RISCHIO ELETTRICO SICUREZZA DEGLI IMPIANTI E INSTALLAZIONI ELETTRICHE LAVORI SU IMPIANTI ELETTRICI PARTE SECONDA LAVORI ELETTRCI

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1 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 1/65 RISCHIO ELETTRICO SICUREZZA DEGLI IMPIANTI E INSTALLAZIONI ELETTRICHE LAVORI SU IMPIANTI ELETTRICI PARTE SECONDA LAVORI ELETTRCI Definizione e tipologie di lavoro elettrico CEI EN (CEI 11-48) art "Lavori su, con od in prossimità di un impianto elettrico quali prove e misure, sostituzioni, modifiche, ampliamenti, montaggi, ispezioni e riparazioni" CEI art "Lavoro su impianti elettrici con accesso alle parti attive e conseguente rischio di folgorazione o arco elettrico" Una parte attiva è una parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario In occasione dei lavori, la parte attiva può essere: a) in tensione; b) fuori tensione e priva di carica (ad esempio: eventuali condensatori devono essere scarichi). In entrambi i casi si devono prendere precauzioni ai fini della sicurezza: a) se la parte attiva rimane in tensione è necessario isolare la persona ed attuare provvedimenti per evitare un arco elettrico; b) se la parte attiva viene messa fuori tensione, occorre garantire che sia e rimanga effettivamente fuori tensione.

2 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 2/65 Intervenire su parti attive, significa che: l'operatore è in contatto, diretto o tramite un oggetto (conduttore o isolante), con le parti attive e/o l'operatore, anche se non è in contatto, si avvicina alle parti attive in modo che possa innescarsi una scarica e/o l'operatore, pur se l'intervento non richiede di toccare parti attive o avvicinarsi ad esse in modo che possa innescarsi un arco, potrebbe entrare accidentalmente in contatto (o a distanza pericolosa) con le parti attive. La distanza alla quale può avvenire una scarica in aria (distanza elettrica, CEI art ) aumenta con la tensione. In bassa tensione è di pochi millimetri. Non basta però tenersi a questa distanza: a seguito di un movimento accidentale (non volontario) l'operatore potrebbe toccare le parti attive con una parte del corpo o per mezzo di oggetti. Alla distanza elettrica va quindi sommata una ulteriore distanza (componente ergonomica, CEI art ) La somma della distanza elettrica e della componente ergonomica si chiama D L (minima distanza di lavoro, CEI art ). Il pedice "L" sta per "Live", cioè "in tensione". La stessa distanza si può chiamare anche d g (distanza di guardia, CEI art e CEI V1 art ). In bassa tensione si assume D L (o d g ) = 15 cm (CEI art CEI V1 tabella A1). La zona circostante una parte attiva, entro la distanza D L (o d g ), prende il nome di zona di guardia. Quando un operatore entra nella zona di guardia con una parte del corpo oppure con un oggetto isolato o conduttore, si è in presenza di un lavoro elettrico definito lavoro elettrico a contatto. Non rientra in questa categoria il lavoro elettrico a distanza: in esso l'operatore entra nella zona di guardia con un asta isolante, ma rimane col corpo completamente al di fuori della zona prossima, descritta nel seguito.

3 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 3/65 Anche se l'operatore rimane fuori dalla zona di guardia, può però occasionalmente toccare parti attive, in funzione della distanza a cui si trova dalle parti attive, dal tipo di operazione che deve compiere e dalle dimensioni degli aggetti che deve manovrare. Solo quando l'operatore si trova oltre una certa distanza (superiore a D L ) si può ritenere sufficientemente al sicuro. Questa distanza è denominata D V (il pedice "V" sta per Vicinity zone, zona prossima). In bassa tensione si assume D V = 65 cm (CEI V1 tabella A1). La zona circostante una parte attiva, oltre la zona di guardia e fino alla distanza D V, prende il nome di zona prossima. Se per effettuare un lavoro l'operatore deve entrare con una parte del corpo o con un oggetto nella zona prossima, si è in presenza di un lavoro elettrico in prossimità.

4 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 4/65 Mediante l'interposizione di schermi isolanti, o metallici collegati a terra, si può ridurre la zona prossima.

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9 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 9/65 Al limite, tutti i lavori potrebbero essere "lavori elettrici", non necessariamente solo quelli sugli impianti elettrici. Se un operatore deve entrare nella zona prossima, poco importa che esegua un lavoro "da elettricista" o di altra natura: si devono comunque prendere provvedimenti per la sua sicurezza. Per i lavori edili e similari, si devono tuttavia utilizzare criteri diversi dai lavori elettrici classici (CEI art ). In questi casi, infatti, le distanze dalle parti in tensione vanno adeguatamente maggiorate rispetto a D V, perché gli addetti non sono addestrati dal punto di vista elettrico e inoltre possono manovrare oggetti di notevoli dimensioni. La noma non dice di quanto aumentare D V, e precisa esplicitamente che non fornisce raccomandazioni per tali distanze a causa delle ampie variazioni possibili per questi lavori. Eseguire pertanto una valutazione nel caso specifico a cura dei responsabili. Il DPR 164/56 richiede nei cantieri edili una distanza minima di 5 m dalle linee elettriche aeree esterne (qualunque sia la tensione). Se i lavori edili e similari devono essere svolti ad una distanza inferiore alla D V maggiorata, le parti attive devono essere messe fuori tensione ed in sicurezza (a meno di non installare opportuni schermi, riducendo così la zona prossima). Resta inteso che il sezionamento e la messa in sicurezza delle parti attive devono essere eseguiti da personale addestrato. Il responsabile dell'impianto elettrico (o persona addestrata da lui delegata) deve sezionare e mettere in sicurezza la linea e consegnare al responsabile dei lavori un benestare scritto (notifica).

