Il Bilancio d esercizio: le finalità

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1 Il Bilancio d esercizio: le finalità 1. Rappresentazione di sintesi dei valori generati dalla gestione aziendale nel periodo di riferimento 2. Rappresentazione del risultato della gestione passata 3. Strumento di rappresentazione e dei probabili andamenti prospettici 4. Strumento per l informazione esterna d impresa, per tutti i soggetti interessati all andamento della gestione aziendale

2 L informazione verso i soggetti interessati all andamento della gestione aziendale Soci Altri Stakeholder Dirigenti Dipendenti Creditori Consumatori Bilancio e pubblica opinione Fornitori Amministrazione fiscale Mercati finanziari Intermediari finanziari

3 Finalità dell analisi di bilancio Obiettivo principale Diagnosticare in tempi rapidi lo stato di salute di un impresa (redditività, solvibilità, solidità) Per formulare giudizi sull evoluzione delle performance conseguite e previsioni su quelle prospettiche Ogni stakeholder può ricostruire le informazioni relative agli aspetti che ritiene maggiormente rilevanti per i propri interessi Tecnica degli INDICI DI BILANCIO

4 COMPARAZIONE: Utilizzo degli indici di bilancio Nello spazio Assoluta (rispetto a parametri standard di riferimento) Relativa (rispetto a singoli competitor e rispetto alle medie di settore) Nel tempo confronto tra gli indici di periodo e gli stessi riferiti ad esercizi precedenti

5 Fasi operative dell analisi per indici 1. Studio del settore in cui opera l impresa Le prospettive dell impresa dipendono in larga parte dalle caratteristiche e dalle prospettive del settore in cui opera 2. Reperimento della documentazione Bilanci degli ultimi esercizi dell impresa, indici di settore, bilanci di imprese concorrenti 3. Riclassificazione dei bilanci 4. Calcolo degli indici 5. Interpretazione degli indici

6 I principali obiettivi di equilibrio d impresa vengono denominati: economicità economico Equilibrio Capacità di garantire (con propria forza) una adeguata remunerazione dei fattori produttivi liquidità Equilibrio finanziario Capacità di far fronte, in modo economico, alle necessità finanziarie della gestione solidità Equilibrio patrimoniale Capacità di mantenere un adeguato rapporto tra fonti proprie e fonti esterne

7 Riclassificazione dello Stato Patrimoniale ATTIVO Criterio ritorno in liquido dell impiego Oltre il ciclo produttivo Entro il ciclo Produttivo I M M O B I L I Z Z A Z I O N I DI SPO NI BI LI TA - FFR sia materiali che immateriali - Scorte di sicurezza di prodotti e FFS - Crediti con scadenza ultrann - Titoli immobilizzati - Rimanenze di FFS - Dispon. Liquide e finanziarie - Crediti con scadenza infrann. - FFR in dismissione

8 Riclassificazione dello Stato Patrimoniale ATTIVO Criterio funzione assolta nella gestione Attività che formano la struttura Attività di funzionamento A T T I V O F I S S O C I R C O L A N T E - Immobilizzazioni tecniche a) materiali b) immateriali - Immobilizzazioni finanziarie - Immobilizz. patrimoniali - Magazzino a) materiale b) immateriale - Liquidità differite - Liquidità immediate

9 Contenuto Attivo Fisso Immobilizzazioni Tecniche Materiali - Fattori pluriennali in utilizzo - Fattori pluriennali in costruzione - Anticipi su acquisti di fattori pluriennali Immobilizzazioni Tecniche Immateriali - Beni immateriali - Oneri Pluriennali - Avviamento Immobilizzazioni Finanziarie - Partecipazioni strategiche Al netto di - Crediti di finanziamento fondi svalutazione specifici Immobilizzazioni Patrimoniali - Beni della gestione accessoria (Terreni ed Immobili civili locati)

