ORGANISMO BILATERALE PER LA FORMAZIONE IN CAMPANIA

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1 AREA FINANZA

2 DISPENSE FINANZA Iniziativa Comunitaria Equal II Fase IT G2 CAM Futuro Remoto La Pianificazione Finanziaria ORGANISMO BILATERALE PER LA FORMAZIONE IN CAMPANIA

3 La pianificazione Finanziaria Prima di poter decidere come investire il nostro risparmio, è importante individuare quali sono i nostri bisogni finanziari presenti e futuri e quali risorse presenti e future possiamo utilizzare. Il primo passo per l impiego ottimale del risparmio è quello di elaborare un piano finanziario efficace, che sappia allocare le risorse disponibili nella quantità e nel momento giusto, e quindi massimizzare l utilità dell investimento. La scelta dell investimento e della sua forma più vantaggiosa è solo la fase terminale di un processo più grande che qui chiamiamo pianificazione finanziaria (financial planning); il portafoglio titoli è poi una delle forme possibili d investimento, sicuramente la più diffusa, ma certamente non la migliore, anche se tende a divenire la forma più versatile alle esigenze dei risparmiatori. Con la pianificazione si elabora un piano finanziario, ossia uno schema semplice, facilmente leggibile e revisionabile che riporta tutti i flussi finanziari (entrate e uscite certe e presunte) che caratterizzano la nostra vita economica, come gli stipendi, le rendite, i lasciti ereditari, la pensione, l acquisto di una casa o di un automobile, le spese di affitto, le spese impreviste e quelle di tutti i giorni. Una volta redatto, il piano finanziario va aggiornato e corretto nel tempo tutte le volte in cui mutano le nostre esigenze o si verificano eventi non previsti, o semplicemente per annotare i flussi finanziari che hanno avuto la loro manifestazione. Con il piano finanziario è possibile dimensionare il risparmio attuale e futuro, e programmare consumi presenti e futuri ottimizzando l impiego delle risorse a disposizione. Molto spesso siamo portati a risparmiare in modo sommario senza preoccuparci di ciò che possono essere le nostre esigenze future, forse anche perché non siamo in grado di elaborare un piano semplice e nel minor tempo possibile, in realtà non è poi così complicato se disponiamo di un foglio di calcolo, in ogni caso se abbiamo interesse a ottimizzare la scelta di un portafoglio finanziario è necessario prima, impegnarsi ad elaborare un piano finanziario. Nei paragrafi che seguono, prendendo spunto dalle tecniche fondamentali della gestione della finanza aziendale, si forniranno alcune nozioni di base e gli strumenti necessari per redigere un piano finanziario e quindi un metodo di approccio alle decisioni d investimento. Prospetto Fonti e Impieghi A fotografare la struttura finanziaria del nostro patrimonio è il prospetto Fonti e Impieghi, che riportiamo qui di seguito nella forma più comune. 2

4 La colonna di sinistra degli IMPIEGHI elenca l insieme dei beni di proprietà; essa rappresenta la ricchezza a nostra disposizione collocata nelle diverse forme d impiego e raggruppate secondo i criteri di destinazione temporale. La colonna di destra delle FONTI elenca l insieme delle fonti di ricchezza; essa rappresenta sempre la ricchezza a nostra disposizione distinguendo però fra ricchezza di proprietà e ricchezza da debiti, questi ultimi raggruppati secondo i criteri di destinazione temporale. Quindi, se la colonna degli impieghi ci mostra come è distribuita la nostra ricchezza, la colonna delle fonti ci mostra come abbiamo raccolto la nostra ricchezza a disposizione. Le due colonne VALORE riportano il corrispondente importo delle voci elencate. In sostanza le due colonne hanno per oggetto la stessa cosa: la ricchezza. Questa viene osservata da due prospettive differenti: come è stata raccolta (FONTI) come viene impiegata (IMPIEGHI), E per questo che il totale degli impieghi deve essere necessariamente uguale al totale delle fonti. Gli Impieghi sono stati raggruppati in tre sezioni fondamentali: 1. A lungo termine: raggruppano tutte quelle voci di beni destinati a manifestare la loro utilità per molti anni, questo vuol dire che il loro disinvestimento è programmato solo dopo molti anni; 2. A medio termine: raggruppano tutte quelle voci di beni destinati a manifestare la loro utilità solo per pochi anni, in genere si fa riferimento ad un anno, massimo 5 anni; 3. A breve termine: raggruppano tutte quelle voci di beni destinati a manifestare la loro utilità per pochi giorni o mesi, al massimo un anno. Questo raggruppamento nasce soprattutto dall esigenza di distinguere i beni di cui si può apprezzare il beneficio economico solo dopo un arco temporale sufficientemente grande, dai beni che invece bruciano il loro beneficio economico in poco tempo. 3

