INTRODUZIONE: IL CONTESTO DEI SISTEMI
|
|
- Ambra Gentili
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 INTRODUZIONE: IL CONTESTO DEI SISTEMI Il mondo reale è per sa natra complesso e le organizzazioni mane lo sono in modo particolare. Per potere comprendere e gestire la realtà è indispensabile svilppare metodologie di modellazione della realtà, atte a creare modelli semplificati della stessa, evidenziandone le caratteristiche di interesse in relazione allo scopo della analisi e al contesto. Il rolo dei sistemi nella realtà di ogni giorno. L osservazione qotidiana degli oggetti ci permette di distingere intitivamente qelli che formano n sistema da qelli che non lo formano. La Teoria generale dei Sistemi è la disciplina il ci obiettivo è fornire n metodo rigoroso di analisi e sintesi di na sitazione reale allo scopo di stdiarne il comportamento. Ttti conosciamo la differenza tra n mcchio di grano e n aeroplano. Se aggingiamo o togliamo n chicco di grano al mcchio in pratica non cambia nlla, ma se aggingiamo o togliamo n elemento agli oggetti che compongono l aeroplano, come ad esempio aggingere n ancora pesantissima o togliere l elica, le cose cambiano radicalmente. Qesto accade perché non è possibile affermare che n aeroplano è gale alla somma degli elementi di ci è costitito mentre lo è per il mcchio di grano. L aeroplano, infatti, è formato da oggetti che interagiscono tra di loro con lo scopo di farlo fnzionare come se fosse n nica entità. E qindi possibile affermare che n mcchio di grano non è n sistema, mentre n aeroplano lo è. Una definizione semplice di n sistema è qindi: Un sistema è n insieme di elementi che interagiscono tra di loro per fnzionare come n elemento nico. Una definizione maggiormente rigorosa, ma sostanzialmente eqivalente, è: Un sistema è n insieme di elementi distinti, in relazione fra di loro secondo leggi ben precise, che concorrono al raggingimento di n obiettivo comne, oppre di na evolzione comne. I sistemi possono essere classificati in base alla loro origine, per esempio definendo l esistenza di: Sistemi natrali Sistemi artificiali Sistemi misti. I sistemi possono essere sddivisi in componenti, ciascno dei qali ha na sa strttra e pò essere n sistema esso stesso. La realtà pò qindi essere vista come n macro-sistema, sddivisibile in tanti sottosistemi, aventi strttra più o meno complessa. Secondo la teoria generale dei sistemi, n sistema pò essere definito tale qando sono noti: Gli obiettivi da raggingere; Le parti (o elementi) che lo compongono; Le interazioni col mondo esterno, espresse in termini di ingressi e scite; Le relazioni che descrivono i rapporti tra i vari componenti. L'approccio sistemico si distinge dal più tradizionale approccio analitico, in qanto privilegia l'interazione e la connessione delle differenti componenti di n sistema. Un modello estremamente tile è il cosiddetto modello a scatola nera (black-box), rappresentato in ci n osservatore esterno non conosce la strttra interna di n sistema, ma ne rappresenta il comportamento, osservando ciò che entra nel sistema (inpt) e ciò che ne esce (otpt). Esempi di sistemi Consideriamo n aeroplano vedendolo come n sistema: è facile identificare in esso ttti gli elementi che caratterizzano n sistema, infatti: L obiettivo è permettere all omo lo spostamento s lnghe distanze in tempi ragionevolmente brevi; Le parti sono costitite dai vari componenti meccanici, elettrici ed elettronici (il motore, il telaio, il carrello, la plancia dei comandi ecc.); Le interazioni sono: in ingresso il carbrante e le persone da trasportare, in scita l energia (termica e meccanica) e le persone trasportate;
2 Le relazioni sono le attività svolte dai vari componenti che permettono all aeroplano di alzarsi in volo, volare, virare, e atterrare. Anche il corpo mano pò essere considerato come n sistema, infatti gli elementi che lo caratterizzano sono ttti identificati: L obiettivo è la sopravvivenza dell omo; Le parti sono costitite dai vari apparati: circolatorio, respiratorio, nervoso, mscolare ecc.; Le interazioni sono, per esempio, il cibo ingerito, l aria respirata come ingresso, il movimento in genere, la sdorazione come scita dal corpo mano; Le relazioni consistono nella sincronizzazione delle fnzioni svolte dai vari apparati che consentono la sopravvivenza dell essere. Come ltimo sistema consideriamo il compter; anche per esso è facile identificare ttti gli elementi che caratterizzano n sistema, infatti: L obiettivo è l elaborazione dei dati Le parti sono costitite dai vari componenti meccanici, elettrici ed elettronici ( il microprocessore, la scheda madre, le memorie ecc.); Le interazioni sono come ingresso i dati e i programmi inseriti dall tente, in scita i dati elaborati; Le relazioni sono le fnzioni svolte dai vari componenti che permettono al compter di visalizzare immagini, stampare docmenti ecc. L interno di n sistema: i sottosistemi Se le parti che costitiscono n sistema sono a loro volta altri sistemi, si parla allora di sottosistemi. Ogni sottosistema, pr essendo considerato a ttti gli effetti n sistema, concorre al raggingimento dell obiettivo del sistema principale di ci fa parte. Ad esempio per il sistema corpo mano è possibile individare il sottosistema core, il sottosistema fegato, il