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1 Da Italo Calvino Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte di scale, di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di Zinco sono ricoperti i tetti; ma so già che sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure Del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato le città invisibili Zaira

2 L altezza della ringhiera e il salto dell adultero che la scavalca all alba, l inclinazione della grondaia e l incedervi di un gatto che s infila nella stessa finestra.. Una descrizione di Zaira come è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. La città non dice il suo passato lo contiene come le linee d una mano, scritto negli spigoli delle vie nelle griglie delle Finestre, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli svirgole

3 2 Convegno di studi leggere scrive far di conto Roma 15 e 16 giugno 2009 Università la sapienza

4 Il lavoro psico-sociale nella scuola di fronte all emergenza Neuropsichiatria infantile Università degli studi di L Aquila Diana Maria Pia Biscaini pedagogista

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7 emergenza

8 conseguente ad un evento catastrofico

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11 Evento catastrofico Un evento si definisce catastrofico quando è caratterizzato da abnorme: Ampiezza Estemporaneità Imprevedibilità Incontrollabilità Danno per la collettività

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14 Evento catastrofico Vittime seguono un comportamento modello In 4 fasi Eroica Luna di miele Disillusione ristabilizzazione

15 Eroica

16 Luna di miele

17 Disillusione

18 ristabilizzazione

19 ristabilizzazione

20 ristabilizzazione

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22 Il rischio psicopatologico Disturbo da Stress Post-traumatico Disturbo Acuto da stress Altri disturbi d ansia Depressione Disturbi psicosomatici

23 Disturbo da stress post-traumatico Sintomi intrusivi: immagini, pensieri, sogni, flashback ricorrenti con sensazione di angoscia o reazioni somatiche Sintomi di evitamento: di tutti gli stimoli che ricordano il trauma Sintomi di eccitazione: stato di allerta costante, irrequietezza

24 Formazione / Prevenzione Conoscenza dei rischi Riconoscimento e consapevolezza della sofferenza psichica, delle situazioni di crisi, delle proprie reazioni Informazioni sulle reazioni da allarme e da stress Acquisizione di semplici procedure di rilassamento

25 Obiettivi formativi in relazione al target popolazione sensibilizzazione accreditamento dei bisogni e delle risorse Attori sociali rinforzo competenze sociali Volontari miglioramento competenze comunicative e di autocontrollo Professionisti acquisizione competenze per gestione di gruppi e aggrgati Operatori psicosociali specilizzazione per contesto di emergenza Referenti istituzionali sensibilizzazione al ruolo delle competenze psicosociali

26 Reazioni al trauma Fase di allarme Shock o disorganizzazione mentale Impatto emotivo Coping Accettazione e risoluzione Imparare a convivere

27 Coping Riadattamento alla nuova situazione attraverso ripresa delle attività quotidiane, comprensione di quanto è accaduto, strategie di coping costruttivo, autocura

28 Strategie di coping Proteggere Guidare Connettere Triage assistere

29 Accettazione e risoluzione Accettazione ed integrazione dell evento nella propria storia personale non posso controllare sempre tutto quello che accade intorno a me, ma posso esercitare un controllo sulla mia risposta sono sopravvissuto, per oggi sono al sicuro, e posso fare delle scelte sul mio futuro

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31 Imparare a convivere Rielaborazione della propria visione di sé, dell ambiente circostante e del mondo Senso di vulnerabilità

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33 Fattori protettivi Procedura comune Gruppo soccorritori Formazione costante Resilienza

34 Resilienza Capacità di esser flessibili di fronte allo stress per ritornare all equilibrio Impegno Controllo sfida

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36 Impegno Convinzione che una persona ed il proprio mondo sono importanti e significativi tanto da impegnarsi completamente nel proprio lavoro ( passione )

37 Esami in tenda

38 Controllo convinzione che se ci si impegna si può influire sulla maggior parte delle cose della nostra vita

39 Sfida Convinzione che la maggior parte delle cose che ci succedono, positive o negative, possono essere viste come un opportunità per crescere

40 Centro ludo-didattico e di monitoraggio del disagio nei minori vittime del terremoto Progetto Psicopedagogico Alla corte di Oz Intervento di ascolto e di supporto all identificazione attiva dei bisogni dei bambini e dei genitori accolti nelle tendopoli dell aquilano; percorso psicopegagogico per potenziare le competenze di resilienza e di auto-efficacia,.

41 Il mago di oz Forza propulsiva l inadeguatezza degli adulti davanti ad una catastrofe La loro inadeguatezza obbliga i bambini a crescere da soli

42 Il viaggio dal Kansas a Oz, da un mondo in cui gli adulti si rivelano incapaci di proteggerla ad un altro in cui tutti sono a misura di Dorotiy

43 La resilienza capacità di far fronte alle difficoltà, è un importante fattore protettivo ed è elevata nei bambini e negli adolescenti in relazione a vari fattori, quali: impegni regolari in attività (hobby, lavoro), attaccamento sicuro ad adulti significativi, ma anche indipendenza e possibilità di intervenire sulla propria vita, capacità di riconoscere modelli di comportamento positivi e di chiedere aiuto, capacità di socializzare con adulti e coetanei.

