L APE CHE AMAVA LA MATEMATICA. Autore: Andrea Maffia PRESENTAZIONE OBIETTIVI METODOLOGIA FASI DI LAVORO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L APE CHE AMAVA LA MATEMATICA. Autore: Andrea Maffia PRESENTAZIONE OBIETTIVI METODOLOGIA FASI DI LAVORO"

Transcript

1 L APE CHE AMAVA LA MATEMATICA Autore: Andrea Maffia PRESENTAZIONE Il laboratorio proposto in queste pagine è pensato per una prima introduzione ai numeri e alle figure geometriche attraverso il gioco con il robot programmabile BeeBot. Tale laboratorio è destinato a bambino di 5-7 anni e prevede un alternanza di lavoro a scuola e presso il Laboratorio Scientifico Didattico. OBIETTIVI - Rafforzamento delle abilità di conteggio - Prima introduzione alla necessità di linguaggio formale - Introduzione ai numeri indicati con cifre - Descrizione di percorsi realizzati con il proprio corpo - Descrizione di percorsi da far realizzare ad altri - Prima denominazione di figure geometriche METODOLOGIA La metodologia proposta è quella della scoperta attraverso il gioco e il racconto. Un racconto fantastico diventa lo stimolo per sperimentare, utilizzando sia uno strumento tecnologico che il proprio corpo e la propria fantasia. Fase 1: Tanto quanto FASI DI LAVORO Fase 2: Storia di un ape che non poteva più volare Fase 3: Se io fossi un ape se tu fossi un ape Fase 4: Il linguaggio delle api Fase 5: L ape che si innamorò della matematica

2 DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA FASE 1: Tanto quanto (tempo a discrezione dell insegnante) NOTA: QUESTA FASE POTRA NATURALMENTE ESSERE SALATATA, ABBREVIATA O SOSTITUITA CON ALTRE SE L INSEGNANTE RITIENE CHE I SUOI ALUNNI SIANO GIA SUFFICINTEMENTE PADRONI DELL ARGOMENTO IN CLASSE CON L INSEGNANTE MATERIALE: due o più contenitori (scatole o cestini), pennarelli (o mattoncini, o altro a piacere), bicchieri e piatti di plastica Scopo di questa attività è quello di verificare se i bambini hanno l abilità di conteggio necessaria per partecipare alle attività che saranno proposte nel laboratorio, così da poter intervenire con un attività di potenziamento prima della visita al laboratorio. Per effettuare il gioco si fanno sedere i bambini in cerchio, quindi si mettono al centro del cerchio due ceste contenenti diverse quantità di oggetti (inizialmente può convenire usare oggetti dello stesso tipo, per esempio pennarelli). Si chiede a un bambino di controllare se i pennarelli in una cesta sono tanti quanti i pennarelli nell altra cesta. Si lascia al bambino il tempo di pensare a come fare per scoprirlo, quando il bambino risponde alla domanda allora si chiederà agli altri bambini di descrivere come ha fatto il loro compagno a scoprirlo (qualora invece il bambino non sia riuscito si può chiedere cosa avrebbe potuto fare) e come avrebbero fatto loro. Facendo parlare i bambini uno alla volta si arriva a stabilire quale sia la strategia ritenuta migliore dalla maggioranza. Per esempio i bambini potrebbero decidere di - Allineare i pennarelli di un cestino sotto quelli dell altro e vedere quale fila è più lunga - Togliere alternativamente un pennarello da un cestino e uno dall altro fino a che un cestino rimane vuoto e quindi controllare se sono rimasti pennarelli nell altro - Contare

3 - Una volta stabilita quale sia la strategia ritenuta più conveniente si può ripetere il gioco variando le domande, per esempio chiedendo di togliere da un cestino i pennarelli necessari affinché nei due cestini rimanga la stessa quantità di pennarelli o ancora mettere degli oggetti diversi dai pennarelli in un cestino e chiedere ai bambini di mettere in un cestino vuoto tanti pennarelli quanti sono gli oggetti nell altro cestino. Ancora, si può fare la stessa richiesta ma con più cestini o addirittura dando un cestino ad ogni bambino. Dopo aver fatto fare questo primo gioco ai bambini per qualche volta, si proporrà loro un gioco diverso: si fanno mettere i bambini in cerchio e, intorno a un tavolo non visibile ai bambini (in un'altra stanza o in una parte della stanza non visibile quando si sta in cerchio) si dispone un certo numero di sedie. Si spiega ai bambini che quelle sono le sedie delle persone che dovranno mangiare a quel tavolo e che quindi è necessario apparecchiare mettendo un piatto e un bicchiere per ciascuna delle persone che si sederanno. I piatti e i bicchieri vengono disposti in mezzo al cerchio. Si chiede a un bambino (o due) di risolvere il problema andando a guardare il tavolo e le sedie e poi venendo a prendere i bicchieri e i piatti che servono per apparecchiare. Eventualmente si può ripetere il gioco cambiando il numero di sedie e facendolo ripetere a più bambini. L importante è che alla fine del gioco si discuta con i bambini per farsi raccontare quali strategie hanno utilizzato e quindi decidere, tutti insieme, quale è stata la strategia più efficace. In questo caso le strategie possibili sono: - Contare - Usare un segno per ricordare il numero delle sedie (un segno su carta o usando le dita) Alzare il numero delle sedie può scoraggiare il secondo tipo di strategia ma può mettere in difficoltà i bambini che non contano ancora bene. Per questo conviene decidere quante sedie disporre intorno al tavolo in base alla capacità di conteggio

