LE VILLAGE MéDIEVALE DE ZIGNAGO. il villaggio medievale di zignago

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1 LE VILLAGE MéDIEVALE DE ZIGNAGO il villaggio medievale di zignago ZIGNAGO COP_Layout 1 25/03/14 10:13 Pagina 1 il villaggio medievale di zignago LE VILLAGE MéDIEVALE DE ZIGNAGO

2 il villaggio medievale di zignago Un cantiere di acheologia globale le village médievale de zignago Un chantier d archéologie globale PReSenTazione 3 Claudio Burlando Presidente angelo Berlangieri Assessore alla Cultura luca Fontana Direttore Generale maria Franca Floris Dirigente Fondazione per la Cultura e lo Spettacolo maria Teresa orengo, Amministratore Unico Stefano Scarpa, Direttore donatella Buongirolami, Responsabile progetti Progetto strategico accessit Coordinamento generale maria Teresa orengo C OMUNE DI ZIGNAGO Ringraziamenti Comune di zignago, nadia Campana della soprintendenza per i Beni archeologici della liguria, mauro d'archi, Severino Fossati, matteo Sicios, Chiara davite dello Studio archieo, Silvia Bellè, daniela Pagella, diego Russo e tutti coloro che hanno contribuito allo svolgimento del cantere pilota e alla realizzazione della presente pubblicazione nell ambito del progetto strategico accessit, Programma italia-francia marittimo, la Regione liguria (dipartimento agricoltura, Sport, Turismo e Cultura) ha voluto intraprendere attività a carattere esemplare e sperimentale, definite Cantieri, ritagliandosi un ruolo sicuramente importante e innovativo nel campo della progettazione comunitaria. Si è deciso, infatti, di organizzare due Cantieri sperimentali dedicati a giovani con specifica formazione: uno relativo alla tematica dell archeologia, con la possibilità di partecipare ad uno scavo archeologico; l altro incentrato sul recupero e sulla valorizzazione del patrimonio culturale architettonico. il cantiere sperimentale archeologico che si è svolto nel mese di luglio 2012 nel Comune di zignago (SP), nell entroterra ligure di levante, ha avuto lo scopo di fornire a giovani laureati in archeologia, provenienti da diverse regioni, una serie di metodi per lo studio globale di un territorio montano privo di eccellenze finalizzato non solo alla pura e semplice indagine archeologica tradizionale ma alla valorizzazione di un territorio povero utilizzando la storia dell attività dell uomo in quel territorio e le modificazioni che le attività umane, nei secoli, hanno apportato all ambiente. il lavoro svolto durante il cantiere è stato documentato in video e nella presente pubblicazione. Tali prodotti fanno parte di una azione complessiva di valorizzazione del patrimonio archeologico regionale (Rete dei musei e delle aree archeologiche della liguria) che è stata realizzata nell ambito del Sottoprogetto archeologia del progetto strategico accessit e che confluirà nel grande itinerario Tirrenico accessit e verrà dotata di prodotti multimediali per la divulgazione e promozione turistica. a sein du projet stratégique «accessit», Programme italie- France maritime, la Région ligurie (département agriculture, Sport, Tourisme et Culture) a voulu entreprendre des activités ayant valeur d exemple et d expérimentation, appelées «Chantiers», jouant un rôle, sans aucun doute, important et innovateur, au sein du projetcommunautaire. il a, en effet, été décidé d'organiser deux «Chantiers» expérimentaux dédiés aux jeunes ayant une formation spécifique : l un relatif au thème de l archéologie, avec la possibilité de participer à un véritable chantier de fouilles archéologiques ; l autre basé sur la sauvegarde et la valorisation du patrimoine culturel. le chantier expérimental archéologique qui a eu lieu en Juillet 2012 dans la commune de zignago (SP) dans l arrière-pays ligure de l est, avait pour but de fournir aux jeunes diplômés en archéologie, provenant de différentes régions, un certain nombre de méthodes pour l étude globale d un territoire de montagne sans «excellences» qui peut les amener non seulement à l enquête archéologique traditionnelle simple, mais à la valorisation d'un territoire «pauvre» en utilisant l histoire de l activité humaine dans ce domaine et les changements qui les activités humaines, au fil des siècles, ont fait de l environnement. le travail effectué pendant le chantier a été documenté en vidéo et dans cette publication. Ces produits feront partie d une mise en valeur plus complète du patrimoine archéologique régionale (Réseau des musées et des sites archéologiques de la ligurie) qui a été réalisée dans le cadre du Sous-projet archéologie du Projet Stratégique accessit et qui s intégrera dans la grande Route Tyrrhénienne accessit et sera équipé avec des produits multimédias pour la diffusion et la promotion touristique. Coordinamento delle attività Comune di zignago ed istituto distoria della Cultura materiale (iscum) Realizzazione editoriale Sagep editori Srl - genova ( Luca Fontana direttore generale dipartimento agricoltura, Sport, Turismo e Cultura della Regione liguria Luca Fontana direttore generale dipartimento agricoltura, Sport, Turismo e Cultura della Regione liguria

3 il cantiere le chantier Marco Biagini 5 nell ambito del progetto accessit (azione pilota Cantieri) del Programma operativo di Cooperazione Transfrontaliera italia-francia marittimo , la Regione liguria ed il Comune di zignago (SP), sotto la direzione scientifica dell istituto per la Storia della Cultura materiale (iscum) su concessione ministeriale, ha progettato e realizzato un cantiere pilota di indagine archeologica e applicazione di metodologie specifiche per la conoscenza e valorizzazione del patrimonio delle aree interne della liguria montana. il cantiere, organizzato logisticamente e amministrativamente dalla Fondazione Regionale in collaborazione con il Comune di zignago e con l iscum, che ne ha avuto anche la direzione scientifica e la conduzione sul campo, ha previsto la realizzazione di un cantiere di conoscenza e va- au sein du projet «accessit» (action Pilote Chantiers) du Programme opérationnel de Coopération Transfrontalière italie- France maritime , la Regione Liguria et la Commune de zignago (SP), ont conçu et réalisé, sous la direction scientifique de l institut pour l Histoire de la Culture matérielle (iscum) et sur concession du ministère, un chantier-pilote d enquête archéologique et application de méthodologies spécifiques pour la connaissance et la mise en valeur du patrimoine des zones internes de la ligurie de montagne. le Chantier, organisé aux niveaux logistique et administratif par la Fondation Régionale, en collaboration avec la Commune de zignago et l iscum qui en avait, également, la direction scientifique et la gestion sur le terrain, prévoyait la réalisation d un chantier de connaissance et de mise en valeur Studenti delle Università di genova e milano hanno partecipato alla realizzazione dello scavo. alcuni membri dell iscum in un momento di riposo.

4 Il cantiere Le chantier 6 lorizzazione delle fasi di vita di un villaggio abbandonato di età medievale dell alta val di vara e delle sue dinamiche di popolamento in relazione all ambiente circostante. nelle sue linee essenziali, il cantiere ha avuto le seguenti caratteristiche: l attività si è svolta nel Comune di zignago (SP) nell area archeologica dell omonimo borgo medievale abbandonato, già noto da precedenti scavi degli anni 80, sita a poche centinaia di metri dall attuale Pieve di zignago; il cantiere ha avuto una durata di quattro settimane continuative, dal 2 al 28 luglio 2012 in cui si sono alternate due turni di lavoro ciascuno di due settimane; Ha visto la partecipazione di quindici giovani provenienti in parte, due delle regioni partner del progetto selezionati, in base al curriculum, attraverso un appello a manifestare interesse al progetto (13/2/2012) oltre a membri dell iscum che sono stati coinvolti in ogni operazione svolta sul campo. Per questo, si ringrazia per la partecipazione Federico ansaldo, marta Bagnasco, Federico Balzano, lucrezia Crovo, eleonora Fiodi, eleonora Fornelli, gionatan Sangiovanni, luca Secchi, (Corso di Beni Culturali dell Università di genova); Chiara Bozzi, Barbara Brescianino, luca Cordara, denise Faciocchi, alessandro madau, letizia Turconi (Corso di metodologia archeologica dell Università Cattolica di milano); Simone Palizzi, Severino Fossati, dades phases de la vie d un village abandonné d époque médiévale dans la haute val di vara et de ses dynamique de peuplement en relation avec l environnement. le Chantier avait, dans ses grandes lignes, les caractéristiques suivantes : l activité s est déroulée sur la Commune de zignago (SP) dans la zone archéologique du bourg médiéval abandonné portant le même nom, déjà connu grâce à des fouilles effectuées durant les années 80, située à quelques centaines de mètres de l actuel Pieve di zignago ; le Chantier a duré quatre semaines de suite, du 2 au 28 juillet 2012, et s y sont alternée deux périodes de travail de deux semaines chacune ; Y ont participé quinze jeunes étudiants provenant de deux des régions partenaires du projet (ligurie et Sardaigne), sélectionnés sur la base de leur curriculum, à travers un appel à manifester leur intérêt pour le projet (13/2/2012) outre, bien entendu, les membres de l iscum et ils ont participé aux opérations effectuées sur le terrain. nous remercions de leur participation Federico ansaldo, marta Bagnasco, Federico Balzano, lucrezia Crovo, eleonora Fiodi, eleonora Fornelli, gionatan Sangiovanni, luca Secchi, (Cours de Biens Culturels à l Université de gênes); Chiara Bozzi, Barbara Brescianino, luca Cordara, denise Faciocchi, alessandro madau, letizia Turconi (Cours de méthodologie archéologique de l Université Catholique de milan) ; Simone Palizzi, Severino nilo Cabona. durante il cantiere sono state affrontate tematiche metodologiche su problemi specifici dello scavo e della valorizzazione delle aree di montagna e sono state realizzate attività propedeutiche alla interpretazione dei dati acquisiti nello scavo; Fossati, danilo Cabona. durant le Chantier, des thématiques méthodologiques sur des problèmes spécifiques à ces fouilles et à la mise en valeur des zones de montagne ont été affrontées et on a réalisé des activités propédeutiques à l interprétation des données acquises sur le terrain ; 7 il lavoro sullo scavo viene meticolosamente documentato. Studentessa alle prese con il rilievo di uno strato. attività di rilevo e di scavo negli ambienti scoperti.

