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1 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti Pubblicazione realizzata da Via Eurialo, Trapani nellíambito del progetto: ìp.o.s.e.i.d.o.n.î (Programma di Orientamento, Sviluppo E Integrazione Delle Opportunità Naturali) finanziato dalla Regione Sicilia attraverso il P.O.R (Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Pesca n 64 del 9/5/03), Misura 4.17 Sotto Misura a) ìpromozioneî, Attivit A500, Sotto Attivit A530, al Consozio Golfo di Patti per lo Sviluppo del Patrimonio Ittico UNIONE EUROPEA REGIONE SICILIANA CONSORZIO RIPOPOLAMENTO ITTICO ìgolfo DI PATTIî Si ringraziano le Capitanerie di Porto di Milazzo e le cooperative di pesca del Golfo di Patti

2 INDICE Prefazione Pag. 5 Il Golfo di Patti: geografia ed ambiente ª 7 La pesca artigianale nel Golfo di Patti ª 15 Introduzione ª 15 Consistenza della flotta per segmenti produttivi ª 19 La flotta peschereccia di Patti ª 30 La flotta peschereccia di Falcone-Portorosa. ª 35 La flotta peschereccia di Milazzo ª 40 Gli attrezzi della pesca artigianale nel Golfo di Patti ª 49 Reti da posta fissa (tremaglio, monofilo e incastellata) ª 52 Reti da posta derivante (ferrettara) ª 54 Ami (palangari e lenze) ª 54 Reti a circuizione (a chiusura e senza chiusura) ª 56 Reti a strascico ª 57 Le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti ª 59 Bibliografia ª 61 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 3

3 PREFAZIONE Fin dai tempi antichi, la pesca Ë stata una delle maggiori fonti di occupazione e di risorse alimentari per líumanit. Ci si Ë resi conto, negli ultimi decenni, che le risorse acquatiche, per quanto rinnovabili, non sono illimitate e hanno bisogno di essere utilizzate correttamente. Una gestione ecocompatibile deve, innanzitutto, partire dalle realt locali dove il comparto produttivo ittico ha marcate caratteristiche di ìartigianalit î e una di queste Ë rappresentata dalle marinerie del Golfo di Patti. Nel corso degli ultimi anni, in questa splendida area che si estende da Capo Calav a Capo Milazzo, si sta facendo tanto, grazie al fattivo contributo degli operatori della pesca e dellíacquacoltura. In particolare, questa pubblicazione realizzata dalla Biotecno di Trapani, offre uno spaccato dello stato attuale della pesca e dellíacquacoltura nel Golfo di Patti, con líobbiettivo di contribuire alla diffusione del patrimonio culturale, ambientale e naturalistico del golfo. Il Consorzio Golfo di Patti ìper lo sviluppo del patrimonio itticoî, che insieme ai partner e grazie ai fondi di Agenda 2000, ha fortemente voluto questo progetto, Ë convinto che la pesca non puú pi garantire un livello socio-economico adeguato alle esigenze contemporanee, e occorre trovare nelle attivit sostenibili, tra le quali líacquacoltura, nuo- La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 5

4 PREFAZIONE ve fonti di reddito che integrino quelle provenienti dalla pesca. Progetti editoriali come questo sono utili per divulgare la necessit di operare secondo i principi dello sviluppo sostenibile e che gli attori della difesa del mare devono essere i pescatori, sempre pi responsabili e proiettati alla salvaguardia della risorsa ittica e dellíambiente. Il Consorzio Golfo di Patti, da parte sua, si sta attivando su queste linee e si sta impegnando perchè la pesca sia parte attiva nella gestione complessiva del mare, in un quadro di rinnovamento in cui i giovani, le nuove mentalit, le nuove esigenze siano i veri attori. Riccardo Visigoti Commissario Straordinario 6 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

5 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE Il versante tirrenico della Sicilia, con i suoi 440 km di costa, Ë il pi esteso dellíintera isola (1.039 km) e si presenta come una successione di insenature e golfi, generalmente con rientranze poco pronunciate. Nel tratto occidentale della costa nord siciliana si trova il Golfo di Patti, che si estende procedendo da levante a ponente da Capo Milazzo fino a Capo Calav, con una linea di costa di quasi 46 km, suddivisa dal promontorio di Tindari nella Baia di Patti ad ovest e in quella di Oliveri ad est. La Baia di Patti presenta uníampia spiaggia ghiaiosa ed una insenatura poco marcata, mentre líentroterra Ë caratterizzato dalle catene montuose dei Nebrodi nellíarea occidentale e da quella dei Peloritani nella zona orientale. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 7

6 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE La Baia di Oliveri Ë caratterizzata da un litorale sabbioso nella sua estremit orientale mentre, a occidente, si ricollega al sistema litorale di Oliveri - Tindari. Il promontorio di Capo Tindari Ë un alto e scosceso costone roccioso che precipita su una spiaggia sabbiosa, a morfologia variabile, formando un complesso lagunare costiero (ìriserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinelloî), di grande interesse biologico e paesaggistico. Riserva Naturale Orientata dei Laghetti di Marinello La ìr.n.o. dei Laghetti di Marinelloî, affidata in gestione alla Provincia Regionale di Messina, Ë stata istituita con D.A. n 745/44 del 10/12/98. Si tratta di uníarea costiera ai pie- 8 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

7 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE di del promontorio di Tindari, la cui peculiarit Ë quella di contenere, in una porzione di territorio ristretta, diversi tipi di ambienti, quali le sabbie marine costiere, gli ambienti lacustri salmastri, ripidi pendii, rupi a strapiombo sul mare, ma anche tratti coltivati a viti e ulivi. Complessivamente la laguna di Marinello si estende su di uníarea protetta di 401,25 ettari, di cui 248,13 ettari della Zona A (Riserva integrale) e 153,12 ettari della Zona B (Preriserva). La zona lagunare vera e propria si Ë formata a partire dagli anni í30, a causa dellíincremento di materiale solido e di sedimenti trasportati dal Torrente Timeto. Particolare valore naturalistico hanno i laghetti salmastri che caratterizzano il litorale sabbioso sotto Capo Tindari, dove sono presenti 7 stagni con caratteristiche biologiche estreme, le cui differenze sono dovute principalmente agli scambi con il mare e agli apporti continentali. Mentre le lagune vicine al mare sono pi salate, le acque dei laghetti pi interni sono dolci o salmastre. Inoltre, líestensione di ciascuno stagno puú variare a causa delle correnti marine, dellíevaporazione o per líapporto di nuovo materiale detritico. Gli stagni pi grandi sono quello di Marinello, isolato dal mare e che ospita vegetazione lacustre e palustre, il Mergolo, detto della Tonnara, e il Verde che hanno assunto carattere marino. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 9

