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1 A N P A R Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati LA PRODUZIONE DI RIFIUTI INERTI IN ITALIA A cura di Ing. Giorgio Bressi Settembre 2003

2 A.N.P.A.R. (Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati) è un associazione di categoria senza alcun fine di lucro né finalità commerciali. Le finalità dell Associazione sono quelle di promuovere lo sviluppo ed il progresso delle tecniche di produzione e soprattutto di impiego degli aggregati inerti riciclati, con particolare attenzione alle applicazioni di carattere infrastrutturali, e di assistere gli associati in tutti gli aspetti della loro attività operativa. Al fine di perseguire tali obbiettivi ANPAR nei suoi primi anni di vita ha già raggiunto i seguenti traguardi: Definizione di un Accordo di Programma di settore, a livello locale, in collaborazione con la Regione Toscana Definizione di un Accordo di Programma di settore, a livello locale, in collaborazione con la Regione Liguria Definizione di un Accordo di Programma di settore, a livello locale, in collaborazione con la Provincia di Bologna Adesione ad ANCE, come socio aggregato, per lo sviluppo di sinergie tra le imprese edili e gli impianti di riciclaggio Censimento degli impianti di riciclaggio sul territorio italiano Contributo alla definizione della norma UNI Contributo all emanazione da parte di stazioni appaltanti (FS, province, comuni) di capitolati speciali d appalto Come obiettivi futuri invece si prefigge: Definizione di un Accordo di Programma di settore, a livello nazionale, in collaborazione con i Ministeri (Ambiente Industria) Definizione di un Accordo di Programma di settore, a livello locale, in collaborazione con la Regione Lombardia Creazione di un marchio volontario di qualità Marcatura CE per l utilizzo di materiale riciclato Per gli associati è inoltre già operativa una società in grado di offrire, ai migliori prezzi di mercato, servizi in tema di qualità (certificazione ISO 9000, Vision 2000), ambiente (certificazioni ISO 14000, EMAS) e sicurezza (D.Leg 626/94 e sicurezza delle macchine).

3 1. PREMESSA In Italia, così come in Europa, la produzione di rifiuti è andata progressivamente aumentando quale sintomo del progresso economico e dell aumento dei consumi. La diversificazione dei processi produttivi ha inoltre generato la moltiplicazione della tipologia dei rifiuti con effetti sempre più negativi per l ambiente. Le considerevoli quantità di rifiuti prodotti, che tendono sempre più ad incrementarsi, unite alle difficoltà di smaltimento e alla crescita dei costi di trattamento, hanno determinato un sempre maggior interesse verso il riciclaggio, la possibilità cioè di recuperare alcune frazioni dei rifiuti reinserendoli nei cicli produttivi sotto forma di materie prime seconde. La stessa Comunità Europea, nell intraprendere una nuova strategia per una più razionale politica e gestione del rifiuto, ha attribuito una notevole importanza, oltre che alla prevenzione ed allo smaltimento sicuro dei rifiuti inevitabili, alle azioni volte ad aumentare il riciclaggio ed il riutilizzo. Oggi tuttavia l Italia, per quanto attiene le percentuali di recupero, si colloca in una posizione piuttosto arretrata rispetto agli altri paesi europei, in particolare nel settore dei rifiuti da costruzione e demolizione. Il settore delle costruzioni, ancora oggi, fa purtroppo un utilizzo indiscriminato delle risorse naturali. Ciò ha comportato un prelievo di risorse superiore alla capacità di rinnovamento ed una produzione di rifiuti maggiore della capacità di assorbimento degli stessi da parte dell ambiente. Da una parte si pensava di poter disporre di una riserva illimitata di materie prime, dall altra che la natura e la quantità dei rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione non rappresentassero un effettivo problema di smaltimento. Oggi, alla luce delle esperienze condotte, si può affermare che tale comportamento non è più sostenibile. Infatti da una parte la necessaria domanda di aggregati ha generato forti impatti sul territorio a causa di una attività estrattiva che, con molta difficoltà, riesce ad essere pianificata e regolamentata, dall altra il notevole quantitativo di rifiuti proveniente dal ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 1