4 del bambino (verificata eventualmente con il gioco precedente). Scopo finale del gioco e della successiva discussione è quello di evidenziare che quando si vuole prendere degli oggetti in modo che siano tanti quanti quelli che si trovano in un posto lontano (e che quindi non è possibile confrontare direttamente) la strategia più conveniente è sempre quella di contarli (eventualmente tenendo traccia del conteggio con le dita o con dei segni su carta come lineette, pallini, etc). FASE 2: STORIA DI UN APE CHE NON SAPEVA PIÙ VOLARE (2h) IN LABORATORIO MATERIALE: Beebots, scotch di carta I bambini vengono fatti mettere in cerchio, si lascia un po di tempo alle presentazioni dando anche modo ai bambini di guardarsi intorno e fare qualche domanda per soddisfare le curiosità che emergono all arrivo nell ambiente nuovo. Lo scopo è quello di avere i bambini attenti quando si inizierà a raccontare la storia. Si preannuncia quindi che si racconterà una storia: C era una volta una piccola ape che amava volare fuori dal suo alveare alla ricerca di bellissimi fiori colorati sui quali posarsi per mangiare il nettare molto dolce che si trova dentro ai fiori. Questa piccola ape, qualche volta, non stava molto attenta a dove andava e così, senza accorgersene, un giorno finì contro un albero e si fece molto male a un ala. Il dottore delle api le disse che per far guarire l ala avrebbe dovuto evitare di volare per molti giorni e l apetta fu molto triste quando sentì questa notizia. Stare dentro l alveare, da sola, mentre le altre api andavano a cercare il miele era molto noioso, così l ape decise che avrebbe fatto una passeggiata camminando con le sue zampette. A rapidi passi uscì fuori dall alveare, scese lungo il tronco dell albero e finalmente si trovò nel prato. Cominciò a passeggiare fra i fili d erba che però, visti da sotto, sembravano veramente molto alti. Molto presto l ape si rese conto che il mondo visto dal basso era molto diverso rispetto a quello che

5 poteva vedere volando. I fili d erba e i fiori erano così alti che non le permettevano più di vedere dove fosse l albero del suo alveare e improvvisamente l ape capì di essersi persa. Per fortuna lì vicino stava passando un bambino e così l ape pensò di chiedergli una mano ma il bambino si spaventò quando vide un ape che si avvicinava ai suoi piedi e fece un salto per allontanarsi. L'ape spiegò al bambino che si era persa e allora lui accettò di aiutarla ma, avendo paura del pungiglione, le disse che le avrebbe dato le indicazioni per arrivare all alveare senza però prenderla in mano. A questo punto si chiederà ai bambini se vogliono provare anche loro a dare le indicazioni all ape per tornare alla sua casa. Si spiega però che le api capiscono solo poche indicazioni: avanti, indietro, gira a destra e gira a sinistra. Si dividono quindi i bambini in gruppetti e a ogni gruppo viene consegnato un Beebot. La prima indicazione che si darà all ape sarà quella di fare un passo in avanti. Si chiede ai bambini quale potrebbe essere il tasto da utilizzare e, stabilito quale è il tasto giusto (si veda la figura nella pagina successiva), si spiega loro che per dire all ape di fare un passo in avanti bisogna prima spingere il bottone con la freccia e poi dire all ape che può muoversi premendo l apposito pulsante. Solo a questo punto si accendono i beebot e si chiede ai bambini di far muovere l ape di un passo in avanti. Successivamente si chiederà di provare a farla girare a destra, poi andare indietro e quindi girare a sinistra (una operazione alla volta). Non ci si deve preoccupare se i bambini sbagliano durante questa fase, l errore sarà occasione per cercare di capire cosa non è andato.

6 Inizia il percorso Vai avanti Voltati a sinistra Voltati a destra Dimentica tutto Vai indietro Si farà notare ai bambini che l ape ha un ottima memoria e che si ricorda tutte le indicazioni che le sono state date. Si spiegherà quindi che, per far dimenticare all ape le indicazioni date fino a quel momento, si può premere l apposito pulsante. Quindi chiederemo a tutti i gruppi di far dimenticare all ape quello che ha fatto finora. Si proporrà poi ai bambini di provare con delle indicazioni più complesse: si inizia con tre passi in avanti. Alcuni bambini avranno già capito come fare. Si passerà quindi a tre passi avanti, gira a destra e poi fai un passo in avanti. A questo punto si noterà che l ultimo passo in avanti è in una direzione diversa rispetto ai primi tre. Una volta che i bambini avranno preso un po di dimestichezza con i comandi del Beebot, si darà finalmente loro il compito di guidare l ape lungo il percorso per tornare a casa. A ciascun gruppo sarà dato un percorso diverso (tracciato sul tavolo o su dei cartelloni con lo scotch o lo scotch di carta) e si chiederà ai bambini di far andare l ape da un estremità del percorso all altra. Beebot fa passi che sono lunghi esattamente quanto il suo corpo, quindi è possibile usare l ape stessa per misurare la lunghezza del percorso. Tuttavia si lasceranno i

7 bambini liberi di determinare il numero dei passi che l ape deve fare per percorre ogni tratto del percorso nel modo che preferiscono, fornendo loro carta o pennarelli nel caso servissero per prendere misure, tener traccia del percorso fatto fino a quel momento, etc. Una volta che tutti i bambini avranno completato il percorso (eventualmente con un po di aiuto qualora li si vedano in grossa difficoltà), allora si riuniranno in cerchio per raccontare la fine della storia: L apetta riuscì a tornare a casa e fu molto felice. Ringraziò molto il bambino dell aiuto che gli aveva dato. Una volta tornata nella propria stanzetta, però, si rese conto che l avventura che aveva vissuto era stata molto bella. Decise quindi che sarebbe tornata di nuovo nel prato ma stavolta avrebbe dovuto escogitare un modo per ricordarsi la strada da fare per tornare a casa. Pensò che forse il bambino che aveva conosciuto le avrebbe potuto dare una mano a trovare un buon sistema. A questo punto, il laboratorio è concluso. Se però avanzasse tempo si possono lasciare i bambini liberi di giocare liberamente col Beebot. FASE 3: Se io fossi un ape se tu fossi un ape (circa 1h, da ripetere) IN CLASSE (O IN PALESTRA) CON L INSEGNANTE MATERIALE: Carta, pennarelli, ali da ape (facoltative) L insegnante chiede ai bambini di raccontare nuovamente la storia dell ape e quello che è successo nel laboratorio, eventualmente facendo raccontare un po per uno e poi proponendo ai bambini di realizzare dei disegni. Una volta che la storia sarà stata raccontata dai bambini, si arriva a porsi nuovamente la domanda che l ape si è posta alla fine della storia: come fare a non perdersi? Per cercare una risposta si trasformerà un bambino in un ape dandogli delle ali da ape (possono essere realizzate ritagliando le ali in un sacco della spazzatura di colore

