COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

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1 LEGA LAGUNA NORD EST FAVARO VENETO MARCON QUARTO D ALTINO PORTEGRANDI 8 Settembre 2013 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Articolo 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. I

2 LA SANITÀ E IL SOCIALE Abbiamo voluto dedicare l inserto di questo numero del giornale su questioni che attengono ai servizi socio sanitari. Sono questi temi che i cittadini affrontano ogni giorno, specie se anziani. Le difficoltà che ci vengono denunciate da chi accede nelle nostre sedi sono molte, specie per le liste d attesa per fissare visite specialistiche o altre prestazioni, soprattutto se, vista l età del paziente, ci sono difficoltà a spostamenti sul territorio. I tagli, sempre più marcati, al settore socio sanitario, le difficoltà di lanciare con forza i servizi socio sanitari territoriali, impongono a tutte le forse sociali e, in particolare ai sindacati dei pensionati e alle confederazioni, che rappresentano i maggiori e più deboli fruitori di questi servizi, una mobilitazione costante con obiettivi ben vertenzializzati, come quelli che il Responsabile Nazionale della CGIL delinea nella pagine seguenti. La salvaguardia e il potenziamento del Servizio sanitario pubblico nazionale che si diffonda sempre più nel territorio in luoghi definiti, congrui, attrezzati ed efficienti (i Distretti Socio Sanitari), con una Medicina Generale di Gruppo e relativi supporti che si articoli sulle 24 ore (il Servizio H24) è un compito di tutti i cittadini e delle loro rappresentanze e non solo degli addetti ai lavori. Ecco perché la contrattazione sociale è di importanza capitale per garantire questa salvaguardia e quel potenziamento. Ciò non vuol di certo dire minimizzare il ruolo delle strutture ospedaliere. Ad esse va la cura delle fasi acute della malattia e di tutto ciò che ad essa è connesso, che deve essere però affiancata da servizi territoriali e di base efficaci, che hanno oltre a tutto il ruolo di prevenire l insorgere di acuzie, di seguire e curare le cronicità e, anche, di coniugare, lì nel territorio, le situazioni sanitari con quelle sociali. La nostra Lega ha cercato in questi anni, unitariamente, di garantire nel territorio di sua competenza, confrontandosi e concertando con tutti gli Enti e Istituzioni del territorio ogni cosa possibile, quanto possibile. Spicca in questa azione unitaria la realizzazione della nuova Sede del Distretto Socio Sanitario a Favaro Veneto e il mantenimento dei presidi territorio di Marcon e Quarto d Altino, due obiettivi dal sindacati dei pensionati rivendicati, sostenuti con lotte e ora conquistati. A questo si affiancano i confronti già iniziati in particolare con il Comitato di Distretto (organismo composto dai Sindaci, dai Presidenti della Municipalità del territorio di competenza del Distretto e dal Direttore del Distretto stesso), sul servizio H24, sulla Medicina di Gruppo, sulle Aggregazioni Funzionali Territoriali, di cui riferiamo nell ultima pagina di questo inserto. II

3 Il Responsabile delle Politiche della salute, Stefano Cecconi, ha voluto delineare in un suo recente scritto le linee guida della CGIL per la contrattazione sociale in materia di sanità, per rilanciare le cure primarie. In primo piano spicca la riqualificazione del Servizio Sanitario Nazionale Ne riportiamo ampia sintesi e teniamo a disposizione nelle nostre sedi il testo integrale per chiunque lo volesse chiedere. La CGIL, specifica Cecconi, ha lanciato una specifica iniziativa per la Contrattazione Sociale su Sanità - assistenza H24 (il servizio di Medicina Generale sulle 24 ore). Inizia col ricordare il ruolo delle convenzioni (in rinnovo) per la medicina territoriale che regolano il rapporto di lavoro e le funzioni della medicina nel territorio (Medici di medicina generale - Assistenza Primaria e Guardia Medica - Pediatri di libera scelta, Medicina dei servizi, Specialisti ambulatoriali, Medici dell'emergenza territoriale 118, infermieri e tecnici. La riforma del sistema di cure territoriali non è prerogativa dei soli addetti ai lavori ma riguarda tutti i cittadini, e quindi chiama in causa direttamente il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza sociale (sindacati, associazioni), perché gli effetti del rinnovo delle convenzioni si ripercuotono, profondamente su tutta la sanità e sull organizzazione del SSN: cioè sul diritto alla salute dei cittadini. E indispensabile esercitare, una contrattazione sociale confederale che metta al centro le esigenze dei cittadini, perchè è urgente mettere in sicurezza il nostro Servizio sanitario nazionale: la tutela della salute e le cure non sono merci ma diritti universali di cittadinanza. E perciò diciamo stop a tagli e a ticket. Ma serve anche una forte mobilitazione per riqualificare l assistenza offerta ai cittadini. La riforma del sistema delle cure primarie per l Assistenza Distrettuale h24 è cruciale per questa riqualificazione del Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, i bisogni legati all invecchiamento della popolazione e cronicità, le scarse risorse a disposizione, impongono scelte selettive. E allora una tale riforma è decisiva: fattibile a costi certamente più contenuti che in altri ambiti del welfare e può avere un forte impatto occupazionale, sia per creare nuovi posti di lavoro, che per salvare livelli occupa zionali in servizi dell assistenza socio sanitaria in crisi, grazie alla loro riconversione. Gli obiettivi fondamentali sono Quelli di creare una rete assistenziale nel territorio, in grado di farsi effettivamente carico dei bisogni dei cittadini e di gestirli. Obiettivo fondamentale è realizzare la continuità assistenziale e terapeutica, con Centri III

