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2 M.U.D.A.RCHITECTS MODERN URBAN DESIGN AGENGY Spett.le COMUNE DI CARPENEDOLO PROVINCIA DI BRESCIA SERVIZIO TECNICO U.O. EDILIZIA PRIVATA URBANISTICA Piazza EUROPA, CARPENEDOLO (BS) Tel Data di presentazione: Oggetto: IMPIANTO PRODUTTIVO DI BENI/SERVIZI (ART.3 COMMA 3 DPR N.447/98), DOMANDA COMPORTANTE L AVVIO DEL PROCEDIMENTO UNICO, identificato all N.C.E.U. del comune di Carpenedolo al foglio 2 mappale (zona PGT Ambiti E9 Edifici produttivi in territorio agricolo) Renato Autotrasporti (P.IVA ). per conto della ditta Azzini RELAZIONE TECNICA TRATTAMENTO ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E SCHEMA IMPIANTO DI DEPURAZIONE AREA LAVAGGIO In merito alla autorizzazione provinciale allo scarico delle acque meteoriche facciamo presente che in relazione a quanto previsto dall art. 113 del D.lgs. 152/06 e dal Regolamento regionale n. 4/06 si stabilisce che gli scarichi di acque meteoriche provenienti da aree di parcheggio, soggette al transito veicolare paragonabile alle aree intermodali, rientra nell elenco di cui all art. 3 del R.R. n. 4/06 1, e quindi è di norma soggetta ad autorizzazione. Anche nel caso in cui le 1 Art. 3 (Acque di prima pioggia e di lavaggio soggette a regolamentazione) 1. La formazione, il convogliamento, la separazione, la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque di prima pioggia sono soggetti alle disposizioni del presente regolamento qualora tali acque provengano: a) da superfici scolanti di estensione superiore a mq, calcolata escludendo le coperture e le aree a verde, costituenti pertinenze di edifici ed installazioni in cui si svolgono le seguenti attività: 1) industria petrolifera; 2) industrie chimiche; 3) trattamento e rivestimento dei metalli; 4) concia e tintura delle pelli e del cuoio; 5) produzione della pasta carta, della carta e del cartone; 6) produzione di pneumatici; 7) aziende tessili che eseguono stampa, tintura e finissaggio di fibre tessili; 8) produzione di calcestruzzo; 9) aree intermodali; 10) autofficine; 11) carrozzerie; b) dalle superfici scolanti costituenti pertinenza di edifici ed installazioni in cui sono svolte le attività di deposito di rifiuti, centro di raccolta e/o trasformazione degli stessi, deposito di rottami e deposito di veicoli destinati alla demolizione; c) dalle superfici scolanti destinate al carico e alla distribuzione dei carburanti ed operazioni connesse e complementari nei punti di vendita delle stazioni di servizio per autoveicoli; 1

3 acque di 1^ pioggia e di lavaggio siano smaltite come rifiuto e la frazione eccedente la 1^ pioggia abbia recapito sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, si procederà, di norma, al rilascio dell autorizzazione allo scarico della frazione eccedente le acque di 1^ pioggia. Si fa notare, come meglio individuato nella planimetria allegata alla presente, che l area parcheggio, che ha una superficie complessiva pari a 3000 mq. circa, soggetta allo smaltimento delle acque di prima pioggia riguarda la totalità del suddetto parcheggio, poiché la pavimentazione utilizzata, masselli in cls, detiene una percentuale di permeabilità pari al 50%. Tutte le opere di urbanizzazione, ovvero strade di accesso e viabilità interna realizzate con masselli in cls del tipo Ecotop (specifiche tecniche sono meglio illustrate nella relazione tecnica di progetto), hanno una pendenza che permette all acqua di dilavare verso le caditoie di raccolta. Le acque di prima pioggia per le aree suddette vengono recapitate in vasche di decantazione e disoleazione. Tale impianto di depurazione viene utilizzato anche per l area lavaggio automezzi. Le acque cosi depurate saranno recapitate nel canale adiacente alla proprietà. L area lavaggio sarà realizzata in calcestruzzo impermeabilizzato e sarà dotata di pendenza adeguata e di griglie di raccolta per l invio delle acque reflue all impianto di depurazione. Impianto di depurazione Tutti gli impianti sono realizzati con l impiego di pozzetti e di vasche monoblocco prefabbricate in cemento armato vibrato. Nella posa in opera, tali manufatti vengono interrati a livello della condotta di drenaggio delle acque meteoriche di dilavamento e sopraelevati al piano di campagna tramite strutture di rialzo e di copertura carrabile o pedonale. Sulle coperture sono praticate aperture munite di chiusini in ghisa di classe adeguata e sufficienti in numero e disposizione a consentire l ispezione e la pulizia delle vasche. Le discipline regionali finora emanate in materia definiscono le acque di prima pioggia come le prime acque meteoriche di dilavamento fino ad un altezza massima di precipitazione di 5 mm, uniformemente distribuiti sull intera superficie scolante, relativamente ad ogni evento meteorico preceduto da almeno 48 ore di tempo asciutto. Tali acque contengono le sostanze inquinanti trascinate nel dilavamento della superficie scolante e quindi devono essere separate dalle successive (seconda pioggia) e, ove non recapitate in fognatura nera, devono essere assoggettate a particolare trattamento prima del loro scarico. Per superfici poco inquinate (vie di transito veicolare, parcheggi, ecc.) viene in genere previsto un trattamento di sfangamento e disoleazione. Per superfici più inquinate (depositi di prodotti, scarti, rifiuti, ecc.) può risultare necessario il ricorso ad un trattamento chimico. Tutti gli impianti sono configurati e attrezzati in modo d) dalle superfici scolanti specificamente o anche saltuariamente destinate al deposito, al carico, allo scarico, al travaso e alla movimentazione in genere delle sostanze di cui alle tabelle 3/A e 5 dell allegato 5 al d.lgs. 152/ Le acque di lavaggio delle superfici di cui al comma 1 sono soggette alle disposizioni stabilite dal presente regolamento per le acque di prima pioggia. 3. La formazione, il coinvolgimento, la separazione, la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque di seconda pioggia sono soggetti alle disposizioni del presente regolamento qualora pro-vengano dalle superfici scolanti di cui al comma 1, lettere a) e b) e l Autorità competente accerti l inquinamento di tali acque da sostanze asportate o in soluzione, derivante dal percolamento delle acque meteoriche tra materie prime, prodotti intermedi e finiti, sottoprodotti, rifiuti o quant altro accatastato o depositato sulle superfici stesse. 4. Nei casi di cui al comma 3 l Autorità competente determina, con riferimento alle singole situazioni, la quantità di acqua meteorica di dilavamento da assoggettare alle disposizioni del presente regolamento. ID:218-URB-SUAP-2.4/A1. 2