sottosistema cervello e altri ancora. Essendo n sottosistema ancora n sistema, per il sottosistema core ad esempio è possibile identificare ttti gli elementi che caratterizzano n sistema, infatti: L obiettivo è il richiamo del sange venoso e l invio di qello arterioso ossigenato; Le parti sono costitite dai ventricoli destro e sinistro e dalle valvole; Le interazioni sono come ingresso il sange venoso proveniente da ttte le parti periferiche del corpo e come scita il sange arterioso ossigenato verso ttte le parti periferiche; Le relazioni consistono nella sincronizzazione dei sottosistemi (ad esempio l apertra e chisra delle valvole) che permettono al sistema n costante richiamo e pompaggio del sange. Ingressi, scite e stato interno Oltre agli ingressi e alle scite, descritte attraverso opportne variabili, esiste n altra grandezza che caratterizza n sistema: lo stato interno. Lo stato interno rappresenta le proprietà intrinseche, o caratteristiche, di n sistema ovvero le informazioni necessarie e sfficienti atte a descriverne le condizioni in ci si trova il sistema in n determinato istante. Nell esempio del core, lo stato interno pò essere composto dalle se caratteristiche fisiche qali il volme, la pressione sangigna ecc; per il sistema aeroplano, lo stato interno pò essere composto dall insieme dei valori che rappresentano i litri di carbrante nei serbatoi, il nmero di giri del motore, il livello dell olio ecc. Leggere i valori dello stato di n sistema in n determinato istante eqivale a farne na fotografia ovvero a vedere la sitazione in qel momento. I valori degli ingressi, delle scite e qelli assnti dallo stato interno di n sistema, vengono memorizzati in apposite variabili che prendono il nome di variabili di ingresso, di scita e di stato.
3 ANALIZZARE IL COMPORTAMENTO DI UN SISTEMA La rappresentazione di n sistema è realizzata efficacemente tramite n diagramma a blocchi o rappresentazione a scatola nera in qanto non rende visibile come è fatto il sistema al so interno. Viene tilizzato il simbolismo grafico composto dai segenti elementi: Un rettangolo col nome del sistema; Gli ingressi, rappresentati da frecce che entrano nel rettangolo; Le scite, rappresentate da frecce che escono dal rettangolo; Lo stato, rappresentato all interno del rettangolo. x x x y y Definizione di Fnzione di Trasferimento e di Blocco Blocco fnzionale Un blocco rappresenta sinteticamente n sistema visto come na scatola chisa con n ingresso ed na scita. All interno del blocco si rappresenta sinteticamente il legame matematico esistente fra ingresso ed scita. Qesta rappresentazione si pò tilizzare per qalnqe tipo di sistema, sia esso combinatorio o dinamico. Il K che abbiamo scritto all interno del blocco rappresenta allora genericamente il legame esistente fra ingresso ed scita, per esplicitarlo in vari casi dovremmo parlare di metodi matematici qali le derivate, gli integrali o la trasformata di Laplace che non sono bagaglio di stdenti del terzo anno. Ci limiteremo allora a considerare soltanto sistemi combinatori. Per qesti sistemi l scita sarà proporzionale all ingresso per ci il K scritto all interno del blocco rappresenterà proprio la costante di proporzionalità. Dato n sistema i K = Ki Consideriamo ad esempio R3 Vi R4 Vo
4 In qesto sistema, il legame fra tensione di ingresso e tensione di scita sarà dato dalla formla del partitore di tensione per ci V R 4 O V i R3 R4 Se, ad esempio, R 4 = 1000 ohm e R 3 = 1000 ohm si avrà 1 V O V i 2 Allora qesto sistema potrà essere rappresentato nell algebra degli schemi a blocchi nel modo segente i 1/2 Per descrivere il comportamento di n sistema occorre individare le leggi che legano gli ingressi con le scite. Tali leggi sono molto spesso complesse formle matematiche. A volte però le relazioni tra le variabili o tra le varie parti di n sistema non sono sempre rilevabili e immediatamente esprimibili tramite fnzioni matematiche come ad esempio relazioni espresse tramite tabelle di corrispondenza, grafici o altre forme che rendono difficile determinare la relazione matematica esistente. Un blocco è essenzialmente la rappresentazione grafica di n sistema, rappresentato in figra 2.3, dove la fnzione F del sistema, detta fnzione di trasferimento, esprime il legame fra l ingresso U del sistema e l scita Y: Y = F(U). U F(U) Y Nella maggior parte dei casi però si sano sistemi lineari e qindi blocchi lineari, in ci la rappresentazione diventa qella di figra 2.4, dove la fnzione di trasferimento prende la forma: U = AI ossia l scita vale l ingresso moltiplicato per il coefficiente A U A Y Esempi di Caratteristiche e comportamento di n sistema Consideriamo come esempio di sistema na caffettiera. Esso è composto dai segenti elementi: Serbatoio per l acqa
