WORKSHOP 08/10/ RETI E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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1 WORKSHOP 08/10/ RETI E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Intervento Gli obiettivi e i programmi di Regione Lombardia verso il sistema delle PMI e delle Reti in particolare Contesto Dott.ssa Olivia Postorino Dirigente UO Programmazione comunitaria (DG Attività produttive, Ricerca e Innovazione) - Regione Lombardia Regione Lombardia è caratterizzata da un sistema imprenditoriale composto da oltre imprese (a dati del Censimento ISTAT generale industria e servizi di settembre scorso) tra settore secondario e terziario che occupano circa 3,7 mln di addetti. Di queste circa sono nel settore secondario-industriale (industria in senso stretto + costruzioni) che occupano più di 1,3 mln di addetti, pari al 27% dell occupazione regionale. L export lombardo rappresenta circa il 28% di quello nazionale ed è pari a 108 mln (dati ISTAT 2012) e proprio l export risulta un elemento chiave per la ripresa economica lombarda, con un costante aumento dal punto più basso del 2009 seppure nel 2012 abbia visto un rallentamento (+ 3,7% rispetto al 2011 dopo un + 10,8 % nel 2011 rispetto al 2010). Nei primi 6 mesi del 2013 ha fatto registrare una cifra pari a più di 54 mln (dati ISTAT), sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo dell anno scorso, grazie ad un aumento delle esportazioni fuori UE che ha controbilanciato la diminuzione registrata con i Paesi UE. Quadro delle politiche di RL a favore delle aggregazioni/reti d impresa Regione Lombardia, anche nell ottica degli obiettivi espressi dalla Commissione Europea nello Small Business Act, ha posto una particolare attenzione sul tema delle reti d impresa ed aggregazioni già da diversi anni. La L. r. n. 1 sulla competitività delle imprese e del territorio del 2007 ha infatti tra i suoi obiettivi quello di favorire l aggregazione delle imprese ed il consolidamento delle reti di condivisione; ciò si sostanzia in particolare in misure relative alla costituzione di fondi di investimento in capitale di rischio ed altri specifici strumenti finanziari, anche con l apporto di soggetti pubblici e privati, iniziative per l accertamento delle condizioni di accesso ad agevolazioni ed incentivi tributari e contributivi anche a livello nazionale e comunitario nonché lo sviluppo della responsabilità sociale d impresa ed il miglioramento della qualità delle relazioni industriali. Al di là delle regole, il tema delle reti di imprese diventa importante soprattutto nel contesto di crisi economica e finanziaria in cui ci troviamo. Infatti, il sistema produttivo regionale, come conseguenza della crisi economica, sta attraversando una fase di trasformazione, resa sempre più urgente dalla necessità di fare fronte alla competitività internazionale sia mediante un progressivo processo di consolidamento del tessuto produttivo regionale sia attraverso lo sviluppo di forme produttive e organizzative più strutturate e di forme di aggregazione. Il motivo di tale tendenza è dovuta al fatto che le reti di imprese si costituiscono sulla base di differenti esigenze, in primis quella di superare i vincoli dimensionali che comportano l impossibilità di disporre di risorse finanziarie sufficienti per aumentare la competitività e realizzare investimenti in innovazione e ricerca. I cluster, le reti di impresa e altri tipi di associazioni tra imprese possono inoltre rappresentare un contesto favorevole all incontro tra i vari attori del modo dell imprenditoria, dell istruzione, della ricerca e del settore pubblico e incoraggiare lo sviluppo di start up innovative nonché delle cosiddette industrie emergenti, stabilizzando l occupazione e in alcuni casi creando nuove opportunità di lavoro. 1