4 M.U.D.A.RCHITECTS MODERN URBAN DESIGN AGENGY da operare in conformità con le dette norme. Infatti le acque di prima pioggia vengono separate da quelle successive e accumulate in un bacino interrato di capacità tale da contenere tutta la quantità di acque meteoriche di dilavamento risultante dai primi 5 mm di pioggia caduta sulla superficie scolante di pertinenza dell impianto. L acqua accumulata viene rilanciata in fognatura nera o all unità di trattamento ad opera di una pompa di svuotamento installata sul fondo del bacino a valle di una soglia che la tiene al riparo dalla fanghiglia che si deposita nella vasca. La pompa è munita di interruttore di livello a galleggiante. Il bacino è preceduto e comunicante con un pozzetto separatore che è collegato (in entrata) alla condotta di drenaggio delle acque meteoriche di dilavamento e (in ) alla condotta di scarico della seconda pioggia e alla tubazione di comunicazione con il bacino di accumulo della prima pioggia munita di deflettore di sbocco a T che impedisce il riflusso delle sospensioni galleggianti. La condotta di scarico della seconda pioggia è separata dalle altre due tramite uno stramazzo livellatore la cui soglia determina il livello dell acqua nel bacino di accumulo della prima pioggia (ossia, quando il livello nel bacino raggiunge la soglia dello stramazzo, le acque meteoriche di dilavamento entranti nel pozzetto tracimano e defluiscono nella condotta di scarico diretto al corpo recettore). In corrispondenza della condotta di entrata è installata una staffa che sorregge una sonda rivelatrice di pioggia. La separazione tramite stramazzo della prima pioggia dalla seconda è la soluzione più semplice ed economica ma impone un abbassamento della condotta di scarico della seconda pioggia rispetto alla condotta di entrata delle acque meteoriche di dilavamento. La pompa di svuotamento del bacino di accumulo della prima pioggia viene attivata automaticamente da un quadro elettrico programmato con PLC sulla base del segnale della sonda rivelatrice di pioggia montata allo sbocco della condotta di immissione nel pozzetto separatore. Quando la sonda segna la fine di un evento meteorico, il quadro avvia un contatore che dopo un certo tempo di attesa (48 ore meno il tempo di svuotamento) attiva la pompa. Se durante il tempo di attesa si verifica un altro evento meteorico, il quadro riazzera il contatore per cui lo svuotamento del bacino viene operato sempre dopo 48 ore di tempo asciutto. Una volta attivata 3

5 la pompa, parte un secondo contatore che si interrompe quando l interruttore di livello segnala il completo svuotamento del bacino. Se ciò non si verifica entro un prestabilito periodo di tempo, il quadro attiva un allarme acustico per avvertire l operatore di un possibile malfunzionamento della pompa. Come già anticipato, il trattamento a cui devono essere sottoposte le acque di prima pioggia dipende dalla natura e dalla entità delle sostanze inquinanti depositate sulla superficie scolante. Per superfici poco inquinate (vie di transito veicolare, parcheggi, ecc.) le vasche di prima pioggia vengono abbinate ad un separatore per liquidi leggeri (disoleatori) preposto al trattamento di sfangamento e disoleazione delle acque di prima pioggia rilanciate dal bacino di accumulo. Per piccole superfici scolanti, il disoleatore può essere ricavato nella stessa vasca contenente il bacino di accumulo della prima pioggia tramite interposizione di un setto divisorio interno. In tal caso si può evitare l impiego del pozzetto separatore e del quadro elettrico di controllo ricorrendo allo svuotamento in continua operato dalla pompa di rilancio della prima pioggia previo consenso dell interruttore di livello. Poiché la pompa è in grado di svuotare il bacino nelle 48 ore, l impianto opera nel pieno rispetto delle norme in quanto garantisce il rilancio al trattamento di tutte le acque di prima pioggia. Una speciale valvola a galleggiante, collegata alla condotta di entrata delle acque meteoriche di dilavamento e alla condotta di scarico della seconda pioggia, impedisce il trascinamento delle sostanze inquinate galleggianti da parte della seconda pioggia. La valvola, interamente realizzata in acciaio inossidabile, è costituita da un fondo galleggiante che, guidato da apposite slitte, risale man mano che aumenta il livello dell acqua nel bacino. Una volta occlusa l apertura di accesso al bacino, tutta l acqua entrante fuoriesce direttamente nella condotta di scarico della seconda pioggia. Gli impianti di disoleazione sono costituiti da due vasche oppure da una singola vasca suddivisa da un setto mediano. In tal modo vengono ricavati due ID:218-URB-SUAP-2.4/A1. 4