10 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 10/65 CRITERI DI SICUREZZA PER L'ESECUZIONE DI LAVORI ELETTRICI Si riportano di seguito i criteri di sicurezza "di base" relativi ai vari tipi di lavoro elettrico, che saranno poi approfonditi nel seguito. ESISTONO QUATTRO (*) TIPI DI LAVORO ELETTRICO: Lavoro elettrico fuori tensione (a contatto o in prossimità) Lavoro elettrico sotto tensione a contatto Lavoro elettrico sotto tensione a distanza Lavoro elettrico in prossimità Note: I lavori elettrici sotto tensione su impianti ad alta tensione non sono sempre ammessi dal D.P.R. 547/55 (fatte salve le successive deroghe, i lavori in prossimità, manovre di interruttori e simili con fioretti). La manovra di un sezionatore con un fioretto non è considerato un lavoro sotto tensione dal DLgs 442/90. I lavori in prossimità sono previsti da CEI ma non da CEI Nell'ambito di uno stesso lavoro possono coesistere più tipi di lavoro elettrico. (*) CEI prevede un ulteriore tipo di lavoro sotto tensione, quello "a potenziale", che trovando impiego pratico solo su linee aeree e richiedendo speciali mezzi, addestramento e autorizzazioni, viene qui completamente tralasciato. LAVORO ELETTRICO FUORI TENSIONE. La sicurezza è basata sostanzialmente nel mettere fuori tensione e in sicurezza le parti attive coinvolte nel lavoro elettrico, cioè: - sezionare le parti attive - adottare cautele contro la richiusura intempestiva del dispositivo di sezionamento - verificare l'assenza di tensione - collegare a terra e in cortocircuito le parti attive sezionate (il collegamento a terra e in cortocircuito è necessario solo in alcuni casi in bassa tensione, sempre in media e alta tensione).

11 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 11/65 LAVORO ELETTRICO SOTTO TENSIONE A CONTATTO La persona, per eseguire il lavoro, entra nella zona di guardia. Deve pertanto: - essere isolata dalle parti in tensione; - protetta contro gli effetti di un eventuale arco elettrico L'isolamento può essere inserito: - tra le parti in tensione e la persona (guanti e attrezzi isolanti) - tra la persona e la terra (tappeti, pedane, scarpe isolanti). Tale misura è efficacie solo nei confronti di un contatto unipolare. La protezione contro l'arco elettrico è sostanzialmente basata su: - misure atte a prevenire cortocircuiti (attrezzi isolanti o con parti metalliche di modeste dimensioni, schermi isolanti tra parti a potenziale diverso, vedi CEI art ) - DPI (dispositivi di protezione individuali), quali: elmetto isolante, visiera, idoneo vestiario che non lasci scoperte parti del tronco e degli arti. LAVORO ELETTRICO SOTTO TENSIONE A DISTANZA La sicurezza nei lavori elettrici sotto tensione a distanza si basa sull'uso di aste isolanti, manovrate da un operatore che deve rimanere al di fuori della zona prossima, indossare guanti isolanti, elmetto con visiera oppure occhiali. LAVORO ELETTRICO IN PROSSIMITA' La sicurezza dei lavori elettrici in prossimità si ottiene: - controllando che l'operatore non entri con una parte del corpo, o con un attrezzo, nella zona di guardia, pur trovandosi in zona prossima (distanza con sorveglianza), o/e - impedendo il contatto con le parti attive, tramite l'interposizione di una barriera

12 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 12/65 Nell'ambito di uno stesso lavoro possono ricorrere contemporaneamente più tipi di lavori elettrici, come nell'esempio di seguito riportato. Sono da preferire i lavori fuori tensione. I lavori sotto tensione vanno effettuati solo dopo aver verificato che non è ragionevole mettere fuori tensione le parti attive coinvolte.

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14 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 14/65 LAVORI ELETTRICI FUORI TENSIONE SU IMPIANTI IN BASSA TENSIONE In bassa tensione, prima di iniziare un lavoro elettrico fuori tensione si devono effettuare le seguenti operazioni (CEI art / CEI art. 6.2). 1 - Determinare la zona di lavoro (o d'azione), cioè lo spazio dove è prevedibile che l'operatore entri con parti del corpo o con attrezzi, tenuto conto delle operazioni che deve compiere e delle posizioni che può assumere nel corso dei lavori. 2 - Aprire i dispositivi di sezionamento di tutte le fonti di energia che alimentano le parti attive (prive di adeguata protezione contro i contatti diretti) poste: - dentro la zona di lavoro, - a distanza inferiore a D V = 65 cm dal limite della zona di lavoro (se tali parti attive non sono messe fuori tensione ma vengono schermate, o se l'operatore si tiene a debita distanza da esse, si configura un lavoro elettrico in prossimità). 3 - Prendere provvedimenti per evitare richiusure intempestive dei dispositivi di sezionamento 4 - Verificare l'assenza di tensione su tutti i poli con uno strumento idoneo, ad esempio un voltmetro o un rivelatore di tensione, sul posto di lavoro o il più vicino possibile 5 - Mettere a terra e in cortocircuito le parti sezionate (quando richiesto, vedi oltre) METTERE FUORI TENSIONE E IN SICUREZZA LE PARTI ATTIVE VUOI DIRE ESEGUIRE QUANTO INDICATO NEI CINQUE PUNTI SOPRA RIPORTATI. L'autorizzazione ad iniziare il lavoro deve essere data agli operatori solo dal preposto ai lavori, dopo aver attuato le misure di sicurezza sopra descritte. Il preposto ai lavori deve in ogni caso ricevere l'autorizzazione ad eseguire i lavori dal responsabile dell'impianto. Può essere anche quest'ultimo (o persona da lui delegata) a mettere fuori tensione e in sicurezza le parti attive. Specie per lavori complessi, la preparazione del lavoro deve essere fatta per iscritto; in pratica va predisposto un piano di lavoro, come ad esempio quello riportato più avanti. È consigliabile che il piano di lavoro sia redatto dal responsabile dell'impianto, il quale è pratico dell'impianto stesso, in collaborazione con il preposto ai lavori, che conosce la natura del lavoro e le modalità operative di esecuzione. In assenza del responsabile dell'impianto, in genere il preposto ai lavori assume anche le sue funzioni. Nei lavori elettrici fuori tensione non è necessario indossare guanti isolanti e visiera, né utilizzare attrezzi isolati. Vanno comunque indossati i DPI necessari per tutti i rischi non elettrici (ad esempio quelli previsti per le condizioni ambientali e per eventuali lavori in quota). Individuazione della zona di lavoro

15 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 15/65 Occorre individuare con certezza la parte dell'impianto oggetto dei lavori (CEI art ) e lo spazio in cui l'operatore deve muoversi, tenuto conto degli attrezzi che utilizza e dello spazio necessario per eseguire il lavoro (zona di lavoro o d'azione). Ad esempio, se occorre intervenire sulla morsettiera di una cassetta di derivazione, la zona di lavoro comprende lo spazio anteriore e laterale alla cassetta stessa, necessario all'operatore per muoversi.

