Project management: come diventare responsabili efficaci del proprio progetto

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1 speciale Project management: come diventare responsabili efficaci del proprio progetto Daniela Rimicci Per una organizzazione moderna un progetto è qualcosa di prezioso. Ogni progetto è il progetto dell azienda e della persona che ne è responsabile. I professionisti, e le imprese, oggi, non possono più rimandare questo percorso: apprendere a lavorare per progetti in un contesto economico complesso è fondamentale per avere aziende sane e competitive sul mercato. Cosa si è fatto fino a ora in questo ambito? Cosa si potrebbe fare di più? Che competenze servono per diventare manager del proprio progetto? Indaghiamo in questo articolo l arte di diventare manager del proprio progetto e l importanza dei percorsi nell ambito del project management per aziende e persone. La tematica è stata anche oggetto dell incontro milanese Formazione per il progetto, formazione come progetto lo scorso 30 ottobre, organizzato da AIF (Associazione Italiana Formatori delegazione Lombardia) e PMI (Project Management Institute). Walter Ginevri, presidente di PMI-NIC (Project Management Institute Northern Italy Chapter) PMI: il salto di qualità è la multi-disciplinarietà A fronte di un contesto sempre più incerto e mutevole spiega Walter Ginevri, Presidente di PMI- NIC (Project Management Institute Northern Italy Chapter), credo che l elemento che più di altri dovrebbe caratterizzare l evoluzione dell offerta formativa destinata ai project manager sia quello della multi-disciplinarietà. Con questo non intendo semplicemente evidenziare l esigenza di un migliore bilanciamento fra i cosiddetti hard-skills e soft-skills: la ritengo infatti una distinzione un po fuorviante, visto che i soft-skills sono spesso molto più hard, ovvero più determinanti delle competenze tecniche. Il vero salto di qualità dell offerta formativa può avvenire solo attraverso una estensione significativa degli ambiti disciplinari, unita al pieno riconoscimento del vissuto esperienziale quale base del rapporto fra docente e discente. Come esperienza personale, posso dire che, per comprendere a fondo i meccanismi con cui interagire con gli stakeholder di progetto, la lettura di un buon libro di etnografia è stata per me più illuminante di quella di vari testi di project management. Allo stesso modo, lo studio dei fondamenti della teoria della complessità mi ha offerto preziosi spunti attraverso i quali sfruttare i vantaggi di un approccio strutturato, senza rinunciare alla flessibilità che richiede un contesto progettuale mutevole. La capacità di lavorare per progetti rappresenta un fattore competitivo: essenziale è una collaborazione più stretta fra project manager e formatore. Per Ginevri, però, questa è una condizione necessaria ma non sufficiente per promuovere la cosiddetta project based organization. A mio avviso, occorre estendere tale collaborazione ai manager funzionali, sia in quanto attori chiave della struttura a matrice che incrocia l organizzazione aziendale con quella progettuale, sia in quanto attori chiave del progetto stesso nel momento in cui sono chiamati a ricoprire il ruolo decisivo di sponsor. In altre parole, solo mettendo nella stessa aula manager e project manager si possono creare le condizioni affinché il linguaggio progettuale sia parlato a tutti i livelli dell organizzazione. Formazione come progetto: ogni attività formativa è in sé un progetto. Per sviluppare il concetto, 24

2 Ginevri ricorda un ermeneuta biblico, il quale, prendendo spunto da un breve aneddoto, lo invitò a riflettere sul fatto che i progetti sono un modo efficace per rispondere alla domanda chiave che dovrebbe caratterizzare la vita di una persona, ovvero: quali sono i sogni che ti permettono ogni giorno di vivere? Ogni individuo, in quanto chiamato a progettare il proprio futuro, deve pensare alla formazione non come al processo di trasferimento di contenuti e conoscenze, ma come a un progetto di vita del quale è contemporaneamente costruttore e fruitore. In altre parole, nella costruzione del proprio percorso formativo, la scelta un buon libro non è meno determinante di quella di un bel corso o di un bravo docente. Il formatore è il progettista della formazione, ma dovrebbe conoscere più appieno l arte del project manager Credo che la parola arte sia forse troppo generosa, se riferita a un project manager e alla sua capacità di utilizzare strumenti e metodologie appropriate, oltre a tantissimo buon senso. Di certo il valore aggiunto che può scaturire dalla progettazione congiunta di un percorso formativo deriva dal semplice fatto che, a fronte di un obiettivo condiviso, formatore e project manager non avrebbero alcuna difficoltà ad adottare un linguaggio comune e ad alimentare quel dialogo maieutico per il quale sono particolarmente allenati. ESPM: dialogo e interazione sul campo per costruire capacità L argomento tecnico del progetto testimonia Roberto Villa, Presidente Comitato Scientifico European School of Project Management è quello su