44 La vulnerabilità dei bambini è in stretta relazione all immaturità dell apparato mentale ed al contesto familiare e socio-culturale, per lo stretto legame di dipendenza dalla persone che si occupano dell accudimento. I bambini piccoli hanno minori capacità di prevedere, evitare, dare un senso o difendersi attivamente da esperienze di disastro e può essere drammatica la lontananza dai genitori. I bambini non verbalizzano il dolore o il disagio come gli adulti e il loro dolore può essere spesso mascherato. Possono invece esprimersi attraverso attività figurative e simboliche quali il disegno, il gioco, i racconti immaginari e tali modalità essere di per sé terapeutiche.

45 Spazio nido gestito in collaborazione con il Servizio Diritto allo Studio del Comune di L Aquila e volontari del settore accoglierà bambini da 1 a 4 anni, con il personale educativo dei nidi comunali. Gioco simbolico Verrà allestito un angolo in cui i bambini avranno l opportunità di svolgere vari tipi di giochi dal far finta che al gioco euristico al travestimento

46 Spazio scuola spazio in cui verranno proposte attività congrue con la fascia scolastica d appartenenza Anni 4 >>>7 Anni 7>>>11 Anni 11>> 18

47 Spazio grafo pittorico Verrà attrezzato un serpente di pannelli di legno sotto una pensilina per svolgere attività creative e artistiche liberamente e guidate da animatori. Spazio lettura Verrà attivato un angolo morbido e accogliente in cui sarà offerta l opportunità proposte letture ad alta voce e attivato un servizio biblioteca. Spazio psico-motorio Verrà allestito uno spazio per svolgere attività motorie e psicomotorie attrezzato per varie fasce di età

48 offerte Neuropsichiatria infantile ha ideato e realizzato il centro d ascolto per bambine e famiglie attivando i seguenti servizi.

49 Spazio genitori sportello di ascolto e dei percorsi gruppogenitori. Spazio insegnanti/educatrici sportello di ascolto per insegnanti ed educatori

50 PROGETTO D EMERGENZA PER GLI ASILI NIDO DEL COMUNE DELL AQUILA ALLA CORTE DI OZ OBIETTIVI Bambini Elaborazione delle emozioni di sofferenza legate all evento traumatico. Rilevazione dell identita dei bisogni. Supporto al senso di auto-efficacia. Attivazione di tutti i canali possibili atti a potenziare le competenze espressive. GENITORI Supporto alle competenze di gestione dell emotivita e di comportamenti problematici dei loro figli.

51 ATTIVITA Costituzione di un gruppo di auto aiuto di educatrici e operatori degli a.n. comunali per condividere emozioni e difficolta dei gruppi bambini che aderiranno alla nostra proposta. Attivazione di un momento di decompressione delle proprie emozioni e dei propri vissuti. GENITORI Istituzione di uno sportello di ascolto provvisto di postazione telefonica, per accogliere quesiti bisogni e problematiche. Attivazione di gruppi-genitori con incontri per sostenere le competenze

52 Le 4 difficoltà da superare Per efficaci azioni comunicative del rischio 1. L illusione di certezza Idea che sia possibile avere sicurezze 100% 2. L ignoranza del rischio Consapevolezza delle incertezze ma assenza sulla loro entità 3. La comunicazione scorretta del rischio consapevolezza dei rischi ma impossibilità di leggere le informazioni 4. Il pensiero annebbiato Chiara informazione sui rischi ma difficoltà a trarne conclusioni

53 Contributo Covelo Le 7 regole per un efficace comunicazione dei rischi 1. Accettare l dea che la comunità ha il diritto di partecipare alle decisioni sulla propria sicurezza 2. Programmare la comunicazione in modo attento valutandone gli effetti 3. Ascoltare ciò che le persone hanno da dire e quel che pensano 4. Essere onesti chiari e trasparenti riguardo ai contenuti comunicativi 5. Collaborare con altre fonti informative 6. Essere aperte alle esigenze dei media principali strumenti informativi 7. Parlare chiaro, senza tecnicismi rispettando il contesto culturale di appartenenza del pubblico