6 M.U.D.A.RCHITECTS MODERN URBAN DESIGN AGENGY comparti separati di cui il primo (sedimentatore) è preposto alla separazione e all accumulo dei solidi (fango, limo, sabbia, ecc.) mentre il secondo (separatore) provvede alla separazione e all accumulo delle sospensioni oleose (benzina, petrolio, ecc.). I separatori sono equipaggiati con una valvola a galleggiante per la chiusura automatica della condotta di entrata nel comparto in caso di eccesso di olio e con un contenitore munito di rubinetto di travaso per la raccolta e l accumulo dell olio galleggiante. I separatori sono equipaggiati anche con un filtro a coalescenza, innestato sulla tubazione di, che provvede a rimuovere dall acqua le microparticelle oleose che sfuggono alla separazione per gravità. Il filtro è corredato di circuito di controlavaggio ad aria compressa. Così conformati e attrezzati, nelle condizioni di carico compatibili con le dimensioni nominali, i disoleatori sono in grado di ridurre il contenuto dell olio residuo nell acqua trattata a 5 mg/l. Questa concentrazione risulta inferiore ai rispettivi limiti di emissione per lo scarico di acque reflue industriali in corpi idrici superficiali e in fognatura di cui alla tabella 3 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n. 152/2006. Tutti i disoleatori sono progettati e sono realizzati in conformità alle prescrizioni della norma UNI EN In particolare le dimensioni nominali degli impianti, e quindi le prestazioni sopra indicate, sono certificate dal produttore sulla base delle risultanze delle prove effettuate da un Istituto accreditato secondo le modalità e tramite le attrezzature previste dal punto La norma UNI EN raccomanda l uso dei disoleatori per la separazione dei liquidi leggeri (ad esempio benzina e petrolio) dalle acque di scarico delle aziende che producono reflui oleosi o dispongono di superfici inquinate da residui oleosi per i quali sorge l obbligo del trattamento delle acque di lavaggio e di quelle meteoriche di dilavamento, quali ad esempio le officine meccaniche, i distributori di carburante, gli autolavaggi, i depositi, i parcheggi di autoveicoli, ecc. Nelle applicazioni alle acque meteoriche di dilavamento, i disoleatori possono essere utilizzati per il trattamento delle sole acque di prima pioggia rilanciate dall apposito bacino di accumulo oppure, in presenza di superfici scolanti di minore estensione, per il trattamento di tutte le acque meteoriche. L impianto è dotato di bacino di raccolta e accumulo dell acqua piovana equipaggiato con un gruppo di pompaggio dimensionato per il rilancio dell acqua alle utenze prestabilite. I bacini sono costituiti da vasche prefabbricate in cemento armato vibrato a pianta circolare o rettangolare. In quanto realizzate a getto in soluzione monoblocco, tali vasche offrono la massima garanzia di tenuta idraulica, di stabilità strutturale e di resistenza nel tempo oltre che evidenti economie di costruzione. Nella posa in opera, le vasche vengono completamente interrate a livello della condotta drenante dell acqua piovana e ricoperte al piano di campagna con solai prefabbricati di copertura carrabile o pedonale recanti le opportune aperture di ispezione munite di chiusini in ghisa di classe adeguata. Pertanto, l installazione delle vasche non compromette l impiego delle superfici sovrastanti né comporta problemi di impatto paesaggistico. Per quanto riguarda l impianto di depurazione dell area lavaggio viene individuato in progetto un impianto di tipo a bio-ossidazione. Gli impianti prefabbricati a bio-ossidazione vengono utilizzati per la depurazione delle acque di scarico provenienti da lavaggio automezzi, e sono dimensionati 5