8 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE Il litorale del Golfo di Patti È formato da una successione di coste alte rocciose e coste basse con spiagge. Dalle catene montuose dellíentroterra si aprono, perpendicolarmente alla linea di costa, stretti e profondi valloni che nella stagione invernale convogliano corsi díacqua a regime torrentizio, che influenzano la salinit delle acque costiere e trasportano materiale solido. I due principali corsi díacqua, responsabili del trasporto della maggior parte del materiale che si riversa in mare, sono il Torrente di Montagnareale e il Torrente Timeto. Il primo, la cui foce Ë ubicata in corrispondenza dellíabitato di Marina di Patti, Ë lungo 9 km, mentre il secondo si sviluppa per circa 17 km e sfocia tra Marina di Patti e Mongiove. In tutto il golfo, i venti provengono principalmente dal I e IV quadrante, con prevalenza da nord-ovest, mentre i venti che soffiano da levante e ponente sono meno frequenti. Spinte dai venti predominanti, le correnti marine sono prevalentemente dirette verso sud-est e influenzano notevolmente sia gli andamenti stagionali dei parametri fisico-chimici delle acque che la distribuzione degli apporti antropici allíinterno del Golfo di Patti. Le acque delle due baie, separate e nettamente distinte, presentano, soprattutto in inverno, differenti caratteristiche fisicochimiche. 10 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

9 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE Partendo da Capo Calav e procedendo verso est, il litorale Ë formato da una alta falesia che, perú, d spazio a piccole spiagge ciottolose che pi avanti vengono sostituite da uníunica fascia di sabbia-ghiaia alternata a tratti di roccia friabile. Successivamente la costa si fa alta e variamente articolata, con spiagge di sabbia-ghiaia e in alcuni tratti il litorale diventa prevalentemente sabbioso e largo anche alcune decine di metri. Nella parte pi interna del golfo di Patti, di fronte Marina di Patti, si trovano due scogli emergenti a meno di mezzo miglio dalla costa. Il maggiore dei due Ë noto come Pietra di Patti ed Ë alto circa 30 m. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 11

10 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE 12 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

11 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE In prossimit di Marina di Patti, la spiaggia diviene prevalentemente ghiaiosa e si riduce in larghezza, per poi ritornare sabbiosa e di maggiore estensione fino a poco prima di Capo Tindari. Qui la costa ritorna alta e a picco sul mare con alla base piccole spiagge che subito dopo vengono sostituite dai ìlaghetti di Marinelloî. Tra Falcone e Porto Rosa la spiaggia Ë larga circa 15 metri, ma in tutto questo tratto del golfo la sua estensione varia, riducendosi maggiormente in prossimit dei centri abitati o di insediamenti residenziali e raggiungendo la massima estensione vicino Capo Milazzo, dove líarenile raggiunge circa 50 metri di larghezza. La piattaforma continentale di quasi tutta la costa settentrionale della Sicilia, compreso il Golfo di Patti, Ë breve e il fondale sprofonda quindi rapidamente. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 13

12 IL GOLFO DI PATTI: GEOGRAFIA ED AMBIENTE Tra Capo Calav e Capo Milazzo la morfologia dei fondali segue líirregolare profilo costiero e cosï la profondit di 100 m si raggiunge mediamente a 3-4 km di distanza dalla costa nella Baia di Patti, dopo poche centinaia di metri nella Baia di Oliveri e ancora meno in prossimit di Capo Milazzo. Tutto il Golfo di Patti Ë caratterizzato principalmente da fondali di sabbia-fango, con le tipiche biocenosi di fondo mobile, anche se non mancano le biocenosi dei fondi duri che colonizzano le coste rocciose o le secche. In ampi tratti, gi alla profondit di 10 m, il fondale diventa in massima parte sabbioso con frequenti insediamenti di Posidonia oceanica, ma oltre la batimetrica dei 50 m il substrato diventa fangoso. 14 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

13 LA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI Introduzione Il Golfo di Patti Ë, al momento, uno dei tre golfi siciliani nei quali Ë vietato líesercizio della pesca a strascico e/o con sistemi allo stesso assimilabili, cosï come previsto dalla L.R. n 31 del 1 agosto 1974 (Iniziative per il riequilibrio del patrimonio ittico mediante opere di ripopolamento ñ G.U.R.S. n 38 del 10 agosto 1974), L.R. n 70 del 27 dicembre 1978 (Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 1 agosto n 31 ñ G.U.R.S. n 57 del 30 dicembre 1978) e L.R. n 25 del 7 agosto 1990 (Modificazioni ed integrazioni della legislazio- La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 15

14 ne regionale in materia di pesca ñ G.U.R.S. n 38 del 11 agosto 1990) che sancisce il divieto di pesca a strascico nel tratto di mare compreso entro la congiungente Capo Milazzo e Capo Calav, con lo scopo principale di consentire il ripopolamento del golfo, anche attraverso la posa di barriere artificiali tendenti ad impedire la pesca a strascico illegale. In particolare il D.P.R.S. n 52 del 18 marzo 1981 ha costituito il Consorzio di Ripopolamento Ittico del Golfo di Patti e ha contestualmente approvato il relativo statuto. In deroga al divieto di pesca sancito con líarticolo 9, comma 1, della suddetta L.R. 7 agosto 1990 n 25, líassessore Regionale per la Cooperazione, il Commercio, líartigianato e la Pesca puú perú autorizzare nel Golfo di Patti, 16 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

15 in base alla L.R. 26 marzo 2004 n 2 (Estinzione dei diritti esclusivi e altri interventi in materia di pesca ñ G.U.R.S. n 15 del 2 aprile 2004), la pesca a strascico del gambero bianco (Parapaeneus longirostris), limitatamente a zone circoscritte e individuate dalla competente commissione consultiva locale per la pesca marittima e secondo le prescrizioni di questíultima. Dal 1990, anno in cui Ë stata vietata la pesca a strascico, ad oggi, alcuni studi sulle risorse demarsali hanno evidenziato negli anni un aumento in numero di individui di alcune specie quali il pagello fragolino (Pagellus erithrynus), il pagello La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 17