2 Un altro aspetto importante è il tema delle filiere; queste infatti verrebbero rafforzate proprio attraverso il sostegno alle reti, incidendo da un lato sul consolidamento delle specializzazioni e dall altro sullo sviluppo di nuove competenza, nuovi prodotti e nuovi mercati. L attenzione della Regione alle forme di aggregazioni è stata confermata anche nel PRS, che pone tra le priorità dei prossimi 5 anni il sostegno a favore di tali forme di business, facilitandone la creazione e lo sviluppo. Fra gli interventi realizzati negli ultimi anni figurano: il Programma DRIADE (Distretti regionali per l innovazione, l attrattività ed il dinamismo dell economia locale), con una dotazione di 23 mln in parte cofinanziati (14 mln ) da Regione Lombardia e MISE, per la promozione di nuove prassi di supporto alla nascita e al consolidamento di sistemi produttivi locali ed alla collaborazione in rete delle PMI. Tale programma ha sostenuto numerose filiere comprendenti oltre 300 MPMI. In particolare il sottoprogramma DAFNE con il bando di fine 2009, ha avuto lo scopo di riconoscere quelle aggregazioni di imprese, PMI e grandi imprese, che, essendo in ambiti esterni a quelli dei distretti specialistici e dei meta-distretti lombardi, non erano coinvolte nelle politiche di supporto ai distretti. Lo stesso programma DAFNE, con 3 bandi specifici (totale risorse pari a circa 3,5 mln ), ha inoltre finanziato con contributi a fondo perduto la promozione internazionale di questi sistemi produttivi riconosciuti dal bando 2009, per migliorare il loro posizionamento in ambito internazionale anche rispetto alle istituzioni e alle università/centri di ricerca esteri. In particolare il bando più recente (il terzo), con risorse pari a , pubblicato nel dicembre scorso e con il termine di presentazione delle domande chiuso a gennaio 2013, ha finanziato progetti, con un contributo massimo per ciascuno pari a , di durata annuale dalla pubblicazione della graduatoria (avvenuta nel maggio scorso, quindi da realizzarsi entro maggio 2014) e riguardanti la creazione e rafforzamento di partnership strategiche internazionali, la partecipazione a gare internazionali, lo sviluppo di partnership tecnologiche in Paesi esteri target con collaborazioni con imprese, Università e centri di ricerca di tali Paesi ed azioni di outing (missioni all estero per partecipazioni a fiere o creazione di alleanze) e di incoming (organizzazioni da parte di imprese lombarde di incontri in Lombardia per attrarre interlocutori esteri sul nostro territorio). il Bando ERGON. L iniziativa, promossa e cofinanziata da Regione Lombardia, Ministero dello Sviluppo Economico e Sistema delle Camere di Commercio lombarde ed in attuazione dell obiettivo Imprenditorialità della L.r. n. 1/2007, ha individuato nello sviluppo delle aggregazioni in forma stabile tra imprese un decisivo fattore di competitività del sistema economico lombardo. Si concentra sulle seguenti due azioni specifiche per la creazione di aggregazioni di imprese e per la promozione ed animazione delle aggregazioni di impresa: L azione 1, attuata con un bando aperto da ottobre 2011 a febbraio 2012, è rivolta al consolidamento ed allo sviluppo in forme giuridicamente riconoscibili di aggregazioni esistenti tra MPMI lombarde dei settori dell artigianato, manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi in forma di contratti di rete, ATI, contratti di consorzio o gruppi cooperativi paritetici nonché la creazione di nuove aggregazioni, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, servizi e di nuovi business in nuovi mercati. I progetti devono riguardare processi di specializzazione produttiva e/o di erogazione di servizio per aumentare la competitività sul mercato delle imprese aggregate, tramite la razionalizzazione dei costi, l aggregazione di capacità, competenze e risorse e lo scambio di 2

3 conoscenze sull innovazione di processo/prodotto/servizio/organizzativa. L agevolazione consiste in un contributo in conto capitale per un massimo di 50 % della spesa ammissibile (e fino a un massimo di a progetto) di progetti con spesa ammissibile pari almeno a e da realizzarsi entro il 20 maggio Il bando ha avuto inizialmente una dotazione finanziaria pari a 18,5 mln, aumentata a 19,4 mln (suddivisa tra poco meno di 14 mln a carico delle risorse autonome regionali e di quelle provenienti dal MISE ed assegnate al bilancio regionale e 6 mln dal Sistema camerale lombardo) per finanziare circa 80 progetti selezionati (su 377 domande presentate), di cui l 86% riguardanti contratti di rete, che hanno attivato circa 40,1 mln di investimenti. L azione 2 dedicata alla promozione ed animazione delle aggregazioni di impresa ed attuata con il bando aperto da settembre 2011 a novembre dello stesso anno. Con questo bando si intende riconoscere ai soggetti intermedi, quali le associazioni imprenditoriali, la capacità di una azione sussidiaria a quella regionale per diffondere la cultura del fare rete e sostenere la capacità aggregativa tra