5 Le Fonti sono raggruppate in tre sezioni fondamentali: 1. Capitale proprio: è quella ricchezza che ha origine dalle nostre risorse: come i familiari (eredità), la nostra capacità di produrre reddito (retribuzione), la nostra capacità di far fruttare gli investimenti (finanziari e non) o semplicemente la nostra fortuna (vincite); 2. Debiti a medio/lungo termine: è quella ricchezza che ha origine dalle risorse di terzi e che ci viene resa disponibile per un certo intervallo di tempo. In genere la ricchezza prestata ha un costo da corrispondere al proprietario sotto forma di interessi; 3. Debiti a breve: si tratta di quella ricchezza che nasce semplicemente da momentanei squilibri dei flussi di cassa, ad esempio, lo scoperto bancario è un debito che nasce da momentanei insufficienze di denaro, anche solo perché i prelievi hanno momentaneamente anticipato i versamenti. Questo raggruppamento nasce dall esigenza di distinguere la ricchezza che risulta da noi pienamente disponibile nel tempo, dalla ricchezza che è destinata ad essere restituita alle scadenze prefissate. Ecco i 5 passi necessari per redigere il primo Prospetto Fonti e Impieghi: 1. Elencare tutti i beni a nostra disposizione con il loro relativo valore. Non occorre individuare le minuzie, ad esempio alla voce Libri è sufficiente associare una stima del loro valore complessivo; se questo poi risultasse esiguo, si può sempre trascurare la voce Libri e sommare il loro valore alla voce Articoli di svago comprendendo anche CD, videocassette, ecc.; 2. Classificare le voci dell elenco secondo il criterio della destinazione temporale: a lungo, a medio o a breve termine; 3. Elencare le fonti della nostra ricchezza con i relativi valori; 4. Classificare le fonti secondo l appartenenza (capitale proprio o di debito) e di destinazione temporale: debiti a medio/lungo o a breve termine; 5. Compilare il prospetto Fonti e Impieghi su un foglio di calcolo nella stessa forma riportata nel nostro esempio. Per analizzare la nostra situazione finanziaria occorre ora individuare i generatori dei flussi finanziari, ossia dobbiamo individuare le origini e le cause di quei flussi che modificano i valori riportati nel prospetto Fonti e Impieghi rendendolo dinamico nel tempo. I Flussi Finanziari Le voci riportate nel prospetto Fonti e Impieghi, devono essere considerati intuitivamente come tanti recipienti di acqua; il loro livello d acqua è variabile nel tempo perché di tanto in tanto qualcuno preleva dell acqua e qualcun altro gliela immette: Analogamente, i flussi finanziari possono essere positivi (entranti) se apportano un incremento del valore delle voci e negative (uscenti) se decrementano il valore delle voci. I flussi finanziari sono dunque spostamenti di ricchezza e come tali hanno un origine ed una destinazione. L origine o la destinazione del flusso può essere a sua volta interna od esterna: 4