8 azzurro e legandole con uno spago all altezza del petto del bambino) e dicendogli di fare un percorso così come lo farebbe l ape quando cammina, cioè andando solo avanti e indietro, girando a destra o a sinistra. Quando il bambino avrà terminato il percorso (eventualmente si possono fissare un numero massimo di passi) si chiederà a un altro bambino di dargli le indicazioni per tornare indietro facendo lo stesso percorso all indietro. Si divideranno i bambini a coppie e in ogni coppia un bambino sarà l ape e l altro darà le indicazioni. Eseguiranno un percorso camminando insieme e poi si scambieranno i ruoli. Si possono anche tracciare dei percorsi sul pavimento usando lo scotch o i cerchi di plastica (un cerchio = un passo). Quando i bambini saranno diventati pratici col gioco (cioè quando la distinzione fra destra e sinistra e il conteggio dei passi sono diventati facili) allora si proporrà di cambiare la prospettiva: il bambino che impersona l ape si metterà di fronte al bambino che dà le indicazioni, a una certa distanza. Il bambino che dà le indicazioni dovrà descrivere all altro il percorso da fare per raggiungerlo senza però spostarsi o girarsi. ATTENZIONE: Come è noto, alcuni bambini trovano difficoltà a passare dal proprio punto di vista a quello di un altro bambino (cioè a passare da una prospettiva egocentrica ad una allocentrica) e questo processo può richiedere del tempo e procede gradualmente. Per questo può essere utile ripetere più volte attività di questo tipo. Inoltre può essere utile far notare ai bambini che, così come si doveva fare quando l ape doveva rifare il percorso al contrario, anche in questo caso si devono invertire le indicazioni (destra con sinistra, avanti con indietro). Ripetere il gioco può essere utile all insegnante per valutare gli sviluppi dei bambini ma potrebbe essere noioso fare sempre lo stesso gioco. Una variante del gioco potrebbe essere l ape cieca. Il gioco funziona esattamente come la mosca cieca,

9 tuttavia il bambino bendato può muoversi solo seguendo le indicazioni di un altro bambino e gli altri bambini, una volta scelta una posizione nel momento in cui l ape viene bendata, non possono più spostarsi. Una ulteriore variante può essere aggiunta chiedendo al bambino che fa da guida di comunicare all insegnante il nome del bambino a cui vuole far arrivare il bambinoape. Se il bambino-ape riesce ad arrivare al bambino bersaglio allora questi ultimo diventerà l ape, se invece il bambino-ape tocca prima un altro bambino sarà colui che dava le indicazioni a diventare la nuova ape. FASE 4: Il linguaggio delle api (1h ma è meglio ripetere) IN CLASSE CON L INSEGNANTE MATERIALE: Carta e penna NOTA L ATTIVITÀ CHE SEGUE È PARTICOLARMENTE INDICATA PER LA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA. PUÒ ESSERE UN PO COMPLICATA PER I BAMBINI DELL ULTIMO ANNO DELLA SCUOLA DELL INFANZIA MA COMUNQUE REALIZZABILE SE I BAMBINI HANNO UNA CERTA DIMESTICHEZZA CON I NUMERI. ANALOGAMENTE, PUÒ ESSERE ABBREVIATA PER ALUNNI DI CLASSE SECONDA PRIMARIA L insegnante proporrà alla classe un nuovo problema: come può fare l ape se ogni giorno decidesse di fare un percorso diverso? Ogni volta dovrebbe impararlo a memoria e sarebbe difficile ricordarseli tutti. Potrebbe esserci un modo per descrivere il percorso in modo semplice così che l ape lo possa leggere e ricordare? Si dividerà la classe in gruppi (da 3 a 5 bambini in ciascun gruppo) ciascuno dei quali avrà il compito di trovare un sistema per descrivere questo percorso: fare due passi avanti, girare a destra, fare altri due passi e poi tornare indietro di un passo

10 Ogni gruppo sarà lasciato libero di inventare i simboli e i modi che ritiene più opportuni. L insegnante spingerà i vari gruppi a cercare un linguaggio il più possibile conciso in modo che sia più facile da capire per l ape. Solitamente il tipo di linguaggio adottato dai bambini in questa situazione è del tipo Tuttavia può darsi che alcuni bambini facciano ricorso ai numeri in cifre qualora li conoscano già, per esempio Una volta che ogni gruppo avrà fatto la sua ipotesi, l insegnante riunirà i bambini tutti insieme chiedendo a un membro per ciascun gruppo di scrivere alla lavagna o su un cartellone la soluzione proposta. Quando ciascun gruppo avrà esposto il proprio metodo, si avvierà una discussione su quale sia il più conveniente. In particolare l insegnante dovrà far notare come l inserimento delle cifre per indicare i numeri possa permettere di abbreviare la lunghezza delle istruzioni, soprattutto quando i passi da fare nella stessa direzione sono molti. Qualora nessun gruppo avesse proposto l uso delle cifre per indicare i numeri allora sarà l insegnante a porre il problema: ma come possiamo fare se dobbiamo indicare molti passi nella stessa direzione? Potrebbe esserci un modo per accorciare la scrittura? In questo modo le cifre vengono introdotte come un metodo compatto e rapido per indicare i numeri. L esempio fornito contiene solo i numeri 1 e 2 proprio perché si ritiene che sia conveniente iniziare con i numeri più piccoli, presentando intanto le prime cifre. In un secondo momento si può ripetere il gioco della fase precedente

