Test, domande e problemi di Robotica industriale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Test, domande e problemi di Robotica industriale"

Transcript

1 Test, domande e problemi di Robotica industriale 1. Quale, tra i seguenti tipi di robot, non ha giunti prismatici? a) antropomorfo b) cilindrico c) polare d) cartesiano 2. Un volume di lavoro a forma di parallelepipedo è caratteristico di un robot a) antropomorfo b) polare c) scara d) cartesiano 3. La struttura meccanica di un robot è una catena cinematica a) chiusa con gli elementi posti in serie b) aperta con gli elementi posti in parallelo c) aperta con gli elementi posti in serie d) chiusa con gli elementi posti in collegamento misto 4. Un robot antropomorfo è caratterizzato da uno schema cinematico a) R-R-P b) R-P-R c) R-P-P d) R-R-R 5. Un robot cartesiano è caratterizzato: V F a) da una notevole rigidezza b) da una buona ripetibilità c) da una grande versatilità 6. La classificazione che divide i robot cartesiani, cilindrici, ecc., è detta a) per applicazione b) funzionale c) cinematica d) dinamica 7. Quale, tra i seguenti tipi di robot, è caratterizzato da tre giunti prismatici? a) cartesiano b) cilindrico c) antropomorfo d) polare 8. Lo schema cinematico R-R-P è caratteristico di un robot a) scara b) polare c) cilindrico d) cartesiano 1

2 9. Un corpo solido ha nello spazio in cui si muove a) un grado di libertà b) tre gradi di libertà c) sei gradi di libertà d) nove gradi di libertà 10. In un robot: V F a) i gradi di mobilità coincidono con i gradi di libertà b) i gradi di mobilità possono essere superiori a quelli di libertà c) i gradi di libertà sono uguali o inferiori a sei 11. Individuare i GDM e i GDL del robot piano della figura sottostante. y X 12. Individuare i GDM e i GDL del robot piano della figura sottostante. y X 13. Le matrici omogenee di trasformazione 4x4 sono comunemente utilizzate in robotica per definire: a) la posizione e l orientamento di un giunto esclusivamente rispetto alla terna fissa b) la posizione e l orientamento di un giunto del braccio rispetto al centro pinza c) la posizione e l orientamento della terna fissa di riferimento d) la posizione e l orientamento di un giunto rispetto ad una terna cartesiana di riferimento 14. Date le coordinate locali di P (3; 2), usando le trasformazioni omogenee, indicare come si calcolano le coordinate assolute di P. L = 10 O 30 O P 2

3 15. Rispetto alla terna fissa X, Y, Z, una terna mobile x, y, z è definita dalla matrice omogenea: Ciò significa che: a) l origine della terna mobile ha coordinate X=1, Y=5, Z=3; l asse x è diretto come Y nello stesso verso, y è diretto come X in senso opposto, z è diretto come Z nello stesso senso; b) l origine della terna mobile ha coordinate X=3, Y=5, Z=1; l asse x è diretto come Y nello stesso verso, y è perpendicolare ad X, z è diretto come Z nello stesso senso; c) l origine della terna mobile ha coordinate X=3, Y=5, Z=1; l asse x è diretto come X nello stesso verso, y è diretto come Z nello stesso senso, z è diretto come Y in senso opposto; d) l origine della terna mobile ha coordinate X=1, Y=5, Z=3; l asse x è diretto come Y in senso opposto, y è diretto come X con lo stesso verso, z è diretto come Z nello stesso senso. 16. Rispetto alla terna fissa X, Y, Z, una terna mobile x, y, z è definita dalla matrice omogenea: Ciò significa che: a) l origine della terna mobile ha coordinate X=1, Y=5, Z=3; l asse x è diretto come Y nello stesso verso, y è diretto come X in senso opposto, z è diretto come Z nello stesso senso; b) l origine della terna mobile ha coordinate X=3, Y=5, Z=1; l asse x è diretto come Z in senso opposto, y è diretto come Y nello stesso senso, z è diretto come X nello stesso senso; c) l origine della terna mobile ha coordinate X=3, Y=5, Z=1; l asse x è diretto come Y nello stesso verso, y è diretto come X in senso opposto, z è diretto come Z nello stesso senso; d) l origine della terna mobile ha coordinate X=1, Y=5, Z=3; l asse x è diretto come Z in senso opposto, y è diretto come Y con lo stesso verso, z è diretto come X nello stesso senso. 17. Rispetto alla terna fissa X, Y, Z, una terna mobile x, y, z è definita dalla matrice omogenea: Ciò significa che: a) l origine della terna mobile ha coordinate X=3, Y=5, Z=1; l asse x è diretto come Y nello stesso verso, y è diretto come X in senso opposto, z è diretto come Z nello stesso senso; 3