6 Mentre il flusso finanziario esterno positivo aumenta il totale della ricchezza (incremento del valore totale delle Fonti e degli Impieghi), il flusso finanziario interno sposta ricchezza da una voce ad un altra senza modificare il totale della ricchezza. Per fare un esempio, supponiamo di vendere l automobile, in questo caso il valore alla voce Automobile verrà diminuito di 35, quindi il nuovo valore sarà 0 e il flusso finanziario generato sarà 35; la destinazione del flusso in questo caso può essere la voce Assegni che dal valore 0.5 passa a Il flusso generato non comporta un aumento del totale della ricchezza, quindi è un flusso interno. Se lo stesso assegno viene girato per pagare un mutuo allora avremo un flusso verso l esterno che porterà in diminuzione sia la voce Assegni sia la voce Mutui e quindi anche il totale della ricchezza per un valore di 35; il prospetto Fonti e Impieghi risulta così modificato: Ricordiamo quindi che la differenza sostanziale fra i flussi interni e i flussi esterni è che i flussi interni generano solo un trasferimento di ricchezza da una voce all altra senza modificare il totale Impieghi e il totale Fonti (che devono essere sempre uguali), i flussi esterni invece creano o distruggono ricchezza e quindi modificano il totale Impieghi e il totale Fonti. È importante notare che se immaginiamo il totale Impieghi come un unico recipiente che raccoglie tutti i valori della colonna Impieghi, anche il totale Fonti è immaginabile come un unico recipiente; entrambi rappresentano la stessa ricchezza quindi in realtà è lo stesso recipiente con un unico valore e tutti i flussi che vi entrano o vi escono sono sempre flussi esterni, questo vuol dire anche: se un flusso 5

7 esterno riduce il totale Impieghi allora anche il totale Fonti si riduce (il pagamento del mutuo con un assegno è l esempio di questo caso). I flussi esterni sono dunque i più importanti perché modificano la ricchezza a nostra disposizione e la sua distribuzione fra le varie voci. Questi oltre ad avere la semplice natura finanziaria (pagamento del mutuo con l assegno), possono avere anche natura economica. Un flusso esterno di natura economica è un flusso generato da un Costo o da un Ricavo, questi vengono elencati nel Prospetto Economico. Prospetto Economico Il concetto di costo e di ricavo che qui intendiamo, vuol dire rispettivamente bruciare ricchezza e creare ricchezza, pertanto i costi e i ricavi sono flussi esterni (di natura economica). Il prospetto che segue è quello economico e riporta una serie di Costi e di Ricavi tipici. Il prospetto Economico va compilato con i suoi valori avendo cura di inserire solo quei ricavi e quei costi che determinano entrate o uscite di denaro, ossia generano un flusso di ricchezza in aumento o diminuzione della ricchezza a disposizione. La svalutazione economica dei beni come l ammortamento della casa o la perdita di un credito v/amici, non vengono considerati come flussi esterni di natura economica, ma di natura finanziaria, quindi vanno riportati solamente sul prospetto Fonti e Impieghi. Il RICAVO NETTO è la differenza fra il totale dei Ricavi e il totale dei Costi, questo se positivo vuol dire che un flusso di ricchezza positivo esterno ha portato in aumento la nostra ricchezza a disposizione. Mentre il prospetto Fondi e Impieghi fotografa la nostra situazione patrimoniale in un dato momento, il prospetto Economico evidenzia dei flussi che si manifestano in un determinato intervallo di tempo e che chiameremo Periodo di calcolo dei flussi. 6