4 settore edile ha generato una domanda di impianti di smaltimento difficile da soddisfare e che, tra l altro, ha comportato il frequente abbandono in discariche abusive, distribuite nelle aree periferiche dei centri urbani. ANPAR sta lavorando attivamente per diffondere la cultura del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione nonché per promuovere le potenzialità dell utilizzo degli aggregati riciclati quale risorsa complementare ed alternativa alle materie prime naturali. A tale scopo ANPAR ha presentato a RICICLA 2001 uno studio sulla quantificazione dei rifiuti inerti. Tale studio ha rappresentato un primo e fondamentale momento di approfondimento per poter comprendere l entità del problema dei rifiuti da costruzione e demolizione e creare i presupposti per poterlo affrontare adeguatamente. La quantificazione dei volumi prodotti è infatti un presupposto irrinunciabile di un adeguata politica di gestione dei rifiuti. Nella successiva edizione, RICICLA 2002, ANPAR si è posta due obiettivi: il primo di confermare la validità degli indici di produttività e delle caratteristiche qualitative dedotti dallo studio pilota del 2001, il secondo quello di offrire un quadro della propria realtà associativa che rappresenta una parte sostanziale della realtà del riciclaggio dei rifiuti inerti in Italia. Nella presente edizione si è ripercorsa la strada dell anno passato nell intenzione di rendere pubblici i dati forniti direttamente dai gestori di impianti di riciclaggio che hanno aderito all iniziativa sulla base della dichiarazione M.U.D. del Come emerge dalla Fig. 1.1 gli impianti sono dislocati principalmente al nord Italia e, in numero inferiore, al centro e al sud Italia. La difficoltà di effettuare un censimento completo degli impianti di riciclaggio attivi in Italia e la conseguente mancanza di dati in merito, non consente di determinare con certezza la rappresentatività del campione analizzato. Tuttavia i dati raccolti sono gli unici attualmente disponibili, e soprattutto attendibili, sulle quantità di rifiuti da C&D riciclati. 2 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

5 Fig. 1.1 Dislocazione degli impianti che hanno partecipato alla ricerca NORD Piemonte: 1) Cavit S.p.A. Lombardia: 1) Consorzio Comense Inerti S.p.A. 2) Ecoter SpA 3) Monvil Beton S.r.l. (3 impianti) 4) Nuova Beton S.p.A. 5) CON.B.R.I S.r.l. Liguria : 1) Inert.eco S.r.l. Veneto: 1) Old Beton S.p.A. (4 impianti) Emilia Romagna: 1) C.A.R. S.r.l. 2) Pescale S.p.A. Trentino Alto Adige 1) Provincia di Bolzano (17 imp.) CENTRO Toscana: 1) Del Debbio S.p.a. 2) Varia Versilia Ambiente S.r.l. 3) C.Li.R.I. S.r.l. Abruzzo : 1) Lesmoter S.n.c. Marche 1) Ecoinerti S.r.l. SUD Campania: 1) Italambiente S.r.l. 2) Ecam S.r.l 3) Edil Cava ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 3

6 2. ASPETTI QUALITATIVI La composizione dei rifiuti inerti risulta molto variabile, sia per la diversa origine dei rifiuti, sia in funzione di fattori quali le tipologie e le tecniche costruttive locali, il clima, l'attività economica e lo sviluppo tecnologico della zona, nonché le materie prime e i materiali da costruzione localmente disponibili. Dall analisi dei dati forniti dagli impianti di riciclaggio coinvolti nella ricerca emerge che circa il 90% del materiale conferito appartiene alla famiglia dei codici CER 17 xx xx (Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione - compreso il terreno proveniente da siti contaminati). 10% Rifiuti conferiti con codice CER diverso da 17 xx xx Rifiuti conferiti con codice CER appartenente alla famiglia 17 xx xx 90% Figura 2.1: Raffronto grafico dei quantitativi di rifiuti da C&D conferiti appartenenti e non al codice CER 17 xx xx La maggior parte degli impianti riceve infatti quasi esclusivamente rifiuti appartenenti a tale categoria. Dalla figura 2.2 emerge che il rapporto tra il conferito appartenente alla categoria CER 17.xx.xx e il conferito totale risulta inferiore a 0,70 4 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

