 14, 15 - Dove andare per pag 16 redazione@piazzagrande.it Distribuzione Antonino Palaia Idea Grafica: Jacopo Fiorentino In Redazione: Mauro Picciaiola, Carlotta Zarattini, Clementina Pigoni, Gabriella Penna, Gaetano Massa, Viviana Melchiorre, Giuseppe Mele, Marika Puicher, Alessandro Casadio, Salvatore Giampiccolo, Giulia Lasagni. Hanno collaborato a questo numero: Paola Faranda, Lorenzo Musso, Agenda, Daniele Barbieri, Salvatore Ognimè, Giulia Carnevali, Sara Visintin, Andrea Pignolo, Steffen Heckel. Immagini Bologna Anno XV - Numero pagine Tipografia Nuova Cesat Firenze Registrato presso il Tribunale di Bologna il 15/09/1995 n piazza grande n segue da pag 1 - il rischio che la passione per il gioco diventi compulsione è più alto tra gli stranieri rispetto agli italiani, tra i residenti fuori provincia rispetto a quelli in provincia, tra i soggetti più giovani, in particolare tra chi ha meno di trent anni. Inoltre, sono più esposti i disoccupati e i soggetti con un reddito inferiore a 1200 euro. Certo non possiamo pensare che questa ricerca abbia detto la parola definitiva su un fenomeno diffuso e soprattutto ancora poco conosciuto, ma fornisce comunque delle indicazioni sulla situazione locale. Questa nuova forma di dipendenza non è tanto diversa da quelle più note, se si considerano le persone coinvolte: chi rischia di più sono i soggetti socialmente più deboli. L incontro con i familiari dei giocatori anonimi ha aggiunto un altra tessera al mosaico. Le mogli dei giocatori (sono soprattutto uomini quelli che decidono di venire allo scoperto, ma la dipendenza dal gioco è anche femminile) riferiscono di improvvisi cambi di personalità dei loro mariti, di persone divenute irriconoscibili, come se la dipendenza avesse scoperchiato una fragilità preesistente. Provando a fare una sintesi, forse un po rozza, si potrebbe dire che per alcuni la via del gioco d azzardo è una scorciatoia per risolvere problemi materiali o per fare un salto nella qualità della propria vita, ma diventa patologia in quei soggetti che covano disagio emotivo o esistenziale. Assumere posizioni proibizioniste, demonizzare un atto connaturato all uomo come quello di giocare, è sbagliato per questa forma di dipendenza come per tutte le altre. Urgente è, invece, impegnare risorse per conoscere meglio questo problema. Il prelievo fiscale su lotterie e giocate varie è una voce importante delle entrate statali, sarebbe bene che questa ipocrisia venisse superata mettendo in campo strumenti di prevenzione adeguati e diffusi sul territorio. di Leonardo Tancredi leonardotancredi@gmail.com Abbonati a Piazza Grande Per abbonarsi e ricevere ogni mese il giornale a casa propria, basta un versamento sul c/c postale n , intestato all'associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Causale: "Abbonamento giornale". Potete anche telefonare allo dalle 9.00 alle alla Redazione del giornale. Per i privati la quota indicativa di sottoscrizione è di 31 euro annue. Per enti, biblioteche e associazioni 51 euro

3 Accade Dal nostro sito, una rubrica che parla di casa, nuove povertà, diritti, immigrazione. A Bologna e non solo a vedere le cose dal punto di vista di zione che si occupa di assistenza ai Con tale intesa i due enti si impegna- Un clochard sindaco di Parigi? chi sta in basso,almeno fino ad ora. senzatetto, Avvocato di strada è no, ciascuno nell'adempimento della Ha vissuto per 25 anni in riva a un canale, ora Jean Marc Restoux si candida a primo cittadino del sesto distretto di Parigi con la sua lista indipendente "Un autre son de cloche". Il video realizzato dall'espresso edia/ Andate a vedere Urban Lens, una mostra fotografica di 7 senza fissa dimore provenienti dal centro Matthew Talbot nella difficile Kings Cross di Sydney. Per 10 settimane i fotografi senza fissa dimora hanno pattugliato le strade in cui vivono, immortalando qualsiasi cosa li ispirasse, ed i risultati parlano da soli. ormai diventato una realtà nazionale, con sportelli in 16 città e otto regioni e con uffici che saranno presto aperti anche a Roma, Milano e in molte altre città. Nel 2007 ha affrontato 932 cause di persone che, come ha spiegato il presidente Antonio Mumolo, non avrebbero avuto altra possibilità di essere difese. Avvocato di strada è un'associazione di volontariato composta da avvocati (ce ne sono circa 450) che ricevono persone che propria missione istituzionale, a promuovere insieme nell'arco di più anni una pluralità di azioni, rivolte al mondo sanitario e dei servizi sociali, affinché, nel sistema pubblico, il diritto alla salute delle persone senza dimora e in stato di emarginazione sia garantito a tutti, su tutto il territorio nazionale, attraverso una corretta e doverosa integrazione sociosanitaria. "In un periodo convulso per il Paese come l'attuale, in cui le A Torino la mostra fotografica 'Volti e storie di Porta Nuova' 'Volti e storie di Porta Nuova' è il titolo della mostra fotografica che illustra le condizioni di vita dei 'clochard' torinesi, che vivono ai margini della societa', trascorrendo le proprie giornate, e le proprie notti, nell'atrio della principale stazione ferroviaria Centinai di Sydneysiders hanno affollato la mostra nella sera di apertura, in molti casi sborsando centinai di dollari per le stampe del lavoro degli artisti. Megan Carmont, la volontaria del centro Matthew Talbot che ha organizzato il laboratorio fotografico di 10 settimane, si è detta entusiasta delle immagini prodotte dagli artisti; Nonostante questi uomini non aves- vivono in strada o nei dormitori e le assistono gratuitamente, previa autorizzazione dell'ordine professionale. Gli avvocati di strada hanno presentato, per la prima volta, il rapporto sulla loro attività: 932 sono state le pratiche avviate nel 2007 (376 civili, 455 amministrative e 101 penali). Di queste 492 riguardano extracomunitari o neocomunitari, 315 italiani e 125 comunitari. legate alla povertà e all'emarginazione sono scomparse dal dibattito pubblico e non paiono considerate prioritarie da alcun programma elettorale si legge in una nota - Inmp e Fio.psd intendono con questo accordo ribadire la loro intenzione di continuare a lavorare seriamente, concretamente e tenacemente, perché la lotta alla povertà, in tutti i suoi aspetti, sia sempre più oggetto dell'attenzione e dell'impegno di tutti, a qualunque livello di responsabilità". del capoluogo piemontese e nelle vie adiacenti. sero alcuna preparazione formale sulla fotografia afferma -, sono Quasi la totalità delle pratiche relative agli extracomunitari (409) sono Gli scatti, realizzati dai fotografi Edoardo Ciacca e Paolo Cipriani per documentare l'attivita' dell'associazione di volontariato 'Amici di Lazzaro' nata nel 1997, saranno esposti al pubblico dal 13 marzo all'11 aprile nei locali dell'ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale del Piemonte. ''Con il trascorrere del tempo - sottolinea il presidente dell'associazione, Paolo Botti - ci siamo affezionati ai nostri nuovi amici e abbiamo compreso che le loro esigenze piu' grandi non sono materiali, dato che hanno a disposizione servizi menda, dormitori e docce pubbliche, ma sono l'amicizia e l'ascolto''. riusciti a produrre splendide fotografie di qualità professionale su vari soggetti. Il laboratorio ha dato loro l opportunità di rapportarsi agli altri in un ambiente comune positivo mentre sviluppavano delle capacità, esploravano il loro lato creativo e acquisivano un senso di speranza, dignità e di possibilità sviluppo delle proprie capacità. I proventi della vendita delle opere andranno in un conto di risparmio per ciascuno degli artisti, con la finalità di incoraggiarli a gestire i propri soldi in maniera positiva. Una parte dei soldi sarà poi usata per dare ad altri uomini la possibilità di diventare amministrative, relative ai fogli di via e ai permessi di Diritti e salute per le persone senza dimora Aldo Morrone, direttore generale dell'istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà (Inmp) e Paolo Pezzana, presidente della Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (Fio.psd), hanno sottoscritto a Roma, presso l'ospedale San Gallicano, Genova. Senza tetto muore solo in ospedale Un senzatetto di 51 anni e' stato trovato morto questa mattina all'interno di un padiglione chiuso e destinato alla ristrutturazione dell'ospedale San Martino, la principale azienda ospedaliera genovese. L'uomo presentava una ferita al capo, provocata secondo la polizia che ha effettuato un sopralluogo da una testata al suolo. L'uomo secondo una prima ipotesi avrebbe avuto un malore, cadendo a terra. Rimanendo solo e senza aiuto, paradossalmente all'interno di un ospedale, e' deceduto nel corso della Il colpo dei fotografi senza fissa dimora fotografi senza fissa Avvocati di strada, importante protocollo di intesa. Oggetto dell'innovativo accordo, il primo del suo genere in Italia, è la messa in rete delle capacità e competenze di Fio.psd e Inmp, al fine di promuovere insieme sul territorio italiano, anche in collegamento con Il senzatetto era conosciuto al pronto soccorso del San Martino dove spesso si recava per avere un po' di assistenza e qualche spicciolo. E' stata aperta un'inchiesta per chiarire la dinamica del decesso Data la nostra ossessione verso le in cammino sulle vie d'italia l'organizzazione mondiale della celebrità e verso la vita di persone ricche è famose è raro che riusciamo Nato otto anni fa a Bologna da una costola di Piazza Grande, associa- sanità (Oms) e Feantsa, la salute delle persone senza dimora. a cura di Jacopo Fiorentino redazione@piazzagrande.it piazza grande n

4 L inchiesta del mese La terapia del dialogo. Incontro con i giocatori anonimi Il gioco non è un vizio, è una malattia e ad aver bisogno di cure non sono solo i giocatori che sviluppano la dipendenza, ma anche i loro familiari. A pensarla così sono sia psicologi e psichiatri, sia i giocatori e i familiari che si riuniscono nel gruppo dei Giocatori Anonimi (G.A.). A Bologna i gioco-dipendenti che hanno scelta la via del dialogo e dello scambio delle esperienze si incontrano tutti i martedì in una sala della parrocchia di San Bartolomeo in via della Beverara. In parallelo avviene l incontro dei familiari. Un martedì sera di marzo abbiamo incontrato Lucilla (tutti i nomi in questo articoli sono inventati), sorella di un giocatore, e tutto il gruppo dei parenti che ha accettato la nostra presenza alla riunione. tore. I membri del gruppo si conoscono solo per nome, della vita degli altri partecipanti sanno solo quello che ognuno ha voluto raccontare. Sono soprattutto mogli. La dipendenza dal gioco rimane apparentemente un problema maschile, anche se, come ricorda Luca, l unico ta e vinci da 10 euro, quando mi aveva detto che non aveva soldi per le medicine. Gli ho chiesto spiegazioni ed è crollato. Mi ha chiesto di lasciarlo che ne aveva fatte di tutti i colori, che era un buono a nulla e che non mi meritava. Mio marito era un giocatore da sempre, giocava posizione proibizioniste è molto forte. Tra i membri del gruppo le opinioni sono discordanti c è chi ha sofferto troppo per tollerare l insegna luminosa di una sala corse, chi teorizza relazioni tra la dipendenza dal gioco e quella dalle sostanze e chi, come Silvia, si sforza di rimanere I G.A. non sono legati ad alcuna setta religiosa, movimento o partito politico, o istituzione, non sono costituiti in un associazione legalmente riconosciuta, perché questo implicherebbe la perdita dell anonimato dei membri del gruppo. Il mantenimento del gruppo è autonomo e si basa sulla sola quota simbolica di 50 centesimi o 1 euro versati alla fine di ogni riunione. uomo presente, nei bar la mattina vedi tante donne attaccate al video-poker. La riunione deve seguire un rituale previsto dal metodo statunitense dei Gam- Anon (Gambler Anonymous): la lettura dei Dodici Passi e delle Dodici Tradizioni coinvolge tutti i presenti, ognuno a turno ne legge un pezzo. A seguire si apre la discussione sul passaggio del testo che si poco, ambo e terno da siciliano superstizioso, così per provare a migliorare la nostra condizione, sperava in una vincita. Ed è stata una vincita a scatenare tutto, ha preso un gratta e vinci ha vinto 1000 euro. Con quella vincita non so che gli è scattato. Evidentemente dietro c era una depressione, un insoddisfazione e poi il problema economico. freddo. È possibile, secondo lei, avere un rapporto ludico col gioco, vietarlo è inutile, piuttosto sarebbe importante, già nelle scuole elementari, un educazione all approccio a lotterie e giochi on line, così come avviene per il consumo di alcol e droghe. A sentire i familiari dei G.A. fuori da quella stanza non sono tante le alternative La radice del metodo dei G.A. è americana e si basa sulla lettura di alcuni testi, i Dodici Passi e le Dodici Tradizioni, e sul racconto delle proprie esperienze, secondo il modello delle riunioni degli alcolisti anonimi. Negli uffici parrocchiali di S. Bartolomeo solo una parete divide i giocatori dai familiari, ma il momento della riunione è assolutamente privato tranne rare eccezioni. Anche nel caso della visita di Piazza Grande i giocatori, a differenza dei familiari, preferiscono le porte chiuse. decide di approfondire. Si tratta di scritti con una forte ispirazione spiritualistica, con frequenti riferimenti a dio o a entità superiori. Ma Lucilla e gli altri ci tengono a sottolineare che non c è niente di religioso in tutto ciò, il concetto di divinità è inteso in senso molto lato e relativo. Resta comunque evidente una forte devozione al testo. Eccezionalmente si deroga al metodo e buona parte dell incontro è dedicata al racconto personale. Con qualche sofferenza si ritorna indietro al momento in Intorno al tavolo che occupa quasi tutta la stanza accanto a Carla siede Silvia, anche lei moglie di un giocatore. La storia in parte si ripete. Noi abbiamo due stipendi abbastanza buoni e non capivo come mai non riuscivamo mai a vivere per quelle che erano le nostre possibilità, finché un giorno mio marito mi ha detto che era sotto nel suo conto corrente perché aveva perso una grossa somma. Così abbiamo venduto dei titoli e con i soldi abbiamo coperto questo debito. E speravo che fosse finito lì, perché poi ti fanno un sacco di promesse. Ma io non mi sono offerte a chi vuole provare a smettere. L impegno del sistema sanitario pubblico è molto scarso in questo settore. Lucilla fa l infermiera di mestiere e sembra parlare con cognizione di causa. Tra i medici c è molta ignoranza, nel pubblico soprattutto, anche a causa dei tagli che sono stati fatti nel settore delle dipendenze. Non c è un supporto per i familiari che hanno bisogno di seguire un percorso terapeutico e si trovano dei muri di fronte. I giocatori compulsivi si rivolgono quasi sempre al privato, anche se raramente accettano quel tipo di aiuto, di Anche i familiari e gli amici del giocatore compulsivo si ammalano o perdono fiducia, facciamo anche noi degli errori. Lucilla, segretaria del gruppo familiari, spiega la ragione dei loro incontri. cui la patologia del proprio congiunto si è manifestata. La prima a parlare è Carla, racconta di suo marito. C è stato un periodo in cui era un pò depresso, lo vedevo assente. data pace, io ho contattato il Ser.t, ci andavo da sola. Quando gli ho parlato del Ser.t lui ci è andato ma poi gli si è scatenata una rabbia terribile perché non era ancora pronto a sentire che era veramente un problema. Era così rabbioso che io solito preferiscono il gruppo. A quanto pare l auto-aiuto è una scelta forzata ma efficace, sono gli stessi psicologi a consigliarla. Al di là del possibile scetticismo sulla spiritualità del metodo Lo scopo è aiutare le famiglie dei giocatori offrendo accoglienza e conforto e mettendo in pratica i Dodici Passi. Nel gruppo non ci sono assistenti sociali, psicologi, psichiatri, siamo semplici persone accomunate dal problema, proprio perché abbiamo visto che molte caratteristiche dei giocatori sono comuni. Quando arriva una persona nuova è basilare non aiutarla a giocare, non prestare soldi. Noi dobbiamo essere distaccati, sentirci impotenti rispetto al gioco, pensare di non poter fare nulla, pensare che il nostro stare troppo vicino alle persone, non le aiuta ad uscirne. Se uno si vuole rovinare noi non possiamo fare nulla. Capitava che io gli chiedevo di fare l estratto conto in banca e lui rimandava sempre e si inventava delle scuse. All inizio ci credevo, dopo 20 anni di matrimonio avevo fiducia assoluta, però c era qualcosa che non quadrava. Non mi sembrava più quello di prima, allora ho pensato che aveva un altra donna e che la mantenesse. Lavoriamo entrambi, io ho un part time, abbiamo due figlie che vanno ancora a scuola, insomma si faticava sempre un po ad arrivare a fine mese. Quella sera è stato un caso che l ho scoperto. Gli avevo chiesto dei soldi per comprare dei farmaci per la bimba, mi ha risposto con grande strafottenza non ho soldi preleva tu, lui che era stato col nostro bimbo andai via di casa. Poi è venuto al gruppo dei G. A. ma ha continuato a giocare, adesso è in astinenza da 100 giorni, ci siamo arrivati dopo anni. La sua passione è diventata dipendenza col video poker on line. C è uno studio su cosa ti provoca a livello cerebrale l immagine ripetuta della pallina colorata sullo schermo. Ho ritrovato una carta di credito dei tempi d oro dove c erano giocate da 500 euro al giorno. Sintomi ed effetti della dipendenza dal gioco ricalcano molti aspetti della dipendenza da alcool o droghe: personalità annullate, grave deteriorarsi dei rapporti personali, crisi di astinenza. A questo si deve aggiungere la ricaduta psicologica ritualistico dei Gam-Anon (la riunione si chiude con la preghiera della serenità), le ore di dialogo libero, senza contraddittorio, in cui ognuno parla di sé senza rispondere mai alle parole dell altro, sembrano curare almeno quanto i farmaci. di Leonardo Tancredi leonardotancredi@gmail.com Info Cell Via della Beverara 88, c/o Parrocchia San Bartolomeo, Bologna Nella stanza sono quasi tutte donne sole, tranne una coppia di genitori di un gioca- sempre molto attento alle figlie. Giusto quella sera sono passata per caso dal tabaccaio e mio marito era lì con un grat- sulle persone vicine al giocatore compulsivo: oltre ad ansie e depressioni, per i familiari il rischio di scivolare in prese di 4 piazza grande n

