STUDIO SULLE PARTECIPATE DEI COMUNI ITALIANI

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1 Dipartimento della funzione pubblica Ufficio per l informazione statistica e le banche dati istituzionali STUDIO SULLE PARTECIPATE DEI COMUNI ITALIANI a cura del Dipartimento della Funzione Pubblica hanno collaborato allo studio Ciro D Aries e Enrico Bracci

2 Sommario 1. Analisi delle partecipazioni dei Comuni Italiani Analisi degli oneri da partecipazioni dei Comuni Italiani Analisi delle partecipate Analisi costo del personale e numero di addetti

3 ANALISI CONSOC 2011 Dato l'obbligo per i Comuni di comunicare, entro il 30 Aprile 2012, i dati Consoc relativi alle proprie partecipazioni in società e consorzi, è stato possibile svolgere un'analisi in riferimento sia alle partecipate che alle partecipazioni. I dati comunicati dai Comuni, inerenti l'esercizio 2011, sono stati inoltre confrontati in diversi casi con quelli di esercizi precedenti, in modo da dare un'idea di come l'intero sistema delle partecipazioni comunali si stia evolvendo negli ultimi anni. Le Pubbliche Amministrazioni italiane, in particolar modo quelle periferiche, si sono caratterizzate negli ultimi anni per l'irrazionale numero di società, enti e consorzi partecipati. Più di recente, sia il d.lgs. 78/2010 sia il d.lgs. 95/2012, evidenziano i tentativi del legislatore di ricondurre a normalità il ricorso a forme societarie per la gestione di funzioni e/o servizi pubblici. Per fare chiarezza ed arginare questo fenomeno sono stati presi diversi interventi, tra cui l'obbligo di comunicare in via telematica i dati relativi a queste partecipazioni al Dipartimento della Funzione Pubblica. In particolare, la Legge 296/2006 (Finanziaria 2007) ha introdotto l'obbligo per tutte le Amministrazioni Pubbliche di comunicare i dati relativi alle proprie partecipazioni in società e consorzi, per fare chiarezza in questo sottobosco di migliaia di enti ed aziende sui quali non esiste un vero e proprio controllo sulla gestione, che spesso si è rivelate inefficace ed inefficiente. A partire dall'anno 2008 si è potuto quindi inquadrare meglio questo fenomeno e si è potuta creare la banca dati CONSOC (Gestione della partecipazione di pubbliche amministrazioni a Consorzi e Società), che viene aggiornata di anno in anno. Sebbene siano previste delle sanzioni per le amministrazioni in caso di mancata comunicazione dei dati, per l'anno 2011 la percentuale di adesione dei Comuni italiani è stata del 68%, in calo dello 0,9% rispetto all'anno precedente. Dall'analisi dei Comuni che hanno effettuato la comunicazione Consoc è stato possibile osservare come i tassi di adesione siano decisamente inferiori nelle regioni del Sud Italia e nelle isole, con ben tre regioni, la Calabria, il Molise e la Basilicata che, come nel 2010, si caratterizzano per un tasso di adesione inferiore al 30%. La percentuale di adesione mostra inoltre una tendenza a crescere in relazione alle dimensioni dei Comuni, infatti tale percentuale varia dal 67,5% nei comuni al di sotto dei abitanti, per arrivare all'87% in quelli con più di abitanti. Se si considera il dato di adesione dei Comuni in relazione agli abitanti residenti, il livello di adesione sul totale della popolazione italiana cresce a circa il 75%. Il diverso livello di adesione regionale inciderà conseguentemente sulla distribuzione assoluta del numero delle partecipazioni e sul numero delle partecipate. I dati comunicati mostrano la presenza di partecipazioni in capo ai Comuni che hanno aderito a Consoc, con una media di sei partecipazioni a Comune; la maggior parte dei Comuni si colloca infatti in una fascia che varia dalle 3 alle 7 partecipazioni detenute. Tuttavia si riscontra la presenza di una coda importante, infatti circa il 9,2% dei Comuni detiene più di 10 partecipazioni. Si osserva anche che il dato relativo ai Comuni con più di 10 partecipazioni riguarda in maniera predominante i Comuni al di sopra dei abitanti. I dati mostrano inoltre come i Comuni siano detentori di quote minoritarie nelle società partecipate, infatti solo nel caso delle Società di Trasformazione Urbana (che tra l'altro costituiscono una percentuale bassissima sul totale delle partecipate) la partecipazione media dei Comuni è superiore al 50%. Essa infatti si attesta mediamente all'8,26%. Per quanto riguarda gli oneri di partecipazione sostenuti dai Comuni, un dato importante perché strettamente legato al "costo" per la finanza pubblica degli organismi partecipati, nel 2011 i Comuni 3

