MOTIVAZIONE AL PROGETTO

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1 Comunità in rete : processi di inclusione fra scuola ed extrascuola Verso una pedagogia comunitaria a favore degli alunni diversamente abili. Dati della scuola capofila Denominazione: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTELLARANO. Via: Fuori Ponte 23 Comune: CASTELLARANO Provincia: Reggio Emilia CAP: Tel: Fax: Indirizzo posta elettronica: reic83700l@istruzione.it Dirigente Scolastico: Claser Antonio PROGETTO IN RETE CON TUTTE LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL DISTRETTO DI SCANDIANO E CON LE AMMINSITRAZIONI COMUNALI I.C. di Castellarano ( scuola capofila) I.C. di Baiso-Viano I.C. di Casalgrande I..C. di Rubiera D.D. Scandiano 1 circolo D.D. Scandiano 2 circolo S.M. Matteo Maria Boiardo Istituto P.Gobetti MOTIVAZIONE AL PROGETTO Il progetto intende sostenere un cambio di paradigma nell assistenza allo sviluppo delle persone con disabilità intellettiva al fine di costruire una concezione culturale condivisa, supportata dalle recenti ricerche scientifiche condotte in campo nazionale ed internazionale. Tale cambio di prospettiva coinvolge tutti i soggetti della comunità: il soggetto disabile; le famiglie; la scuola; l azienda sanitaria; le agenzie educative scolastiche ed extrascolastiche; il privato sociale; la comunità con le proprie risorse interne. Il progetto intende sovvertire la logica attuale di approccio al caso offrendo l occasione per lo sviluppo di una logica comunitaria secondo la quale solo la comunità (intesa come l insieme delle parti sopra riportate) può farsi carico dei bisogni del disabile. Per giungere a questo obiettivo il progetto partirà dai quadri di riferimento concettuale nazionali e internazionali, in particolare riferendosi ai seguenti documenti: Documento di riferimento Concezione 1