16 bastardo (Pagellus acarne) e la triglia di fango (Mullus barbatus), ma non corrispondente ad un aumento progressivo delle taglie come, per esempio, per la stessa triglia di fango e per il merluzzo (Merluccius merluccius). Allo stesso tempo si Ë osservata una rapida diminuzione dei Molluschi Cefalopodi, quali il polpo comune (Octopus vulgaris) e il moscardino bianco (Eledone cirrhosa), diminuzione particolarmente drastica per questíultima specie. Secondo gli autori di alcune ricerche, ciú potrebbe essere spiegato con líormai accertato progressivo infangamento di tutta la parte centro-occidentale del golfo, che avrebbe determinato uníinterruzione nella successione ecologica e uníalterazione della bionomia bentonica, che non costituisce pi habitat per i Molluschi Cefalopodi, consentendo invece la normale vita per alcune specie di pesci. Altra spiegazione, avanzata dagli stessi autori, potrebbe essere quella di una modificazione delle correnti di fondo per il posizionamento di barriere artificiali che avrebbero favorito il depositarsi sul fondo di uno strato sempre pi cospicuo di limo. 18 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

17 Consistenza della flotta per segmenti produttivi I dati utilizzati per líanalisi delle marinerie del Golfo di Patti sono stati raccolti consultando i registri Navi Minori e Galleggianti presso le Capitanerie di Porto e gli uffici marittimi minori (Uffici Circondariali, Uffici Locali e Delegazioni di spiaggia) e sono aggiornati a giugno Per líanalisi dei dati sono state prese in considerazione esclusivamente le imbarcazioni effettivamente operanti, tralasciando quelle in disarmo alla data del censimento. Ulteriori informazioni sono state raccolte presso le cooperative, dove le imprese di pesca sono associate, o tramite interviste ai pescatori operanti nellíarea. Per il confronto tra le diverse marinerie sono state prese in considerazione le caratteristiche tecniche dei pescherecci, quali la lunghezza fuori tutto (lft), il tonnellaggio di stazza lorda (tsl) e la potenza motore (kw). Tra questi, il termine di raffronto pi usato Ë il tonnellaggio di stazza lorda, che rappresenta il volume complessivo dei locali chiusi o chiudibili della nave. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 19

18 Líet delle imbarcazioni Ë un valido indicatore dellíefficienza della flotta.» efficiente una flotta moderna e competitiva, capace di soddisfare le richieste del mercato, con un rapporto costi/benefici molto basso. Per quanto concerne la lunghezza fuori tutto (lft), il tonnellaggio di stazza lorda (tsl) e líet della barca, si sono raccolte le informazioni per tutte le 155 imbarcazioni censite, mentre per quanto concerne il dato della potenza motore espressa in chilowatt (kw), non Ë stato possibile raccogliere il dato per tutti i battelli, con il risultato che manca per il 34,8% delle imbarcazioni totali censite e, in percentuali variabili, per le flotte dei tre porti considerati. Nonostante líinformazione incompleta, si Ë perú ritenuto utile 20 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

19 considerare anche questo indicatore nellíanalisi generale delle flotte. Nel Golfo di Patti operano principalmente le imbarcazioni appartenenti a tre diverse marinerie: nel settore occidentale del golfo si trova quella di Marina di Patti, nella parte centrale si trova la marineria di Falcone-Portorosa, mentre esternamente al golfo, lungo il versante orientale di Capo Milazzo, Ë presente la marineria di Milazzo. Marina di Patti rappresenta il prolungamento a mare di Patti, comune che sorge su di un colle a 157 metri sul livello del mare, nel mezzo dei promontori di Calav e di Tindari. Marina di Patti Ë un borgo marittimo e centro peschereccio, caratterizzato dalla presenza di ampie spiagge sabbiose dove non Ë presente un vero porto. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 21

20 Líapprodo consiste in un vecchio pontile in ferro lungo 30 m, con fondali da 2 a 4 m negli ultimi 15 metri, verso la testata del pontile, e 18 m di profondit in rada. Il fondale Ë roccioso ad ovest dellíabitato mentre Ë composto da sabbia e fango di fronte e ad est. In mancanza di un approdo sicuro, quasi tutte le imbarcazioni vengono tirate in secco dopo ogni uscita in mare. La cittadina di Falcone sorge su una fascia costiera pianeggiante composta da depositi alluvionali, al centro di una vasta conca che culmina con il promontorio di Tindari. Priva di un porto, la sua flotta peschereccia fa base, per la maggior parte, a Portorosa, una struttura portuale residenziale-turistico immersa nel verde e ricadente nel vicino comune di Furnari. Il porticciolo Ë stato ricavato quasi interamente dallíescavazione del fondo. Líavamporto, formato da due moli curvilinei che dalla battigia si spingono verso il mare aperto, Ë circondato da una serie di scogliere artificiali parallele alla costa, mentre allíinterno dei moli foranei sono state ricavate tre darsene. Le banchine si sviluppano per circa m lineari e possono ospitare fino a 680 barche di varie dimensioni. La banchina del pi corto dei moli foranei Ë riservata allíormeggio delle barche da pesca. 22 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

21 Milazzo sorge sulla parte iniziale del versante orientale dellíomonimo Capo, che divide il Golfo di Patti da quello di Milazzo. Il porto Ë il principale centro di collegamento con le isole Eolie ed Ë protetto a nord-est da un molo a due bracci, interamente banchinati, e a sud da un molo di sottoflutto, per un complessivo sviluppo lineare delle banchine di circa m, in parte destinate allíormeggio delle barche da pesca di maggiori dimensioni. Nel porto non mancano i servizi e le attrezzature, quali il distributore di carburante in banchina, scalo di alaggio, gru fissa e servizi antincendio. Partendo dal porto e seguendo la costa orientale verso líestremit di Capo Milazzo si percorre la ìmarina Garibaldiî, caratteristica per gli oltre 500 m di banchina alberata e sulla cui spiaggia trovano ricovero numerose piccole barche da pesca. La flotta che opera nel Golfo di Patti appartenente alle marinerie considerate (Patti, Falcone-Portorosa e Milazzo), con le sue 155 barche, per un tonnellaggio complessivo superiore a 718 tonnellate di stazza lorda ed una potenza motore di pi di kw, rappresenta circa il 3,4% di tutti i battelli operanti a livello regionale, La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 23

