INNEVAMENTO PROGRAMMATO PISTE BIS Adduzione Laghi Cime Bianche-Fornet RELAZIONE GEOLOGICA FASE 1 PROGETTO DEFINITIVO PER APPALTO

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1 Comune di Valtournenche PROGETTO DEFINITIVO PER APPALTO INNEVAMENTO PROGRAMMATO PISTE BIS Adduzione Laghi Cime Bianche-Fornet B RELAZIONE GEOLOGICA FASE 1 Charvensod, Gennaio 2014 I TECNICI Dr. Geol. Michel Luboz 1

2 1 PREMESSA Innevamento programmato Piste BIS La presente relazione geologica è stata eseguita su richiesta del Dr. For. Enrico CERIANI e dell Ing. Marco FIOU, tecnici incaricati dalla società CERVINO S.p.A. della progettazione dell impianto di innevamento programmato delle piste Bis e dei relativi interventi complementari, nel comprensorio sciistico di Breuil Cervinia, nel Comune di Valtournenche. Questa relazione riepiloga gli studi precedentemente eseguiti e autorizzati e restituisce le principali caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e geotecniche delle aree oggetto di indagine e dei settori interessati dalla realizzazione delle opere previste e i criteri geologico-geotecnici per le soluzioni costruttive. Il contenuto della presente relazione è conforme a quanto prescritto dal D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni e alla Circolare 02/02/2009 n.617 C.S.LL.PP. Charvensod, gennaio 2014 Il tecnico Dr. Geol. Michel LUBOZ 2

3 2 LOCALIZZAZIONE DELL AREA DI INDAGINE E DESCRIZIONE SINTETICA DEGLI INTERVENTI PREVISTI Gli interventi in progetto riguardano principalmente la realizzazione della I fase dell impianto di innevamento programmato localizzato a monte dell abitato di Breuil-Cervinia, prevalentemente sul versante destro del Torrent Marmore e sinistro del T du Mont Cervin sino a Plan-Torrette,, e solo gli interventi per l alimentazione della stazione di rilancio Fornet sono situati nella porzione più elevata del comprensorio sciistico tra i 2805m s.l.m. della stazione di pompaggio Capanna Gaspard in corrispondenza dei Laghi Cime Bianche e i 2875m s.l.m. della stazione di rilancio. Gli interventi in progetto sono mirati non solo ad una più ottimale gestione dell impianto di innevamento, ma, nel complesso, del comprensorio sciistico, tesi principalmente ad ottimizzare i collegamenti con il fondovalle attraverso un miglioramento delle caratteristiche di innevamento e di sciabilità. Nel dettaglio gli interventi relativi alla Fase 1 prevedono: la realizzazione di trincee con profondità minima di 1,60m in cui verranno adeguatamente posizionate le differenti tubazioni: condotti per la distribuzione dell acqua ad alta e bassa pressione e dell aria, cavidotti della linea elettrica e tubazioni di drenaggio. L intervento presuppone inoltre la realizzazione di pozzetti interrati (ad eccezione di quelli in corrispondenza del Torrent du Mont Cervin, che risulteranno sopraelevati rispetto al piano campagna) il cui scavo avrà una profondità minima di 1,30m al fine di inserire l opera sul versante; la posa di una tubazione in ghisa DN 250 PN 60 ad una profondità di circa 1,5m per una lunghezza di circa 2,2 Km dalla stazione di pompaggio Capanna Gaspard, presso i Laghi Cime Bianche, alla stazione di rilancio Fornet, localizzata quasi completamente lungo la strada poderale di servizio sterrata. Alla tubazione in ghisa saranno associati nel medesimo scavo un tubo passacavo corrugato in polietilene ed un tritubo in PEAD. Inoltre dalla Cabina elettrica n.7 si disporrà in trincea un cavidotto sotterraneo a MT per la fornitura di energia alla stazione di pompaggio Capanna Gaspard. È prevista inoltre la realizzazione di 3 pozzetti in c.a. con dimensioni di 1,50x1,50m per 1,80m di altezza; 3

