Passione per la ricerca
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- Corinna Donati
- 8 anni fa
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1 Passione per la ricerca Lo scopo di questo metodo è sviluppare nel cane la "passione per la ricerca". Questo metodo non insegna al cane a reagire ad un comando come nel metodo classico, ma stimola il suo istinto alla ricerca, facendo leva sulle sue inclinazioni naturali. Un cane appassionato cercherà per più tempo e più intensamente (anche per più di 3 ore) perché ha piacere nel farlo ed è insito nel suo DNA Teoria e pratica Il comportamento che in natura più si avvicina alla ricerca è la caccia, che e' l' insieme di più istinti (istinto di ricerca, di seguire una traccia, di predazione, di branco, di riporto, ecc...) Il comportamento di caccia si può' scomporre in più fasi che andremo a simulare in addestramento. 1) Attivazione e preparazione Il cane ha l' input per iniziare la caccia, in natura l' interruttore è la fame, il bisogno di procurarsi il cibo per la sopravvivenza, oppure può essere di tipo sociale, il branco decide di andare a caccia. Noi faremo leva su questo, facendo capire al cane che è il momento di andare a caccia con una serie di gesti ed oggetti rituali che chiameremo PROTOCOLLO. Il protocollo è fondamentale per caricare il cane e prepararlo mentalmente al lavoro che si sta iniziando. Il protocollo può essere la pettorina di ricerca, ma è meglio iniziare il protocollo prima dell'inizio vero e proprio della ricerca, magari con un collare e/o pettorina e/o guinzaglio diversi dal solito. Il cane imparerà presto ad associarli alla ricerca. 2) Ricerca Il cane cerca la preda/gioco sfruttando tutte le sue capacità, prevalentemente l' olfatto, ma anche la vista e tutti gli altri sensi. In questa fase il cane è autonomo, deve gestirsi, fare esperienza ed imparare dai propri errori 3) Localizzazione della preda Il cane ha trovato una traccia e la segue cercando di localizzare il punto in cui l' odore è più forte. Spesso potrà girare intorno alla zona dell'origine dell'odore in cerca di una maggiore intensità (microlocalizzazione), lasciamolo fare, fa parte del comportamento naturale ed è esperienza! 4) Indicazione (pointing) della preda Trovata la zona di odore con maggiore intensità il cane inizierà a grattare o a scavare se il figurante non è a contatto... se non potrà raggiungere il gioco-preda, il più delle volte inizierà ad abbaiare! 5) Attacco Questo e' un momento critico, in quanto chiaramente il cane non riconosce il figurante come preda perché è addomesticato! E' per questo che viene introdotto il gioco-preda che viene dato dal figurante al cane, che poi è libero di giocarci, scuoterlo, ucciderlo proprio come se fosse una vera preda. 6) Riporto e condivisione Una volta che il cane sarà appagato dal gioco con la preda la riporterà al branco/conduttore ed è qui che verrà effettuata la condivisione della preda, ossia verrà dato del cibo (succulento) per chiudere la catena che attraverso la caccia porta al cibo. E' importante che il cibo usato per premio sia abbondante e goloso per il cane, non usare premi utilizzati anche
2 in obbedienza, deve essere qualcosa di eccezionale. 7) Rilassamento Questa è la parte in cui il cane dopo aver faticato ed essersi nutrito si scarica e si rilassa. E' fondamentale per lasciare al cane una buona sensazione ed un senso di appagamento dal lavoro compiuto. Il cane deve sentirsi bene dopo la ricerca in modo che la volta successiva si felice di ripetere l' esperienza. Processo di insegnamento Il processo di insegnamento del metodo si compone di 2 fasi fondamentali: 1) Interessamento al gioco-preda. Bisognerà utilizzare un oggetto che simuli una preda, generalmente si usa un calzino con infilata dentro un pallina, ma si possono benissimo usare anche peluche, pupazzi, ecc... scegliete un oggetto che piaccia molto al vostro cane. Iniziate a giocarci a muovendolo come se fosse vivo, fatelo strisciare, scuotetelo, non fate tira e molla e non contendetelo al cane... deve essere un' esperienza piacevole senza conflitti. Una volta che il cane sarà interessato, iniziate a nasconderlo in casa o fuori aumentando gradualmente la difficoltà. Ogni volta che il cane trova l' oggetto dovrà essere libero di giocarci, se vedete che lo scuote va tutto bene, se