11 chiedendo ai bambini di scrivere il percorso che hanno fatto usando il simbolismo, così si introdurranno anche le altre cifre. Questa metodologia può anche essere utilizzata per descrivere percorsi che i bambini svolgono regolarmente all interno della scuola, come quello per arrivare al bagno o alla mensa a partire dalla classe. Può anche essere utile, sia per verificare la capacità di lettura delle cifre sia per avviare al disegno geometrico, fare l esercizio inverso: cioè si fornisce ai bambini un percorso già scritto nel linguaggio delle frecce e si chiede loro di ridisegnarlo su un foglio seguendo i quadretti (1 quadretto corrisponde a un passo). FASE 5: L ape che si innamorò della matematica (2h) IN LABORATORIO MATERIALE: Beebot, scotch di carta, carta quadrettata, pennarelli Una volta riuniti i bambini in cerchio, l operatore del laboratorio rivelerà di aver saputo che i bambini hanno scoperto un modo in cui l ape può scriversi i percorsi per ricordarli. Allora l operatore metterà al centro del cerchio un Beebot e chiederà a un bambino di raccontare all ape come può fare. Sarà utile avere un pennarello e dei fogli o un cartellone per poter fare degli esempi. L operatore chiederà allora ai bambini di provare a vedere se questo modo di scrivere i percorsi ci aiuta a dare le indicazioni all ape. In particolare verranno scritti alla lavagna (o consegnati su delle striscioline di carta) i due seguenti percorsi Si chiederà ai bambini, divisi in gruppi, di far eseguire entrambi i percorsi ai Beebot per poi individuare quali sono le differenze fra i due percorsi proposti. Si chiederà

12 inoltre a ciascun gruppo di disegnare su un foglio il percorso che ha fatto il Beebot (per far questo si potrebbe far direttamente camminare il Beebot su un foglio di carta e tracciare il percorso man mano che il robot si muove). Si discuterà insieme sulla differenza fra i due percorsi: è importante che emerga il fatto che nel primo caso si torna al punto di partenza. A questo punto si chiederà ai bambini di inventare un percorso che faccia tornare Beebot al punto di partenza e che sia diverso da quello già dato. Si inviteranno i bambini a scrivere il percorso usando il linguaggio delle frecce e poi a verificare con Beebot se il percorso che hanno scritto fa effettivamente tornare l ape al punto di partenza. Se i bambini riescono a determinare un percorso chiuso allora si chiederà loro di disegnare il percorso inventato su un foglio di carta quadrettata. Si appenderanno quindi tutti i fogli su una parete. Successivamente si chiederà ai bambini di far fare a Beebot questi altre due percorsi Quando avranno terminato di far muovere i robot, si chiederà loro di disegnare il percorso sulla carta quadrettata. A questo punto si appenderanno alla parete anche questi fogli. Si discute con i bambini sulle somiglianze e differenze fra gli ultimi due percorsi disegnati. Risulta determinante rilevare come differenza il fatto che in un caso i lati sono tutti lunghi uguali mentre nell altro no, inoltre è fondamentale notare che però entrambi hanno quattro lati. Risulta più complesso fare osservazioni sugli angoli che quindi, per ora, possono essere evitate. A questo punto si dirà ai bambini che la figura con tutti i lati uguali si chiama quadrato. Questo nome sarà sicuramente già noto ai bambini, tuttavia il passaggio delicato risulta quello della denominazione del rettangolo. Si spiegherà ai bambini

13 che si usa il nome quadrato solo quando tutti e quattro i lati sono uguali, mentre negli altri casi si parla genericamente di rettangolo. A questo punto si andrà a osservare quali fra i percorsi che avevano inventato prima i bambini sono dei rettangoli e quali fra questi sono dei quadrati. Infine si chiederà ai bambini di inventare un percorso che abbia la forma di un quadrato, scriverlo con le frecce, farlo fare al Beebot e quindi disegnarlo. Nel caso avanzasse tempo si può poi chiedere ai bambini di inventare invece un percorso che torni al punto di partenza ma che abbia più di quattro lati. Quando sta per scadere il tempo si radunano di nuovo i bambini in cerchio e si racconta la fine della storia: Dovete sapere bambini, che l apetta, una volta imparato a usare i numeri e le frecce per ricordarsi i percorsi si appassionò moltissimo. Scoprì che disegnare tutte quelle figure camminando era davvero divertente. Quando l ape diventò un ape regina decise che la sua casa sarebbe stata fatta da tantissime figure. Tutte le altre api videro quanto era venuta bella la casa dell apetta e così deciso di imitarla e da allora le api costruiscono le loro casette con le forme geometriche!

14 Riferimenti bibliografici Baccaglini-Frank A., Ramploud A., Bartolini-Bussi M.G. (2012).Informatica Zero, edutouch Bartolini-Bussi M.G. Artefatti e segni nell insegnamento/apprendimento della matematica: i primi anni

PROGETTO DI MATEMATICA GRUPPO ANNI 3

PROGETTO DI MATEMATICA GRUPPO ANNI 3 SCUOLA DELL INFANZIA ANDERSEN SPINEA 1 CIRCOLO ANNO SC. 2003-2004 PROGETTO DI MATEMATICA GRUPPO ANNI 3 Ins. Aiolfi Anna Cognolato Grazia novembre 2003 Documentazione a cura di Aiolfi Anna Promuovere e

Dettagli

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO IL GIOCO DEL CALCIO I bimbi della sezione 5 anni sono molto appassionati al gioco del calcio. Utilizzo questo interesse per costruire e proporre un gioco con i dadi che assomigli ad una partita di calcio.

Dettagli

Progetto Emoticon. L attività è stata rivolta a bambini di quattro e cinque anni di tre sezioni diverse.