2 International Classification Functioning YOUTH Organizzazione Mondiale della Sanità, Innovative Care for Chronic Conditions Ciro Ruggerini, Annamaria Dalla Vecchia, Federica Vezzosi (a cura di), Prendersi cura della disabilità intellettiva. Coordinate OMS, buone pratiche e storie di vita, Erickson Castellani Alessandro, La Malfa Giampaolo, Manzotti Sumire, Monchieri Sergio, Nardocci Franco, Ruggerini Ciro (a cura di) (2010), La promozione della salute mentale nella disabilità intellettiva.consenso multidisciplinare e intersocietario, Erickson* Amartya Sen, Development as Freedom, Oxfor University Press Karyn Harvey PhD, Positive Identity Development: An alternative treatment approach for individuals with mild and moderate intellectual disabilities, The NADD Press, 2009 Saraceno B., La fine dell'intrattenimento. Manuale di riabilitazione psichiatrica, Etas Il modello ICF è la classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità promossa dall organizzazione mondiale della sanità. Tale modello definito antropologico e/o biopsicosociale tende a valutare a livello multidimensionale la persona con disabilità permettendo quindi di avere una visione d insieme di tutte le componenti che caratterizzano la persona. Il documento attesta che nelle situazioni croniche, si realizza una migliore qualità della vita se disabili, famiglie, partner della comunità e sanità sono considerati tutti nel contempo risorse preparate, informate e motivate. Partendo dal documento internazionale dell OMS Innovative Care for Chronic Conditions per tracciare le linee-guida di una care innovativa in particolare per le persone con disabilità intellettiva. Conoscere la storia e l evoluzione del problema permette infatti di capire e prevedere le ricadute sul piano assistenziale e la definizione di un rapporto efficace tra pazienti/famiglie, team sanitario, comunità locale. Dai diversi approcci (antropologico, culturale, pedagogico, filosofico, psicologico, clinico-diagnostico, sociale) proposti da questo manuale, emerge un caleidoscopio di sollecitazioni che investe tutti i soggetti interessati all assistenza e alla cura in casi di disabilità intellettiva: famiglia, universo associazionistico, servizi sociali e sanitari, professionisti della medicina e della psicologia, educatori e insegnanti, comunità locali nel loro insieme. Il testo introduce i documenti internazionali relativi alla RIABILITAZIONE SU BASE COMUNITARIA, secondo la quale per la disabilità mentale si può parlare di riabilitazione solo con uno sforzo congiunto dei disabili stessi, delle loro famiglie, delle comunità locali e delle organizzazioni più in generale educative e sociali. Il testo introduce il tema anche della MEDICINA NARRATIVA Questo documento rappresenta un primo Consenso interdisciplinare e intersocietario sulla promozione della salute mentale nella disabilità intellettiva. Comprende parti basate sulle evidenze classiche e parti con materiale sul quale è stato raggiunto un accordo o che è stato ritenuto esemplificativo di esperienze specifiche dalle quali poter rielaborare aspetti più generali attraverso futuri passaggi di consenso formale. Viene introdotto il tema dell EMPOWERMENT DELLE PERSONE CON DISABILITA E DELLE LORO FAMIGLIE Al consenso hanno partecipato A.C.P. (Associazione Culturale Pediatri), A.I.P. (Associazione Italiana di Psicogeriatria), A.I.S.Qu.V. (Associazione Italiana per lo Studio della Qualità di Vita), F.I.S.H. (Federazione Italiana Superamento Handicap), S.I.A.F. (Società Italiana di Audiologia e Foniatria), S.I.N.P.I.A. (Società Italiana di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza), S.I.R.M. (Società Italiana per lo studio del Ritardo Mentale sezione speciale S.I.P.), S.I.P. (Società Italiana di Psichiatria). Economista indiano premio nobel nel Ha introdotto il tema dalla Capability (Capability Approach): con questa espressione Sen intende la libertà di scegliere fra una serie di scelte possibili (vi è il tema dello sviluppo come libertà individuale: fioritura come realizzazione piena delle proprie possibilità).introduce il tema del rapporto tra sanità ed economia relativamente al quesito di come orientare la distribuzione delle ricchezze. Il testo descrive un metodo per favorire lo sviluppo di una identità positiva utilizzabile sia in ambito psicologico che pedagogico Il tema delle risorse eterodosse: la comunità come valore; la comunità educante con risorse interne da attivare. * si ricorda che tale testo è stato sostenuto dalla stessa Fondazione Manodori, come progetto di ricerca-azione sfociato nella presente pubblicazione. 2

3 GRUPPO DI LAVORO La direzione scientifica del percorso è del dott. Ciro Ruggerini, direttore sanitario della Cooperativa Sociale L Arcobaleno servizi dal gennaio Neuropsichiatra infantile, psichiatra e psicoterapeuta. Fino al dicembre 2010 Responsabile del Modulo Professionale Complesso di psicopatologia dello sviluppo e dell apprendimento del Policlinico di Modena e professore a contratto della stessa Università. Dal gennaio 2010 Presidente della Società Italiana per lo Studio del Ritardo Mentale (SIRM) e Membro della Sezione di Neuropsicologia della Società Italiana di Psichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza (SINPIA). Nel 2005 è stato nominato Coordinatore Scientifico della Ricerca Focus Group rafforzamento delle abilità di self management nelle persone con Ritardo Mentale e nelle loro famiglie condotta in collaborazione tra Organizzazione Mondiale della Sanità, Università di Modena e Reggio Emilia, AUSL di Reggio Emilia e Associazioni dei genitori della Provincia di Reggio Emilia. Autore o Co-Autore di oltre 150 pubblicazioni. L Ispettore Scolastico dott. Luciano Rondanini Le Pedagogiste dei Comuni del Distretto Dirigenti Scolastici di tutte le istituzioni scolastiche del Distretto di Scandiano Ausl di Scandiano ( Servizio di Neuropscichiatria Infantile) Èquipe di lavoro della Cooperativa sociale L Arcobaleno Servizi Cooperativa sociale Pangea Nella fase formativa potranno essere coinvolti altri esperti dell ambito sanitario e pedagogico. Alcune ipotesi: Esperti dell AIRM Associazione Italiana Ritardo Mentale Dario Janes direttore casa editrice Erickson Luciano Rondanini dirigente dell Ufficio Scolastico Provinciale Inoltre saranno coinvolti: Amministrazioni locali Rappresentanti di associazioni di genitori dei alunni disabili per testimonianze e condivisione delle azioni. ( Aut aut.) 3