4 aderenti a Consoc hanno corrisposto oneri di partecipazione per circa 7,6 miliardi di euro, di cui quasi 6 per oneri da contratti di servizio. Si registra una importante diminuzione rispetto al dato del 2010: gli oneri infatti ammontavano ad oltre 11,1 miliardi, di cui 9,8 miliardi per contratti di servizio. Le società partecipate hanno distribuito dividendi all'incirca per 615 milioni di euro e la maggior parte di questi dividendi sono stati riconosciuti a Comuni al di sopra dei abitanti, sebbene essi costituiscano una minoranza tra i Comuni italiani. Dall'analisi delle società partecipate emerge una loro maggiore presenza nelle regioni del Centro- Nord Italia. Questo dato deve essere considerato alla luce del livello di adesione regionale, in quanto un basso livello di adesione alla comunicazione, implica una minor presenza di dati e di partecipate. Rapportando, in tal senso, il numero di società partecipate al numero di abitanti dei Comuni aderenti, si osserva una netta concentrazione di società in Valle D'Aosta ed in Trentino- Alto Adige, i cui Comuni partecipano rispettivamente in una società ogni ed ogni abitanti. La media nazionale si attesta su una società partecipata ogni abitanti, mentre la regione con meno società partecipate per abitanti è il Lazio, con una società ogni Per quanto riguarda la natura giuridica delle società partecipate, la più comune è quella di S.r.l. (30,89%), seguono la S.p.a. (27,67%) ed il Consorzio-Ente (20,12%). Il dato si dimostra pressoché identico a quello dello scorso anno. Analizzando invece l anno di fondazione delle società, si osserva come esse siano tendenzialmente recenti : infatti oltre 4400 società sono state fondate tra il 1990 ed il 2011, anche se è presente un inversione di tendenza per gli ultimi tre anni, dove il numero delle società costituite si abbassa, dopo diversi anni, al di sotto delle 200, fino alle 41 società fondate nel Su questa drastica diminuzione ha senza dubbio inciso la legislazione che negli ultimi anni è intervenuta per arginare il fenomeno del moltiplicarsi delle società partecipate. Delle 5581 società comunicate dai Comuni, solo all incirca il 60% ha indicato il dato relativo al costo del personale. Il totale delle per cui è indicato il dato del costo del personale ammonta tuttavia ad oltre 13 miliardi di euro, composti per oltre 11 miliardi dal costo del personale delle S.p.a.. La maggior parte delle società è caratterizzata da piccole dimensioni, infatti altissima è la percentuale di quelle al di sotto dei 15 dipendenti. Tuttavia, se considera il totale del personale impiegato nelle società partecipate, all incirca il 66% è occupato in società con più di 250 dipendenti. Per quanto riguarda il risultato economico raggiunto dalle società partecipate, per il 26% è stato indicato un utile, per il 56% una perdita, mentre per il 18% non è stato riportato il dato. Il risultato economico complessivo di 2 miliardi di euro di utile, un dato che dimostra un leggero incremento rispetto all anno precedente. 4

5 1. Analisi delle partecipazioni dei Comuni Italiani Il presente report sintetizza le principali analisi condotte sui dati 2012 contenuti nella Banca Dati Consoc alimentata dalle amministrazioni comunali e comunicati entro il 30 aprile I dati fanno riferimento alla situazione al 31/12/ Tasso di adesione all obbligo di comunicazione Consoc Il livello di adesione all obbligo di comunicazione è stato pari al 68% a livello nazionale, ma con forti differenze sul piano regionale. La tabella 1 mostra infatti come si passi dal 93,4% dei Comuni dell Emilia Romagna al 21,3% del Molise. Si ricorda come l obbligo di comunicazione viga anche nel caso non si abbiano partecipazioni. Tabella 1 Dati di adesione a Consoc per Regione Regione n Comuni aderenti n Comuni (Istat 2011) % adesione % adesione su popolazione Abruzzo ,8% 57,2% Basilicata ,2% 41,8% Calabria ,5% 27,9% Campania ,1% 52,8% Emilia-Romagna ,4% 95,2% Friuli Venezia-Giulia ,9% 94,8% Lazio ,6% 78,3% Liguria ,9% 72,6% Lombardia ,3% 88,1% Marche ,8% 85,5% Molise ,3% 62,2% Piemonte ,2% 90,7% Puglia ,6% 57,0% Sardegna ,3% 44,8% Sicilia ,1% 56,1% Toscana ,3% 96,7% Trentino Alto-Adige ,4% 89,9% Umbria ,3% 94,0% Valle d'aosta ,5% 88,7% Veneto ,5% 90,4% Totale ,0% 75,8% Il dato relativo al tasso di adesione per fascia di abitanti mostra come siano soprattutto i piccoli comuni a non adempiere all obbligo di comunicazione. Il divario comunque tra le fasce non è particolarmente rilevante. Tabella 2 Dati di adesione a Consoc per fascia di abitanti Comune Fascia abitanti N Comuni (Istat 2011) % di adesione a Consoc < ,4% >30.000< ,9% > ,0% 5

6 1.2 Numerosità e distribuzione delle partecipazioni I Comuni italiani hanno dichiarato complessivamente di detenere circa partecipazioni, ovvero mediamente ogni Comune detiene almeno 6 partecipazioni di vario genere. Alla luce dei diversi tassi di adesione, non sorprende verificare in tabella 3 come il fenomeno delle partecipazioni comunali sia particolarmente diffuso nel nord-est con in testa Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, ma anche in Piemonte e Toscana. Interessante notare come il numero medio di partecipazioni sia sopra la media nazionale in regioni come Trentino Alto-Adige, in Umbria e nelle Marche. Nelle regioni del sud e delle isole le partecipazioni appaiono meno diffuse. Tabella 3 Distribuzione partecipazioni Comuni per Regione N totale Partecipazioni % N medio partecipazioni ABRUZZO 779 2,4% 4,81 BASILICATA 102 0,3% 2,68 CALABRIA 280 0,8% 3,04 CAMPANIA 829 2,5% 4,36 EMILIA-ROMAGNA ,2% 8,38 FRIULI-VENEZIA GIULIA ,8% 6,40 LAZIO 455 1,4% 3,16 LIGURIA 480 1,5% 3,93 LOMBARDIA ,2% 5,26 MARCHE ,1% 7,11 MOLISE 69 0,2% 2,38 PIEMONTE ,3% 6,20 PUGLIA 462 1,4% 4,16 SARDEGNA 551 1,7% 3,22 SICILIA 671 2,0% 4,02 TOSCANA ,3% 11,62 TRENTINO-ALTO ADIGE ,9% 8,17 UMBRIA 588 1,8% 7,00 VALLE D'AOSTA 267 0,8% 3,99 VENETO ,4% 6,62 Totale ,0% 6,00 Analizzando in maniera più analitica i dati (tabella 4) si può evidenziare come la maggiore numerosità delle partecipazioni da parte dei Comuni italiani si verifichi nei confronti di società S.p.A. e S.r.l.. In particolar modo, i Comuni con più di abitanti detengono mediamente più di 11 partecipazioni in S.p.A. e più di 7 in S.r.l. Il dato, sebbene di minore entità, è comunque di rilievo anche per i Comuni tra e abitanti e con meno di abitanti. Si ricorda come con l art. 14, comma 32, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, e successive modifiche, è stato sancito che i Comuni con popolazione inferiore a abitanti non possono costituire società, con l obbligo degli stessi di mettere in liquidazione, entro il 30 settembre 2013, le società già costituite al 31 maggio 2010, ovvero a cederne le partecipazioni. L obbligo di liquidazione delle società non si applica se le società già costituite: abbiano, al 31 dicembre 2012, il bilancio in utile negli ultimi tre esercizi; non abbiano subito, nei precedenti esercizi, riduzioni di capitale conseguenti a perdite di bilancio; non abbiano subito, nei precedenti esercizi, perdite di bilancio in conseguenza delle quali il comune sia stato gravato dell'obbligo di procedere al ripiano delle medesime perdite. Non rientrano nel divieto e nell obbligo di liquidazione sopra descritto le società costituite da più comuni, la cui popolazione complessiva supera i abitanti e la cui partecipazione sia paritaria ovvero proporzionale al numero degli stessi. 6