7 solo per quattro impianti. Le ragioni di tale differenza sono da ricercarsi nelle particolari risorse ed attività economiche dei rispettivi bacini d utenza. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Varia Versilia Ambiente Inert.Eco. Srl Ecam srl Cavit spa Italambiente srl Ecoter spa Edil Cava Lesmoter Del Debbio spa Old Beton spa (4) Monvil Beton (3) Nuova Beton Pescale CLIRI CAR Consorzio comense Provincia di Bolzano (17 impianti) CON.B.R.I S.r.l. Figura 2.2: Visualizzazione del rapporto tra il conferito appartenente alla categoria CER 17.xx.xx ed il totale conferito Per quanto concerne invece i rifiuti appartenenti al codice CER 17.xx.xx, dall analisi della Fig. 2.3 (in cui è riportata la composizione media del rifiuto trattato in tutti gli impianti oggetto della presente indagine) e delle successive (che riportano la situazione specifica dei diversi impianti) emerge che, sebbene in proporzioni diverse, i rifiuti inerti sono essenzialmente composti dalle seguenti tipologie di rifiuti: - CER Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e ; - CER Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce ; - Terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce Tali rifiuti, assoggettati ad un trattamento di selezione, separazione delle frazioni ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 5

8 leggere indesiderate e classificazione granulometrica, conforme ai dettami del DM , diventano aggregati riciclati che possono essere a tutti gli effetti assimilati agli aggregati naturali da utilizzarsi, ad esempio, per la costruzione di rilevati stradali se soddisfano le caratteristiche indicate nella norma UNI di recente aggiornamento. Considerato che la domanda di aggregati per usi strutturali rappresenta al massimo il 60% della domanda totale esiste un ingente quantitativo di inerti a cui sono richieste prestazioni che possono essere comodamente raggiunte anche dai materiali riciclati. Questi ultimi costituiscono pertanto un ottima alternativa che offre anche importanti vantaggi dal punto di vista ambientale e di salvaguardia del territorio: riduzione dell attività estrattiva di materie prime con conseguente preservazione e ottimizzazione dello sfruttamento dei giacimenti, ovvero maggiore durata degli stessi; riduzione del numero di discariche presenti nel territorio; abbassamento dei costi di smaltimento che potrebbe stimolare la riduzione della pratica dell abbandono abusivo. 2% CER % 0% 26% 41% CER % 24% CER % CER % CER % Figura 2.3: Composizione media del rifiuto trattato in tutti gli impianti oggetto della presente indagine 6 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

9 Iner.eco S.r.l. 15,92% 0,03% 14,66% 0,67% 0,12% 0,15% 0,07% 0,06% CER CER CER CER CER ,32% Figura 2.4: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Inert.eco srl C.A.R. S.r.l. 7,60% 35,59% 38,50% CER CER ,63% 9,68% Figura 2.5: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da C.A.R. srl ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 7

10 Consorzio Comense Inerti S.p.A. 0,41% 0,04% 24,80% 0,42% 74,32% Figura 2.6: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 dal Consorzio Comense Inerti Monvil Beton S.r.l. (3 impianti) 0,25% 51,47% 48,28% Figura 2.7: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Monvil Beton srl 8 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

11 Ecam S.r.l. 0,05% 7,23% 7,63% 0,00% 2,35% 37,18% 45,55% CER CER Figura 2.8: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Ecam S.r.l. 0,00% 0,98% Ecoter S.p.A. 3,15% 0,04% 70,29% 23,99% 0,25% 1,19% 0,11% CER CER CER CER CER Figura 2.9: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Ecoter S.p.A. ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 9

12 Nuova Beton S.p.A. 0,79% 2,58% 96,63% Figura 2.10: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Nuova Beton S.p.A. Cavit S.p.A. 1,43% 98,57% Figura 2.11: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Cavit S.p.A. 10 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