22 ma solo lí1,0% del tonnellaggio totale impiegato nellíattivit di pesca 1. La maggior parte delle imbarcazioni da pesca operanti nel Golfo di Patti appartengono alle marinerie di Milazzo e Patti, rispettivamente con 92 e 46 barche, pari al 59,35% e al 29,68% del totale. Nettamente pi piccola Ë invece la flotta di Falcone-Portorosa composta da 17 imbarcazioni, pari al 10,97% (Figura 1). Figura 1 ñ Suddivisione della flotta operante nel Golfo di Patti per porto di appartenenza. Il tonnellaggio di stazza lorda medio di tutte le imbarcazioni Ë di poco superiore a 4,6 tsl, per una lunghezza fuori tutto media pari a 7,4 m. Questi valori, insieme ad una potenza motore media di 52,8 kw, dimostrano il carattere artigianale della flotta operante nel Golfo di Patti. 1 La struttura produttiva del settore peschereccio siciliano, secondo i dati dellíarchivio Licenze di Pesca aggiornati al 1998, risulta composto da circa battelli, per un tonnellaggio complessivo di tonnellate di stazza lorda e una potenza motore di kw. 24 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

23 Ne Ë conferma la distribuzione in classi di stazza che mostra come il 92,9% delle imbarcazioni sono di tonnellaggio inferiore alle 10 tsl, limite che tipicamente individua le barche dedite alla piccola pesca (Figura 2). Figura 2 - Distribuzione percentuale per classi di tonnellate di stazza lorda delle imbarcazioni operanti nel Golfo di Patti. Al raggiungimento di questa percentuale concorre la quasi totalit delle barche da pesca che fanno base nei porti di Milazzo (93,5%), Patti (95,7%) e Falcone (91,7%), ed il 60,0% di quelle di Portorosa (Tabella 1). Classi di stazza N < < < <100 0 Totale 46 Patti 95,7 0,0 4,3 0,0 100,0 Falcone Portorosa Tabella 1 - Distribuzione delle imbarcazioni per porto e classi di tonnellate di stazza lorda. (Archivio Licenze di Pesca presso gli Uffici della Capitaneria di Porto) ,3 11,8 5,9 0,0 100, Milazzo % N % N % 93,5 2,2 3,2 1,1 100,0 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 25

24 Molte imbarcazioni (83,9%) che operano nel Golfo di Patti, hanno una lunghezza fuori tutto inferiore a 10 m, mentre solo 3 barche, pari allí1,9%, hanno una lunghezza superiore a 20 m (Figura 3). Figura 3 - Distribuzione percentuale per classi di lunghezza fuori tutto delle imbarcazioni operanti nel Golfo di Patti. Tra i porti, quello che ospita il maggior numero di imbarcazioni di lunghezza inferiore a 10 m, Ë Milazzo con 75 barche, pari allí81,5% della flotta, ma la percentuale pi alta Ë presente a Patti con il 95,7% (44 delle 46 barche del porto) (Tabella 2). Classi di stazza N < < <30 0 Totale 46 Patti 95,7 4,3 0,0 100,0 Falcone Portorosa ,7 35,3 0,0 100, Milazzo % N % N % 81,5 15,2 3,3 100,0 Tabella 2 - Distribuzione delle imbarcazioni per porto e classi di lunghezza fuori tutto. (Archivio Licenze di Pesca presso gli Uffici della Capitaneria di Porto). 26 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

25 Anche se manca il dato per quasi il 35% (n=54) delle imbarcazioni (Figura 4), la bassa potenza dei motori (kw) delle imbarcazioni censite (n=101) denota che la maggior parte praticano esclusivamente la pesca locale. Questa informazione viene messa in risalto tramite uníanalisi che escluda le barche di cui non si Ë raccolto il dato (Figura 5) e da cui si osserva che ben il 59,4% delle barche censite hanno una potenza inferiore a 20 kw contro il 29,7% che hanno una potenza superiore a 50 kw. Figura 4 ñ Distribuzione percentuale per classi di potenza motore delle imbarcazioni operanti nel Golfo di Patti. Allíinterno del Golfo di Patti si riscontrano perú realt diverse per le imbarcazioni di potenza 50 kw, soprattutto se si confrontano Patti e Milazzo, i porti che ospitano le flotte pi numerose. Pur tenendo conto dellíaltissimo numero di barche per le quali non Ë nota la potenza motore (per Patti supera il 50%), risalta netta la differenza tra i due La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 27

26 Figura 5 - Distribuzione percentuale, escluse le unit non censite, per classi di potenza motore delle imbarcazioni operanti nel Golfo di Patti. porti per numero e percentuali di barche con motori pi potenti (Tabella 3). Falcone Patti Classi di kw Portorosa Milazzo N % N % N % <10 3 6,5 0 0,0 6 6, < <50 >50 n. d. Totale ,4 4,4 4,4 54,3 100, ,5 23,5 29,4 23,6 100, ,9 5,4 25,0 27,2 100,0 Tabella 3 ñ Suddivisione delle imbarcazioni per porto e classi di potenza motore. (Archivio Licenze di Pesca presso gli Uffici della Capitaneria di Porto). Per quanto riguarda líet della flottiglia, la percentuale di battelli censiti con uníet inferiore a 10 anni Ë pari al 6,5%, mentre la percentuale di pescherecci che possiedono uníet superiore a 50 anni Ë del 13,5%. Líintervallo che comprende 28 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

27 il maggior numero di imbarcazioni Ë quello compreso tra 10 e 20 anni, con 36 unit, pari al 23,2% (Figura 6). Figura 6 - Distribuzione percentuale per classi di et delle imbarcazioni operanti nel Golfo di Patti. Il dettaglio relativo alle classi di et nei porti considerati Ë mostrato nella seguente tabella. Falcone Classi di età Patti Milazzo Portorosa barca N % N % N % <10 2 4,3 0 0,0 8 8, < < < < ,4 26,1 15,2 10,9 26, ,5 23,5 29,4 17,7 5, ,1 14,1 23,9 18,5 8,7 Totale , , ,0 Tabella 4 ñ Distribuzione delle imbarcazioni per porto e classi di et (Archivio Licenze di Pesca presso gli Uffici della Capitaneria di Porto). La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 29