7 I comuni con popolazione compresa tra e abitanti possono detenere la partecipazione di una sola società, e devono mettere in liquidazione le altre entro il 30 settembre 2013 (articolo 14, comma 32 del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 e successive modifiche) Il decreto legge sulla così detta spending review (d.l. 6 luglio 2012, n. 95, contenente Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini ), introduce, all art. 4, una ulteriore drastica disciplina delle partecipazioni societarie degli enti pubblici. L art. 4 si riferisce alle società strumentali che erogano il 90% della loro attività (indi quale fonte del valore della produzione) ad amministrazioni pubbliche. Le medie di partecipazioni per le altre tipologie di forme giuridiche non è particolarmente rilevante con valori tra 1 e 4 partecipazioni. Tabella 4 N medio di partecipazioni Comuni per fascia di abitanti < Ab. > < Ab. > Ab. Totale Media Altro tipo di società 1,0 1,3 1,3 1,1 Media Associazioni 1,12 1,17 1,47 1,16 Media Azienda Speciale 1,13 1,09 1,30 1,13 Media Azienda Speciale Consortile 1,1 1,1 1,7 1,1 Media Consorzio 1,2 1,5 1,5 1,2 Media Consorzio Azienda 1,3 1,9 3,3 1,4 Media Consorzio Ente 2,1 2,8 4,4 2,2 Media Fondazione 1,2 1,7 2,5 1,5 Media STU 1,0 1,1 1,1 1,1 Media Società S.p.A. 2,5 4,8 11,9 2,8 Media Società S.r.l. 1,8 3,3 7,4 2,0 La distribuzione dei Comuni per numero di partecipazioni detenute evidenzia come la frequenza maggiore si abbia in corrispondenza di 6 partecipazioni (Tabella 5) ed una mediana intorno a 5 partecipazioni. Il picco massimo di partecipazioni si attesta a 52 partecipazioni. La tabella 6 presenta la medesima analisi con riferimento alle sole partecipazioni in S.p.A. e S.r.l.. Ne emerge uno scenario in cui la frequenza massima di partecipazioni si attesta a 2 partecipazioni ed una mediana intorno a 2,5. Tabella 5 Distribuzione Comuni per numerosità di partecipazioni detenute N partecipazioni N Comuni % % cumulata 1 partecipazione 256 4,7% 4,7% 2 partecipazioni 445 8,1% 12,8% 3 partecipazioni ,5% 23,2% 4 partecipazioni ,5% 37,8% 5 partecipazioni ,3% 51,1% 6 partecipazioni ,4% 64,5% 7 partecipazioni ,0% 75,5% 8 partecipazioni 421 7,7% 83,1% 9 partecipazioni 262 4,8% 87,9% 10 partecipazioni 157 2,9% 90,8% >10 partecipazioni 507 9,2% 100,0% Totale ,0% 7

8 Tabella 6 Distribuzione Comuni per numerosità di partecipazioni detenute in S.p.A. e S.r.l. N partecipazioni N Comuni % % cumulata 1 partecipazione ,9% 17,9% 2 partecipazioni ,7% 40,6% 3 partecipazioni ,0% 59,6% 4 partecipazioni ,2% 74,8% 5 partecipazioni 469 9,0% 83,8% 6 partecipazioni 257 4,9% 88,7% 7 partecipazioni 177 3,4% 92,1% 8 partecipazioni 137 2,6% 94,7% 9 partecipazioni 72 1,4% 96,1% 10 partecipazioni 59 1,1% 97,2% >10 partecipazioni 146 2,8% 100,0% Totale % Analizzando ora il dato per fascia demografica si conferma il dato per il quale i piccoli Comuni tendono a detenere un numero di partecipazioni in S.r.l. e S.p.A. tra 1 e 3, mentre la numerosità cresce al crescere delle dimensioni. Tabella 7 Distribuzione % Comuni per fascia di abitanti e numerosità di partecipazioni detenute in S.p.A. e S.r.l. N partecipazioni N Comuni < ab. N Comuni > ab. N Comuni > ab. 1 partecipazione 18,4% 8,1% 7,6% 2 partecipazioni 23,4% 10,8% 2,5% 3 partecipazioni 19,3% 12,6% 9,2% 4 partecipazioni 15,5% 12,6% 6,7% 5 partecipazioni 9,1% 7,2% 3,4% 6 partecipazioni 4,7% 15,3% 4,2% 7 partecipazioni 3,2% 5,4% 7,6% 8 partecipazioni 2,4% 5,4% 8,4% 9 partecipazioni 1,2% 5,4% 5,9% 10 partecipazioni 1,0% 3,6% 4,2% >10 partecipazioni 1,7% 13,5% 40,3% Totale 100,0% 100,0% 100,0% Come dimostra la tabella 8, la media ponderata delle partecipazioni in società di capitali va da 3,4 a 10, per i Comuni rispettivamente con meno di abitanti e con più di , passando per un 5,8 per i Comuni con abitanti tra e Tabella 8 Media ponderata e moda partecipazioni in S.p.A. e S.r.l. < ab ab. > ab. Media Ponderata di partecipazioni detenute 3, , ,0084 Il numero di partecipazioni è sicuramente un dato rilevante, ma questo deve essere associato anche all entità della partecipazione sul capitale sociale della partecipata. La tabella 9 mostra la percentuale di proprietà media detenuta dai Comuni per natura giuridica. La media è molto variabile e lo testimonia la deviazione standard che risulta particolarmente bassa, sintomo di una diversità notevole tra i Comuni. 8