5 Il cantiere Le chantier 8 intervento e progettazione sono stati concordati con la Soprintendenza ai Beni archeologici della liguria con cui sono state concordate le linee di azione e conservazione. vogliamo ringraziare a questo proposito la dott.ssa nadia Campana che ha seguito con noi il lavoro e ha discusso sui risultati dello stesso. les activités et la préparation ont été définies d un commun accord avec la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria avec qui on a concordé les lignes d action et de conservation. nous désirons remercier, à ce propos mme nadia Campana qui a suivi avec nous le travail et en a discuté les résultats. 9 attività di scavo in una delle strutture rinvenute nello scavo. il lavaggio dei reperti rinvenuti è stata una delle tante attività svolte dai partecipanti al cantiere. attività di rilievo e documentazione delle strutture rinvenute. Partecipanti al secondo turno di attività in un momento di meritato riposo. i partecipanti hanno affinato le tecniche dello scavo stratigrafico e della documentazione sul cantiere.

6 Il villaggio medievale: come si è arrivati alla sua conoscenza? Le village médievale : comment l a-t-on retrouvé? 10 il villaggio medievale: come Si è arrivati alla Sua conoscenza? le village médiévale : comment l a-t-on ReTRouvé? Danilo Cabona nel 1977 è maturato nell iscum (istituto di Storia della Cultura materiale) l idea di un progetto organico di ricerca finalizzato a elaborare la storia del territorio di zignago senza preconcetti di limitazioni temporali né d importanza tramite i vari aspetti della cultura materiale. l indagine sul terreno si è valsa di metodi propri dell archeologia montana sia nell aspetto della ricognizione di superficie che dello scavo archeologico. en 1977, l iscum Istituto di Storia della Cultura Materiale (institut d Histoire de la Culture matérielle) a eu l idée d un projet de recherche ayant pour but d élaborer l histoire du territoire de zignago sans poser de limites temporelles ou d importance entre les différents aspects de la culture matérielle. l enquête sur le terrain s est appuyée sur des méthodes propres à l archéologie de montagne, aussi bien pour ce qui concerne la connaissance des superficies que pour les Uno dei primi problemi da risolvere era quello di determinare quale fosse la provenienza del toponimo zignago che attualmente non indica alcun centro abitato attuale, ma abbraccia l areale più alto del contrafforte che all altezza di monte Fiorito si diparte dal crinale principale verso la media valle del vara, comprendendo otto borghi e numerose frazioni minori. durante uno dei tanti sopraluoghi di archeologia di superficie, i ricercatori dell iscum trovarono i resti di quello che poi faranno parte del borgo di zignago. lungo la strada carrabile Pieve-Serò che ricalca la vecfouilles archéologiques. Un des premiers problèmes à affronter concernait l origine du toponyme zignago qui n indique, aujourd hui, aucun centre habité actuel mais est le nom de la zone la plus haute du contrefort qui, à la hauteur du mont Fiorito, se sépare de l arête principale et va vers la moyenne vallée du vara ; elle comprend huit bourgs et de nombreux lieux-dits plus petits. durant l une des nombreuses recherches archéologiques effectuées en surface, les chercheurs de l iscum ont trouvé les vestiges de ce qui sera, plus tard, reconnue comme faisant partie du bourg de zignago. 11 l area dove sorgeva il villaggio medievale di zignago al momento dei primi scavi (da notare l assoluta mancanza di alberi, al contrario di oggi). il Presidente dell iscum, onofrio Pizzolo, sul cantiere di scavo.

7 Il villaggio medievale: come si è arrivati alla sua conoscenza? Le village médievale : comment l a-t-on retrouvé? 12 chia mulattiera, lungo la scarpata nord di monte zignago sono stati individuati resti di paramenti murari. Questi apparivano privi di malta, in pietre locali sbozzate disposte in modo da formare piani regolari ogni due-tre corsi sfruttando anche un certo numero di scaglie di lavorazione impiegate come zeppe. di questi paramenti murari ne sono stati localizzati almeno due facenti parte di diversi edifici. inoltre, sempre lungo la scarpata nord, sono state rilevati diversi coni di macerie e tracce di paleosuoli. Una prima attribuzione al periodo medievale poggiava, oltre che sui confronti di tecnica muraria, anche sui frammenti ceramici rinvenuti lungo le linee di ruscellamento le long de la route carrossable Pieve-Serò, qui suit l ancien chemin muletier, le long du talus nord du monte zignago, on a trouvé des restes de parements muraux. Ces derniers ne portaient pas de traces de mortier, et avaient été fabriqués avec des pierres locales dégrossies et disposées de façon à former des méplats réguliers toutes les deux ou trois files, et en utilisant, également, des fragments de pierre détachés lors du taillage de celles-ci et servant de coins. on a trouvé au moins deux de ces parements muraux, qui faisaient partie d édifices différents. de plus, on a remarqué, toujours le long du talus nord, plusieurs cônes de détritus et des traces de paléosols. Une première attribution à la période médiévale naissait, outre (graffita arcaica, maiolica arcaica, grezze). Contemporaneamente si è cercato di avere conferma del ritrovamento anche attraverso i documenti scritti. il sito locus zignaculi è documentato nei Liber Iurium nel 1273 e nel 1276 insieme al locus serre maioris. Questi due insediamenti dovevano assolvere un ruolo molto importante, non solo amministrativo e territoriale ma anche politico e militare. infatti in essi è documentata una curia retta dal castellano o dai consoli con poteri decisionali sia in ordine a questioni di interesse civile quali il commercio del sale, del grano, della carne, del formaggio e del lino sia in operazioni strategiche come la deque de la comparaison des techniques de maçonnerie, des fragments de céramique retrouvés le long des lignes de ruissellement des eaux (graffite archaïque, maïolique archaïque, grossières). dans le même temps, on recherchait une confirmation de la découverte du village à travers les documents écrits. le site locus zignaculi est indiqué dans les Liber Iurium de 1273 et de 1276 ainsi que le locus serre maioris. Ces deux habitats devaient avoir un rôle très important, pas seulement administratif ou territorial, mais également politique et militaire. en effet, y est documenté l existence d une cour, dirigée par le châtelain ou des consuls qui avait un pouvoir de 13 attività di scavo in una delle case rinvenute. lo scavo dello strato carbonioso legato all incendio e distruzione di uno degli edifici rinvenuti.