8 Prospetto dei flussi Per calcolare i flussi interni ed esterni (di natura finanziaria o economici), occorre definire un intervallo di tempo da prendere a riferimento. Il periodo di calcolo più frequentemente utilizzato per l analisi infra-annuale è quello mensile, mentre il trimestre e il semestre per le analisi di lungo periodo. Definito il periodo di calcolo dei flussi, il Prospetto dei Flussi è redatto nei 5 passi seguenti: 1. Compilare il prospetto Economico su un foglio di calcolo nella stessa forma riportata nel nostro esempio. Non occorre individuare le minuzie, è sufficiente elencare le voci più significative associando stime attendibili dei valori sia per i Ricavi sia per i costi; le voci elencate nel nostro esempio sono quelle tipicamente usate. 2. Individuare la lista delle operazioni riportate sul Calendario Operazioni che generano flussi interni ed esterni di natura finanziaria relative al periodo di calcolo (i flussi esterni di natura economica sono già riportati nel prospetto Economico). Il Calendario Operazioni è trattato nel paragrafo dedicato al Piano Finanziario. Riprendiamo la lista delle operazioni già citate nel nostro esempio e assegniamole allo stesso periodo di calcolo: - vendita dell automobile per un valore di 35 con pagamento in Assegni; - pagamento del mutuo girando un assegno di 35; - ripartizione del Ricavo netto. 3. Ricopiare il prospetto Fonti e Impieghi su un foglio di calcolo limitandoci alle sole voci. Questo nuovo prospetto viene chiamato Prospetto dei Flussi e riporta nelle due colonne VALORE i flussi interni ed esterni relativi al periodo di calcolo. 4. Ad ogni operazione della lista aggiornare il Prospetto dei Flussi registrando opportunamente il valore dei flussi alle voci interessate dall operazione. Di seguito riportiamo il Prospetto dei Flussi aggiornato alle operazioni del nostro esempio. Da notare che il Ricavo netto è opportunamente ripartito per le Fonti alle voci Ricavi accumulati da investimenti e Ricavi accumulati da retribuzione, per gli Impieghi tutto nella voce Contanti (la ripartizione del Ricavo netto nella colonna Impieghi e nella colonna Fonti non ha regole, è sufficiente usare il buon senso). 7

9 Il prospetto dei flussi è utile per analizzare la dinamica del nostro patrimonio nel tempo e serve in particolare alla determinazione del prospetto Fonti e Impieghi che si presenterà all inizio del periodo di calcolo successivo. Seguendo nel nostro esempio, il prospetto Fonti e Impieghi aggiornato per il periodo di calcolo successivo è il seguente: 8

10 Il Piano Finanziario Il piano finanziario è diviso in due sezioni: 1. il Piano di lungo termine che riporta i flussi finanziari e le relative operazioni che modificano sostanzialmente la struttura del patrimonio; qui viene considerato un arco temporale lungo (ad esempio un decennio o anche più) suddiviso poi in periodi più piccoli (un biennio o anche un anno). 2. Il Piano a breve termine che riporta i flussi finanziari e le relative operazioni che non modificano sostanzialmente la struttura del patrimonio, ma ne permettono la gestione; in genere il piano è biennale o annuale a secondo della suddivisione scelta per il piano a lungo termine, e quindi suddiviso ulteriormente in periodi più piccoli (in genere mensili). 9

11 Il Piano finanziario di lungo termine È caratterizzato da due prospetti: il Piano dei flussi e il Calendario Operazioni di seguito riportati. CP = Capitale Proprio DML = Debiti a medio/lungo termine DBT = Debiti a breve termine ILT = Impieghi a lungo termine IMT = Impieghi a medio termine IBT = Impieghi a breve termine MS = Margine di Struttura MT = Margine di Tesoreria Il Piano dei flussi e il Calendario operazioni vanno compilati contemporaneamente, ogni operazione finanziaria che viene iscritta nel calendario deve subito aggiornare il Piano dei flussi. Nel Piano dei flussi abbiamo suddiviso il quinquennio in 5 anni in modo da poter registrare i flussi finanziari annuali. Ciascuna riga fa riferimento ad una sezione del prospetto Fonti e Impieghi, tranne il Margine di Struttura e il Margine di Tesoreria che sono degli indici di valutazione. Le prime operazioni da inserire sono quelle non controllabili o parzialmente controllabili, in genere si è soliti cominciare con la stima del Ricavo Netto desumibile dal prospetto Economico su un periodo di calcolo annuo. Il Ricavo Netto è un flusso parzialmente controllabile, in particolare vi sono alcune voci fra i costi che non possono essere controllati perché necessari, il valore del flusso generato da queste voci può essere stimato con buona precisione (Affitto, Assicurazione, Manutenzioni vari), così anche alcuni ricavi (retribuzione, interessi su titoli free risk). Una possibilità è quella di stimare un Ricavo Netto non controllabile, e da questo poi agire sulle voci controllabili per determinare un Ricavo Netto massimo e minimo. Nel nostro esempio, se il prospetto Economico fa riferimento ad un periodo di calcolo pari ad un mese e il valore ottenuto del Ricavo Netto lo si considera una stima attendibile, in un anno avremo 1,5*12=18 (altresì immaginiamo che si stabilizzi a 20 a partire dal 3 anno). Immaginiamo di vendere l automobile il primo anno per 35 con pagamento in assegni, il secondo anno utilizziamo lo stesso assegno per pagare il mutuo per 35. In particolare dobbiamo tenere conto che: - le registrazioni dei flussi sul Piano dei Flussi vanno limitate alle voci riportate; - il segno del flusso è importante (positivo se la voce va in aumento, negativo se va in diminuzione); - le due righe con il segno = riportano rispettivamente la differenza algebrica dei due flussi posti alle righe superiori, i Margini sono invece calcolati sommando algebricamente il margine dell anno precedente con il flusso riportato nella casella adiacente in alto. 10