imprese, entrambi importanti fattori di competitività per il sistema imprenditoriale lombardo. I progetti, da realizzare entro il 31 marzo 2014 e presentati da associazioni imprenditoriali in partenariato con Università, uffici per il trasferimento di conoscenze tra Università ed imprese e centri di ricerca, devono essere finalizzati in particolare a favorire sia la definizione e realizzazione di attività e servizi a sostegno del sistema di MPMI lombarde dei settori dell artigianato, manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi alle imprese nonché i processi che, tramite l aggregazione delle imprese, possono aumentarne la competitività. Le agevolazioni consistono in un contributo in conto capitale per un massimo del 50 % della spesa ammissibile (e fino a a progetto) di progetti con spesa ammissibile pari almeno a Il bando, con una dotazione complessiva pari a 2 mln, vede il finanziamento di 15 progetti (su 18 domande presentate) con circa 1,9 mln di contributi concessi e 3,8 mln di investimenti attivati. ERGON ha visto la partecipazione di più di 1500 imprese, in gran parte piccole e medie, localizzate per metà nelle Province di Milano e Brescia ed appartenenti ai settori meccanico-elettronico, di servizi informatici e servizi di consulenza. il Bando Sostegno alle reti di impresa (iniziativa inserita nell asse 1 del POR FESR Competitività In attuazione della linea di intervento Sostegno alla crescita della capacità competitiva delle imprese lombarde, Azione F Sostegno alle reti di imprese dell Asse 1 POR FESR , il bando promuove il consolidamento e la creazione di aggregazioni in forma stabile tra imprese, tramite la realizzazione di progetti volti all innovazione a livello di: prodotto, processo ed organizzazione. Il bando, con una dotazione finanziaria pari a 6 mln, finanzia progetti presentati da aggregazioni in contratto di rete di almeno 3 MPMI da realizzarsi entro marzo 2015 e riguardanti: lo sviluppo e miglioramento di funzioni condivise dall aggregazione (progettazione, logistica, servizi connessi, comunicazione, etc.) finalizzate all aumento dell efficienza e della produttività e all ampliamento della capacità produttiva e al miglioramento della performance delle singole imprese; lo sviluppo di sistemi e strumenti integrati di gestione dei processi organizzativi e gestionali interni 3

4 la realizzazione di attività di servizio comuni, per ideare nuovi prodotti e servizi, per mettere a punto nuovi processi produttivi, logistici o distributivi o per permettere un notevole miglioramento dei prodotti, servizi e processi esistenti lo sviluppo di nuovi business centrati su nuovi prodotti o servizi con caratteristiche di novità rispetto al mercato e/o incentrati sull utilizzo di nuove tecnologie. Il bando prevede un contributo, per progetti con spesa ammissibile pari almeno a , pari a massimo il 40 % della spesa ammissibile e a progetto. Alla chiusura del bando il 15 luglio scorso, sono state presentati circa 160 progetti che sono attualmente oggetto di valutazione. Bando voucher per l internazionalizzazione delle PMI lombarde 2013 (asse 1 - AdP RL- CCIAA). Con tale bando, pubblicato sul BURL lo scorso febbraio con risorse complessive pari a circa 5,8 mln vengono sostenute, tramite contributi a fondo perduto in forma di voucher erogati a sportello a partire dal 5 marzo u.s., le seguenti attività delle PMI relative ad: acquisto di servizi di supporto all internazionalizzazione (Voucher A): voucher di per una spesa minima di per l acquisto di tali servizi presso soggetti attuatori qualificati (associazioni di imprese, consorzi, associazioni di categoria e territoriali) erogati entro il 15 maggio 2014; partecipazione a missioni economiche all estero in forma coordinata (Voucher B): voucher di importo variabile, secondo l area della missione (da per l area Mediterraneo e Balcani a per l area BRICS, NAFTA e Turchia), a copertura dei costi di partecipazione di minimo 5 imprese a missioni imprenditoriali all estero per incontri con imprese estere volti a favorire i rapporti economici e commerciali, svolti tra il 1 febbraio 2013 ed il 31 gennaio 2014; partecipazione a fiere internazionali all estero (Voucher C): voucher per il finanziamento della partecipazione a fiere internazionali all estero scelte dalle imprese stesse, sia in forma aggregata (organizzata dai soggetti attuatori con la presenza di minimo 8 imprese) che individuale