Progetto Emoticon. L attività è stata rivolta a bambini di quattro e cinque anni di tre sezioni diverse. Progetto Emoticon Cristina Fiaschi, Graziana Giannelli, Gabriella Innao, Letizia Monti, Rossana Rontini Giocare con lo spazio L attività è stata rivolta a bambini di quattro e cinque anni di tre sezioni

Dettagli

Obiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione

Obiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione 4 LEZIONE: Programmazione su Carta a Quadretti Tempo della lezione: 45-60 Minuti. Tempo di preparazione: 10 Minuti Obiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione SOMMARIO:

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Attività Descrizione Materiali utilizzati

Attività Descrizione Materiali utilizzati Voglio un(a) Prato per giocare: ragazzina, colorata e accogliente Percorso di pianificazione partecipata e comunicativa per la definizione di linee guida per il nuovo Piano Strutturale del Comune di Prato

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N

Dettagli

G iochi con le carte 1

G iochi con le carte 1 Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare

Dettagli

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

1.300 2.500 10.000 5.000

1.300 2.500 10.000 5.000 ORDINE DEI PREZZI RITAGLIA I CARTELLINI DEI PREZZI E INCOLLALI NEL QUADERNO METTENDO I NUMERI IN ORDINE DAL PIÙ PICCOLO AL PIÙ GRANDE. SPIEGA COME HAI FATTO A DECIDERE QUALE NUMERO ANDAVA PRIMA E QUALE

Dettagli

2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare

2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare 051-056 BDM 56 Maurizi imp 21.5.2008 11:49 Pagina 51 II. Didattica 2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare Lorella Maurizi 1 51 Ho proposto ai bambini di una classe quinta della

Dettagli

Matematica e giochi di gruppo

Matematica e giochi di gruppo Matematica e giochi di gruppo Possiamo riempire di contenuti matematici situazioni di piccola sfida personale, situazioni di giochi di società. Di seguito proponiamo attività che affrontano i seguenti

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Firenze, 5 maggio 2013 Scuola Città Pestalozzi 8 SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Classe prima e seconda Paola Bertini, Antonio

Dettagli

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A. 01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare

Dettagli

ALTRI SUGGERIMENTI PER IL PERCORSO AD OSTACOLI

ALTRI SUGGERIMENTI PER IL PERCORSO AD OSTACOLI ALTRI SUGGERIMENTI PER IL PERCORSO AD OSTACOLI Con l intento di proseguire l osservazione sulle competenze che i bambini posseggono nei confronti della matematica è stata intrapresa una rivisitazione del

Dettagli

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6 1 Plurilingue?! Si, ma come? Spiegazioni Domande Risposte Corrette Note Non è assolutamente possibile dare una breve definizione scientifica che sia in grado di rendere la complessità del sistema di segni

Dettagli

Il calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare

Il calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare Il calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare (si prevedono circa 25 ore di lavoro in classe) Nome e cognome dei componenti del gruppo che svolge le attività di gruppo di questa lezione

Dettagli

Giocare con le api robot

Giocare con le api robot Giocare con le api robot Maurizio Zambarda Scuola primaria Romanzollo, IC Arco (Tn) (Facebook) Premessa Due insegnanti di scuola primaria che si conoscono solo grazie alla rete hanno avuto modo di portare

Dettagli

QUALE MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA. Scuola dell Infanzia Don Milani Anni 2006/2007/2008 Ins. Barbara Scarpelli

QUALE MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA. Scuola dell Infanzia Don Milani Anni 2006/2007/2008 Ins. Barbara Scarpelli QUALE MATEMATICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA Scuola dell Infanzia Don Milani Anni 2006/2007/2008 Ins. Barbara Scarpelli ESPERIENZE MATEMATICHE A PARTIRE DA TRE ANNI QUALI COMPETENZE? L avventura della matematica

Dettagli

Centro di Documentazione per l Integrazione

Centro di Documentazione per l Integrazione Centro di Documentazione per l Integrazione I.C. Crespellano -Scuola Primaria Gabriella Degli Esposti Calcara, Valsamoggia (BO) Classe 4^ primaria Operatori: Andrea Maffia e Luisa Zaghi Periodo: Gennaio-Marzo

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

Obiettivo Principale: Spiegare come la stessa cosa possa essere realizzata in molti modi diversi e come, a volte, ci siano modi migliori di altri.

Obiettivo Principale: Spiegare come la stessa cosa possa essere realizzata in molti modi diversi e come, a volte, ci siano modi migliori di altri. 6 LEZIONE: Algoritmi Tempo della lezione: 45-60 Minuti. Tempo di preparazione: 10-25 Minuti (a seconda che tu abbia dei Tangram disponibili o debba tagliarli a mano) Obiettivo Principale: Spiegare come

Dettagli

Percorsi, strategie e geometrie in gioco Complementi e spunti di lavoro Primaria e Secondaria Inferiore

Percorsi, strategie e geometrie in gioco Complementi e spunti di lavoro Primaria e Secondaria Inferiore Percorsi, strategie e geometrie in gioco Complementi e spunti di lavoro Primaria e Secondaria Inferiore In queste note troverete suggerimenti e osservazioni per attività che traggono spunto dal problema

Dettagli

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI EDUCAZIONE ALLA LEGALITA 1. LE REGOLE OBIETTIVI Sapere: Che la convivenza tra soggetti diversi ha bisogno di regole. Conoscere il significato della parola Regola della forte connessione tra regole e valori.

Dettagli

Dal tridimensionale al bidimensionale

Dal tridimensionale al bidimensionale PRIMARIA OGGI: COMPLESSITÀ E PROFESSIONALITÀ DOCENTE Firenze, 13-14settembre 2013 Dal tridimensionale al bidimensionale Elena Scubla I Circolo Didattico Sesto Fiorentino INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO

Dettagli

OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE PRECOCE AREA DELL INTELLIGENZA NUMERICA

OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE PRECOCE AREA DELL INTELLIGENZA NUMERICA OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DI RILEVAZIONE PRECOCE AREA DELL INTELLIGENZA NUMERICA Potenziamento dell area dell intelligenza numerica Processi lessicali Denomina su richiesta i numeri fino a 10 (come si

Dettagli

Classe seconda scuola primaria

Classe seconda scuola primaria Classe seconda scuola primaria Il percorso di seconda cerca di approfondire le differenze tra le principali proprietà delle figure geometriche solide, in particolare il cubo, e di creare attività di osservazione

Dettagli

Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo. Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria

Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo. Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria DA DOVE NASCE L ATTIVITÀ? Dal comune problema di voler misurare la lunghezza. Per scegliere qualcosa di vicino

