IL SISTEMA PMI DEL PICENO

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1 BOZZA PER DISCUSSIONE KPMG ADVISORY IL SISTEMA PMI DEL PICENO Ascoli, 30 settembre KPMG Advisory S.p.A., an Italian member firm of KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 1

2 Contesto di riferimento per il sistema imprenditoriale Scenario nuovo assetto territoriale Nell ultimo semestre, con l acuirsi della tendenza negativa nella produzione di alcune grandi aziende multinazionali (Marollo, Foodinvest, etc ) si è confermato un andamento negativo nell industria ascolana avviatosi nel 2007 con la smobilitazione di alcune importanti aziende industriali tra le quali la Cartiera Ahlstrom di Ascoli Piceno (ex Mondadori), la Sgl Carbon di Ascoli Piceno (ex Elettrocarbonium) e lo zuccherificio Sadam di Fermo. A ciò si aggiungono le persistenti difficoltà del comparto agroindustriale dell area di San Benedetto (appunto la crisi della Foodinvest di Porto D Ascoli e della Marollo di Rotella del Gruppo Malavolta) e lo smantellamento del polo del caldo con la chiusura di imprese del termomeccanico (gruppo Biasi di Verona). Nel nuovo assetto provinciale (non tenendo quindi conto delle attività produttive ricadenti nel territorio della Provincia di Fermo): Le imprese agricole sono tuttora il 51%* e rappresentano oggi il 20% del totale imprese registrate. Il manifatturiero rappresenta oggi il 12,5% del totale imprese: sostanzialmente l unica perdita è quella del polo del calzaturiero, in quanto gli altri comparti rimangono ancora ben rappresentati (più del 50% delle imprese restano in questo territorio: es. agroalimentare, tessile, meccanica e chimica). Inoltre, restano nel Piceno, in modo consistente, l offerta turistica (60%), i servizi alle imprese ed alle persone (in media il 61%) e le costruzioni (56%). Sono 34 le aziende artigiane ogni 1000 abitanti, contro una media nazionale di 25, a conferma della propensione a fare impresa (sebbene piccola e di minore complessità organizzativa) residenti 33 Comuni Imprese attive In particolare si sta assistendo ad un processo di progressiva delocalizzazione delle produzioni delle principali multinazionali presenti, successiva alla cessazione degli aiuti statali di stimolo all insediamento insediamento. Considerata non sostenibile una politica di ulteriore incentivo economico e nell attesa di capire appieno i veri confini della crisi internazionale della domanda e del credito, il territorio piceno deve tentare un proprio riposizionamento ed individuare le più adeguate leve dello sviluppo. *Dato Camera di Commercio di A.P KPMG Advisory S.p.A., an Italian member firm of KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 2

3 Il sistema delle PMI del Piceno Il profilo delle PMI del Piceno nel 2009 Nel nuovo territorio piceno 2 imprese su 3 sono individuali e la statistica è quasi costante da circa 10 anni. Il territorio piceno si caratterizza per una forte propensione all individualismo ed all imprenditoria ed una bassa propensione all associazionismo, fatta eccezione del comparto agricolo. Questo si riflette in una quasi assenza di consorzi (pochi consorzi export, molti agrari) ed una propensione naturale alle attività economiche di minore complessità organizzativa (artigianato). L importanza del sistema delle micro-imprese è fondamentale per l economia del Piceno, considerando che in media, secondo la nuova consistenza comunale, quasi 1 famiglia su 3 gestisce una piccola o micro impresa. Nel nuovo territorio provinciale: sono attive circa imprese (Camera di Commercio di AP ), maggiore concentrazione nei comuni di San Benedetto del Tronto, Offida, Grottammare, Monteprandone e chiaramente Ascoli; la Valle del Tronto presenta una delle maggiori concentrazioni di imprese insieme al territorio costiero intorno all area di San Benedetto. circa ¼ di imprese sono agricole, ¼ di imprese sono nel commercio, un 15% nelle costruzioni, un 12% nelle attività manufatturiere (quasi tutte a carattere artigianale), 10% nelle attività di intermediazione, informatica e ricerca. Le imprese del turismo in senso stretto valgono oggi solo il 5% del totale, ma producono più del 50% del valore aggiunto totale in provincia. 34 aziende artigiane ogni abitanti (la media italiana è di 25). Stando ai dati ISTAT, sono presenti nella nuova provincia 3 principali concentrazioni produttive (quella del tessile abbigliamento di Ascoli, quella del cuoio e delle pelli di Offida e quella agroindustriale di San Benedetto del Tronto) TASSO DI CRESCITA NUOVE PMI MARCHE ,4% 0,8% 0,7% 0,4% 0,7% 1,1% 1,2% 0,6% 0,1% 0,0% TASSO DI CRESCITA NUOVE PMI PROV. ASCOLI PICENO ,4% 1,2% 0,5% 0,5% 1,2% 1,3% 1,1% 0,7% 0,2% I sem imprese (Ascoli + Fermo) hanno cessato l attività (saldo netto) 2009 KPMG Advisory S.p.A., an Italian member firm of KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 3