8 Il villaggio medievale: come si è arrivati alla sua conoscenza? Le village médievale : comment l a-t-on retrouvé? 14 Sezione con la sequenza stratigrafica formatasi con la distruzione ed abbandono di uno degli gli ambienti. cisione di inviare un contingente di uomini in appoggio al Comune di genova. nel primo volume del Liber Iurium viene infatti citato che, il 10 marzo del 1273, Cepello del fu Piperello e vivaldo di giovanaccio da zignago Forabosco e albertone di Serra maggiore, sindaci e procuratori degli uomini dei due paesi, per mandato degli anziani e dei consiglieri del luogo procuratoris universitatis hominum Zignaculi et Serre Maioris et pertinencium ad dicta loca costituiti per andécision pour ce qui regardait les questions d ordre civil tel que le commerce du sel, du blé, de la viande, du fromage, du lin mais également des opérations stratégiques telle que la décision d envoyer un contingent d homme pour soutenir la Commune de gênes. dans le premier volume du Liber Iurium on indique, en effet, que, le 10 mars 1273, Cepello del fu Piperello, vivaldo di giovanaccio da zignago Forabosco et albertone di Serra maggiore, maires et procurateurs des hommes des deux pays, sur cianos et autori tate consiliorum suorum stringono un alleanza con la Compagna del comune genovese dopo che gli uomini di zignago ebbero scosso il dominio del marchese malaspina da essi ucciso ed incendiato il castello ed essersi governati due anni da sé. anche le fonti orali sono state prese in considerazione. diversi anziani di Pieve hanno affermato per memoria tramandata che sul monte zignago si ergeva un tempo un castello con grossi archi, di cui restavano numerosi ruderi e ricordavano come, affianco ad essi, non molti anni or sono (anni 40) si dirigeva nella festività la processione parrocchiale durante la quale veniva impartita una speciale benedizione. nell agosto del 1978, su concessione del ministero dei Beni Culturali e grazie all interessamento del Comune di zignago e del Corpo Forestale dello Stato, l iscum iniziava uno scavo preventivo nell area dove la costruzione messa in luce dal mezzo meccanico era più esposta alla distruzione totale. le strutture murarie erano costituite da pietre locali legate tra di loro con terra. la stratigrafia, invece, si presentava con una sequenza abbastanza semplice: sotto l humus era presente un ammasso di macerie in pietre scistose (probabilmente scivolate dall alto), pietre arrossate per l alterazione provocata dalla lunga esposizione al dilavamento; al di sotto di questo erano presenti lastre di argilloscisto frammiste a spezzoni di travi carbonizzati (probabile copertura dell edificio), terra nera e chiazze di argilla cotta. il pavimento era in parte in argilla e in parte con una massicciata di pietre, al di sotto del quale, infine, era presente la roccia spiana in cui era scavata una canaletta di scolo delle acque. i reperti ceramici ritrovati nella stratigrafia (testelli, olle, maiolica arcaica) hanno permesso di datare la frequentazione della struttura nel corso del Xiv secolo. Questo tipo di stratigrafia poi si ripeterà per ogni struttura scavata a monte zignago. l assenza di un consistente piano di calpestio e di tracce di focolare escludevano l ipotesi di un utilizzo della costruzione a scopo abitativo. la canaletta e due pietroni forse usati come sedili infissi nel paleosuolo, fanno piuttosto pensare ad un annesso funzionale per il ricovero degli animali domestici (stalla). a conforto di questa tesi sta anche la vicinanza della struttura alla mulattiera che transitava poco più a valle. mandat des anciens et des conseillers du lieu procuratoris universitatis hominum Zignaculi et Serre Maioris et pertinencium ad dicta loca... costituiti per ancianos... et autori tate consiliorum suorum signent une alliance avec la Compagna de la Commune génoise après que les hommes de zignago ont secoué le joug du marquis malaspina, tué de leurs mains, et après qu ils ont incendié le château et se sont gouvernés seuls pendant deux ans. les sources orales ont, elles-aussi, été consultées. Plusieurs anciens habitants de Pieve ont affirmés grâce à des souvenirs passés de générations en générations que, sur le monte zignago, se dressait, autrefois, un château ayant de grosses arches, dont il restait de nombreuses ruines et ils se rappelaient que, c est vers celles-ci que se dirigeaient, il y a déjà quelques années encore (durant les années 40), au cours de la fête, la procession de la paroisse durant laquelle une bénédiction toute spéciale était donnée. en août 1978, sur concession du Ministero dei Beni Culturali (ministère des Biens Culturels) et grâce à l aide de la Commune de zignago et du Corpo Forestale dello Stato (gardes Forestiers), l iscum commençait des fouilles préventives dans la zone où la construction trouvée par un engin de chantier était la plus exposée à une possible destruction totale. les murs étaient construits avec des pierres du lieu, liées entre elles par de la terre. la stratigraphie était, quant à elle, assez simple : sous l humus se trouvait un amas de ruines en pierres schisteuses (qui avaient probablement glissées depuis le haut), pierres rougie par des altérations dues exposition dégradations hydrologiques prolongées ; au-dessous, se trouvaient des plaques de roches ardoisières mêlées à des tronçons carbonisés de poutres (probable toiture de l édifice), de la terre noire et des plaques d argile cuite. le plancher était, en partie, fait d argile et en partie d un empierrement ; sous celui-ci, se trouvait la roche vive, qui avait été aplanie et dans laquelle une rigole d écoulement des eaux avait été creusée. les restes de céramiques retrouvés dans les différentes couches (testelli, marmites de terre cuite, maïolique archaïque) ont permis de dater la fréquentation de la structure au Xiv e siècle). Ce type de stratigraphie se retrouvera, ensuite, dans chaque structure fouillée à monte zignago. l absence d un véritable plancher, ainsi que le manque de trace indiquant la présence un foyer, permet d exclure l hypothèse de l utilisation de la structure comme habitation. la rigole d écoulement ainsi que 15

9 Il villaggio medievale: come si è arrivati alla sua conoscenza? Le village médievale : comment l a-t-on retrouvé? 16 dal 1978 gli scavi archeologici effettuati su concessione del ministero dei Beni Culturali proseguirono sino al in conseguenza di questi ritrovamenti, venne anche sviluppata una scuola di archeologia montana a cui parteciparono una serie di studenti sia italiani che stranieri dove a lezioni pratiche di scavo si unirono lezioni di teoria riguardanti la stratigrafia, la ceramica, lo studio del territorio e la valorizzazione dei reperti. deux grosses pierres, peut-être utilisées comme siège fixé dans le paléosol, suggèrent plutôt l idée d une annexe fonctionnelle servant à abriter les animaux domestiques (étable). Cette thèse est confortée par le fait que la structure se situe tout près du sentier, qui passe un peu plus bas. de 1978, les fouilles archéologiques effectuées sur concession du Ministero dei Beni Culturali, se sont poursuivies jusqu en grâce à ces découverte, une école d archéologie de montagne s est développée et y ont participé des étudiants italiens mais naturalmente, alla fine di tutte le campagne di scavo, nei mesi invernali, responsabili dell iscum tenevano lezioni nelle scuole del Comune sui risultati ottenuti, cercando di provocare nei giovani l interesse alla storia del loro territorio. aussi étrangers ; les leçons pratiques de fouilles alternaient avec des leçons de théorie qui abordaient les thèmes de la stratigraphie, de la céramique, de l étude du territoire et de la mise en valeur des pièces archéologiques. a la fin de chaque saison de fouilles, durant les mois d hiver, les responsables de l iscum proposaient, dans les écoles de la Commune, des leçons illustrant les résultats obtenus afin de faire naître, chez les jeunes, l intérêt pour l histoire de leur territoire. 17 Particolare del crollo del tetto in lastre di pietra di una delle abitazioni scavate. l area di uno dei magazzini in corso di scavo (lo scavo dell ambiente è stato completato nel recente cantiere).