cui, tradizionalmente, viene posta la maggiore enfasi: si può gestire la costruzione di un ponte senza essere ingegneri civili? Spesso si pensa che questo non sia possibile e invece l unico aspetto fondamentale per essere in grado di gestire progetti è la comprensione del linguaggio tecnico, del glossario professionale. Questo permette di svolgere quel ruolo di traduttore fra le diverse anime del progetto che gli spetta. Se però la richiesta di mercato privilegia l area di competenza, purtroppo disdegna quella delle capacità di gestione peculiari, cioè la conoscenza delle tecniche di project management: quanti ottimi tecnici abbiamo visto sacrificati come pesci fuor d acqua a fare i gestori, dovendosi inventare strumenti, approcci, modi?. Questo approccio, ci spiega Villa, ha fatto sì che i percorsi sul project management avessero una impostazione sin troppo accademica, non sempre in grado di dare delle risposte concrete in aula, davanti a persone che fanno project management. Su questo punto si dovrebbe cercare di lavorare allo scopo di creare valore tramite la formazione con un approccio più concreto. Una buona formazione sa posare le giuste fondamenta e trasmettere la maturità per plasmare su queste il metodo più adatto, interagendo con chi è sul campo. Non perdersi nel dettaglio, né offrire pacchetti preconfezionati ma dialogando costruire capacità. La formazione in project management diviene continua Villa un vero e proprio progetto formativo al cui interno ci sono tutti i processi di project management (avvio, pianificazione, esecuzione, monitoraggio e controllo, chiusura). Il tutto sotto la gestione del progettista della scuola di formazione. Inoltre tanti altri concetti di PM trovano riscontro all interno dei diversi progetti formativi quali le milestone (diverse scadenze legate alle iscrizioni, consegna di materiali) e i deliverable (esercizio di verifica dell apprendimento) tanto per dirne alcuni. Il progetto formativo può essere un progetto individuale (della persona) oppure un progetto o programma organizzativo (di ogni azienda). Proprio per questo motivo la crescita professionale propria o della struttura va progettata, per dirigere gli sforzi nella giusta direzione con la massima efficacia. Il corso è un progetto: e come accade per tutti i progetti non lascia le cose come prima. Come tale allora va affrontato e gestito, nell ottica del bisogno che lo ha generato e del beneficio che se ne vuole trarre. Ogni intervento formativo conclude Villa acquista valore se integrato in una visione strategica sull organizzazione e sulla persona. Tutto questo non avviene per caso, ma va progettato e successivamente misurato e gestito. Il project management diventa fondamentale per incrementarne, e talvolta addirittura per garantirne, il beneficio. In quest ottica le tecniche e metodologie di project management nonché gli strumenti da esso forniti vengono incontro al progettista, ovvero al project manager che ha a suo carico ogni progetto formativo. Questo gli consente di gestire con successo tempi, costi e risorse nell ottica della qualità che acconsente di raggiungere i risultati attesi dai clienti. Roberto Villa, presidente Comitato Scientifico European School of Project Management 25

3 Daniele Federicis, business development manager di ESI International in Italia Manuel Fantasia, partner di LE LaB ESI International Italia: applicare le best practices di project management internazionali Da oltre 30 anni ESI International si occupa di formazione in project management e business analysis, con circa 100 titoli a catalogo di cui 30 solo in Italia. Proponiamo alle organizzazioni e ai manager racconta Daniele Federicis, Business Development Manager di ESI International in Italia la possibilità di acquisire le competenze necessarie per gestire i progetti a tutti i livelli di complessità. L offerta di ESI è di respiro internazionale; segue le linee guida e le best practices del PMI e dell IIBA (International Institute of Business Analysis) e offre quindi la possibilità di prepararsi efficacemente alle rispettive certificazioni. I nostri percorsi formativi partono da un importante e completo catalogo e possono essere progettati ad hoc a partire dalle specifiche esigenze del cliente. L ambito di intervento per ESI International è oggi sempre più vasto ed eterogeneo; si estende in modo trasversale a tutte le funzioni che partecipano su diversi livelli ai progetti aziendali. A partire da questo presupposto ESI International è in grado di agire verticalmente sulle competenze più specifiche e avanzate. Il target è composto da aziende medio-grandi e da manager e professionisti. In effetti ci spiega Federicis le competenze di project management sono oggi essenziali per chiunque segua un percorso di carriera, a prescindere dal settore o dalle dimensioni aziendali. Conoscere le best practices di project management significa validare le proprie competenze e sviluppare un percorso di crescita personale e di carriera professionale. Fra le altre attività ESI International promuove un Master in Project Management, riconosciuto a