28 La flotta peschereccia di Patti La flotta peschereccia di Patti Ë composta in tutto da 46 battelli (Figura 1), quasi tutti (n=44; 95,7%) con tonnellaggio di stazza lorda inferiore a 10 t e quindi ascrivibili alla categoria di imbarcazioni operanti nellíambito della piccola pesca (Tabella 1).» ancora pi significativo segnalare che tutte le 44 barche hanno tonnellaggio inferiore a 5 t e che vanno a contrapporsi alle rimanenti 2 che presentano un tonnellaggio di stazza lorda superiore alle 20 t (Figura 7). La flotta presenta dunque il tonnellaggio medio pi basso tra tutte le flotte operanti nel Golfo di Patti (2,9 ± 5,3 t), 30 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

29 con valori che variano da un minimo di 0,5 t ad un massimo di 30,8 t. Figura 7 - Distribuzione percentuale per classi di tonnellata di stazza lorda (tsl) della marineria di Patti. Anche la lunghezza fuori tutto media delle imbarcazioni, pari a 6,2 ± 2,7 m, rappresenta il valore pi basso tra quelli La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 31

30 delle quattro marinerie considerate, con valori che variano da un minimo di 4,0 m ad un massimo di 17,8 m. Il 95,7% (n=44) delle imbarcazioni ha lunghezza inferiore a 10 m (Tabella 2) e 30 di queste (65,2%) appartengono alla classe di lunghezza 5-<10 m. Le rimanenti 2 barche (4,3%) hanno lunghezza compresa tra 15 m e 20 m (Figura 8). Figura 8 - Distribuzione percentuale per classi di lunghezza fuori tutto (lft) della marineria di Patti. 32 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

31 Per Patti, come per gli altri porti, il dato sulla potenza motore (kw) delle imbarcazioni Ë largamente incompleto visto che líinformazione non Ë stata raccolta per il 54,3% (n=25) delle unit (Tabella 3). Se si fa riferimento esclusivamente alle barche censite, risalta comunque (come ci si puú díaltronde attendere da una flotta mediamente di piccolo tonnellaggio) la scarsa potenza dei motori, quasi tutti (n=17; 36,9% del totale, ma 80,9% delle barche censite) di potenza inferiore a 20 kw. Da uníanalisi pi dettagliata delle classi, la pi rappresentata risulta quella compresa tra 10 e 20 kw con 14 imbarcazioni (66,7% delle censite), mentre solo 2 unit (9,5% delle censite) hanno motore di potenza superiore a 40 kw (Figura 9). I valori estremi della potenza motore sono dati da 6,0 kw e 208,9 kw, ampia ìforbiceî che porta ad una media di 32,9 kw e, soprattutto, giustifica líelevata deviazione standard di 55,5 kw. Figura 9 - Distribuzione percentuale per classi di potenza motore (kw) della marineria di Patti. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 33

32 Líet media delle barche della marineria di Patti, superiore a 35 anni, Ë seconda solo a quella di Falcone-Portorosa ed anche in questo caso líampia variabilit del dato (estremi 8-70 anni) porta ad una deviazione standard superiore a 18 anni. Le classi pi rappresentate sono la 20-<30 anni e la 50 anni, entrambe con 12 imbarcazioni (26,1%), mentre solamente 2 barche (4,3%) hanno uníet inferiore a 10 anni (Tabella 4; Figura 10). Figura 10 - Distribuzione percentuale per classi di et barca (anni) della marineria di Patti. 34 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

33 La flotta peschereccia di Falcone-Portorosa LA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI La flotta peschereccia di Falcone e Portorosa fa per la maggior parte base nel porto di Portorosa e solo pochi e piccoli pescherecci trovano regolarmente riparo a Falcone. Il tonnellaggio medio della flotta Ë pari a 7,0 ± 6,7 t, con un valore minimo di 0,9 t e un massimo di 23,9 t. Quasi tutte le barche (n = 14; 82,3%) hanno tonnellaggio di stazza inferiore alle 10 t (Tabella 1), ma 9 di queste, pari al 52,9% del totale, hanno stazza inferiore a 5 t (Figura 11). La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 35

34 Le rimanenti 3 imbarcazioni non sono ascrivibili allíattivit di pesca artigianale in quanto hanno tonnellaggio superiore a 15 t e pi precisamente 2 (11,8%) ap-partengono alla classe 15-<20 t ed 1 (5,9%) a quella 20 (Figura 11). Figura 11 - Distribuzione percentuale per classi di tonnellata di stazza lorda (tsl) della marineria di Falcone-Portorosa. 36 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

35 La lunghezza fuori tutto media delle imbarcazioni di Falcone-Portorosa Ë pari a 9,2 ± 3,6 m. Il peschereccio di maggiore dimensioni misura 17,0 m, mentre il pi piccolo misura 4,5 m. Il 64,7% delle imbarcazioni (n =11) sono lunghe meno di 10 m, ma la maggior parte di queste (n =9; 52,9% del totale) hanno lunghezza compresa tra 5 e 10 m (Tabella 2; Figura 12). Delle rimanenti 6 barche, 4 (23,5%) ricadono nella classe di lunghezza 10-<15 m e 2 (11,8%) in quella 15-<20 m (Figura 12). Figura 12 - Distribuzione percentuale per classi di lunghezza fuori tutto (lft) della marineria di Falcone-Portorosa. Per 4 imbarcazioni di Falcone-Portorosa (23,5%) non Ë stato possibile raccogliere il dato relativo alla potenza del motore (Tabella 3; Figura 13). Delle 13 barche censite, 7 (41,2% del totale) hanno potenza motore superiore a 40 kw, mentre le altre 6 hanno potenza compresa tra 10 e 30 kw. Pi precisamente 4 (23,5%) hanno motore con potenza di 10-<20 kw e 2 (11,8%) di 20-<30 kw (Tabella 3; Figura 13). La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 37