13 Italambiente S.r.l. 4,60% 42,49% 42,96% CER ,26% 2,75% 6,93% Figura 2.12: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Italambiente S.r.l. 0,11% Edilcava 0,04% 8,23% 0,13% 0,16% 28,64% 0,18% 0,07% 62,44% CER CER CER CER Figura 2.13: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Edil Cava ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 11

14 Old Beton S.p.A. (4 impianti) 0,22% 0,19% 0,37% 0,80% 0,12% 0,04% CER CER CER ,26% Figura 2.14: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Old Beton S.p.A. Lesmoter 100% Figura 2.15: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Lesmoter 12 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

15 Del Debbio S.p.A. 0,00% 0,15% 15,66% 0,00% 0,97% CER CER ,20% Figura 2.16: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Del Debbio S.p.A. Con.B.R.I S.r.l. 3,20% 96,80% Figura 2.17: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da CON.B.R.I S.r.l. ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 13

16 Pescale S.p.A. 35,49% 5,80% 0,43% 53,05% CER CER ,12% 4,43% 0,69% Figura 2.18: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Pescale S.p.A. Varia Versilia Ambiente S.r.l. 0,86% 9,63% 16,84% 0,01% 0,41% CER CER CER ,24% Figura 2.19: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da Varia Versilia Ambiente S.r.l. 14 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

17 C.Li.R.I. S.r.l. 1,67% 0,82% 0,87% 7,24% 0,01% CER CER ,40% Figura 2.20: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 da C.Li.R.I. S.r.l. Provincia di Bolzano (17 impianti) 0,84% 5,06% 0,06% 12,40% 0,12% 0,21% 13,96% CER CER CER ,35% Figura 2.21: Composizione media del rifiuto trattato nel 2002 in Provincia di Bolzano ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 15

18 3. ASPETTI QUANTITATIVI I dati ufficiali relativi al riciclaggio dei rifiuti inerti sono ancora oggi di scarsa affidabilità. Nonostante infatti in questi ultimi anni l attenzione nei confronti di tale famiglia di rifiuti sia notevolmente cresciuta (ne è testimonianza l impegno assunto da molte amministrazioni a sviluppare accordi di programma), si può comunque serenamente affermare che: non esiste un censimento ufficiale degli impianti autorizzati dislocati sul territorio nazionale; non si conosce l entità del flusso di rifiuti da costruzione e demolizione (codice ) nè il suo frazionamento nelle diverse destinazioni finali (discariche per inerti, impianti di riciclaggio e impianti di semplice riduzione volumetrica, etc.); esiste ancora una notevole quantità di rifiuti che non viene smaltita/riciclata regolarmente, come ad esempio i rifiuti impiegati tal quali in ripristini e rimodellamenti ambientali in difformità a quanto affermato dal DM ; esiste un flusso di materiali che, essendo di natura omogenea, possono essere assoggettati ad un trattamento di semplice riduzione granulometrica direttamente in cantiere ed al successivo reimpiego sul posto (e non viene quindi mai compresa nelle stime sulla produzione) è necessario un maggiore impegno degli Enti territoriali preposti al controllo affinché vengano applicate le disposizioni della normativa di settore che si ritiene adeguata. Come anticipato in premessa, i dati presentati nel seguito (tabella 3.1) sono relativi a 38 impianti, soci di ANPAR ed ad altri che hanno gentilmente collaborato alla ricerca. Tali dati, seppur sicuramente incompleti, sono gli unici attualmente disponibili, e soprattutto attendibili, sulle quantità di rifiuti da inerti riciclati. Rifiuti conferiti nell anno 2002 (Kg) CER 17 xx xx Rifiuti inerti NORD CENTRO Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