12 Le operazioni che hanno generato i flussi sono state riportate sul Calendario Operazioni. Ogni operazione aggiunta al Calendario operazioni deve subito modificare il Piano dei flussi, così da mantenerlo in ogni istante aggiornato, questo perché si possano subito evidenziare i due Margini che ci serviranno per l analisi finanziaria. È importante ricordarsi di inserire nel Piano finanziario quelle operazioni di trasferimento del debito di medio/lungo termine verso il debito di breve termine per l importo dei debiti prossimi alla scadenza, con ciò si riequilibra la struttura patrimoniale secondo il criterio della destinazione temporale. L analisi va fatta dopo ogni operazione affinché ogni operazione successiva venga scelta accuratamente e quelle precedentemente inserite eventualmente modificate. È chiaro quindi che la pianificazione va fatta iterativamente, aggiungendo o modificando le operazioni (quelle controllabili in particolare), fin quando i Margini non raggiungono il valore desiderato. Il piano va anche aggiornato e aggiustato nel tempo, man mano che nuove stime e nuovi eventi e nuove informazioni si avvicendano. Analisi del Piano di lungo termine Il Margine di Struttura MS > 0 che vuol dire anche Capitale proprio > Impieghi a lungo termine Questa condizione garantisce la stabilità della struttura patrimoniale. Gli impieghi a lungo termine sono beni destinanti a perdurare per lungo tempo prima di essere sostituiti sia perché soddisfano bisogni importanti, sia perché la loro utilità ne risulta massimizzata. Ad esempio: - se vendiamo la casa di residenza dopo pochi anni dall acquisto, ciò comporta non poche spese per la famiglia (spese di trasloco, spese di vendita, spese di allestimento, spese impreviste), nonché una notevole perdita di tempo; - se vendiamo l automobile comprata nuova un anno prima, il valore di vendita risulterebbe molto più basso del valore effettivo, questo perché risulta declassata come auto usata; - se vendiamo dei titoli azionari acquistati qualche anno prima allo stesso prezzo, ci rimetteremo le spese per le commissioni di compravendita (peggio se il prezzo risultasse minore). Per evitare questi spiacevoli fastidi e dissesti patrimoniali, è importante che gli impieghi a lungo termine siano coperti per intero dal capitale proprio; se così non fosse allora vuol dire che una parte dei debiti a medio/lungo termine è destinata a finanziare gli impieghi a lungo termine, questa situazione non è infrequente, spesso richiediamo un mutuo per comprare la casa, ma tutti sappiamo che se i nostri Ricavi netti non sono sufficienti per pagare le rate del mutuo e i relativi interessi, allora iniziano i problemi. Questo ci dice che finanziare gli Impieghi a lungo termine con un debito a medio/lungo termine può essere rischioso ed è tanto più rischioso quanto più lungo e sostanzioso è il debito che acquisiamo e il relativo tasso di interessi. Qualora questa condizione non è verificata in partenza o si ha l intenzione di non rispettarla perché vogliamo fare necessariamente degli acquisti, allora è importante programmare un flusso finanziario che ci riporti alla condizione di stabilità. Nella finanza aziendale questa condizione di stabilità è misurata attraverso degli indici, fra questi il più importante è il Margine di struttura : [MS] = [CP] [ILT] MS = Margine di Struttura CP = Capitale proprio ILT = Impieghi a lungo termine Il consiglio è di mantenere questo indice sufficientemente alto; se è negativo non superare i 5 anni. 11