4 I piani di azione : 1. FORMAZIONE GENERALE ( un convegno distrettuale che prevede tre incontri) 2. WORKSHOP DI LAVORO ( 7 distinti workshop, di 3 incontri ciascuno) 3. IMPLEMENTAZIONE DI AZIONI SULLE SINGOLE REALTA TERRITORIALI 4. VERIFICA E PUBBLICAZIONE DEGLI ESITI DELL ESPERIENZA FASE UNO : FORMAZIONE GENERALE Tutte le otto istituzioni scolastiche interessate al progetto, così come tutte le Amministrazioni Comunali, intendono proporre, su tutto il territorio distrettuale un incisiva azione di formazione azione rivolta a tutto il personale scolastico ed educativo per favorire un nuovo e più incisivo intervento a favore degli alunni disabili. Obiettivo : sensibilizzare il territorio all innovativo approccio della pedagogia comunitaria creare un linguaggio condiviso ( scuola territorio asl famiglie ) per la costruzione di un progetto su base comunitaria che favorisca al massimo l integrazione degli alunni certificati sia in orario scolastico che in orario extrascolastico. Azioni Tre seminari a livello distrettuale - Ambiti di contenuto da sviluppare: il cambiamento di paradigma per lo sviluppo di una identità positiva del disabile dai documenti clinici alla prassi pedagogica: dalla valutazione delle capacità (capacity), ad una valutazione per lo sviluppo positivo secondo l approccio capability, per orientare le azioni di scuola ed extrascuola la pedagogia di comunità: il tema della qualità della vita (quali indici?) e la costruzione del progetto di vita Economia e sanità:l orientamento delle risorse (tale tema sarà affrontato in un incontro riservato ai politici e ai dirigenti di scuola comuni, organizzazione del terzo settore Periodo Sede Destinatari Ottobre/novembre Teatro di Casalgrande e/o di Scandiano Insegnanti scuola di infanzia, primaria, secondaria di I e II grado del distretto di Scandiano Dirigenti scolastici, Pedagogisti dei Comuni, Educatori delle cooperative sociali coinvolte nei servizi scolastici ed extrascolastici, Operatori Ausl, Comunità locale, Associazionismo locale, Genitori 4

5 FASE DUE : WORKSHOP DI LAVORO 7 workshop di 9 ore ciascuno Obiettivo : 1. Introdurre buone prassi in contesto scolastico per l attuazione di una pedagogia comunitaria 2. Sviluppare strumenti di valutazione delle buone prassi costruire progetti di continuità verticale tra ordini di scuole Azioni Periodo Sede 3 incontri specifici per ordine di scuola /Ambiti di contenuto: Come declinare la pedagogia di comunità nei differenti contesti scolastici? Costruzione strumenti di analisi/valutazione della progettazione specifica (progetto di vita) La narrazione delle buone prassi per la costruzione di piste di lavoro generalizzabili Come creare sistema con le realtà del territorio e come coinvolgere le risorse eterodosse per la costruzione del progetto di vita Novembre /dicembre Le istituzioni scolastiche del territorio distrettuale Destinatari WORKSHOP 1 insegnanti ed operatori delle scuole dell infanzia ( statali, comunali e paritarie) di Scandiano e Rubiera Destinatari WORKSHOP 2 insegnanti ed operatori delle scuole dell infanzia ( statali, comunali e paritarie) di Casalgrande, Castellarano, Baiso eviano Destinatari WORKSHOP 3 insegnanti ed operatori delle scuole primarie di Scandiano e Rubiera Destinatari WORKSHOP 4 insegnanti ed operatori delle scuole primarie di Casalgrande, Castellarano, Baiso eviano Destinatari WORKSHOP 5 insegnanti ed operatori delle scuole secondarie di primo grado di Scandiano e Rubiera Destinatari WORKSHOP 6 insegnanti ed operatori delle scuole secondarie di primo grado di Casalgrande, Castellarano, Baiso eviano Destinatari WORKSHOP 7 insegnanti ed operatori della scuola secondaria di secondo grado P.Gobetti 5