4 b) l origine della terna mobile ha coordinate X=1, Y=5, Z=3; l asse x è diretto come Y nello stesso verso, y è diretto come X in senso opposto, z è diretto come Z nello stesso senso; c) l origine della terna mobile ha coordinate X=1, Y=5, Z=3; l asse x è diretto come Y in senso opposto, y è diretto come X con lo stesso verso, z è diretto come Z nello stesso senso; d) l origine della terna mobile ha coordinate X=3, Y=5, Z=1; l asse x è diretto come Y nello stesso verso, y è perpendicolare ad X, z è diretto come Z nello stesso senso. 18. Si determini la posizione e l orientamento della terna O -xyz rispetto al riferimento O - XYZ conoscendo la trasformazione omogenea che la descrive: Si determini la nuova posizione del punto P sottoposto alla traslazione seguente: P = 2 i r + r j + 5 k r (punto da traslare) T = 4 i r + 2 r j + 4 k r (vettore di traslazione) 20. Si determini la nuova posizione del punto P dopo averlo fatto ruotare di 90 in verso antiorario attorno all asse z: P = i r + 6 j r + 3 k r 21. Dato il robot della figura sotto riportata, si calcoli la posizione della pinza sapendo che: Θ 1 = 60 Θ 2 = - 30 L 1 = 50 cm L 2 = 40 cm 4

5 22. Dato il robot della figura sotto riportata, si calcolino i valori di Θ 1 e Θ 2 che posizionano la pinza nel punto avente coordinate: X = 65 cm Y = 60 cm 23. Dato il robot della figura sottostante, indicare la posizione dell estremità della struttura (O 2 ) quando: θ 1 = 35,23 θ 2 = 29,96 L 1 = 60 cm L 2 = 50 cm a) X=70cm, Y=80cm b) X=80cm, Y=70cm c) X=70cm, Y=75cm d) X=75cm, Y=85cm 24. In un sistema robotico i sensori esterni: V F a) In base alle informazioni trasmesse possono modificare il ciclo di lavoro del robot b) possono essere dei sensori di forza, dei sensori di prossimità, dei sensori di visione c) consentono di individuare posizione e velocità dei singoli assi del robot 25. L end effector è a) la parte della mano che ha la funzione di stringere gli oggetti b) la parte finale del braccio che viene in contatto con l oggetto su cui opera il robot c) un organo di presa d) un meccanismo in grado di compiere movimenti lineari 5

6 26. L immagine utilizzabile in un sistema robotico: V F a) deve essere sempre composta da 256 toni di grigio b) può limitarsi a definire esclusivamente il contorno dell oggetto c) può essere in bianco e nero 27. Dovendo evitare di sottrarre tempo alla produzione è preferibile programmare il robot mediante a) autoapprendimento b) riconoscimento vocale c) programmazione con linguaggio evoluto 28. Quale, tra i seguenti, è un comando scritto con un linguaggio che opera a livello del compito (Task Level)? a) inserisci il perno nella flangia b) ruota la flangia c) trasla l asse x di 20 mm d) porta il polso nel punto P(x, y, z) 29. Per poter programmare delle traiettorie continue: V F a) può essere memorizzato un elevato numero di punti intermedi guidando il robot lungo la traiettoria da programmare; b) si devono necessariamente programmare dei raccordi tra un punto e l altro; c) si deve necessariamente effettuare una programmazione fuori linea. 30. Nella programmazione teach-in mediante terminale di programmazione del robot utilizzato nel corso (COMAU SMART 6.10R): V F a) vengono memorizzate, mediante l azionamento di un apposito tasto di memorizzazione, le velocità dei singoli assi; b) consente di gestire ingressi ed uscite on-off; c) il robot, durante la fase di apprendimento, viene movimentato manualmente afferrandolo per un apposita maniglia. 31. Programmare per apprendimento un robot industriale significa: a) utilizzare lo stesso robot, o un robot di programmazione, per eseguire manualmente i compiti in sequenza e memorizzarli tramite una pulsantiera; b) utilizzare un sistema computerizzato che visualizza, mediante simulazione in tempo reale, il robot e i sistemi con cui esso interagisce; c) descrivere i compiti da eseguire scegliendo fra le possibilità offerte dai menù messi a disposizione dal terminale di programmazione del robot; d) utilizzando un elaboratore, descrivere i compiti da eseguire mediante sequenza di istruzioni scelte fra quelle messe a disposizione dallo specifico linguaggio di programmazione. 6

7 32. Per la programmazione con un linguaggio ad alto livello della traiettoria di un robot: V F a) normalmente è sufficiente definire esclusivamente la posizione e l orientamento dell organo terminale rispetto ad una terna di assi cartesiani fissa rispetto al basamento del robot; b) è necessaria la presenza di un microprocessore per la trasformazione delle coordinate; c) è necessario definire le rotazioni o le traslazioni che i singoli assi devono compiere. 33. Quale, tra i seguenti, è un comando scritto con un linguaggio che opera a livello dell oggetto (Object Level)? a) trasla l asse x di 20 mm b) porta il polso nel punto P(x, y, z) c) inserisci il perno nella flangia d) ruota la flangia 34. Descrivere la differenza tra i sensori interni ed esterni di un robot (max. 10 righe). 35. Definire il problema cinematico inverso (max. 10 righe). 36. Rappresentare gli schemi a blocchi di un robot di 2 a generazione e di 3 a generazione (max. 10 righe). 37. Definire il problema cinematico diretto (max. 10 righe). 38. Illustrare le modalità di funzionamento della visione robotica (max. 10 righe). 39. Descrivere le principali tipologie di programmazione di un robot industriale (max. 10 righe). 40. Definire i concetti di GDL e GDM delle strutture robotiche e quale relazione intercorre (max. 10 righe). 7