36 Figura 13 - Distribuzione percentuale per classi di potenza motore (kw) della marineria di Falcone-Portorosa. Il motore pi potente censito ha 223,8 kw, di contro il pi piccolo possiede solo 14,7 kw, per una potenza media di 69,3 kw, la pi alta fra i porti censiti, ed una deviazione standard di 68,2 kw. Líet media della flotta Ë di poco superiore a 31 anni con una deviazione standard di circa 14 anni. La barca pi vecchia ha 71 anni, mentre líunit pi recente Ë stata costruita 10 anni fa. 38 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

37 Se si esclude la classe <10 anni, tutte le altre sono rappresentate, compresa la classe 50 anni contenente 1 sola unit (5,9%). In particolare le classi 10-<20 anni e 20-<30 anni comprendono 4 barche (23,5%) ciascuna, la classe 30- <40 anni 5 barche (29,4%) e le restanti 3 unit (17,6%) appartengono alla classe 40-<50 anni (Tabella 4; Figura 14). Figura 14 - Distribuzione percentuale per classi di et barca (anni) della marineria di Falcone-Portorosa. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 39

38 La flotta peschereccia di Milazzo La flotta peschereccia di Milazzo Ë composta da 92 barche (Figura 1) di cui ben 86 (93,5%) hanno stazza lorda inferiore a 10 t (Tabella 1), ma Ë ancora pi significativo rimarcare che 70 di queste (76,1% del totale) hanno stazza inferiore a 5 t (Figura 15). Di contro, solo 4 imbarcazioni (4,3%) hanno stazza superiore a 20 t e solo una di queste, unica anche tra tutte le barche che operano nel Golfo di Patti, supera le 50 t (Tabella 1). Ne consegue che líintera flotta presenta tonnellaggio medio piuttosto basso e pari a 5,1 ± 8,6 t, con valori estremi che vanno da un minimo di 0,6 t ad un massimo di 54,4 t. 40 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

39 Figura 15 - Distribuzione percentuale per classi di tonnellata di stazza lorda (tsl) della marineria di Milazzo Naturalmente, al basso valore del tonnellaggio di stazza lorda si associano le ridotte dimensioni delle imbarcazioni. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 41

40 La maggior parte delle barche, ovvero lí81,5% (n=75), ha valori di lunghezza fuori tutto inferiori a 10 m (Tabella 2; Figura 16). Di queste, numerose imbarcazioni sono lunghe meno di 5 m (n=22; 23,9% del totale) e la maggior parte (n=53; 57,6% del totale) ha valori compresi tra 5 e 10 m. Delle restanti imbarcazioni, 11 (12,0%) hanno lunghezza compresa tra 10 e 15 m e 6 (3 imbarcazioni per ognuna delle due classi, pari al 3,3%) sono ugualmente ripartite tra le classi di lft meno rappresentate, che sono quelle di lunghezza compresa tra 15 e 20 m e 20 m (Figura 16). 42 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

41 Figura 16 - Distribuzione percentuale per classi di lunghezza fuori tutto (lft) della marineria di Milazzo La lunghezza fuori tutto delle imbarcazioni della flotta peschereccia di Milazzo varia tra un minimo di 3,7 m ed un massimo di 22,6 m, presentando un valore medio pari a 7,7 ± 3,9 m. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 43

42 Anche la potenza dei motori delle barche di base a Milazzo Ë alquanto variabile, con valori che vanno da un minimo di 4,5 kw ad un massimo di 365,5 kw ed un valore medio di potenza pari a 55,8 ± 71,9 kw e bisogna ancora ricordare che per 25 imbarcazioni (27,2%) non Ë stato possibile rilevarne il dato (Tabella 3; Figura 17). La maggior parte delle imbarcazioni censite ricadono nelle classi 10-<20 kw e 40 kw, con 33 barche (35,9%) nella prima e 24 (26,1%) nella seconda classe (Figura 17). Figura 17 - Distribuzione percentuale per classi di potenza motore (kw) della marineria di Milazzo. Tra le altre classi da segnalare quella con valori inferiori a 10 kw a cui appartengono 6 imbarcazioni, pari al 6,5% del totale. Líet media delle barche di Milazzo Ë di poco inferiore a 29 anni con una deviazione standard superiore a 14 anni. Gli estremi sono dati da 2 imbarcazioni di 3 anni e da 1 di 70 anni, ma tutte le classi sono ben rappresentate anche se spicca quella con et 10-<20 anni con 24 imbarcazioni 44 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

43 (26,1%) e quella con et 30-<40 anni con 22 (23,9%). Soltanto 8 imbarcazioni (8,7%) hanno invece uníet inferiore a 10 anni e un uguale numero sono state costruite pi di 50 anni fa (Tabella 4; Figura 18). Figura 18 - Distribuzione percentuale per classi di et barca (anni) della marineria di Milazzo La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 45

44 In generale, aggregando le classi, si nota come le imbarcazioni possono essere quasi ugualmente divise tra imbarcazioni con pi (n=47; 51,1%) e meno (n=45; 48,9%) di 30 anni. In conclusione si vogliono mettere in evidenza le differenze, dove presenti, che si osservano confrontando le medie e le relative deviazioni standard delle principali caratteristiche delle imbarcazioni delle 3 marinerie operanti nel Golfo di Patti (Tabella 5; Figura 19; Figura 20). Falcone Caratteristiche Patti Milazzo Portorosa imbarcazioni Media d.s. Media d.s. Media d.s. tsl (t) 2,9 5,3 7,0 6,7 5,1 8,6 lft (m) Motore (kw) Barca (anni) 6,2 32,9 35,6 2,7 55,5 18,1 9,2 69,3 31,1 3,6 68,2 14,5 7,7 55,8 28,9 3,9 71,9 14,6 Tabella 5 - Caratteristiche medie e deviazioni standard delle flotte operanti nel Golfo di Patti. Figura 19 - Caratteristiche medie delle flotte di Patti, Falcone-Portorosa, Milazzo. 46 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