16 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 16/65 Tutte le parti attive (non adeguatamente protette contro i contatti diretti) distanti meno di 65 cm dal perimetro della zona di lavoro, vanno sezionate e messe in sicurezza. Se alcune parti attive che interferiscono con la zona di lavoro sono messe fuori tensione e in sicurezza, mentre altre parti in tensione sono protette con barriere, si ha contemporaneamente un "lavoro elettrico fuori tensione" nei confronti delle parti attive messe fuori tensione e in sicurezza e un "lavoro elettrico in prossimità" nei confronti delle pani in tensione protette con barriere. Negli impianti più complessi può esserci una persona incaricata delle manovre (ad esempio il responsabile dell'impianto o persona da lui incaricata), la quale deve ovviamente avere una copia del piano di lavoro e informare (notifica) il preposto ai lavori delle avvenute manovre e messa in sicurezza dell'impianto.

17 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 17/65 Sezionamento delle parti attive Per sezionare un circuito in bassa tensione, si utilizzano dispositivi che spesso svolgono anche funzioni di protezione e di manovra; raramente si ricorre a un sezionatore. Occorre comunque accertarsi che i suddetti dispositivi svolgano la funzione di sezionamento e preoccuparsi del sezionamento del neutro ove necessario. Per la manovra di eventuali sezionatori a vuoto occorre prima staccare il carico. Per quanto riguarda il sezionamento in generale si rimanda a quanto esposto nella prima parte del corso. Provvedimenti per evitare richiusure intempestive Per evitare la richiusura intempestiva di un dispositivo di sezionamento, che non sia sotto il controllo di chi effettua i lavori, occorre chiudere a chiave: il dispositivo di sezionamento nella posizione di aperto con apposito lucchetto, oppure il quadro nel quale è installato il dispositivo di sezionamento, oppure il locale in cui è installato il dispositivo di sezionamento. Sul dispositivo di sezionamento, una volta aperto, va affisso il cartello "Lavori in corso non effettuare manovre". Se è presente una sorgente di alimentazione esterna per l'azionamento dell'apparecchio di manovra, tale sorgente deve essere disattivata.

18 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 18/65

19 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 19/65 Verifica dell'assenza di tensione Prima di eseguire i lavori elettrici deve essere verificata l'assenza di tensione (CEI art / CEI art ) con un idoneo strumento (un voltmetro o un rivelatore di tensione, che devono essere provati immediatamente prima dell'uso e preferibilmente dopo l'uso, CEI art ) su tutti i poli dei circuiti sezionati, neutro compreso. La norma CEI EN "Lavori sotto tensione - Rivelatori di tensione - Parte 3 - Rivelatori bipolari a bassa tensione" detta le caratteristiche per i rivelatori di tensione. La norma CEI 11-48, all'articolo 6.3 recita: "... Le prescrizioni di cui al punto 6.3 (lavori sotto tensione, n.d.r.) possono non essere applicate ad attività quali la rilevazione di tensione e l'applicazione di dispositivi di messa a terra e in cortocircuito, ecc..." Secondo la norma CEI 11-48, la verifica dell'assenza di tensione può quindi non essere considerata un lavoro elettrico sotto tensione. Anche se non si adottano tutti i provvedimenti per i lavori sotto tensione, è evidente che occorre prendere cautele almeno per evitare contatti con parti in tensione e per evitare cortocircuiti. Quanto sopra vale nei confronti delle parti sezionate. Se, però, per verificare l'assenza di tensione l'operatore deve accedere vicino ad altre parti in tensione, si configura un lavoro elettrico sotto tensione a contatto o un lavoro elettrico in prossimità, a seconda che l'operatore entri rispettivamente nella zona di guardia o nella zona prossima delle parti in tensione. La verifica va eseguita nella zona interessata dai lavori o comunque nel punto accessibile più vicino. In mancanza di un punto accessibile, per verificare l'assenza di tensione sui singoli conduttori del cavo, si possono utilizzare appositi morsetti a perforazione, muniti di tappo di protezione, rimosso il quale si effettua prima la verifica di assenza di tensione e successivamente, se necessario, con spinotti ad espansione si applica il dispositivo di messa a terra e in cortocircuito. In questi casi, fino alla avvenuta verifica della mancanza di tensione, il lavoro va svolto applicando la metodologia dei lavori in tensione (CEI 11-27, nota ad art ).

20 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 20/65 Messa a terra e in cortocircuito Negli impianti in bassa tensione la messa a terra e in cortocircuito è richiesta quando (CEI art / CEI art ): c'è il pericolo di tensioni indotte o dovute a contatto con altri circuiti, dovute a cause atmosferiche o al parallelismo o intersezione con altre linee (ad esempio, lavori su linee elettriche esterne); vi sono incertezze sul sezionamento di tutti i possibili punti di alimentazione, ad esempio per la presenza di un gruppo elettrogeno o UPS, o sull'efficacia delle misure adottate per evitare richiusure intempestive dei dispositivi di sezionamento. Secondo la norma CEI (vedi articolo 6.3 in precedenza riportato), la messa a terra ed in cortocircuito può non essere considerata un lavoro elettrico sotto tensione. Vanno comunque adottate le opportune cautele. Tra l'altro, utilizzando dispositivi mobili, va sempre realizzata per prima la connessione a terra, poi quella ai conduttori attivi (utilizzando un fioretto isolato). Rimessa in tensione al termine del lavoro Quando il lavoro è stato completato, gli attrezzi, le apparecchiature ed i dispositivi utilizzati durante le varie fasi del lavoro devono essere rimossi (CEI art ). Gli operatori devono essere allontanati dal posto di lavoro ed avvisati che le parti attive su cui si è operato vanno considerate dal quel momento in tensione (CEI art ). Se le manovre di rimessa in tensione devono essere fatte dal responsabile dell'impianto o comunque da altra persona diversa dal preposto ai lavori, quest'ultimo deve comunicare la possibilità di ridare tensione mediante notifica.