Meccanica. Componenti, mobilità, strutture

Meccanica. Componenti, mobilità, strutture Meccanica Componenti, mobilità, strutture Tipi di giunti rotazione o traslazione. Z Z GIUNTI di ROTAZIONE Z1 GIUNTO di TRASLAZIONE Z2 Tipi di link Spesso allungati Ogni geometria Componenti, mobilità,

Dettagli

fit-up), cioè ai problemi che si verificano all atto dell assemblaggio quando non si riescono a montare i diversi componenti del prodotto o quando il

fit-up), cioè ai problemi che si verificano all atto dell assemblaggio quando non si riescono a montare i diversi componenti del prodotto o quando il Abstract Nel presente lavoro di tesi è stata analizzata l importanza che riveste l assemblaggio meccanico nelle diverse fasi del processo produttivo, centrando l attenzione sulle fasi di progettazione

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

4. Proiezioni del piano e dello spazio

4. Proiezioni del piano e dello spazio 4. Proiezioni del piano e dello spazio La visualizzazione di oggetti tridimensionali richiede di ottenere una vista piana dell'oggetto. Questo avviene mediante una sequenza di operazioni. Innanzitutto,

Dettagli

Analisi Matematica di circuiti elettrici

Analisi Matematica di circuiti elettrici Analisi Matematica di circuiti elettrici Eserciziario A cura del Prof. Marco Chirizzi 2011/2012 Cap.5 Numeri complessi 5.1 Definizione di numero complesso Si definisce numero complesso un numero scritto

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE N10 G0 X5 Y5

LA PROGRAMMAZIONE N10 G0 X5 Y5 LA PROGRAMMAZIONE Un programma per una Macchina Utensile CNC è costituito da una sequenza logica di informazioni geometriche, tecnologiche ed ausiliarie (fasi di lavoro). Le informazioni geometriche riguardano

Dettagli

classe 4 MECCANICI SERALE

classe 4 MECCANICI SERALE TORNIO CNC classe 4 MECCANICI SERALE 1 PARTE COSTRUZIONE DI UN PROGRAMMA TORNIO CNC Il programma di lavorazione deve essere immesso con un formato accettabile dal CNC. Tale formato deve comprendere tutti

Dettagli

Trasformazioni nello spazio Grafica 3d

Trasformazioni nello spazio Grafica 3d Trasformazioni nello spazio Grafica 3d Giancarlo RINALDO rinaldo@dipmat.unime.it Dipartimento di Matematica Università di Messina Trasformazioni nello spaziografica 3d p. 1 Introduzione In questa lezione

Dettagli

Grandezze scalari e vettoriali

Grandezze scalari e vettoriali Grandezze scalari e vettoriali Esempio vettore spostamento: Esistono due tipi di grandezze fisiche. a) Grandezze scalari specificate da un valore numerico (positivo negativo o nullo) e (nel caso di grandezze

Dettagli

Creare primitive solide

Creare primitive solide Creare primitive solide I solidi sono caratterizzati dal fatto di avere una massa oltre alle superfici e agli spigoli. Rappresentano l intero volume dell oggetto. Caratteristiche Il solido viene creato:

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 11 Macchine utensili e controllo numerico Programmazione CNC Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2015/2016, A. L. Cologni 1 Introduzione

Dettagli

Rendering air show e verifica della sincronizzazione

Rendering air show e verifica della sincronizzazione Capitolo 5 Rendering air show e verifica della sincronizzazione 5.1 Introduzione Il Rendering 3D dell evoluzioni acrobatiche costituisce uno degli aspetti cruciali dell applicazione realizzata. L ambiente

Dettagli

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO. Parte 1

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO. Parte 1 TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE NEL PIANO Parte 1 La geometria è la scienza che studia la forma e l estensione dei corpi e le trasformazioni che questi possono subire. In generale per trasformazione geometrica

Dettagli

L EVOLUZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI NEL SETTORE MECCANICO DEL NOVECENTO.

L EVOLUZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI NEL SETTORE MECCANICO DEL NOVECENTO. L EVOLUZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI NEL SETTORE MECCANICO DEL NOVECENTO. DEFINIZIONE DEL ROBOT INDUSTRIALE MORFOLOGIA DEL ROBOT INDUSTRIALE Confronto tra giunti GRADI DI LIBERTA DEL ROBOT Si definiscono

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.4 giroscopio, magnetismo e forza di Lorentz teoria del giroscopio Abbiamo finora preso in considerazione le condizionidi equilibrio

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

Processo di rendering

Processo di rendering Processo di rendering Trasformazioni di vista Trasformazioni di vista Il processo di visione in tre dimensioni Le trasformazioni di proiezione 2 Rendering nello spazio 2D Il processo di rendering (visualizzazione)

Dettagli

ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato

ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato Nella presente esercitazione si redige il programma CNC per la fresatura del pezzo illustrato nelle Figure 1 e 2. Figura

Dettagli

TECNOLOGIA MECCANICA LE MACCHINE UTENSILI A CNC I Centri di Lavoro

TECNOLOGIA MECCANICA LE MACCHINE UTENSILI A CNC I Centri di Lavoro LE MACCHINE UTENSILI A CNC I Centri di Lavoro Centro per l Automazione e la Meccanica Via Rainusso 138/N 41100 Modena INDICE 1 Fresatrici, Alesatrici e Centri di Lavoro pag. 2 1.1 Generalità 2 1.2 Struttura

Dettagli

Progettazione del robot

Progettazione del robot Progettazione del robot MINDSTORMS EV3 Anche quest anno abbiamo deciso di usare unmattoncinolegomindstormsev3.sitratta di un evoluzione dellaversione precedentenxt2.0, migliorata sotto diversi aspetti.

Dettagli

Esercizio 1. Esercizi 5. Esercizio 3. Esercizio 2 CICLI

Esercizio 1. Esercizi 5. Esercizio 3. Esercizio 2 CICLI Esercizi 5 Esercizio 1 Realizzare una funzione che, chiesto all utente un numero intero pari a N, ricavi e stampi a video tutte le terne pitagoriche con i cateti minori o uguali ad N. CICLI Una terna pitagorica

Dettagli

PROGETTO ESCAVATORE VIRTUALE

PROGETTO ESCAVATORE VIRTUALE PROGETTO ESCAVATORE VIRTUALE Facoltà di Ingegneria Industriale Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2011-2012 Matteo Condoleo 1 OBBIETTIVI Il presente progetto è stato realizzato per

Dettagli

Excel. A cura di Luigi Labonia. e-mail: luigi.lab@libero.it

Excel. A cura di Luigi Labonia. e-mail: luigi.lab@libero.it Excel A cura di Luigi Labonia e-mail: luigi.lab@libero.it Introduzione Un foglio elettronico è un applicazione comunemente usata per bilanci, previsioni ed altri compiti tipici del campo amministrativo

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ASSISTITA DAL COMPUTER (CAD/CAM)

PROGRAMMAZIONE ASSISTITA DAL COMPUTER (CAD/CAM) PROGRAMMAZIONE ASSISTITA DAL COMPUTER (CAD/CAM) Con la programmazione manuale, il programmatore descrive un ciclo di lavoro nella sequenza voluta ed in un linguaggio comprensibile all unità di governo.

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

Realizza i tuoi progetti con grande facilità. Con KomPonGo ti basteranno pochi click per creare nuovi schemi di pallettizzazione.

Realizza i tuoi progetti con grande facilità. Con KomPonGo ti basteranno pochi click per creare nuovi schemi di pallettizzazione. KomPonGo 3D Software for palletizing solutions Creare schemi di pallettizzazione non è mai stato così semplice. KomPonGo è un software innovativo che consente di soddisfare le esigenze produttive della

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

EXCEL PER WINDOWS95. sfruttare le potenzialità di calcolo dei personal computer. Essi si basano su un area di lavoro, detta foglio di lavoro,

EXCEL PER WINDOWS95. sfruttare le potenzialità di calcolo dei personal computer. Essi si basano su un area di lavoro, detta foglio di lavoro, EXCEL PER WINDOWS95 1.Introduzione ai fogli elettronici I fogli elettronici sono delle applicazioni che permettono di sfruttare le potenzialità di calcolo dei personal computer. Essi si basano su un area

Dettagli

BIOMECCANICA A A 2 0 11-2 0 1 2. P r o f. s s a M a r i a G u e r r i s i D o t t. P i e t r o P i c e r n o

BIOMECCANICA A A 2 0 11-2 0 1 2. P r o f. s s a M a r i a G u e r r i s i D o t t. P i e t r o P i c e r n o A A 2 0 11-2 0 1 2 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E

Dettagli

*CH000702030B1* CONFEDERAZIONE SVIZZERA ISTITUTO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE

*CH000702030B1* CONFEDERAZIONE SVIZZERA ISTITUTO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE (19) CONFEDERAZIONE SVIZZERA ISTITUTO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE Brevetto d'invenzione rilasciato per la Svizzera ed il Liechtenstein Trattato sui brevetti, del 22 dicembre 1978, fra la Svizzera