5 L inchiesta del mese L ombra del gioco L impegno del Ser.T. Ovest sulle nuove dipendenze Si parla poco di uomini dipendenti dal gioco d azzardo e ancora meno delle donne. In Italia lo studio e la cura del gioco d azzardo patologico sono abbastanza recenti e l intervento dei servizi non è ancora ben strutturato. Fanno eccezione alcune regioni, come il Trentino, dove esistono comunità e associazioni che se ne occupano già da anni. La volontà e la capacità di nascondersi, insieme alla solitudine, è una delle caratteristiche di questa dipendenza. Un comportamento reso anche più facile proprio dal fatto che questa patologia non è ancora ben conosciuta. Ovviamente non è una regola generale, non tutti i giocatori hanno anche altri problemi. Spesso sono i familiari a farsi avanti. spiega Masci. Questa dipendenza viene considerata un disturbo di tipo ossessivo- compulsivo, il quale è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano allarme o paura e che costringono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali proprio per neutralizzare l ossessione. Da alcune ricerche è emerso che il gioco d azzardo presenta molte analogie con l alcolismo, anche a livello biochimico, nonostante non ci siano sostanze coinvolte. Non bisogna ovviamente stigmatizzare il gioco in sé precisa Masci - la componente ludica fa parte della vita umana e anzi ne è un aspetto importante. La dipendenza però implica la perdita del controllo. Chi ne è affetto viene assorbito sempre più dal gioco, che è vissuto come un esperienza magica, in una sorta di quasi delirio, per cui non si riesce a calcolare l effettiva probabilità di vincere né l ammontare È difficile dare un profilo del giocatore o della giocatrice continua la psicologa - Le persone che arrivano ai servizi sono ancora relativamente poche e non sono chiari i fattori che portano alla patologia. In alcuni casi si è riscontrata una certa familiarità alle dipendenze in genere, da non confondere con l ereditarietà, che chiaramente non esiste. In altri casi è stata evidenziata una vulnerabilità personale, che emerge al momento di affrontare situazioni difficili o le fasi di passaggio della vita. La maggioranza di chi si rivolge ai servizi sono uomini. Questa differenza rispetto alle donne riguarda non solo il gioco d azzardo ma tutte le dipendenze. L eccezione è l alcolismo, che sta diventando un problema anche al femminile, per lo meno nella fascia dai 15 ai 25 anni. Non è possibile dire se questo divario sia dovuto a una minore diffusione del problema tra le donne oppure a una maggiore difficoltà nel chiedere aiuto. Le donne in generale soffrono maggiormente del senso di colpa e vergogna che spesso si forte attivazione, le donne sono tendenzialmente giocatrici per fuga, più solitarie e passive. L isolamento sembra affliggere soprattutto le donne, per cui il gioco si è svestito dal suo originario carattere comunitario. Forse per gli uomini qualche spazio collettivo rimane, fermo restando la drammaticità del problema. Queste considerazioni vengono confermate anche dal colloquio con Silvia, assistente sociale nonché referente interno del dormitorio Madre Teresa di Calcutta, che offre 19 posti letto a sole donne. Chi si rivolge a un dormitorio lo fa perché non ha altro posto dove stare né una famiglia che lo aiuti. La maggior parte sono donne sole, che vivono situazioni difficili; a quelli economici si aggiungono a volte anche problemi di dipendenze varie. Nel dormitorio non ci sono stati molti casi di donne dipendenti dal gioco. In realtà è difficile saperlo con esattezza, perché le donne sono ospiti del dormitorio solo in orario serale e notturno, mentre durante il Il Ser.T. ovest di Bologna, che fornisce servizi di vario tipo a persone affette da tossicodipendenza o alcolismo, si sta attivando anche per curare la dipendenza da gioco d azzardo. Abbiamo parlato con Maria Grazia Masci, psicologa del Ser.T ovest che fornisce consulenza ai giocatori. dei soldi che si stanno giocando. Anche gli affetti, gli impegni quotidiani, le passioni passano in secondo piano rispetto al gioco. Per quanto strano possa sembrare sono proprio i giochi più semplici e apparentemente innocui quelli con cui solitamente inizia la malattia. Le slot machine, i grat- accompagna al gioco patologico e che rende difficile la richiesta di aiuto. Secondo la Masci è difficile anche individuare delle differenze di genere, proprio perché i casi studiati finora sono pochi. In base alla mia esperienza personale ho riscontrato che le motivazioni che spingono al gioco sono diverse tra uomini e donne. I primi generalmente tendono a giorno ognuna ha le sue occupazioni fuori dalla struttura. E il nostro ruolo specifico non è quello di fornire assistenza psicologica dice Silvia. Inoltre l assistente sociale spiega che è molto difficile aiutare le donne che presentano questa patologia. Nelle donne le motivazioni principali e i pilastri della gua- I servizi hanno una conoscenza ancora limitata di questa patologia, che è emersa solo di recente. Prima si è iniziato ad affrontare la tossicodipenza, poi l alcolismo; probabilmente il gioco d azzardo subirà la stessa evoluzione. Non è ben chiaro neanche chi se ne debba occupare. La maggior parte dei giocatori si rivolgono ai servizi psichiatrici perché, insieme alla dipendenza da gioco, presentano altri problemi, come depressione o disturbi della personalità. Inoltre possono coesistere più dipendenze contemporaneamente. ta&vinci, il lotto soprattutto per le persone anziane, internet. Sono giochi veloci, semplici, che non danno tempo di pensare e sono facilmente raggiungibili da chiunque. Essi favoriscono l isolamento e l asocialità, perché il consumo avviene in solitudine; inoltre permettono l invisibilità, il giocare senza farsi vedere da nessuno. Internet è poi particolarmente subdolo: si possono giocare forti somme comodamente da casa, nel giro di pochi secondi. Si aggiungono inoltre i casinò, che però implicano una certa disponibilità economica. ricercare le sensazioni forti e intense, quella che comunemente è chiamata adrenalina. Il gioco d azzardo, proprio per la sua componente di rischio, è in grado di produrre un alto livello di eccitazione. Le donne al contrario si avvicinano al gioco per cercare di alleviare sentimenti negativi come la depressione o l ansia e in generale per sfuggire ai problemi della vita di tutti i giorni. Giocare diventa una fuga, un evasione. Mentre gli uomini quindi sarebbero più giocatori d azione, che ricercano una rigione sono soprattutto la famiglia e i figli. Le ospiti dei dormitori invece sono donne sole, per le quali è ancora più difficile affrontare il problema, perché spesso non hanno una famiglia che le supporti. Questa dipendenza non crea sofferenza solo a chi ne affetto ma anche ai familiari e alle persone care, basti pensare a quanto pesantemente può incidere su un bilancio familiare. A volte il partner, esasperato, deve ricorrere a soluzioni estreme come dare un aut aut o bloccare la disponibilità di spesa. In genere le donne tendono a fare le crocerossine e danno l ultimatum solo quando la situazione diventa insostenibile. Se è l uomo a giocare la situazione può essere ancora più difficile perché in alcune famiglie rimane la figura maschile quella che provvede economicamente, del tutto o in prevalenza, alla famiglia. In questo caso la donna deve sopperire sia ai problemi economici che alla mancanza della figura del partner. La dipendenza dal gioco, così come altre dipendenze e tipi di disagio, non dovrebbe essere percepita come un problema solo del singolo ma della società. È importante che venga riconosciuta come malattia e non come vizio a livello di pensiero comune e che la collettività dia maggiore supporto e aiuto, come già avviene in altri paesi. di Luisa Begani luy_7@hotmail.it piazza grande n