21 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 21/65 Esempio di lavoro elettrico fuori tensione (bassa tensione) Tipologia di lavoro: Sostituzione di un interruttore automatico quadripolare in un quadro BT; Il quadro modulare metallico è senza interruttore generale ed è alimentato da un'unica linea. Tipo di intervento: Lavoro elettrico fuori tensione. Alimentazione: Sistema trifase 230/400 V. Numero di operatori necessari Un solo operatore che svolge anche la funzione di preposto ai lavori e che eseguirà personalmente le operazioni di messa fuori tensione e in sicurezza (e, successivamente al lavoro, quella di rialimentazione) Analisi dei rischi: Rischi generici: si veda la valutazione generale effettuata ai sensi del DLgs 626/94. Rischi specifici del lavoro elettrico: elettrocuzione ed effetti dell'arco elettrico (in caso di un difetto nella messa fuori tensione e in sicurezza). Attrezzatura di lavoro: Voltmetro, o rivelatore di tensione, tasche porta attrezzi alla cintura, pinze, tronchesi, cacciaviti, chiavi fisse di varie misure, ecc. Dispositivi di protezione individuale (DPI): Per il rischio elettrico: nessuno. Per gli altri rischi: elmetto, guanti da lavoro, calzature da lavoro, vestiario in dotazione. Materiali di utilizzo: Interruttore, cartelli monitori, capicorda per terminali.

22 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 22/65 Fasi di lavoro: Individuato il quadro su cui si deve intervenire, viene definita la zona di lavoro. Da un attento controllo si esclude che zone di guardia o zone prossime di altre parti in tensione entrino nella zona di lavoro, pertanto, una volta disalimentato il quadro, si configura un lavoro fuori tensione. Viene quindi individuato l'interruttore a monte della linea di alimentazione del quadro. Ci si accerta che l'interruttore abbia caratteristiche atte al sezionamento. Si concorda l'intervento con il responsabile dell'impianto elettrico, il quale (previo accordo con il responsabile di produzione del reparto) dà l'autorizzazione e conferma che nella zona di installazione del quadro non esistono condizioni di rischio aggiuntive oltre a quelle elettriche (ad esempio pericolo di esplosione). Si apre l'interruttore a monte della linea di alimentazione del quadro e viene apposto il cartello "Lavori in corso, non effettuare manovre". Si chiude a chiave lo sportello del quadro e si asporta la chiave. In alternativa, é necessario chiudere con un lucchetto l'interruttore o chiudere a chiave il locale in cui è contenuto il quadro (N.B. la chiave deve essere preferibilmente in esemplare unico, ma in ogni caso solo persone avvertite o esperte possono esserne in possesso). Dopo aver indossato i guanti da lavoro (non isolati), si rimuovono i pannelli necessari per l'esecuzione del lavoro e si verifica col voltmetro l'assenza di tensione. I cavi dell'interruttore da sostituire vengono scollegati e contrassegnati per evitare possibili inversioni; poi si rimuove l'interruttore. Viene controllato lo stato dei terminali e si monta il nuovo interruttore. Si ricollegano i cavi, rispettando l'ordine delle fasi. L'interruttore sostituito viene lasciato nella posizione di aperto e si rimontano i pannelli del quadro. Prima di ridare tensione viene chiesta l'autorizzazione al responsabile dell'impianto, che la concede (avvisando anche il personale del reparto interessato in precedenza dall'assenza di tensione). Si rimuove il cartello "Lavori in corso, non effettuare manovre" e si richiude l'interruttore a monte della linea di alimentazione del quadro. Viene richiuso il nuovo interruttore e si controlla il regolare funzionamento delle apparecchiature alimentate.

23 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 23/65

24 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 24/65

25 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 25/65 LAVORI ELETTRICI FUORI TENSIONE SU IMPIANTI IN ALTA TENSIONE In alta tensione, non tutti i tipi di lavori elettrici illustrati e previsti dalle norme CEI sono ammessi dalle disposizioni legislative. Per alta tensione si intende una tensione maggiore di 1000 V in alternata o a 1500 V in continua, in linea con la nuova norma CEI In alta tensione, il DPR 547/55 (art. 344 e 345) vieta i lavori su e nelle immediate vicinanze di parti con tensione superiore a 1000 V. DPR 547/55 - Art LAVORI SU PARTI IN TENSIONE È vietato eseguire lavori su elementi in tensione e nelle loro immediate vicinanze, quando la tensione è superiore a 25 Volta verso terra, se alternata, od a 50 Volta verso terra, se continua. Può derogarsi dal suddetto divieto per tensioni non superiori a 1000 Volta, purché: a) l'ordine di eseguire il lavoro su parti in tensione sia dato dal capo responsabile; b) siano adottate le necessarie misure atte a garantire la incolumità dei lavoratori. DPR 547/55 - Art LAVORI SU MACCHINE, APPARECCHI E CONDUTTURE ELETTRICI AD ALTA TENSIONE È vietato eseguire lavori su macchine apparecchi e condutture elettrici ad alta tensione e nelle loro immediate vicinanze, salvo quanto stabilito nel secondo comma dell'articolo 344 senza avere prima: a) tolta la tensione; b) interrotto visibilmente il circuito nei punti di possibile alimentazione dell'impianto su cui vengono eseguiti i lavori; c) esposto un avviso su tutti i posti di manovra e di comando con l'indicazione "lavori in corso, non effettuare manovre"; d) isolata e messa a terra, in tutte le fasi la parte dell'impianto sulla quale o nelle cui immediate vicinanze sono eseguiti i lavori.