Dettagli

INSIEME PERCHÉ QUALCOSA

INSIEME PERCHÉ QUALCOSA INSIEME PERCHÉ QUALCOSA DI NUOVO ACCADA IN CLASSE Matematica: le frazioni Istituto Comprensivo Camerano Scuola primaria: classi 3^A-B, 5^A-B Scuola secondaria 1 : classi 1^ A-B-C MAPPA CONCETTUALE CHE

Dettagli

Giochi di posizione per un modulo di gioco 4 3-3

Giochi di posizione per un modulo di gioco 4 3-3 Giochi di posizione per un modulo di gioco 4 3-3 2 CONTRO 2 Esercizio n 1: 2 contro 2 + 2 jolly ( difensore centrale e centravanti 9 ) Obiettivi: insegnare passaggi filtranti e appoggi Misure campo: 12

Dettagli

TANTO,POCO,NIENTE zero. PROGETTO MATEMATICA INS. MARTINIS MARGHERITA A.S. 2007/08 4 ANNI Scuola infanzia COLLODI

TANTO,POCO,NIENTE zero. PROGETTO MATEMATICA INS. MARTINIS MARGHERITA A.S. 2007/08 4 ANNI Scuola infanzia COLLODI TANTO,POCO,NIENTE zero PROGETTO MATEMATICA INS. MARTINIS MARGHERITA A.S. 2007/08 4 ANNI Scuola infanzia COLLODI Favorire strategie personali di pensiero Cominciare ad usare segni per rappresentare quantità

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010

PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010 PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010 PREMESSA Abituare i bambini già da piccoli, seppur attraverso il gioco, a tenere poche ma essenziali norme comportamentali in caso di

Dettagli

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce

Dettagli

S- magari si potrebbe dire la prima riga, la seconda riga UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO. Obiettivi

S- magari si potrebbe dire la prima riga, la seconda riga UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO. Obiettivi UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO Obiettivi - Confrontare due testi poetici - Trovare le differenze e le somiglianze - Osservare le differenze e coglierne le caratteristiche. ATTIVITÀ L argomento presentato

Dettagli

IL PAESE QUATRICERCHIO

IL PAESE QUATRICERCHIO Scuola dell infanzia di Santa Maria in Punta UNITÀ DI APPRENDIMENTO: IL PAESE QUATRICERCHIO UN MONDO DI FORME(prima parte) Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO GRIGLIA DI OSSERVAZIONE/RUBRICA

Dettagli

GIOCHI MINIBASKET. 1) Il gioco dei nomi. 2) Il gambero

GIOCHI MINIBASKET. 1) Il gioco dei nomi. 2) Il gambero GIOCHI MINIBASKET Questi giochi sono stati tratti da alcuni libri e talvolta modificati per adattarli al nostro gioco. Adatti per diverse età. Buon lavoro. 1) Il gioco dei nomi Obiettivi: conoscere i compagni,

Dettagli

Alla scoperta della nuova interfaccia di Office 2010

Alla scoperta della nuova interfaccia di Office 2010 Alla scoperta della nuova interfaccia di Office 2010 Una delle novità più eclatanti della versione 2007 era la nuova interfaccia con la barra multifunzione. Office 2010 mantiene questa filosofia di interfaccia

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

PLIDA PARLARE. Livello. Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana. giugno 2011

PLIDA PARLARE. Livello. Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana. giugno 2011 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI

COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO FINALITA Favorire il piacere allo studio GENERALI Acquisire un efficace metodo di studio Acquisire una buona autonomia di lavoro a scuola e a casa.

Dettagli

Linee Guida all uso dell ESLC Testing Tool per gli studenti (IT)

Linee Guida all uso dell ESLC Testing Tool per gli studenti (IT) Linee Guida all uso dell ESLC Testing Tool per gli studenti (IT) Indice 1 INTRODUZIONE 3 2 COME EFFETTUARE I TEST 3 2.1 Effettuare l accesso 3 2.2 Controllare l audio per il Test di ascolto 5 2.3 Svolgere

Dettagli

TIMBRI E STAMPE TIMBRANDO LE STAGIONI Che cos è un timbro? Come si realizza? Che cosa produce?

TIMBRI E STAMPE TIMBRANDO LE STAGIONI Che cos è un timbro? Come si realizza? Che cosa produce? LABORATORIO DIDATTICO CREATIVO Timbri e stampe è una proposta di laboratorio didattico rivolto alle classi della Scuola dell infanzia per l anno scolastico 2014-15. L obiettivo è avvicinare il bambino

Dettagli

Attività con la fune

Attività con la fune lo sport a scuola Attività con la fune percorso n. 1 Attrezzatura: - uno spazio adatto (palestra, cortile) - una fune Scansione delle attività: 1. Fase motoria 2. Fase espressivo-analogica 3. Fase ludica

Dettagli

Cartella: L esperienza del contare. Attività: CONTIAMO I FAGIOLI

Cartella: L esperienza del contare. Attività: CONTIAMO I FAGIOLI Cartella: L esperienza del contare Attività: CONTIAMO I FAGIOLI www.quadernoaquadretti.it Attività testata da Martina Carola (Gruppo di ricerca sulla scuola primaria del Seminario di Didattica della Matematica

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA Qui sotto avete una griglia, che rappresenta una normale quadrettatura, come quella dei quaderni a quadretti; nelle attività che seguono dovrete immaginare

Dettagli

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per

Dettagli

PRINCIPI GENERALI DI LAVORO CON I BAMBINI 5-6 ANNI CARICO MENTALE

PRINCIPI GENERALI DI LAVORO CON I BAMBINI 5-6 ANNI CARICO MENTALE PRINCIPI GENERALI DI LAVORO CON I BAMBINI 5-6 ANNI Prima di inoltrarmi ad analizzare le proposte da proporre ai bambini di 5-6 anni, spiego un concetto, a mio parere, importante, il: CARICO MENTALE Quando

Dettagli

FIORI PER DIRE E RACCONTARE Documentazione del percorso Sezioni Balene verdi

FIORI PER DIRE E RACCONTARE Documentazione del percorso Sezioni Balene verdi FIORI PER DIRE E RACCONTARE Documentazione del percorso Sezioni Balene verdi UN DISEGNO PER DIRE Terza tappa Il percorso Fiori per dire e raccontare prende avvio dal dono di un fiore che ogni bambino della

Dettagli

Indicazioni: Questa è la mia cartella. Ho tantissime cose nella mia cartella: ci sono delle matite, dei pennarelli, una gomma, la colla, ecc.