10 Contenuto Attivo Circolante Magazzino Materiale Rimanenze di materie e semilavorati Rimanenze di merci e prodotti finiti Anticipi a fornitori per FFS Magazzino Immateriale Risconti Attivi Anticipi a fornitori per servizi Liquidità Differite Crediti Commerciali Crediti Tributari Ratei Attivi Liquidità Immediate Cassa C/C bancari e postali Valori prontamente liquidabili

11 Riclassificazione dello Stato Patrimoniale Passivo Criterio C A P C R E D I T O natura dei finanziatori Mezzi di Terzi Passività Mezzi Propri CAP. RISCHIO Cap. Vincolato

12 Riclassificazione dello Stato Patrimoniale Passivo Criterio tempo di estinzione Fonti senza scadenza Fonti con scad. oltre l anno Fonti con scad. entro l anno PASSIVO DISPONI BILE (mezzi propri) PASS. C O N S O L I D A T O PASS. CORR. - Mezzi conferiti - Mezzi autoprodotti - Debiti a m/l termine - TFR e F.di da utilizzare oltre l esercizio - Debiti operativi - F.di da utilizzare nell eserc.

13 Contenuto Passivo Riclassificato Mezzi Propri Mezzi conferiti Capitale Sociale Riserve di Capitale (Ris. Rivalutazione, Ris. Sovrapprezzo azioni) Mezzi autoprodotti Riserve di utili (Ris. Legale, Straordinaria e Statutarie, Ris. Indisponibili, Utili (Perdite) di esercizi precedenti) F. di rischi generici Passivo Consolidato Finanziamenti diretti Mutui, Prestiti obbligazionari ed altri prestiti a m/l termine Fidi ed Aperture di credito in C/C rinnovabili Finanziamenti indiretti Dilazioni da fornitori con scadenza oltre l anno TFR e F.di da utilizzare oltre l anno

14 Contenuto Passivo Riclassificato Passivo Corrente Finanziamenti diretti Prestiti a breve termine Fidi e Aperture di credito in C/C non rinnovabili Ratei e Risconti Passivi Finanziamenti indiretti Debiti verso fornitori a breve termine Quota TFR e Fondi da utilizzare entro l esercizio

15 Analisi della composizione del capitale Analisi verticale delle fonti e degli impieghi percentualizzati Basata su Indici di composizione degli impieghi, che evidenziano la composizione del cap. inv attraverso il peso percentuale degli impieghi sul capitale stesso Indici di composizione delle fonti, che che evidenziano la composizione del capitale attraverso il peso percentuale delle fonti sul capitale finanziario Possiamo distinguere tali indici in: Quozienti strutturali semplici (valori tra 0 e 1) indicano il peso degli impieghi/fonti rispetto al capitale investito (detti indici) Quozienti strutturali composti (valori tra 0 e ) indicano il rapporto tra impieghi/fonti

16 La rigidità/elasticità degli impieghi L elasticità della gestione è la sua capacità di riadattarsi con facilità ed in maniera economicamente conveniente ai mutamenti dell ambiente; essa dipende dalla possibilità (economica) di sostituire i fattori produttivi esistenti con fattori adatti alle nuove necessità Indici di rigidità che esprimono il peso basati sul rapporto rigidità degli impieghi elasticità degli impieghi Quoziente di rigidità degli impieghi Quoziente di elasticità degli impieghi A f / C i A c / C i A f / A c A c / A f

17 Scomposizione indici rigidità/elasticità rigidità degli impieghi A f / C i immobilizzo (materiale) I tm / C i immobilizzo (immateriale) I ti / C i immobilizzo (finanziario) I m / C i elasticità degli impieghi A c / C i disponibilità magazzino liquidità totale liquidità immediata M/ C i Prof. R. Maglio (L d + corso L i di )/ Ragioneria C i L i / C i

18 Indebitamento/autonomia del capitale L autonomia finanziaria dipende dalla composizione delle fonti di finanziamento utilizzate per effettuare gli investimenti Indici di indebitamento che esprimono il peso basati sul rapporto autonomia finanziaria indebita mento Quoziente di indebita mento Quoziente consolidame nto passivo M p / C i P/ C i P/ M p P ml / P b indebitam ento a m/l P ml / C i indebitame nto a breve P b / C i indebitam.to permanente (M p+ P ml )/ C i protezione cap. soc. I R / M p protezione cap. soc. II R / C s