10 Zignago e la storia dei metodi Zignago et l histoire des méthodes 18 zignago e la SToRia dei metodi zignago et l HiSToiRe des méthodes Enrico Giannichedda Quasi mezzo secolo fa, negli anni Settanta del secolo scorso, l archeologia italiana provava a rialzare la testa. erano difatti passati gli anni della guerra, con la crisi che ne era conseguita in tutti i settori, e il boom economico consentiva di guardare al futuro con ottimismo. ancora vivo era il culto della romanità che tanto era piaciuto (e servito) al regime fascista, ma il suo fascino si era appannato, così come l idea che l archeologia fosse lo studio di opere d arte, pezzi pregevoli, siti eccezionali. Per tanti motivi si era ormai giunti a capire che l archeologia poteva essere un metodo eccezionale per ricostruire, basandosi su dati materiali, la storia di territori e persone che non erano mai, o quasi mai, state considerate da chi, in un passato lontano, redigeva documenti a carattere, ad esempio, notarile. e, neppure, da chi, ancora in tempi recenti, scriveva manuali storici o altre opere attente ai grandi avvenimenti (le guerre, i grandi signori), ma non al mutare delle reali condizioni di vita delle persone. Protagonisti di quegli anni, e anche delle ricerche nello zignago, furono una generazione di archeologi che potrebbe Prime esperienze di archeologia urbana a genova. membri dell iscum sul cantiere di Piazza matteotti (foto marco milanese). il y a presqu un siècle de cela, dans les années Soixante du siècle dernier, l archéologie italienne essayait de sortir la tête de l eau. les années de guerre étaient loin, avec la crise qu elles avaient provoquée et qui avait touché tous les secteurs, et le nouveau boom économique permettait de se tourner avec optimisme vers le futur. le culte de la romanité, qui avait tant plu (et servi) au régime, était encore vivace, mais son charme s était terni, ainsi, d ailleurs, que l idée qui faisait de l archéologie l étude des œuvres d art, pièces de valeur, sites exceptionnels. Bien des motifs avaient permis de comprendre que l archéologie pouvait être une méthode exceptionnelle pour reconstituer, en se basant sur des matériels découverts, l histoire des territoires et des personnes qui n avaient jamais, ou presque jamais, été jugés dignes d intérêt par les personnes qui, dans un lointain passé, rédigeaient les documents, par exemple, notariés. mais, pas non plus par celles qui, plus récemment, écrivaient les manuels d histoire ou d autres œuvres s intéressant aux grands évènements (les guerres, les hauts personnages) mais pas aux changements des réelles conditions de vie des gens. les protagonistes de ces années Soixante, mais aussi des recherches menées dans la zone de zignago, étaient une génération d archéologues que l on pourrait définir sans maître. il ne s agissait, bien sûr, pas de personnes incompétentes, mais plutôt d individus qui avaient dû acquérir leur culture à travers des parcours plus complexes de ceux strictement académiques. ils étaient souvent intéressés, outre que par l archéologie et l histoire antique, par la géographie, la géologie, les sciences naturelles, l économie ; ils se rendaient, alors, compte qu il fallait tourner la page pour s éloigner du vieux savoir dispensé par les Universités, pour rechercher dans le monde réel de nouveaux savoirs, de nouvelles sources, de nouveaux thèmes historiques à affronter. C est ainsi qu est née l archéologie urbaine, les sciences subsidiaires de l archéologie (plus tard définies «archéométrie»), l histoire de la culture matérielle comprise comme le domaine dans lequel il était possible d étudier les conditions réelles des processus historiques : dans la pratique, les conditions dans lesquelles étaient mis en œuvre production, échange et consommation des biens que l on peut, par exemple, retrou- definirsi senza maestri. nel senso che si trattava, non di incompetenti, ma di persone che si erano dovute creare una propria cultura attraverso percorsi più complessi di quelli strettamente accademici. Spesso interessandosi, oltre che di archeologia e storia antica, anche di geografia, geologia, scienze naturali, economia. e, in tal modo, riconoscendo che conveniva voltare pagina, allontanandosi dai vecchi insegnamenti impartiti nelle Università, per cercare nel mondo reale nuovi saperi, nuove fonti, nuove problematiche storiche da affrontare. nacquero così l archeologia urbana, le scienze sussidiarie dell archeologia (poi definite archeometria), la storia della cultura materiale intesa come ambito in cui era possibile studiare le condizioni reali del processo storico: in pratica, le condizioni in cui si erano attuate produzione, scambio e consumo dei beni che, ad esempio, si trovavano durante ricognizioni e scavi in qualsiasi territorio. non solo presso siti archeologici di fama, come potrebbero ritenersi Roma Pompei o, nello specifico ligure, luni, ma in qualsiasi sito frequentato in passato dall uomo. in misura diversa tutto questo avvenne non solo in italia, ma in più parti d europa e un forte contributo ad un nuovo modo di fare ricerca storica venne dagli archeologi polacchi (con il concetto di cultura materiale e l attenzione per le ricostruzioni economiche), da quelli francesi (sempre attenti a coltivare in maniera preferenziale il rapporto con gli storici), dagli inglesi che perfezionarono i metodi di scavo, in cui erano già maestri, normalizzando procedure, modi di redigere la documentazione, criteri per ordinare, in funzione del tempo, ciò che si rinviene (unico modo per poter poi procedere a fare storia). agli inglesi, si deve anche il successo di pratiche di ricognizione territoriale non più finalizzate alla scoperta di nuovi siti archeologici da scavare, ma ad una approfondita conoscenza del territorio. Quindi, studio delle tracce di antichi insediamenti, ma anche delle evidenze geomorfologiche di avvenuti cambiamenti del paesaggio e di quanto distingue un area da altre (ad esempio, la fertilità del suolo, la pendenza dei versanti, la natura dei corsi d acqua, il clima). la Rivoluzione stratigrafica Con riferimento a quel periodo, e nello specifico, al mutare rapido dei metodi di indagine sul campo ormai è opinione condivisa che si trattò di una rivoluzione, detta Rivoluzione stratigrafica. l elemento di maggior innovazione fu, difatti, ver durant des recherches ou des fouilles sur tout territoire. et pas seulement sur des sites archéologiques célèbres, comme Rome ou Pompéi ou, pour ce qui concerne la ligurie, luni, mais dans tout lieu autrefois fréquenté par l homme. Ce processus n a pas seulement touché l italie, mais, aussi plusieurs autres pays d europe ; une contribution particulièrement importante est venue des archéologues polonais (pour le concept de culture matérielle et l attention pour les reconstructions économiques), des français (très attentifs au rapport préférentiel qu ils ont avec les historiens), des anglais qui ont perfectionné les méthode de fouilles, dont ils étaient déjà les maîtres, et normalisé les procédures, les façons de rédiger la documentation, les critères de classification, en fonction du temps, ce qui a été découverts (unique façon de pouvoir ensuite continuer à faire de l histoire). on doit, également, aux anglais le succès des pratiques de reconnaissance territoriale, n ayant plus pour but de découvrir de nouveaux sites archéologiques à fouiller mais, au contraire, d approfondir la connaissance du territoire. il s agit, donc, d étudier les traces d anciennes zones d installation, mais aussi des preuves géomorphologiques de changements concernant le paysage et de ce qui permet de différencier une zone d une autre (par exemple : la fertilité du sol, la pente des versants, la nature des cours d eau, le climat). la Révolution stratigraphique en référence à cette période et, plus particulièrement, aux changements rapide des méthodes d investigation sur le terrain, l opinion générale qui prévaut, aujourd hui, veut qu il s est agit d une révolution, surnommée Révolution stratigraphique. l élément le plus innovateur a, en effet, été l abandon des fouilles, comprise comme le fait de creuser à la recherche de murs ou vestiges, pour l adoption d une méthode qui feuillette», couche après couche, le terrain en distinguant, par exemple, un plancher de terre d une chaussée d une route, ou associant, dans une même phase, des vestiges différents : la construction d un mur, la présence d un foyer, la perte de quelque objet. Une façon de faire qui permettait de comprendre en détail, ce qui, dans un cas contraire, aurait été confondu pour toujours. Un jeune étudiant en archéologie peut, par rapport à cette génération d archéologues fondateurs d une nouvelle méthode de travail, être considéré comme faisant partie de la 19

11 Zignago e la storia dei metodi Zignago et l histoire des méthodes 20 l abbandono dello scavo, inteso come sterro finalizzato alla ricerca di resti murari o reperti, a favore di un indagine che sfogliava, appunto strato per strato, la terra distinguendo ad esempio una pavimentazione in terra da un battuto stradale, o associando, nella medesima fase, resti diversi: la costruzione di un muro, l accensione di un focolare, l avvenuta perdita di un qualche reperto. Un modo di procedere che consentiva di capire nel dettaglio ciò che, altrimenti, sarebbe stato confuso per sempre. oggi, rispetto a quella generazione di archeologi fondatori di un nuovo modo di procedere, un giovane studente di artroisième génération : une génération stratigraphique, scientifique, multidisciplinaire. entre les deux se situe une génération intermédiaire de chercheurs, que l on reconnaît à leurs cheveux blancs et, peut-être aussi, à leurs nostalgies (de celle des Pink Floyd aux inti illimani, des vespas aux disques de vinyle, des vacances en camping au fait de s échanger des photocopies et non des dossiers informatiques). Si la première génération était sans maître et a dû construire sa propre discipline archéologique (on date, en effet, des années Soixante, la naissance de nombreux instituts de recherche indépendants des Universités et capa- 21 archeologi inglesi e italiani sullo scavo di San Silvestro a genova. Un giovane Tiziano mannoni durante la documentazione fotografica sul cantiere di zignago. Prospezioni magnetometriche condotte sul sito di zignago.

12 Zignago e la storia dei metodi Zignago et l histoire des méthodes 22 cheologia può essere visto come la terza generazione: una generazione stratigrafica, scientifica, multidisciplinare. Fra l una e l altra si pone difatti una generazione di studiosi intermedia, riconoscibile dai capelli bianchi e, forse, da svariate nostalgie (dai Pink Floyd agli inti illimani, dalle vespe al vinile, dalle vacanze in tenda allo scambiarsi, non file, ma fotocopie). Se la prima generazione fu senza maestri e dovette costruire in proprio la disciplina archeologica (ad esempio, si data agli anni Settanta la nascita di un gran numero di istituti di ricerca indipendenti dalle Università e capaci di dare vita alla cosiddetta società civile), la seconda poté, per propria bles de faire naître de que l on appelle la société civile), la deuxième a pu, par chance, compter sur une macédoine» déjà prête et éprouvée : un mélange de méthode stratigraphique, contributions scientifiques, attention interdisciplinaire pour le territoire, prise de conscience que l archéologie est une science historique. Cette deuxième génération a pu compter sur autant de maîtres qu il y a de provinces archéologiques italiennes : pour ce qui concerne le moyenâge et, tout particulièrement, la zone de zignago, on peut certainement citer Riccardo Francovich qui n a, pourtant, travaillé sur le terrain qu en Toscane et Tiziano mannoni, qui fortuna, contare su quella che definiremo una minestra già pronta e collaudata: un mix di metodo stratigrafico, contributi scientifici, attenzione interdisciplinare al territorio, consapevolezza che l archeologia è una scienza storica. Questa seconda generazione di maestri ne ebbe difatti tanti quante sono le province archeologiche italiane: riguardo al medioevo e con riferimento allo zignago, certamente Riccardo Francovich che fu però attivo sul campo quasi soltanto in Toscana e Tiziano mannoni, che di Francovich fu amico, e fu il vero protagonista della ricerca nello zignago. non devo essere io a ricordare chi fu Tiziano mannoni, ma certamente fu un était l ami de Francovich et a été le véritable protagoniste de la recherche dans la zone de zignago. Ce n est pas à moi de rappeler qui était Tiziano mannoni, un maître reconnu pour sa compétence, sa capacité d innovation, son désir de partager avec d autres son propre savoir. Un maître qui a invité des archéologues anglais à venir fouiller à zignago, intéressé qu il était par une confrontation avec une réalité que l on savait innovatrice. Comme toute ouverture aux autres, ce rapport a certainement été profitable à tous, même si mannoni s est aperçu, comme il l avait déjà fait durant les fouilles dans le centre de gênes, que, dans bien 23 Prime attività di scavo nel sito di zignago. muro di fondo dell edificio residenziale rinvenuto negli anni 80 a zignago.