7 per garantire allo scarico i limiti di accettabilità previsti dal Decreto Legislativo n. 152 del per scarico in acque superficiali o diversamente per consentire di riciclare integralmente le acque per le operazioni di lavaggio con una buona qualità delle stesse senza problemi di cattivi odori. Gli impianti prefabbricati a bio-ossidazione sono idonei alla depurazione degli scarichi provenienti dai lavaggi con idropulitrice, a mano, con spazzoloni e selfservice multipista, con un funzionamento garantito e con costi di gestione molto limitati in quanto gli impianti non richiedono per il loro funzionamento prodotti chimici condizionanti e presenza di personale specializzato per la conduzione. Gli impianti prefabbricati a bio-ossidazione sono costituiti principalmente da una vasca monoblocco in calcestruzzo armato ad alta resistenza di tipo cilindrico verticale con all interno premontato il filtro biologico realizzato in materiale plastico ad elevata superfice specifica, i diffusori d aria e le apparecchiature di riciclo fanghi e schiume superficiali. La fornitura comprende inoltre la soffiante a canali laterali per la produzione dell aria compressa e il quadro elettrico di comando e prtotezione. Gli impianti prefabbricati a bio-ossidazione prevedono un trattamento biologico ad aerazione prolungata su biomassa adesa, preceduto da una serie di pretrattamenti di dissabbiatura e di disoleazione. I liquami da depurare attraversano dall alto verso il basso il biofiltro contenuto nel reattore, areato in controcorrente con speciali diffusori d aria alimentati da una elettrosoffiante a canali laterali. La pellicola biologica attivata dall ossigenazione determina la trasformazione delle sostanze organiche inquinanti e la loro demolizione. Mediante opportuni dispositivi idropneumatici vengono raccolte le sostanze galleggianti e i fanghi sedimentati, riciclandoli in continuo alla sezione di pretrattamento. Le acque in vengono raccolte nella vasca di accumulo acque depurate per essere convenientemente riutilizzate nelle operazioni di lavaggio o diversamente scaricate al recapito finale sottoponendole a seconda delle esigenze a trattamento di filtrazione finale su sabbia quarzifera e carbone attivo. L impianto di depurazione ad bio-ossidazione prefabbricato in calcestruzzo armato composto da una serie di pretrattamenti dissabbiatura e disoleazione, reattore di ossidazione a biomassa adesa con corpo di riempimento in materiale plastico ad elevata superfice specifica, con sistema di riciclo idropneumatico delle schiume e dei fanghi sedimentati, completo di soffiante a canali laterali per la produzione dell aria e di quadro elettrico di comando e protezione munito di orologio programmatore e di tutte le parti elettromeccaniche atte per il corretto funzionamento. L impianto comprende inoltre la sezione di filtrazione finale realizzata con colonne riempite con sabbia quarzifera e carbone attivo alimentate da gruppo di pompaggio. Il depuratore è in grado di trattare liquami mediamente inquinati con portate fino a 4 m3/h (questi valori sono solo indicativi, in quanto la capacità depurativa di un depuratore chimico-fisico dipende dalla quantità di fango risultante dalla flocculazione e quindi dal grado di inquinamento iniziale del liquame). Una volta regolate le portate di dosaggio dei coagulanti, l impianto funziona in automatico e necessita solo delle operazioni periodiche di controlavaggio dei filtri e spurgo del bacino di accumulo del fango ove non disidratato in loco. ID:218-URB-SUAP-2.4/A1. 6

8 M.U.D.A.RCHITECTS MODERN URBAN DESIGN AGENGY L attuale offerta di depuratori sul mercato è per lo più costituita da impianti in carpenteria metallica o in plastica composti da un sedimentatore integrato con due pozzetti miscelatori equipaggiati con agitatori meccanici e serviti da una stazione di dosaggio degli additivi realizzata con contenitori di capacità minima dovendo il tutto essere contenuto in un armadietto di dimensioni limitate. Questi impianti, il cui costo è tutt altro che esiguo, costituiscono in realtà solo una parte della struttura dell intero sistema dovendo comunque essere abbinati ai bacini di raccolta degli scarichi, dell acqua chiarificata (ove prevista la filtrazione finale) e del fango (ove previsto lo smaltimento tramite autospurgo). Rispetto a questa tipologia di impianti, i depuratori da installare presentano quanto meno i seguenti vantaggi: - minore costo di costruzione, in quanto il sedimentatore e i pozzetti miscelatori sono realizzati con l impiego di vasche prefabbricate in cemento armato, notoriamente meno costose di quelle in carpenteria metallica o in plastica, per di più costruttivamente integrate con i restanti bacini del sistema; - migliori prestazioni e affidabilità di funzionamento, poiché l impiego di manufatti in cemento consente di realizzare maggiori volumi di impianto; - minore ingombro, essendo interrata la maggior parte dell impianto; - maggiore durata, in quanto tutte le vasche impiegate sono realizzate a getto in soluzione 7

9 monoblocco con cemento e ferro controllati in stabilimento per cui, oltre alla tenuta idraulica ed alla stabilità strutturale, offrono la massima garanzia di resistenza all aggressione chimica dei liquami, a differenza dei manufatti in carpenteria metallica che, ove realizzati con lamiere zincate o verniciate, sono destinati ad arrugginirsi in breve tempo. A meno di casi ormai conosciuti e catalogati l applicazione di un depuratore a bio-ossidazione al disinquinamento delle acque reflue industriali richiede l esecuzione di prove di flocculazione e sedimentazione in laboratorio al fine di valutare le possibilità di riduzione dei parametri di inquinamento entro i limiti di emissione previsti dalle tabelle 3 e 4 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. n. 152/2006 e di individuare le tecniche e procedure più idonee nonché le quantità di fango di risulta dal ciclo depurativo. Carpenedolo Il tecnico ID:218-URB-SUAP-2.4/A1. 8