invece lo abbandona in giro potete prenderlo e, come prima, muoverlo per farlo sembrare vivo e ravvivare l' interesse del cane. Siate flessibili e valutate bene il carattere del vostro cane, ad esempio alcuni retriver sono stati selezionati per riportare la preda intatta, è naturale per loro focalizzarsi sul riporto piuttosto che sul gioco con la preda. Quando il cane vi porterà il gioco-preda allora sarà il momento di fare il cambio col cibo, dategli qualcosa di succulento e che non mangia mai (possibilmente diverso da quello che usate in obbedienza od altri esercizi). Dategli il cibo sopra al gioco-preda, in modo che li associ più facilmente. Non togliete subito la preda, non e' un buon comportamento sociale! Lasciatelo mangiare, e quando ha finito, con calma, se ha ancora voglia di giocare dategli una pallina od un gioco normale al posto della preda, che metterete via. Se prima del riporto il cane si sdraia ed inizia a mordere il gioco (simula lo smembramento della preda) intervenite e non permettetegli di farlo (mangiare la preda senza condividerla e' antisociale) provate a ravvivare un po' di volte la preda, infine fate il cambio col cibo come spiegato prima. 2) Collegamento preda-uomo Una volta che il cane andrà pazzo per il suo gioco, si potrà iniziare ad associarlo all'odore umano. Si da il gioco al figurante e si manda il cane, inizialmente a vista poi con difficoltà crescente. In caso di figurante senza contatto si lascia il gioco davanti al nascondiglio e si lascia che il cane lo prenda. In caso di contatto, il figurante non deve lanciare il gioco, ma porgerglielo e lasciare che lo prenda dalle mani. Attenzione in questa fase per i cani paurosi o diffidenti, il figurante deve essere passivo, non guardare il cane e porgere il gioco senza spaventare il cane. In questa fase non bisogna cercare alcuna segnalazione, il cane deve essere libero di recuperare il gioco senza alcuna fatica oltre alla ricerca. E' molto importante il momento in cui il figurante cede il gioco al cane, bisogna fare attenzione che l' attenzione del cane sia sul figurante stesso e non altrove, e se il cane segnala già con l' abbaio, deve avvenire durante un abbaio, possibilmente buono. Una volta trovato il figurante e recuperato il gioco si esegue tutto l' iter di giococondivisione-relax. Presto il cane inizierà a collegare il gioco all'odore umano e noi potremo iniziare ad aumentare gradualmente le difficoltà. Il gioco preda andrebbe lavato ad ogni sessione di
3 ricerca in modo che il cane non possa riconoscere il suo odore e svolgere la ricerca basandosi su questo anziché sull'odore umano. Errori comuni, consigli e regole 1) E' importante che le difficoltà vengano introdotte gradualmente, in modo che il cane non sia frustrato e non si blocchi. E' OBBLIGATORIO non fare sbagliare il cane per non confonderlo e non far calare la motivazione, quindi ogni aspetto dell'esercizio deve essere controllato e chiarito. In ricerca il conduttore istruisce il figurante o i figuranti, spiegando ESATTAMNTE cosa devono fare (luogo dove nascondersi, postura, approccio col cane, modalità' di consegna del gioco-preda, numero di abbai, postura del cane, ecc... ecc...) Più dettagli si danno, meglio è! 2) La calibrazione della difficoltà è FONDAMENTALE per avere un cane sempre motivato e felice di lavorare! Difficoltà sempre crescenti portano spesso frustrazione nel cane, che partirà sempre meno motivato perché ha imparato che il lavoro che lo aspetta è lungo e troppo faticoso rispetto alla ricompensa finale. La difficoltà deve essere quindi variabile, intervallare ricerche impegnative a ricerche facilissime ed appaganti, in questo modo il cane non saprà mai cosa lo aspetta e partirà motivato come se il premio fosse dietro l' angolo. E' anche importante dare SEMPRE ricompense gratificanti. Pensare che una ricerca semplice meriti una ricompensa di poco valore è sbagliato, il cane deve essere sempre gratificato al massimo. Questa pratica è valida in ogni tipo di lavoro, obbedienza compresa. 