9 Tabella 9 % media di proprietà dei Comuni per natura giuridica Media % proprietà Dev. standard Associazioni 5,98 15,07 Azienda Speciale 28,63 41,35 Azienda Speciale Consortile 6,26 11,08 Consorzio 6,38 11,87 Consorzio - Azienda 4,64 10,58 Consorzio - Ente 5,07 10,70 Fondazione 26,52 36,37 Società di Trasformazione Urbana 52,39 38,57 Società S.p.a. 5,96 17,30 Società S.r.l. 18,15 31,22 Altro tipo di società 6,60 17,51 ASP 16,43 25,01 Totale 8,26 20,07 Diviene opportuno analizzare con maggiore dettaglio i dati. La tabella 10 presenta la distribuzione della partecipazione media dei Comuni per fascia di popolazione e per natura giuridica. Emerge uno scenario prevedibile nel quale al crescere delle dimensioni dell ente, cresce la quota di partecipazione sociale, questo è vero per ogni tipologia di partecipata. Tabella 10 - Quota di proprietà media dei Comuni per fascia di abitanti < Ab. > < Ab. > Ab. Totale Associazioni 5,9 1,2 10,7 6,0 Azienda Speciale 21,5 63,1 98,6 28,6 Azienda Speciale Consortile 5,3 12,3 22,3 6,3 Consorzio 5,5 22,2 19,5 6,4 Consorzio - Azienda 3,7 12,3 19,8 4,6 Consorzio - Ente 4,4 13,0 18,3 5,1 Fondazione 18,9 40,2 39,9 26,5 Società di Trasformazione Urbana 41,1 49,3 71,7 52,4 Società S.p.a. 3,2 21,9 35,1 6,0 Società S.r.l. 15,6 41,8 43,9 18,1 Altro tipo di società 5,2 36,6 42,9 6,6 ASP 12,8 68,6 77,8 16,4 Totale 6,2 24,8 33,5 8,3 Le Tabelle 11, 12, 13 e 14 mostrano le distribuzioni delle partecipazioni per fascia di proprietà, distinguendo tra: - Partecipazione minoritaria (<20%) - Partecipazione collegata (>20%<50%) - Partecipazione di controllo (>50%) - Partecipazione totalitaria (100%) Questa classificazione, in linea con il diritto societario, non tiene conto di eventuali patti parasociali esistenti tra i diversi soci. Nel caso di partecipazioni, i Comuni soci non hanno comunicato la partecipazione. La gran parte delle partecipazioni si colloca nella prima tipologia, ovvero di tipo minoritario <20%, con circa partecipazioni (90% circa). 9

10 Tabella 11 - Distribuzione partecipazioni per fascia di proprietà dei Comuni Fascia proprietà Null <20% >20%<50% >50%<100% 100% Totale Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Altro tipo di società ASP Totale Il dato di tabella 11 è dipeso in prevalenza dalle partecipazioni dei Comuni con < abitanti che assorbono circa partecipazioni con una proprietà minoritaria. Ciò non sorprende, in quanto è prassi diffusa quella di creare organismi partecipati con quote di proprietà in proporzione alla dimensione degli enti partecipanti. Tabella 12 Distribuzione partecipazioni per fascia di proprietà dei Comuni con < ab. < Ab. Fascia proprietà Null <20% >20%<50% >50%<100% 100% Totale Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Altro tipo di società ASP Totale Per i Comuni con abitanti tra i ed i il numero di partecipazioni qualificate aumenta con quelle totalitarie che si attestano ad un 10% medio e con riferimento alle società di capitale si osserva che un 30% delle S.r.l. sono detenute con il 100% delle quote societarie. Il dato relativo ai Comuni con più di abitanti conferma ancor più quanto affermato in precedenza, con le partecipazioni totalitarie che ammontano a circa il 14%, quelle di controllo un 16%. (Tabella 14). Tabella 13 Distribuzione partecipazioni per fascia di proprietà dei Comuni con ab. > < Ab. Fascia proprietà Null <20% >20%<50% >50%<100% 100% Totale Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Altro tipo di società ASP Totale

11 Tabella 14 Distribuzione partecipazioni per fascia di proprietà dei Comuni con > ab. > Ab. Fascia proprietà Null <20% >20%<50% >50%<100% 100% Totale Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Altro tipo di società ASP Totale