4 socio sanitari aperti per 24 ore 7 giorni su 7 alla settimana. Non è più solo l Ospedale ad essere sempre aperto. Si può dare così garanzia della reale presa in carico globale ed integrata del cittadino. dalla prevenzione alla riabilitazione. I Centri h 24 diventano l alternativa più adeguata alle esigenze del cittadino: per vicinanza, familiarità, appropriatezza, tempistica ed efficacia, dove il cittadino è accolto, informato, prenota e accede a tutti i servizi sociali e sanitari. E il centro a farsi carico della gestione amministrativa dei percorsi assistenziali. Il concetto di rete, indispensabile per organizzare la continuità assistenziale, implica la necessità di efficaci centri di coordinamento di tutte le strutture e delle attività territoriali socio-sanitarie. Oggi questo è possibile anche nel territorio, che per sua natura è diffuso, grazie all informatica. Si può così mantenere la ricchezza della diffusione dei servizi territoriali, ma eliminare la loro dispersione. Bisogna allora, innanzitutto, individuare il centro di coordinamento, il luogo fisico dove ricondurre l organizzazione h24. Si può così mantenere la ricchezza della diffusione degli studi medici e dei servizi territoriali ma eliminare la loro dispersione. Da qui la proposta di un Centro fisico. I punti fermi che la Cgil ha individuato per dare qualità e unitarietà al sistema, in tutto il Paese, sono, in sintesi: Centri socio sanitari aperti h 24 per 7 giorni su 7 nei distretti sanitari e in sedi pubbliche (Case della salute, poliambulatori, piccoli ospedali da riconvertire, ecc), con Assistenza medica ed infermieristica (almeno un medico di MG ed un infermiere sempre presenti) con capacità di primo soccorso per codici bianchi e verdi e capacità di gestione amministrativa dei bisogni assistenziali Coinvolgimento di tutti i professionisti del territorio e delle cure primarie: MMG PLS specialisti ambulatoriali, infermieri, ostetriche, psicologi, amministrativi, ecc. e l integrazione con gli operatori dei servizi sociali dei Comuni. I medici convenzionati non hanno più senso al di fuori dei servizi territoriali e viceversa Completa informatizzazione del sistema. Nessuna privatizzazione o appalto delle cure primarie, o di parti di esse, in qualunque forma I medici di base (MMG o PLS) devono assicurare la presenza a rotazione per garantire l apertura del Centro h 24; oltre ad operare nei loro studi durante il giorno e con le prestazioni domiciliari. Per le aggregazioni dei MMG e PLS privilegiare la costituzione delle Unità di Cure Primarie UCCP. IV