45 , Falco- Figura 20 - Deviazioni standard delle caratteristiche medie delle flotte di Patti ne-portorosa, Milazzo. Il tonnellaggio di stazza lorda (tsl) medio e la lunghezza fuori tutto (lft) media mettono sullo stesso piano le 3 flotte, con valori compresi tra 2,9 t e 7,0 t per la stazza e 6,2 m e 9,2 m per la lunghezza, valori che identificano inequivocabilmente come dedite alla piccola pesca le flotte esaminate. Le poche imbarcazioni di dimensioni maggiori, presenti in ogni porto, influenzano solo marginalmente le deviazioni standard, che non superano 8,6 t per la stazza e 4,0 m per la lunghezza. Maggiori differenze si osservano per quanto riguarda la potenza dei motori, con le imbarcazioni di Patti che presentano una potenza media pari a 32,9 kw, circa la met delle potenze medie di Falcone-Portorosa (69,3 kw) e Milazzo (55,8 kw). La differenza tra questi valori Ë probabilmente da imputare alla presenza di porti pi sicuri a Portorosa e Milazzo, che permettono di ospitare anche imbarcazioni che possono La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 47

46 esercitare un tipo di pesca, come lo strascico, che necessita di motori pi potenti. Anche se líet media delle imbarcazioni, dei porti esaminati, per quanto elevata (28,9-35,6 anni), non presenta differenze apprezzabili, il valore pi elevato di Patti potrebbe anchíesso essere ricondotto alla mancanza di un approdo sicuro che spinge i pescatori a non investire in nuove imbarcazioni. 48 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

47 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI Le imbarcazioni dedite alla piccola pesca rappresentano numericamente la porzione principale di tutta la flotta peschereccia italiana e sono quelle che, negli ultimi anni, hanno subito maggiori modifiche grazie allíadozione di moderne tecnologie che hanno migliorato la sicurezza della navigazione, il lavoro a bordo e la conservazione del pescato. Infatti líimpiego di moderni strumenti di lavoro (ecoscandaglio, GPS, verricello idraulico), ha permesso di esaltare una delle caratteristiche della piccola pesca, la polivalenza, la possibilit cioë di poter utilizzare diversi attrezzi secondo la stagione, il tipo di fondale o la presenza di una determinata specie ittica. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 49

48 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI Líanalisi dei sistemi di pesca utilizzati in una determinata area Ë sempre estremamente interessante perchè indice della variet delle specie presenti e dei fondali su cui operano le marinerie e, non ultimo, delle tradizioni locali. Anche per quanto riguarda il Golfo di Patti, da una prima indagine sugli attrezzi in uso alle imbarcazioni della piccola pesca, risulta che la maggioranza dei natanti utilizza pi attrezzi durante líanno, dedicandosi cosï anche a quelle attivit definite stagionali. Di seguito verranno brevemente descritti, nelle loro caratteristiche generali, i sistemi di pesca pi utilizzati dai pescatori del Golfo e che possono essere sintetizzati in: reti da posta fissa (tremaglio, monofilo e incastellata); reti da posta derivante (ferrettara); 50 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

49 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI ami (palangari e lenze); reti a circuizione (per pesce azzurro e senza chiusura); reti a strascico. Le reti da posta sono gli attrezzi pi utilizzati (il 95,7% delle barche li possiede in licenza) insieme al palangaro, posseduto in licenza dal 92,8% delle unit, ma spesso sono presenti anche le lenze (79,1% delle barche) e le reti da circuizione, che sono in licenza al 59,7% della flotta. Alcune imbarcazioni possiedono anche licenze per la pesca con arpione e fiocina, attrezzi che perú non vengono pi utilizzati. La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 51

50 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI RETI DA POSTA FISSA (tremaglio, monofilo e incastellata) Le reti da posta sono attrezzi passivi, vengono cioë ancorati sul fondo in attesa che la preda arrivando a contatto venga catturata, per ammagliamento o per imbrocco, a seconda del tipo di attrezzo. Il tremaglio o tramaglio, il pi diffuso tra gli attrezzi da posta, Ë costitui- to da tre pezze di rete sovrapposte, di cui due esterne a maglie grandi ed una interna a maglie pi piccole. I teli sono collegati nella parte superiore ad una lima di galleggianti, mentre nella parte inferiore la lima Ë piombata, permettendo cosï alla rete di toccare il fondo e mantenersi tesa ed in posizione verticale. Il tremaglio cattura le prede per ammagliamento, il pesce supera le maglie grandi dei teli di rete esterni, ma rimane impigliato tra quelle del telo interno che Ë sovrabbondante. Questo attrezzo viene utilizzato soprattutto per la cattura di specie di alto valore commerciale come gli Sparidi, tra i quali il sarago maggiore (Diplodus sargus), il dentice (Dentex dentex), e Crostacei come líaragosta (Palinurus elephas). Altro tipo di rete da posta fissa Ë il monofilo, rete ad imbrocco formata da un unico telo di rete in filo di nylon, da cui il nome. 52 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

51 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI La dimensione delle maglie, generalmente piccole, varia in funzione della specie oggetto di pesca e della sua taglia, in quanto il monofilo cattura le prede per imbrocco. Il pesce che tenta di oltrepassare la rete, rimane bloccato con il corpo in una maglia, invece un pesce di dimensioni inferiori alla maglia puú passare liberamente. Nel Golfo di Patti questo tipo di rete viene generalmente utilizzata ancorata sul fondo (rete da posta fissa) per la cattura di merluzzi (Merluccius merluccius) e, stagionalmente, di specie massive come la mennola (Spicara maena) e lo zerro (Spicara smaris), mentre, se lasciata alla deriva per la cattura di specie pelagiche, rientra tra le reti da posta derivante, come spiegato in seguito. Una rete che unisce i vantaggi dei due precedenti attrezzi Ë líincastellata, che, come suggerisce il nome, Ë formata nella parte inferiore da un tremaglio a cui Ë unita nella parte superiore, a partire dalla lima dei sugheri, una rete monofilo ad imbrocco. Calato generalmente su fondali bassi, questo tipo di attrezzo puú catturare contemporaneamente specie di La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 53