19 SUD TOTALE Tabella 3.1: Quantitativi di rifiuti inerti conferiti presso gli impianti di riciclaggio che hanno aderito al presente studio di settore I valori sopra riportati, se confrontati con le quantità di rifiuti inerti prodotte annualmente in Italia elaborate da ANPAR (2001), riportate in Tab. 3.2, rappresentano solo il 6% circa dei quantitativi stimati. Se invece vengono confrontati con le stime di produzione ufficiali pari a 20 milioni di tonnellate all anno portano ad un tasso di riciclaggio pari a circa il 12%. Poiché i principali impianti di riciclaggio presenti sul territorio nazionale hanno aderito al presente studio ne consegue che in Italia il riciclaggio dei rifiuti inerti è ancora molto poco sviluppato (soprattutto rispetto ad altri paesi europei simili al nostro, in cui si ricicla tra il 40% ed il 60% dei rifiuti inerti). Inoltre, poiché, come già affermato, i quantitativi desunti dalla presente indagine sono certamente sottostimati, ne consegue che i dati ANPAR assumono una maggiore credibilità nei confronti anche dei dati ufficiali che stimano il riciclaggio pari all 8,8 % di 20 milioni di tonnellate (cioè circa 1,7 milioni di tonnellate/anno). CER Rifiuti inerti min max min Max Quantità in Kg Tabella 3.2: Stime dei quantitativi di rifiuti prodotti in Italia relativi al gruppo CER 17.xx.xx e al totale dei rifiuti inerti [ANPAR, 2001] ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 17

20 Rifiuti da C&D riciclati nell'anno 2001 Produzione min. annua di rifiuti da C&D Tot. Conferito Tot. CER 17 xx xx Figura 3.1: Confronto tra i quantitativi di rifiuti riciclati (relativi al gruppo CER 17.xx.xx e al totale dei rifiuti inerti) e la produzione nazionale annuale di rifiuti stimata da ANPAR 18 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

21 4. CONCLUSIONI Secondo le stime effettuate nel 2001 da ANPAR, in Italia vengono prodotti annualmente circa 40 milioni di tonnellate di rifiuti inerti all anno. Il riciclaggio di questa tipologia di rifiuti, previo idoneo trattamento in appositi impianti, può comportare indubbi vantaggi quali: la riduzione delle aree destinate allo smaltimento (discariche); la creazione di un materiale sostitutivo delle materie prime naturali (ghiaia e sabbia) dalle prestazioni equivalenti almeno nel settore dell ingegneria non strutturale; la riduzione dello sfruttamento di materie prime non rinnovabili. Per quanto concerne le caratteristiche qualitative è emerso che nell anno 2002 circa il 90% del materiale conferito appartiene alla famiglia dei codici CER 17.xx.xx (Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione - compreso il terreno proveniente da siti contaminati). Di questi le principali tipologie di rifiuti sono le seguenti: CER Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e ; CER Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce ; CER Terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce CER Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce Riguardo agli aspetti quantitativi, nonostante il presente studio di settore non possa considerarsi completo, in quanto non ha aderito la totalità degli impianti di riciclaggio di una certa rilevanza presenti sul territorio nazionale, ma solo una parte di essi (purtroppo mancano anche alcuni che erano invece presenti nello studio dell anno passato), il dato emerso è emblematico di una situazione di forte arretratezza del settore, soprattutto se confrontato con altri stati europei simili all Italia. Vengono infatti riciclate solo circa 2,5 milioni di tonnellate, pari a circa il 6% dei rifiuti inerti prodotti annualmente in Italia. Probabilmente il quantitativo di rifiuti inerti riutilizzati è significativamente maggiore anche se purtroppo il trattamento a cui essi sono assoggettati è inadeguato, non conforme, se non del tutto assente. ANPAR Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati 19

22 E importante che in futuro la Pubblica Amministrazione collabori con ANPAR per fare maggiore luce su questo settore che si ritiene possa apportare un importante contributo al riciclaggio di rifiuti in Italia. Esistono infatti ancora troppe incertezze sui quantitativi prodotti, sulle strade percorse dai rifiuti e sulle potenzialità del settore. ANPAR si augura di essere in futuro in grado di migliorare la banca dati a propria disposizione nella speranza che, con l aiuto della Pubblica Amministrazione, si possa da una parte inquadrare meglio il problema, dall altra giungere ad una corretta gestione del flusso di rifiuti basata anche sulla definizione di ambiti territoriali ottimali, come già si è fatto per altre tipologie di rifiuti. 20 Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati ANPAR

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