26 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 26/65 Alla luce delle norme CEI 11-1 e ciò significa che è vietato eseguire lavori toccando le parti in tensione (su) o entrando con una parte del corpo, o con un oggetto, nella zona di guardia (nelle immediate vicinanze). In definitiva, in alta tensione il DPR 547/55 proibisce i lavori sotto tensione, sia a contatto, sia a distanza. Tali lavori sono tuttavia ammessi, in taluni casi, dai successivi DM 9/6/1980 e DM 13/7/1990 n. 442 purché siano adottati specifici provvedimenti di sicurezza. La tabella di seguito riportata riassume la situazione.

27 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 27/65 Le operazioni da eseguire per mettere fuori tensione e in sicurezza le parti attive su cui si devono eseguire i lavori sono le stesse indicate per gli impianti in bassa tensione (vedi quanto in precedenza riportato, ovviamente Dv non è più 65 cm e va sostituito con il valore appropriato stabilito dalla norma CEI V1 in funzione della tensione). L'unica differenza sostanziale è che in alta tensione la messa a terra e in cortocircuito è sempre richiesta. Si riporta comunque di seguito la sequenza delle operazioni. 1 - Determinare la zona di lavoro (o d'azione), cioè lo spazio dove è prevedibile che l'operatore entri con parti del corpo o con attrezzi, tenuto conto delle operazioni che deve compiere e delle posizioni che può assumere nel corso dei lavori. 2 - Aprire i dispositivi di sezionamento di tutte le fonti di energia che alimentano le parti attive (prive di adeguata protezione contro i contatti diretti) poste: - dentro la zona di lavoro, - a distanza inferiore a D V dal limite della zona di lavoro. 3 - Prendere provvedimenti per evitare richiusure intempestive dei dispositivi di sezionamento 4 - Verificare con un rivelatore di tensione l'assenza di tensione su tutti i poli, sul posto di lavoro o il più vicino possibile 5 - Mettere a terra e in cortocircuito le parti sezionate (sempre) Nota: la verifica di assenza di tensione prima di chiudere il sezionatore di terra, può essere evitata se si può escludere un danno all'operatore, ad esempio: presenza di opportuni interblocchi (con tutti i possibili punti di provenienza di tensione), sezionatore di terra con potere di stabilimento, sezionatore di terra adeguatamente protetto dallo scomparto di un quadro o comandato a distanza. La verifica dell'assenza di tensione non è esplicitamente richiesta dal DPR 547/55 ma è prevista dalle norme CEI. Sui quadri di media tensione si possono eventualmente sfruttare i dispositivi di presenza tensione installati o gli eventuali oblò per l'utilizzo di rivelatori di tensione. Per lavori complessi la preparazione del lavoro deve essere fatta per iscritto; in pratica va predisposto un piano di lavoro.

28 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 28/65 È consigliabile che il piano di lavoro sia redatto dal responsabile dell'impianto, il quale è pratico dell'impianto stesso, in collaborazione con il preposto ai lavori, che conosce la natura del lavoro e le modalità operative di esecuzione. In assenza del responsabile dell'impianto, il preposto ai lavori assume anche le sue funzioni. Il piano di lavoro può essere utilizzato anche quando la messa fuori tensione e in sicurezza non è direttamente controllabile dal preposto ai lavori, e/o le manovre sono eseguite lontano dal posto di lavoro da una altra persona (addetto alle manovre). In alta tensione, se le manovre non vengono eseguite direttamente dal preposto ai lavori è necessario che quest'ultimo riceva una comunicazione scritta che indichi le manovre eseguite e le misure di sicurezza adottate. Questa comunicazione autorizza il preposto ai lavori ad iniziare il lavoro. Nei lavori elettrici fuori tensione non è necessario indossare guanti isolanti e visiera, né utilizzare attrezzi isolati. Vanno comunque indossati i DPI necessari per tutti i rischi non elettrici (ad esempio quelli previsti per le condizioni ambientali e per eventuali lavori in quota). Sezionamento e provvedimenti per evitare richiusure intempestive In alta tensione, il DPR 547/55 richiede di "interrompere visibilmente il circuito" in modo che l'operatore possa constatare che l'interruzione del circuito è fisicamente avvenuta." È tuttavia ammesso (DM 27/03/98) che i contatti del sezionatore non siano visibili, purché il sezionatore sia dotato di un indicatore affidabile della posizione di aperto dei contatti, secondo quanto indicato dalla norma CEI 17-4 (Sezionatori e sezionatori di terra a corrente alternata a tensione superiore a 1000 V). In bassa tensione, il dispositivo di sezionamento in genere apre e chiude anche sotto carico; in alta tensione, la funzione di manovra sotto carico e di sezionamento sono svolte da dispositivi distinti; bisogna quindi aprire prima l'interruttore e poi il sezionatore. Soltanto l'interruttore di manovrasezionatore, detto comunemente sezionatore sotto carico, svolge entrambe le funzioni. L'apertura mediante il fioretto di un sezionatore, ad esempio in una cabina a giorno, non è un lavoro sotto tensione (DM 442/90, allegato A art ) anche se si possono toccare con il fioretto parti in tensione. Quanto sopra nei confronti della legislazione italiana vigente; resta il fatto che l'operazione andrebbe fatta secondo le regole di buona tecnica e quindi le norme CEI (per le quali si configura verosimilmente nella maggior parte dei casi un lavoro sotto tensione a distanza). L'operatore deve quindi stare fuori dalla zona prossima ed adottare i criteri di sicurezza dei lavori sotto tensione a distanza.

