Protocolli aggiuntivi. Protocollo d'intesa per la qualità ambientale
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- Natalia Mancini
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1 1999 Protocolli aggiuntivi Protocollo d'intesa per la qualità ambientale
2 PROTOCOLLO D INTESA PER LA QUALITA AMBIENTALE: Soggetti interessati: tutti gli attori firmatari del Protocollo d Intesa, l Università ed eventualmente le Scuole Superiori, SISP-ASL 5 e ASL 6. Premesso che: da molti mesi è in corso un proficuo processo di concertazione tra tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali dell area finalizzato alla completa realizzazione del Patto Territoriale della Zona Territoriale della Zona Ovest di Torino; Considerato che: questo livello di concertazione si sta orientando alla comune definizione di un programma di azioni a favore dell occupazione e dello sviluppo qualificato ed integrato del territorio, così come definitivo nel Protocollo d Intesa sottoscritto dai componenti del Tavolo Largo della Concertazione ad Alpignano, nel gennaio 1999: Ritenuto che: un coerente sviluppo socio-economico dell area debba assolutamente trovare perno e fondamento in un adeguata attenzione nelle modalità operative delle scelte produttive, volte alla tutela delle risorse naturali, alla salvaguardia del territorio in cui si vive ed al rispetto dell ambiente inteso come risorsa sostenibile da preservare: I Soggetti firmatari del presente Protocollo d Intesa, ognuno nell ambito delle proprie aree di competenza, si impegnano - a favorire la costruzione, per le imprese già attive sul territorio, di percorsi guidati di indirizzo, volti al miglioramento dell'impatto ambientale; - a favorire i progetti di certificazione ambientale o ad elevata qualità ambientale ed accompagnare, nonché sostenere le imprese che si dimostrino disponibili ad attuare una riorganizzazione aziendale volta a migliorare l'ecocompatibilità dei processi di produzione;
3 - a promuovere e favorire, ove necessario, studi e ricerche; - ad affidare un ruolo fondamentale ai processi conoscitivi di prevenzione, sollecitando il comportamento responsabile e volontario di tutti gli operatori del settore e dei cittadini, attraverso l organizzazione di momenti informativi e formativi nell ambito delle tecniche della gestione eco-compatibile del territorio e delle attività volte allo sviluppo sostenibile; - a promuovere, organizzare e tenere corsi, in collaborazione con l Università ed eventualmente con le Scuole Superiori, finalizzati alla formazione di tecnici della gestione ambientale che possano essere supporto e strumento per la riorganizzazione aziendale e costituiscano un adeguata ed efficace risorsa professionale, e specificatamente - Comuni: - ad individuare la possibilità di prevedere una via preferenziale alle imprese che aderiscono al sistema di ecogestione ed audit (EMAS, ISO 14001) o a sistemi di etichettatura ecologica (es. Ecolabel europeo). Tale percorso semplificato potrà eventualmente essere inserito all interno delle procedure previste nello sportello unico. Ad individuare, nell ambito dei contributi economici erogati e degli appalti pubblici indetti, la possibilità di introdurre priorità per le imprese aderenti al sistema di ecogestione o di etichettatura ecologica. Ad aderire ad Agenda 21, seguendo l iniziativa già intrapresa dal Comune capofila; - L Arpa: - a prevedere un servizio di informazione, documentazione ai comuni ed alle aziende in tema di tecnologie pulite, analisi del ciclo di vita, sistemi di gestione ambientale dei processi e di etichettatura ecologica dei prodotti, eventualmente anche attraverso la produzione di linee guida operative e buona pratica relativa a specifici settori produttivi e la proposizione di percorsi e momenti formativi in collaborazione con gli altri attori del patto; - La Provincia
4 - a collaborare al coordinamento delle attività di formazione in campo ambientale ed ad individuare criteri di monitoraggio della qualità delle risorse ambientali. A svolgere azione di stimolo e di coordinamento per quanto concerne la realizzazione degli obiettivi di Agenda 21; - Le associazioni di categoria, la CCIAA: - Ad informare e sensibilizzare i propri soci/utenti alla cultura dell ecogestione e circa i benefici e le agevolazioni ottenibili in tale ambito; - L Università: - Ad esaminare i problemi di attuazione e sviluppo della presente iniziativa al fine del raggiungimento degli obiettivi fissati e cooperare, eventualmente in collaborazione con le scuole superiori, ai momenti di formazione; - Tutti: - A segnalare il nominativo del personale che si occuperà dell attuazione del presente protocollo. A concorrere ad attivare sul territorio progetti finalizzati all ecogestione, utilizzando adeguatamente i mezzi finanziari europei (es. V programma quadro Ricerca e Sviluppo), statali (es. l.n. 344/97), regionali (es. fondi strutturali) o provinciali (es. per l attuazione di Agenda 21). - Successivamente potranno essere presi accordi con gli enti creditizi circa le agevolazioni ed i benefici ottenibili in tale ambito; - Quando previsto dal presente Protocollo d Intesa può formare oggetto di ridefinizione o di armonizzazione in relazione ad evoluzioni legislative, contrattuali o di contesto che possono intervenire durante la vigenza del Patto Territoriale. Inoltre, le parti concordano di definire o risolvere amichevolmente qualsiasi vertenza che possa nascere dall attuazione del presente Protocollo d Intesa.
5 SOGGETTI FIRMATARI DEL PROTOCOLLO D'INTESA PER LA QUALITA' AMBIENTALE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI COMUNE DI ALPIGNANO - COMUNE DI BUTTIGLIERA ALTA - COMUNE DI COLLEGNO - COMUNE DI DRUENTO - COMUNE DI GRUGLIASCO - COMUNE DI PIANEZZA - COMUNE DI RIVOLI - COMUNE DI ROSTA - COMUNE DI SAN GILLIO - COMUNE DI VENARIA REALE - COMUNE DI VILLARBASSE PARTI SOCIALI ACLI - ARCI -API - COLDIRETTI - CNA - CONFCOOPERATIVE - CONFARTIGIANATO - FORUM TERZO SETTORE - LEGA DELLE COOPERATIVE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEI LAVORATORI CGIL - CISL - UIL ALTRI SOGGETTI PUBBLICI ARPA DIPARTIMENTO DI GRUGLIASCO - CCIAA DI TORINO UNIVERSITA' UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO
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