5 Filtro Garnizione di tenta vapore Recipiente speriore per il caffé Impgnatra Ingressi: 1, 2, 3 1 = acqa 2 = caffé 3 = energia termica Uscite: y1, y2 y1 = caffé y2 = vapore Stati: x1, x2, x3, x4, x5, x6 x1 = vota x2 = pronta per l so x3 = in riscaldamento x4 = in ebollizione x5 = caffé da versare x6 = da risciacqare La fnzione di transizione, che non stiamo a scrivere, deve indicare come la caffettiera passa attraverso i diversi stati: da vota allo stato pronta, dallo stato pronta allo stato in riscaldamento e così via. La fnzione di trasformazione, che non stiamo a scrivere, deve indicare come la caffettiera prodce in scita il caffé e il vapore. Osservazione: in qesto esempio non abbiamo considerato particolari ingressi chiamati distrbi che potrebbero inflenzare il normale fnzionamento della caffettiera. Sono da considerare distrbi la temperatra dell ambiente in ci si prepara il caffé, l eventale presenza di vento che potrebbe modificare la resa della fiamma e così via. In generale i distrbi vengono indicati nel diagramma a blocchi con na freccia che entra nel blocco dall alto. D U A Y Un altro esempio è n sistema di irrigazione per giardini che fornisce l acqa tramite irrigatori a scomparsa nella qantità desiderata dall tente ad intervalli desiderati. Gli elementi che compongono il sistema sono: Ingresso dell acqa Una pompa per amentare la pressione dell acqa Centralina elettronica di comando Valvola di apertra e chisra flsso acqa Tbazioni di collegamento degli irrigatori Irrigatori Descrizione del sistema: L acqa, dalla tbazione principale entra nella pompa e sccessivamente nella centralina elettronica a sa volta collegata per mezzo di na valvola agli irrigatori tramite tbazioni secondarie. In base
6 alle impostazioni fatte slla centralina da parte dell tente è possibile aprire la valvola ad intervalli desiderati e per tempi desiderati a seconda del grado di midità che si intende avere nel terreno. Ingressi: 1, 2 1 = acqa 2 = impostazioni centralina Uscite: y y = midità del terreno Stati: x1, x2, x3 x1 = spento x2 = in azione x3 = in pasa Uso degli schemi a blocchi per l analisi di n sistema Gli schemi a blocchi fnzionali sono na rappresentazione grafica del modello matematico di n sistema fisico. Un sistema, qindi pò essere rappresentato con na serie di blocchi fnzionali la ci strttra pò essere più o meno complessa. Con opportni operazioni basate sll'algebra degli schemi a blocchi si pò ridrre lo schema del sistema ad n nico blocco eqivalente che rappresenta la fnzione di trasferimento del sistema. I simboli e le configrazioni tilizzati negli schemi a blocchi sono i segenti, con accanto la relativa fnzione matematica associata. Nodo sommatore il nodo sommatore; i segni con ci i vari rami contribiscono all scita sono indicati graficamente accanto ai rami stessi. Nodo derivatore il nodo derivatore; si noti che, a differenza delle correnti, qi ttti i valori in scita sono gali fra loro.
7 Blocchi in serie i i1 K1 K2 De blocchi sono in serie qando l scita del primo sistema è l ingresso del secondo. Poiché è l scita del secondo blocco si ha = K 2 i 1 ma i 1 è l scita del primo blocco per ci i 1 = K 1 i Effettando al sostitzione nella prima eqazione si ha = K 2 i 1 = K 2 K 1 i Abbiamo dimostrato che de blocchi in serie possono essere sostititi da n nico blocco il ci legame fra ingresso ed scita si ottiene dal prodotto dei legami dei de blocchi originari i K1K2 de blocchi in cascata sono eqivalenti a n blocco con fnzione di trasferimento data dal prodotto delle singole fnzioni. Blocchi in parallelo i K1 i1 +/- K2 i2 +/- Abbiamo blocchi in parallelo qando essi hanno lo stesso ingresso e le loro scite si sommano attraverso n nodo sommatore. Spposto, per esempio, che la sitazione sia la segente
8 i K1 i1 + K2 i2 - si ha = i 1 i 2 ma i 1 = K 1 i i 2 = K 2 i per ci = K 1 i - K 2 i = (K 1 - K 2) i Ne deriva che i de blocchi in parallelo possono essere sostititi da n nico blocco la ci fnzione di trasferimento si ottiene come somma delle fnzioni di trasferimento dei de blocchi i K1+K2 de blocchi in parallelo sono eqivalenti a n blocco con fnzione di trasferimento data dalla somma delle singole fnzioni. CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI Dato che i sistemi possono essere osservati sotto diversi pnti di vista, non è possibile definire n nico tipo di classificazione da tilizzarsi in ttti i contesti possibili, comnqe proviamo a vedere na possibile classificazione: Un sistema si dice tempo-invariante o stazionario, se risponde sempre allo stesso modo qando viene sollecitato dagli stessi ingressi in istanti diversi. Si dice invece variante se risponde diversamente in istanti diversi qando è sollecitato con gli stessi ingressi. Un esempio di sistema variante è n missile che viaggia dalla terra alla lna consmando combstibile solido. Il so moto cambia per effetto della diminzione della massa nel tempo dovta al consmo di carbrante. Un sistema distribtore di lattine è invariante; infatti esso risponde allo stesso modo in istanti diversi. Ttte le variabili che descrivono n sistema, le fnzioni di trasformazione e transizione, possono essere di natra discreta o contina. Una variabile si dice contina qando, scelto n intervallo possibile di valori che appartengono al so dominio di esistenza D, la variabile pò assmere ttti gli infiniti valori compresi tra gli estremi di tale intervallo; diremo invece che la variabile è discreta qando pò assmere solo n nmero finito di valori. Un esempio di variabile contina pò essere il peso; infatti na persona non pesa 64 o 65 Kg, ma il so peso pò assmere no degli infiniti valori compresi tra 64 e 65. La variabile plsante è invece sicramente discreta, infatti essa potrà assmere soltanto de valori: acceso o spento. In qesto caso il dominio di Resistenza vale D = [0,1] spento acceso,.