13 Zignago e la storia dei metodi Zignago et l histoire des méthodes 24 maestro riconosciuto per competenza, capacità d innovare, disponibilità a condividere con altri il proprio sapere. Un maestro che portò a zignago, a scavare, perfino archeologi inglesi interessati a confrontarsi con una realtà che si riconosceva innovativa. Come ogni apertura agli altri, quel rapporto fu certamente proficuo per tutti anche se mannoni, come era già successo durante gli scavi nel centro di genova, si accorse che in molti casi il metodo di cui i britannici erano i maestri riconosciuti era un mettere in bella copia procedure e osservazioni che già si facevano anche in italia. non con lo stesso rigore, quasi sempre solo indagando siti di limitata Prime attività di scavo dell iscum nel sito di Filattiera (ms). des cas, la fameuse méthode» dans laquelle les anglais étaient passés maîtres, consistait à mettre «au propre» des procédures et observations que l on pratiquait également en italie. Pas avec la même rigueur, presque toujours en fouillant des sites d extension et complexité limitées, mais en ayant parfaitement à l esprit le fait qu il fallait prêter la même attention à tous les témoignages, à la nécessité d obtenir, au cours de ces fouilles des datations sûres, au fait de ne pas négliger ce qui sur le moment semble fuyant ou que l on ne comprend pas pleinement. Une lucidité qui était le propre des archéologues préhistoriques (et, à zignago, c est juste- estensione e complessità, ma con la consapevolezza che bisognava prestare la medesima attenzione ad ogni testimonianza, alla necessità di ottenere dallo scavo datazioni attendibili, al non trascurare ciò che al momento sembrava sfuggente o non si capiva appieno. Una consapevolezza che era propria degli archeologi preistorici (e, a zignago, guarda caso, le prime indagini furono condotte sul Castellaro indagandone le tracce di frequentazione preistorica), ma che all epoca non era ancora molto diffusa in italia. zignago, con i suoi scavi, fu, quindi, sul finire degli anni Settanta inizi anni ottanta, un laboratorio metodologico a cielo aperto, un luogo di incontro degli archeologi della prima generazione con studiosi di altre scuole (gli inglesi) e con i primi precoci allievi. Per ragioni evidentemente anagrafiche, altri e più numerosi allievi si sarebbero poi aggiunti in seguito, in particolare quando mannoni e la sua equipe si spostarono a scavare da zignago a Filattiera, ma quel che conta è che nel 2012 la ripresa dei lavori a zignago ha visto sul sito del vecchio scavo un ben strano e inconsueto convergere: archeologi di prima generazione cresciuti sul campo con mannoni archeologi di seconda generazione che hanno avuto mannoni come docente universitario giovanissimi studenti che solo ora si stanno affacciando al mondo dell archeologia. Purtroppo per loro, in un momento ben diverso dagli anni Settanta. il tempo attuale la recente crisi economica ha fatto tramontare molto di quell ottimismo conseguente al boom postbellico e alle conquiste scientifiche e, oggi, si fatica a non dubitare che l archeologia possa, in futuro, sempre meglio, tutelare e indagare il territorio e avere un ruolo importante per il futuro del paese (per la qualità della vita in questo paese e non per il turismo inteso come fonte di vantaggi economici e nulla più). il compito che aspetta i giovani archeologi italiani certamente non sarà semplice, ma, paradossalmente, si deve notare un fatto che può dare la forza di elaborare nuove idee e proposte: grazie ai grandi maestri del passato, che inesorabilmente stanno scomparendo, i giovani hanno di fronte un ambito disciplinare ampio come non mai. Un ambito già parzialmente dissodato stabilendo criteri che solo trenta o quaranta anni fa erano tutt altro che ovvi: necessità di ricerche condotte con metodo (anche con nuovi metodi, ovviamente); attenzione a ment sur le Castellaro que les premières fouilles ont été effectuées, dans le but d y retrouver des traces de fréquentations à l époque préhistorique), mais qui n était pas encore très répandue en italie. a la fin des années Soixante-dix début des années Quatrevingt, zignago a donc été, avec les fouilles qui y ont été effectuées, un laboratoire méthodologique en plein-air, un lieu de rencontre des archéologues de la première génération avec les chercheurs d autres écoles (les anglais) et avec les premiers élèves. Pour d évidentes raisons d âge, d autres et de plus nombreux élèves allaient s ajouter plus tard, en particuliers lorsque mannoni et son équipe sont partis de zignago pour aller fouiller Filattiera, mais ce qui compte, c est que la reprise des travaux à zignago a permis, sur le site de l ancien chantier, une bien étrange et inhabituelle rencontre : celle d archéologues de la première génération, ayant grandi sur le terrain avec mannoni, avec des archéologues de la deuxième génération, qui ont eu mannoni comme professeur à l Université, et de très jeunes étudiants qui font leurs tous premiers pas dans le monde de l archéologie. malheureusement pour eux, elle a eu lieu à un moment bien différent des années Soixante. aujourd hui la récente crise économique a fait disparaître beaucoup de l optimisme né du boom économique de l après-guerre et des conquêtes scientifiques et, aujourd hui, on a du mal à croire que l archéologie pourra, dans le futur, protéger et fouiller toujours mieux le territoire et avoir un rôle important pour le futur du pays (pour la qualité de la vie et pas seulement pour le tourisme compris comme source d avantages économiques et rien de plus). la tâche qui attend les jeunes archéologues italiens ne sera certainement pas simple mais, dans le même temps, il convient de signaler un fait qui peut donner la force d élaborer de nouvelles idées et propositions : grâce aux grands maîtres du passé, qui disparaissent inexorablement les uns après les autres, les jeunes générations voient s ouvrir devant eux un cadre disciplinaire plus vaste qu il ne l a jamais été. Un domaine déjà partiellement défriché par l adoption de critères qui, il y a seulement trente ou quarante ans n étaient en rien évidents : la nécessité de conduire les recherches avec méthode (y compris avec de nouvelles méthodes, bien sûr) ; l attention portée à toutes 25