10 RELAZIONE TECNICA IMPIANTI A) Impianto Di Trattamento Acque Di Prima Pioggia Ad Accumulo E Rilancio 4500 mq per scarico in acque superficiali: A.1) Pozzetto Di Ingresso Nella fornitura è compreso n. 1 pozzetto di ingresso realizzato in c.a., Dimensioni: 100x100 cm A.2) Impianto Di Trattamento Acque Di Pioggia Monoblocco Fornitura di n.1 impianto per il trattamento delle acque di prima pioggia con sistema ad accumulo e rilancio tipo EURO MEC serie IPP/AM, per una superficie impermeabilizzata di 4500 mq, realizzato da azienda munita di certificazioni di qualità ISO 9001, ISO 14001, OHSAS L'impianto è costituito da: N.1 vasca prefabbricata parallelepipeda monoblocco ad asse orizzontale in calcestruzzo armato ad alta resistenza, ispezioni a passo d uomo, con soletta carrabile dan/mq per interramento massimo 1 1,2 m e assenza di falda. La vasca avrà le seguenti dimensioni esterne: - lunghezza m 5,50 - larghezza m 2,50 - altezza m 2,70 - peso totale circa q.li 215 N.1 valvola antiriflusso in acciaio inox AISI 304 DN 200 con guarnizione in gomma completa di telaio di inghisaggio e accessori di fissaggio; N.1 sistema di rilevamento precipitazioni meteoriche; N.1 elettropompa sommergibile con girante arretrata per sollevamento di acque cariche, avente le seguenti caratteristiche: - portata l/s 3,00 - prevalenza m 5,00 - velocità di rotazione giri/min tipo di girante vortex - mandata DN 50 - potenza installata kw 1,2 - tensione V peso kg 28 N.1 tubazione di mandata in acciaio zincato, completa di curve e pezzi speciali dello stesso diametro fino a bordo vasca; N.2 regolatori di livello ad assetto variabile e cavo elettrico sommergibile; N.1 quadro elettrico di comando con logica elettronica programmabile, in cassa stagna da esterno per installazione a parete, completo di unità di allarme con lampada di segnalazione tipo flash. A.3) Separatore Oli E Idrocarburi Fornitura di separatore monoblocco tipo EURO MEC serie SA/PU NG 8, dimensionato secondo quanto prescritto dalle Norme UNI EN 858, prefabbricato per il trattamento di acque provenienti da piazzali impermeabilizzati, in calcestruzzo armato ad alta resistenza, completo all interno di deflettore in AISI 304 per il liquame in entrata e di valvola otturatrice con filtro a coalescenza per il liquame in, soletta carrabile dan/mq, avente le seguenti dimensioni: Dimensioni - diametro m 2,20 - altezza m 1,29 - peso q.li 46

11 A.4) Pozzetto Di Ispezione n. 1 pozzetto di ispezione e prelievo campioni realizzato in c.a. Dimensioni: 50x50 cm H 60 cm. B) Impianto In Continuo Per Acque Di Seconda Pioggia 80 L/S Fornitura di un separatore tipo EURO MEC serie SO/P 80, dimensionato secondo quanto prescritto dalle Norme UNI EN 858, prefabbricato monoblocco parallelepipedo, in calcestruzzo armato ad alta resistenza, suddiviso al suo interno in due comparti uno di dissabbiatura e uno di separazione oli, completo di deflettori in acciaio inox, filtro a coalescenza DN300, dispositivo di scarico munito di otturatore a galleggiante con copertura carrabile dan/mq per interramento a 1,2 metri di profondità e assenza di falda, realizzato da azienda munita di certificazioni di qualità ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001, avente le seguenti dimensioni esterne: - Larghezza m 2,50 - Lunghezza m 7,50 - Altezza m 2,70 - Peso q.li 304 C) Vasca Di Accumulo Acque Per Riutilizzo Irriguo E Lavaggio Fornitura di N. 1 vasca di accumulo cilindrica monoblocco realizzata in c.a. ad alta resistenza, dotata di ispezioni a passo d uomo e completa di copertura carrabile dan/mq. La vasca ha le seguenti dimensioni: - diametro m 2,50 - altezza m 2,85 - peso q.li 110 N.1 chiusino in ghisa classe D400, diametro 600 mm. D) Vasca Imhoff Modello Imo/A 15 Fornitura di vasca imhoff, modello IMO/A 15, dimensionata secondo quanto prescritto dalla Gazzetta Ufficiale del n. 48 (Norme Tecniche della Legge 319/76) a pianta circolare, prefabbricata ad anelli componibili in calcestruzzo armato da sigillare in opera, completa all interno di setti di separazione tra la zona di decantazione e digestione fanghi, deflettori per il liquame in ingresso e in, soletta di copertura carrabile 2000 dan/mq, avente le seguenti dimensioni: - diametro m 1,25 - altezza m 1,68 - peso q.li 17 n.3 chiusini di ispezione in ghisa classe D400, diametro 30X30 mm. E) Separatore Oli Minerali Per Piccole Utenze Portata Massima 1,5 L/S Fornitura di separatore tipo EURO MEC serie DISOPAC, dimensionato secondo quanto prescritto dalle Norme UNI EN 858-1, di tipo prefabbricato monoblocco in calcestruzzo armato ad alta resistenza idoneo per il trattamento di acque provenienti da stazioni di servizio, piazzali di parcheggio, autorimesse coperte, completo di equipaggiamento interno composto da deflettore in acciaio inox AISI 304, comparto di filtrazione con pacco lamellare in materiale sintetico insensibile all azione degli idrocarburi, dispositivo di scarico munito di otturatore a galleggiante e soletta di copertura carrabile, realizzato da azienda munita di certificazioni di qualità ISO 9001, ISO 14001, OHSAS Dimensioni: - Lunghezza m 1,20