9 Un insieme di variabili si dice discreto qando ciascn elemento dell insieme è discreto, si dice contino qando anche solo n elemento è contino. I sistemi contini e discreti si differenziano lteriormente come sege: Sistema discreto qando è discreto l insieme dei tempi, cioè il sistema pò essere analizzato in precisi istanti di tempo come ad esempio na seqenza cinematografica che è costitita da tanti fotogrammi acqisiti in intervalli di tempo regolari e l insieme dei tempi è qindi composto solo da istanti. Il riempimento di na vasca è invece considerato contino nell avanzamento poiché le variabili si evolvono con continità non avendo senso analizzarle soltanto ad istanti prestabiliti. Il sistema calcolatore è invece discreto nell avanzamento, poiché ttte le operazioni vengono effettate ad intervalli prestabiliti dal clock. Il sistema costitito da na barra di metallo sottoposta a calore è contino nelle interazioni, poiché la qantità di calore con ci si sollecita la barra varia in modo contino e non pò passare da n valore discreto ad n altro. Un sistema si dice dinamico qando la sa configrazione (ossia l insieme di variabili che descrivono lo stato del sistema) varia nel tempo; si dice statico in caso contrario. Un sistema si dice deterministico qando le fnzioni di transizione e di trasformazione sono definite in modo da permettere la determinazione del valore dello stato e delle scite in modo nivoco. Si dice stocastico qando na delle de fnzioni è regolata a legami di natra probabilistica. Per esempio, il sistema di irrigazione visto nelle lezioni precedenti, è sicramente deterministico: ogni volta che la centralina da il consenso, gli irrigatori sprzzano acqa. La lminosità di na stanza (misrata in Lmen) effettata alle ore 10 del mattino ogni giorno, sarà sicramente stocastica, poiché dipende dalle stagioni e dalle condizioni atmosferiche che sono di tipo probabilistico. Un sistema si dice combinatorio se le scite in n certo istante, dipendono esclsivamente dai valori presenti agli ingressi nel medesimo istante. Si dice seqenziale qando le scite dipendono non solo dai valori degli ingressi in qel istante, ma anche dai valori assnti in precedenza dagli ingressi. Si pò dire che n sistema in ci non è necessario introdrre la variabile di stato (senza memoria, e qindi senza fnzione di transizione) è di tipo combinatorio. Come esempio di sistema combinatorio possiamo pensare ad na calcolatrice semplice; se come ingressi digitiamo de nmeri e na operazione, il dispositivo calcolerà la somma, la differenza o n altra operazione. L scita (il risltato) dipende nicamente dal valore degli ingressi e dalla fnzione scelta. E invece da considerarsi seqenziale il sistema distribtore atomatico di bibite in ci le scite, a segito dell inserimento di na moneta, dipendono anche dalle monete inserite precedentemente. Una parte consistente della teoria dei sistemi si occpa dello stdio dei sistemi lineari, che rappresentano n insieme vasto e significativo. Un sistema si dice lineare se l'scita è legata agli ingressi (comandi o distrbi) da na combinazione lineare. Qesto comporta che l'scita pò essere scomposta in tanti termini qanti sono gli ingressi, dove ogni termine è legato in modo proporzionale all'ingresso corrispondente. Il termine lineare è legato al fatto che la fnzione matematica, che la descrive, nel caso più semplice è del tipo y = k * x, rappresentata graficamente da na retta. In pratica si definiscono sistemi lineari i sistemi per i qali vale il principio di sovrapposizione degli effetti che si pò ennciare nel segente modo: In n sistema lineare l'effetto dovto a più case diverse è pari alla somma degli effetti delle singole case, considerando nlle ttte le altre. I sistemi non lineari sono qelli per i qali non vale il principio di sovrapposizione degli effetti.