12 2. Analisi degli oneri da partecipazioni dei Comuni Italiani Il tema degli oneri da partecipazioni è particolarmente rilevante e al centro della discussione politica e tecnica. Dai dati Consoc emerge un onere complessivo nel 2011 intorno ai 7,6 miliardi di euro. Un dato particolarmente rilevante e legato prevalentemente ad oneri da contratto di servizio o da trasferimenti in c/esercizio. La tabella 15 mostra infatti come queste due voci incidano per circa 6,6 miliardi (90% circa) del complessivo. Questo scenario evidenzia come gli organismi partecipati siano stati costituiti e vivano in primo luogo per fornire beni e servizi a favore del cittadino e/o del socio proprietario. I valori assoluti mostrano come soprattutto nei Comuni della Regione Lazio, Lombardia e Piemonte si verifichino i più significativi flussi finanziari. Anche in questo caso vale la considerazione relativa al diverso livello di adesione che incide sui valori assoluti comunicati e presenti in Consoc. Tra gli altri dati, si evidenzia come nel 2011 i Comuni siano stati obbligati a coprire dei disavanzi o delle perdite per un totale di circa 38 milioni di euro, di cui ben 10 milioni sia nei Comuni della Regione Campania che Veneto. Da evidenziare, inoltre, il dato sugli aumenti di capitale che nel 2011 si sono attestati a circa 164 milioni di euro. La necessità di ricapitalizzare è stata più intensa nei Comuni delle Regioni Lombardia (49 mln), Piemonte (19 mln.) e Trentino Alto Adige (30 mln). Sempre nel 2011 si è assistito, inoltre, ad un ulteriore ricorso alle acquisizione di quote, con passaggi che ammontano a circa 180 milioni di euro. Tabella 15 Distribuzione oneri da partecipazioni Comuni per tipologia e per Regione ONERI DA CONTRATTO DI SERVIZIO COPERTURA DISAVANZI/PER DITE ONERE COMPLESSIVO TRASFERIMENTO C/ESERCIZIO TRASFERIMENTI C/CAPITALE ACQUISIZIONE QUOTE AUMENTO DI CAPITALE CONCESSIO NE CREDITI ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA-ROMAGNA FRIULI-VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO-ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale

13 La tabella 16 mostra i dati in termini di distribuzione percentuale, facendo emergere come circa l 88% degli oneri riguardi il contratto di servizio ed i trasferimenti in c/esercizio. I trasferimenti in conto capitale, legati quindi ad investimenti, risultano poco significativi e rilevanti, ad esclusione dei comuni della Regione Piemonte, Trentino-Alto Adige, Veneto e Umbria. Tabella 16 Distribuzione % oneri da partecipazioni Comuni per tipologia e per Regione ONERI DA CONTRATTO DI SERVIZIO COPERTURA DISAVANZI/PER DITE ONERE COMPLESSIVO TRASFERIMENTO C/ESERCIZIO TRASFERIMENTI C/CAPITALE ACQUISIZIONE QUOTE AUMENTO DI CAPITALE CONCESSIO NE CREDITI ABRUZZO 100% 5% 90% 0% 2% 2% 0% 0% BASILICATA 100% 0% 95% 0% 3% 1% 1% 0% CALABRIA 100% 0% 99% 0% 0% 0% 0% 0% CAMPANIA 100% 16% 78% 0% 0% 2% 3% 0% EMILIA-ROMAGNA 100% 8% 59% 8% 23% 1% 0% 0% FRIULI-VENEZIA GIULIA 100% 5% 92% 2% 1% 0% 0% 0% LAZIO 100% 1% 99% 0% 0% 0% 0% 0% LIGURIA 100% 5% 92% 2% 0% 0% 1% 0% LOMBARDIA 100% 4% 84% 5% 2% 0% 4% 0% MARCHE 100% 4% 95% 1% 0% 0% 0% 0% MOLISE 100% 2% 75% 0% 1% 15% 7% 0% PIEMONTE 100% 17% 64% 13% 1% 0% 5% 0% PUGLIA 100% 4% 96% 0% 0% 0% 0% 0% SARDEGNA 100% 3% 95% 1% 1% 0% 1% 0% SICILIA 100% 12% 87% 0% 0% 0% 0% 1% TOSCANA 100% 22% 70% 5% 0% 0% 1% 0% TRENTINO-ALTO ADIGE 100% 24% 39% 24% 0% 0% 5% 7% UMBRIA 100% 0% 87% 10% 0% 0% 1% 0% VALLE D'AOSTA 100% 18% 50% 5% 0% 0% 27% 0% VENETO 100% 5% 77% 11% 4% 2% 1% 1% Totale 100% 9% 79% 6% 2% 1% 2% 1% La tabella 17 presenta i dati relativi agli oneri pro-capite in relazione alla popolazione residente nei Comuni aderenti Consoc e distribuiti per regione. Ne emerge un onere pro-capite complessivo di circa 319 e molto variabile tra aree regionali, dal Trentino Alto-Adige ( 1.231) alla Basilicata ( 71,98), ma con dati importanti anche per regioni come il Lazio ( 645), la Campania ( 343), ed il Piemonte ( 466). Gli oneri sono rivolti in maniera prevalente alle società di capitale (S.p.A. e S.r.l.). La tabella 18 mostra la distribuzione degli oneri per natura giuridica della partecipazione. Ne emerge una scenario per il quale circa 6,6 miliardi di euro sono relativi a partecipazioni in S.p.A. (5,9) ed in S.r.l. (0,75), rappresentando circa il 90% degli oneri complessivi. Si conferma inoltre la preponderanza degli oneri da contratto di servizio e di trasferimenti in conto esercizio, come tipologia di onere. 13