19 Analisi della composizione del capitale Analisi verticale delle fonti e degli impieghi percentualizzati Basata su Indici di composizione degli impieghi, che evidenziano la composizione del cap. inv attraverso il peso percentuale degli impieghi sul capitale stesso Indici di composizione delle fonti, che che evidenziano la composizione del capitale attraverso il peso percentuale delle fonti sul capitale finanziario Possiamo distinguere tali indici in: Quozienti strutturali semplici (valori tra 0 e 1) indicano il peso degli impieghi/fonti rispetto al capitale investito (detti indici) Quozienti strutturali composti (valori tra 0 e ) indicano il rapporto tra impieghi/fonti

20 La rigidità/elasticità degli impieghi L elasticità della gestione è la sua capacità di riadattarsi con facilità ed in maniera economicamente conveniente ai mutamenti dell ambiente; essa dipende dalla possibilità (economica) di sostituire i fattori produttivi esistenti con fattori adatti alle nuove necessità Indici di rigidità che esprimono il peso basati sul rapporto rigidità degli impieghi elasticità degli impieghi Quoziente di rigidità degli impieghi Quoziente di elasticità degli impieghi A f / C i A c / C i A f / A c A c / A f

21 Scomposizione indici rigidità/elasticità rigidità degli impieghi A f / C i immobilizzo (materiale) I tm / C i immobilizzo (immateriale) I ti / C i immobilizzo (finanziario) I m / C i elasticità degli impieghi A c / C i disponibilità magazzino liquidità totale liquidità immediata M/ C i Prof. R. Maglio (L d + corso L i di )/ Ragioneria C i L i / C i

22 Indebitamento/autonomia del capitale L autonomia finanziaria dipende dalla composizione delle fonti di finanziamento utilizzate per effettuare gli investimenti Indici di indebitamento che esprimono il peso basati sul rapporto autonomia finanziaria indebita mento Quoziente di indebita mento Quoziente consolidame nto passivo M p / C i P/ C i P/ M p P ml / P b indebitam ento a m/l P ml / C i indebitame nto a breve P b / C i indebitam.to permanente (M p+ P ml )/ C i protezione cap. soc. I R / M p protezione cap. soc. II R / C s

23 INDICI DI COMPOSIZIONE Indici di composizione degli impieghi: 1) Evidenziano il peso percentuale delle diverse categorie di impieghi rispetto al capitale investito Af Ac (valori tra 0 e 1) Ci Ci 2) Oppure il rapporto esistente tra un impiego ed un altro Af Ac (tra o e infinito) Ac Af Gli indici sub 1) = quozienti strutturali semplici Gli indici sub 2) = quozienti strutturali composti Finalità del calcolo: - grado di elasticità del Ci

24 INDICI DI COMPOSIZIONE Indici di composizione delle fonti: 1) Evidenziano il peso percentuale delle diverse categorie di fonti rispetto al capitale investito (quozienti strutturali semplici) Mp Pc Pcorr (tra 0 e 1) Ci Ci Ci 2) Oppure il rapporto tra una fonte ed un altra (quozienti strutturali composti) Mp Mp Pc Pc Pcorr Pcorr Finalità del calcolo: - grado di indebitamento

25 Elasticità del capitale investito Elasticità = capacità di adattarsi all ambiente (possibilità di sostituire i fattori superati con i fattori adatti alle condizioni di ambiente e di impresa) Af = impieghi rigidi Ac = impieghi elastici Azienda A Impieghi Fonti Af Ac Ci Azienda B Impieghi Fonti Af Ac Ci Indici di composizione Azienda A Azienda B Af 60% Af 80% Ac 40% Ac 20% Ci 100% Ci 100%