Dettagli

A A 2 0 1 2-2 0 1 3 BIOMECCANICA. P i e t r o P i c e r n o, P h D

A A 2 0 1 2-2 0 1 3 BIOMECCANICA. P i e t r o P i c e r n o, P h D A A 2 0 1 2-2 0 1 3 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E

Dettagli

Campo d'impiego Struttura Cambio utensile/pallet Caratteristiche tecniche

Campo d'impiego Struttura Cambio utensile/pallet Caratteristiche tecniche Campo d'impiego Struttura Cambio utensile/pallet Caratteristiche tecniche Meccaniche Arrigo Pecchioli Via di Scandicci 221-50143 Firenze (Italy) - Tel. (+39) 055 70 07 1 - Fax (+39) 055 700 623 e-mail:

Dettagli

Il senso cromatico si sviluppa precocemente nel bambino che comincia col riconoscere i colori fondamentali (rosso giallo blu) e, anche prima di

Il senso cromatico si sviluppa precocemente nel bambino che comincia col riconoscere i colori fondamentali (rosso giallo blu) e, anche prima di Il senso cromatico si sviluppa precocemente nel bambino che comincia col riconoscere i colori fondamentali (rosso giallo blu) e, anche prima di saperli nominare, li sa accoppiare. Dal riconoscimento e

Dettagli

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26 Indice L attività di recupero 6 Funzioni Teoria in sintesi 0 Obiettivo Ricerca del dominio e del codominio di funzioni note Obiettivo Ricerca del dominio di funzioni algebriche; scrittura del dominio Obiettivo

Dettagli

Normativa (UNI EN ISO 8373)

Normativa (UNI EN ISO 8373) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO CORSO DI MECCANICA DEI ROBOT INTRODUZIONE 02 Normativa (UNI EN ISO 8373) Robot di manipolazione industriale robot manipolatore a 3 o più gdl, a comando automatico, programmabile,

Dettagli

Introduzione al Corso

Introduzione al Corso Anno accademico 2005/2006 Prof. Giovanni Muscato Introduzione al Corso Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e dei Sistemi Università degli Studi di Catania Viale A. Doria 6, 95125, Catania,

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E

Dettagli

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato

- Programmi per la scuola elementare. Divisione della scuola, Ufficio delle scuole comunali. Approvati il 22 maggio 1984 dal Consiglio di Stato 1. Elementi di contesto La revisione dei piani di studio svizzeri avviene all interno di un contesto ben definito che è quello legato all Accordo intercantonale sull armonizzazione della scuola obbligatoria

Dettagli

Tutorial 3DRoom. 3DRoom

Tutorial 3DRoom. 3DRoom Il presente paragrafo tratta il rilievo di interni ed esterni eseguito con. L utilizzo del software è molto semplice ed immediato. Dopo aver fatto uno schizzo del vano si passa all inserimento delle diagonali

Dettagli

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo Momento di una forza Nella figura 1 è illustrato come forze uguali e contrarie possono non produrre equilibrio, bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo esteso.

Dettagli

Archimede ver. 3.0.0. 2013 GUIDA FUNZIONALE ARCHIMEDE VER. 3.0.0.

Archimede ver. 3.0.0. 2013 GUIDA FUNZIONALE ARCHIMEDE VER. 3.0.0. GUIDA FUNZIONALE ARCHIMEDE VER. 3.0.0. 1 Scopo della guida: La presente guida ha lo scopo di fornire una visione globale delle funzionalità del programma. La spiegazione particolareggiata dei campi e del

Dettagli

I poli magnetici isolati non esistono

I poli magnetici isolati non esistono Il campo magnetico Le prime osservazioni dei fenomeni magnetici risalgono all antichità Agli antichi greci era nota la proprietà della magnetite di attirare la limatura di ferro Un ago magnetico libero

Dettagli

Mon Ami 3000 Produzione interna/esterna Gestione della produzione interna/esterna

Mon Ami 3000 Produzione interna/esterna Gestione della produzione interna/esterna Mon Ami 3000 Produzione interna/esterna Gestione della produzione interna/esterna Introduzione Questa guida illustra tutte le funzioni e le procedure da eseguire per gestire correttamente un ciclo di produzione

Dettagli

Caratteristiche costruttive dei robot industriali

Caratteristiche costruttive dei robot industriali 61 Caratteristiche costruttive dei robot industriali L architettura del robot è quella descritta schematicamente in figura 1, costituita dai seguenti sottoinsiemi: struttura meccanica; sistema d azionamento;

Dettagli

Pillola 2015/057 del 06/10/2015: Cassa contanti - Panoramica

Pillola 2015/057 del 06/10/2015: Cassa contanti - Panoramica Pillola 2015/057 del 06/10/2015: Cassa contanti - Panoramica Introduzione La "cassa contanti" è un'utilità dedicata alla gestione dei movimenti giornalieri di denaro (contanti, bancomat, carte di credito,

Dettagli

Controlli automatici per la meccatronica

Controlli automatici per la meccatronica Controlli automatici per la meccatronica Applicazione alla robotica industriale Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Il robot Il robot è un manipolatore multifunzionale riprogrammabile, progettato