13 Il Margine di Tesoreria MT > 0 che vuol dire anche Impieghi a breve termine > Debiti a breve termine Questa condizione garantisce la liquidità necessaria per far fronte ai debiti a breve scadenza. Quando il margine di tesoreria è negativo, lo squilibrio finanziario viene subito percepito quando non si riesce ad onorare i debiti di breve scadenza, in particolare se il debito da rimborsare è di medio/lungo termine e scade a giorni, allora il ritardo di pagamento può causare forti perdite per interessi di mora e penalità varie. Per rendere l indice significativo nella valutazione della liquidità necessaria, è importante ricordarsi di inserire nel Piano finanziario quelle operazioni di trasferimento del debito di medio/lungo termine verso il debito di breve termine per l importo dei debiti prossimi alla scadenza, con ciò si riequilibra la struttura patrimoniale secondo il criterio della destinazione temporale. Pertanto il consiglio è di mantenerlo sempre alto per cautelarsi da esborsi improvvisi o nel caso in cui sono previste operazioni finanziarie con esborsi elevati, è importante quindi stabilire quali periodi necessitano di maggiore liquidità. Nella finanza aziendale il Margine di Tesoreria misura la capacità dell azienda di far fronte ai debiti commerciali e in generale ai debiti di breve scadenza; se consideriamo la notevole mole di operazioni finanziarie di breve termine che un azienda commerciale può generare, ci si rende conto quanto importante sia questo indice. [MT] = [IBT] [DBT] MT = Margine di Tesoreria IBT = Impieghi a breve termine DBT = Debiti a breve termine Il Piano finanziario di breve termine È caratterizzato da due prospetti: il Piano dei flussi e il Calendario Operazioni di seguito riportati. CP = Capitale Proprio DML = Debiti a medio/lungo termine DBT = Debiti a breve termine ILT = Impieghi a lungo termine IMT = Impieghi a medio termine IBT = Impieghi a breve termine MT = Margine di Tesoreria Il Piano dei flussi e il Calendario operazioni vanno compilati contemporaneamente; ogni operazione finanziaria che viene iscritta nel calendario deve subito aggiornare il Piano dei flussi. Nel Piano dei flussi abbiamo considerato solo i primi 5 mesi dell anno per non appesantire la grafica. 12