14 Zignago e la storia dei metodi Zignago et l histoire des méthodes 26 tutti i periodi e testimonianze (quella che, semplificando, si dice archeologia globale); consapevolezza che l archeologia è sì scienza storica, e quindi imprecisa, congetturale, basata sull interpretazione delle evidenze, ma è anche disciplina che deve continuare ad avere un impatto sociale e gli archeologi non possono perciò esimersi, altra lezione di mannoni, dal confrontarsi (e litigare quando serve) con amministratori, politici, urbanisti, architetti, economisti, organizzatori di eventi e con tutti quelli che, in molti casi, vedono nelle tracce del passato o un elemento di disturbo in territori da cementificare (dove oggi cementificazione va inteso anche come erosione dei versanti e varie forme di degrado) o come un giacimento culturale da vendere al miglior offerente svilendone le caratteristiche pur di renderlo appetibile. Tenendo conto di quanto sopra, tornare a scavare parte del villaggio abbandonato di zignago nel 2012 ha portato a sviluppare alcune considerazioni relative alle modalità e conseguenze delle indagini condotte quasi quarant anni fa. la prima considerazione è che per la generazione di mezzo, zignago è stato, per certi versi un luogo mitico; non un semplice sito archeologico di cui si sentiva spesso parlare, ad esempio nelle riunioni dei membri iscum, ma un intero territorio sottoposto ad indagine. Questo, ovviamente, ne amplificava l importanza e, se non bastasse, zignago, nelle discussioni fra archeologi era un nome ricorrente al pari di altri grandi scavi medievali dell epoca: fra i maggiori, Castelseprio in lombardia, Rocca San Silvestro in Toscana, Brucato in Sicilia, Rougiers in Provenza. nello specifico, il villaggio medievale di zignago fu oggetto di particolare interesse, non solo perché occuparsi di villaggi abbandonati e mai più abitati era, all epoca, un tema di moda, ma perché il rinvenimento di manufatti integri (e le tracce di incendio) facevano ipotizzare un abbandono improvviso delle case, forse a seguito di un fatto bellico legato alla presa di possesso della zona da parte dei genovesi. Questo ciò che si pensava negli anni ottanta e novanta. diversamente da quanto avvenuto ad esempio in Toscana, negli anni successivi l archeologia del territorio rurale medievale in liguria non ha avuto lo sviluppo che la precocità delle indagini nello zignago poteva fare auspicare. i motivi sono molteplici. Per citarne solo due, mannoni fu costretto ad insegnare, non Archeologia, ma Giacimenti minerari nella facoltà di Scienze geologiche e, poi, Tecniche costrutles périodes et à tous les témoignages (ce que, pour simplifier, on appelle l archéologie globale) ; la pleine conscience que l archéologie est une science historique, et donc imprécise, conjecturale, basée sur l interprétation des preuves, mais est aussi une discipline qui doit continuer à avoir un impact social et que les archéologues ne doivent pas se soustraire, autre leçon qui nous vient de mannoni, à la discussion (et même à la dispute quand cela est nécessaire) avec les administrateurs, politiciens, urbanistes, architectes, économistes, organisateurs d évènements et tous ceux qui, ne voient, dans les traces du passé, qu un élément de gêne sur un territoire à couvrir de constructions (où chaque vague de construction doit être comprise comme érosion des versants et autres formes de dégradation) ou comme un «gisement» culturel à vendre au plus offrant en en développant les caractéristiques, si nécessaire, pour le rendre plus intéressant pour un éventuel acheteur. Compte tenu de ce qui précède, retourner, en 2012, fouiller une partie du village abandonné de zignago a permis de développer certaines réflexions concernant les modalités et les conséquences des recherches effectuées il y a presque quarante ans. la première est que, pour la génération du «milieu», zignago était, d une certaine façon, un lieu mythique ; pas un site archéologique normal dont on entendait souvent parler, par exemple durant les réunions des membres de l iscum, mais plutôt un territoire entier soumis à des recherches. Ce qui en amplifiait, comme on peut bien l imaginer, l importance ; de plus, dans les discussions entre archéologues, c était un nom qui revenait souvent, à l égal de celui des grands chantiers de fouilles de l époque médiévale d alors : citons, parmi les plus importants, Castelseprio en lombardie, Rocca San Silvestro en Toscane, Brucato en Sicile, Rougiers en Provence. en l occurrence, le village médiéval de zignago a été l objet d un intérêt particulier, non seulement parce que s occuper de villages abandonnés et jamais plus habités étaient à la mode, alors, mais également parce que retrouver des objets intacts (et des traces d incendie) permettait de formuler l hypothèse d un abandon subi des maisons, peut-être à la suite d un fait de guerre lié à la prise de possession du territoire par les génois. C est, du moins, ce que l on pensait dans les années Quatre-vingts et Quatre-vingt-dix. Contrairement à ce qui s est passé en Toscane, par exemple, tive dell edilizia storica ad architettura e questo certamente frenò lo sviluppo delle ricerche di scavo. Secondariamente, influì sulla valorizzazione del sito anche la mancata pubblicazione definitiva dei risultati di tutte le ricerche condotte negli anni a zignago e che, tuttora, sono disperse su più riviste, dalla Rivista di scienze preistoriche, alla Rivista di studi liguri, fino ad archeologia medievale e agli atti di diversi convegni. Poco, ad esempio, nei decenni recenti è stato fatto in liguria per indagare altri villaggi abbandonati (villaggi noti anche nell area stessa dello zignago), poco per affrontare il tema, altrove così dibattuto, dell incastellamento o, per periodi più antichi, della cristianizzazione delle campagne e della contrapposizione bizantini longobardi (le questioni del cosiddetto limes). Con questo non si vuole negare che ricerche importanti siano state condotte in più siti, ma è evidente che si tratta di ricerche puntuali, dell impegno di singoli e non di grandi e organici progetti di ricerca paragonabili a quelli che tuttora caratterizzano l archeologia medievale, non solo in Toscana, ma in Puglia, in Sardegna e in altre regioni. il metodo e, quindi, i risultati Se, quanto sopra ha a che fare con la politica della ricerca, e non è questa la sede per discuterne, ragionare dei modi con cui si condussero le ricerche a zignago ha a che fare con la storia dei metodi archeologici: sia dal punto di vista della progettazione delle indagini, sia riguardo alle procedure con cui condurle. in breve, credo si possa sostenere che la forza del progetto zignago fu unire lo scavo di alcuni importanti siti campione alla ricognizione sistematica del territorio, comprensivo dello studio delle case rurali e dell edificato storico con un metodo che aveva già dato importanti frutti nelle valli aulella e Rosaro, in lunigiana. dal punto di vista del metodo, invece, se si osservano le planimetrie dello scavo risulta evidente la precisione chirurgica con cui quasi ogni area coincise, esattamente, con un edificio o una struttura. Tutto ciò dipese da alcune condizioni oggettive e da alcune scelte. all epoca degli scavi, diversamente da oggi, monte zignago era quasi completamente privo di vegetazione arborea e questo doveva rendere visibili, in superficie, le pietre crollate delle abitazioni. Pertanto, forse anche a seguito di considerazioni sulle forze disponibili, è presumibile si dans les années qui ont suivi, l archéologie du territoire rural médiéval en ligurie n a pas eu le développement que la précocité des recherches conduites dans la zone de zignago faisait espérer. les motifs sont nombreux. Pour en citer uniquement deux, disons que, premièrement, mannoni a été contraint d enseigner, dans un premier temps, non pas l archéologie, mais les gisements miniers à la faculté de Sciences géologiques et, dans un deuxième temps, les Techniques d edification de la Construction Historique à la faculté d architecture, ce qui a, certainement freiné le développement des fouilles. deuxièmement, la non-publication définitive des résultats de toutes les recherches effectuées durant ces années à zignago a influé sur la valorisation du site, les comptes rendus sont encore aujourd hui, dispersés dans plusieurs magazines, de la Rivista di scienze preistoriche, à la Rivista di studi liguri, jusqu à Archeologia medievale et dans les actes de différents congrès. Bien peu a, par exemple, été fait, au cours des dernières décennies, pour effectuer des recherche dans d autres villages abandonnés (villages connus y compris dans cette même zone du zignago), ou pour affronter le thème, ailleurs si débattu, de l incastellamento («enchâtellement») ou, pour des périodes plus anciennes, de la christianisation des campagnes et de l opposition entre Byzantins et lombards (le problème du fameux limes). on ne veut, évidemment, pas nier que des recherches importantes ont été effectuées sur plusieurs sites, mais il est évident qu il s agit de recherches ponctuelles, dues à quelques personnes, et non pas d un projet vaste et organisé comme ceux qui caractérisent, aujourd hui encore, l archéologie médiévale, non seulement en Toscane, mais également dans les Pouilles, en Sardaigne et dans d autres régions. la méthode et ses résultats Si ce qui précède concerne la politique en matière de recherche, et ce n est certes pas le lieu pour en discuter, raisonner sur la façon dont les recherches ont été effectuées dans la zone de zignago concerne, au contraire, l histoire des méthodes archéologiques : aussi bien du point de vue du projet avant les fouilles, que des procédures selon lesquelles les mener. en résumé, je pense pouvoir dire que la force du «projet zignago» a été d unir les fouilles de certains importants sites-échantillons à la reconnaissance sys- 27

15 Zignago e la storia dei metodi Zignago et l histoire des méthodes 28 Scavo all interno di uno degli ambienti rinvenuto nelle passate campagne. procedette a partire da tali materiali per disegnare i saggi di scavo. la bontà delle osservazioni di superficie fu premiata e, per certi versi si ottenne il massimo risultato con il minimo sforzo. Si evitarono pertanto le problematiche tipiche di uno scavo estensivo che, da un lato, porta ad esporre ampie superfici, spesso poco informative, ma dall altro avrebbe consentito di stabilire (o, perlomeno, ricercare) quali erano i rapporti fra le case e che cosa esisteva fra queste. Se, ad esempio, negli spazi aperti esisteva ancora stratificazione o qualche residua evidenza. lo scavo condotto nel 2012, al proposito, ha evidenziato che ben poco sembra essersi conservato di quanto esisteva fra casa e casa, ma, almeno in una zona, si è anche visto che quelle che sembravano case separate erano in realtà strutture a schiera, allineate lungo le curve di livello e con alcuni muri in comune. Una maggiore superficie di scavo ha anche modificato l idea di un abbandono determinato dall incendio generalizzato del villaggio. in molte case, difatti, sono stati trovati oggetti di pregio abbandonati, ma non vi è alcuna traccia di incendio. e, se non bastasse, ben pochi manufatti ceramici sono risultati ricostruibili a partire dai frammenti raccolti, a dimostrazione che si tratta di oggetti già rotti, e in parte dispersi, quando le case crollarono. Un quadro, quindi più complesso di quello ipotizzato in pastématique du territoire, y compris des maisons rurales et de l édifice historique, à travers une méthode qui avait déjà donné d excellents résultats dans les vallées aulella et Rosaro, en lunigiana. du point de vue de la méthode, on peut remarquer, si l on observe les planimétries des fouilles, la précision chirurgicale avec laquelle chaque zone coïncide, de façon parfaitement exacte, avec un édifice ou une structure. C est le fruit de certaines conditions objectives et de certains choix. a l époque des précédentes fouilles, contrairement à la situation d aujourd hui, le monte zignago était presqu entièrement dépourvu d arbres, ce qui permettait d observer, en superficie, les pierres tombées des habitations écroulées. il est, donc, à supposer que l on est parti de ces matériaux, à cause, également, de réflexions sur les forces disponibles, pour définir les méthodes de fouilles. la justesse des observations des superficies a été récompensée et, d une certaine façon, on a obtenu le meilleur des résultats avec des efforts minimums. on a, ainsi, évité, les problèmes typiques des fouilles extensives qui, d un côté, portent à exposer de vastes superficies, qui apportent souvent peu d informations, mais auraient, de l autre, permis d établir (ou, du moins, de rechercher) quels étaient les rapports entre les maisons et ce qu il y avait entre elles : si, par exemple, il y avait d autres stratifications ou quelques vestiges résiduels. les fouilles effectuées en 2012 ont, à ce propos, découvert que bien peu de chose semble avoir été conservé de ce qui se trouvait entre les maisons, mais a permis de comprendre que, au moins dans un endroit, ce qui semblaient être des structures séparées étaient au contraire des constructions mitoyennes, alignées le long de la courbe de niveau, et possédant quelques murs en commun. Une plus grande superficie de fouilles a, également, modifié l idée qu un incendie général était à l origine de l abandon du village. dans certaines maisons, on a, en effet, retrouvé des objets de valeur abandonnés, mais aucune trace d incendie. de plus, bien peu d objets de céramiques ont pu être reconstruits à partir des fragments recueillis, ce qui semble démontrer qu il s agissait d objets déjà cassés et jetés, quand les maisons se sont effondrées. Un tableau, donc, plus compliqué que celui imaginé dans le passé, dans lequel il faut distinguer les évènements qui ont concerné les maisons mitoyennes, qui ne sont pas toutes semblables, une plus grande, peut- sato dove, come minimo, devono distinguersi le vicende che interessarono le case a schiera, che non sono tutte uguali fra loro, una casa più grande, forse d uso signorile, il magazzino e la stalla, l area sommitale dove sono emersi i resti di una probabile torre. infine, la breve campagna di scavo 2012 evidenzia altri fatti. Primo fra tutti, il non avere scavato completamente il villaggio medievale trenta e più anni fa, ha consentito di tornare a indagarlo, un po come fa un investigatore che torna sul luogo del delitto più volte, e ottenere risultati in parte nuovi e importanti. Risultati, si noti bene, che ancora non esauriscono le potenzialità informative del sito anche perché ottenuti con quello stesso metodo stratigrafico che era già proprio delle vecchie ricerche (e, quindi, nel concreto con uno scavo del tutto tradizionale condotto senza particolari strumenti di rilievo o elaborazione dati), senza cioè gli strumenti, ad esempio di prospezione e analisi, tipici dei tempi correnti. Più in generale, la storia recente delle ricerche a zignago, nonostante gli investimenti di risorse destinati alla conservazione del sito avutisi negli ultimi anni, rende evidente che un sito archeologico, così come una tematica di ricerca, è importante, dal punto di vista culturale soltanto se è parte di un sistema più ampio. Un sistema che preveda nuove ricerche, il ricorso a metodi e discipline non sperimentate, il coinvolgimento di altri studiosi, la partecipazione al dibattito storiografico, l interesse delle istituzioni locali per una politica del territorio in cui l archeologia abbia senso (e, quindi, conoscenza, gestione, valorizzazione). altrimenti l interesse decade indipendentemente dall importanza del sito. Forse si può sostenere che vale la similitudine fra la storia del villaggio medievale, che era importante ma venne abbandonato, e quella del sito archeologico: importantissimo quando fu scavato e progressivamente dimenticato. il futuro non è dato saperlo, ma, forse, si può cercare di progettarlo sapendo che investire sul sito ha senso solo se significa investire sul territorio e su progetti di ricerca che, per avere un qualche significato, dovrebbero essere duraturi. il tempo può, difatti, avere il sopravvento su qualsiasi buona pratica di conservazione (i muri medievali, nel concreto, finiranno prima o poi con il crollare), ma è invece di aiuto nel costruire la conoscenza, un processo cumulativo a cui è auspicabile si possano dedicare gli archeologi di terza generazione, eredi degli eredi degli scavatori di zignago. être appartenant à un noble, l entrepôt et l étable, la zone du sommet de la colline où l on a retrouvé ce qui pourraient être les ruines d une probable tour. enfin, la brève campagne de fouilles de 2012 a mis à jour d autres faits. le premier est que ne pas avoir fouillé complètement le village médiéval, trente ans plus tôt, a permis d y retourner faire des fouilles, un peu comme un enquêteur retourne sur les lieux du délit, plusieurs fois, et obtient des résultats, en partie nouveaux, importants. des résultats qui n épuisent pas les potentialités d informations du site car, même si obtenues grâce à la même méthode stratigraphique qui était le propre des anciennes fouilles (et donc, plus précisément, avec des fouilles tout à fait traditionnelles, effectuées sans instruments particuliers de relevé ou d élaboration des données), c est-à-dire sans les instruments, par exemple, de prospection et d analyses, typiques de nos jours. Plus généralement, l histoire récente des recherches à zignago rend évident, malgré les investissements de ressources destinées à la conservation du site effectués ces dernières années, qu un site archéologique, tout comme une thématique donnée de recherche, est important, du point de vue culturel, seulement s il fait parti d un système plus vaste. Un système qui prévoit de nouvelles recherches, le recours à des méthodes et disciplines pas encore expérimentées, la contribution d autres chercheurs, la participation au débat historiographique, l intérêt des institutions locales pour une politique du territoire pour laquelle l archéologie compte (et, donc, la connaissance, la gestion, la mise en valeur). dans le cas contraire, l intérêt s évanouit, quelque soit l importance intrinsèque du site. on peut voir une similitude entre l histoire du village médiéval, important mais abandonné, et celui de ce site archéologique : très important quand il a été fouillé et puis progressivement oublié. nous ne savons rien du futur mais nous pourrions essayer de le planifier en sachant qu investir dans ce site n a de raison d être que si l on investit sur le territoire et sur des projets de recherche qui, pour avoir du sens, devraient se prolonger dans le temps. le temps peut, en effet, rendre vain toute bonne pratique de conservation (les murs médiévaux, à la fin, finiront bien par s écrouler), mais sert à augmenter la connaissance ; un processus d accumulation auquel, cela est souhaitable, pourraient se dédier les archéologues de la troisième génération, héritier des fouilleurs de zignago. 29