Dettagli

Solidi comunque inclinati nello spazio e i sistemi di riferimento ausiliari

Solidi comunque inclinati nello spazio e i sistemi di riferimento ausiliari Solidi comunque inclinati nello spazio e i sistemi di riferimento ausiliari Alla fine del capitolo saremo in grado di: Operare su forme tridimensionali comunque inclinate nello spazio rispetto ai piani

Dettagli

ZENO ScanItPontic. Manuale d uso del software 3D-Scan di 3Shape

ZENO ScanItPontic. Manuale d uso del software 3D-Scan di 3Shape ZENO ScanItPontic Manuale d uso del software 3D-Scan di 3Shape Indice 1 Prefazione... 2 Interfaccia utente ScanItPontic... 2.1 Barra degli strumenti per la scansione... 2.2 Barra immagini... 3 Processo

Dettagli

Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate cartesiane. Sinistrorsa. Destrorsa

Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate 3D. Coordinate cartesiane. Coordinate cartesiane. Sinistrorsa. Destrorsa 200 Coordinate D Anche nella grafica D gli oggetti da visualiare vengono codificati a partire da primitive che collegano punti. I punti appartengono ad uno spaio tridimensionale. Vengono memoriati utiliando

Dettagli

INDICE. Pregeo Rilievo Crea righe 3 2. Pregeo Rilievo Crea righe 4, 5 3. Pregeo Rilievo Crea righe 7 9

INDICE. Pregeo Rilievo Crea righe 3 2. Pregeo Rilievo Crea righe 4, 5 3. Pregeo Rilievo Crea righe 7 9 Prodotto da INDICE Pregeo Rilievo Crea righe 3 2 Pregeo Rilievo Crea righe 4, 5 3 Pregeo Rilievo Crea righe 7 9 Pregeo Rilievo Crea righe 7 vertice/direzione 11 Pregeo Rilievo Crea righe per frazionamento

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Implementazione programma dimostrativo per robot antropomorfo kawasaki RS03N

Implementazione programma dimostrativo per robot antropomorfo kawasaki RS03N UNIVERSITÀ DI BRESCIA FACOLTÀ DI INGEGNERIA Dipartimento di Elettronica per l Automazione Laboratorio di Robotica Avanzata Advanced Robotics Laboratory Corso di Robot Industriali e di Servizio (Prof. Riccardo

Dettagli

Installazione Tooway. Guida veloce all installazione del servizio Tooway

Installazione Tooway. Guida veloce all installazione del servizio Tooway 1 Installazione Tooway Guida veloce all installazione del servizio Tooway 2 INDICE 1. Materiale richiesto 2. Identificazione dati per puntamento 3. Assemblaggio Kit 4. Preparazione al puntamento 5. Puntamento

Dettagli

FLASHINVESTOR Manuale dell Utente

FLASHINVESTOR Manuale dell Utente FLASHINVESTOR Manuale dell Utente Questa breve guida ha lo scopo di aiutare l utente a prendere confidenza con il prodotto in modo da sfruttarne appieno tutte le potenzialità. Abbiamo cercato di realizzare

Dettagli

GRU I tipi di macchine da cantiere più diffuse sono quelle per il sollevamento ed il trasporto dei carichi. I principali tipi di macchine per il sollevamento sono le gru che a seconda della loro strutturazione

Dettagli

CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE

CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE Consideriamo adesso un corpo esteso, formato da più punti, e che abbia un asse fisso, attorno a cui il corpo può ruotare. In questo caso l

Dettagli

Note per art.62 - D.L.1/2012 (agroalimentare)

Note per art.62 - D.L.1/2012 (agroalimentare) Note per art.62 - D.L.1/2012 (agroalimentare) aggiornamento 18/10/2012 Questo documento illustra le operazioni da eseguire in Gestionale2 in vista dell entrata in vigore dell art.62 D.L. 1/2012 (agroalimentari).

Dettagli

Andrea Pagano, Laura Tedeschini Lalli

Andrea Pagano, Laura Tedeschini Lalli 3.5 Il toro 3.5.1 Modelli di toro Modelli di carta Esempio 3.5.1 Toro 1 Il modello di toro finito che ciascuno può costruire è ottenuto incollando a due a due i lati opposti di un foglio rettangolare.

Dettagli

STRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO. ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi

STRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO. ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi 5 maggio 2005 - Corso di Laboratorio Monitoraggio Frane STRUMENTAZIONE GEOTECNICA DI MONITORAGGIO ovvero Strumentazione geotecnica tradizionale utilizzata per il monitoraggio dei movimenti franosi FINALITA

Dettagli

Mon Ami 3000 Varianti articolo Gestione di varianti articoli

Mon Ami 3000 Varianti articolo Gestione di varianti articoli Prerequisiti Mon Ami 3000 Varianti articolo Gestione di varianti articoli L opzione Varianti articolo è disponibile per le versioni Azienda Light e Azienda Pro e include tre funzionalità distinte: 1. Gestione

Dettagli

CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE

CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE. Esercizi x + z = Esercizio. Data la curva x, calcolare l equazione del cilindro avente γ y = 0 come direttrice e con generatrici parallele al vettore v = (, 0, ).