12 - Larghezza m 1,00 - Altezza m 1,00 - Peso q.li 15 N.1 chiusino di ispezione in ghisa classe D400, dimensioni 500x700 mm. F) Impianto Di Depurazione Tipo Batch Per Acque Di Lavaggio Camion Realizzazione di un impianto depurazione acque reflue derivanti da lavaggi interni ed esterni di camion trasporto latte. Lo scarico dell impianto è previsto in scarico in corpo idrico superficiale. L impianto di depurazione sarà del tipo biologico a fanghi attivi. Nell'ambiente ricco di ossigeno si instaurano complessi fenomeni chimici, fisici e biologici che portano alla formazione di fiocchi di fango, piccole masse gelatinose che utilizzano per il loro sviluppo le sostanze organiche presenti nei reflui grezzi, trasformandole in sostanze viventi e sedimentabili. Il reattore è mantenuto in condizioni di miscelazione completa mediante aerazione durante la fase aerobica di rimozione dell inquinamento organico. La fase di sedimentazione si realizza spegnendo il sistema di miscelazione dei liquami. In questo modo la condizione di quiete all interno della vasca di ossidazione determina la precipitazione dei fanghi attivi sul fondo della vasca e lascia in superficie l acqua depurata che viene avviata allo scarico. I fanghi di risulta dal processo depurativo debbono essere inviati a a smaltimento. Il ciclo di depurazione previsto è il seguente: 1. I reflui grezzi saranno pompati alla sezione di ossidazione; 2. Dal trattamento biologico le acque depurate saranno scaricate in corpo idrico superficiale; 3. I fanghi di risulta del processo biologico vengono inviati a smaltimento a mezzo autobotte. Il dimensionamento si basa sui seguenti dati: TIPO DI DATO U.M. VALORE Portata giornaliera affluente all impianto mc/d 4,5 Concentrazione di BOD nel refluo in ingresso all impianto mg/l 2100 Concentrazione di TKN nel refluo in ingresso all impianto mg/l 110 Concentrazione di COD nel refluo in ingresso all impianto mg/l 3400 Carico di BOD affluente giornalmente all impianto kg BOD/giorno 9,5 Carico di TKN affluente giornalmente all impianto kg TKN/giorno 0.5 Carico di COD affluente giornalmente all impianto kg COD/giorno 15,3 L impianto sarà dimensionato sui predetti dati, che faranno fede per controlli dimensionali della resa depurativa e nel caso di eventuali contestazioni. L ottenimento delle efficienze depurative previste dipende dalla corretta gestione dell impianto, come indicato nel manuale di manutenzione e gestione dell impianto. F.1) Vasca Di Accumulo/Sollevamento Liquami Da Trattare N.1 vasca di accumulo e omogeneizzazione cilindrica monoblocco realizzata in c.a. ad alta resistenza, completa di ispezioni a passo d uomo e dotata di copertura carrabile dan/mq, avente le seguenti caratteristiche: - diametro m 2,50 - altezza m 2,35 - peso q.li 90 Apparecchiature elettromeccaniche: N.1 elettropompa sommergibile con girante arretrata di tipo speciale per sollevamento di acque cariche, ciascuna avente le seguenti caratteristiche: - portata m3/h 5,00 - prevalenza m 6,00

13 - tipo di girante arretrata - mandata DN 2 - potenza installata kw 0,75 - tensione V peso kg 29 N.1 piede di accoppiamento per fissaggio delle elettropompe a fondo vasca, completi di tasselli di fissaggio e porta guide; N.1 tubazione di mandata e tubazioni guida in acciaio zincato fino a bordo vasca, complete di curve dello stesso diametro; N.2 regolatori di livello ad assetto variabile, per centraline di sollevamento, completi di staffa di sostegno e cavo elettrico sommergibile. A monte è previsto n.1 pozzetto completo di griglia estraibile in acciaio inox. Il pozzetto è completo di soletta carrabile e ha le seguenti misure indicative: lati: 100x100 mm altezza: 120 mm F.2) Trattamento Biologico La fase del trattamento biologico si svolge all interno del reattore biologico e consiste nella trasformazione delle materie organiche colloidali e disciolte in microrganismi decantabili. Il dimensionamento della sezione di trattamento biologico si basa sul valore di carico organico volumetrico ottimale da mantenere in vasca di ossidazione al fine di ottenere i rendimenti depurativi necessari al raggiungimento dei valori di concentrazione degli inquinanti per lo scarico in acque superficiali: - CV ottimale = 0,40 kg BOD/mc - BOD in ingresso al biologico = 9,5 kg/giorno - Volume minimo della vasca di ossidazione = 9,5 kg/giorno / 0,40 kg BOD/(mc giorno) = 24 mc La vasca di ossidazione scelta, avente volume utile di circa 24 mc, permette di ottenere i seguenti valori di carico volumetrico e carico di fango, ipotizzando una concentrazione di fanghi in vasca pari a 4 kg SST/mc: - CV = carico volumetrico = BOD / V = 9,5 / 24 = 0,40 kg BOD/(mc giorno) - Cf = carico del fango = 0,40 / 4 = 0,1 kg BOD/(kg SST mc) Il valore di Cf ottenuto, oltre che garantire una buona depurazione dei reflui in ingresso, garantisce anche una buona stabilizzazione dei fanghi di supero. Si prevede quindi N. 1 vasca parallelepipeda monoblocco ad asse orizzontale in c.a. ad alta resistenza, dotata di ispezioni a passo d uomo e completa di copertura carrabile dan/mq per interramento massimo 1,2 m e assenza di falda, avente le seguenti caratteristiche: - larghezza m 2,50 - lunghezza m 5,50 - altezza m 2,70 - peso q.li 215 Il vano di ossidazione deve essere adeguatamente aerato: è quindi prevista l installazione di un tappeto di diffusori a bolle fini che garantiscono un ottima resa di ossigenazione. Il sistema di aerazione è costituito da una rete di diffusori a membrana e N. 1 soffiatore avente le seguenti caratteristiche: - portata aria Nm3/h 85 - potenza installata kw 2,2 - Pressione mbar 225 F.3) Scarico Acque Depurate Terminata la fase di aerazione viene attivato il ciclo di scarico dell acqua depurata; tale fase inizia dopo circa due ore dal fermo dell aerazione per permettere la sedimentazione