Indicazioni: Questa è la mia cartella. Ho tantissime cose nella mia cartella: ci sono delle matite, dei pennarelli, una gomma, la colla, ecc. Unità II La scuola Contenuti - Oggetti scolastici - Utilizzo degli oggetti scolastici - Classe - Numeri Attività AREA ANTROPOLOGICA 1. L Orsoroberto va a scuola L Orsoroberto ha sei anni e va a scuola.

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE Laboratorio in classe: tra forme e numeri GRUPPO FRAZIONI - CLASSI SECONDE DELLA SCUOLA PRIMARIA Docenti: Lidia Abate, Anna Maria Radaelli, Loredana Raffa. IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE 1. UNA FIABA

Dettagli

II.f. Altre attività sull euro

II.f. Altre attività sull euro Altre attività sull euro II.f È consigliabile costruire modelli in carta o cartoncino di monete e banconote, e farli usare ai bambini in varie attività di classe fin dal primo o al più dal secondo anno.

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO classe quarta I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti: penne matite gomme fogli scottex quaderni

Dettagli

Seguiamo con un pennarello la strada del filo..ogni bambino sceglie il colore per evidenziare la strada del suo filo..

Seguiamo con un pennarello la strada del filo..ogni bambino sceglie il colore per evidenziare la strada del suo filo.. Seguiamo con un pennarello la strada del filo..ogni bambino sceglie il colore per evidenziare la strada del suo filo....è tutta storta....è con tante curve perché il gomitolo la fa strana..se non lo tiri

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

Regolamento nazionale

Regolamento nazionale Regolamento nazionale (Per capire meglio tra virgolette la nota da che regolamento è tratta la regola, dove non ci sono virgolette la regola è presente sia nel Faentino che nel Ravennate.) LE PEDINE Sono

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

I SISTEMI DI NUMERAZIONE

I SISTEMI DI NUMERAZIONE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. M. ANGIOY CARBONIA I SISTEMI DI NUMERAZIONE Prof. G. Ciaschetti Fin dall antichità, l uomo ha avuto il bisogno di rappresentare le quantità in modo simbolico. Sono nati

Dettagli

LEZIONE: Pensiero Computazionale. Tempo della lezione: 45-60 Minuti. - Tempo di preparazione: 15 Minuti.

LEZIONE: Pensiero Computazionale. Tempo della lezione: 45-60 Minuti. - Tempo di preparazione: 15 Minuti. 3 LEZIONE: Pensiero Computazionale Tempo della lezione: 45-60 Minuti. - Tempo di preparazione: 15 Minuti. Obiettivo Principale: Introdurre il modello del Pensiero Computazionale come metodo per la risoluzione

Dettagli

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N. 3 LA SCUOLA CORSI DI ITALIANO PER STRANIERI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno, sono

Dettagli

LABORATORIO DI MACCHINE MATEMATICHE: SIMMETRIA ASSIALE

LABORATORIO DI MACCHINE MATEMATICHE: SIMMETRIA ASSIALE LABORATORIO DI MACCHINE MATEMATICHE: SIMMETRIA ASSIALE Anno Scolastico 20010/2011 Classe 1^C dell Istituto comprensivo G. Parini plesso Ghittoni di San Giorgio- Piacenza Docente della Classe : Paola Farroni

Dettagli

Regolamento Ravennate 200/400

Regolamento Ravennate 200/400 Regolamento Ravennate 200/400 L INIZIO Il tavolo è composto da 4 giocatori dove ognuno gioca per sé stesso. Controllare la propria posta in fiches,, deve risultare un totale di 2000 punti. ( 1 da 1.000,

Dettagli

Come realizzare i disegni in Autocad partendo da un immagine

Come realizzare i disegni in Autocad partendo da un immagine Come realizzare i disegni in Autocad partendo da un immagine L obbiettivo di questo articolo, è quello di poter avere a disposizione le linee di costruzione in qualsiasi scala, senza dover fare decine

Dettagli

Chiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA

Chiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA Chiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA Questo allegato si riferisce al precedente materiale della serie Tasti & Testi, intitolato Immagini Sonore, pubblicato a settembre come primo di quest anno

Dettagli

Fare Matematica in prima elementare IL NUMERO

Fare Matematica in prima elementare IL NUMERO Fare Matematica in prima elementare IL NUMERO Il NUMERO CONTARE PER CONTARE La filastrocca dei numeri Contare per contare, cioè ripetere la filastrocca dei numeri, contribuisce a far maturare la consapevolezza

Dettagli

Guida alla somministrazione delle prove e alla valutazione dei punteggi

Guida alla somministrazione delle prove e alla valutazione dei punteggi Guida alla somministrazione delle prove e alla valutazione dei punteggi Il test di valutazione delle abilità di calcolo e di soluzione di problemi aritmetici (AC-MT nuova edizione) è composto da tre diverse

Dettagli

Un percorso didattico sullo sviluppo del lessico sperimentato nelle classi prime elementari: L acquario

Un percorso didattico sullo sviluppo del lessico sperimentato nelle classi prime elementari: L acquario Sperimentazione: Maria Cristina Borghi, Emilia (insegnanti); Giovanna Masiero (supervisione) Redazione del testo: Giovanna Masiero Un percorso didattico sullo sviluppo del lessico sperimentato nelle classi

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA S. PIERO

SCUOLA DELL INFANZIA S. PIERO ISTITUZIONE SCOLASTICA AUTONOMA DI AGLIANA SCUOLA DELL INFANZIA DI S. PIERO SCUOLA DELL INFANZIA S. PIERO Insegnanti: Cioli Elvira Gabellini Roberta Innocenti Daniela M.Laura IL TRENO DEI COMPLEANNI PRESENTAZIONE:

Dettagli

NOTA. La presente traduzione non sostituisce in alcun modo il regolamento originale del gioco.