10 Ordine di n sistema Considerando il sistema costitito da resistenze R1 V i (t) V U (t) R2 l scita dipende soltanto dall ingresso a qell istante, in particolare R2 v ( t) vi ( t) R1 R2 Qesto legame è espresso attraverso grandezze che rappresentano caratteristiche intrinseche del sistema, nel nostro caso i valori delle resistenze, che possiamo ritenere costanti. E tile osservare che la invariabilità di tali grandezze non è assolta, ma è n approssimazione. Ad esempio, abbiamo visto che i valori delle resistenze dipendono dalla temperatra, ma possono anche cambiare per altri fenomeni come l invecchiamento. Però, se l intervallo di tempo in ci osserviamo il sistema è limitato o accettiamo n piccolo errore di misrazione, possiamo ritenerli costanti. I sistemi in ci l scita in n certo istante dipende soltanto dall ingresso in qell istante, si dicono sistemi combinatori o senza memoria (sistemi di ordine 0). Vi sono sistemi per i qali, invece, l scita non dipende soltanto dall ingresso ma anche dalla storia precedente del sistema. Essi conservano memoria del passato. Un altro esempio pò essere n distribtore atomatico di bibite. I sistemi contini senza memoria si dicono ALGEBRICI o DI ORDINE ZERO, in qanto sono descrivibili da semplici relazioni algebriche, mentre qelli con memoria richiedono per la loro descrizione l tilizzo di eqazioni differenziali di vario ordine e si parlerà allora di PRIMO ORDINE, SECONDO ORDINE ecc.
Sistemi Interconnessi
Corso di Fondamenti di Atomatica Università di Roma La Sapienza Sistemi Interconnessi L. Lanari Dipartimento di Informatica e Sistemistica Università di Roma La Sapienza Roma, Ital Ultima modifica Ma 29,
DettagliI. Generalità, definizioni, classificazioni. MACCHINA A FLUIDO
I. eneralità, definizioni, classificazioni. I.1 Definizioni rigardanti: macchine motrici ed operatrici e loro classificazione. Una macchina è n insieme di organi fissi e mobili, vincolati tra loro cinematicamente,
DettagliI NUMERI NATURALI. Per cominciare impariamo a leggere alcuni numeri naturali e dopo prova a scriverli nella tua lingua:
I NUMERI NATURALI Per cominciare impariamo a leggere alcni nmeri natrali e dopo prova a scriverli nella ta linga: NUMERI ITALIANO LA TUA LINGUA 1 UNO 2 DUE 3 TRE 4 QUATTRO 5 CINQUE 6 SEI 7 SETTE 8 OTTO
DettagliAppunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing
Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso
DettagliComplementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013
Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito
DettagliIstituto d Istruzione Secondaria Superiore M.BARTOLO. A cura del Prof S. Giannitto
Istituto d Istruzione Secondaria Superiore M.BARTOLO PACHINO (SR) APPUNTI DI SISTEMI AUTOMATICI 3 ANNO - I MODELLI A cura del Prof S. Giannitto I MODELLI Scopo della disciplina Teoria dei Sistemi è quello
DettagliEsercizi di Matematica Finanziaria
Università degli Stdi di Siena Facoltà di Economia Esercizi di Matematica Finanziaria relativi ai capitoli XI-XIII del testo Cladio Pacati a.a. 998 99 c Cladio Pacati ttti i diritti riservati. Il presente
DettagliSISTEMA DI CONTROLLO ORIENTAMENTO PANNELLI SOLARI
SISTEMA DI CONTROLLO ORIENTAMENTO PANNELLI SOLARI Lezione 1: User Requirements, Modellizzazione e Identificazione. 1.1 Introduzione: Un cliente ha chiesto la realizzazione di un sistema per l'orientamento
DettagliCome visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)
Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre
DettagliV= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.
LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro
DettagliAutomazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it
Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione
DettagliFONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica. http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI
FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html SISTEMI ELEMENTARI Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti
DettagliPERICOLI ELETTRICI - SICUREZZA ELETTRICA
PERCOL ELETTRC - SCUREZZA ELETTRCA L energia elettrica è comoda, tile, sicra, ma non esente da pericoli. Pericoli per le cose 1. Energia elettrica condttore percorso da corrente eccessiva (sovraccarico,
DettagliCorso di. Dott.ssa Donatella Cocca
Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile
DettagliI CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi.
I CIRCUITI ELETTRICI Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. Definiamo ramo un tratto di circuito senza diramazioni (tratto evidenziato in rosso nella
DettagliLA CORRENTE ELETTRICA
L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso
DettagliStruttura elettronica delle molecole. Teoria quantistica del legame chimico
Strttra elettronica delle molecole. Teoria qantistica del legame chimico Lo ione idrogeno molecolare H 2 + Eq. Schroedinger singolo elettrone La fnzione d onda φ b soddisfa na eqazione analoga. Gli atovalori
DettagliLe funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1
Le funzioni continue A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. -3 A. Pisani, appunti di Matematica 1 Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB. UDA di Fisica
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO MASTER: MISSB UDA di Fisica CLASSE V Scheda di Fisica di: Rosalia Rinaldi Prof.ssa Sperandeo 1 PREMESSA: Calore e temperatura sono concetti che ricorrono frequentemente
DettagliFISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.