3) La ricerca dell'abbaio alla fine della ricerca può essere controproducente. Esempio: il cane cerca e trova il figurante, a questo punto gli si chiede di abbaiare... se il cane ha difficoltà troverà questa situazione frustrante e la collegherà al lavoro di ricerca! Alla lunga il cane presenterà comportamenti di evitamento per non ripete questa frustrante esperienza (non si fermerà sul figurante, non lo segnalerà', non cercherà). La ricerca deve terminare in modo gratificante e non frustrante! La maggior parte dei cani, se ben motivati, imparano da soli ad abbaiare perché arriveranno eccitato sul figurante e vorranno al più presto il gioco-preda. Inoltre la ricerca dell'abbaio con stimolo dell'aggressività spesso si ripercuote sul figurante, sarebbe quindi da evitare. Per i cani che hanno difficoltà con l' abbaio, lavorarlo ben distante dalle fasi di ricerca ed introdurlo solo una volta che l' avrà imparato bene, oppure, ancora meglio, sfruttare altri metodi di segnalazione che rispettino il carattere del cane. E' meglio avere un cane che cerca bene ma segnala a modo suo, piuttosto che uno che non cerca affatto ma ha un buon abbaio! 4) Durante la ricerca non incitare il cane ed aiutarlo solo in caso di grossa difficoltà. Bisogna lasciargli il tempo di elaborare la situazione e trovare una soluzione, un cane motivato lo farà e l' esperienza lo aiuterà in future condizioni simili. Qualsiasi tipo di interazione col cane durante la ricerca può influire negativamente sulla sua concentrazione nel lavoro, quindi bisognerebbe evitare di dargli comandi od incitarlo. Se il cane cala durante la ricerca fino a smettere, la difficoltà introdotta è eccessiva per le capacità e la motivazione del cane, fare un passo indietro. Se il cane non cerca e fa altro è perché manca la motivazione, quindi bisogna tornare indietro e creare prima di tutto una forte motivazione. 5) E' molto importante far capire al cane quando si inizia a lavorare e che lavoro si andrà a fare, per questo andrebbero utilizzati dei protocolli specifici e distinti per obbedienza e ricerca. Un protocollo deve essere composto da un insieme di gesti od od oggetti sempre uguali, che
4 il cane inizierà a riconoscere ed associare al lavoro. Altrettanto importante è far capire quando termina il lavoro, ad esempio lanciando una pallina e lasciando il cane libero. 6) Lo stato emotivo del conduttore (ma anche dei figuranti!) deve essere positivo durante il lavoro. Se siamo nervosi od arrabbiati il cane lo percepisce subito, e se associa queste sensazioni negative al lavoro, gradirà sempre meno lavorare. Il "lavoro" deve essere piacevole e gratificante sia per il cane che per il conduttore. Se il cane non obbedisce come ci aspettiamo, facciamo un passo indietro e proponiamogli un esercizio più' semplice anziché arrabbiarci ed insistere. 7) Soprattutto in obbedienza bisogna terminare le sessioni di lavoro quando il cane è ancora pieno di energia e voglia di lavorare. Con sessioni troppo lunghe l' energia e la motivazione del cane calano gradualmente, ed insieme a loro anche la ricettività e la motivazione. Un cane stanco non ha voglia di imparare e collaborare, quindi non migliorerà. Le sessioni devono essere brevi, adattate a seconda del livello di energia ed attenzione del cane. Imparate a conoscere il vostro cane ed a capire i suoi tempi. Siamo noi a dover adattare il tipo di insegnamento al cane, e non viceversa. 8) L' obbedienza andrebbe svolta possibilmente da soli, con più' o meno distrazioni a seconda del livello di preparazione del cane. Dobbiamo lavorare solo quando il cane è attento e pronto, dare un comando ad un cane distratto non lo farà migliorare. Quando rinforziamo un comportamento è come se facessimo una fotografia di quel momento, non stiamo solo premiando una azione del cane, ma stiamo rinforzando anche il suo stato emotivo. Se il cane è lento e svogliato, stiamo premiando anche la sua lentezza. Se il cane è attivo, attento e felice di collaborare, rinforzeremo anche questa condizione. Quindi bisogna abituarsi a lavorare quando il cane ha un buono "stato emotivo" ed un "livello di energia" alto. Anche qui vale il concetto di sessioni brevi, se il cane mantiene per poco tempo questo stato, le sessioni saranno brevi o brevissime... allungarle è controproducente. Per ricercare un buono stato emotivo del cane impariamo a conoscerlo e lavoriamo quando lo vediamo attivo e felice... ad esempio la mattina dopo il risveglio... oppure quando rientriamo e ci fa le feste. Chiaramente il cane deve vedere il "lavoro" come una cosa piacevole e gratificante e non come un obbligo! 