4 la realizzazione di adeguati attraversamenti delle tubazioni dell innevamento in corrispondenza del Torrent du Mont Cervin e degli impluvi tra i Laghi di Cime Bianche e la stazione di Fornet. Per tali attraversamenti le tubazioni verranno posate ad una profondità di circa cm avvolte da un coronamento in cls; l ampliamento della Capanna Gaspard; la sistemazione di un tratto della pista 3.00 in corrispondenza della località Pré de Veau con esecuzione di sterri sulla pendio sinistro ed il riutilizzo del materiale di risulta come riempimento e riprofilatura di tale settore di versante per ottenere l allargamento della pista. Per i particolari costruttivi si rimanda alle relative tavole del progetto definitivo. I settori oggetto dell innevamento programmato interessano: la Pista n.2, localizzata sul versante di Sud-Ovest della dorsale del Djomein e si sviluppa a partire dalla quota 2115m s.l.m. sino al fondovalle. la Pista n.3, che si sviluppa a partire da Plan Torrette sino alla località Pré de Veau, diventando successivamente la pista n.3.0 sino ad Arête. Qui la pista si divide in due rami, la Pista n.3.00, che discende il versante andando ad immettersi sul tratto terminale della Pista n.2, e la Pista n.3bis, che si sviluppa verso il settore di Bardoney. il tratto della Pista n.5 che si sviluppa, in corrispondenza dell alveo del Torrent du Mont Cervin, a partire dalla quota di circa 2325m s.l.m sino alla quota di 2065m s.l.m., in prossimità della Località Crétaz,e dove si immette sulla Pista n.2. la Pista n.14 è localizzata in prossimità dell abitato del Breuil e interessa il settore a moderata acclività in prossimità dell alveo del Torrent du Mont Cervin. la Pista n.60, che si sviluppa, a valle della Stazione di monte della Seggiovia Campetto, dalla Pista n.2 alla quota di 2110m s.l.m. sino in corrispondenza del raccordo tra la Pista n.3.00 e la Pista n.2 a quota di circa 2050m s.l.m. Il paesaggio dell area di studio mostra un elevata omogeneità e poco si discosta dal tipico ambiente d alta quota dell arco alpino occidentale, in cui nella naturalità degli accumuli di detrito alternati agli affioramenti rocciosi ed alla prateria alpina si inseriscono alcuni elementi antropici, 4

5 quali le piste da sci e gli impianti di risalita, la cui percezione visiva risulta comunque limitata. La visibilità dei tracciati delle piste lungo il versante, nel periodo estivo, infatti, è molto circoscritta in quanto l area sciabile si presenta semplicemente come una superficie livellata all interno degli accumuli di detrito circostanti senza determinare variazioni d uso del suolo. I settori di versante oggetto di indagine mostrano pendenze generalmente contenute e si presentano ricoperti quasi interamente da depositi glaciali più o meno recenti rimaneggiati dal dilavamento superficiale e solo in corrispondenza degli impluvi si possono riscontrare depositi legati alla dinamica torrentizia. 5

6 3 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO 3.1 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DELL AREA DI INTERVENTO Gli interventi in esame si inseriscono nell ampio comprensorio sciistico di Breuil-Cervinia, che si sviluppa sul versante sinistro dell alta Valtournenche, nel settore apicale del bacino del Marmore. Schematicamente le aree oggetto di intervento possono essere individuato in due differenti settori: il primo è individuato nel tratto di versante a valle di Plan Torrette sino al fondovalle dove sorge l abitato di Breuil-Cervinia, il secondo è compreso fra la stazione di rilancio di Fornet a quota 2875m s.l.m. e la stazione di pompaggio Capanna Gaspard a 2805m s.l.m., a valle della cresta costituita da Tête-Grise Mont-de-Saint-Théodule Tête-du-Breuil. Dal punto di vista morfologico, l area sede del comprensorio sciistico presenta una chiara impronta del modellamento glaciale costituita da una serie di ripiani a debole o moderata acclività, con prevalente copertura erbosa, intervallati da gradini morfologici con affioramenti rocciosi e da falde di detrito di piccole dimensioni. Nell area degli interventi Laghi Cime Bianchi - Fornet, situata nei settori più a monte del bacino, a causa della quota, la copertura vegetale erbosa lascia spazio alle zone con copertura mista detritico-glaciale e aree di roccia sub-affiorante. Alla predominante impronta glaciale, che ha agito diversamente a seconda delle caratteristiche litologiche e strutturali del substrato roccioso, si sono successivamente sovraimposti altri agenti morfogenetici, quali, in particolare, l azione erosiva delle acque superficiali ed i fenomeni gravitativi. Il modellamento glaciale si evidenzia nelle morfologie generalmente dolci e arrotondate e nella presenza di soglie e gradini rocciosi e di forme di erosione del substrato roccioso (rocce o dossi montonati). Le prime sono forme originate dall approfondimento erosionale legato alle diverse pulsazioni glaciali, in concomitanza con il sollevamento tettonico del fondovalle, mentre i dossi montonati sono forme di erosione di fondo provocate dall azione del ghiacciaio sul substrato roccioso affiorante. I torrenti principali (Torrente Marmore, Torrent Plan Maison, Torrent de Vieille, Torrent de Barmaz) e gli impluvi minori presenti sui versanti presentano una tendenza prevalentemente erosiva che genera incisioni asportando le superficiali coperture quaternarie. L azione erosiva di questi corsi d acqua è particolarmente evidente in corrispondenza dei gradini glaciali o dei tratti di versante ad elevata acclività, mentre nei settori a pendenze più 6