16 I nuovi scavi Les nouvelles fouilles 30 i nuovi Scavi les nouvelles fouilles Marco Biagini (ISCUM) dopo venticinque anni gli archeologi sono tornati a scavare nell area del villaggio di zignago e lo hanno fatto iniziando proprio da dove il lavoro era stato interrotto. nell ultima campagna di scavo del 1986 erano stati parzialmente posti in luce una serie di ambienti affiancati lungo la linea di pendio a sud-est del rilievo il cui fronte a valle era franato con parte del versante e che apparentemente continuavano al di sotto del terreno, in allineamento verso ovest. l attività dello scavo connesso al cantiere a cui hanno partecipato studenti dell Università di genova e dell Uni- après vingt-cinq ans d interruption, les archéologues ont repris les fouilles dans la zone du village de zignago et ont recommencé à l endroit exact où les travaux précédents avaient été interrompus. durant la dernière campagne de fouilles de 1986, on avait fouillé, en partie, une série de locaux placés côte à côte le long de la ligne de pente au sud-est du massif dont la partie en aval s était éboulée avec une partie du versant et qui continuait selon toute évidence sous le terrain, dans un alignement allant vers l ouest. les activités de fouilles liées au chantier auxquelles ont participé les étudiants de l Université versità Cattolica di milano è così ripartita dall allargamento verso ovest di quest area e contemporaneamente con il suo ampliamento verso monte, dove una vasta area quasi pianeggiante faceva pensare alla presenza di altre strutture. il risultato finale è stato l apertura di una grande area di scavo di forma rettangolare di circa 120 m 2 e di un altra di dimensioni inferiori a poca distanza, entrambe indagate in modo stratigrafico. nella parte superiore a nord-est lo scavo ha evidenziato, subito sotto la coltre erbosa, la presenza della roccia, che appare in buona parte spianata artificialmente e abbastanza regolare; la completa erosione del deposito rende difficile ricostruire eventuali presenze dell insediamento in quede gênes et de l Université Catholique de milan sont donc reparties de l élargissement vers l ouest de cette zone et, dans le même temps, de son développement vers la montagne, où une vaste zone presque plane permettait de penser qu on pourrait y découvrir d autres structures. le résultat final s est concrétisé par l ouverture d une grande zone de fouilles de forme rectangulaire de près de 120 m 2 et d une autre plus petite, tout près de la première, toutes deux fouillées selon la méthode stratigraphique. dans la partie supérieure du nord-est, les fouilles ont mis en évidence, juste sous la couche herbeuse, la présence de roche, dont une partie a visiblement été aplanie artificiellement et est plutôt régulière ; l érosion complète du dépôt ne permet guère de reconnaître l éventuelle présence d un habitat dans cette zone. C est dans la partie au sud-est que se sont terminés les fouilles de 1986, et il faut encore retrouver le mur extérieur est d une construction. la petite portion de terrain qui reste encore ôter pour dégager le mur extérieur, renferme les preuves d une série d effondrements qui se sont succédés au fil du temps, et contient également des plaques de pierre qui servaient de toit au bâtiment. le nettoyage de cet endroit a permis de constater qu une autre pièce se trouvait dans son prolongement, le long de la pente. en continuant les fouilles, on a pu découvrir une série de pièces qui pourraient être, mais c est une hypothèse, une ou plusieurs habitations dont la par- 31 gli scavi degli anni 80 alla ripresa dei lavori. Studenti durante lo scavo. l esperienza ha permesso di imparare o affinare le tecniche dello scavo stratigrafico. attività di rilevo delle strutture rinvenute. Tutti gli studenti hanno partecipato al rilievo e alla ricostruzione grafica di strati e strutture.

17 I nuovi scavi Les nouvelles fouilles Planimetria aggiornata del sito del villaggio di zignago dopo gli scavi del in rosso le strutture rinvenute in precedenza e in nero quelle scavate recentemente. Panoramica dell area di scavo più ampia della campagna Particolare della roccia spianata su cui si sono impostate direttamente le strutture del villaggio.

18 I nuovi scavi Les nouvelles fouilles 34 sta parte dell area. nella parte a sud-est dell area, invece, si è concluso lo scavo del 1986, dato che rimaneva ancora da individuare il muro perimetrale est di un ambiente. il limitato lembo di stratigrafia ancora rimanente prima della scoperta del muro perimetrale, ha mostrato una serie di crolli che si sono susseguiti nel tempo contenenti anche alcune lastre di pietra relative al tetto dell ambiente. la pulizia dell angolo individuato ha indicato come ad est dell amtie habitée serait tournée vers la montagne tandis qu une série de pièces de services (entrepôts, ateliers) se trouveraient sur la terrasse plus en aval. Pour le moment, on a dégagé entièrement, outre ce qui a été reporté à la lumière dans les années 80, deux autres pièces, tandis qu une troisième, située à l est, ne l a été que partiellement puisqu elle s étend au-delà des limites de la zone fouillées. il reste bien peu de la partie résidentielle dans la terrasse en biente si estendesse un altro vano allineato lungo la linea di pendio. la prosecuzione dello scavo in estensione ha permesso di individuare una serie di vani che sembrano ipoteticamente configurare una o più abitazioni di versante con ampia parte residenziale a monte e una serie di ambienti di servizio (magazzini, laboratori) nella fascia più a valle. al momento sono stati individuati completamente, oltre a quello scavato negli anni 80, altri due vani mentre un terzo verso est è stato scavato in minima parte, sviluppandosi oltre il limite dello scavo. Poco è rimasto della parte residenziale nella fascia a monte dove sono stati rinvenuti parzialmente i muri nord ed est della struttura. lo scavo ha permesso di comprendere che questa parte era stata realizzata mediante l erezione di un muro a valle e colmando il dislivello tra la parte a nord e quella a sud con pietre e terra in modo da ottenere un piano di calpestio alla quota del piano di passaggio esterno al lato nord della casa. Questo vano, che doveva essere quello abitativo, si è conservato in minima parte in quanto con il crollo del muro perimetrale sud anche il riempimento è franato verso valle, trascinando con se buona parte della pavimentazione e riempiendo i sottostante vani a sud utilizzati come magazzini. Per questo motivo è stato possibile recuperare solo una porzione limitata del piano pavimenamont où l on a retrouvé une partie des murs au nord et à l est de la structure. les fouilles ont permis de comprendre que cette zone a été réalisée par la construction d un mur en aval et en remplissant la cavité entre la partie au nord et celle au sud avec des pierres et de la terre, de façon à obtenir une surface au même niveau que celui du passage extérieur au nord de la maison. Cette pièce, qui devait être celle habitée, n a été conservée qu en partie, à cause de l effondrement du mur extérieur au sud qui a entraîné une partie du remplissage vers la vallée avec une bonne partie du plancher et remplissant de cette façon les locaux placés au sud et qui servaient d entrepôts. C est pour ce motif que l on a seulement pu récupérée une portion limitée du plancher de la pièce d habitation, celle 35 lo scavo recente ha concluso di indagare una struttura già nelle campagne precedenti. era rimasta ancora un lembo di stratigrafia lungo il suo lato occidentale. l inizio dello scavo ha scoperto la presenza di un ambiente allineato a quello rinvenuto nelle campagne precedenti. lo scavo ha messo in luce una serie di ambienti allineati lungo la linea di versante.