14 del fango sul fondo della vasca di trattamento biologico. Lo scarico delle acque depurate viene effettuato da una pompa sommersa posizionata nella parte superiore della vasca di ossidazione. L accensione e lo spegnimento dell elettropompa sono comandate da un programmatore giornaliero e da dei regolatori di livello del tipo a galleggiante. Questo sistema permette di poter variare, in fase di gestione, l altezza di pescaggio della pompa evitando di trasportare con le acque depurate eventuali schiume. A tale scopo viene installata N. 1 elettropompa sommergibile avente le seguenti caratteristiche: N.1 elettropompa sommergibile con girante arretrata di tipo speciale per sollevamento di acque cariche, avente le seguenti caratteristiche: - portata m3/h 7,20 - prevalenza m 5,00 - tipo di girante vortex - mandata DN 80 - potenza installata kw 0,37 - tensione V 380 Sul fondo della vasca sarà installata anche una elettropompa sommersa per lo scarico dei fanghi di supero avente le seguenti caratteristiche: - portata m3/h 7,20 - prevalenza m 5,00 - tipo di girante vortex - mandata DN 80 - potenza installata kw 0,37 - tensione V 380 F.4) Impianto Elettrico I comandi ed i controlli delle varie apparecchiature saranno raggruppati in un quadro elettrico generale che dovrà essere posizionato in apposito vano di alloggiamento apparecchiature. Il quadro elettrico di comando sarà dotato di tutti gli automatismi necessari per garantire l automazione ed il funzionamento dell intero impianto. L impianto elettrico comprenderà anche i collegamenti elettrici dal quadro generale a tutte le utenze, effettuati con cavi di adeguata sezione, completo di tubi di contenimento, tubi flessibili, cassette di derivazione, staffaggi e particolari vari. F.5) Impianto Di Rilancio Alla Filtrazione Finale N. 1 bacino cilindrico monoblocco in calcestruzzo armato, con copertura carrabile dan/mq. Dimensioni: - diametro m 1,60 - altezza m 1,75 - peso q.li 30 N. 1 elettropompa di tipo centrifuga orizzontale multistadio a girante singola, completa di motore trifase, realizzata completamente in acciaio inox, completa di accessori per il fissaggio, avente le seguenti caratteristiche: - prevalenza m 20 - portata mc/h 2 - potenza installata kw 0,37 N. 2 regolatori di livello a bulbo di prolipropilene con comando ad assetto variabile; Organi di regolazione, tubo di aspirazione in acciaio zincato fino a bordo vasca. F.6) Filtrazione Finale Fornitura di impianto di filtrazione tipo EURO MEC serie QMA CMA 600, con controlavaggio manuale con acqua di rete (3 mc/h 2,5 bar), composto da n.2 colonne di filtrazione in acciaio zincato a caldo con campana rovesciata, una su quarzite, l altra su

15 carbone attivo. Dimensioni di ingombro di ciascuna colonna di filtrazione: - diametro colonna mm altezza mm N.5 chiusini in ghisa classe D400, diametro 600 mm. N.1 chiusino in ghisa classe D400, dimensioni 500x700 mm. G) Manutenzione e Gestione degli impianti L impianto è identificato dai disegni, dalla relazione tecnica di progetto, dal manuale di processo e dalle norme di funzionamento e di manutenzione delle apparecchiature elettromeccaniche predisposte dalle Ditte Costruttrici. La ditta specializzata per la manutenzione e gestione dell impianto dovrà provvedere con le modalità espresse di seguito al buon funzionamento dell impianto di depurazione. G.1) Modalità Di Espletamento La ditta specializzata dovrà espletare la gestione tecnica ed analitica dell impianto con proprio personale adeguatamente qualificato dei seguenti impianti: IMPIANTO DI DEPURAZIONE BIOLOGICO IMPIANTO DEPURAZIONE ACQUE METEORICHE La ditta controllerà periodicamente tutte le caratteristiche idrauliche, chimico-fisiche e biologiche del liquame da depurare, che influiscono sul funzionamento del depuratore. Tutti i dati concernenti il funzionamento dell'impianto nella sua totalità e nelle sue singole parti, saranno annotati su appositi quaderni di manutenzione presso l impianto. Il personale della ditta specializzata sarà impiegato specificatamente con i seguenti compiti: 1. Gestione tecnica: N 8 visite/anno durante le visite saranno svolte le seguenti operazioni: IMPIANTO DI DEPURAZIONE BIOLOGICO: controllo del corretto funzionamento di tutte le apparecchiature installate e dell'assorbimento di corrente da parte delle stesse; controllo del regolare funzionamento di tutti i sistemi di misura presenti sugli impianti; regolare tenuta dei registri di manutenzione dell impianto; verifica delle inefficienze ed eventuali guasti all'impianto; Controllo contattori, controllo salvamotori, circuiti ausiliari, compreso l eventuale sostituzione di fusibili, lampade spia; ispezione pozzetti di sollevamento, in modo da evitare che nei punti più lontani dall aspirazione si formino depositi solidi; controllo visivo all interno delle vasche; programmazione/organizzazione delle pulizie e smaltimenti, in siti autorizzati, dei materiali di risulta (sabbie depositate sul fondo delle vasche, fanghi di risulta, ecc.); disponibilità di noleggio apparecchiature sostitutive in caso di arresto totale o parziale di quelle in servizio;