7 contenute si evidenziano fenomeni di deposizione per effetto della diminuita velocità e della capacità di carico della corrente. Tra i fenomeni legati all azione delle acque, in particolare quelle non incanalate, è da ricordare il ruscellamento superficiale, che si manifesta in alcune aree prive o con scarsa copertura vegetazionale. Questo fenomeno produce anche un effetto di rimaneggiamento sui depositi di origine glaciale, particolarmente diffusi nella zona di intervento, che vengono impoveriti, negli orizzonti più superficiali, della frazione granulometrica più fine. I fenomeni gravitativi, legati all alterazione fisica degli ammassi rocciosi, sono molto diffusi in corrispondenza delle pareti rocciose sub-verticali localizzate sulla testata del bacino e portano alla formazione di falde e conoidi detritiche diffuse e spesso coalescenti alla base delle falesie. Inoltre, si evidenzia che, nei settori a marcata acclività, si possono instaurare fenomeni legati alla combinazione e all interazione dei processi connessi all azione delle acque superficiali non incanalate (fattore predisponente) e all azione della gravità (fattore scatenante), che possono destabilizzare porzioni di coperture superficiali. Infatti, l imbibizione delle coperture, da parte delle acque meteoriche e di quelle ruscellanti, possono provocare sia un aumento del peso di volume del materiale che della pressione interstiziale, nonché la plasticizzazione della matrice fine limosa, con conseguente potenziale perdita di resistenza e determinazione della formazione di fenomeni di soliflusso e reptazione dello strato di deposito più superficiale o determinare l innesco di smottamenti localizzati, generalmente di piccole dimensioni, con interessamento di volumetrie di copertura contenute. 3.2 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DELL AREA DI INTERVENTO Substrato Dal punto di vista geologico, l area di interesse si inquadra all interno dell unità tettonica denominata Zona Piemontese. Si tratta di un unità ofiolitica (formata da rocce di fondo oceanico e relative coperture) composta da due elementi separati: l elemento inferiore, o zona Zermatt-Saas, è costituito da prevalenti rocce basiche ed ultrabasiche, in facies eclogitica (serpentiniti, metagabbri, oficalci), con subordinate coperture (calcescisti); l elemento superiore, o Zona del Combin, è invece costituito da prevalenti calcescisti con subordinati elementi ofiolitici (pietre verdi) di basso grado metamorfico. Tra i due elementi è tettonicamente interposta una sottile unità formata da quarziti, dolomie, carniole e marmi; quest unità, è solitamente facilmente individuabile per il contrasto cromatico con le rocce circostanti. 7