54

55 Riferimenti bibliografici Giannantonio M. ( a cura di), Psicotraumatologia e Psicologia dell Emergenza, Salerno, Ecomind L intervento psichiatrico e psicologico negli eventi catastrofici, 2003 Protezione Civile Regione Piemonte Young, B.H., Ford, J.D., Ruzek, J.I., Gusman, F.D. (2002). L assistenza psicologica nelle emergenze, Trento, Erickson Fernandez I., EMDR come metodo terapeutico evidence-based per il PTSD in Link, 2004, n. 5 pp Goleman D., L intelligenza emotiva, 1999, Milano, RCS

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57 debriefing Preparazione Presentazione Fase dei fatti Fase di reazione Fase dei sintomi Fase di insegnamento Disillusione Fase di rientro

58 defusing Stabilire contatto Compiere assessment Far emergere i fatti Indagare i pensieri Indagare gli stati d animo Sostenere indagare informare

59 Attività svolta nel mese di aprile e maggio dalla dott.sa Biscaini Diana Maria Pia Contatti con comune e referenti scuole per avviare un attività integrata Confronto di staff neuropsichiatria infantile per definire i punti fondamentali del progetto per l emergenza Reperimento, traduzione, fotocopie e distribuzione di materiale informativo sull emergenza Individuazione di un area adatta alla collocazione della struttura per la realizzazione di un centro di ascolto per famiglia bambini ed adolescenti Contatti con il COM 1 per l autorizzazione alla collocazione della struttura Ideazione e stesura della bozza di progetto alla corte di Oz condivisione e integrazione del progetto con prof. E. Sechi e Dr A. Marimpietri Attività di preparazione alla realizzazione del progetto: Preparazione di materiale cartaceo selezionato e assemblato per rispondere alle esigenze di informazione e di didattica ( schede per svolgere laboratori o percorsi espressivi, tecniche di rilassamento, e di osservazione per rilevare segnali di rischio). Materiale assemblato per 2 tipi di esigenze quelle delle educatrici e quelle degli insegnanti del primo e secondo ciclo di studi. con educatrici di asilo nido comunali Incontro per verificare problematiche e risorse del collettivo dei due asili Incontro collegiale con lo psicologo dell emergenza ricognizione delle esigenze relative ai bambini delle varie tendopoli distribuzione delle risorse umane nei campi con maggior numero di bambini contatti con i referenti dei campi in cui attivare lo spazio nido dislocazione con del gruppo educatrici in quattro postazioni nido incontri settimanali col funzionari del comune settore diritto allo studio organizzazione attività di sostegno psicologico in piccoli gruppi con psicologo volontario, come da progetto. (4 incontri) attività di supporto pedagogico in piccolo gruppo microformazione per attività focalizzate e adeguate alle necessità dei vari gruppi bambini ( 9 incontri) organizzazione e definizione di un calendario di incontri con i genitori dei campi con lo spazio nido. incontro con genitori campo di Filetto incontro con gruppo genitori campo Italtel 1 incontro con genitori campo Globo incontri con genitori sulla costa 3 con 15 genitori con gruppo insegnanti I e II ciclo incontro per costituire un gruppo con insegnanti referenti di più circoli didattici e con docenti di tutti livelli di scuola contatti con i dirigenti scolastici per illustrare la proposta e raccoglier l adesione al progetto alla corte di Oz incontri di confronto, potenziamento e gestione delle risorse umane ( 7 incontri) organizzazione di incontri con genitori incontro con genitori scuola elementare Amiternum campo misericordia

60 Reazione di panico Comportamento irrazionale della folla, che si verifica quando ogni persona si convince che il suo comportamento immediato può garantirgli la sopravvivenza a scapito di quella degli altri (scialuppe di salvataggio, uscite di sicurezza )

61 Quando si verifica la reazione di panico: Ansietà diffusa precedente il disastro Mancanza di un informazione autorevole Veloce e progressiva chiusura delle vie di uscita Verificarsi di un fattore di precipitazione

62 Dissociazione Stato alterato di coscienza che crea discontinuità o lacune nella memoria (amnesie post-traumatiche) L individuo funziona con sistemi più arcaici (sistema limbico, cervello rettiliano) Protettiva

63

64 Sensazione soggettiva di instabilità, testa vuota e leggera Distacco emozionale Riduzione consapevolezza dell ambiente Derealizzazione, depersonalizzazione Amnesie dissociative

65 Fase di allarme Reazioni emotive: A. Allarme B. Paura C. Angoscia D. Panico E. Dissociazione

66 Reazioni al trauma Fase di allarme Shock o disorganizzazione mentale Impatto emotivo Coping Accettazione e risoluzione Imparare a convivere

67 Consapevolezza corporea di base Focalizzazione sul presente Appoggiarsi a piedi e gambe Ricontrollare consapevolezza corporea

68 PTSD I momenti terrificanti del trauma diventano ricordi incastonati nei circuiti del cervello emozionale (amigdala). Il cervello rimane così pronto a far scattare l allarme al minimo indizio dell imminente ripresentarsi dell evento

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