e svolte tra il 1 febbraio 2013 ed il 31 gennaio L importo del voucher dipende dall area geografica e prevede una premialità in caso di prima partecipazione alla fiera prescelta. Ogni impresa può richiedere voucher delle 3 tipologie per un contributo complessivo massimo pari a Finora sono stati finanziati complessivamente circa voucher per un importo totale di 6,2 mln di cui: - voucher A: 650 per 1,3 mln - voucher B: 801 per 1,7 mln - voucher C: 1482 per 3,2 mln Tale risultato ha richiesto quindi due rifinanziamenti (a maggio ed agosto scorsi) per un importo di circa rispetto all ammontare iniziale del bando, pari a 5,8 mln, portando le risorse allocate dal bando a circa 6,6 mln. Attualmente è aperta l ultima finestra, che si chiuderà il 31 gennaio 2014, per la presentazione di domande di voucher per iniziative programmate dal 10 ottobre 2013 al 31 gennaio Per il futuro è allo studio l applicazione di una modalità innovativa e concreta di utilizzare il rating di rete per facilitare l accesso al credito di forme strutturate di aggregazione nell utilizzo dei fondi BEI. 4

5 Politiche a favore di aggregazioni/reti d impresa nella programmazione comunitaria Nella politica di coesione UE avranno certamente un ruolo importante le Reti d impresa e le aggregazioni, dato che il loro sviluppo è posto all interno di due dei quattro Obiettivi tematici (OT) sui quali dovranno concentrarsi maggiori risorse finanziarie all interno dei PO delle regioni più sviluppate, come prevede il criterio della concentrazione tematica stabilito nella proposta di Regolamento FESR: l OT 1 Rafforzamento della ricerca, sviluppo tecnologico e dell innovazione, con la promozione delle reti e dei cluster per aumentare gli investimenti in R&I, e l OT 3 Aumento della competitività delle imprese, con la priorità d investimento riguardante lo sviluppo di nuovi modelli di attività delle PMI, in particolare per favorire l internazionalizzazione. Inoltre nel Position Paper Italia, presentato lo scorso dicembre, la CE ha definito tra i vari obiettivi, che dovranno essere alla base della politica di coesione in Italia, quello riguardante il rafforzamento della ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione. In particolare viene affermato come questo potenziamento nel mondo imprenditoriale debba passare per il sostegno e la promozione dei cluster e delle reti d impresa, anche sfruttando le potenzialità dei distretti industriali. Tali indicazioni sono state quindi recepite nella bozza di Accordo di Partenariato, il documento strategico nazionale per la politica di coesione UE , dove il MISE prevede proprio di concentrare le maggiori risorse sugli OT 1 e 3 e dove è stato previsto un obiettivo ( Miglioramento delle condizioni per la nascita di nuove imprese, crescita dimensionale delle micro e piccole imprese e consolidamento strutturale economico e patrimoniale delle PMI ). In particolare l OT 3 contempla interventi finalizzati ad incentivare l aumento dimensionale delle micro e piccole imprese e forme di collaborazione stabile e strutturata tra imprese, quali le reti d impresa, per realizzare funzioni di impresa in forma associata quali R&S e internazionalizzazione. A tal proposito saranno previsti interventi a carattere negoziale rivolti direttamente a imprese-chiave, o a specifiche reti territoriali di imprese o filiere tecnologiche, se questi soggetti hanno le potenzialità di generare effetti diffusivi di rafforzamento di sistemi territoriali o di filiera, a beneficio delle PMI esistenti o nella logica di attrarre investimenti nell area. In quest ottica, Regione Lombardia ha confermato nel suo Documento Strategico Unitario (DSU) per la programmazione comunitaria la sua volontà di sostenere la creazione di reti in chiave di cooperazione attraverso il supporto ai distretti e ai cluster tecnologici e creativi, per una crescita collaborativa basata sullo sviluppo di interazioni rivolte alla condivisione di risorse e conoscenze, all innovazione ed all internazionalizzazione, nonché di reti di impresa del terziario e reti per il posizionamento competitivo a livello nazionale e internazionale. In quest ottica saranno progettate azioni che vedono le aggregazioni tra imprese come strumento efficace per promuovere le attività di ricerca, sviluppo e innovazione, l internazionalizzazione delle stesse imprese coinvolte nonché la diffusione di azioni di efficienza energetica. Le reti d impresa sostengono infatti attività quali lo sviluppo di processi e tecnologie produttive all interno di filiere produttive di fornitura e subfornitura, il trasferimento tecnologico, lo sviluppo di piattaforme e/o servizi logistici integrati nonché di modelli per l accesso ai mercati internazionali che favoriscono gli obiettivi suddetti. Naturalmente la strategia di Regione Lombardia a favore delle reti d impresa nel nuovo POR FESR potrà sfruttare anche possibili sinergie offerte anche dagli altri fondi UE a regia diretta, in primis il Programma per la competitività delle PMI (COSME) che contempla, tra le azioni per 5