8 All interno della conca del Breuil il substrato roccioso è costituito esclusivamente da rocce dell unità Zermatt-Saas: si rinvengono quindi serpentiniti, serpentinoscisti e metagabbri con associate coperture costituite prevalentemente da micascisti a granato e cloritoide e metabasiti di alto grado metamorfico. La foliazione della roccia immerge mediamente verso SW con inclinazione medio-bassa (20-30 ), con locali variazioni dovute alla presenza di strutture plicative: più in dettaglio è possibile riconoscere la presenza di 4 fasi deformative. Gli interventi in progetto non interferiscono con il substrato roccioso Coperture sedimentarie Per quanto riguarda i depositi superficiali, l area in esame è occupata principalmente da depositi glaciale rimaneggiati e subordinatamente da depositi di origine torrentizia. I depositi glaciali sono costituiti da un associazione lapidea prevalentemente grossolana con clasti sub-arrotondati di granulometria da centimetrica a decimetrica in abbondante matrice sabbioso-limosa che ricopre il substrato roccioso con spessori variabili con un grado di addensamento da medio ad elevato. Questi depositi risultano essere superficialmente rimaneggiati dai processi di dilavamento delle acque superficiali ed in parte dall azione antropica (livellamenti per la realizzazione delle piste da sci) e sono caratterizzati localmente dalla presenza anche di massi erratici di grandi dimensioni, come pure di lenti o livelli isolati di materiale prevalentemente limoso-argilloso. I sedimenti di origine glaciale caratterizzano diffusamente il versante a valle di Plan-Torrette e costituiscono generalmente gli areali di prateria alpina e di prato pascolo, mentre nel settore in prossimità dei Laghi di Cime Bianche risultano essere privi di copertura erbosa e/o arbustiva. I depositi torrentizi e fluvio-glaciali ricoprono con spessori limitati i depostiti glaciali in quanto il comportamento principale delle aste torrentizie è determinato dall azione di trasporto e di erosione, per cui la sedimentazione risulta essere un evento breve durata nella storia evolutiva della zona indagata e coincidente con gli eventi di piena. I depositi sono costituiti da materiale medio o grossolano, con granulometria variabile dalle sabbie alle ghiaie fino ai ciottoli di dimensioni decimetriche in matrice limosa. Nel vallone in cui scorre il Mont-Cervin, i depositi presentano, grossolanamente, una classazione granulometrica (suddivisione in livelli a differente granulometria) sia in senso verticale che in senso orizzontale, in conseguenza di diversi episodi di deposizione (eventi di piena) ed alla diversa distribuzione della velocità della corrente all interno dell alveo di piena. Tale deposito è costituito dalla rielaborazione dei depositi glaciali da parte delle acque di 8

9 fusione glaciale e anche se le modalità di deposizione e le strutture sono analoghe a quelle dei depositi alluvionali, questi saranno considerate come dei depositi fluvioglaciali e/o torrentizi poiché si differenziano sostanzialmente per la genesi del materiale. 3.3 CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE DELL AREA DI INTERVENTO La situazione idrologica è determinata principalmente dalle caratteristiche di permeabilità dei terreni e delle rocce, nonché dall assetto morfologico dell area. Il settore occupato dal comprensorio presenta un reticolato idrografico non ben definito e tuttora in evoluzione, fatto questo legato alla recente origine delle forme glaciali presenti nella parte superiore della valle. La rete idrica superficiale del comprensorio sciistico Breuil-Cervinia è caratterizzata dalla presenza di due corsi d acqua principali, il torrent Marmore ed il torrent du Mont Cervin, e da una serie di impluvi minori che rappresentano i collettori delle acque meteoriche che si attivano stagionalmente nei periodi di fusione nivale o in occasione di eventi meteorici intensi. Infine si evidenzia che il drenaggio del versante investigato risulta garantito dalla presenza di una rete di scoline trasversali alle piste che favoriscono l'allontanamento delle acque di ruscellamento. La circolazione idrica sotterranea è strettamente dipendente dalle caratteristiche di permeabilità dei materiali presenti. I depositi glaciali indifferenziati hanno una permeabilità variabile, sia lateralmente che verticalmente, in funzione della granulometria del deposito, a seconda della prevalenza di materiale grossolano o di matrice limosa-argillosa, così come i depositi di versante di genesi mista derivanti dal rimaneggiamento di depositi glaciali. Il substrato roccioso presenta una permeabilità pressoché nulla ad eccezione di quella secondaria determinata dallo stato di fratturazione, mentre i depositi detritici presenti nella parte alta del bacino mostrano elevate caratteristiche di permeabilità che permettono l infiltrazione di notevoli quantità di acque meteoriche e di fusione nivale. Di conseguenza, la circolazione idrica si localizza in prevalenza al contatto tra la copertura ed il substrato roccioso, meno permeabile, o in corrispondenza di livelli limoso-argillosi, e può manifestarsi sul versante con risorgenze diffuse o concentrate e con zone di ristagno. Il versante in oggetto, viste le pendenze piuttosto dolci alternate ad altri settori semipianeggianti, è caratterizzato proprio dalla presenza di una serie di specchi d acqua anche di dimensioni importanti come proprio i Laghi Cime Bianche. 9