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

MANUALE ESPERTI PON 2007/2013

MANUALE ESPERTI PON 2007/2013 MANUALE ESPERTI PON 2007/2013 COME ACCEDERE AI PON 1 passo Gli operatori possono accedere in due modi 1 modalità di accesso Sito istruzione www.istruzione.it Cliccare su 2 2 modalità di accesso Sito Indire

Dettagli

Esempi di funzione. Scheda Tre

Esempi di funzione. Scheda Tre Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.

Dettagli

Osservazioni sulla prima prova intermedia

Osservazioni sulla prima prova intermedia Avviso Istituzioni di matematiche 2 Diego Noja (diego.noja@unimib.it) 28 aprile 2009 La seconda prova intermedia si svolgerà martedì 26 maggio 2008, dalle 16.30 alle 18.30 Cognomi dalla A alla L: aula

Dettagli

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico 1 La quotatura è ottenuta con i seguenti elementi La linea

Dettagli

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET ISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET 1) OPERAZIONI PRELIMINARI PER LA GESTIONE BUDGET...1 2) INSERIMENTO E GESTIONE BUDGET PER LA PREVISIONE...4 3) STAMPA DIFFERENZE CAPITOLI/BUDGET.10 4) ANNULLAMENTO BUDGET

Dettagli

ARCA EVOLUTION Hotfix 4397.4

ARCA EVOLUTION Hotfix 4397.4 NOTE DI RILASCIO ARCA EVOLUTION Hotfix 4397.4 Sommario 1 Contenuto della hotfix... 2 2 Installazione... 2 3 Problemi risolti... 3 4 Contabilità... 5 4.1 Spesometro... 5 4.1.1 Data competenza... 5 4.1.2

Dettagli

Introduzione al corso

Introduzione al corso Introduzione al corso Introduzione Def. di Robotica e Robot, Robotica industriale, Classificazione dei robot, Applicazioni, Mercato della Robotica Cinematica (relazioni tra posizioni dei giunti e posizione

Dettagli

DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE

DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE COSTRUZIONI GEOMETRICHE Anno Accademico 2014-2015 Le Costruzioni Geometriche Nello studio del disegno tecnico, inteso come linguaggio grafico comune fra i tecnici per la progettazione

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

Robotica industriale. Introduzione al corso. Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it)

Robotica industriale. Introduzione al corso. Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Robotica industriale Introduzione al corso Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) I testi Testo di riferimento Testo per la parte di controllo del moto Sito web con materiale aggiuntivo: http://www.elet.polimi.it/upload/rocco/robotica

Dettagli

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L INFORMATICA INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

MISURE DIMENSIONALI MISURE DIMENSIONALI: - Sistemi a contatto. - Sistemi senza contatto.

MISURE DIMENSIONALI MISURE DIMENSIONALI: - Sistemi a contatto. - Sistemi senza contatto. MISURE DIMENSIONALI Modello: tubo cilindrico misurato con forcelle del calibro caratterizzate da superfici piane e parallele fra loro. MISURE DIMENSIONALI: D Diametro del tubo misurato con calibro. Ripetendo

Dettagli

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG 27/4/2006 Cuore come dipolo elettrico Il cuore considerato come un generatore elettrico complesso, in cui sono presenti

Dettagli

Spiegazione Open Interest Storico:

Spiegazione Open Interest Storico: Spiegazione Open Interest Storico: Ogni volta che viene scaricata la chain delle opzioni, tutti i dati ottenuti vengono memorizzati anche nel database storico, che comprende quindi sia i valori degli Open

Dettagli

MANUALE ESSE3. Iscrizione alle prove d esame e visione esiti STUDENTI

MANUALE ESSE3. Iscrizione alle prove d esame e visione esiti STUDENTI MANUALE ESSE3 Iscrizione alle prove d esame e visione esiti STUDENTI 1 INDICE 1. TIPOLOGIE DI PROVE D ESAME IN ESSE3 E OPERAZIONI DEGLI STUDENTI... 3 1.1. Prove d esame in Esse3... 3 1.2. Operazioni richieste

Dettagli

Tema di Progetto n 1

Tema di Progetto n 1 Ingegneria e Tecnologie dei Sistemi di Controllo L-A Tema di Progetto n 1 Si progetti in ambiente CoDeSys il controllo di sequenze di un sistema costituito da un ascensore. Si utilizzi il file AscensoreSingolo.pro

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Programmi e Oggetti Software

Programmi e Oggetti Software Corso di Laurea Ingegneria Civile Elementi di Informatica Programmi e Oggetti Software Settembre 2006 Programmi e Oggetti Software 1 Contenuti Cosa è un programma Cosa significa programmare Il punto di