14 Tabella 17 Distribuzione oneri pro-capite popolazione residente nei Comuni aderenti Consoc ONERI DA CONTRATTO DI SERVIZIO COPERTURA DISAVANZI/PER DITE ONERE COMPLESSIVO TRASFERIMENTO C/ESERCIZIO TRASFERIMENTI C/CAPITALE ACQUISIZIONE QUOTE AUMENTO DI CAPITALE CONCESSIO NE CREDITI TOTALE ABRUZZO 92,26 4,73 83,38 0,18 2,24 1,59 0,15 0,00 184,52 BASILICATA 35,99 0,03 34,29 0,00 1,24 0,23 0,20-71,98 CALABRIA 108,69 0,35 107,89 0,01 0,06 0,37 0,01 0,00 217,38 CAMPANIA 171,89 28,26 134,20 0,72 0,35 3,47 4,87 0,01 343,78 EMILIA-ROMAGNA 129,06 10,92 76,41 10,06 29,60 1,16 0,36 0,56 258,12 FRIULI-VENEZIA GIULIA 78,20 4,24 71,93 1,34 0,52 0,00 0,09 0,07 156,40 LAZIO 322,69 3,96 318,55 0,14 0,02 0,01 0,00-645,38 LIGURIA 165,33 8,35 152,26 3,17 0,28 0,37 0,89 0,00 330,66 LOMBARDIA 129,90 5,55 108,95 6,92 2,19 0,20 5,74 0,33 259,79 MARCHE 114,33 4,72 108,06 0,96 0,12 0,20 0,01 0,26 228,66 MOLISE 36,76 0,79 27,66-0,22 5,50 2,59-73,53 PIEMONTE 228,14 38,87 146,05 28,79 1,28 0,46 12,06 0,64 456,29 PUGLIA 89,21 3,53 85,30 0,17 0,11 0,05 0,05-178,43 SARDEGNA 37,19 1,09 35,25 0,22 0,21 0,05 0,36-74,38 SICILIA 112,77 12,97 98,18 0,24 0,09 0,45 0,22 0,63 225,54 TOSCANA 113,67 25,56 80,07 5,85 0,16 0,52 1,31 0,20 227,34 TRENTINO-ALTO ADIGE 615,63 147,76 237,02 150,56 1,07 0,89 32,96 45, ,26 UMBRIA 115,84 0,33 101,34 12,06 0,14 0,36 1,61-231,69 VALLE D'AOSTA 62,84 11,02 31,36 3,25 0,12-16,75-125,32 VENETO 128,98 6,03 99,48 13,79 4,83 2,27 1,35 1,23 257,97 Totale 159,85 14,82 125,87 9,89 3,78 0,80 3,45 1,23 319,69 In termini di distribuzione dell onere per dimensione demografica del Comune socio la tabella 19 mostra i dettagli per gli oneri verso società di capitali. I Comuni con meno di abitanti sostengono oneri complessivi per circa 1,4 miliardi, di cui circa 1,2 miliardi relativi a contratto di servizio o trasferimento in c/esercizio. Come segnalato, questa classe di Comuni ha evidenziato un livello di adesione leggermente inferiore rispetto alle altre, tale probabilmente da sottostimare in maniera comparativa il dato complessivo. Non sorprende evidenziare la concentrazione dei maggiori oneri nella classe di popolazione con più di abitanti, con circa 4,8 miliardi di oneri complessivi. Da evidenziare, come ancora nel 2011, i Comuni abbiano acquisito quote per 177 milioni di euro (157 milioni i Comuni con meno di abitanti) e coperto perdite o disavanzi per circa 30 milioni di euro. 14

15 Tabella 18 Distribuzione oneri da partecipazioni Comuni per natura giuridica ONERE COMPLESSIVO Contra tto Servizio Trasferimenti c/capitale Trasferimenti c/esercizio Concessione crediti Copertura Disavanzi/perdi te Acquisizione quote Aumento di Capitale Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Altro tipo di società ASP Totale Tabella 19 Distribuzione oneri da partecipazioni Comuni per classe demografica in S.p.A. e S.r.l. ONERI DA CONTRATTO DI SERVIZIO COPERTURA DISAVANZI/PER DITE ONERE COMPLESSIVO TRASFERIMENTO C/ESERCIZIO TRASFERIMENTI C/CAPITALE ACQUISIZIONE QUOTE AUMENTO DI CAPITALE CONCESSIO NE CREDITI < Ab > < Ab > Ab Totale

16 Un ulteriore dato presente in Consoc si riferisce ad eventuali dividendi ricevuti dal Comune socio. Il valore complessivo dei dividendi nel 2011 si è attestato a circa 615 milioni di euro, con circa Comuni che ne hanno beneficiato. Si tratta di utili distribuiti in particolare da società di capitale (Tabella 20). Tabella 20 Distribuzione dividendi da partecipazioni Comuni per natura giuridica Dividendi Distribuiti Media Dividendi N enti Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Altro tipo di società ASP Totale I maggiori beneficiari sono stati i Comuni con > abitanti grazie alla già evidenziata maggiore quota di proprietà degli organismi partecipati. Tabella 21 Distribuzione dividendi da partecipazioni Comuni per classe demografica (solo S.p.A. e S.r.l.) DIVIDENDI < Ab > < Ab > Ab Totale A livello geografico i dividendi sono andati a beneficio prevalente dei Comuni della Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, ma in generale nelle Regioni del Nord, mentre al Centro, Sud ed Isole la frequenza dei dividendi appare assente o molto limitata. Anche con riferimento a questi dati, il tasso di adesione nelle diverse Regioni è da considerare rispetto alla distribuzione in termini assoluti. 16

17 Tabella 22 Distribuzione dividendi da partecipazioni Comuni per Regione DIVIDENDI ABRUZZO BASILICATA - CALABRIA CAMPANIA EMILIA-ROMAGNA FRIULI-VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO-ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale

18 3. Analisi delle partecipate Analizzando le società partecipate dai Comuni suddivise per Regione si osserva come la Lombardia occupi una posizione di rilievo, con un numero di partecipate di gran lunga superiore a quello di ogni altra regione italiana. Tabella 23 - N partecipate suddivise per Regione Regione Totale ABRUZZO 142 2,54% BASILICATA 31 0,56% CALABRIA 88 1,58% CAMPANIA 215 3,85% EMILIA-ROMAGNA 488 8,74% FRIULI-VENEZIA GIULIA 153 2,74% LAZIO 182 3,26% LIGURIA 159 2,85% LOMBARDIA ,54% MARCHE 221 3,96% MOLISE 24 0,43% PIEMONTE ,32% PUGLIA 155 2,78% SARDEGNA 125 2,24% SICILIA 228 4,09% TOSCANA 532 9,53% TRENTINO-ALTO ADIGE 420 7,53% UMBRIA 90 1,61% VALLE D'AOSTA 76 1,36% VENETO 438 7,85% (vuoto) 315 5,64% Totale complessivo % Sono inoltre importanti i dati del Piemonte, dell Emilia-Romagna e della Toscana. Più interessante risulta essere l analisi del numero delle partecipate dai Comuni, in relazione al numero di abitanti della regione. Si è infatti rapportata la popolazione residente al 01/01/2011 in ogni regione italiana al numero delle società suddivise per regioni. La tabella 24 mostra il rapporto tra numero di partecipate presenti nel territorio regionale e la popolazione residente, pesata per tasso di adesione in Consoc. Emerge un altissima presenza di società partecipate in Valle d Aosta e Trentino-Alto Adige, che posseggono rispettivamente una società partecipata ogni ed ogni abitanti. La Lombardia, la regione con il numero più alto in assoluto di partecipate mostra una società partecipata ogni abitanti, un valore molto simile alla media nazionale di Le regioni che, al contrario, mostrano il minor numero di società partecipate in relazione alla popolazione residente sono la Puglia (1 ogni ), la Campania (1 ogni abitanti) ed infine il Lazio (1 ogni ), quest ultimo dato dovuto alla presenza del Comune di Roma, che con i gli oltre abitanti ospita quasi la metà della popolazione regionale in un unico comune. Nell ultima colonna della tabella 24 si è stimato il numero complessivo di partecipate presenti per Regione, utilizzando il tasso di adesione come parametro. Ovvero, ipotizzando che anche i dati dei Comuni non aderenti a Consoc si distribuissero come quelli dei Comuni aderenti, la stima è di un potenziale di circa partecipate. Si tratta di una stima molto approssimata, ma indicativa del fenomeno complessivo. 18

19 Tabella 24 - N partecipate per Regione in relazione alla popolazione residente al 01/01/2011 % adesione per Popolazione Popolazione N ab per Stima Regione Totale popolazione Pesata partecipata partecipate ABRUZZO ,2% BASILICATA 31 41,8% CALABRIA 88 27,9% CAMPANIA ,8% EMILIA-ROMAGNA ,2% FRIULI-VENEZIA GIULIA ,8% LAZIO ,3% LIGURIA ,6% LOMBARDIA ,1% MARCHE ,5% MOLISE 24 62,2% PIEMONTE ,7% PUGLIA ,0% SARDEGNA ,8% SICILIA ,1% TOSCANA ,7% TRENTINO-ALTO ADIG ,9% UMBRIA 90 94,0% VALLE D'AOSTA 76 88,7% VENETO ,4% ND 315 Totale ,8% Tabella 25 N società partecipate per natura giuridica Altro tipo di società 120 2,07% 54 0,97% ASP ,39% Associazioni 62 1,07% 63 1,13% Azienda Speciale 143 2,47% 154 2,76% Azienda Speciale Consortile 84 1,45% 87 1,56% Consorzio 354 6,11% 167 2,99% Consorzio - Azienda 438 7,56% 457 8,19% Consorzio - Ente ,54% ,12% Fondazione 129 2,23% 172 3,08% Società di Trasformazione Urbana 13 0,22% 14 0,25% Società S.p.a ,51% ,67% Società S.r.l ,77% ,89% Totale ,00% ,00% La presente tabella 25 mostra l analisi delle partecipate per la loro natura giuridica, comparando il dato 2010 e Non si riscontrano particolari variazioni, né rispetto ai tassi di adesione, nè rispetto alla classificazione dello scorso anno, infatti le forme giuridiche prevalenti risultano ancora essere i Consorzi-Enti, le Società S.p.a. ed S.r.l. che costruiscono più del 75% delle partecipate. Si osservi tuttavia la rilevante riduzione del numero dei consorzi, che passa da 354 a 167, dimezzandosi. Se si procede ad una suddivisione delle società partecipate in base alla somma delle quote di partecipazione dei Comuni soci (Tabella 26), si osserva che per quanto riguarda le aziende speciali, 19

20 la maggior parte di esse è detenuta al 100% dai Comuni soci. E invece differente il dato per i consorzi, che mostrano una quota di appartenenza ai Comuni tendenzialmente inferiore al 100%. Tabella 26 Distribuzione partecipate per somma delle quote di partecipazione dei Comuni Quota di partecipazione <20% >20% <50% >50% <100% 100% Totale Altro tipo di società ASP Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Totale ,14% 20,80% 28,35% 18,72% 100,00% Per quanto riguarda le S.p.a., anche in questo caso, è prevalente una quota di appartenenza non totalitaria, mentre per le S.r.l. una quota di appartenenza al 100% da parte dei Comuni avviene nel 34% dei casi. Confrontando infine questi dati, con quelli dell anno 2011 non si riscontrano particolari differenze, se non nei totali. Il dato più interessante risulta infatti l aumento considerevole delle società nella fascia di partecipazione inferiore al 20%, che passa dal 26,3% al 30,14% a fronte di diminuzioni in tutte le altre fasce. Tabella 27 - Distribuzione partecipate per quota di partecipazione dei Comuni, anno 2010 % di partecipazione Comuni <20% >20%<50% >50% 100% Totale Altro tipo di società Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Totale Totale % 26,3% 19,7% 31,9% 22,1% 100,0% La tabella 28 rileva la distribuzione del numero di società dichiarate come holding 1. Delle 5581 società partecipate, 112 sono classificate come holding, ovvero il 2% del totale. Tra le holding, la 1 Per holding si intende una società capogruppo (o società madre) che controlla altre società, mediante il possesso di partecipazioni azionarie. Se la società capogruppo non svolge nessuna attività di produzione e di scambio e si limita a dirigere le società controllate, si definisce come una holding pura (o finanziaria) e le società controllate assumono il 20