6 migliorare la competitività delle imprese europee, proprio il sostegno allo sviluppo ed al consolidamento di cluster e di reti d impresa. Infine è da sottolineare come tutte le proposte di misure future su queste tematiche dovranno confrontarsi con gli sviluppi nell adozione dei nuovi orientamenti CE sugli aiuti di Stato, attualmente in fase di conclusione dopo la chiusura delle fasi di consultazioni della CE nei mesi precedenti, in particolare quelli de minimis e in esenzione (GBER), in materia di aggregazioni/reti d impresa ed internazionalizzazione. Nell ottica di favorire le aggregazioni d impresa si pone anche il PdL Libertà d impresa e competitività, approvato dalla Giunta regionale il 31 ottobre u.s., recante modifiche migliorative della L.r. n. 1/2007. Tale proposta di legge regionale ha lo scopo non solo di introdurre alcune disposizioni di adeguamento/aggiornamento alla normativa nazionale ma anche di garantire una maggiore semplificazione e liberalizzazione in materia di attività produttive, ricerca e innovazione ed offrire una risposta adeguata alle esigenze del mondo imprenditoriale nell attuale contesto economico, attraverso strumenti flessibili e mirati da introdurre anche in forma sperimentale. Il PdL individua due principali obiettivi per lo sviluppo del sistema economico lombardo: la maggiore valorizzazione del capitale umano ed il sostegno agli investimenti in R&I, tramite lo sviluppo di un adeguato ecosistema dell innovazione. Tra le principali novità inserite si sottolinea in particolar modo l introduzione dei seguenti nuovi strumenti per favorire la competitività delle imprese: l Accordo per la competitività che si sostanzia nella stipula di un accordo sostitutivo di tutti i procedimenti amministrativi necessari all avvio della nuova impresa, con reciproci obblighi tra imprese ed Pubblica Amministrazione, per promuovere l attrazione di nuovi investimenti sul territorio e che rappresenta la base di partenza per la sperimentazione delle zone a zero burocrazia ; crediti d imposta a favore delle imprese coinvolte nell ambito di tali accordi per la competitività, a valere sia sulle imposte regionali sia, in accordo con i Comuni, su quelle comunali; accesso al credito modulato rispetto alla dimensione d impresa; agevolazioni differenziate rispetto alla dimensione d impresa e consistenti in voucher, incentivi, contributi ed altre forme di intervento finanziario basate principalmente su fondi rotativi; Inoltre, oltre a garantire una maggiore semplificazione dei procedimenti per l avvio d impresa tramite una responsabilizzazione più focalizzata sui professionisti abilitati al rilascio delle certificazioni richieste dalla legge e una riorganizzazione dei SUAP per uniformare sul territorio i livelli di servizio per le imprese ed un maggiore interscambio con il Registro delle imprese delle CCIAA, introduce un concetto più ampio ed inclusivo di aggregazioni che supera l originario concetto di distretti, attualmente disciplinati compiutamente dalla normativa nazionale. Si rivolge in particolare alle nuove forme di aggregazioni, comprensive di reti d impresa e cluster tecnologici, quali strumenti per migliorare la competitività del sistema imprenditoriale lombardo e che sono orientate alla condivisione di risorse e conoscenze, nonché al supporto all innovazione, internazionalizzazione, organizzazione e logistica. A favore di tali aggregazioni sono previsti non solo strumenti finanziari dedicati, quali fondi d investimento in capitale di rischio, ma anche azioni volte al miglioramento dell accesso ad agevolazioni ed incentivi tributari e contributivi regionali, nazionali e comunitari ed allo sviluppo della responsabilità sociale d impresa. 6

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