6 FASE TRE - IMPLEMENTAZIONE DI AZIONI SULLE SINGOLE REALTA TERRITORIALI Obiettivi LE ATTIVITA ESPERENZIALI IN AMBITO TERRITORIALE - Predisporre strategie di intervento più mirate e più contestualizzate al fine di migliorare significativamente e in modo misurabile, il processo di integrazione; - Definire un progetto di vita di alcuni alunni disabili attraverso il coinvolgimento della comunità scolastica ed extrascolastica e dei servizi sanitari e delle famiglie; - Promuovere linguaggi plurimi per favorire l espressione, le autonomie e le relazioni ; - Ottimizzare le risorse umane e finanziarie ; - Valorizzare e accrescere le risorse professionali presenti all interno della scuola e del territorio; - Proporre un offerta formativa integrata, flessibile e valutabile che, coinvolgendo le risorse della scuola, degli enti locali, dell associazionismo e del volontariato, offra un ventaglio di interventi e supporti mirati alla realizzazione del processo di inclusione; - Sensibilizzare il territorio nei confronti delle concezioni chiave alla base del modello ICF; Azioni Ogni singola Istituzione Scolastica ( Direzione Didattica, 1 e 2 circolo di Scandiano Scuola Media Boiardo-Vallisneri di Scandiano - Istituti Comprensivi di Castellarano, Casalgrande, Rubiera, Baiso-Viano ) in collaborazione con il responsabile dei servizi educativi del proprio Comune, sulla base delle risorse territoriali e dei bisogni della propria utenza : 1. Attiverà un modello laboratoriale che potrà essere ad indirizzo motorio, musicale, artisticoespressivo-narrativo che prevederà in orario scolastico, la scelta di una specifica esperienza per la durata dell intero progetto e in orario extrascolastico la scelta o della stessa esperienza o di un altra esperienza laboratoriale per la durata dell intero progetto. 2. Costruirà il rapporto con le risorse territoriali società locali per diffondere nei tempi extrascolastici l esperienza laboratoriale a sostegno dell integrazione dei bambini disabili; 3. Salderà un rapporto di collaborazione con i genitori dei bambini disabili per condividere progetti di integrazione sulla base del modello di pedagogia comunitaria e relativa formazione Periodo Gennaio / maggio 2012 Anno scolastico 2012/13 Sede LE SINGOLE REALTA SCOLASTICHE DEL DISTRETTO DI SCANDIANO 6