21 maggior parte (77,67%) presenta natura operativa, mentre le holding di natura finanziaria rappresentano una minoranza. Le holding finanziarie mostrane una media del numero di attività leggermente superiore a quella delle holding di natura operativa. Il ricorso alle holding azionarie può essere ricondotte a diverse motivazioni, tra le quali: - Ragioni gestionali: centralizzazione di funzioni (es. amministrazione, personale, finanza) e coordinamento - Ragioni fiscali: riduzione del carico fiscale tramite il consolidamento fiscale volto a compensare utili e perdite delle società del gruppo - Ragioni elusive: evitare eventuali vincoli al ricorso allo strumento societario tramite partecipazioni indirette. Tabella 28 - N holding e classificazione N Media attività Holding 112 1,554 Finanziaria 25 1,643 Operativa 87 1,240 Tabella 29 - Distribuzione del N di attività per natura giuridica delle partecipate Numero di attività Null Totale Altro tipo di società ASP Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Totale Passando all analisi del numero di attività delle partecipate ed effettuando una classificazione di questo dato per la natura giuridica delle società, si può osservare come la maggior parte di essa operi in una sola attività, infatti più dell 89% delle società svolge una sola attività. Per quanto riguarda i pochi casi di società partecipate che svolgono più attività, esse sono prevalentemente aziende speciali, S.p.a. ed S.r.l.. Questo dato è riscontrabile anche dall analisi del numero medio di attività, classificato per natura giuridica delle società. Si osserva infatti come aziende speciali, S.p.a. ed S.r.l. mostrano una media leggermente superiore alle altre tipologie. Tabella 30 - N medio di attività delle partecipate Media attività Altro tipo di società 1,0556 ASP 1,1364 Associazioni 1,0635 Azienda Speciale 1,4610 Azienda Speciale Consortile 1,0920 nome il nome di società operanti. Se invece la società capogruppo svolge anche un attività di produzione e di scambio, si chiama holding mista (o operativa). 21

22 Consorzio 1,0599 Consorzio - Azienda 1,1094 Consorzio - Ente 1,0677 Fondazione 1,1163 Società di Trasformazione Urbana 1,0000 Società S.p.a. 1,2746 Società S.r.l. 1,2577 Totale 1,1992 Tabella 31 - N di società controllate per tipologia delle società partecipate N controllate N medio controllate Altro tipo di società 0 0 ASP 1 0,0455 Associazioni 5 0,0794 Azienda Speciale 20 0,1299 Azienda Speciale Consortile 4 0,0460 Consorzio 4 0,0240 Consorzio - Azienda 58 0,1269 Consorzio - Ente 82 0,0730 Fondazione 5 0,0291 Società di Trasformazione Urbana 0 0 Società S.p.a ,0317 Società S.r.l ,1647 Totale ,3684 Tabella N di società controllate per tipologia delle società partecipate (escluse assicurazioni Generali e Asola sviluppo) N controllate N medio controllate Altro tipo di società 0 0,0000 ASP 1 0,0455 Associazioni 5 0,0794 Azienda Speciale 20 0,1299 Azienda Speciale Consortile 4 0,0460 Consorzio 4 0,0240 Consorzio - Azienda 58 0,1269 Consorzio - Ente 82 0,0730 Fondazione 5 0,0291 Società di Trasformazione Urbana 0 0,0000 Società S.p.a ,6941 Società S.r.l ,0691 Totale ,2454 Dall analisi del numero delle società controllate dalla partecipate emerge come dieci società partecipate dai Comuni controllino, in media, 3,684 società. La tipologia di partecipata che mostra più società controllate, sia in media, che in assoluto è la S.p.a.; tuttavia il dato è fortemente condizionato dalla presenza tra le S.p.a. partecipate di Assicurazioni Generali S.p.a. che da sola conta 522 controllate. Altre tipologie di partecipate che si distinguono per una media più elevata, seppur inferiore a quella generale, per il numero di controllate sono le aziende speciali, i consorzi- 22

23 azienda e le S.r.l.. Tuttavia, anche il dato delle S.r.l. è condizionato dalla presenza di Asola Sviluppo S.r.l. che conta 165 controllate. Nella tabella 31-bis si è poi provveduto a depurare i risultati dai due dati che condizionano pesantemente la tabella 31. Infatti le due società, Assicurazioni Generali S.p.A. e Asola Sviluppo S.r.l., con rispettivamente 522 e 165 partecipate, rendono i dati della tabella 31 poco significativi. Se, come nella tabella 32, non si tiene conto di tali società, si assiste comunque ad una prevalenza di società controllate in capo alle S.p.A. che tuttavia posseggono ora in media 0,6941 controllate l una, contro 1,0317 di prima. Si modifica inoltre in maniera molto significativa il dato delle S.r.l. che passano da una media di 0,1647 controllate ad una di 0,0691. Il dato complessivo si abbassa invece da una media di 0,3684 società controllate da ogni società partecipata, ad una di 0,2454. Questi dati mostrano come sia di rilevante importanza che il legislatore ed i controllori amplino l osservazione anche nei confronti delle cosiddette partecipazioni indirette detenute dai Comuni italiani. 23

24 Tabella 33 - Classificazione delle partecipate per natura giuridica ed anno di fondazione Anno di fondazione Null Totale Altro tipo di società ASP Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Totale Natura Giuridica Anno di fondazione Tabella 33bis Società partecipate fondate tra il 1990 ed il 2011 classificate per natura giuridica Totale Altro tipo di società ASP Associazioni Azienda Speciale Azienda Speciale Consortile Consorzio Consorzio - Azienda Consorzio - Ente Fondazione Società di Trasformazione Urbana Società S.p.a Società S.r.l Totale

25 Figura 1 - Numero di società partecipate costituite per decennio ed il dato cumulativo, dal 1900 al Figura 2 Numero di società partecipate costituite per anno ed il dato cumulativo, dal 1990 al

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