4 4 focus per il sistema PMI Il profilo delle PMI del Piceno nel 2009 Lo studio si è focalizzato su 4 principali settori rappresentativi dell economia picena nell assetto attuale della nuova Provincia. Non sono quindi rappresentati tutti i settori (neppure si è scelta la logica dei SLL, ad oggi riconducibili ai 4 di Offida, Ascoli, San Benedetto e Comunanaza), ma quelli su i quali le eventuali strategie di rilancio possono avere con maggiore probabilità un impatto significativo sul sistema economico locale. A5 PMI del AGROALIMENTARE ED ITTICO aziende agricole e la maggiore produzione di vini a livello regionale A San Benedetto conta 2 principali filiere (Ittico e Conserverie) con 120 aziende all attivo PMI del TURISMO Conta circa 1100 PMI (nessuna grande struttura) ed è il primo comparto del terziario (escluso il commercio), possibile nuovo asse dello sviluppo economico diffuso del territorio PMI delle MANIFATTURE Dopo lo scorporo del Fermano le specializzazioni restano sulla conserveriia del pesce e dell agroalimentare e Concentrazioni minori sulla lavorazione delle pelli, del metallo e l indotto dellindustria della Valle del Tronto PMI dei SERVIZI (non turismo) Il terziario avanzato è ancora poco sviluppato e concentrato intorno al capoluogo Alcuni spazi di crescita possono essere individuati nell integrazione della filiera agroalimentare e nel comparto ittico CARATTERISTICHE GENERALI SITUAZIONE COMPETITIVA MODELLI DI RIFERIMENTO Il contributo dell industria all economia locale è invece approfondito attraverso una sintetica analisi della presenza delle multinazionali sul territorio Piceno, in coda ai 4 comparti KPMG Advisory S.p.A., an Italian member firm of KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 4

5 Diapositiva 4 A5 errore di battitura. Conserveria. Dell'industria. Alessia; 15/11/2009

6 Le PMI del comparto agroalimentare-ittico: caratteristiche generali Comparti e peculiarità AGRO-ITTICO-INDUSTRIALE Agroalimentare/ittico: oggi il comparto è strutturato intorno a circa aziende agricole (Unioncamere, Movimprese), generalmente di piccole dimensioni. Le principali specializzazioni produttive sono 3: ittico, vitivinicolo, ortofrutticolo. Quasi la metà della produzione vinicola regionale e alcune etichette hanno raggiunto la notorietà sul mercato internazionale; sono presenti ben 4 D.O.C. (Passerina, Pecorino, Rosso Piceno, Falerio); il Piceno detiene il primato regionale nelle produzioni Igt (61,4%) e dei vini da tavola (75,4%). Fra le produzioni dell agroalimentare e l ittico di San Benedetto (distretto agroindustriale di S.B. del T.) si riscontrano alcune interdipendenze settoriali: attività primarie (agricoltura e pesca) attività di trasformazione (industria alimentare) attività terziarie (magazzini e frigoriferi); Il ruolo svolto dai numerosi consorzi,in questo comparto, riguarda: aggregazione delle imprese del settore, salvaguardia delle produzioni tipiche locali, risparmio nei costi di produzione, progettualità e massa critica per le leve promozionali, gestione comune di servizi utili ad accrescere la competitività Produzioni tipiche 115 produzioni con marchi registrati Filiere agroalimentari Ittico Vitivinicolo Ortofrutticolo Conserveria Trasformazioni Aziende del comparto agricole (di cui c.a 700 industriali) 120 circa ittiche 70 frantoi e circa 30 cantine Conunpatrimoniodicirca 115 produzioni tipiche registrate (Cam.Com Ascoli) il comparto agroalimentare rappresenta un importante asset per la costruzione di strategie di sviluppo economico. Circa 120 aziende appartengono alla filiera della pesca di San Benedetto del Tronto ed all industria conserviera collegata. Il mercato ittico è insieme a Mazzara del Vallo e Chioggia uno dei più importanti d Italia per volumi all ingrosso. Il sistema pesca oggi soddisfa appena la domanda di pesce fresco da parte dell'industria e della ristorazione. In riferimento alla trasformazione industriale i rapporti di mercato con la grande distribuzione sono deboli e ciò è aggravato dalla scarsa diversificazione dei canali di vendita. Oltre 1/3 (2006) del pesce è venduto dalla GDO (nord Italia e dettaglio) ed una parte importante del mercato nazionale del pesce fresco e surgelato è localizzata nel Distretto. Questa filiera subisce una forte concorrenza da parte dei minori prezzi dei prodotti provenienti dai paesi esteri ed il pesce surgelato destinato alla trasformazione è sempre più di importazione*. *Agri Regioni Europa KPMG Advisory S.p.A., an Italian member firm of KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 5