01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)
DettagliTransitori del primo ordine
Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli
DettagliUSO DI EXCEL CLASSE PRIMAI
USO DI EXCEL CLASSE PRIMAI In queste lezioni impareremo ad usare i fogli di calcolo EXCEL per l elaborazione statistica dei dati, per esempio, di un esperienza di laboratorio. Verrà nel seguito spiegato:
DettagliGuida all uso di Java Diagrammi ER
Guida all uso di Java Diagrammi ER Ver. 1.1 Alessandro Ballini 16/5/2004 Questa guida ha lo scopo di mostrare gli aspetti fondamentali dell utilizzo dell applicazione Java Diagrammi ER. Inizieremo con
DettagliRelazioni statistiche: regressione e correlazione
Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica
DettagliSegnali e Sistemi. Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici. Gianni Borghesan e Giovanni Marro
Segnali e Sistemi Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici Gianni Borghesan e Giovanni Marro Indice Introduzione 2. Notazione............................. 2 2 Classificazione
DettagliIstituto d Istruzione Secondaria Superiore M.BARTOLO. A cura del Prof S. Giannitto
Istituto d Istruzione Secondaria Superiore M.BATOLO PACHINO (S) APPUNTI DI SISTEMI AUTOMATICI 3 ANNO MODELLIZZAZIONE A cura del Prof S. Giannitto MODELLI MATEMATICI di SISTEMI ELEMENTAI LINEAI, L, C ivediamo
DettagliControlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.
Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:
DettagliSVILUPPO IN SERIE DI FOURIER. Prof. Attampato Daniele
SVILUPPO IN SERIE DI FOURIER Prof. Attampato Daniele SVILUPPO IN SERIE DI UNA FUNZIONE Uno dei problemi più frequenti in matematica è legato alla necessità di approssimare una funzione. Uno degli strumenti
DettagliLA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA
LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliAmplificatori Audio di Potenza
Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso
DettagliIndice. 1 Introduzione alle Equazioni Differenziali 1 1.1 Esempio introduttivo... 1 1.2 Nomenclatura e Teoremi di Esistenza ed Unicità...
Indice 1 Introduzione alle Equazioni Differenziali 1 1.1 Esempio introduttivo............................. 1 1.2 Nomenclatura e Teoremi di Esistenza ed Unicità.............. 5 i Capitolo 1 Introduzione
DettagliSlide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche
Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle
DettagliIL SISTEMA INFORMATIVO
LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI
DettagliPROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE
Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) PROBABILITÀ -
DettagliIl concetto di valore medio in generale
Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo
DettagliMODELLISTICA DINAMICA DI SISTEMI FISICI
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm MODELLISTICA DINAMICA DI SISTEMI FISICI Ing. Federica Grossi Tel. 059 2056333
DettagliMacchine a stati finiti G. MARSELLA UNIVERSITÀ DEL SALENTO
Macchine a stati finiti 1 G. MARSELLA UNIVERSITÀ DEL SALENTO Introduzione Al più alto livello di astrazione il progetto logico impiega un modello, la cosiddetta macchina a stati finiti, per descrivere
DettagliCAPITOLO 16 SUCCESSIONI E SERIE DI FUNZIONI
CAPITOLO 16 SUCCESSIONI E SERIE DI FUNZIONI Abbiamo studiato successioni e serie numeriche, ora vogliamo studiare successioni e serie di funzioni. Dato un insieme A R, chiamiamo successione di funzioni
DettagliLE FUNZIONI A DUE VARIABILI
Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre
DettagliSommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.
Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell
DettagliTECNICHE DI SIMULAZIONE
TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione
DettagliEsame di INFORMATICA
Università di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA Lezione 4 MACCHINA DI VON NEUMANN Anni 40 i dati e i programmi che descrivono come elaborare i dati possono essere codificati nello
DettagliSi classifica come una grandezza intensiva
CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del
DettagliEsercizi su. Funzioni
Esercizi su Funzioni ๒ Varie Tracce extra Sul sito del corso ๓ Esercizi funz_max.cc funz_fattoriale.cc ๔ Documentazione Il codice va documentato (commentato) Leggibilità Riduzione degli errori Manutenibilità
DettagliLezione 5. Schemi a blocchi
Lezione 5 Schemi a blocchi Elementi costitutivi di uno schema a blocchi Gli schemi a blocchi costituiscono un formalismo per rappresentare graficamente le interazioni tra sistemi dinamici. Vediamone gli
DettagliCapitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti
Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta
DettagliEnergia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo
Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione
DettagliCorso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile
Problemi connessi all utilizzo di un numero di bit limitato Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell utilizzo della rappresentazione in complemento alla base: corrispondenza biunivoca fra rappresentazione
DettagliLe equazioni. Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete.