52 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI fondo come triglie (Mullus sp.), saraghi (Diplodus sp.), scorfani (Scorpaena sp.) nella parte inferiore e specie pelagiche come la ricciola (Seriola dumerilii) e la palamita (Sarda sarda) nella parte superiore. RETI DA POSTA DERIVANTE (ferrettara) Líattrezzo, generalmente noto come ferrettara, Ë una rete ad imbrocco, formata da uníunica pezza di rete di altezza e dimensione di maglia variabile a seconda della specie bersaglio. Si tratta di reti da posta derivante che vengono mantenute in superficie da numerosi galleggianti e lasciate alla deriva sotto líazione dei venti e delle correnti per la cattura di specie pelagiche come gli Scombridi (palamita, alalunga), la ricciola (S. dumerilii), la lampuga (Coryphaena hippurus), ma anche specie demersali che hanno rapporti limitati con il fondo come la salpa (Sarpa salpa). AMI (palangari e lenze) Il palangaro puú essere di superficie o di fondo, a seconda che venga lasciato alla deriva o zavorrato al fondo. 54 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

53 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI In ogni caso Ë costituito da una lenza madre detta trave a cui sono legati, a distanza regolare, i braccioli, lenze terminanti con ami e esche. Netta Ë invece la differenza di dimensioni tra i due tipi di attrezzi, con il palangaro di superficie, utilizzato per la pesca di tonno (Thunnus thynnus) e pescespada (Xiphias gladius), che puú raggiungere 60 km di lunghezza. Con il palangaro di fondo, molto diffuso tra gli operatori della piccola pesca, si puú catturare pesce bianco pregiato come il sarago maggiore (D. sargus), il pagro (Sparus pagrus), il dentice (D. dentex), la spigola (Dicentrarchus labrax), ma anche gronchi (Conger conger) e murene (Muraena helena). Per entrambi i palangari, alcune caratteristiche possono cambiare (lunghezza bracciolo, dimensioni ami) in base alla specie che si vuole catturare. La lenza Ë il pi semplice attrezzo da pesca ed Ë molto utilizzato, non solo dai pescatori professionisti, ma anche dai pescatori sportivi.» formato da un filo di nylon, di spessore variabile, alla cui estremit Ë attaccato uno o pi ami e il piombo per zavorra. La La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 55

54 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI dimensione dellíamo e il tipo di esca variano a seconda del tipo di specie da catturare. La tecnica di pesca puú essere distinta in quella con líimbarcazione in movimento (traina) e quella da fermo (bolentino). RETI A CIRCUIZIONE (a chiusura e senza chiusura) Le reti a circuizione sono grandi reti rettangolari, formate da pezze di rete di misura e maglia diversa, che vengono calate in mare a circondare i banchi di pesce. Possono essere a chiusura, se vengono chiuse sulla lima dei piombi tramite un cavo che scorre in anelli, o senza chiusura (tartarone) se non possono essere chiuse sul fondo. La circuizione a chiusura puú essere utilizzata per la pesca del pesce azzurro (acciughe, sarde), con o senza líausilio di una fonte luminosa (lampara) per líaggregazione del pesce, ma anche per la cattura di pesce bianco come la salpa (S. salpa), líocchiata (Oblada melanura), la boga (Boops boops) o anche la ricciola (S. dumerilii). 56 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

55 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI Il tartarone Ë utilizzato stagionalmente per la pesca di specie massive come lo zerro (S. smaris) o il cicerello (Gymnamodites cicerellus). Il banco di pesce, col favore della corrente marina e di due corte braccia di cui Ë munita la rete, viene circondato e fatto entrare in un sacco terminale dellíattrezzo che viene tenuto in tensione dalla barca. RETI A STRASCICO Anche se la pesca con reti a strascico Ë tipicamente esercitata da barche di grandi dimensioni e con motori molto potenti, in molte zone della Sicilia viene praticata, in determinati periodi dellíanno, anche da alcune imbarcazioni della piccola pesca, di stazza inferiore alle 10 t e classificate come polivalenti. La rete a strascico Ë formata da molte pezze di rete, diverse per dimensioni e misura di maglia, cucite in modo da formare un grosso sacco. Allíinizio del sacco sono pre- La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 57

56 GLI ATTREZZI DELLA PESCA ARTIGIANALE NEL GOLFO DI PATTI senti le braccia, formate da reti a maglie larghe, a loro volta agganciate ai cavi di rimorchio e ai divergenti. Questi ultimi servono a tenere aperta la rete in senso orizzontale, mentre líattrezzo viene trainato da una sola imbarcazione. Líapertura verticale Ë invece garantita dalla lima dei sugheri superiormente e dalla lima dei piombi che poggia sul fondo. Líattrezzo termina con un sacco vero e proprio, con maglie di piccole dimensioni, dove si raccoglie il pescato. Le piccole barche che esercitano la pesca a strascico operano su fondali meno profondi rispetto ai grossi pescherecci e la cattura Ë composta principalmente dal merluzzo (M. merluccius), dalla triglia di fango (Mullus barbatus), moscardini (Eledone sp.) e gamberi rosa (Parapaeneus longirostris). 58 La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti

57 LE PRATICHE DI ACQUACOLTURA NEL GOLFO DI PATTI Nel Golfo di Patti sono ubicati due impianti di maricoltura, uno gestito dalla Cooperativa ìpescatori San Giorgioî ar.l. costituito da tre moduli di ingrasso e líaltro costituito da 10 gabbie galleggianti di tipo sommerso di propriet della Itticomp s.r.l. In entrambi gli impianti ciascuna gabbia ha un volume unitario di circa m 3. Le strutture sommergibili presentano indubbie garanzie di resistenza e soluzioni tecniche che facilitano le attivit gestionali. Una gabbia sommergibile consente infatti di funzionare in superficie o in profondit a seconda delle esigenze o delle condizioni meteomarine. Gli impianti sono situati a circa mezzo miglio dalla costa in uno specchio acqueo dalle caratteristiche chimico-fisiche-microbiologiche buone per líallevamento ittico. Nel periodo invernale, ad esempio, le temperature medie non scendono al di sotto dei 13 C, mentre in estate non superano generalmente i 26 C. Líimpianto gestito dalla cooperativa ìpescatori San Giorgioî Ë entrato in produzione nella stagione estiva 2004, con la semina di avannotti di spigola. Si prevede che la fase di ingrasso, con il raggiungimento della pezzatura di vendita (>300g), terminer nei mesi invernali del Per ciú che concerne líimpianto della Itticomp s.r.l. le semine sono iniziate nel mese di maggio del 2001 e attualmente líazienda ha iniziato il terzo ciclo di pesca del pro- La pesca artigianale e le pratiche di acquacoltura nel Golfo di Patti 59

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