7 Le PMI del comparto turistico: caratteristiche generali Comparti e peculiarità TURISMO Turismo: il comparto turistico ti provinciale i vede una forte concentrazione dei flussi lungo il versante costiero (rappresentato, t dopo lo scorporo con la Provincia di Fermo, da 13 comuni): presenze pari a circa 5,5 milioni di turisti (pari al 41% del totale regionale, considerata anche l area costiera ora interna alla prov. di Fermo) una permanenza media decisamente elevata pari a 9,4 giorni. una forte concentrazione dei flussi nella stagione e monodimensionale (92% delle presenze in zona costiera) bacino di utenza principalmente di prossimità e concentrato in strutture extra-alberghiere*. Le imprese coinvolte nel comparto sono nel 2009 circa 1120, pari al 5% del complesso. Il settore racchiude probabilmente le più importanti potenzialità di sviluppo per il territorio, sia secondo l opinione degli imprenditori locali (7 Giornata dell Economia, 2009), sia considerando le risorse in gioco e le buone performance degli ultimi 3 anni. E importante considerare che il primo prodotto turistico (e quello che maggiormente ha trainato l economia del turismo locale) è il balneare classico e che lo stesso è ora meno significativo a causa di numerose destinazioni costiere escluse dalla nuova Provincia (che passa da c.a 55km di costa agli attuali 16km). *dati Università di Camerino 2008 ed Osservatorio Turistico Regione Marche 2009 KPMG Advisory S.p.A., an Italian member firm of KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 6

8 Le PMI delle manifatture: caratteristiche generali Comparti e peculiarità MANIFATTURE Il comparto manifatturiero i ha maggiormente risentito degli effetti della crisi i internazionale i nei primi i 6 mesi del A fine 2007 contava circa aziende. Oggi ne conta 2.660, considerati i nuovi confini, soprattutto nella produzione meccanica, nella trasformazione della filiera agroalimentare, nel legno/mobile e poche restanti nelle calzature. Il sistema manifatturiero piceno presenta oggi in sintesi 3 principali specializzazioni: 1. pelle ( Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari ) ha visto diminuita la propria dimensione e rilevanza per il sistema economico territoriale a seguito dello scorporo del fermano. Oggi conta un numero ristretto di aziende che, in una visione provinciale, possono difficilmente essere assurte a distretto. 2. trasformazione dei prodotti ittici ed ortofrutticoli di San Benedetto del Tronto compresa l economia ittica e l indotto che da essa dipende (catena del freddo, trasporti refrigerati, produzione di cavi, funi, servizi), per un complessivo di poco meno di imprese** 3. indotto della grande industria ( Produzioni in metallo e Apparecchi meccanici, Installazione e riparazione ) delle multinazionali e delle grandi aziende della vallata del Tronto (fra cui Foodinvest, Barilla, Manuli, Prysmian, ) quest ultimo, che interessa il sud della provincia, oramai da marzo del 2009 è caratterizzato da una forte riduzione della produzione. Importante è anche il peso del comparto chimica, gomma e plastica, che insieme all ex sistema moda maggiormente contribuisce all export Piceno (49,2% del totale export provinciale nel 2007). Nel territorio del Sud Ascolano sono inoltre presenti piccole concentrazioni di produttori di mobili e semilavorati per l industria del mobile. Comparto di interesse è quello delle manifatture legate al diporto nautico ed alla cantieristica in generale, che oltre al polo di San Benedetto interessa anche il comparto delle produzioni tecnologiche e del mobilio di Centobuchi. In generale, prima dello scorporo della Provincia, la maggiorparte delle circa 7000 imprese del comparto erano localizzate nel nord del Piceno: oggi fraascoli e San Benedetto sono SISTEMA ATTIVITA' MANIFATTURIERE (2007)* TOTALE ASCOLI SAN BENEDETTO IMPRESE ,5% 8,8% PER UN TOT. ADDETTI ,3% 4,9% DI CUI ARTIGIANE ,8% 6,4% MEDIA ADDETTI PER U.L. 3,8 5,5 2,1 *Camera di Commercio di AP, dato che include molte aziende del novero dell agroindustriale, **Fonte: Stock view 2008 concentrate circa il 16% della consistenza del 2007 ed il 43% dell attuale. La dimensione media dimostra che si tratta di aziende molto piccole nell area dell agroalimentare di San Benedetto e mediamente più grandi nell ascolano. La maggior parte delle aziende aveva ed ha carattere artigianale (produzioni non di serie e non del tutto automatizzate) 2009 KPMG Advisory S.p.A., an Italian member firm of KPMG International, a Swiss cooperative. All rights reserved. Printed in Italy. 7

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