29 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 29/65 I sezionatori sono in genere ubicati all'interno di cabine elettriche chiuse a chiave, per evitare richiusure intempestive, è quindi sufficiente apporre sul comando del sezionatore il cartello "Lavori in corso, non effettuare manovre". In pratica, è consuetudine - e consigliabile - bloccare il sezionatore nella posizione di aperto; il che avviene, ad esempio, quando si chiude il sezionatore di terra. Se, invece, il comando del sezionatore è fuori dal locale cabina elettrica, ad esempio su un quadro dislocato all'interno dello stabilimento, si asporta la chiave che disattiva la manovra del sezionatore e del sezionatore di terra, quindi si appone il cartello "Lavori in corso, non effettuare manovre". La messa fuori tensione e in sicurezza prima dei lavori e la rimessa in servizio dopo che questi sono terminati devono essere eseguite da persone addestrate (esperto o avvertite), così come i lavori elettrici in questione. Messa a terra e in cortocircuito In alta tensione, occorre sempre effettuare la messa a terra e in cortocircuito delle parti su cui si lavora. Ogni parte dell'impianto che può essere sezionata dalle altre parti dell'impianto stesso, deve essere progettata e realizzata in modo da poterne eseguire la messa a terra e in cortocircuito. I dispositivi per la messa a terra e in cortocircuito devono avere i componenti, conduttori compresi, adeguatamente dimensionati per il valore della corrente di guasto nel punto in cui sono installati. I dispositivi per la messa terra possono essere fissi o mobili. Il tipo fisso è costituito da un sezionatore di terra, in genere interbloccato con il sezionatore di linea, in modo che sia impossibile chiudere i sezionatori di terra senza aver prima aperto il sezionatore di linea e viceversa. Il tipo mobile è costituito da tre morsetti da collegare alle fasi del circuito e da tre conduttori che fanno capo ad un unico morsetto da mettere a terra.

30 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 30/65 Per eseguire la messa a terra e in cortocircuito con il dispositivo mobile è necessario, dopo aver tolto tensione, verificare prima l'assenza di tensione e poi collegare a terra il morsetto di terra del dispositivo stesso; successivamente, con l'aiuto di un fioretto isolante, che in genere fa parte della dotazione, si collegano i tre morsetti alle fasi del circuito. I morsetti non ancora collegati non vanno toccati con le mani, fino a quando non è stato effettuato il cortocircuito completo. Mettere a terra e in cortocircuito con dispositivi mobili la parte sezionata, dopo aver verificato l'assenza di tensione, può non essere considerato un lavoro sotto tensione (in base a quanto già esposto per gli impianti BT). I dispositivi di messa a terra e in cortocircuito devono essere visibili, ogni volta che sia possibile, dal posto di lavoro (CEI art ). In caso contrario, i collegamenti di terra devono essere applicati in prossimità del posto di lavoro quanto più ragionevolmente e praticamente possibile (e purché sia garantita la continuità metallica fra il punto messo a terra ed il punto di lavoro).

31 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 31/65 Per lavori su un trasformatore AT/BT è necessario aprire l'interruttore e il sezionatore sul primario e l'interruttore, o gli interruttori, sul secondario del trasformatore. L'apertura del circuito secondario serve per evitare che eventuali fonti di energia installate a valle possano, attraverso gli avvolgimenti del trasformatore mettere in tensione il circuito primario, ad esempio quando ci sono gruppi di continuità, generatori o più trasformatori in parallelo. In questi casi è opportuno mettere a terra e in cortocircuito non solo il primario ma anche il secondario del trasformatore. Sarebbe anche auspicabile un interblocco ed un asservimento tra gli interruttori posti sul primario e sul secondario del trasformatore, in modo che l'apertura dell'interruttore sul lato alta tensione comporti l'apertura automatica dell'interruttore sul lato bassa tensione. Per linee in cavo, la messa a terra e in cortocircuito deve essere eseguita in corrispondenza dei punti di sezionamento dell'impianto, da ogni lato del posto di lavoro (CEI art )

32 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 32/65 Prima di iniziare il lavoro sul cavo sezionato e messo a terra, bisogna individuare con certezza il cavo sul posto di lavoro. Se ciò non è garantito (ad esempio per la presenza di più cavi con eguali caratteristiche) si possono utilizzare dispositivi che permettono di perforare o di tagliare il cavo in sicurezza senza che l'operatore vada a contatto diretto con i conduttori. Se durante l'esecuzione di misure o di prove, per necessità inderogabili, vengono rimossi i dispositivi di messa a terra e in cortocircuito, è necessario prendere precauzioni per evitare il pericolo di rimessa in tensione e rischio di elettrocuzione per il personale (CEI art ).

33 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 33/65 Sostituzione dei fusibili in alta tensione Nelle cabine "a giorno" spesso dopo aver tolto tensione e messo a terra, i fusibili rimangono comunque entro la "zona prossima" (cioè entro D V ) dei conduttori rimasti in tensione. Pur essendo possibili anche altre soluzioni, si consigliano sostanzialmente quelle riportate nella figura seguente. Secondo una interpretazione corrente, la sostituzione di fusibili con attrezzo isolante non è un lavoro elettrico sotto tensione ai sensi del DM 442/90, il quale all'articolo afferma che non

34 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 34/65 è lavoro sotto tensione ai sensi dell'art. 344 del DPR 547/55 "la manovra mediante fioretto di un apparecchio di interruzione". Si ritiene comunque necessario individuare in quale categoria delle norme CEI ricade il lavoro, seguendone le prescrizioni (ad esempio lavoro elettrico fuori tensione nel caso "b" - il caso "a" non è un lavoro elettrico sotto tensione a distanza, ma un lavoro in prossimità, se il fioretto non deve entrare nella zona di guardia). In un'apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico, dove il doppio sezionatore si chiude automaticamente a terra e un setto, chiudendosi contestualmente all'apertura dei sezionatori impedisce l'accesso alle parti in tensione, la distanza D L non è influente poiché le parti in tensione diventano inaccessibili. Il sezionatore di terra a valle dei fusibili deve inoltre essere chiuso per permettere l'apertura della portella. Se con lo scomparto aperto, i contatti del sezionatore non sono visibili, il sezionatore deve avere un affidabile indicatore della posizione di aperto. In questo caso, la sostituzione dei fusibili costituisce un lavoro elettrico fuori tensione.

35 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 35/65 LAVORI ELETTRICI SOTTO TENSIONE SU IMPIANTI IN BASSA TENSIONE Nel lavoro elettrico sotto tensione l'operatore entra nella zona di guardia di parti in tensione, con una parte del corpo o con un oggetto (conduttore o isolante - CEI art. 6.3). La zona di guardia è individuata dalla distanza D L, pari a 15 cm in bassa tensione. Ogni volta che un operatore si avvicina con una parte del corpo o con un attrezzo a meno di 15 cm da una parte attiva in tensione, si ha un lavoro elettrico sotto tensione ed occorre attenersi alle relative procedure.