6 L inchiesta del mese Psicologi d azzardo ma le sempre più frequenti «assenze» da casa lo allontanano dalle responsabilità del suo ruolo, che devono venire compensate dagli altri famigliari. In genere manifesta un avversione per le Ciò avviene gradualmente, lavorando sull abbassamento delle difese psicologiche dei singoli individui, per ridurre al minimo gli atteggiamenti di copertura e contemporaneamente favorire le possibilità vincere in teoria, ma quando arrivi a certi livelli non ti interessano, vinci e perdi e continui con la sfida, il denaro è un mezzo per esprimere il proprio malessere, serve a creare la tensione e per pro- esperienze ripetitive, tende ad assumere espressive di ognuno; nascono così nuovi curartelo si fanno anche cose che vanno un comportamento disinibito per fuggire modi di proporsi e il cambiamento non è contro i tuoi principi, dice Dario. Rolando De Luca è uno psicologo psicoterapeuta ed è il responsabile del Centro di Terapia di Campoformido, in provincia di Udine, dove sono attivi nove gruppi di terapia che coinvolgono oltre centocinquanta persone tra giocatori d azzardo e famigliari. alla monotonia della vita quotidiana, esercita un controllo scarso e sempre minore sui propri impulsi, sperimenta gli effetti dell astinenza, che scatenano in lui sentimenti di ansia e irritabilità così forti da dover ricercare l attività di gioco come unico sollievo possibile e, infine, può manifestare depressione, ma non è anco- più temuto come una pericolosa incognita, bensì viene accettato e considerato auspicabile per il raggiungimento di un nuovo equilibrio. Il gruppo è un sistema in continuo divenire dove la sofferenza dei singoli si ridimensiona trasformandosi in sofferenza La mamma Passa un periodo veramente brutto, due anni d inferno, aumentano i debiti, si lascia con la compagna, non si sopporta più, è convinto di non riuscire a ritrovare Partiamo dall inizio, cos è il gioco d azzardo? ra dimostrato che essa costituisca un fattore scatenante la dipendenza da gioco. condivisa e pertanto vissuta con minori sensi di colpa; è inoltre un campo di confronto reciproco che può innescare un l equilibrio. Pensa al suicidio. La mamma lo chiama parlandogli della comunità di Campoformido. E stata molto gentile, La parola «azzardo», dal francese hasard, trova la sua origine nella lingua araba, dove il termine zahr significava dado. Nel gioco d azzardo il giocatore non può in alcun modo interagire con la sorte impegnando la propria intelligenza o forza fisica. Non è una pratica moderna, come emerge da numerose ricerche archeologiche e antropologiche che ne testimoniano la presenza in ogni epoca, cultura, società e strato sociale. L atteggiamento di condanna del gioco d azzardo in Occidente negli ultimi due millenni è stato di pertinenza religiosa (giocare è peccato), divenendo quindi prerogativa del Diritto (giocare è reato), mentre ora appare sempre più di dominio della psichiatria e delle scienze psicologiche (giocare, se in modo compulsivo, è malattia). Quante persone giocano in Italia? In Italia oltre l 80% della popolazione dedica al gioco una qualche attenzione. L incidenza del gioco d azzardo patologico interessa circa il 3% della popolazione adulta. Nel 2006 sono stati spesi nei giochi legali e illegali oltre 33 miliardi di euro, una delle poche attività che non risente delle crisi economiche. Il numero di «schiavi del gioco» si aggira tra i 700 mila e gli 800 mila. Dalla metà degli anni novanta si registra un pesante incremento della quantità di persone direttamente e indirettamente coinvolte, fenomeno che coincide con la maggiore accessibilità dei giochi d azzardo: è possibile giocare ovunque, è alla portata di tutti, è facilmente fruibile. In tutto questo la politica finanziaria del nostro Paese ha un ruolo determinante: lo Stato ha dato via libera alle slot machine, alle scommesse sportive, alle sale Bingo, ai gratta e vinci, al gioco on line. Esiste un profilo del giocatore tipo? Il giocatore d azzardo patologico dedica la maggior parte del tempo al gioco investendo quantità sempre crescenti di denaro, spesso è fortemente indebitato e si trova a perdere il lavoro, arriva a compiere frodi e falsificazioni e, nei casi estremi, tenta il suicidio. Riesce a nascondere per lungo tempo alla sua famiglia i problemi connessi al gioco, Cosa si fa nei centri di recupero per le persone che praticano il gioco d azzardo in modo patologico? Attualmente l approccio più utilizzato dai centri specializzati per la cura della dipendenza da gioco d azzardo è quello multimodale, che propone un programma terapeutico organicamente inserito entro un iter riabilitativo multidimensionale. Il gioco è solo la punta di un iceberg, indice di un malessere sociale, famigliare e individuale di chi ne cade vittima, ed è proprio questo l oggetto centrale dell indagine terapeutica. Uno dei momenti più delicati e significativi del percorso è senza dubbio la richiesta d aiuto. Questa non parte quasi mai dal giocatore; chi ha un grave problema con il gioco d azzardo ammette difficilmente la propria patologia, convinto di riuscire a controllare la situazione. In generale, per giungere alla richiesta di aiuto sembra indispensabile che non solo il giocatore ma anche la sua famiglia abbia «toccato il fondo» e scelga la via della terapia di gruppo come ultima carta da giocare. Dopo la prima fase dei colloqui motivazionali, la famiglia e il giocatore vengono inseriti all interno di un gruppo, organizzato in base ad alcuni criteri fondamentali riguardanti la composizione, lo spazio, il tempo e le regole che i partecipanti sono tenuti a rispettare. Il coinvolgimento dei parenti indispensabile, la terapia dà risultati migliori se il giocatore arriva ai gruppi in un secondo momento, dando così la possibilità alla famiglia di ricostruire un contesto di intervento e avviando da subito il mutamento del «gioco famigliare». Il presupposto chiave nel processo di recupero terapeutico è riuscire a scandagliare il nucleo di sofferenza nidificato sotto al sintomo, che di per sé rappresenta solo una conseguenza di drammatica visibilità. La fase di centralità del sintomo può considerarsi conclusa solo dopo anni di terapia; nell arco di questo lungo percorso, il gruppo terapeutico ha la finalità di intervenire sull atteggiamento assunto dal giocatore e dalla sua famiglia nei confronti del problema dell azzardo, inducendo il superamento del bipolarismo «giocare-non giocare». meccanismo di comportamento «imitativo», per cui gli ex giocatori d azzardo (coloro che hanno sconfitto il sintomo) possono «generare» altri non-giocatori. Infine, per i partecipanti al gruppo di terapia rimane un ultimo grande gioco d azzardo da affrontare, un gioco emozionante ma completamente diverso dai precedenti: il ritorno alla vita di ogni giorno. Testimonianza La storia di Dario Dario ha quarantacinque anni, ha giocato d azzardo per trent anni e da cinque frequenta la comunità di Campoformido in provincia di Udine. Dal gioco si è lasciato coinvolgere in maniera graduale iniziando con qualche schedina passando per i gratta e vinci fino ad arrivare alle macchinette elettroniche e i casinò. Abita a dieci chilometri dalla Slovenia, dove andava spesso a giocare. L adrenalina Giocare gli dava una grande carica, la sfida ti procura adrenalina. Aveva due lavori e, per giocare sempre di più, dormiva sempre di meno. Sono arrivato a dormire tre ore in due notti, al lavoro combinavo poco ma non mi sentivo stanco. Giocare e il desiderio di giocare, ho conosciuto persone che si svegliano alle cinque di mattina per andare a giocare un ora, prima di andare a lavoro. Giocare e il desiderio di giocare ti creano una tensione e un eccitazione che annullano stanchezza e cancellano preoccupazioni. Quando arrivavo davanti a una macchinetta era quasi liberatorio, ma quella sensazione durava poco, poi iniziavo a star male e comunque non riuscivo a staccarmi dalle macchinette. Pensavo che non era possibile continuare a perdere e aspettavo il colpo grosso. Mi è capitato di guardarmi da fuori e di chiedermi ma cosa sto facendo? Sembro un robot. Oppure guardavo gli altri giocare, facevano impressione. I soldi I soldi non valgono nulla, si gioca per discreta, delicata ed è stata la mia fortuna altrimenti non avrei mai accettato di andarci. Me l ha mostrata come un alternativa. A Campoformido All inzio le cose sembrano non migliorare, ascolta gli altri e si chiede che senso abbia stare a sentire persone che stanno o sono state male come lui, poi inizia a integrarsi nel gruppo e a fare progressi. Dopo un paio d anni di terapia sono finalmente riuscito a togliermi quel peso dallo stomaco che mi accompagnava da tanto tempo e ho percepito una sensazione di leggerezza, di serenità e benessere che avevo dimenticato. Il malessere Secondo Dario, il gioco nasce da un malessere interiore, la gran parte delle persone che frequentano i gruppi di discussione hanno avuto dei problemi. Chi gioca ha una condizione di disagio alle sue spalle e, anche se si inizia perché si è attratti, poi il gioco diventa un rifugio per non pensare ai propri problemi anche se ne crea altri. Per lui guarire dalla dipendenza da gioco dipende da quanto si è stati veramente male, se non si è toccato il fondo è difficile che si rinunci alle abitudini di gioco. Dopo cinque anni. Adesso Dario si sente meglio, non gioca più, è contento del suo lavoro e allena una squadra locale di pulcini, ma non vuole ancora uscire dalla comunità. Adesso mi aiuto aiutando gli altri, cerco di trasmettere energia positiva. Ci incontriamo una volta a settimana, due ore, e se qualcuno del gruppo non viene si sente la sua mancanza. Si trattano degli argomenti e le cose vengono fuori a poco a poco, ci sono persone che hanno difficoltà a rimuovere i blocchi anche se si riferiscono a fatti passati da molti anni. Ci vuole tempo perché molte persone riescano a raccontare. Dario parla con chi è appena entrato e gli racconta la sua storia, sperando che possa servire come le storie degli altri sono servite a lui. di Mauro Picciaiola mauropicciaiola@gmail.com 6 piazza grande n

7 La nuova frontiera dell azzardo Con l avvento di Internet esiste una nuova frontiera per tutto: per i giornali, per il commercio, per la politica etc. etc. Moda, macchine, case, frigoriferi, acqua corrente, talk show e tanto altro hanno prima preso la strada del tubo catodico satellitare, per poi imboccare quella di un www accessibile un pò a tutti... o quasi. Se molte aziende hanno deciso di vendere in internet, se anche la spesa quotidiana può essere fatta direttamente da casa di fronte ad un Pc, ecco che anche uno dei più antichi vizi dell uomo non poteva mancare nel grande calderone della rete : il gioco d azzardo. Ce n è per tutti i gusti, dalle scommesse sportive alla roulette, dal poker al blackjack. Partiamo dalle scommesse sportive. Al totocalcio giocano solo gli ottantenni. Le nuove leve di presunti esperti calcistici si sono lanciati in massa sulle famose legate o multiple, una serie di eventi a quota fissa scelti dal giocatore tra la marea di partite di ogni sport che quotidianamente hanno luogo nel mondo. Se da un lato questo nuovo modo di scommettere ha dato all investitore ludico la possibilità di scegliere gli incontri che egli ritiene più convenienti o con i risultati più sicuri, dall altro quella ritualità settimanale della schedina è andata persa a discapito di una vastissima offerta giornaliera, con conseguente maggiore accanimento economico da parte del giocatore, alle prese oggi con i campionati olandesi e scozzesi e domani con il torneo di tennis femminile a Singapore e quello maschile a Dubai. Per i meno svegli una volta chiusa la ricevitoria non si può far altro che attendere che il pomeriggio dopo riapra per ricominciare il solito giro di quote e scommesse. Ma siamo sicuri che il tutto finisca con la saracinesca abbassata della Snai di turno? Assolutamente no. I più svegli in ricevitoria sono rari da vedere. Loro sono sui margini della frontiera interattiva, soli con il loro monitor, a cercare quote più convenienti su eventi continui ed in particolar modo su eventi live. Siti come Betfair hanno rivoluzionato il modo di scommettere perchè operano come vere borse del gioco, ponendosi come luoghi virtuali di scambio quote tra scommettitori di ogni angolo del pianeta. Il sito si limita solo a prendere una piccola percentuale sulle centinaia di migliaia di scommesse andate a buon fine tra un appassionato italiano che richiede un risultato altamente probabile ad una quota superiore ed introvabile in ricevitoria ed un altro, magari australiano, che decide di scommettere contro e quindi di coprire la richiesta. I più svegli, seguendo le partite live, comprano un risultato ad una quota e lo rivendono ad un altra a seconda dell andazzo della partita. Il tutto con depositi da carta di credito o post-pay, i cui numeri sono forniti al momento dell iscrizione al sito. Ed ecco qui inquadrato il terzo passaggio: la scommessa, da quotidiana diventa istantanea. Basta avere un collegamento ad internet sottomano e, da ogni luogo, specie ovviamente da casa, ma anche da lavoro o con un cellulare sdraiati sul prato di un parco, a qualsiasi orario è possibile giocare su una corsa di cavalli sudafricana, una partita di cricket inglese o un incontro di boxe americano. La saracinesca della Snai abbassata non decreterà più la chiusura dei giochi. Si continua all infinito, ovunque! Ed in ogni momento si può giocare anche al poker on-line. La versione americana del poker, l ormai famoso Texas Holdem, ha riscosso negli ultimi due anni un successo sorprendente, riuscendo negli Stati Uniti a conquistare fasce orarie televisive di primaria importanza. Gli scontri tra i grandi campioni di questa specialità sono già un classico del panorama televisivo statunitense con conseguente corollario di sponsor e dollari. Il danese Gus Hansen, il canadese di origini rumene Daniel Negreanu, il veterano Doyle Brunson, lo statunitense di origini libanesi Sammy Farha, l imperscrutabile Phil Ivey e tanti altri sono i nuovi idoli di milioni ventenni, statene certi. E non ci vuol neanche tanto per ammirarne le gesta o tentare la loro medesima scalata ai vertici del poker. Basta scaricare il programma di una delle tante poker-room presenti in internet per ritrovarsi tra un full ed una scala reale. Un mercato enorme, in forte espansione, e con una clientela dall età giovanissima e perciò senza problemi di risparmio o di tempo libero. Un target ideale per le compagnie impegnate in questo nuovo e remunerativo business. Sui tavoli di Pokerstars e Full Tilt, le due più famose e frequentate poker room, ci sono momenti in cui più di centomila persone sono pronte a combattersi a colpi di fatidici All-in. C è chi partecipa ai freeroll, cioè ai tornei gratuiti con piccole cifre messe in palio dalla poker room, chi ai tornei multitavolo dalle differenti quote di iscrizione, e dove a seconda del montepremi raggiunto vengono suddivisi i premi, chi invece è uno specialista dei così detti sit and go, piccoli tornei con un numero massimo di persone, e chi invece si avventura nel gioco cash vero e proprio a limiti che possono anche essere quelli di uno stipendio medio per i soli bui e controbui con singoli piatti che spesso raggiungono cifre quasi milionarie! Ma cosa ci guadagna la poker room in tutto ciò? Le poker room per ogni torneo chiedono una tassa al momento dell iscrizione, mentre sul cash il loro guadagno è una percentuale su ogni mano giocata. Basta fare il calcolo di quante mani e tornei possono generare giocatori per 24 ore su 24 ed avremo l esatta idea dell enorme giro di soldi del poker on-line. Ma torniamo al discorso età. Se il pubblico ippico ha in Italia una media di 50 anni, quello dei pokeristi on-line ha invece una campionessa mondiale di 19: Annette Obrestad. La giovane norvegese nel settembre del 2007 è salita in cima al mondo del poker sbaragliando centinaia di altri pretendenti al titolo, professionisti e non. Annette era già conosciuta nel mondo online per aver vinto tanti tornei tra cui uno giocando solo di posizione, senza guardare le sue carte. Insomma, un vero fenomeno del poker. Così come Sorel Mizzi, altro ventenne, canadese, capace di vincere nel giro di una settimana i due maggiori tornei di Pokerstars e Full Tilt, intascando più di dollari! Ma accanto a questi pochi fenomeni c è da chiedersi quanti sono invece i giocatori in rosso. Senza dubbio la maggior parte. E quanti invece hanno sviluppato al poker on-line un approccio compulsivo? Secondo alcuni studi da parte del governo norvegese quasi il 20% dei giovani giocatori online sono diventati gioco-dipendenti. Ore e ore davanti ad un monitor a tentare di raccattare dollari o a mendicarli, come alcune volte avviene: mi mandate 20 cents così posso iscrivermi al torneo di 1 dollaro? capita anche questo nelle chat dei giocatori on-line, che volendo possono inviare a questi mendicanti interattivi gli agognati 20 cents per saziare il loro bisogno di gioco. Ovviamente anche lo stato italiano si sta muovendo. A presto il poker on-line, ma solo a tornei, statale! Ognuno tragga le sue conclusioni. di Andrea Pignolo andykappaerre@hotmail.com Una giornata alla Snai Sono le quando entriamo nel punto Snai già quasi deserto di Via Amaseo (quartiere San Donato). Le ricevute delle giocate ricoprono interamente il pavimento. Mentre ci aggiriamo nella sala incrociamo un gruppo di ragazzi, stanno finendo di parlare delle partite, si salutano e si danno appuntamento. Di nuovo qui domani. Sulle seggiole di ferro in doppia fila, davanti agli schermi, sono rimasti i tiratardi. Ormai le partite e le corse sono finite. La maggior parte dei giocatori è già a cena, la confusione ha lasciato spazio al silenzio e il mondo entra nella sala attraverso discorsi di politica internazionale sull egemonia cinese. Tra un ora si chiude. Ci avviciniamo al banco. Roberta ci saluta, sapeva che saremmo venuti a trovarla per farci raccontare del suo lavoro. Sta finendo di chiudere la cassa quando le chiediamo quanto può incassare un punto Snai a fine giornata. Lei passa la domanda alla sua collega, immersa nella lettura di un romanzo, che ci risponde : Alcune domeniche ho visto chiudere la cassa delle giocate del calcio anche con un guadagno di 20mila euro. Continuiamo a chiaccherare con Roberta che ormai ha quasi finito il suo turno. Le chiediamo chi siano i clienti e lei ci risponde: Ci sono diversi tipi di clienti, c è chi viene a giocare una volta alla settimana e chi è qui tutti i giorni, sia al mattino che al pomeriggio. Per molti è una seconda casa, un luogo familiare, che conosci e dove sei conosciuto. Un luogo dove tentare la fortuna rischiando spesso più di quanto ti puoi permettere. Ma il gioco è gioco e bisogna rischiare, così c è gente che si rovina ma non può fare a meno di ritornare. Tra gli assidui frequentatori della Snai ci sono anche alcuni senzatetto. Uno di loro viveva dentro la Snai di giorno e dormiva nell androne coperto dell ingresso di notte. L inchiesta del mese WWW. Una partita di Poker on line Roberta ci racconta che spesso i pochi soldi che hanno se li giocano lì. C è chi si svende il cellulare a pochi euro per potersi fare una giocata, ma c è anche chi ogni giorno si guadagna due o tre euro senza giocarsi nulla. Infatti le giocate che sono andate a vuoto, ad esempio quando un cavallo si azzoppa e non finisce la corsa, vengono rimborsate. Non tutti però si ricordano del rimborso. E così che G., ispezionando con cura i mille foglietti accumulati per terra e nei cestini, trova ogni giorno i soldi per un panino o per una giocata. La speranza di dare una svolta alla propria vita con una vincita si trasforma spesso in malattia, come avverte un cartello all ingresso, che spiega come il gioco stimoli la produzione di adrenalina che porta alla dipendenza. Il punto Snai è un mondo maschile, quando squilla un cellulare il proprietario si precipita fuori dalla confusione della sala perchè da casa non capiscano dove si trova. Le frequentatrici abituali sono solo tre, una delle quali segue sempre l anziano marito. Gli habitués si dividono in gruppi che condividono ansie e aspettative e tra loro sono solidali, come ci racconta Roberta: Una volta un vecchietto ha vinto la Tris (il sogno di tutti). Non vedendoci bene non riusciva a ricontrollare i numeri che tuttavia non erano ancora apparsi sullo schermo. Il gestore è uscito dalla cassa per aiutarlo, ma non disponendo ancora dei risultati ufficiali, gli stava spiegando che non poteva pagargli subito la vincita. Così, in questa sua indecisione, ha ricevuto un pugno in piena faccia da un giocatore che si era preso a cuore le sorti dell anziano. C è chi non ha un gruppo e se ne sta in disparte e chi si innervosisce facilmente quando perde, magari sfogando la sua frustrazione sugli altri clienti. C è anche chi lascia il bambino in macchina tutto il giorno fino a quando un moto di rivolta collettiva non lo costringe a provvedere. E così che tra un caffè e l altro, litigi e riappacificazioni, discussioni ed esultanze, ci si gioca i sogni al punto Snai fino all ora di chiusura , la serranda si abbassa, e chi può va a cena. di Clementina Pigoni clemeciao@gmail.com piazza grande n