Le equazioni Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete. Definizione e caratteristiche Chiamiamo equazione l uguaglianza tra due espressioni algebriche,
DettagliTeoria normativa della politica economica
Teoria normativa della politica economica La teoria normativa si occpa di indicare il metodo e, di consegenza, le scelte che n atorità pbblica (policy maker) razionale dovrebbe assmere per persegire il
DettagliSistemi Web! per il turismo! - lezione 3 -
Sistemi Web per il turismo - lezione 3 - I computer sono in grado di eseguire molte operazioni, e di risolvere un gran numero di problemi. E arrivato il momento di delineare esplicitamente il campo di
DettagliCircuiti amplificatori
Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore
DettagliIndice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi
Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)
Dettagli4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI
119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO
DettagliMatematica generale CTF
Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione
DettagliLa misura degli angoli
La misura degli angoli In questa dispensa introduciamo la misura degli angoli, sia in gradi che in radianti, e le formule di conversione. Per quanto riguarda l introduzione del radiante, per facilitarne
DettagliVisione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ
Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità
DettagliForze come grandezze vettoriali
Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due
Dettagli3.5.1.1 Aprire, preparare un documento da utilizzare come documento principale per una stampa unione.
Elaborazione testi 133 3.5 Stampa unione 3.5.1 Preparazione 3.5.1.1 Aprire, preparare un documento da utilizzare come documento principale per una stampa unione. Abbiamo visto, parlando della gestione
DettagliLE PROPRIETÀ DEI METALLI E LA BOTTEGA DEL COLTELLINAIO DI SCARPERIA. Claudia Gurioli
LE PROPRIETÀ DEI METALLI E LA BOTTEGA DEL COLTELLINAIO DI SCARPERIA CLASSE SECONDA SCUOLA PRIMARIA G. MAZZINI BARBERINO di MUGELLO 2014 Claudia Gurioli DA UN MUSEO DI OGGETTI AD UN MUSEO DI MATERIALI Discutendo
DettagliCodici Numerici. Modifica dell'informazione. Rappresentazione dei numeri.
Codici Numerici. Modifica dell'informazione. Rappresentazione dei numeri. A partire da questa lezione, ci occuperemo di come si riescono a codificare con sequenze binarie, quindi con sequenze di 0 e 1,
DettagliSia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1
Analisi delle reti 1. Analisi nodale (metodo dei potenziali dei nodi) 1.1 Analisi nodale in assenza di generatori di tensione L'analisi nodale, detta altresì metodo dei potenziali ai nodi, è un procedimento
DettagliGRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI
Capitolo3:Layout 1 17-10-2012 15:33 Pagina 73 CAPITOLO 3 GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI OBIETTIVI Conoscere le grandezze fisiche necessarie alla trattazione dei circuiti elettrici Comprendere la necessità
DettagliQuanti centesimi mancano per avere 1 unità se ho 30 centesimi?... E se ne ho 35?... E se ne ho 73?... 0,5 1,4 3,2 7,4 0,7 0,78 1,12 1,06
I NUMERI DECIMALI Calcolo rapido Rispondi alle segenti domande. Qanti decimi occorrono per fare 1 nità?... E mezza nità?... Qanti decimi mancano per avere 1 nità intera se ho 7 decimi?... E se ne ho 6?...
DettagliInformatica per le discipline umanistiche 2 lezione 14
Informatica per le discipline umanistiche 2 lezione 14 Torniamo ai concetti base dellʼinformatica. Abbiamo sinora affrontato diversi problemi: avere unʼidentità online, cercare pagine Web, commentare il
DettagliReti sequenziali. Esempio di rete sequenziale: distributore automatico.
Reti sequenziali 1 Reti sequenziali Nelle RETI COMBINATORIE il valore logico delle variabili di uscita, in un dato istante, è funzione solo dei valori delle variabili di ingresso in quello stesso istante.
DettagliAutomi. Sono così esempi di automi una lavatrice, un distributore automatico di bibite, un interruttore, una calcolatrice tascabile,...