26 Elasticità del capitale investito Af = Immobilizzazioni tecniche materiali (Itm) Immobilizzazioni tecniche immateriali (Iti) Immobilizzazioni finanziarie (If) Ac = Magazzino (M) Liquidità differite (Ld) Liquidità immediate (Li) Af Itm Iti If Ac M Ld Li Ci Impieghi It F.amm.to Grado di amm.to = Fa/It Fonti

27 Elasticità del capitale investito rigidità degli impieghi: Af/Ci = 4.500/7.500 = 60% immobilizzo materiale Itm/Ci = 2.550/7.500 = 34% immobilizzo immateriale Iti/Ci = 1.500/7.500 = 20% immobilizzo finanziario If/Ci = 450/7.500 = 6% elasticità degli impieghi: Ac/Ci = 3.000/7.500 = 40% disponibilità del magazzino M/Ci = 1.500/7.500 = 20% liquidità totale (Ld+Li)/Ci = ( )/7.500 = 20% liquidità immediata Li/Ci = 500/7.500 = 6,67% Quoziente di rigidità degli impieghi Af/Ac = 4.500/3.000 = 1,5 Valori elevati dell indice segnalano elevata rigidità

28 Analisi della liquidità Un azienda in grado di adempiere agli impegni di breve periodo è solvibile, rispetta cioè la seguente condizione: L i + E b > U b Che può essere anche espressa come A c > P c ovvero A c -P c > 0 Questa differenza è detta margine di disponibilità o Capitale Circolante Netto ATTIVO FISSO MEZZI PROPRI PASSIVO CONSOLID. CCN ATT. CIRCOL. PASSIVO CORRENTE

29 GRADO DI INDEBITAMENTO Grado di indebitamento Complessivo Finanziario

30 Grado di indebitamento Fonti interne = Mp Azienda A Impieghi Fonti Mp P Ci Indici di composizione Azienda A Mp 40% P 60% Ci 100% Fonti esterne = P Azienda B Impieghi Fonti Mp P Ci Azienda B Mp P Ci % 70% 100% Gli indici di composizione rappresentano indici di indebitamento esprimenti il peso delle diverse fonti: Mp/Ci= indice di autonomia finanziaria P/Ci = indice di indebitamento complessivo P = Pc + Pcorr

31 Grado di indebitamento P = Pc + Pcorr Impieghi Mp Pml Pb Ci Fonti Pml/Cif = indice di indebitamento a mediolungo termine Pb/Cif = indice di indebitamento a breve termine Passivo permanente = (Mp+Pml) (Mp+Pml)/Ci = indice di indebitamento permanente Mp/Cf = Pml/Cf= (Mp+Pml)/Cf Pb/Cf 3000/7500 = 40% 3000/7500 = 40% ( )/7500 = 80% 1500/7500 = 20%

32 Grado di indebitamento del capitale Mp = Cs + Riserve Impieghi Cs R Pml Pb Ci Fonti Indici di protezione del capitale sociale R/Mp = 1.000/3.000 = 33,3% R/Cs = 1.000/2.000 = 50%

33 GRADO DI INDEBITAMENTO COMPLESSIVO Indici di indebitamento basati sul rapporto: Quoziente di Indebitamento Complessivo: Pcons. + Pcorr. MP Tale quoziente comprende i debiti commerciali che non creano problemi in termini di solidità E possibile scomporre ulteriormente tale quoziente per poter evidenziare il peso delle due singole componenti dell indebitamento sui Mezzi Propri QIC = Pcons. MP + Pcorr. MP Quoziente di consolidamento del passivo: Pcons Pcorr

34 Grado di indebitamento Impieghi Mp Pml Pb Ci Fonti (Pml+Pb)/Mp = Pml/Mp = Pb/Mp = Pml/Pb = ( )/3000 = 1, /3.000 = /3.000 = 0,5 3000/1500 = 2

35 GRADO DI INDEBITAMENTO FINANZIARIO Quoziente di Indebitamento Finanziario: (dallo SP economico) Debiti Finanziari (DF) MP Tale quoziente indica quanti euro di debiti esistono per ogni euro di Mezzi Propri. Dovrebbe al massimo essere pari ad 1 E un indicatore molto importante in quanto comprende solo i debiti finanziari che determinano problemi in termini di solidità: - Limiti allo sviluppo (per il rimborso) -Dipendenza dall esterno - Riflessi negativi sulla redditività se la leva finanziaria è negativa - Dipendenza dalle variazioni dei tassi (ripercussioni sulla redditività)