8 L inchiesta del mese Gioco e letteratura Nel mondo di oggi il guadagno facile è assurto a principio etico. Basta guardare la tv nelle ore serali per rendersi conto di come sia mutata l etica sociale e il modo di concepire il valore del denaro. La televisione di oggi ci propone o impone personaggi fasulli, omologati soltanto dal desiderio di una visibilità che altrimenti non avrebbero e da quello di incamerare tanto denaro e subito, che scelgono pacchi vincenti che contengono montagne di soldi, cifre inaudite che normalmente si guadagnerebbero dopo anni di dura fatica. Sembra svilito il concetto stesso di lavoro e sembra dilagare il principio del tutto e subito. Casino di Baden Baden. La roulette dove giocava Fëdor Dostoevskij. Foto di Stefan Heckel sedimenti doveva saper pure lavorare sodo per una buona amministrazione. Ma tutto ciò era pur sempre un rivoltarsi giovanile verso un sentire comune Questo racconto diventerà per Herman una vera ossessione, non riuscirà più a che dava la misura, per quanto nella vivere con la pacata sobrietà con cui Non fa difetto l abitudine consolidata dell investire in borsa, dell impegnare il proprio denaro in giochi di alta finanza, spesso solo virtuali e poco legittimi, in cui l hasard rende più appassionante e, se si è fortunati, più redditizio il risultato finale. Dostoevkij che ambienta il suo Il giocatore in un ipotetica e fantastica città Roulettenburg, fa dire ad Aleksej, il protagonista: Nel catechismo delle virtù e dei meriti del civilissimo uomo occidentale è entrata storicamente, e quasi sotto l aspetto di importante caposaldo, la capacità di acquistare capitali. Quasi sua ripugnanza, di una equazione solida: lavoro + risparmio + scorrere del tempo = capitale. Oggi non è più così. Volevo tutto e subito: se dovevo aspettare di essere bravo e famoso, il riconoscimento popolare, sarebbe passato troppo tempo. Volevo e dovevo affrontava prima la vita, fino all epilogo drammatico che lo porterà alla follia. Le vicende di Aleksej o di Herman o di Raphael, il protagonista fragile e sognatore della La pelle di zigrino di Balzac costituiscono, all interno delle vicende raccontate, una sorta di variabili impazzite del reale. Che gli uomini in tutti i tempi trovassero attraente e stimolante giocare, scommettere, ed entrare in possesso di denaro con poca fatica, è cosa nota. a dire che è in occidente che si fonda il capitalismo e che il capitalismo si fonda su principi virtuosi, mentre: Il russo, invece, non solo non è capace di procurarsi capitali, ma, anzi, li disperde senza trovare una scorciatoia e la scorciatoia era là, pronta davanti a me, là che mi aspettava. Così Marco Baldini nel suo Il Giocatore, perché nel corso del tempo, la società opulenta e consumista A differenza di quanto accade nella realtà che è regolata da leggi di casualità razionale e in cui le stesse leggi restringono il campo del possibile, nel La cosa che invece è del tutto nuova, o quanto meno non si era ancora mai pensato di sistematizzare, è questa legittimazione del profitto in sé e ad ogni costo, concetto che trasuda senza pudore dai nostri mezzi di comunicazione, l hasard come morale del nuovo millennio. Certo è un po ardito paragonare il gioco d azzardo a certe trasmissioni televisive in cui i concorrenti non mettono a rischio neppure il loro di patrimonio e non si può neppure sottovalutare l aspetto della dipendenza che il gioco d azzardo dà, purtuttavia questo nuovo modo di concepire la realtà economica e la realtà tutta, ai giorni nostri, capovolge un principio consolidato della morale comune secondo il quale il guadagno è strettamente connesso ad una occupazione, ad un impegno lavorativo, fosse anche quella del proprietario terriero di antico lignaggio, che era sì proprietario per diritto ereditario, ma che per rendere più produttivi i propri pos- riflettere e in modo scandaloso. In verità il giovane Aleksej, alter-ego dell autore, si distacca dall etica comune e compie polemicamente una digressione sulla morale tedesca che ha i suoi fondamenti sul capitale e sulla capacità di moltiplicarlo, sulla figura del vater, il padre, che nei secoli incrementa il patrimonio e, per non parcellizzarlo, lo trasmette al primogenito calpestando i diritti e i sentimenti degli altri figli: E allora, che magnifico spettacolo: un lavoro a catena di cento o duecento anni, attesa, intelligenza, onestà, carattere, fermezza, calcolo, la cicogna sul tetto! Che altro potreste volere, più di così non è possibile e, partendo da questo punto di vista, costoro iniziano a giudicare il mondo intero e a punire i colpevoli, ovvero tutti coloro che non somigliano a loro. Ecco dov è il nocciolo della questione: preferisco fare il debosciato alla russa o far fortuna alla roulette. sta sempre di più legittimando il principio del denaro per il denaro, del denaro che serve presto e tanto per poter apparire quello che non si è, del denaro che appare alla portata di tutti e quindi perché non anche mia? Nella Dama di picche di Puskin, il protagonista Herman, giovane ufficiale del genio, dalle ambigue origini tedesche, pur accompagnando gli amici ai tavoli di gioco, non punta mai, si limita ad osservare incuriosito e affascinato. Herman ha una piccola rendita, un appannaggio che gli consente di vivere dignitosamente, una modesta somma mensile che suddivide tra le sue necessità, che centellina parsimoniosamente e che non deve essere messa a repentaglio. Fino a che non ascolta casualmente la storia che un commilitone gli racconta: la vecchia contessa sua zia conosce le tre carte che potranno fare la sua fortuna. gioco il possibile è dilatato fino all inverosimile. All origine del fascino del gioco sta proprio questa espansione insensata, questa smisurata gamma delle possibilità, davanti le quali il giocatore prova quel brivido di potere che lo rende immortale. Qui sta il vero nocciolo della questione, sembra che oggi queste sfacciate opportunità di rivincita sul reale vengano spacciate, invece, come le regole che disciplinano la nostra esistenza. Si è persa la bussola, non si ritrovano più le coordinate con cui orientarsi nel reale, fino a credere che quelle siano le regole valide in ogni momento della nostra vita e che si possa giocare a dadi il nostro futuro. di Marinella Elia marinella.elia@libero.it 8 piazza grande n

9 La città migrante Occupazione senza titolo di alloggio Via Stalingrado 86/96, due palazzoni a pochi metri dalla tangenziale con un piccolo cortile interno su cui si affacciano le sei entrate. Da più di dieci anni in questi stabili, gestiti dal Servizio di Integrazione del Comune di Bologna, risiedono singoli e famiglie, oggi sotto sfratto. A partire dal 1998 gli appartamenti vengono assegnati dall Amministrazione Comunale a famiglie di stranieri, in particolare a cittadini extracomunitari, con contratti d affitto rinnovati annualmente, tramite l Ufficio Immigrazione. Nel novembre 2007 il Comune invia ad essere troppo elevati e le politiche persone singole (70 a posto letto). Il Foto di Mauro Picciaiola una prima comunicazione, indicando la non intenzione di rinnovare i con- abitative incentivano ancora di più alla speculazione edilizia. numero di persone per appartamento oscilla dalle 4 alle 6 unità. L iniziativa tratti per l anno successivo. Per le 27 famiglie i 18 singoli la situazione è precipitata. Da dicembre gli inquili- Durante questi mesi hanno cercato, attraverso incontri con l amministrazione Nella lettera inviata dal Comune l unico messaggio chiaro è l imminente sfratto. FESTA POPOLARE PER IL DIRITTO ALLA CASA ni di via Stalingrado sono passati comunale, di trovare soluzioni condivise Al momento solo l Associazione degli dallo status di regolari inquilini alla condizione di occupanti abusivi dell area, pur continuando a versare regolarmente il canone d affitto. Alcune settimane fa sono state inviate a tutti i residenti le lettere di sfratto ed entro il 21 aprile 2008, gli sta- per entrambe le parti, ma l unica strada percorribile è l accesso al Bando per l Edilizia Residenziale Pubblica (ERP). Uno dei ragazzi, con forte accento bolognese, mi spiega come funzionano le graduatorie. È richiesto un punteggio di 30 punti stabiliti in base al reddito, alla non titola- Inquilini Assegnatari (AS.I.A.) delle Rappresentanze sindacali di base (RdB) sta seguendo la questione da vicino. Ammettono di sentirsi soli e di non aver trovato appoggio a livello cittadino. Eppure sentono che le cose si stanno muovendo. Negli ultimi giorni il caso si Gli inquilini aderenti ad ASIA-RdB di via Stalingrado, centro di seconda accoglienza, vi invitano a partecipare alla festa popolare per il diritto alla casa che si terrà il 6 aprile a partire dalle ore 14. bili dovranno essere sgomberati da persone e cose. Oggetto della lettera: occupazione senza titolo di alloggio. Arrivando da via Stalingrado si notano immediatamente decine di bandiere rosse delle Rappresentanze sindacali di base (RdB) esposte dalle finestre. Attraversato il cancello si entra nel piccolo cortile. Alle porte d ingresso è stata appesa la lettera scritta dagli inquilini per denunciare la situazione in cui stanno vivendo. Incontro un uomo di mezz età, residente nella zona ormai da dieci anni e a lui se ne rità di immobili, ai componenti del nucleo famigliare, alla presenza di persone disabili e di minori e allo sgombero, se lo si vuole considerare come caso di emergenza abitativa. Quest ultimo, infatti, da diritto all ottenimento di ben 14 punti. Un padre di famiglia, oramai cittadino italiano, dice di arrivare a 27 punti e di non avere prospettive dopo il 21 aprile. Tanta è l amarezza per quanto si trova a dover affrontare, soprattutto dopo aver trascorso più di dieci anni in una struttura precaria con la speranza di poterla mantene- sta diffondendo e numerose sono le persone che attraversano quel cortile, alla ricerca di maggiori informazioni. Chiedono il rispetto dei diritti fondamentali, tra cui primeggia il diritto all abitare, spesso diventato in questi ultimi anni un diritto di lusso, che davvero pochi possono permettersi. Vogliono far conoscere la loro condizione, comune ad altre situazioni di grave emergenza abitativa, che negli ultimi anni hanno riempito le pagine della cronaca Questo appuntamento è stato pensato per rompere il ghetto in cui siamo stati relegati. Da anni conviviamo e siamo appartenenti a culture, comunità e confessioni diverse. Vogliamo essere visti come una ricchezza e per questo la festa si svolgerà nel cortile stesso delle case perché solo con il confronto diretto si abbattono i muri dei pregiudizi e potremmo valorizzare invece ciò che ci unisce. aggiungono altri, giovani e meno giovani, re. bolognese. con una gran voglia di raccontare e di spiegare quello che sta accadendo da Gli impianti delle forniture di acqua, luce Oggi i concetti di diritto fondamentale e MUSICHE e DANZE qualche mese. Ci tengono a sottolineare che non è vero che ci vivono solo marocchini come dice la maggior parte della gente, perché è quello che pensano. Sono tutti lavorato- e gas sono oramai usurati e poco funzionanti e la struttura necessita di una ristrutturazione. In tutto questo tempo numerose sono state le richieste da parte degli inquilini per migliorare i servizi, ma dal Comune non sono mai arrivate rispo- di bene necessario e primario sono stati svuotati del loro significato. Sono valori talmente essenziali e scontati che spesso non ci rendiamo conto della gravità della loro assenza. Eppure c è chi non ne può godere pienamente o che viene messo con i gruppi Katun Party I violini della Barca D.J. SET SMILE IN PROGRESS RINFRESCO, MOSTRE ri, studenti, contribuenti e oltretutto molti di loro sono cittadini italiani. Pagano regolarmente l affitto e non hanno smesso di farlo neanche in seguito al mancato ste affermative. Uno dei ragazzi mi spiega che la pessima condizione degli edifici è una delle ragioni per cui si è deciso di sgomberarli, anche se dopo così tanti nella condizione di non farlo, il tutto nel totale silenzio. Gli inquilini di via Stalingrado domenica 6 aprile daranno una festa protesta. Facciamo in modo Inquilini case di via Stalingrado di AS.I.A.-RdB Associazione Inquilini Assegnatari-RdB Bologna rinnovo del contratto. Delle 65 famiglie, che nel corso di questi dieci anni sono state accolte in queste strutture, al momento ne rimangono meno della metà. Loro dicono di non anni chiunque stenterebbe a crederci. Gli appartamenti hanno una superficie di 30 o 50 mq e l affitto per famiglia è molto basso (103 ), ma raddoppia, se non che non sia una festa di addio alla loro casa, ma che si possa ancora sperare che non ci debba essere un 21 aprile. di Sara Visintin Info tel: CELL: avere altra scelta. Gli affitti continuano addirittura triplica, in quelli in cui vivono sarellaz@gmail.com piazza grande n