36 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 36/65 Se l'attrezzo che entra nella zona di guardia è isolato, mentre l'operatore rimane al di fuori della zona prossima, si configura un lavoro sotto tensione a distanza (poco utilizzato in bassa tensione). In definitiva in bassa tensione sono possibili due metodologie di lavoro sotto tensione: a contatto e a distanza. Ove si utilizzassero contemporaneamente ambedue le metodologie di lavoro occorrerà prendere i provvedimenti necessari per ciascuna tipologia di lavoro.

37 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 37/65 Addetti ai lavori sotto tensione in BT Possono effettuare lavori elettrici sotto tensione solo le persone idonee, ossia le persone esperte (PES) e le persone avvertite (PAV) alle quali il datore di lavoro ha riconosciuto l idoneità ad effettuare lavori elettrici sotto tensione, espressamente autorizzate dal preposto. La scelta del numero di persone necessarie allo svolgimento del lavoro è compito del responsabile della manutenzione e va fatta in relazione alla complessità del lavoro ed alla sua durata. Ai soli fini del rischio elettrico per questi lavori è consentita, ove sufficiente, la presenza di un solo lavoratore. Il numero degli addetti deve essere aumentato in relazione alle caratteristiche ambientali ed alla complessità delle operazioni da effettuare. In generale si può dire che gli addetti alle operazioni di manutenzione devono essere almeno due tutte le volte che le condizioni ambientali sono avverse o quando le persone sono chiamate a lavorare in condizioni disagevoli o comunque pericolose anche ai fini del solo rischio elettrico. È consigliabile che la seconda persona abbia un addestramento sufficiente a prevenire eventuali movimenti maldestri dell operatore ed a prestare all operatore stesso il primo intervento di soccorso. Per tale ragione l ubicazione del suo posto di lavoro dovrebbe essere fatta in maniera da non essere coinvolto nell evento lesivo in caso di eventuale incidente. Disposizioni di carattere generale per lavori sotto tensione in BT La scelta di lavorare sotto tensione va fatta di regola solo quando non è possibile effettuare lavori fuori tensione. Deve essere vietato a chiunque accedere a parti attive in tensione senza aver ricevuto l ordine dal preposto ai lavori. Prima di iniziare i lavori occorre procedere alle seguenti verifiche: Condizioni climatiche È vietata l effettuazione di lavori nelle seguenti condizioni: - sotto pioggia, neve o grandine; - in ambienti bagnati; - in ambienti dove a causa di scintille possano manifestarsi condizioni di rischio; - in presenza di ripetute scariche atmosferiche (qualora l installazione non sia provvista di protezioni contro le sovratensioni di origine atmosferica realizzata a regola d arte); - sotto l azione del vento quando questi rende problematico l uso degli attrezzi o il controllo delle parti di impianto sulle quali occorre operare; - con visibilità scarsa tale da impedire agli operatori di distinguere chiaramente le installazioni ed i componenti su cui essi operano ed al preposto ai lavori di svolgere il proprio compito. Se il lavoro è in corso quando si manifesta una delle condizioni ricordate è lasciata al preposto la valutazione sulla opportunità di sospendere il lavoro.

38 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 38/65 In tale circostanza il preposto deve prendere tutte le precauzioni necessarie anche nei confronti di terzi.

39 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 39/65 Ambienti con rischio di esplosione o incendio È vietato iniziare lavori elettrici sotto tensione nei luoghi con pericolo di esplosione o incendio se gli ambienti non sono stati bonificati. Al riguardo occorre seguire tassativamente le prescrizioni riportate nella Norma CEI EN (CEI 31-34). Operazioni a maggior rischio elettrico Nei casi di interventi che comportano un maggior rischio elettrico (posizioni di lavoro disagevoli, ambienti di lavoro ristretti, ambienti bagnati, operazioni particolarmente difficoltose, ecc.) è necessaria la presenza di una seconda persona che sorvegli le operazioni di lavoro. L inizio dei lavori deve essere programmato in maniera che la manutenzione possa effettuarsi nella migliore condizione possibile. Compiti del preposto ai lavori (per lavori sotto tensione in BT) Fermi restando i compiti del preposto ai lavori (già illustrati in altra parte), per i lavori sotto tensione si sottolineano i seguenti aspetti. Prima di dare inizio all esecuzione dei lavori, il preposto ai lavori deve: verificare che i lavori siano eseguibili nel rispetto della normativa vigente; verificare le condizioni climatiche nel caso di lavori di manutenzione all aperto; esaminare le caratteristiche degli ambienti ove si effettuano lavori di manutenzione (ambienti con rischio di esplosione, a maggior rischio in caso di incendio, ambienti a rischio elettrico accresciuto, ecc.); individuare e delimitare la zona di lavoro; decidere le modalità di effettuazione del lavoro, le misure di sicurezza e le precauzioni di adottare; emettere le disposizioni relative al lavoro da eseguire; verificare che le attrezzature utilizzate, ad un controllo visivo, siano integre ed efficienti; controllare che le parti conduttrici non protette e con le quali si possa venire in contatto durante i lavori non siano in tensione; controllare che l addetto ai lavori impieghi i dispositivi di protezione individuale e le attrezzature previste; esaminare se il luogo di lavoro sia sufficientemente agevole (mani libere, posizione stabile, ecc.); verificare che non esistono parti attive in tensione con cui esista il rischio di contatto accidentale al di fuori della zona di intervento; esprimere un parere sull efficienza delle apparecchiature in dotazione al personale. Compiti degli addetti ai lavori (per lavori sotto tensione in BT)

40 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 40/65 Prima dell inizio e durante i lavori gli addetti devono: controllare, a vista, l efficienza delle attrezzature e dei DPI in dotazione personale; attenersi alle prescrizioni di lavoro generali relative alla modalità di esecuzione dei lavori elettrici; attenersi alle prescrizioni di sicurezza date dal preposto ai lavori; segnalare al preposto eventuali carenze nella organizzazione del lavoro; segnalare al preposto ai lavori eventuali imprevisti che dovessero manifestarsi nel corso dei lavori. Esecuzione dei lavori sotto tensione in BT Si richiamano di seguito ulteriori prescrizioni specifiche per ciascun tipo di lavoro sotto tensione. LAVORI A CONTATTO Per lavori di manutenzione sotto tensione a contatto si intendono i lavori nel corso dei quali l operatore, opportunamente protetto, può entrare nella zona di guardia con parti del proprio corpo o con un attrezzo. Zona di intervento Quando si lavora a contatto con parti attive il preposto ai lavori, oltre a quanto già detto, deve verificare anche che: le parti attive in tensione su cui si interviene siano contenute nella zona di intervento e siano ubicate in posizione frontale rispetto alla faccia dell operatore; le dimensioni della zona di intervento (larghezza, altezza e profondità) siano ragionevolmente contenute in maniera che l operatore abbia sotto controllo tutte le parti attive sulle quali è chiamato ad intervenire.