36 ANALISI DELLA SOLIDITA Solidità: capacità di resistere agli eventi sfavorevoli E l analisi dell equilibrio finanziario nel M/L periodo dipende da Finanziamento delle immobilizzazioni Grado di indebitamento

37 ANALISI DELLA SOLIDITA La solidità patrimoniale dipende da: 1. correlazione tra impieghi a medio/lungo termine e fonti a medio/lungo termine 2. struttura dei finanziamenti Punto 1: come sono finanziate le immobilizzazioni? A) correlazione tra attivo fisso e passivo permanente B) correlazione tra attivo circolante e passivo corrente Punto 2: qual è il grado di autonomia dell azienda nelle scelte di finanziamento degli impieghi?

38 FINANZIAMENTO DELLE IMMOBILIZZAZIONI Le immobilizzazioni possono essere finanziate in tre modi differenti: 1.Mezzi Propri: il cash-flow da ammortamento rimane investito e la crescita è autonoma + autonomia + solidità - rischio di insolvenza + solidità 2.Passività Consolidate: il cash-flow è destinato al rimborso dei finanziamento e la crescita è condizionata dal limite alla possibilità di reindebitarsi - autonomia - solidità + rischio di insolvenza - solidità 3.Passività Correnti: il cash-flow non fronteggia neppure le passività in scadenza e la crescita è condizionata dalla possibilità di reindebitarsi no autonomia no solidità insolvenza no solidità

39 QUOZIENTI DI STRUTTURA QUOZIENTE DI STRUTTURA PRIMARIO AF MP MP AF > 1 AC Pcons. Pcorr. QUOZIENTE DI STRUTTURA SECONDARIO AF MP MP + Pcons AF > 1 Pcons. AC Pcorr.

40 QUOZIENTI DI STRUTTURA Un quoziente di struttura elevato è un fattore positivo, ma oltre un certo limite determina un eccessiva solidità, con effetti negativi sulla redditività Ciò comporta, infatti, le seguenti criticità: 1) eccessiva onerosità delle Passività consolidate rispetto alle Passività correnti 2) esistenza di circolante in eccesso che risulta improduttivo e non riducibile a causa della rigidità delle fonti Situazione ottimale: MP + Pcons. AF poco > 1

41 QUOZIENTI DI SECONDO LIVELLO Tali quozienti spiegano i motivi per cui un azienda non è solida Un quoziente di struttura insoddisfacente può dipendere da Errata struttura degli investimenti si studia la composizione degli impieghi Quoziente di rigidità degli impieghi AF CI Grado di amm.to F.do Amm.to Immob.ni Costo storico Immob.ni Errata struttura dei finanziamenti Pcons. MP si studia la composizione delle fonti Quoziente di indebitamento complessivo Pcons. + Pcorr. MP Pcorr. MP

42 QUOZIENTI DI SECONDO LIVELLO ERRATA STRUTTURA DEGLI INVESTIMENTI Quoziente di rigidità degli impieghi AF CI CI dello SP finanziario indice espresso in termini % non esiste uno standard ma dipende dal settore confronto con la media di settore Grado di ammortamento F.do Amm.to Immob.ni Costo storico Immob.ni indice di vetustà delle immobilizzazioni indica quanto è vicino il momento di nuovi investimenti quanto più è alto tanto più è necessario che gli indici di solidità siano positivi

43 QUOZIENTI DI SECONDO LIVELLO ERRATA STRUTTURA delle FONTI Quoziente di Indebitamento Complessivo: (SP finanziario) Pcons. + Pcorr. MP Pcons. MP Pcorr. MP Un errata struttura dei finanziamenti può dipendere da: - pochi Mezzi Propri, molte Passività consolidate - pochi Mezzi Propri, molte Passività correnti