19 I nuovi scavi Les nouvelles fouilles 36 tale del vano abitativo, conservato lungo il muro perimetrale nord, costituito da un battuto in terra sistemato su un vespaio acciottolato con pietre, in relazione a cui è stata rinvenuta una moneta della zecca di genova del Xiv secolo. la continuazione del muro verso est suggerisce che l abitazione non fosse isolata ma affiancata ad un altra struttura, o abitativa o di appoggio alla stessa. Purtroppo, di questa, non si è conservato niente altro se non il suo angolo nord-occidentale e un lembo di stratigrafia con ancora il crollo delle lastre di pietra di copertura in posto. dal lato opposto, invece, la totale erosione del versante non ha neanche permesso di individuare l angolo nord-est dell edificio e l eventuale presenza di altre strutture contigue. non si conosce il lato d ingresso all abitazione in quanto i pochi resti sono ridotti ad un filare di pietre e su questi non sembra riconoscersi un varco. il muro sud della casa era allo stesso tempo utilizzato come muro di una fascia, posta più in basso, in cui il terreno è stato spianato e utilizzato per la costruzione di una serie di ambienti legati alle attività economiche o di servizio per gli abitanti del villaggio. Si tratta di almeno quattro ambienti allineati lungo la quota di versante di cui tre scavati totalmente ed un quarto individuato solo in prossimità del limite ovest dell area di scavo. Tutti gli ambienti si appoggiano al citato muro di fascia, da cui partono muri perpendicolari in direzione nord-sud a delimitare gli spazi degli ambienti. la larghezza di questi vani varia dai 3 e 3,5 m. mentre la profondità è sconosciuta in quanto il muro a sud, dove dovevano aprirsi le porte di accesso agli ambienti, è franato con il versante della collina. la profondità massima conservata è di circa 3,5 m. Tutti questi ambienti erano impostati direttamente sul taglio della roccia ed avevano unicamente un battuto di terra come piano di calpestio. Su questo sono stati rinvenuti frammenti di lastre di pietra relative alla copertura dei vani ed alcuni oggetti che aiutano a identificare i vani come magazzini in cui riporre attrezzi e condurre alcune attività legate alla vite degli abitanti. la mancanza di tracce d incendio e la sporadicità degli indicatori di copertura e vita, suggerisce un abbandono prolungato degli ambienti prima della loro definitiva distruzione. Per quanto riguarda il loro utilizzo, è estremamente significativa la presenza sulle pavimentazioni e nei crolli, di fusaiole in steatite e di parte di conservée le long du mur extérieur nord, constituée de terre battue placée au-dessus d un vide sanitaire revêtu de pierres, où l on a retrouvé une pièce du Xiv e siècle battue par la monnaie de gênes. le prolongement du mur vers l est suggère que l habitation n était pas isolée mais adossée à un autre bâtiment, maison ou structure de soutien. malheureusement, on n a conservé de celui-ci que son coin nord-occidental et une partie de terrain de stratigraphie qui contient, lui aussi, les vestiges de l effondrement des plaques de couverture du toit. du côté opposé, la totale érosion du versant, n a même pas permis de trouver l angle nord-est de l édifice ou de déceler la présence de bâtiments contigus. on ne sait pas où se trouvait l entrée de la maison car ses vestiges se réduisent à une file de pierres dans laquelle on ne décèle pas d ouverture. le mur sud de la maison était également utilisé comme le mur d une terrasse, placée plus bas, dont le terrain a été aplani et utilisé pour la construction d une série de locaux liés aux activités économiques ou de services pour les habitants du village. il s agit d au moins quatre pièces alignées le long du versant, dont trois ont été fouillées complètement tandis que la quatrième a été retrouvée à proximité de la limite ouest de la zone de fouille. Toutes les pièces s appuient contre le mur de terrassement cité plus haut, d où partent les murs perpendiculaires, en direction nord-sud, qui délimitent les locaux. la largeur de ces pièces varie de 3 à 3,5 m. mais leur longueur est inconnue car le mur au sud, où devait se trouver les portes permettant d accéder au lieu, s est éboulé en même temps que le versant de la colline. Toutes ces pièces étaient directement construites sur la roche et leur sol n était recouvert que d une couche de terre battue. Sur cette dernière, on a retrouvé des fragments de plaques de pierres appartenant à la couverture des locaux et quelques objets qui permettent de comprendre qu il s agissait d entrepôts dans lesquels était rangé le matériel, mais qui permettaient aussi de réaliser des activités utiles à la vie des habitants. l absence de traces d incendies et le peu d indicateurs de couverture et de vie, suggèrent que les lieux étaient abandonnés depuis longtemps au moment de leur destruction définitive. Pour ce qui concerne leur utilisation, la présence sur le sol et dans les partie éboulée de fuseaux en stéatite et d une partie d une meule circulaire en grès, qui était probablement utilisée pour affuter les couteaux, faux et serpettes est extrê- ambiente rinvenuto con il suo crollo all interno. Scavo all interno degli ambienti ritrovati. il lavoro sullo scavo viene meticolosamente documentato. mement significative. dans l une de ces pièces, avaient été placées, dans les coins du mur du fond, deux grandes pierres en forme de parallélépipède qui devaient servir de surfaces d appui ou de sièges sur lesquels effectuer confortablement les activités pour lesquelles le lieu était prévu. Une autre de ces grosses pierres est présente dans une pièce plus à l est, et a été réutilisée, durant une phase successive, comme élément structurel à l intérieur d un mur. le mur du fond s est conservé uniquement dans sa partie adossé à la roche qui s élève derrière, tandis que la partie restante s est effondrée à l intérieur de la pièce entraînant dans sa chute une partie du remplissage de pierre et de terre de la zone d habitation qui y était appuyée. en effet, le remplissage des pièces situées plus en aval, est constitué de matériaux trop fins pour faire partie des mur extérieurs des locaux et il doit donc s agir de la couche créée pour niveler et construire le sol de la pièce d habitation, qui s est conservée seulement 37

20 I nuovi scavi Les nouvelles fouilles 38 parte di una mola circolare in arenaria, probabilmente usata come affilatoio per coltelli, falci e falcetti. in uno di questi ambienti erano stati collocati due grandi pietroni di forma parallelepipeda in corrispondenza degli angoli del muro di fondo che dovevano servire o come piani di appoggio o come sedili su cui poter più comodamente condurre le attività che si svolgevano in questi ambienti. Un analogo pietrone è presente nell ambiente più ad est, riutilizzato probabilmente in una seconda fase come elemento strutturale all interno di una muratura. il muro di fondo di questi ambienti è conservato solo per l altezza in cui taglia e si appoggia alla retrostante roccia, mentre il resto dell elevato è collassato all interno dei vani, portandosi con se parte del riempimento in pietra e terra partiellement. le peu de pierres équarries et taillées dans le dépôt créé par éboulement et remplissage des pièces semble suggérer qu une partie de ces matériaux a été triée et les pierres les plus utiles emportées pour être, ensuite, réutilisées dans les maisons des habitats voisins, à la suite de l abandon et de l effondrement des structures, ce qui est confirmé par la tradition orale qui définit le site comme une énorme carrière pour la récupération de pierres servant à la construction de nouvelles habitations mais aussi de l église du village. le mur de soutien en rejoint un autre, vers l est, qui suit la courbe de niveau jusqu à la deuxième zone de fouilles de la présente campagne. Cette zone a été trouvée grâce au creusement d une tranchée d exploration qui, de la terrasse supérieure où se trouvent les édifices servant d habitation, descend 39 l angolo nord-est della parte abitativa, in gran parte franata a valle dopo l abbandono. Crollo delle lastre del tetto in un ambiente abitativo. l area della casa (a monte) e dei magazzini (a valle), l area dei magazzini a fine scavo. i muri delle strutture appoggiavano direttamente sullo spianamento accurato della superficie rocciosa. Crollo in posto delle lastre di copertura di uno dei magazzini.

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