Corso di Psicologia dello Sport. Le Motivazioni (Cap. 3) DA UNA MOTIVAZIONE GENERALE A MOTIVAZIONI SPECIFICHE INTRINSECA VS ESTRINSECA

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1 Corso di Psicologia dello Sport Le Motivazioni (Cap. 3) Prof.ssa Sabrina Pitzalis Contatti: Home-page: Sito di Psicologia: DA UNA MOTIVAZIONE GENERALE A MOTIVAZIONI SPECIFICHE MOTIVAZIONE INTRINSECA MOTIVAZIONE ESTRINSECA MOTIVAZIONE AL SUCCESSO INTRINSECA VS ESTRINSECA Deci, 1991 MOTIVAZIONE INTRINSECA MOTIVAZIONE ESTRINSECA Motivazioni interne Funzione privata Auto-stima La condotta è finalizzata ad ottenere qualcosa E importante il rinforzo esterno Possono operare contemporaneamente In un individuo esiste un orientamento motivazionale dominante che rimane stabile tutta la vita Una stessa attività può essere caratterizzata dai due tipi di motivazione in momenti diversi: l inizio (MI) e la fine (ME, scadenze) 1

2 La motivazione alla riuscita le persone sono generalmente motivate ad impegnarsi quando hanno la percezione di poter riuscire traendone il massimo dei vantaggi. La forza (s) che sorregge la tendenza a perseguire il successo è data dalla seguente sottrazione Ts= ( Ms X Ps X Is) - ( Mef X Pf X If).??? Ts è la forza della tendenza alla riuscita Desiderio di riuscire Ms e la forza del motivo a riuscire (inclinazione personale) Ps è la probabilità/aspettativa (soggettiva) di riuscire Is è l incentivo rappresentato dal riuscire (valore attribuito alla riuscita). Desiderio di non fallire Mef è la forza del motivo ad evitare il fallimento Pf è la probabilità (soggettiva) del fallimento If è l incentivo (negativo) rappresentato dal fallimento John Atkinson (1964) Ss motivati> no compiti facili/troppo difficili Ss poco motivati> evitano compiti moderatam difficile Le attribuzioni di causalità di Werner (1992) Se la persona pensa che raggiungere il successo dipenda da cause Esterne: Il caso La fortuna Aiuto degli altri Influenza la formazione dei propositi l erogazione degli sforzi Interne: Impegno Capacità personali Successo Fallimento Successo Fallimento Sorpresa Rassegnazione orgoglio colpa Alta motivazione alla riuscita L orientamento all azione e allo stato (Kuhl, 1984, 1991) L orientamento All azione Comportamento coerente, deciso verso una meta Buona concentrazione Risolutezza (capacità di decidere) Energia persistenza Impegno non dispersivo delle risorse Alta motivazione alla riuscita Allo Stato Pressione esercitata dagli stati interni (paura, ansia, incertezza) che mettono in discussione il prendere una decisione Continue esitazioni Ruminazioni Fissazioni Ripensamenti paure Impegnano a vuoto molte risorse mentali e impediscono o rallentano il raggiungimento di un obiettivo 2

3 L orientamento all azione e allo stato (Kuhl, 1984, 1991) I due orientamenti possono essere considerati tratti distintivi di personalità che sono costanti nella vita di un soggetto Orientamento all azione: Coscienziosità ed energia Orientamento Allo Stato: Impulsività e vulnerabilità I due orientamenti possono presentarsi in una stessa persona in circostanze diverse Orientamento allo stato e Psicoterapia: è importante trattare la sfera cognitivo-motivazionale dell individuo per armonizzare il rapporto tra desiderio/realizzazione (Psicologo dello Sport) Il circolo virtuoso della riuscita in ambito sportivo Bandura 1997 convinzioni di autoefficacia (self-efficacy beliefs) Sono le convinzioni di essere in grado, ma senza vere capacità non resistono a lungo alla prova dei fatti convinzione di efficacia azione + convinzione di _ efficacia azione successo fallimento può resistere a lungo se si evita la prova convinzioni di autoefficacia convinzioni di efficacia sono specifiche non sono le stesse per sport e lavoro dipendono da abilità specifiche effettivamente possedute confusione fra autoefficacia, autostima e autocompetenza Autostima: giudizio di valore globale su se stessi Autocompetenza: giudizio di valore specifico per un ambito di competenza (es. sportiva) Autoefficacia percepita: convinzione di riuscire in una specifica attività (es. sport di resistenza) 3