10 4 CARATTERISTICHE GEOLOGICO-TECNICHE Gli interventi in progetto interessano principalmente depositi glaciali e depositi torrentizi rimaneggiati. I depositi glaciali sono costituiti da una matrice a granulometria sabbioso-limosa inglobante materiale lapidei grossolani subarrotondati di dimensioni eterometriche da ghiaie e ciottoli decimetrici. I sedimenti di origine glaciale sono inoltre caratterizzati dalla presenza di eventuali blocchi di dimensioni metriche (trovanti) e possono evidenziare livelli prevalentemente limosi o limoso-sabbiosi poco permeabili. Tali depositi risultano quindi disomogenei e presentano caratteristiche geotecniche variabili sia lateralmente che verticalmente, in base non solo alla granulometria ma anche al grado di addensamento. I depositi torrentizi sono rappresentate da ghiaie medie e grossolane con clasti sub arrotondati a supporto di matrice sabbiosa-limosa in percentuale variabile. La loro distribuzione e soprattutto la loro classazione granulometrica dipendono dalla dinamica dei corsi d acque e dall andamento ed intensità del flusso all interno dell alveo di piena. Per quanto riguarda le caratteristiche geologico-tecniche, si evidenzia che gli interventi previsti risultano localizzati e interessano un area ristretta e i parametri sono stati stimati sulla base di esperienze precedenti su materiali analoghi, come esposto al punto del DM 14/01/2008 ( [ ] Nel caso di costruzioni o di interventi di modesta rilevanza, che ricadano in zone ben conosciute dal punto di vista geotecnico, la progettazione può essere basata sull esperienza e sulle conoscenze disponibili. ). In riferimento alle tipologie di terreni interessati dall opera in progetto si indicano cautelativamente i seguenti parametri: Unità 1: terreno glaciale superficiale e detrito morenico: spessore indicativo 0,5-1m peso di volume kn/m³ grado di addensamento da molto sciolto a sciolto angolo di resistenza al taglio 28 coesione a lungo termine assente 10

11 Unità 2: Depositi glaciali a maggior grado di addensamento: peso di volume kn/m³ grado di addensamento medio ad elevato angolo di resistenza al taglio coesione a lungo termine trascurabile (8 kpa) Unità 3: depositi torrentizi peso di volume kn/m³ grado di addensamento medio ad elevato angolo di resistenza al taglio coesione a lungo termine assente Si precisa che tali valori stimati sono da intendersi come puramente indicativi, in mancanza di prove in sito dirette. 4.1 CARATTERIZZAZIONE SISMICA Dalle descrizioni morfologiche e geologiche precedenti e dalla caratterizzazione dei depositi interessati dagli interventi, non suscettibili a fenomeni di liquefazioni, non si ritiene necessario effettuare delle indagini sismiche in riferimento anche al ridotto impatto delle opere in progetto sul contesto geologico-geomorfologico. Inoltre, in riferimento al D.M. 14/01/2008, al fine di valutare l azione sismica sulle opere in progetto si evidenzia che, in mancanza di una caratterizzazione geotecnica del terreno per i primi 30m di profondità, il terreno di fondazione può essere, ragionevolmente e cautelativamente, ricondotto alla categoria E Terreni dei sottosuoli di tipo C e D per spessori non superiori a 20m. Infine si evidenzia che, per la definizione dei relativi valori di accelerazione massima al suolo (ag), si dovrà fare riferimento ai dati forniti dall I.N.G.V. 11

12 5 INDICAZIONI RELATIVE AGLI INTERVENTI In base alle caratteristiche geologico-tecniche dei terreni esaminati, costituiti da depositi glaciali e da depositi torrentizi rimaneggiati, e alla morfologia del sito si suggeriscono alcune indicazioni di carattere generale in riferimento al settore interessato dagli interventi di scavo per la realizzazioni delle trincee per la posa delle tubazioni e dei pozzetti, nonché ai settori interessati da sbancamenti in terra e dalla loro movimentazione e ridistribuzione per la sistemazione del fondo pista. I movimenti terra dovranno essere eseguiti a regola d arte ed effettuati possibilmente in periodi non immediatamente successivi ad intense precipitazioni piovose ed allo scioglimento delle nevi e dovranno essere eseguiti tenendo conto delle caratteristiche geotecniche dei materiali; Gli scavi dovranno essere richiusi nel più breve tempo possibile al fine di evitare prolungati tempi di apertura dello scavo con conseguente variazione delle caratteristiche geotecniche a breve termine dei materiali interessati. Gli scavi dovranno essere eseguiti a regola d arte tenendo conto delle caratteristiche geotecniche dei materiali coinvolti e realizzando scarpate provvisorie con inclinazioni non superiori ai 70 ; Nella fase di scavo sarà possibile incontrare trovanti di grosse dimensioni prevedendo l estrazione e/o la demolizione, mediante mezzi meccanici, fino a raggiungere la profondità minima per la posa della tubazione tubi e la realizzazione dei pozzetti; In caso di terreni scadenti o in presenza di acqua, effettuare lo scavo a campione ed eventualmente sostenere provvisoriamente il fronte di scavo con opere temporanee, predisporre sul fondo della trincea uno strato di ghiaietto e, qualora le condizioni lo richiedano, una tubazione drenante per favorire l allontanamento delle acque. In fase di scavo, impedire che le acque meteoriche o di infiltrazione scorrono lungo i fronti della trincea innescando fenomeni di erosione e che si convogliano all interno dello scavo diventando il collettore preferenziale di parte del deflusso superficiale; La trincea dovrà essere riempita con terreno scelto sino ad un altezza di 25 cm sopra la tubazione (sabbia adeguatamente addensata) e successivamente con il materiale di 12