44 Liquidità: ANALISI DELLA LIQUIDITA Esprime la capacità di far fronte agli impegni di pagamento nel breve periodo E l analisi dell equilibrio finanziario nel breve periodo ed anche la meno significativa che si può condurre mediante gli indici perché: - ha un orizzonte limitato al breve periodo (un anno) durante il quale le scadenze tra entrate ed uscite possono non essere sincronizzate - non fornisce un adeguato giudizio finale sulla liquidità in quanto non considera i flussi di cassa relativi alla gestione futura Analisi della Liquidità Indici di primo livello Indici di secondo livello

45 Un limite informativo del CCN è dovuto alla presenza del Magazzino, la cui liquidabilità non è semplice da indagare Ricordando che A c = M + L d + L i Chiamiamo L d + L i Quoziente di tesoreria P c e ( L d + L i ) P c Margine di tesoreria Margine di Tesoreria > 0 ATTIVO FISSO Rimanenze L d+ L i MEZZI PROPRI PASSIVO CONSOLID. PASSIVO CORRENTE

46 Analisi della liquidità L analisi sui margini di disponibilità e di tesoreria non è sufficiente ad esprimere un giudizio compiuto sulla solvibilità, in quanto non tiene conto: Della successione temporale di entrate ed uscite Visione statica Dei nuovi flussi generati dalla gestione del periodo Scenario liquidatorio Di riserve di liquidità da linee di credito solo parzialmente utilizzate Liquidità potenziale Tali limiti possono essere superati integrando l analisi con: Indici di rotazione del CCN e di durata media del ciclo del circolante Studio dei piani di tesoreria aziendali

47 Indici di rotazione del Capitale Circolante V es. V = M = rotazione M rot.scorte = = 12 delle scorte Ci dice quante volte (12) il Magazzino si rinnova nell esercizio, e che esso impiega 1/12 di anno per tornare in forma liquida Se calcoliamo infatti la giacenza media delle scorte come M 365 essa risulta gg V V es. V = C = rotazione C rot.crediti = = 3 dei crediti Tempo medio di incasso dei crediti C/V 365 nell esempio 4.000/ gg

48 rotazione C osti es. C = Dcl = dei debiti Dcl rot.debiti = = 4 commerciali I debiti impiegano quindi per tornare in forma liquida gg Il confronto tra la velocità di ritorno in forma liquida del circolante e la velocità di estinzione delle passività ci indica la lunghezza del periodo del fabbisogno finanziario corrente gg ciclo circol. = (gg scorte + gg crediti) gg debiti che in base agli esempi precedenti risulta ( ) - 90 = 60 gg

49 INDICI DI PRIMO LIVELLO Margine di disponibilità = Attivo Circolante (AC) - Passivo Corrente (Pcorr.) Quoziente di disponibilità (current ratio) = Attivo Circolante (AC) Passivo Corrente (Pcorr.) Tale quoziente deve essere almeno pari a 2; è comunque bene che sia superiore ad 1 Permette di confrontare: 1) Uscite previste nel breve periodo Pcorr 2) Entrate previste nel breve periodo + liquidità disponibile Ac A volte dall AC si elimina la scorta vincolata oppure si elimina tutto il Magazzino

50 INDICI DI PRIMO LIVELLO Margine di tesoreria = Ld + Li - Pcorr. Quoziente di tesoreria (quick ratio o acid test) = Ld + Li Pcorr. Tale quoziente deve essere almeno pari ad 1 Limiti informativi degli indici di primo livello: 1. hanno un orizzonte limitato al breve periodo (un anno) durante il quale le scadenze tra entrate ed uscite possono non essere sincronizzate 2. non forniscono un adeguato giudizio finale sulla liquidità in quanto non considerano i flussi di cassa relativi alla gestione futura