10 La cultura è nelle strade Una botta di vita A Bologna un concerto a sostegno di Evio Botta, sindaco dei senza tetto di Roma tre settimane Evio sarà fuori di nuovo. Il 18 marzo l associazione TENGO BOTTA e il noto attore e cantante di teatro canzone Andrea Rivera hanno organizzato UNA BOTTA DI VITA, un concerto per sostenere lui e le sue battaglie. I Rom nelle periferie d Europa compassione è parente stretta della paura, che «nemmeno lo sguardo del vinto consola l aggressore il quale al contrario si sente la vittima che per una volta prova a reagire». Ci mostra che esistono molti tipi di silenzio o che «i nomi rivelano tracce di antichi abitanti dimenticati e storie di convivenza fra popoli». Coraggiosamente l autore scava nei suoi Evio Botta è un clochard molto conosciuto a Roma. 49 anni, originario di Cuneo, vive nella capitale da più di venti. Ha iniziato la sua carriera come aiuto cuoco, poi varie vicende personali l hanno spinto a scegliere la vita di barbone. Ma non barbone buttato per terra, all angolo della strada. Barbone in piedi, di piazza e di lotta di piazza: ha fondato nell 88 l associazione Amici di Valentina, nata per trovare case ai senzatetto, e ideato l Università dei senza fissa dimora e l Albo dei Barboni Professionisti, a tutela di quanti chiedono elemosine, rilasciando regolare ricevuta fiscale. Ma ha anche sfidato Veltroni nel 2001 candidandosi come sindaco de I SENZA VOCE, una lista composta da barboni, sfrattati, pensionati al minimo, lavoratori part-time e disabili. E ha persino adottato una bambina a distanza, sostenuta con le donazioni dei passanti, la vendita dei propri libri di poesie e i travestimenti da antico Romano. Evio, insomma, è un estroso sindacalista dei senzatetto, un uomo apartitico ma assolutamente politico. A Roma è conosciuto anche come artista vagabondo, perché ha scritto poesie, racconti, monologhi che ha messo più volte in scena al Teatro Belli. Non sarà forse un uomo di lettere, né un attore in senso accademico, ma poco importa: il valore di quello che scrive sta nelle persone, nei fatti e nelle immagini che coglie la sua straordinaria sensibilità, ancor prima che nelle parole. Più che una serata di beneficenza è stata una grande festa, allegra e colorata. C erano ANDREA RIVERA, TETES DE BOIS, REMO REMOTTI, ROCCO PAPA- LEO, COLLETTIVO ANGELO MAI, RIC- CARDO SINIGALLIA,, FILIPPO GATTI, GIULIA ANANìA, ALESSIO BONOMO, MOMO, FEDERICA PRINCIPI, RAFFAEL- LA MISITI, STEFANO SCATOZZA, LUCA DE NUZZO, ANDREA PANDOLFO ed altri. E stata una serata meravigliosa, per lo spirito che ha unito gli artisti e il pubblico, lontano dal pietismo e dalla retorica. Chi c era era lì solo per dare musica, poesia e tanta energia positiva ad Evio, e soprattutto la forza di lottare: contro la malattia da cui è affetto e PER UNA CASA, per la quale si batte da dieci anni. Sono stati raccolti 3000 EURO, dunque la serata ha avuto un esito positivo; ma questi soldi sono sufficienti a coprire le spese di caparra e di una, due mensilità al massimo di un monolocale a Roma. -Servono altre donazioni, e voglio trovarle. Ora. - dice Giulia Carnevali, amica di Evio e fondatrice di TENGO BOTTA. - Vedete, nel suo racconto La leggenda di, Evio scrive: [ ] io e il mio amico rubiamo alle persone un sorriso con le nostre battute. I soldi ce li danno, perché dopo averle fatte ridere le nostre vittime si sentono in dovere di regalarci dei soldi, senza per questo destare la pietà altrui chiedendo la carità. Ecco, queste parole mi stanno spingendo a cercare di sostenerlo con l arte, l ironia e il calore umano, che lui stesso trasmette da sempre a chi ha la fortuna di Alla ricerca dell alieno «assoluto», i rom, paravento di ogni pregiudizio e paura. Con «I mangiacani di Svinia: un epopea rom» Karl-Markus Gauss ha scritto128 pagine che passano come fulmini, senza banalità né retorica. Pubblica L Ancora del Mediterraneo (128 pagine per 13,50 euri) e dovete lo so, è un imperativo - assolutamente leggerlo: per la qualità della scrittura, per le informazioni che dà e per il bel ragionare anche nei punti spinosi. Gauss si definisce subito «gadsche» (i nomadi italiani usano una parola simile, «gagè») ovvero non del popolo rom. Ha deciso di raccontarne l epopea, di tentare un «impossibile» incontro, andando nelle periferie più estreme dell Europa ma viaggiando anche nelle memorie cancellate dei popoli. Nelle prime righe già ci frastorna dichiarando che sta andando a scoprire «il nucleo del nulla». Siamo in Slovacchia e passiamo da una sorpresa all altra: esistono le caste e forse i «mangiatori di cani»; ci sono 15 nazionalità diverse (zipster, ruteni e russeni, valacchi ecc); per trovare cibo slovacco bisogna andare nei ristoranti italiani; in certi marciapiedi passano barriere invisibili ma a pochi chilometri «un nero e un bianco, cioè un rom e un gadsche, parlano e ridono l uno con l altro»; lo slum è invisibile per definizione come «lo strozzinaggio» di banche mondiali e Fmi di cui si sottolinea «lo stile assassino» che però non scandalizza i benpensanti. Forse l «ingresso dell inferno» è in una località che si chiama Rudnany ma accanto all abisso ci sono, se non paradisi, quantomeno luoghi di una serena convivenza fra diversi. Al momento giusto Gauss ci ricorda che la pregiudizi - prima negati - per andare oltre; genialmente porta in superficie l economia sotto la psicologia. Si potranno dimenticare alcuni nomi ma le storie che Gauss ha raccolto resteranno in mente a lungo: Karol Sendrej, vittima della tortura di Stato; le rom sterilizzate a loro insaputa; «l eleganza sonnambula» di Marie Poirot nel «più grande ghetto zingaro d Europa»; Maria Hornakova con la sua pretesa così insolita di essere «una persona»; la giornalista Pristina Magdolenova secondo cui «criticare significa riuscire a capire la differenza tra le cose»; Klara Orgovanova, «una delle donne più odiate della Slovacchia»; Jan Saiko,l insegnante che sconvolse l apartheid; lo statunitense Craig capace di imprese meravigliose ma del tutto analfabeta sulle ragioni dell ingiustizia cui vorrebbe opporsi; la sindaca che, secondo Gauss, è adatta a interpretare la parte di «una donna senz anima che pianifica l eliminazione del genere umano»; i tatuaggi di Ignac Cevernak che urlano «io ti amo» persino agli skinhead; il canadese David Scheffel che scoprì come i legami fra polli e uova siano mediati dalla memoria. Poi c è il passato, cui spesso si accenna: gli zingari che arrivano nel 1320; ebrei che dalle rivolte del 1848 finirono all università; i cannibali inventati nel 1782 ma resuscitati nel 1923; gli orrori del nazismo; guasti, pregi e follie del socialismo reale. Quel «mangiacani» che campeggia nel titolo sembra essere spiegato a pagina 40 ma poi bisogna arrivare quasi alle ultime righe per scoprire che il mondo è sempre più sottosopra di quanto lo immaginiamo. Un libro da non perdere. di Daniele Barbieri Un immagine di Evio Botta Per vent anni Evio ha vissuto sulla strada e dormito dove gli capitava, preferibilmente in case occupate. Da un anno però ha un tumore alla gola. Lo scorso marzo ha subìto l asportazione delle corde vocali, e finché ha potuto ha vissuto nell unico dormitorio 24 ore di Roma, ovvero nei container. Poi le sue condizioni di salute sono precipitate: gli è ricresciuto un altro tumore, sempre conoscerlo. Forse è una follia, ma devo tentare-. Il 21 aprile UNA BOTTA DI VITA approda a Bologna: sarà un evento di musica, poesia, teatro che si terrà a La Scuderia, in collaborazione con Piazza Grande e un altro noto autore di teatro canzone, il bolognese Franz Campi. Ingresso 5 euro + offerta libera e donazione del 5 per 1000 a Piazza Grande. all altezza della gola, ed ha iniziato una radioterapia. Attualmente è ospite dell ospedale Forlanini, dato che si nutre con una sonda dalla pancia, e siamo tutti d accordo che un container non è Per info e contatti: giuliacarnevali@gmail.com da considerarsi un luogo igienico-sanitario adatto al suo caso, ma fra meno di 10 piazza grande n

11 La cultura è nelle strade Notizie sparite, notizie sparate di Daniele Barbieri Notizie sparite, notizie sparate. Certezze, mezze verità, bufale, voci. Questa rubrica di Daniele Barbieri prova, a ritmo mensile, a recuperare e/o commentare quel che i media tacciono e/o pompano (oppure rendono incomprensibile, con il semplice quanto antico trucco di decontestualizzarlo) su migranti, razzismi e dintorni. Contiamo molto sulle segnalazioni di lettori e lettrici: la mail di riferimento è pkdick@fastmail.it 1 Mormorii Un giornale locale, «Corriere di Romagna» il 16 febbraio pubblica nella pagina di Imola un articolone (con foto e box). Il titolo urla «Siringhe, degrado e paura oltre i binari», il sommario aggiunge: «giacigli di fortuna occupati da sbandati, la preoccupazione di chi lavora nella zona». E successo qualcosa? No. Ci sono informazioni precise? Mica tanto. Nell articolo si leggono frasi tipo «disadattati, qualcuno dice clandestini, altri drogati». Insomma si mormora. Mah. 2 Un mese prima La stessa vicenda di Imola 30 giorni prima. Il «/Sabato sera on line/» il 16 gennaio racconta di «invisibili che dormono tra i topi, si lavano nei bar. Poi qualcuno li porta a lavorare». C è una informazione in più rispetto all articolo che uscirà un mese dopo, si può riassumere sotto una parola: sfruttamento. La stessa storia raccontata peggio a distanza di circa 700 ore, curioso vero? già citata, dalla prossima estate si lotterà contro ogni discriminazione. 5 Chi detesta chi Sulla prima pagina del free press «City» il 17 febbraio sotto l occhiello «Hanno detto» si legge questa frase di Spike Lee: «Condoleza Rice è una delle personeche detesto di piùenon mi importa nulla se è nera». Per completezza di informazione «City» avrebbe dovuto ricordare (non titti sono appassionti di cinma)che anche Spike Lee è nero. Bon ci sembra che così la frase abbia un sapore diverso? 6 Chi brucia cosa Alcuni quotidiani del 19 febbraio informano, che a Roma è stato bruciato un locale «gay». Reazioni tiepide. Evidentemente è ben più grave se prende fuoco un gazebo di Fi o del Pd. O no? 7 Cercasi lieto fine Ha 80 anni, è cardiopatica, sfrattata, ora vive in mezzo a una strada di Roma, in passato il marito la picchiava. Ci sono tutti gli ingredienti perché una storia tanto drammatica appassioni i nostri media. Invece è solo «Liberazione» ad agitarsi (il 19 febbraio). Se il silenzio degli altri avesse una spiegazione diciamo «etnica»? La donna è rumena, il marito italiano. Suvvia Barbieri, che vai a pensare. 8 Lettera aperta I «capifamiglia delle comunità rom» invitano «il candidato sindaco Francesco Rutelli» nel campo di via Pontina per discutere con loro. Vorrebbero parlare del fatto che, dopo 20 anni che vivono a Roma, dal settembre 2005 sono stati spostati e abbandonati a 30 chilometri dalla città. La lettera finisce, il 20 febbraio, su «il manifesto». Certo potrei essermi distratto ma mi pare che a oggi (scrivo il 15 marzo) Rutelli non sia andato né abbia risposto. Mancanza di francobolli? 9 L Italia unita dai buuu attribuire particolari privilegi [ ]». Bene. E ora tre domande. Chi governa a Verona? In che schieramento milita Frattini? Se i razzisti di Verona e l antirazzista Frattini sono politicamente alleati c è uno psichiatra in sala? 11 Nessun pregiudizio Su «Liberazione» del 22 febbraio Laura Educati racconta che il governo italiano ha presentato al Cerd (il comitato Onu per l eliminazione delle discriminazioni razziali) un dossier dove sostiene che rom e sinti sono integrati. L articolo dice che molte associazioni pensano il contrario. E a proposito di razzismo istituzionale cita una frase del prefetto Achille Serra: «Alle 10 del mattino ho visto bambini sporchi. Le donne non c erano perché forse sono nella metro a rubare e gli uomini stanno dormendo perchè forse hanno lavorato tutta la notte rapinando appartamenti». 12 Titoli e articoli Sull edizione bolognese del «Corriere della sera» il 22 febbraio si titola: «Nozze per avere il passaporto, presa la gang dei fuori d arancio». Nell articolo poi si dice che «la vicenda chiama in causa anche alcune aziende bolognesi che si sarebbero prestate a offrire un posto oltre le loro disponibilità» e poi Roberto Morgantini (della Cgil) incalza su queste «pratiche diffuse nel settore dell edilizia». Esercizio per le vacanze: provare a sostituire nel titolo «presa la gang dei fiori d arancio» con «implicate alcune aziende bolognesi»; come cantava Jannnacci «per vedere l effetto che fa». 13 Famiglie Sempre in febbraio alcune cronache raccontano delle violenze sessuali alle quali è stata costretta una quindicenne riminese da un «branco» di coetanei. Molti cronisti sottolineano che i ragazzi «erano tutti minorenni, italiani e di buona famiglia». Che fossero italiani e di buona famiglia è un aggravante, un attenuante o una sorpresa? come un coglione [ ] E va bene, sono morte cinque persone ma almeno io non sono rumeno [ ]. Terza: «Se fossi stato rumeno tutte le prime pagine avrebbero scritto: Rumeno uccide tre bambine e due madri. Bastardi rumeni, ma io non lo sono». Quarta sequenza: «Poi ho saputo che rumene etano due delle bambine e una mamma morta. Ma stava scritto in corpo nove, come si deve». 17 Dna L ambasciata italiana di Accra nel 2006 chiede a un immigrato (da 10 anni in Italia) di sottoporsi al test del Dna per ottenere il «ricongiungimento familiare». Lui ricorre e secondo quanto scrive «il manifesto» del 2 marzo il tribunale di Napoli gli dà ragione perché «la famiglia è uno status civile prima che biologico». 18 Noi e loro Il lunedì i quotidiani lasciano grande spazio allo sport e «L unità» non fa eccezione. Ma in prima pagina campeggia l attacco di una lunga rubrica di Maurizio Chierici (di solito si conclude in penultima) con l occhiello «Noi e loro». Ragiona di politica estera ma anche di piccoli e gradi razzismi. Il 3 marzo sotto il titolo «La destra e la paura degli stranieri» c è un articolo che andrebbe riportato quasi per intero. Quando trovate un computer libero digitate e leggetevelo. Cita fra l altro «L ha ucciso lei», il nuovo libro di Tahar Ben Jelloun e «Non chiamatemi uomo di colore» (che «Come» ha già recensito) di Esohè Elamè ma sbagliando titolo: peccato veniale in un articolo comunque esemplare. 19 «Sporco ebreo, sporca checca» A fine febbraio (ma i giornali italiani ne danno notizia in marzo) nella periferia parigina un 19enne di religione ebraica viene rapito, ammanettato, insultato e seviziato per un intera giornata da alcuni ragazzi. Due anni prima, a circa 500 metri da lì, un altro giovane ebreo francese venne rapito e ucciso. 3 I decreti di Sciaboletta Il 17 febbraio «Metropoli» (ovvero «il giornale dell Italia multietnica», supplemento domenicale di «Repubblica») titola così: «lo scoprono straniero, licenziato dopo 12 anni». L autista è un senegalese, siamo nel bergamasco e tutto avviene «per grazia di Dio e per volontà di Vittorio Emanuele III» con il regio decreto 148 del 1931 che l Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) definisce «discriminatorio». Avanti Savoia? 4 Toscana anomala Parrebbe che in alcune Regioni d Italia alla monarchia (vedi sopra) stia per subentrare una repubblica. Lo si intuisce leggendo ne «Il sole-24 ore» del 18 febbraio un interessante pagina che, sotto l occhiello «Economia e imprese/immigrazione», fa sapere che, d intesa con l Unar L appena citato «manifesto» ha una tragicomica rubrica («la barba al palo») dove racconta i referti arbitrali del calcio cosiddetto minore. Il 21 febbraio si leggeva: «Ancora cori razzisti, [ ] vizio tanto fastidioso quanto nazionale a giudicare dalle multe: Chioggia, Gubbio, Anzio, Pinerolo, Padova (ma qui c è stata una buffa attenuante: uno sconto visto che a insultare era una minoranza, concetto molto rischioso)». Giusto, a meno che nelle altre 4 località i razzisti fossero maggioranza. Possibile? 10 Tre domande al volo Saprete che il Comune di Verona vuole privilegiare i cittadini italiani rispetto ai nuovi arrivati. Se ne è discusso in febbraio al Parlamento europeo e il commissario Franco Frattini ha messo per scritto che le attuali disposizioni «escludono qualsiasi possibilità per uno Stato di 14 Cpt Il 24 febbraio «Metropoli» racconta fra l altro del nuovo romanzo di Daniele Scaglione, «Centro permanenza temporanea vista stadio». Ne riparleremo. 15 Free? Tra febbraio e marzo vari media italiani raccontano che alla università di «Free State» in Sudafrica alcuni studenti bianchi girano un video dove fra l altro umiliano donne nere. 16 Vignette amare come la verità Sul settimanale «Internazionale» il 29 febbraio la strip di Gipì è croccante quanto veritiera. Proviamo, pur senza il supporto dei disegni, a riassumerla. Un narratore e quattro sequenze. Prima: «Fossi stato rumeno ora sarei proprio nei guai. Ma non lo sono». Seconda: «Ho guidato 20 Schiavitù Appassiona pochissimi cronisti la vicenda di 5 tunisini che, secondo la denuncia della Fiom-Cgil di Genova, erano «venduti come schiavi» da una ditta all altra. 21 Pirata della strada Ricordate la choccante vignetta (cfr 16) di Gipì? Il 6 marzo ad Ardea, vicino Roma, una Mercedes travolge e uccide una ragazzina. La donna al volante fugge ma viene poi individuata e fermata. Straniera la vittima, italiana la responsabile,scarsa l attenzione dei media. Via mail, Domenico Gioia scrive ai giornali per chiedere se sia giusta la scarcerazione della guidatrice e soprattutto se a ruoli invertiti (italiana la vittima e straniera la responsabile) i giornali sarebbero stati così silenti. Fi n e piazza grande n