13 risulta opportunamente vagliato e selezionato e correttamente costipato al fine di evitare assestamenti successivamente alla fase di rinterro. Nel caso in cui la profondità di scavo sia minore di quella prevista, le tubazioni dovranno essere protette mediante appositi manufatti, così come in corrispondenza di incisioni ed impluvi o attraversamenti di strade. Il terreno di fondazione su cui insisteranno i pozzetti dovrà essere adeguatamente addensato, in caso contrario dovrà essere opportunamente costipato in modo da migliorarne le caratteristiche di portanza in modo da evitare eventuali cedimenti. Gli sbancamenti e il livellamento dovranno essere eseguiti a regola d arte tenendo conto delle caratteristiche geotecniche dei materiali coinvolti e realizzando le scarpate in terra definitive con inclinazioni non superiori ai 28 ; Nella fase di scavo sarà possibile incontrare trovanti di grosse dimensioni prevedendo l estrazione e/o la demolizione, mediante mezzi meccanici; Si dovrà predisporre una rete di intercettazione ed allontanamento delle acque superficiali tramite la formazione di scoline disposte in modo opportuno per il drenaggio delle acque superficiali; Infine per proteggere eventualmente il terreno con la geojuta dal ruscellamento diffuso e ripristinare le aree interessate dai movimenti di terra mediante inerbimento con idrosemina. Durante le fasi di movimentazione dei blocchi si dovrà porre particolare attenzione all adeguata sistemazione e riassetto dei clasti al fine di evitare l innesco di rotolamenti. In riferimento alle operazioni per l ampliamento della Capanna Gaspard e in particolare per la messa in opera delle fondazioni, si possono fornire oltre a quanto evidenziato precedentemente in riferimento agli scavi le seguenti prescrizioni necessarie a garantire condizioni di sicurezza: il terreno di fondazione dovrà avere caratteristiche adeguate ai carichi agenti, in caso contrario approfondire ulteriormente lo scavo e/o costipare opportunamente il terreno in modo da migliorarne le caratteristiche di portanza, così come il materiale granulare di sottofondo (con pezzatura max 25mm), al fine di escludere un cedimento del sistema opera-terreno ; 13

14 il corretto dimensionamento delle fondazioni del nuovo corpo di fabbrica andrà perfezionato a scavi avvenuti successivamente alla verifica della situazione stratigrafica presente; 14

15 6 CONCLUSIONI Sulla base delle considerazioni geologico-tecniche esposte in questa relazione, fatte salve le indicazioni sopra riportate, non si rilevano elementi di carattere geologico e geomorfologico contrari al progetto definitivo. Si ritiene opportuna l effettuazione di ulteriori indagini in fase di esecuzione dei lavori al fine di approfondire la caratterizzazione geotecnica dei materiali interessati dagli scavi, non osservabili da rilievi di superficie, e per individuare le possibili soluzioni tecniche al fine di ovviare eventuali situazioni critiche che possono emergere. Charvensod, gennaio 2014 Il tecnico Dr. Geol. Michel LUBOZ 15

16 7 SOMMARIO Innevamento programmato Piste BIS Premessa Localizzazione dell area di indagine E descrizione sintetica degli interventi previsti Inquadramento geologico e geomorfologico Caratteristiche geomorfologiche dell area di intervento Caratteristiche geologiche dell area di intervento Caratteristiche idrogeologiche dell area di intervento Caratteristiche geologico-tecniche Caratterizzazione sismica Indicazioni relative agli interventi Conclusioni Sommario

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