7 Le attività esperenziali ( fase tre) risponderanno ai seguenti bisogni - Utilizzare al meglio la mole di risorse che vengono quotidianamente messe in campo a favore degli alunni disabili ; - ridurre l effetto della dispersione, dello spreco e del sotto utilizzo delle risorse; - valorizzare e potenziare il modello scolastico italiano che, ponendosi in controtendenza con gli altri modelli scolastici, vede nell inserimento degli alunni disabili nelle classi normali un forte trampolino di lancio per un autentico progetto interattivo di vita; - creare modelli di valutazione delle azioni messe in campo per la realizzazione dei vari progetti di vita ( misurare il grado di inclusione dei soggetti disabili e il conseguente conseguimento dei loro diritti come stabilito dalla convenzione ONU); - applicare nuovi strumenti di lettura e di analisi della disabilità applicando ICF nella compilazione del Pei; - promuovere progetti di vita interagenti con il territorio. - creare modelli grado di miglioramento negli attori che interagiscono con il disabile) Le attività espereniziali - Metodologia di lavoro Il progetto prevede la sperimentazione di contesti laboratoriali, come occasioni aggiuntive ai percorsi scolastici per aumentare il livello di inclusione degli alunni disabili. Partiamo dal presupposto che l organizzazione di attività ispirati a linguaggi espressivi plurimi possa offrire maggiori canali comunicativi, facilitare relazioni interpersonale e sollecitare quelle abilità meno visibili in contesti più strutturati. La realizzazione del progetto richiede pertanto : un lavoro costante di rete e coordinamento tra istituzioni scolastiche, famiglie, enti locali, ASL, associazioni di volontariato per la progettazione e la realizzazione di pratiche di integrazione scolastica centrate sulle potenzialità offerte dai vari contesti di vita; attività laboratoriali (motoria o musicale o artistico-espressiva.) da realizzarsi in ognuno delle realtà territoriali coinvolte in ambito sia scolastico che extrascolastico con un gruppo di circa 10 bambini (3 disabili gravi e 7 normodotati) e 2 operatori (insegnanti - educatori e/o esperti messi a disposizione dalle amministrazioni comunali), aventi le seguenti finalità: - promozione di linguaggi plurimi come multiple sono le modalità creative e comunicative dei singoli e le necessità legate alle diverse disabilità; - sviluppo dell autonomia, della curiosità, della creatività, dell espressione della propria interiorità; - predisposizione di contesti comunicativi e relazionali facilitanti. Le attività esperenziali - Le modalità di verifica dei risultati Predisposizione, in collaborazione con il Servizio di neuropsichiatria e con la Cooperativa L Arcobaleno, di una griglia di analisi della situazione di partenza degli alunni disabili, sulla base della diagnosi funzionale e del Pei riletti alla luce dell impianto teorico-concettuale della pedagogia comunitaria. predisposizione, in collaborazione con il Servizio di neuropsichiatria e con la Cooperativa L Arcobaleno, di una griglia di rilevazione degli esiti ottenuti, in fase intermedia, dagli alunni disabili in relazione : - alle attività ( le persone incontrano la realtà attraverso operazioni che le permettono di conoscere, comprendere, vivere, operare) - alla partecipazione ( le persone si riconoscono in un ruolo sociale, vivendo pienamente le situazioni della vita reale ) - al contesto ( la comunità di appartenenza è il principale fattore di benessere e sviluppo personale e sociale); predisposizione, in collaborazione con il Servizio di neuropsichiatria e con la Cooperativa L Arcobaleno, di una griglia di rilevazione degli esiti ottenuti, al termine del progetto, dagli alunni disabili in relazione alle attività, alla partecipazione e al contesto; predisposizione di una griglia di rilevazione dei progressi ottenuti dagli alunni della classe pilota in relazione alle attività, alla partecipazione e al contesto; autovalutazione dei miglioramenti delle competenze professionali dei singoli operatori coinvolti nel progetto. 7

8 Le attività esperenziali - Work packages (WP) - fasi di realizzazione Il progetto prevede la realizzazione, in ognuno dei tre istituti scolastici, di due percorsi integrati: uno riguardante il contesto scolastico (a) e l altro il contesto extrascolastico (b), nell ottica della promozione del progetto di vita di ogni singolo alunno. WP 1 WP 2 WP 3 WP 4 WP 5 Avvio attività esperienziale : individuazione degli attori Attività laboratoriali (in orario scolastico e non) nelle varie realtà territoriali Step di verifica Ripresa delle attività esperenziali Verifica delle attività WP 1 Avvio progetto : individuazione degli attori In collaborazione con il servizio di neuropsichiatria, ogni singola Istituzione scolastica individuerà gli alunni disabili per i quali verrà definito un progetto di vita che prevederà interventi sia in orario scolastico sia in orario extrascolastico. In ogni realtà scolastica verrà individuata una classe pilota che a seconda della scelta progettuale ( sportiva / musicale / multidisciplinare) attiverà esperienze guidate di integrazione scolastica che vedrà il coinvolgimento della stessa classe, degli alunni disabili gravi destinatari del progetto ( max 3 alunni disabili provenienti anche da altre classi) Definizione del progetto laboratoriale in collegamento con il programma della classe pilota ed individuazione della figura professionale che condurrà l esperienza nel gruppo operativo Scelta all interno della classe pilota di alcuni alunni ( 6 7 normodotati) che, unitamente ai tre alunni disabili, costituiranno il gruppo operativo nel quale innescare la nuova esperienza laboratoriale che verrà condotta da due operatori individuati sulla base delle specifiche competenze : - l insegnante di sostegno o l insegnante di classe della classe pilota - un insegnante di sostegno o un educatore messo a disposizione dall ente locale di uno degli altri due alunni disabili. Classe Pilota Classe x (6-7 alunni norm ( 1 alunno H.) (1 alunno H ) Gruppo Operativo 6-7 alunni normodotati provenienti dalla classe pilota 1 alunno H proveniente dalla classe pilota 2 alunni H provenienti da altre due classi Classe y ( 1 alunno H.) WP 2 - Proposta laboratoriale in contesto scolastico - a e in contesto extrascolastico - b Ogni istituzione scolastica, attiverà una diversa proposta laboratoriale che verrà condotta dai singoli gruppi operativi WP 3 - Verifica intermedia delle proposte laboratoriali Si procederà all analisi del rapporto fra struttura organizzativa dei laboratori attivati e feed-back relativi alla classe pilota e agli alunni disabili coinvolti nel progetto. WP 4 - Prosecuzione delle esperienze laboratoriali ( ottobre 2011 aprile 2012) Ogni istituzione scolastica, riattiverà la proposta laboratoriale, precedentemente scelta, che verrà condotta dal gruppo operativo individuato all interno di ogni singola Istituzione WP 5 - Verifica finale delle proposte laboratoriali ( aprile maggio 2012) Ogni realtà scolastica, sulla base di una medesima procedura valutativa, procederà a verificare : i progressi ottenuti da TUTTI gli alunni della classe pilota ( disabili e non ) in relazione alle attività, alla partecipazione e al contesto; 8