4 convinzioni di autoefficacia Sono relative a comportamenti e contesti specifici incidono sulle scelte e sulle prestazioni Le persone con un basso senso di autoefficacia sottostimano potenzialità ed opportunità esagerano le difficoltà si predispongono al fallimento Le persone con un alto senso di autoefficacia percepiscono le difficoltà come sfide si impegnano a fondo non hanno ripensamenti Successo=corpo+mente A parità di prestazione atletica sono determinanti le convinzioni di efficacia Basse chi dubita di riuscire nel corso di una competizione difficile perché rievoca esperienze negative in contesi simili, sarà portato a: evitare la competizione ad abbandonarla in campo alla prima difficoltà a realizzare una prestazione mediocre alte L atleta considera i contesti competitivi altamente variabili e imprevedibili E considera le sfide come occasioni per mettersi alla prova Queste convinzioni influenzano l impegno e la resistenza. La riuscita in ambito sportivo convinzioni di auto-efficacia --> successo come rafforzare le convinzioni di autoefficacia di riuscita? Tecniche utilizzate: La pratica del goal setting La tecnica del feedback Il modeling 4

5 Un programma per obiettivi Il goal setting Definisce i livelli che si vogliono raggiungere Utile per riconoscere i miglioramenti definizione degli obiettivi obiettivi specifici dirigono l attività meglio di obiettivi generali o troppo vaghi obiettivi difficili (sfida) meglio di obiettivi modesti obiettivi a medio termine favoriscono il raggiungimento di obiettivi a lungo termine Il goal setting L assegnazione di obiettivi appropriati Focalizza l attenzione Regola lo sforzo Aumenta la perseveranza Promuove lo sviluppo di nuove strategie Le prestazioni sportive di alto livello Auto-assegnazione degli obiettivi Possono essere anche impossibili perché garantiscono comunque un miglioramento e il superamento dei livelli precedenti Mentre se sono facili, incrinano il senso di autostima dell atleta Espongono all insuccesso per mancanza di entusiasmo, interesse ed impegno 5

6 Il feedback l importanza dell allenatore Fonte preziosa di informazioni su: prestazione (specifici comportamenti in specifiche situazioni) in modo fedele ed attento (anche quelli negativi) variazioni del rendimento nel tempo e nelle situazioni promuovono un sistema di autoregolazione nell allievo/atleta (creando occasioni per metterlo alla prova, informandolo sulla prestazione, mettendo in risalto punti di forza/debolezza) Il feedback Quando il feedback non funziona? rapporti interpersonali impediscono la comunicazione atteggiamento colpevolizzante Lo psicologo dello sport Oltre al goal setting e feedback I modelli i modelli più influenti sono i più simili perché condividono le nostre condizioni rappresentano ciò che aspiriamo ad essere (insegnanti, allenatori, compagni, avversari). è anche importante la vicinanza del modello e l accessibilità della condotta (posso praticare ciò che osservo) 6

7 Il modeling in ambito sportivo tecnica molto utilizzata apprendimento per osservazione È un modo di accumulare esperienze prima di sperimentarle direttamente suggerisce comportamenti nuovi proietta l atleta in situazioni nuove (sia pure in astratto) Genera nella mente di chi osserva nuove strategie Le tecniche di goal setting, feedback e modeling concorrono a produrre e rafforzare il senso di auto-efficacia La Motivazione e Il fenomeno dell abbandono dell attività agonistico sportiva Gratificazioni Fallimenti Elogi Vittorie SPORT AGONISTICO Delusioni Rimproveri Gioia, eccitazione, appagamento Sconforto, tristezza, vergogna Impegno e costanza per tutta la durata della carriera agonistica Esaurimento dell atleta e conseguente abbandono dell attività agonistica. 7