Dettagli

XXII CICLO DI DOTTORATO in Meccanica Applicata Curriculum in Sistemi avanzati di manifattura

XXII CICLO DI DOTTORATO in Meccanica Applicata Curriculum in Sistemi avanzati di manifattura XXII CICLO DI DOTTORATO in Meccanica Applicata Curriculum in Sistemi avanzati di manifattura Relazione II anno: Sviluppo di controlli avanzati per manipolatori interagenti con l ambiente Dottorando: Angelo

Dettagli

2 R = mgr + 1 2 mv2 0 = E f

2 R = mgr + 1 2 mv2 0 = E f Esercizio 1 Un corpo puntiforme di massa m scivola lungo la pista liscia di raggio R partendo da fermo da un altezza h rispetto al fondo della pista come rappresentato in figura. Calcolare: a) Il valore

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO. Esercizio.

LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO. Esercizio. LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO Esercizio Esercizio Esercizio Dati esercizio: I 1 =5,0 Kg m 2 I 2 =10 Kg m 2 ω i =10giri/sec

Dettagli

Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi

Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi Versione 2.0 Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi Corso anno 2011 E. MANUALE UTILIZZO HAZARD MAPPER Il programma Hazard Mapper è stato realizzato per redarre,

Dettagli

CONTROLLO DI GESTIONE DELLO STUDIO

CONTROLLO DI GESTIONE DELLO STUDIO CONTROLLO DI GESTIONE DELLO STUDIO Con il controllo di gestione dello studio il commercialista può meglio controllare le attività svolte dai propri collaboratori dello studio nei confronti dei clienti

Dettagli

SymCAD/C.A.T.S. modulo Antincendio

SymCAD/C.A.T.S. modulo Antincendio SymCAD/C.A.T.S. modulo Antincendio Potente ed aggiornato strumento di progettazione di reti idranti e sprinkler secondo le norme UNI EN 12845, UNI 10779 e NFPA 13 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Dettagli

BDE (Banca Dati Elettorale)

BDE (Banca Dati Elettorale) BDE (Banca Dati Elettorale) Luigi Benedetti Responsabile Servizio Studi, Ricerche e Documentazione dell Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Gianfranco Piperata, Chiara Di Paolo Servizio

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Dettagli

Scuola/Classe Cognome Nome Data

Scuola/Classe Cognome Nome Data Università di Udine Unità di Ricerca in Didattica della Fisica Scuola/Classe Cognome Nome Data Scheda PotRot Mezzi otticamente attivi Attività A. Riconoscere i mezzi otticamente attivi. Si dispone un puntatore

Dettagli

PALLETTIZZAZATORI E FINE LINEA

PALLETTIZZAZATORI E FINE LINEA PALLETTIZZAZATORI E FINE LINEA Solaut produce pallettizzatori cartesiani per soddisfare le più svariate esigenze della clientela. Abbiamo 13 modelli base che possiamo realizzare con caratteristiche diverse

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE PRIMA PROVA SCRITTA DEL 22 giugno 2011 SETTORE DELL INFORMAZIONE Tema n. 1 Il candidato sviluppi un analisi critica e discuta

Dettagli

Capitolo 11. Il disegno in 3D

Capitolo 11. Il disegno in 3D Capitolo 11 Il disegno in 3D o 11.1 Uso delle coordinate nello spazio o 11.2 Creazione di oggetti in 3D o 11.3 Uso dei piani di disegno in 3D (UCS) o 11.4 Creazione delle finestre di vista o 11.5 Definizione

Dettagli

Level 1. 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca.

Level 1. 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca. Level 1 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca. 2 Respirazione e orientamento: espirazione visibile sott acqua per tre

Dettagli

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO vittorio.scialla@strumentiperleaziende.com Attuatore per traiettorie non lineari dotato di

Dettagli

Corso di controllo numerico (Cnc iso)

Corso di controllo numerico (Cnc iso) Corso di controllo numerico (Cnc iso) A cura di Ferrarese Adolfo. - Copyright 2007 - Ferrarese Adolfo - Tutti i diritti riservati - 1 Prefazione: Il corso si articola in 8 sezioni: 7 lezioni più un'ampia

Dettagli

DISPENSA DI GEOMETRIA

DISPENSA DI GEOMETRIA Il software di geometria dinamica Geogebra GeoGebra è un programma matematico che comprende geometria, algebra e analisi. È sviluppato da Markus Hohenwarter presso la Florida Atlantic University per la

Dettagli

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni Sistemi Operativi Francesco Fontanella Complessità del Software Software applicativo Software di sistema Sistema Operativo Hardware 2 La struttura del

Dettagli

Raggruppamenti Conti Movimenti

Raggruppamenti Conti Movimenti ESERCITAZIONE PIANO DEI CONTI Vogliamo creare un programma che ci permetta di gestire, in un DB, il Piano dei conti di un azienda. Nel corso della gestione d esercizio, si potranno registrare gli articoli

Dettagli