16 disponibilità ad eventuali riparazioni delle apparecchiature a corredo degli impianti; prelievo dei campioni da sottoporre alle analisi di laboratorio; redazione di rapporto d intervento con specificate tutte le manutenzioni eseguite e le varie indicazioni alla Committente per il personale preposto alla conduzione; eventuale istruzione del personale della ditta Azzini Autotrasporti preposto alla conduzione dell impianto nei giorni di assenza di personale della ditta specializzata alla manutenzione e gestione dell impianto; Assistenza per l espletamento delle pratiche per l autorizzazione allo scarico assistenza tempestiva in caso di emergenza. IMPIANTO TRATTAMENTO ACQUE METEORICHE: ispezione pozzetti di sollevamento, in modo da evitare che nei punti più lontani dall aspirazione si formino depositi solidi; controllo visivo all interno delle vasche; controllo apparecchiature elettromeccaniche; prelievo campioni per analisi di laboratorio; programmazione/organizzazione delle pulizie e smaltimenti, in siti autorizzati, dei materiali di risulta (sabbie depositate sul fondo delle vasche, fanghi di risulta, ecc.);

17 G.2) Controllo Chimico Fisico Dell impianto Di Depurazione Per un regolare controllo del funzionamento dell impianto verranno eseguiti i controlli secondo la seguente frequenza: Analisi da eseguire con strumenti e Kit da campo durante gli interventi di gestione: PARAMETRO ph Temperatura N-NH4+ P totale STADIO Analisi da eseguire in laboratorio sui campioni di refluo in prelevati 4 volte l anno: Ph SST COD P tot idrocarburi tot Tensioattivi tot Ferro Rame Zinco Grassi ed oli animali e vegetali BOD 5 AZOTO TOT.

18 G.3) Manutenzione Straordinaria Qualora durante il corso della gestione per causa di forza maggiore si dovesse verificare la necessità di intervenire per sostituire o riparare qualsiasi componente elettromeccanico, la ditta specializzata nella gestione dell impianto è tenuta ad effettuare il preventivo di spesa per la riparazione e/o sostituzione. La ditta specializzata dovrà segnalare al Committente, durante tutto il periodo di conduzione, se le caratteristiche qualitative e quantitative dei liquami in arrivo all'impianto dovessero variare rispetto a quelle previste in progetto o se la capacità depurativa dell'impianto dovesse subire modificazioni. La ditta specializzata dovrà inoltre prevedere le opportune modifiche da apportare all'impianto per migliorarne il funzionamento e renderlo aderente alla normativa vigente. G.4) Smaltimento Dei Fanghi E Pulizia Con Autospurgo La ditta specializzata provvederà direttamente alla classificazione dei fanghi, ed a organizzare lo smaltimento in centro di ritiro autorizzato, tramite ditte autorizzate al trasporto ed allo smaltimento. G.5) Consumi E Prodotti Chimici La ditta specializzata provvederà direttamente alla fornitura di reagenti, miscele batterico enzimatiche, correttori di ph, flocculanti, disinfettanti, coagulanti e tutto quanto si rendesse necessario aggiungere al trattamento. G.6) Manutenzione Alle Pertinenze Dell'impianto All'impianto sono pertinenti la strada di accesso, la recinzione, la viabilità interna, l'area a verde. Il committente provvederà allo sfalcio dell'erba ed allo sgombro della neve durante il periodo invernale della strada di accesso all'impianto, della superficie viabile interna in modo da poter garantire l'accesso a tutti i punti cui si rende necessario accedere per la manutenzione. G.7) Igiene Del Personale Addetto Alla Manutenzione Nel corso del servizio, nonché di quanto annesso e connesso alla gestione e manutenzione dell impianto, la ditta specializzata dovrà adottare scrupolosamente quelle misure ed accorgimenti più atti a garantire la vita, la salute e l'incolumità degli addetti ai lavori e dei terzi, nonché evitare ogni qualsiasi danno agli impianti, ai beni del Committente, nonché ad altri, pubblici o privati. In particolare é tenuta alla scrupolosa osservanza delle normative e leggi in vigore. Il Committente provvederà a fornire alla ditta idonea relazione per la valutazione dei rischi negli ambienti di lavoro (impianto di depurazione) e redigere relativo piano di sicurezza per le misure generali di tutela come previsto dalle normative vigenti. Il tecnico

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