51 INDICI DI SECONDO LIVELLO (QUOZIENTI DI ROTAZIONE) Tengono conto della scadenza media delle singole voci dell attivo e del passivo a breve 1) Quoziente di rotazione del Magazzino Magazzino x 365 Vendite = gg. medi di giacenza scorte Note per il calcolo: 1) al numeratore si dovrebbe considerare il magazzino medio in quanto si confronta un dato di flusso con un dato di stock 2) al denominatore si può considerare (anziché le vendite) il costo del venduto per evitare di confrontare un dato valutato al costo con uno valutato al prezzo di vendita 3) nelle imprese industriali, occorre distinguere le diverse categorie di beni in rimanenza

52 QUOZIENTI DI ROTAZIONE DEL MAGAZZINO Quozienti di magazzino (impresa commerciale) Magazzino merci x 365 Costo del venduto Costo del venduto = Acquisti - Variazione rimanenze Quozienti di magazzino (impresa industriale) Magazzino materie prime x 365 Consumo materie prime (acquisti - var. rimanenze) Magazzino semilavorati x 365 Costo produzione semilavorati Magazzino prodotti finiti x 365 Costo produzione venduta Costo del venduto: Rimanenze iniziali di prodotti + Materie utilizzate = Produzione disponibile - Rimanenze finali di prodotti = Costo produzione venduta nell esercizio

53 INDICI DI SECONDO LIVELLO (QUOZIENTI DI ROTAZIONE) 2) Quoziente di rotazione dei Crediti Crediti x 365 = gg. medi di incasso crediti Vendite 3) Quoziente di rotazione dei Debiti Deb. Comm.li x 365 Acquisti = gg. medi di pagamento debiti Note per il calcolo: 1) si dovrebbero considerare i crediti/debiti medi in quanto si confronta un dato di flusso con un dato di stock 2) si confronta un valore al lordo dell Iva con uno al netto

54 INDICI DI SECONDO LIVELLO (QUOZIENTI DI ROTAZIONE) Calcolo dei quozienti al netto dell Iva Quoziente di rotazione dei Crediti Crediti /(1+iva) x 365 Vendite Quoziente di rotazione dei Debiti Debiti commerciali /(1+iva) x 365 Acquisti

55 INDICI DI SECONDO LIVELLO (QUOZIENTI DI ROTAZIONE) Gli indici di rotazione possono essere calcolati anche nel seguente modo: 1) Quoziente di rotazione del Magazzino Vendite Magazzino Vendite Crediti Acquisti Debiti = numero di volte in cui il magazzino si rinnova per effetto delle vendite 2) Quoziente di rotazione dei Crediti Vendite Crediti/(1+iva) = numero di volte in cui i crediti si rinnovano per effetto delle vendite 3) Quoziente di rotazione dei Debiti Acquisti Debiti/(1+iva) Vendite Capitale investito = numero di volte in cui i Debiti si rinnovano per effetto degli acquisti 4) rotazione del Capitale investito = numero di volte in cui il Capitale investito si rinnova per effetto delle vendite; esprime la capacita del capitale di produrre ricavi

56 CICLO DEL CIRCOLANTE Il ciclo del circolante è il tempo che intercorre dal momento del pagamento dei fattori produttivi al momento dell incasso dei ricavi ottenuti con i prodotti venduti A) giacenza media delle scorte: Tempo medio intercorrente tra l acquisto e la vendita (accresce il ciclo del circolante) B) giorni medi di incasso dei crediti Tempo medio intercorrente tra la vendita (insorgenza credito di funzionamento) e l incasso (accresce il ciclo del circolante) C) giorni medi di pagamento dei debiti Tempo medio intercorrente tra l acquisto (insorgenza debito di funzionamento) e il pagamento (riduce il ciclo del circolante)

57 CICLO DEL CIRCOLANTE Si considera il capitale circolante connesso alla gestione corrente Un ciclo del circolante positivo comporta un fabbisogno da finanziare in quanto l incasso dei crediti è successivo al pagamento dei debiti Un ciclo del circolante negativo comporta un eccedenza da investire in quanto l incasso dei crediti è precedente al pagamento dei debiti La formula del ciclo del circolante: gg. medi giacenza scorte + gg. medi incasso crediti - gg. medi pagamento debiti = Ciclo del circolante

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