14 Le prime due righe del Piano dei flussi fanno riferimento alle due sezioni del prospetto Fonti e Impieghi, la terza riga è il Margine di Tesoreria e ci servirà come indice di valutazione. Si consiglia di stimare le voci del prospetto Economico dal primo mese all ultimo mese dell anno (per bimestre se il Piano finanziario di breve termine è redatto per bimestre). Il metodo di calcolo dei Piano dei flussi a breve termine è analogo a quello a lungo termine. Ogni operazione aggiunta al Calendario deve subito modificare il Piano dei flussi, così da mantenerlo in ogni istante aggiornato, questo perché si possa subito evidenziare il margine di Tesoreria. È importante ricordarsi di inserire nel Piano finanziario quelle operazioni di trasferimento del debito di medio/lungo termine verso il debito di breve termine per l importo dei debiti prossimi alla scadenza, con ciò si riequilibra la struttura patrimoniale secondo il criterio della destinazione temporale. L analisi va fatta dopo ogni operazione, affinché ogni operazione successiva venga scelta accuratamente e quelle precedentemente inserite eventualmente modificate. È chiaro quindi che la pianificazione va fatta aggiungendo o modificando le operazioni, fin quando i Margini non raggiungono il valore desiderato. Il piano va anche aggiornato e aggiustato nel tempo, man mano che nuove stime e nuovi eventi e nuove informazioni si avvicendano. Analisi del Piano di breve termine Il Margine di Tesoreria MT > 0 che vuol dire anche Capitale a breve termine > Impieghi a breve termine Questa condizione garantisce la liquidità necessaria per far fronte ai debiti a breve scadenza. Quando il margine di tesoreria è negativo, lo squilibrio finanziario viene subito percepito quando non si riesce ad onorare i debiti di breve scadenza, in particolare se il debito da rimborsare è di medio/lungo termine e scade a giorni, allora il ritardo di pagamento può causare forti perdite per interessi di mora e penalità varie. Per rendere l indice significativo nella valutazione della liquidità necessaria, è importante ricordarsi di inserire nel Piano finanziario quelle operazioni di trasferimento del debito di medio/lungo termine verso il debito di breve termine per l importo dei debiti prossimi alla scadenza, con ciò si riequilibra la struttura patrimoniale secondo il criterio della destinazione temporale. Pertanto il nostro consiglio è quello di mantenerlo sempre alto per cautelarsi da esborsi improvvisi o nel caso in cui sono previste operazioni finanziarie con esborsi elevati, è importante quindi stabilire quali periodi necessitano di maggiore liquidità. Nella finanza aziendale il Margine di Tesoreria misura la capacità dell azienda di far fronte ai debiti commerciali e in generale ai debiti di breve scadenza; se consideriamo la notevole mole di operazioni finanziarie di breve termine che un azienda commerciale può generare, ci si rende conto di quanto importante sia questo indice. [MT] = [IBT] [DBT] MT = Margine di Tesoreria IBT = Impieghi a breve termine DBT = Debiti a breve termine 13

15 L allocazione delle risorse Quando si parla di allocazione delle risorse, ci si riferisce al problema di ridistribuire la ricchezza disponibile fra gli Impieghi di lungo/medio/breve termine. Con la pianificazione finanziaria abbiamo evidenziato l importanza dei Margini di Struttura e di Tesoreria per la stabilità patrimoniale, abbiamo anche suggerito come dimensionare le sezioni del prospetto Fonti e Impieghi, ma non abbiamo parlato di come ridistribuire la ricchezza all interno delle sezioni. La scelta delle operazioni controllabili da inserire nel Piano finanziario, in realtà non modifica solo le dimensioni delle sezioni, ma anche le voci all interno delle sezioni stesse, quindi nella pianificazione occorre scegliere fra tutte le possibili operazioni disponibili quelle che consentono una buona distribuzione della ricchezza fra le voci di una stessa sezione. Non vogliamo qui imporre particolari metodi di scelta, anche perché le esigenze e le preferenze dei singoli è assai diversa, ci limitiamo semplicemente a fare un esempio per evidenziare un criterio che ci sembra comune a tutti. Se nel conto corrente bancario abbiamo una somma sovradimensionata per le normali esigenze di liquidità, sarebbe opportuno prenderne una parte e destinarla alla sezione di lungo e medio termine. La domanda che ci poniamo è: quale bene acquistare? Le scelte più comuni possono essere le seguenti: 1. Acquisto l automobile (o altro) perché mi serve. 2. Acquisto la moto perché l ho sempre desiderata. 3. Investo in beni reali per guadagnare soldi. 4. Investo in un portafoglio titoli per guadagnare soldi. In ogni caso, per una qualsiasi delle scelte elencate, il nostro consiglio è quello di tenere d occhio le spese di gestione, ossia quelle spese che servono per mantenere funzionale il bene che si vuole acquistare: per l automobile e la moto bisogna tener conto delle tasse e soprattasse, delle spese di manutenzione ecc.; ma anche il portafoglio titoli richiede delle spese di gestione, primo fra tutti il tempo per la ricerca delle informazioni; in altre parole, bisogna conoscere tutte le caratteristiche dell investimento, sia che si tratti di beni reali, sia che si tratti di un portafoglio titoli La pianificazione da sola non è sufficiente per dimensionare il portafoglio titoli, ma è sicuramente necessaria; di ogni investimento dobbiamo prima conoscere le sue caratteristiche e le spese di gestione per poter decidere e scegliere con piena consapevolezza dei vantaggi e degli svantaggi. 14

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