12 Diritti e cittadinanza Piazza Grande va in Europa Lo scorso mese Piazza Grande ha fatto il suo esordio agli incontri europei della Federazione europea delle organizzazioni nazionali che lavorano con i senza dimora (Feantsa). Il 7 e l 8 marzo a Bruxelles abbiamo preso parte all incontro del gruppo di lavoro tematico sulla partecipazione. Allo stesso tavolo c erano rappresentanti di organizzazioni e associazioni danesi, ungheresi, inglesi, spagnole, tedesche, irlandesi, finlandesi e belghe. In attesa del prossimo appuntamento di Budapest, a settembre prossimo, pubblichiamo un resoconto dell ultimo incontro, credendo che sia interessante per i lettori conoscere lo stato del dibattito sui temi dell esclusione sociale in Europa. L obbiettivo del gruppo di lavoro che vede coinvolta Piazza Grande è l indagine sul grado e sulle possibilità di partecipazione da parte degli homeless alla elaborazione delle politiche sociali e del metodo di fornitura dei servizi. In particolare l attenzione del gruppo è caduto sul concetto di empowerment, considerando il rafforzamento delle potenzialità del singolo come un passaggio importante verso una maggiore partecipazione e inserimento sociale delle persone senza dimora. Il confronto tra le esperienze di lavoro sul campo è stato un utile strumento di conoscenza della questione. Simone Helleren di Groundswell, un organizzazione inglese, ha spiegato come la loro attività è orientata a una legittimazione dell influenza degli homeless sulle politiche, i servizi e le vita della comunità. Come ha dichiarato Simone attraverso la ricerca, la pratica, l assegnazione di borse lavoro i senza dimora non sono più il problema ma una parte della soluzione. Dalla Simone Communities irlandese, Catri O Kane fa saper che il coinvolgimento degli utenti e un area di lavoro del tutto nuova ma che sta entrando lentamente nella cultura delle politiche sociali. Al momento è attivo un forum che riunisce una volta al mese gli utenti di quattro diverse comunità. Un esperienza interessante arriva dalla Finlandia, ne parla Sanna Lehtonnen, impegnata a Helsinky con l organizzazione Vaillia Vakinista nata da un associazione di homeless e cresciuta con la pubblicazione di un giornale di strada completamente realizzato dai senza dimora. L associazione degli homeless di Helsinki possiede anche una casa estiva su un lago (è una cosa molto diffusa in Finlandia) completamente ristrutturata e gestita dagli utenti; l accesso è libero, non ci sono operatori all interno, l unica regola è essere sobri. Per le strade di Helsinky, inoltre, gira un bus notturno che da sostegno a chi vive in strada, c è un caffè aperto tutta la notte e una lavanderia, tutti servizi gestiti da Vaillia Vakinista. Due eventi importanti sono stati organizzati nell ultimo anno: la notte dei senza dimora e un pranzo con alcuni candidati alle elezioni politiche nazionali. In questo caso erano i politici a servire ai tavoli e alla fine del pranzo i senza dimora esprimevano le loro preferenze. In generale l idea di base del gruppo è che non ci sono utenti, ma membri o frequentatori dell associazione. Boroka Feher dall Ungheria ha riportato la sua esperienza di lavoro all interno dell Equal Project. Lo scopo dell iniziativa è stato creare un associazione di artisti senza dimora, coinvolgendo allo stesso tempo un giornale di strada attraverso il lavoro di tre giornalisti homeless che hanno scritto articoli riguardo al progetto. Boroka ha collaborato anche alla realizzazione di un sondaggio tra i senza dimora di Budapest riguardo al loro rapporto con i servizi sociali e gli operatori. Al momento ancora non si conoscono gli esiti, ma sarà importante per rendere più concreto il discorso sulla partecipazione degli homeless. In Danimarca è attiva Sand un associazione nazionale composta da senza dimora per dare sostegno a loro stessi. Ogni anno si organizzano numerosi meeting e eventi nei quali si discute di politiche sociali ma si fanno anche feste. Ask Svestrup, rappresentante dell associazione, riferisce che al momento c è il rischio che i membri del direttivo di Sand siano troppo professionalizzati e che rappresentino meno la parte più disagiata dei senza dimora danesi. Con un salto di migliaia di chilometri si arriva in Spagna. Marta Olario parla di Arrels (radici in spagnolo) e della situazione del suo Paese. L associazione è nata da volontari che si occupavano soprattutto di persone in stato di disagio Una foto della riunione dello scorso marzo cronico. Gradualmente è cresciuta e si professionalizzata, adesso coinvolge 40 persone stabilmente e 200 volontari. In Spagna non c è cultura della partecipazione, gli homeless al momento non less artisti conosciuti da Boroka, invece, sentivano di superare la loro condizione di disagio quando erano nel gruppo e potevano considerarsi artisti prima che senza dimora. hanno alcuna possibilità di essere ascoltati. Ma qualcosa si sta muovendo all interno di Arrels: un gruppo di utenti sta gestendo dei soggiorni di vacanza e stanno ristrutturando degli appartamenti. Secondo Catri O Kane il passo indispensabile verso l empowerment è un maggiore accesso alle informazioni da parte degli homeless in modo da poter conoscere meglio tutte le opportunità a loro La carrellata si chiude con l esperienza di disposizione. Ask Svestrup pone l accento Wolgang Jackel proveniente da sui giornali di strada e sui campionati di Offenburg, una piccola città tedesca. Il suo lavoro si svolge all interno della Caritas locale, si tratta di un network di calcio degli homeless indicando questi esempi come buone pratiche per incentivare la partecipazione. appartamenti per l accoglienza dei senza tetto. Già nel 2000 a Offenburgh c è stato un tentativo di collaborazione tra senza dimora e operatori sociali, l ostacolo da superare è la reciproca diffidenza. Un occasione in questo senso arriva nella festa annuale organizzata dai senza dimora, durante la quale oltre ai concerti si svolgono workshop e dibattiti. Danny Lescrauwaet, rappresentante di un organizzazione belga e coordinatore del gruppo di lavoro, in conclusione prova a tirare le somme e individua alcuni punti cardine emersi dalla discussione: un servizio rivolto all empowerment deve consentire all utente di poter assumere ruoli diversi da quello del senza dimora; l accesso alle informazioni deve essere facilitato; Al tema della partecipazione sarà dedicata la conferenza annuale di Feantsa nel 2009 (la prossima a novembre di quest anno è necessario implementare il senso di responsabilità e le capacità personali di chi vive in strada. si occuperà del tema dell abita- re), il gruppo di lavoro dovrà quindi preparare il materiale e individuare delle linee di discussione. Senza dubbio di parlerà di empowerment. Nell incontro di Bruxelles l argomento è stato ampiamente dibattuto. Da parte di Piazza Grande è stato messo in evidenza come la base costitutiva dell associazione e il metodo di impostazione di ogni attività sia A novembre del 2009, probabilmente a Copenaghen, questo dibattito verrà allargato a tutte le organizzazioni presenti nella Federazione. L obbiettivo è far uscire il dibattito fuori dai luoghi del convegno e farne arrivare la voce al pubblico e soprattutto alle istituzioni. di Leonardo Tancredi leonardotancredi@gmail.com improntato proprio all implementazione delle capacità della persona in stato di disagio. I laboratori attivi vedono tutti la partecipazione fondamentale di senza dimora o ex senza dimora. Su questo punto si è registrata una sostanziale sintonia tra i partecipanti al gruppo di lavoro. Sanna ha ricordato che la semplice appartenenza attiva ad un associazione di homeless può favorire la partecipazione e l epowerment. Gli home- 12 piazza grande n

13 La pagina dell associazione ASSOCIAZIONE AMICI DI PIAZZA GRANDE ONLUS: le attività L'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è il luogo in cui i cittadini svantaggiati si organizzano per risolvere i propri problemi, per mettere assieme capacità e idee, per costruire occasioni di reddito, per affrontare il problema della abitazione, per migliorare le prestazione dei servizi della città e per autogestirsi. L Associazione, in oltre dieci anni di vita ha dato impulso ad una progettualità ricca di iniziative. Attualmente tra le attività di Piazza Grande ci sono il giornale, il BiciCentro, la Sartoria, il Teatro, il Servizio Mobile di Sostegno e lo Sportello di Avvocato di strada. Per info e preventivi Tel Faremondi Cooperativa sociale di Piazza Grande sgomberi cantine e appartamenti pulizia piazzali e giardini trasporti e consegne in città e provincia tinteggiatura appartamenti smaltimento materiali vari assistenza e riparazione biciclette elettriche Preventivi e informazioni Telefono Cellulare I ricevimenti Avvocato di strada Lo sportello legale al servizio delle persone senza fissa dimora Tel , Fax Cell Sede di Avvocato di strada Sportello di diritto penale: lunedi ore Sportello di diritto civile: giovedi ore Si riceve anche senza appuntamento. Via Lodovico Berti 2/9. Bus: 33, 35, 86 Casa del riposo notturno Massimo Zaccarelli. Sportello di diritto penale e civile: il secondo e il quarto giovedì del mese. Ore Si riceve anche senza appuntamento. Via del Lazzaretto 15. Bus: 17, 18 - Rifugio notturno solidarietà. Sportello di diritto civile e penale: terzo giovedì del mese dalle 20 alle 21. Si riceve anche senza appuntamento. Via del Gomito 22. Bus: 25 - Struttura Madre Teresa di Calcutta. Sportello di diritto civile e penale: quarto giovedì del mese dalle alle Si riceve anche senza appuntamento. Viale Lenin 20, Bologna. Bus: 25 Servizi di pulizia e custodia - servizi di accoglienza, orientamento e accompagnamento di persone disagiate Sede legale: Via Antonio Di Vincenzo 26/F (BO) Tel: Fax: Sito web: Mail: info@cooplastrada.it 2008 Il cinque per mille della tua dichiarazione dei redditi a Piazza Grande La legge finanziaria n. 266/2005 ha introdotto per l'anno 2007 la possibilità per tutti i contribuenti di destinare una quota pari a cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a enti non profit che abbiano le seguenti finalità: a) sostegno del volontariato, delle onlus, delle associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute; b) finanziamento della ricerca scientifica e delle università; c) finanziamento della ricerca sanitaria; d) attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente; Il contribuente può decidere di destinare il cinque per mille dell'irpef relativa al periodo di imposta 2007, apponendo la firma in uno dei quattro appositi riquadri che figurano nei modelli di dichiarazione specificando il codice fiscale del soggetto preferito. Questa disposizione non è alternativa al meccanismo dell'otto per mille, e non rappresenta una spesa ulteriore per il contribuente. La possibilità di scelta della destinazione cinque per mille rappresenta un esempio di sussidarietà fiscale, poiché i finanziamenti versati dai cittadini con questo meccanismo potranno integrare o anche sostituire quelli pubblici. L'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è tra le organizzazioni non profit idonee a beneficiare del diritto al "cinque per mille". Dal 1993 Piazza Grande Onlus promuove iniziative concrete per contrastare l'esclusione sociale e affermare i diritti delle persone senza fissa dimora. Per aiutare sempre più persone abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Da quest'anno un modo semplice per sostenere l'associazione è devolvere il 5x1000 della propria dichiarazione dei redditi. La destinazione del 5x1000 è una scelta soggettiva, che non incide sul tuo reddito. Ti proponiamo di devolvere il tuo all'associazione Amici di Piazza Grande Onlus inserendo nello spazio dedicato al 5x1000 il codice fiscale dell'associazione: piazza grande n