5 Le UCCP comprendono tutti i medici di medicina generale e tutti i pediatri di Libera Scelta, tutti i medici attualmente operanti a rapporto orario (servizio di Guardia medica, medicina dei servizi) nel territorio. Con ciò si procede verso la figura unica del medico di medicina generale, recuperando inoltre 12 mila medici impiegati per la guardia medica. Successivamente bisognerà intervenire sul numero massimo di assistiti per ciascun medico (portandolo a mille). Come dicevamo, oltre a realizzare una migliore assistenza, si può ottenere così un sistema che costa meno. Un territorio riformato, secondo questi principi, produce inevitabilmente una redistribuzione di competenze assistenziali anche con l ospedale. Ne deriva un ottimizzazione dell uso delle risorse. E sarebbe una risposta positiva anche all insostenibilità, economica ed assistenziale, di una componente inappropriata dell assistenza ospedaliera. Insomma, la riorganizzazione del territorio basata sull h24 può contribuire al rilancio e alla tenuta del Servizio Sanitario Nazionale, per noi irrinunciabile strumento a garanzia dei diritto alla salute e alle cure dei cittadini. LA STORIA DEL DISTRETTO SOCIO SANITARIO E LE PROSPETTIVE NEL NOSTRO TERRITORIO Quando furono creati i Distretti Socio Sanitari nella seconda metà degli anni 80 il Distretto sanitario n. 4 semplicemente non aveva una Sede. Fu allora che i sindacati dei pensionati iniziarono unitariamente la loro azione, appoggiata dalle lotte della gente, per avere, almeno, un qualche luogo fisico per il Distretto. In mancanza di meglio, allora, fu individuata una parte della Suola Renato Fucini nel centro di Favaro Veneto e, intanto, un qualche luogo visibile e fruibile fu acquisito. Ma il sindacato continuò, perché ben sapeva che, così come evidenziavano i cittadini, quella sede era del tutto insufficiente e inadeguata. Fu allora individuata un altra sede provvisoria, più congrua, nell ultimo piano della Casa di Riposo di Vicolo della Pineta a Carpenedo. Ma, pur migliorando, era evidente che collocazione non poteva ritenersi definitiva. Venne pensato all utilizzo di un terreno allora agricolo a ridosso de La Piazza a Favaro, con entrata dalla nuova Via Vallenari Bis. Un punto ben raggiungibile da Carpenedo con il nuovo servizio tramviario. Quarto d Altino e Marcon (e V

6 questo è sempre stato un leit motiv delle nostre rivendicazioni) mantenevano i loro presidi territoriali. Iniziammo un cammino irto di ostacoli: su questo cammino abbiamo sottoscritto ben 42 intese con le Municipalità, Comune di Venezia, Direzione del Distretto, Comitato del Distretto. Volta volta nasceva un nuovo problema: il finanziamento, i servizi, i piani urbanistici, gli accordi con la proprietà, ecc. e volta volta li abbiamo affrontati, discussi e spinto perché fossero superati. E, oggi, alla fine, la Sede del Distretto Socio Sanitario Nr. 4 è in fase di conclusione. Appena dopo la copertura del tetto abbiamo visitato come Sindacati dei Pensionati di questo territorio, il cantiere, guidati dal responsabile del progetto e dal Direttore del Distretto e abbiamo avuto assicurazioni sia del completamento dell opera nei tempi previsti sia dei servizi che sono confermati così come presentati negli incontri avuti con la popolazione. Abbiamo però concordato con il Comitato di Distretto del 5 maggio scorso che a settembre articoleremo con quella struttura incontri in tutti i segmenti del nostro territorio. E una cosa dovuta, perché tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la mobilitazione dei cittadini, cui si è affiancata una congrua direzione sindacale, il contributo e l impegno di tutti gli attori istituzionali, ma, ripetiamo, il fattore essenziale è stata la determinazione del popolo. Ma la nostra azione, come sindacato, non finisce con l apertura della Sede. Continueremo a vigilare perché i servizi siano efficaci, perché i presidi di Marcon e Quarto d Altino siano sempre più attivi. Intanto, come discusso e previsto, si sono ampliati gli spazi del Presidio di Marcon. In questi ultimi giorni, poi, si sta disquisendo sul fatto che la dimensione territoriale dei Distretti si dovrà ampliare e ciò comporterà diversi riferimenti dirigenziali. Noi osserveremo con attenzione il divenire dei fatti, sicuri che, comunque, la categoria sindacale competente a discutere gli assetti, le qualifiche, ecc. saprà affrontare il tema delle gerarchie interne. A noi, e su questo estremamente vigili, interessano i servizi resi nel territorio dalla sede e dai presidi territoriali di Marcon e Quarto d Altino. Pur avendo avuto le più ampie assicurazioni circa tutto ciò, si sappia che non tollereremo qualsivoglia diminuzione dei servizi né nella Sede, né nei presidi territoriali. Abbiamo però anche altri compiti. Come dicevamo nelle precedenti pagine abbiamo unitariamente aperto il confronto sulla Medicina di Gruppo, sull H24 (servizio sulle 24 ore) sulle Aggregazioni Funzionali Territoriali; nuovi traguardi e obiettivi da conquistare. Il Sindacato dei Pensionati del territorio è quindi già in campo, unitariamente, per rivendicare sempre più importanti e funzionali servizi alla popolazione. (g.r.) VI

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