9 l impatto dell esperienza laboratoriale sulle caratteristiche dei singoli alunni e i conseguenti livelli di autonomia raggiunti ; l aumento dei livelli di competenze professionali dei singoli operatori coinvolti nel progetto sulla base di specifici indicatori tratti dal modello I.C.F. FASE QUATTRO : VERIFICA E PUBBLICAZIONE DEGLI ESITI DELL ESPERIENZA SEMINARIO CONCLUSIVO Obiettivi Rilevazione ed analisi degli esiti ottenuti, al termine del progetto, dagli alunni disabili in relazione alla sperimentazione condotta, alla partecipazione e al contesto sia a scuola che nell extrascuola. Ridefinizione di un modello di stesura del Pei orientato al modello della Pedagogia Comunitaria Sistematizzazione della documentazione finale e dei percorsi realizzati ( PUBBLICAZIONI - CD e VIDEO ). Azioni Un seminario conclusivo a livello distrettuale - Ambiti di contenuto da sviluppare: di scuola comuni, organizzazione del terzo settore Periodo Maggio 2013 Sede Teatro di Casalgrande e/o di Scandiano Destinatari Insegnanti scuola di infanzia, primaria, secondaria di I e II grado del distretto di Scandiano Dirigenti scolastici, Pedagogisti dei Comuni, Educatori delle cooperative sociali coinvolte nei servizi scolastici ed extrascolastici, Operatori Ausl, Comunità locale, Associazionismo locale, Genitori GANTT FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4 Ottobre 2011 Novembre 2011 Formazione generale ( 3 seminari ) Workshop Da gennaio 2011 a aprile 2013 Maggio Attività esperenziali Verifica esiti e pubblicazione atti 9

10 Preventivo dei costi progetto biennale Il progetto coinvolge tutte le scuole del Distretto di Scandiano DD 1 circolo di Scandiano DD 2 circolo di Scandiano IC Baiso-Viano IC Casalgrande IC Castellarano IC Rubiera SM Boiardo Istituto Gobetti Il progetto coinvolge, inoltre, tutti i comuni del Distretto di Scandiano FORMAZIONE GENERALE Relatori tre seminari con esperti nazionali spese logistiche Materiali 700 per 7 workshop WORKSCHOP Relatori 900 Materiali per 20 laboratori AZIONI LABORATORIALI Conduttori ( 18 ore di attività a laboratorio) Materiali SEMINARIO CONCLUSIVO Relatori Affitto locali 500 Pubblicazioni DIREZIONE SANITARIA STESURA ATTI PUBBLICAZIONE ATTI GESTIONE AMMINISTRATIVA

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