14 On the road gli appuntamenti del mese di Piazza Grande Diritti alla frontiera Legenda: = sotto i 10 euro = gratis! Musica 12 aprile, ore Grana 17 aprile, ore 21 Roberto Vecchioni 26 aprile, ore 22 My Awesome Mixtape Dal 9 al 29 aprile From Medea Dal 16 al 18 aprile, ore Il frigo 7 aprile, ore Bruno Canino per Schumann Tpo Via Casarini 17/5 Info: Europauditorium Piazza della Costituzione Da 35 a 60 euro Locomotiv Club Via Serlio 25/2 Teatri di Vita Via Emilia Ponente 485 Ingresso 6 euro Santa Cristina Piazzetta Morandi 2 Ingresso libero Info: Le musiche di Schumann interpretate da Salvatore Accardo e Laura Gorna al violino, Francesco Fiore alla viola, Rocco Filippini al violoncello e Bruno Canino al pianoforte. 8 aprile, ore 21 La voce del violoncello Aula Absidale di Santa Lucia Via de Chiari 23-25/a Info: Alessandro Drago (pianoforte) e Luca Fiorentini (violoncello) in concerto su musiche di Beethoven, Sostakovic, Vivaldi e Webern. 9 aprile, ore 21 Beat regeneration con i Pooh Paladozza Piazza Azzarita Da 29,90 a 46 euro Info: La celebre band torna sul palco con le cover dei più famosi brani beat, da 29 settembre a Sono un ragazzo di strada. Dal 10 al 12 aprile, ore 21 Lo swing di Paolo Belli Teatro delle Celebrazioni Via Saragozza 234 Da 20 a 25 euro Info: Paolo Belli e la sua big band di 13 elementi in Dillo con un bacio, spettacolo di Giampiero Solari e Alberto Di Risio. 11 aprile, ore 21 Francesco Renga Paladozza Piazza Azzarita Da 23 a 28,75 euro Info: Fa tappa al Paladozza di Bologna il Ferro e cartone tour dell ex voce dei Timoria. La band napoletana sbarca a Bologna per presentare l ultimo disco Ghost writers. 12 aprile, ore Maurizio Zanini Teatro Manzoni Via de Monari 1/2 Da 5 a 10 euro Info: Il pianista Maurizio Zanini dirige l Orchestra Mozart su musiche di Schumann e Schubert. 12 aprile, ore 22 Einsturzende Neubauten Estragon Parco Nord Ingresso 25 euro Info: Lo storico gruppo industrial in concerto all Estragon. 13 aprile, ore 20 Cesare Basile Arterìa Vicolo Broglio 1/a Info: Il cantautore è a Bologna per presentare i brani dell ultimo disco Storia di Caino. 14 aprile, ore 21 Gogol Bordello Estragon Parco Nord Ingresso 16 euro Info: Ritmi gitani e contaminazioni rock per gli americani Gogol Bordello. Dal 16 al 19 aprile, ore 21 Giulietta e Romeo Teatro delle Celebrazioni Via Saragozza 234 Da 22 a 27 euro Info: Un classico del teatro di danza contemporaneo italiano. Nell'Italia del secondo dopoguerra, Giulietta è il desiderio di sfuggire alle regole. Romeo (Kledi Kadiu) è un giovane introverso ma aperto all'amore. Info: Il cantautore presenta i brani dell ultimo disco Di rabbia e di stelle. 18 aprile, ore 22 Ferretti in Reduce Estragon Parco Nord Da 10 a 15 euro Info: Solo posti a sedere per il concerto di Giovanni Lindo Ferretti, ex voce dei Cccp e Csi e ora Reduce. 18 aprile, ore 22 Forty Winks Covo Club Viale Zagabria 1 Info: La band bolognese in concerto al Covo. 18 aprile, ore 22 I Tre allegri ragazzi morti e Pasolini Locomotiv Club Via Serlio 25/2 I Tre allegri ragazzi morti in un concerto dedicato a Pier Paolo Pasolini. Partendo dal fumetto pubblicato dal loro leader Davide Toffolo, la band mette in scena parole, musica, disegni in Pasolini - Diario di un incontro. 21 aprile, ore 21 Maria Joao Pires in concerto Teatro Manzoni Via de Monari 1/2 Da 10 a 38 euro Info: La grande pianista torna alle sue origini agentine con un concerto su musiche di Scarlatti, Ginastera e Beethoven. 23 aprile, ore Torna Organi antichi Santa Maria della Vita Via Clavature 8 Info: Lo Speculum Ensemble per la prima tappa bolognese della rassegna Organi antichi, giunta alla ventesima edizione e come sempre dedicata a far ascoltare gli strumenti presenti nelle chiese del territorio. Il calendario dei concerti si trova sul sito Una delle band più interessanti della scena indie italiana in concerto al Locomotiv. Ingresso con tessera Arci. 29 aprile, ore La Norma di Bellini Teatro Comunale Largo Respighi 1 Info: L Orchestra e il Coro del Comunale nella Norma di Vincenzo Bellini. Direzione di Evelino Pidò e Roberto Polastri. Repliche fino al 9 aprile. Teatro 8 aprile, ore Teatro in quartiere Quartiere Borgo Panigale Via M.E. Lepido 25/3 Info: Per la rassegna I colori del teatro questo mese vanno in scena due spettacoli: Il flauto magico, l 8 aprile alle e Tranquilli!!! con André Casaca, il 22 aprile alle Dall 8 al 13 aprile, ore 21 Il re di Ionesco Teatro Duse Via Cartoleria 42 Da 10,50 a 23,50 euro Info: Il capolavoro di Eugène Ionesco nella traduzione di Edoardo Sanguineti. Nello Mascia dà corpo e voce a Bérenger, il re di un paese in rovina che riceve la notizia della propria imminente morte. Replica giovedì alle Dal 9 al 10 aprile, ore 21 Pathosfermel, la timidezza delle ossa Laboratori Dms Via Azzo Gardino 65/a Da 5 a 10 euro Info: Un telo bianco su cui compaiono frammenti in rilievo, un corpo che spinge per uscire e intraprende una lotta contro il telo. Il nuovo spettacolo di pathosfermel esplora come sempre gli aspetti liminali del teatro. Replica alle 22. Arena del Sole Via Indipendenza 44 Da 7,50 a 14 euro Info: La scrittrice noir Grazia Verasani si richiama al mito greco per narrare una tragedia attuale, riflessione sull istinto materno oltre ogni ipocrisia. Dall 11 al 13 aprile, ore Il sogno di Maria Teatro San Martino Via Oberdan 25 Info: Dietro ogni grande uomo c è una grande donna, si dice. Un sogno per Maria, lo spettacolo di Silvia Battaglio, esplora il punto di vista di queste figure femminili, quasi mai protagoniste ma sempre fondamentali. Domenica 13 aprile lo spettacolo inizia alle aprile, ore 21 Montalbano a teatro Teatro Alfredo Testoni Casalecchio di Reno Piazza del Popolo 1 Da 16 a 20 euro Info: La concessione del telefono, uno dei romanzi più amati di Andrea Camilleri, nella riduzione teatrale del Teatro Stabile di Catania. Dal 15 al 20 aprile Tullio Solenghi e l ultima radio Teatro Duse Via Cartoleria 42 Da 10,50 a 23,50 euro Info: Trent anni di costume italiano ripercorsi attraverso la storia di una piccola emittente radiofonica. Un vero one man show per Tullio Solenghi. 16 aprile, ore Dieci riflessioni sulla danza Laboratori Dms Via Azzo Gardino 65/a Info: Uno studio sulla composizione e sulla danza. E L essere scenico, spettacolo della compagnia Abbondanza-Bertoni proposto nell ambito della rassegna La Soffitta. Info: Torna sul palco dei Teatri di Vita lo spettacolo di Copi, per la regia di Andrea Adriatico e l interpretazione di Eva Robin s. Dal 16 al 20 aprile I dubbi di Stefano Accorsi Arena del Sole Via Indipendenza 44 Da 6 a 21 euro Info: Sergio Castellitto alla regia e Stefano Accorsi sul palco mettono in scena Il dubbio, testo vincitore del Premio Pulitzer nel Padre Flynn è accusato di abuso sessuale nei confronti di un allievo, lo spettacolo indaga la zona grigia che separa l accusa dal fatto. Dal 19 al 20 aprile, ore 21 Le altre Columbine Teatro San Martino Via Oberdan 25 Info: Da Emstetten in Germania a Littleton, passando per Columbine. Le stragi nelle scuole sono oggetto di riflessione nello spettacolo Tra un ora e 12 minuti, di Lars Norén con Lea Barletti. 21 aprile, ore 21 Sul palco con gli Amici di Luca Teatro Alfredo Testoni Casalecchio di Reno Piazza del Popolo 1 Da 16 a 20 euro Info: Il coma, il risveglio e la vita dopo. Su questi argomenti riflette la compagnia degli Amici di Luca nello spettacolo La partenza degli arrivi nulla di ciò che sembra è. 23 aprile, ore 21 Travaglio racconta la storia d Italia Arena del Sole Via Indipendenza 44 Da 5 a 18,50 euro Info: anni di storia d Italia da Tangentopoli ai giorni nostri nel Promemoria di Marco Travaglio. 14 piazza grande n

15 Diritti alla frontiera Mostre Fino al 26 aprile Fino al 4 maggio Personale di Luigi Ontani 13 aprile, ore 16 Una domenica preistorica Fino al 24 aprile Il meglio dei libri per ragazzi Dal 12 al 20 aprile Il cinema dei diritti umani 16 aprile, ore I fantasmi di Terzani Le regole di Colombo Paura del Nero Mambo Sala Borsa Ragazzi Laboratori Dms Galleria Squadro Via Nazario Sauro 27/b Info: Da Mattotti a Burns, un gruppo di fumettisti e illustratori di fama internazionale riflette sul tema del nero, sia dal punto di vista visivo che da quello metaforico. Fino al 30 aprile Charlot illustrato Cineteca Via Riva di Reno 72 Info: Charlie Chaplin raccontato dalla matita di 20 grandi illustratori contemporanei. Fino al 30 aprile Buon compleanno Signor Bonaventura Sala Borsa Piazza Nettuno 3 Info: Una mostra per i 90 anni del Signor Bonaventura, il celebre eroe che animava le pagine del Corriere dei Piccoli. E la mostra diventa un occasione per ripercorrere la storia del fumetto italiano, passando dal gruppo Valvoline ai giovani autori di oggi. Fino al 30 aprile Il magico e il surreale Libreria Giannino Stoppani Via Rizzoli 1/f Info: Da Bratislava, città che dal 1967 dedica all'illustrazione una importante Biennale, mostra delle tavole di Peter Cisarik e Milos Koptak. Fino al 4 maggio Gianni De Luca e il disegno pensiero Museo Civico Archeologico Via dell Archiginnasio 2 Info: Prosegue la grande mostra antologica dedicata al fumettista Gianni De Luca, nume tutelare dell edizione 2008 del festival di fumetto Bilbolbul. De Luca, insieme a Gianluigi Gonano, è il creatore del Commissario Spada, personaggio che animò le pagine del Giornalino fra gli anni 70 e 80. Via Don Minzoni 13 Da 4 a 6 euro Info: La personale di Luigi Ontani ripercorre l opera dell artista di Vergato dagli anni 60 ad oggi. Rebus linguistici, fotografie, statue in ceramica, in una ricerca mitologica fra pop e psichedelia. Fino al 4 maggio La magia del colore al Museo Ebraico Museo Ebraico Via Valdonica 1/5 Info: In mostra i quadri e le sculture di Antonietta Raphael, ebrea lituana attiva fra gli anni 30 e i 60. Fino al 31 maggio L arte di Antonio Basoli Pinacoteca Nazionale Via Belle Arti 56 Info: Acquerelli, disegni e incisioni per documentare l opera di Antonio Basoli, artista poliedrico vissuto a cavallo fra 700 e 800. La mostra è aperta dal martedì alla domenica, ore Fino al 15 aprile Una mostra omaggio al pioniere dell archeologia Museo Civico Archeologico Via dell Archiginnasio 2 Info: Una mostra per celebrare Edoardo Brizio, pioniere dell archeologia italiana e primo direttore del Museo Archeologico. Ragazzi 12 aprile, ore 9 Sabato in collina a Villa Ghigi Villa Ghigi Parcheggio di via di Gaibola Ingresso 12 euro Info: Immersi nel verde del Parco Villa Ghigi, i bambini (dai 6 ai 12 anni) impareranno come realizzare un autoritratto guidati da un illustratrice di libri per bambini. 12 e 13 aprile, ore 16 Enigmi in musica con i segreti di Haendel Cinema Teatro Antoniano Via Guinizelli 3 Ingresso 5 euro Info: Perché Haendel nascose il clavicembalo in soffitta? A svelare questo e altri misteri ci pensa un esilarante spettacolo realizzato insieme al Bologna Festival. Via Fratelli Canova 49 San Lazzaro di Savena Gratuito per i minori di 14 anni Prenotazione obbligatoria Info L era glaciale, dinosauri e uomini delle caverne sono i protagonisti delle domeniche al Museo della preistoria Luigi Donini. Il 13 aprile appuntamento con Il grande freddo. Segue la Grig (r)evolution (20 aprile) e la Preistoprimavera (il 27). 19 aprile, ore 11 Un laboratorio su Frida Kahlo Mambo Via Don Minzoni 14 Ingresso 5 euro Info: Vite d'artista, lettura laboratorio dedicata a Frida Kahlo. Percorso per bambini da 8 a 11 anni. 20 aprile, ore 17 Un tè da pazzi Teatro San Martino Via Oberdan 25 Da 5 a 6 euro Info Ricordate il Cappellario Matto e la Lepre Marzolina? I due personaggi di Lewis Carroll tornano nello spettacolo per ragazzi a cura dell associazione culturale Ilunatici. Replica alle 21. Piazza del Nettuno 3 Info: La storia della letteratura per ragazzi ripercorsa in 19 pannelli. 25 aprile, ore 15 Caccia al tesoro Centro Diapason Via Marconi, Budrio Info Caccia al tesoro a squadre ispirata al Piccolo Principe, per bimbi dai 5 agli 11 anni e genitori. Iscrizioni al centro Diapason di via Marconi ore e Cinema 7 aprile, ore 17 Il fantasma di Corleone Memo La Festa della zuppa Il 25 aprile assaggi e spettacoli gratuiti a Corticella la sfida per il Mestolo d Oro Torna per la terza edizione il Festival internazionale della zuppa. Il 25 aprile, in occasione della Festa della Liberazione, in via Stoppato (zona Corticella) cuochi di tutta Italia e non solo si sfideranno per preparare la zuppa più buona del mondo e aggiudicarsi il Mestolo d oro. Per l occasione Corticella si riempirà di artisti di strada (da Francia e Spagna) e naturalmente di golosi, che dalle 17 potranno assaggiare le zuppe in gara. La festa inizia alle 16 e prosegue fino a sera. Tutte le iniziative sono gratuite. Chi volesse partecipare alla gara può iscriversi su Attenzione però: servono almeno 10 litri di zuppa. Laboratori Dms Via Azzo Gardino 65 Ingresso libero Info: La documentarista Giovanna Taviani, documentarista e figlia d arte, incontra il pubblico per presentare il Salinadocfest, giovane festival sul documentario narrativo. Segue la proiezione di Il fantasma di Corleone, il documentario di Marco Amenta su Bernardo Provenzano. Cineteca Via Riva Reno 72 Arriva all ottava edizione il festival Human Rights Nights, come sempre dedicato al cinema che racconta i diritti umani e le loro violazioni. Quest anno il tema della manifestazione è (Sporav)vivere/Resistance. In programma, oltre ai film, mostre e incontri. 15 aprile, ore Roberto Rossellini e il cinema fascista Istituto Parri Via Sant Isaia Info: Per la rassegna Il cinema di guerra fascista, l Istituto Parri propone La nave bianca, uno dei primi film di Roberto Rossellini. Incontri 7 aprile, ore 18 I fumetti di Paolo Bacilieri Libreria Feltrinelli Piazza Ravegnana 1 Info: Paolo Bacilieri presenta il suo ultimo libro, La magnifica desolazione, dedicato ancora una volta alle avventure di Zeno Porno. 12 aprile, ore 12 Il nuovo album di Max Gazzé Libreria Feltrinelli Piazza Ravegnana 1 Info: Max Gazzé presenta al pubblico il suo sesto album, intitolato Tra l aratro e la radio. 15 aprile, ore 21 Il Paradiso di Dante Biblioteca Natlaia Ginzburg Via Genova 10 leggio@fastwebnet.it Letture dei Canti XXX, XXXI e XXXIII del Paradiso di Dante Alighieri. Via Azzo Gardino 65 Ingresso libero Info: Presentazione dei libri Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia, di Tiziano Terzani, e Sulle regole, di Gherardo Colombo. Intervengono Colombo, Angela Terzani e Matilde Callari Galli. 16 aprile, ore 18 Un viaggio firmato Fellini Mel Bookstore Via Rizzoli 18 Info: Per tutta la vita Federico Fellini ha avuto in mente un film sull aldilà, ma non l ha mai fatto. Doveva chiamarsi Il viaggio di G. Mastorna. In compenso ci ha lasciato una sceneggiatura che si legge come fosse un romanzo. Ermanno Cavazzoni ce la presenta. 17 aprile, ore Incontri con gli artisti al Mambo Mambo Via Don Minzoni 13 Info: Incontro con gli artisti e presentazione dei loro lavori: Almagul Menlibayeva, è nata a Almaty (Kazakhstan) nel 1969, vive e lavora a Almaty e Berlino. Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini sono nati a Milano (Italia) nel 1966 / 62. Vivono e lavorano a Milano. 18 aprile, ore 18 Matematico e impenitente La Scuderia Piazza Verdi 2 Info: Piergiorgio Odifreddi presenta il suo nuovo libro Il matematico impenitente. 20 aprile, ore 15 A lezione di cous cous Museo della Civiltà Contadina Via Sammarina 35 San Marino di Bentivoglio Ingresso 4 euro Info: Alcune donne tunisine dimostrano la preparazione del cous cuos in tutte le sue fasi secondo la loro tradizione. On the road è realizzato in collaborazione con AGENDA ( Per segnalazioni e comunicati contattare l indirizzo redazione@agendanet.it o il numero un mese prima dell evento. piazza grande n