Automi Con il termine automa 1 s intende un qualunque dispositivo o un suo modello, un qualunque oggetto, che esegue da se stesso un particolare compito, sulla base degli stimoli od ordini ricevuti detti
DettagliTeoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26
Indice L attività di recupero 6 Funzioni Teoria in sintesi 0 Obiettivo Ricerca del dominio e del codominio di funzioni note Obiettivo Ricerca del dominio di funzioni algebriche; scrittura del dominio Obiettivo
DettagliProbabilità II Variabili casuali discrete
Probabilità II Variabili casuali discrete Definizioni principali. Valore atteso e Varianza. Teorema di Bienaymé - Čebičev. V.C. Notevoli: Bernoulli e Binomiale. Concetto di variabile casuale Cos'è una
DettagliLEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE
LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE MODULO : Analisi dei circuiti lineari in regime sinusoidale PREMESSA L analisi dei sistemi elettrici lineari, in regime sinusoidale, consente di determinare
DettagliAutismo e teoria della mente
Spiegare l autismo Università degli Studi di Milano Autismo e teoria della mente Sandro Zucchi All inizio degli anni 80, Baron-Cohen, Leslie e Frith hanno condotto un esperimento per determinare il meccanismo
DettagliEnergia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti
Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di
DettagliAppunti di informatica. Lezione 2 anno accademico 2015-2016 Mario Verdicchio
Appunti di informatica Lezione 2 anno accademico 2015-2016 Mario Verdicchio Sistema binario e logica C è un legame tra i numeri binari (0,1) e la logica, ossia la disciplina che si occupa del ragionamento
Dettagli1. Limite finito di una funzione in un punto
. Limite finito di una funzione in un punto Consideriamo la funzione: f ( ) = il cui dominio risulta essere R {}, e quindi il valore di f ( ) non è calcolabile in =. Quest affermazione tuttavia non esaurisce
DettagliNozione di algoritmo. Gabriella Trucco
Nozione di algoritmo Gabriella Trucco Programmazione Attività con cui si predispone l'elaboratore ad eseguire un particolare insieme di azioni su particolari informazioni (dati), allo scopo di risolvere
Dettagli13. Campi vettoriali
13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello
DettagliPowerPoint 2007 Le funzioni
PowerPoint 2007 Le funzioni Introduzione Cos è un ipertesto L' ipertesto è un testo organizzato in link, o collegamenti ad altre parti del testo e/o altri testi, in modo da consentire all utente di scegliere
DettagliUso di base delle funzioni in Microsoft Excel
Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce
DettagliComplementi di Termologia. I parte
Prof. Michele Giugliano (Dicembre 2) Complementi di Termologia. I parte N.. - Calorimetria. Il calore è una forma di energia, quindi la sua unità di misura, nel sistema SI, è il joule (J), tuttavia si
DettagliLA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1
LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD
DettagliApproccio intermedio fra i precedenti
Modelli usati per simulare il sistema respiratorio Ingegneria Biomedica Anno Accademico 2008-0909 Tommaso Sbrana Un modello è una rappresentazione di un oggetto o di un fenomeno che ne riproduce alcune
DettagliTermodinamica: legge zero e temperatura
Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita
DettagliGIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω
GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,
DettagliMacchine a stati finiti. Sommario. Sommario. M. Favalli. 5th June 2007
Sommario Macchine a stati finiti M. Favalli 5th June 27 4 Sommario () 5th June 27 / 35 () 5th June 27 2 / 35 4 Le macchine a stati si utilizzano per modellare di sistemi fisici caratterizzabili mediante:
DettagliLa corrente e le leggi di Ohm
La corrente e le leggi di Ohm Elettroni di conduzione La conduzione elettrica, che definiremo successivamente, consiste nel passaggio di cariche elettriche da un punto ad un altro di un corpo conduttore.
DettagliL idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo
CONTROLLORI PID PID L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo Può essere applicato ai più svariati ambiti, dal controllo di una portata di fluido alla regolazione
DettagliGrandezze fisiche e loro misura
Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da entità o grandezze misurabili.
DettagliUnità realizzata con la collaborazione dell alunno GIANMARCO BERTONATI (Elaborato d Esame a.s.:2011/2012 classe 3 D)
1 Unità realizzata con la collaborazione dell alunno GIANMARCO BERTONATI (Elaborato d Esame a.s.:2011/2012 classe 3 D) 2 circuito realizzato dall alunno Gianmarco Bertonati grazie al quali ha potuto spiegare
DettagliCORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA
CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:
DettagliMacchine a stati finiti. Sommario. Sommario. M. Favalli. Le macchine a stati si utilizzano per modellare di sistemi fisici caratterizzabili mediante:
Sommario Macchine a stati finiti M. Favalli Engineering Department in Ferrara 4 Sommario (ENDIF) Analisiesintesideicircuitidigitali / 35 (ENDIF) Analisiesintesideicircuitidigitali 2 / 35 4 Le macchine
Dettagli1 Serie di Taylor di una funzione
Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 7 SERIE E POLINOMI DI TAYLOR Serie di Taylor di una funzione. Definizione di serie di Taylor Sia f(x) una funzione definita
Dettaglirisulta (x) = 1 se x < 0.
Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente
Dettagli1. PRIME PROPRIETÀ 2
RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,
DettagliEconomia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1
Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il
DettagliUtilizzo delle formule in Excel
Utilizzo delle formule in Excel Excel è dotato di un potente motore di calcolo che può essere utilizzato per elaborare i dati immessi dagli utenti. I calcoli sono definiti mediante formule. Ogni formula
Dettaglimatematica probabilmente
IS science centre immaginario scientifico Laboratorio dell'immaginario Scientifico - Trieste tel. 040224424 - fax 040224439 - e-mail: lis@lis.trieste.it - www.immaginarioscientifico.it indice Altezze e
DettagliEsempio di Integrazione 1
Esempio di Integrazione Spponiamo di voler integrare la fnzione fx_,_: x Sl dominio x 3x x 3x && 3 x x RegionPlot && x 3 x && x 5 x, x,, 5,,, 3 3 5 Il dominio deve essere opportnamente sddiviso epr poter
DettagliLa corrente e le leggi di Ohm
La corrente e le leggi di Ohm Elettroni di conduzione La conduzione elettrica, che definiremo successivamente, consiste nel passaggio di cariche elettriche da un punto ad un altro di un corpo conduttore.
Dettagli