41 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 41/65

42 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 42/65 Cortocircuiti accidentali Al fine di evitare cortocircuiti accidentali occorre che: le parti a tensione diversa (fasi, neutro e PE) nella zona di lavoro siano separate da schermi isolanti (fasce, nastri, ecc.). La mancanza di tali schermi può essere tollerata solo quando le dimensioni delle parti metalliche nude degli elementi maneggiati (attrezzi, conduttori, ecc.) sono sensibilmente inferiori alle distanze minime esistenti tra le parti a potenziale diverso;

43 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 43/65 lo stato dei componenti su cui si opera sia tale da escludere il pericolo di rotture e di spostamenti dalle parti metalliche in tensione ed il pericolo di cortocircuiti; le parti mobili di parti attive in tensione non siano abbandonate dall addetto fino a che non vengano isolate o fissate ai rispettivi morsetti; la zona di lavoro sia adeguatamente illuminata.

44 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 44/65 Taglio o disconnessione dei conduttori Non è consentito tagliare conduttori sottoposti a sollecitazione meccanica se prima non si elimina tale sollecitazione. È consentito tagliare o disconnettere sotto carico conduttori di sezione non superiore a 6 mm 2. Sicurezza dell operatore Tutti gli attrezzi e gli indumenti isolanti ed isolati devono essere verificati con le modalità ed alle scadenze previste per ciascuna tipologia. Nei lavori a contatto gli addetti devono: indossare guanti isolanti, elmetto isolante con visiera di protezione; indossare vestiario idoneo che non lasci scoperte parti del tronco o degli arti; eliminare accessori metallici personali (anelli, braccialetti, catenine, ecc.); realizzare una condizione di doppia protezione isolante verso le parti in tensione su cui si interviene; mantenere rigorosamente una distanza non inferiore a 15 cm (distanza di guardia) tra le parti in tensione della zona di intervento e le parti del corpo non coperte da isolante.

45 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 45/65 Nei lavori elettrici sotto tensione a contatto (in bassa tensione) è sempre richiesta una doppia protezione isolante, ottenuta mediante: a) guanti isolanti + attrezzi isolanti b) guanti isolanti + tappeto isolante b) guanti isolanti + tronchetti isolanti

46 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 46/65

47 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 47/65 A riguardo delle prescrizioni illustrate nel presente sottoparagrafo "sicurezza dell'operatore", la guida CEI 0-10 recita (art ): "Nei lavori di manutenzione a contatto su circuiti di sezione limitata dei sistemi di categoria 0 degli impianti di regolazione, misura, telecomando, allarme, ecc. si può derogare dalla applicazione totale di queste prescrizioni, realizzando la condizione di semplice protezione isolante ed indossando il vestiario di dotazione che non lasci scoperte parti del tronco e degli arti."

48 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 48/65 LAVORI A DISTANZA Nei lavori a distanza l addetto si serve, per intervenire sulle parti in tensione, di aste isolanti. Con questa metodologia di lavoro l operatore resta ad una distanza dalle parti attive in tensione tale da non poter entrare, neanche accidentalmente, nella zona di guardia (D L = 15 cm) delle suddette parti con il corpo o con oggetti conduttori da lui manovrati. Si trova inoltre completamente al di fuori della zona prossima (D V = 65 cm) Tale tipo di lavoro è poco utilizzato in Italia. Sicurezza dell operatore Nei lavori a distanza gli addetti devono: indossare guanti isolanti; utilizzare un elmetto dielettrico ed una protezione per gli occhi; indossare vestiario idoneo che non lasci scoperte parti del tronco o degli arti; Esempio di lavoro elettrico sotto tensione a contatto (in BT) Tipologia di lavoro:

49 ALLEGATO TECNICO LAVORI ELETTRICI - PARTE SECONDA LAVORI ELETTRICI Pag. 49/65 Sostituzione di un interruttore automatico quadripolare in un quadro BT; Il quadro modulare è metallico. Sui morsetti di alimentazione dell'interruttore non è effettuato l'entra-esci verso altri interruttori. Tipo di intervento: Non potendosi disalimentare gli altri circuiti del quadro, si decide di eseguire un lavoro sotto tensione a contatto. Alimentazione: Sistema trifase 230/400 V. Numero di operatori Un operatore che svolge la funzione di preposto ai lavori ed un assistente (con il compito anche di prestare i primi soccorsi in caso di infortunio). Analisi dei rischi: Rischi generici: si veda la valutazione generale effettuata ai sensi del DLgs 626/94. Rischi specifici del lavoro elettrico: elettrocuzione ed effetti dell'arco elettrico. Attrezzatura di lavoro: Voltmetro, o rivelatore di tensione, pinze isolate, tronchesi isolate, cacciaviti isolati. Dispositivi di protezione individuale (DPI): Per il rischio elettrico: guanti isolanti, elmetto isolante con visiera, vestiario idoneo (che non lasci scoperte parti del tronco e degli arti. Il doppio isolamento viene realizzato a mezzo dei guanti e degli attrezzi isolati di lavoro (non sono quindi necessarie le scarpe isolanti). Per gli altri rischi: guanti da lavoro, calzature da lavoro. Materiali di utilizzo: Cappucci isolanti, nastro isolante, catenella e cartelli monitori per delimitare l'area di lavoro.

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