16 Informazioni e punti di ascolto 1. Comune di Bologna, Servizio Sociale Adulti Per tutti gli adulti in difficoltà, dai 18 ai 65 anni. Via Sabatucci, 2. Tel. 051/ Aperto dal lunedi al sabato dalle h.9 alle h Associazione Posto d Ascolto ed Indirizzo Città di Bologna. Informazioni relative a dormitori, mense, docce. 1 binario Stazione Centrale - Piazza Medaglie D Oro, Tel. 051/ Dal lun al ven, h.9-12, 15-18, sab h Lista per entrare nei dormitori. Per le persone che vogliono essere inserite nella lista unica per l accesso alle strutture di accoglienza notturna. Lun-Sab, h.10-13, presso il Servizio Sociale Adulti di via Sabatucci n.2 4. Centro di Ascolto Italiani della Caritas Adulti italiani in difficoltà, assistenza, informazioni e percorsi di reinserimento sociale. Via S. Alò n.9, Bologna. Tel , fax Lun, Mart, Merc, h Giov, h (senza appuntamento). 5. Centro di Ascolto Immigrati della Caritas Diocesana Ascolto, informazioni e assistenza per persone straniere. Via Sant'Alò 9, Bologna. Tel , Fax Lun 14-16; giov e ven Servizio Integrazione Interculturale del Comune di Bologna Cittadini stranieri con permesso di soggiorno o in attesa di regolarizzazione. Informazioni e orientamento. Viale Vicini 20, Tel. 051/ Lun h.9-13, mart e giov h.15-18, sab, h Associazione L Arca Ascolto e informazione per tutte le persone disagiate. Via Zago, 14, Tel. 051/ Dal lun al ven h Ufficio Casa Comune di Bologna Informazioni su bandi per la assegnazione della casa. Viale Vicini, 20, Bologna. Tel. 051/ Lun- ven, h.8,30-13, mart e giov, h Aiuto e assistenza legale 8. Servizio Integrazione Interculturale del Comune di Bologna Consulenza ai cittadini stranieri. Viale Vicini 20, Bologna. Tel. 051/ Lun h.9-13, mart e giov h.15-18, sab, h Istituto Beretta Via XXI Aprile 15,Tel.051/ Distribuzione numeri, dal lun al ven, h.8-9 e h. 14. Sab soltanto al mattino. Domenica pronto soccorso odontoiatrico h Poliambulatorio AUSL Via Tiarini 10/12 Tel.051/ Dal lun al ven. Dalle ore 7.30 vengono distribuiti 10 numeri Pasti gratuiti 7. Associazione L'Arca Via Zago, 14, Bologna. Tel. 051/ Dal lun al ven, h Centro Diurno Comune di Bologna Distribuisce pasti caldi su segnalazione dei Servizi Sociali. Via del Porto, 15/C, Bologna Tel Tutti i giorni dell'anno h Centro Beltrame Comune di Bologna Distribuisce pasti caldi agli ospiti del centro stesso - Via F. Sabatucci, 2. Tel Oratorio di San Donato Tutte le domeniche mattina alle ore colazione. Via Zamboni, 10, Bologna. Tel. 051/ Mensa dell'antoniano Distribuisce pasti caldi (max 64). Tutti i giorni dale alle 12. Si accede dopo un colloquio presso il Centro di Ascolto Antoniano in Via Guinizelli, 3 Bologna. Tel. 051/ Mensa della Fraternità Caritas Diocesana Fornisce pasti caldi. Via Santa Caterina, 8/A. Tel. 051/ Tutti i giorni mensa h Punto d'incontro della Venenta Distribuisce alimenti. Via Serlio, 25, Bologna. Mart e Giov, h Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Distribuzione di cibo da cucinare. Via Mameli, 5, Bologna Tel. 051/ Mart, h.10-12, Ven, h Parrocchia S. Maria Maddalena Offre alimenti. Via Zamboni, 47. Tel.051/ Merc, h Parrocchia S. Maria della Misericordia Distribuisce razioni di generi alimentari. P.zza Porta Castiglione, 4. Tel. 051/ La distribuzione avviene al sabato munendosi alle ore 8.00 di un numero con cui si prenota il ritiro che avviene dalle h.9.30 alle 11. Donato, 36. Tel. 051/ Dal Lun al Ven, h Parrocchia S. Giuseppe Cottolengo Distribuisce indumenti, Via Don Orione 1, Tel. 051/ A giovedì alterni, h Parrocchia S. Giuseppe Lavoratore Distribuisce indumenti in genere. Via Marziale, 7, Tel.051/ Il primo e terzo mercoledì di ogni mese, h Parrocchia S.S. Angeli Custodi Distribuzione abbigliamento. Via Lombardi, 37. Tel.051/ Tutti i merc, h Dove dormire 1. Centro Beltrame Offre 115 posti letto. Via F. Sabatucci, 2. Tel. 051/ Si accede tramite la lista del Servizio Sociale Adulti, nell ufficio adiacente. 30. Casa del Riposo Notturno M.Zaccarelli Offre 80 posti letto. Via Carracci, 69. Aperto h Si accede tramite la lista del Servizio Sociale Adulti, via Sabatucci Opera di Padre Marella Offre 60 posti letto. Via del Lavoro, 13. Tel. 051/ Aperto h Rifugio Notturno della Solidarietà Offre 30 posti letto a persone tossicodipendenti senza dimora. Via del Gomito, 22/2. Tel.051/ Aperto h Casa del Riposo Notturno Offre 32 posti letto per adulti italiani e immigrati con permesso di soggiorno e rifugiati politici. Via Lombardia, 36. Tel.051/ Si accede sulla base di una lista di accesso, cui ci si può segnare ogni sera dalle 19 alle 20 presso la sruttura. La permanenza massima è di una settimana dalla prima sera. 33. Struttura Madre Teresa di Calcutta Offre 19 posti letto per sole donne. Viale Lenin, 20. Tel.051/ Aperto h Si accede tramite la lista del Servizio Sociale Adulti, via Sabatucci Un servizio per i tuoi problemi 9. Associazione Amici di Piazza Grande Onlus Assistenza e percorsi di recupero per senza fissa dimora. Via Libia, 69, Bologna. Tel. 051/ Associazione che si batte contro la tratta e a favore delle vittime della prostituzione. Ascolto, Counseling, informazioni legali e assistenza psicologica. Attivo un telefono acceso 24 ore su 24: Sito web: info@fioridistrada.it Disagio relazionale A.S.P.I.C. Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell'individuo e della Comunità Servizio psico-socioassistenziale. Via De' Gombruti 18. Tel / Fax Il centro è aperto (previo appuntamento) dal lunedì al venerdi. Disagio psichico 39. Percorso vita Informazioni e assistenza a persone con disagio mentale e alle loro famiglie, attività culturali e ricreative, gruppi di auto-aiuto. Via Polese, 23. Tel/Fax 051/ Alcool Alcolisti Anonimi Gruppi di auto-aiuto. Tel. 335/ Acat h.9-19, Cell Carcere 40. A.VO.C. Associazione volontari carcere Attività in carcere, sostegno psicologico e sociale a detenuti ed ex-detenuti. Piazza del Baraccano, 2. Tel. 051/ Gruppo carcere del Centro Poggeschi Attività di animazione e lavoratori all'interno del carcere e progetti di inclusione sociale. Via Guerrazzi 14. Tel.051/ UVa PAssA (Unione Volontari al Pratello Associazione d'aiuto) Attività pomeridiane presso l'istituto Penale Minorile di via del pratello e la comunità per minori non accompagnati Il Villaggio. Info: vap2006@ .it - cell , stefano. Tossicodipendenze 1. Drop In. Spazio dedicato all accoglienza delle persone con problemi di tossicodipendenza. Lun - sab, h presso il Drop In di via Paolo Fabbri (cancello verde) 42. Il Pettirosso Comunità di accoglienza per tossicodipendenti e autoaiuto per familiari. Via dei Mattuiani, 1. Tel. 051/ Dove andare per... dormire, mangiare, lavarsi, curarsi, lavorare. A Bologna 28. Avvocato di strada, Associazione Amici di Piazza Grande. Consulenza e assistenza legale gratuita per le persone senza dimora. Segreteria aperta tutti i giorni dal lun al ven, in Via Lodovico Berti 2/9, Bologna. Tel 051/ Cell Sportello penale tutti i lunedi dalle 15 alle 17, sportello civile tutti i giovedi dalle 15 alle Unità di strada Unità di Aiuto del Comune di Bologna Intervento di strada con camper attrezzato. Tel Fax Il servizio viene svolto tutti i giorni. Punti di sosta del camper: Piazza Puntoni, h.17-18, Via Bovi Campeggi, h Servizio Mobile di Sostegno Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Informazioni, generi alimentari, abiti, panni o coperte alle persone che dimorano in strada. Tel.051/ Servizio attivo lun, merc e ven, h Il giov h Assistenza medica gratuita 10. Poliambulatorio Biavati Visite mediche gratuite per persone non assistite dal Servizio Sanitario Nazionale e persone in stato di grave indigenza. Strada Maggiore, 13m Bologna. Tel.051/ Aperto tutti i giorni h (senza appuntamento). 11. Croce Rossa Italiana Somministrazione farmaci, attrezzatura ortopedica e occhiali. Via del Cane, 9. Tel. 051/ Lun, Merc, Ven, h Mart, Giov, h Sokos Visite mediche gratuite per immigrati privi di assistenza sanitaria, persone senza fissa dimora e tossicodipendenti. Si prescrivono visite specialistiche, farmaci ed esami. Via de' Castagnoli 10. Tel Lun h Merc, h.16-19, sab, h Centro per la salute delle donne straniere e dei loro bambini Vengono erogate prestazioni a donne e bambini stranieri. Poliambulatorio Zanolini, Via Zanolini, 2. Tel. 051/ Lun, h Mart, h Giov, h Ven, h Urgenze odontoiatriche 23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi Distribuzione generi alimentari. Via Lombardi 37, Tel. 051/ Lun e merc h.15-18, mart h giov h Venerdi centro d ascolto h Bagni e docce calde 4. Centro S. Petronio Caritas Diocesana Servizio docce Via S. Caterina 8/A Bus Tel. 051/ Prenotazione alla mattina h Gli stranieri debbono prenotare il Mart mattino per usufruire dei servizi il Mart e il Merc dalle 14 alle 15. Gli italiani debbono prenotare il Ven mattino o Lun mattino per usufruire dei servizi il Lun dalle 14 alle 15. Le donne, italiane e straniere, usufruiscono del servizio il Giov, dalle 14 alle Bagni pubblici Toilette e servizio gratuito di lavanderia, con lava-asciuga, per persone senza fissa dimora. Piazza IV Novembre Tel Aperto sempre h.9/20 1. DROP IN Servizio docce per persone senza dimora tre giorni a settimana. Aperto dal lun al ven h Via Paolo Fabbri, di fronte al 172. Tel Distribuzione abiti 17. Antoniano Fornisce vestiario. Via Guinizelli, 13. Tel. 051/ Merc e ven, h Tel. 051/ Associazione L'Arca Fornisce vestiario a chi si presenta direttamente. Via Zago, 14. Bus 38, Tel. 051/ Dal lun al ven, h Opera San Domenico Distribuisce vestiario a max 25 persone ogni giorno. Piazza San Domenico, 5/2 Tel. 051/ Lun e giov, h Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Distribuzione vestiario. Via Mameli, 5. Tel. 051/ Tutti i Merc, h Parrocchia S. Egidio Distribuzione vestiario. Via S. 3. Centro Diurno Comune di Bologna Accoglienza, relazione d'aiuto e ascolto, attività per il tempo libero e laboratoriali. Via del Porto, 15/C. Tel. 051/ Tutti i giorni h Centro accoglienza La Rupe Promozione sociale e progetti di inserimento lavorativo per persone con problemi di marginalità. Via Rupe, 9. Sasso Marconi. Tel. 051/ Laboratorio Abba-Stanza Destinato a persone senza fissa dimora e individui con gravi disagi sociali. Via Della Dozza, 5/2. Tel/Fax 051/ Cittadini Stranieri NUMERO VERDE SERVIZIO SANITARIO Servizi plurilingue di informazione e mediazione culturale Ufficio Stranieri della CGIL. Via Guglielmo Marconi 69 - Tel Fax Lun-ven, h.9-13, Il sab, h.9-13 Maternità 37. SAV, Servizio Accoglienza alla Vita Via Irma Bandiera, 22. Tel. 051/ Dal lun al giov, h e h Comunità S.Maria della Venenta Onlus Accoglienza in comunità e in case famiglia di ragazze madri. Via della Venenta, 42/44/46. Argelato (Bo) Tel. 051/ Aperta tutto l'anno Donne che hanno subito abusi e violenze 38. Casa della Donna per non subire violenza Ascolto, assistenza psicologica e legale, ospitalità temporanea, gruppi di auto-aiuto e sostegno. Via Dell'Oro, 3. Tel. 051/ Lun-ven, h.9-18 S.O.S. Donna NUMERO VERDE Linea telefonica contro la violenza, fornisce informazioni, aiuto, consulenza ed assistenza psicologica e legale. Tel. 051/ fax 051/ Lun, mart e ven, h , giov, h Fiori di strada S.A.T. Servizio Accoglienza Tossicodipendenti. Presso Casa Gianni, Via Rodolfo Mondolfo, 8. Tel. 051/ Aperto tutti i giorni previo appuntamento. Aids Telefono verde Aids della Ausl Bologna: C.A.S.A. Centro Attività Servizi della USL Bologna Informazioni e servizi sanitari a persone affette da HIV e sieropositive. Via S. Isaia, 90. Tel Dal lun al ven, h ANLAIDS Gestisce una Casa Alloggio, un centro diurno per persone con Hiv e sieropositive ed una linea telefonica per informazioni e supporto con esperti. Organizza gruppi di auto-aiuto e laboratori artigianali gratuiti. Via Irnerio, 53. Tel. 051/ Per informazioni e aiuto sulla malattia 051/ La linea funziona lun, mart e giov, h La sede è aperta dal lun al ven, h IDA Iniziativa Donne Aids Informazione, prevenzione e tutela dei diritti per persone con Hiv, AIDS e persone detenute. Via San Mamolo, 55. Bus Tel/Fax 051/ Cell. 339/ LILA Lega Italiana per la Lotta contro l' AIDS. Ascolto, accoglienza, informazioni, assistenza, centro di documentazione e consulenza legale e previdenziale. Via Agucchi, 290/A. Tel. 051/ / Info: 051/ (lun, merc, ven, h )

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