NOTA. La presente traduzione non sostituisce in alcun modo il regolamento originale del gioco. NOTA. La presente traduzione non sostituisce in alcun modo il regolamento originale del gioco. Il presente documento è da intendersi come un aiuto per i giocatori di lingua italiana per comprendere le

Dettagli

Ins. Zanella Classe seconda. Problemi moltiplicativi

Ins. Zanella Classe seconda. Problemi moltiplicativi Ins. Zanella Classe seconda Problemi moltiplicativi FOGLI DI CARTA OGGI IN CLASSE SIAMO IN 23 ALUNNI. LA MAESTRA DA AD OGNI ALUNNO 3 FOGLI. DISEGNA QUESTA SITUAZIONE, IN MODO CHE SI CAPISCA QUANTI FOGLI

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

ECCO COME FUNZIONA. Ti mostriamo ora come acquistare un volantino.

ECCO COME FUNZIONA. Ti mostriamo ora come acquistare un volantino. ECCO COME FUNZIONA Riteniamo importante che l esecuzione di un ordine online debba avvenire nel modo più rapido possibile. Al giorno d oggi si ha infatti molto altro da fare che rimanere seduti davanti

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001

SENZA PAROLE. Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 SENZA PAROLE Illustrazione di Matteo Pericoli 2001 Agente di viaggio. Vedo che ha deciso per la Transiberiana. Ottima scelta. Un viaggio difficile, ma che le darà enormi soddisfazioni. Cliente. Mi preoccupa

Dettagli

Istituto Comprensivo di Marrubiu Progetto Continuità tra la Scuola dell Infanzia e la Scuola Primaria Anno scolastico 2008/2009 PROGETTO CONTINUITA

Istituto Comprensivo di Marrubiu Progetto Continuità tra la Scuola dell Infanzia e la Scuola Primaria Anno scolastico 2008/2009 PROGETTO CONTINUITA PROGETTO CONTINUITA MOMENTI CARDINE DEL PROGETTO CONTINUITA Incontro tra i bambini in uscita della scuola dell infanzia e gli alunni delle classi prime della primaria. L incontro ha lo scopo di aprire

Dettagli

LA MONTAGNA. Prima parte

LA MONTAGNA. Prima parte LA MONTAGNA Prima parte 1 In letteratura scientifica esistono vari modelli per spiegare i processi neuropsicologici coinvolti dal calcolo, tra i quali quelli molto diffusi di Mc Kloskey, di Campbell, e

Dettagli

Gruppo G.R.E.M. Piemonte e Valle d Aosta. Attività di animazione: I CONFLITTI KIT DI ANIMAZIONE

Gruppo G.R.E.M. Piemonte e Valle d Aosta. Attività di animazione: I CONFLITTI KIT DI ANIMAZIONE Gruppo G.R.E.M Piemonte e Valle d Aosta Attività di animazione: I CONFLITTI KIT DI ANIMAZIONE Il kit, pensato per l animazione di bambini, ragazzi e adulti sul tema dei conflitti è così composto: - 1 gioco

Dettagli

IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE

IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE. Sai che cosa è la propriocezione? SI SENTIRE TUTTE LE PARTI DEL PROPRIO CORPO IN TESTA. Quindi essere padrone delle singole parti del proprio corpo in ogni momento

Dettagli

GLI ELFI DI BABBO NATALE

GLI ELFI DI BABBO NATALE Gruppo Animatori Salesiani www.gascornedo.it info@gascornedo.it GLI ELFI DI BABBO NATALE Gioco in Oratorio Genere: a stand Ambienti: sia in interno che in esterno Età: bambini delle elementari/medie AMBIENTAZIONE

Dettagli

La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni. questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE.

La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni. questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE. La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE. La documentazione qui riportata è ricavata dalla trascrizione dei lucidi che vengono prodotti dall

Dettagli

Inventare problemi di matematica. ins. Carmelo Stornello

Inventare problemi di matematica. ins. Carmelo Stornello Inventare problemi di matematica ins. Carmelo Stornello Scuola: Direzione Didattica Casalegno di Torino Disciplina: matematica Classe: 4 elementare Anno scolastico: 2004/2005 Inventare problemi di matematica

Dettagli

Un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario (filosofo, ndr) che era andato da lui per interrogarlo.

Un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario (filosofo, ndr) che era andato da lui per interrogarlo. Il vuoto Una tazza di tè Un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario (filosofo, ndr) che era andato da lui per interrogarlo. Il maestro servì il tè. Colmò la tazza del suo

Dettagli

LA FINESTRA DI EXCEL

LA FINESTRA DI EXCEL 1 LA FINESTRA DI EXCEL Barra di formattazione Barra degli strumenti standard Barra del titolo Barra del menu Intestazione di colonna Contenuto della cella attiva Barra della formula Indirizzo della cella

Dettagli

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una

Dettagli

LABORATORIO SUI COLORI INSIEME A BETTY E MORENA

LABORATORIO SUI COLORI INSIEME A BETTY E MORENA OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 LABORATORIO SUI COLORI INSIEME A BETTY E MORENA CAMPO DI ESPERIENZA PRIVILEGIATO: LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE OBIETTIVI Scoprire i colori derivati:(come nascono, le gradazioni,

Dettagli

Jungle Speed è un gioco per 2-10 giocatori (ed anche di più) dai 7 anni in su.

Jungle Speed è un gioco per 2-10 giocatori (ed anche di più) dai 7 anni in su. Jungle Speed è un gioco per 2-10 giocatori (ed anche di più) dai 7 anni in su. Storia Jungle Speed fu inventato circa 3000 anni fa nella Spidopotamia subtropicale dalla tribù degli Abouloubou. Gli Abouloubou

Dettagli