8 Il Fenomeno del Drop Out Il fenomeno del drop out (letteralmente significa cadere fuori, ritirarsi) comporta l abbandono prematuro dello sport da parte dell atleta che decide di rinunciare a ciò che era stato all inizio fonte di autorealizzazzione, divertimento e soddisfazione ma che durante il suo percorso sportivo è diventato solo fonte di stress e sofferenza. L atleta decide, nel pieno delle sue forze fisiche e mentali, di abbandonare l agonismo. Tale fenomeno comporta pesanti conseguenze psicologiche nella vita dell agonista. Nell abbandono per sopraggiunti limiti di età, l atleta è riuscito, durante la sua carriera, a rinforzare la motivazione iniziale, grazie ad una personalità vincente ed un contesto sportivo favorevole. Vincenzo Montella È un evento naturale che tendenzialmente viene vissuto come positivo. Nel Drop out, l atleta vive sempre un evento negativo, considerato come un fallimento personale. Indagini sul fenomeno del Drop out Dato epidemiologico Le donne abbandonano prematuramente l agonismo rispetto agli uomini 40% delle ragazze abbandona lo sport agonistico a differenza del 20% dei ragazzi Non ci sono differenze tra le varie fasce di età Possibili cause di abbandono prematuro dello sport agonistico 1. Stress da competizione 2. Struttura di personalità dell atleta 3. Il fenomeno del burn out 4. Effetti alle allenamento eccessivo (Overtraining) 5. Allenamento errato in età evolutiva 1. Stress da competizione Incide Blocco fisico e mentale prima e durante una competizione Azioni imprecise e aspettative negative di fallimento 2. Struttura di personalità dell atleta Teoria attribuzione causale di Weiner (1992) Convinzioni di Autoefficia di Bandura (1997) Juri Chechi Alta motivazione alla riuscita unita ad un elevato senso di autoefficacia. Bassa motivazione alla riuscita unita ad elevata ansia di tratto. 3. Il fenomeno del burn out ABBANDONO SPORT AGONISTICO Esaurimento, perdita di interesse e di entusiasmo per lo sport praticato. 8

9 4. Effetti allenamento eccessivo (Overtraining) Superallenamento pesante e prolungato con mancanza di periodi di recupero CALO DI MOTIVAZIONE ABBANDONO L allenatore, una figura molto importante nel contesto sportivo, oltre a curare l allenamento tecnico/tattico dell atleta deve sempre ricordare che: Gli atleti, di qualunque età, non sono macchine infallibili e per questo hanno bisogno di corretti carichi di lavoro uniti ad adeguati periodi di riposo. La molla iniziale che dà l avvio ad intraprendere un attività agonistica è formata da diverse motivazioni: il divertimento, le relazioni con compagni, l apprendimento di nuove abilità motorie, il potenziamento fisico e la sana competizione. Bisogna sempre rinforzare ciò che è alla base dell azione umana, ossia la motivazione, la chiave di accesso al successo sportivo di ogni persona. Drop Out in età evolutiva 5. Allenamento errato in età evolutiva Allenatore Compagni di squadra Famiglia Troppa competizione Poca creatività Pochi momenti di gioco Assenza di affiatamento Poca coesione Litigi Due tipi di famiglia: 1) Troppe aspettative di successo 2) Sport = Inutile, Improduttivo IMMAGINE NEGATIVA SPORT + + MANCANZA DI DIVERTIMENTO STRESS ABBANDONO SPORTIVO La figura del laureato in scienze motorie oltre ad avere conseguito gli studi di carattere tecnico e tattico delle varie discipline sportive deve: Rappresentare una figura professionale completa Essere capace di cogliere la grande varietà degli aspetti legati alla sfera emotiva e comportamentale dell atleta Riservare particolare attenzione all allenamento svolto nell età sensibile del bambino La figura dello psicologo dello sport unita a quella del laureto in scienze motorie possono aiutare l atleta a combattere l ansia, dominare le proprie emotività, reagire agli insuccessi attivamente, conoscere le proprie risorse e attitudini al fine di raggiungere un perfetto equilibrio che porterà l atleta sulla strada del successo sportivo. 9

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