9) Ricerche senza esito non sono dannose come si pensa. In natura una caccia senza ritrovamento della preda è normale, quindi è possibile introdurle con molta parsimonia anche in addestramento, la volta successiva il cane sarà più motivato a portare a termine una caccia con successo. Ben diverso è il caso in cui dopo il ritrovamento del figurante il cane non porta a termine la "sequenza di caccia". Non gli viene dato il gioco-preda o peggio, non viene fatta la condivisione della preda. In questo ultimo caso, se il conduttore ritira la preda prima che il cane abbia proposto la condivisione, oppure non gli viene offerto il cibo al momento della condivisione, si possono creare molti danni all'addestramento. Il cane vive il momento con frustrazione perché la "confisca" della preda è considerata un' azione antisociale. 10) Ricerche su più figuranti sono motivanti per il cane ed andrebbero introdotte più spesso. In questa situazione il cane riceve il gioco-preda solo all'ultimo figurante, in modo che non si abbia alcun calo di motivazione. Eventualmente sui figuranti precedenti si può dare una gratifica verbale in modo da confermare il buon lavoro fatto
5 11) Dopo ogni fase di lavoro è importantissimo introdurre una fase di rilassamento per il cane. Questa fase deve sempre avvenire al di fuori dell'area di lavoro e permette al cane di scaricarsi in modo naturale facendo ciò che più gli piace, in questo modo oltre alla gratificazione gli resterà anche un' ottima sensazione che renderà sempre più invitanti le sessioni di lavoro successive. Il tempo necessario per questa fase varia da cane a cane, non abbiate fretta ed attendete finché non vedrete il cane abbastanza tranquillo e passivo. In ricerca verrà stabilita un' area in cui al termine del lavoro i cani potranno spostarsi per questa fase senza disturbare gli altri cani che stanno lavorando e senza contaminare le aree di ricerca. Finita ogni fase di lavoro e di rilassamento, il cane deve essere messo via, in modo che possa stare tranquillo e non disturbare il lavoro degli altri cani. 12) Sarebbe opportuno distinguere le aree di lavoro da quelle di gioco, in modo che i cani capiscano che nell'area in cui solitamente si lavora non è concesso giocare. Quindi al campo addestramento i cani andrebbero lasciati liberi solo al di fuori delle aree di lavoro e solo per il tempo necessario per sporcare. Bisognerebbe anche abituarli a lavorare prima della libertà e del gioco in modo che questi siano vissuti come premio e gratificazione per il lavoro svolto. 13) Ogni esercizio va scomposto in piccoli pezzi che poi andranno concatenati. Ad esempio la condotta è composta dai seguenti esercizi : dare attenzione guardandoci stare al nostro fianco a sinistra passare da seduto ad in piedi restando in attenzione Concatenando questi esercizi si ottiene la condotta. Questo processo richiede tempo e costanza, farlo di fretta senza fissare bene ogni singolo comportamento porta ad una pessima esecuzione dell'esercizio. Bisogna anche sempre stare attenti che il cane sia motivato ed allegro nel lavoro, se il cane è annoiato durante le sessioni, aumentate le gratifiche (bocconi più buoni, più in quantità, più grandi...) oppure diminuite i tempi delle sessioni. 14) Quando si sta lavorando per migliorare l' esecuzione di un esercizio bisogna inserire una difficoltà (criterio) per volta, mai più criteri contemporaneamente. Ad esempio in ricerca, se si vuole incrementare la difficoltà si può aumentare la distanza o l' invecchiamento della traccia, sarebbe opportuno non aumentarle mai contemporaneamente. Anche in obbedienza i criteri vanno inseriti e lavorati uno alla volta ed è anche consigliato non mischiare più esercizi o criteri nella stessa sessione di lavoro. Se ad esempio stiamo lavorando sul dietro front, in quella sessione si farà solo il dietro front. Solo quando un esercizio sarà ben eseguito lo si potrà concatenare ad un altro ad esempio partenza-condotta-dietro front. 15) La motivazione è la chiave di tutto, un cane sarà motivato se troverà piacere nel lavorare e collaborare con noi. Un cane che VUOLE lavorare sarà molto più efficiente ed affidabile di uno che DEVE lavorare. Quindi il lavoro più importante da fare è creare il piace di lavorare nel nostro cane e non permettere mai che questo cali!
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