livello internazionale e nato assieme alla partnership con The George Washington University. Il Master in Project Management viene riconosciuto frequentando e superando con successo 7 corsi dal catalogo ESI, oppure frequentando un percorso dedicato che si svolge in un arco temporale di 6 mesi, con aule dedicate durante i week end. Il team ESI lavora a stretto contatto con il cliente con un approccio consulenziale e attento alle specifiche dinamiche ed esigenze aziendali; un approccio pragmatico non certo accademico. Il nostro approccio one to one con alla base un offerta a catalogo molto ampia è la nostra forza più grande, potenziata dal supporto derivante dal Corporate ESI in termini di ricerca e sviluppo su metodologie, strumenti, programmi sempre nuovi e aggiornati. ESI International trasmette valore ai propri clienti; per farlo si avvale di un team selezionato di formatori e consulenti. La qualità è garantita da un processo di validazione che passa attraverso una rigorosa selezione e una formazione specialistica che ogni docente deve superare per entrare a far parte del team ESI. Accompagniamo i nostri clienti conclude Federicis durante tutto il processo formativo misurando di volta in volta obiettivi e risultati; la nostra mission è contribuire con il nostro lavoro ai processi di cambiamento delle organizzazioni. LE LaB: il progetto si fa anche con infrastrutture emozionali e relazionali Società di consulenza, formazione e ricerca, LE Lab nasce di recente dall esperienza e dalla collaborazione tra esperti, professionisti iscritti ad albi professionali e docenti universitari. Tra le aree di attività ci racconta il partner Manuel Fantasia in primo piano vi sono i servizi alle imprese nell ambito della tutela legale ed economica dei nostri clienti, formazione e consulenza in ambito Hr, ricerca e sviluppo organizzativo. La formazione che proponiamo utilizza spesso il racconto, la letteratura che cattura l attenzione grazie alle forti metafore e parallelismi con i temi della leadership e, più in generale, delle organizzazioni. Da un lato ci occupiamo della compliance tra l azienda e le normative, da un lato della valorizzazione delle risorse: le persone, il brand, le storie di successo delle aziende. I due elementi insieme sono in grado di aggiungere valore all azienda rispetto a tutti gli stakeholders. In questo senso confermo LeLab come una boutique interessante nella formazione e nella consulenza per le imprese. I cataloghi di LeLab rispondono a quattro aree: adempimenti di legge (compliance), servizi alle imprese, governance e organizzazione, ricerca e formazione al project management. L obiettivo è quello di valorizzare le risorse presenti in azienda. Nella formazione al project management, in particolare, manca ancora qualcosa; le grandi organizzazioni e i professionisti se ne stanno pian piano rendendo conto. Manca la capacità di riflettere sui progetti rispetto a tre ordini di problemi. Il primo è il problema di tutti i project manager: coinvolti in spirali autogiustificazioniste nella produzione di report e stati di avanzamento lavori sottraggono tempo e pensiero all attività di comunicazione con i team di lavoro e di condivisione delle soluzioni per 26

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5 Michele Maritato, partner PMProgetti Luigi Punzo, responsabile del coordinamento scientifico dell Executive Master in Project Management di GEMA poter rispettare tempi e costi definiti. Il secondo problema è capire i requisiti del progetto e la possibilità di ridefinirli in corso d opera per raggiungere l obiettivo. Il terzo è che il mercato fatica a considerare le variabili imprevedibili e incerte, il fattore umano per primo. Un progetto ha sempre una infrastruttura tecnologica, informativa, emozionale, relazionale; il successo di un progetto è spesso legato a quanto questa infrastruttura consenta a tutti gli attori in gioco di dare il meglio di sé. Su questo tema la formazione al project management deve inserirsi. Il formatore deve partecipare al progetto accompagnando la persona nel percorso: abbiamo necessità di un maggior ascolto e una miglior comunicazione tra tutti gli attori coinvolti nel progetto. Anche per questo ci occupiamo di gestione del conflitto all interno delle organizzazioni, tra manager, funzioni diverse, tra gruppi di lavoro interdipendenti, nei gruppi di lavoro. Le aziende conclude Fantasia dovrebbero avvicinarsi ai progettisti della formazione: il costo non è un costo a perdere. È un costo-opportunità: il ruolo del project manager in azienda è solitamente visto come tecnico mentre, di fatto, dovrebbe possedere competenze soft ampie e adattabili a diverse esigenze organizzative. PMProgetti: il project management per creare valore per il business Attiva nell ambito della consulenza e formazione nella business analysis e nel project management per quanto concerne le tematiche di certificazioni PMI e IIBA, leadership, sviluppo di team di lavoro, ecc., PMProgetti segue un approccio alla formazione orientato al massimo coinvolgimento della persona: impariamo insieme applicando ciò che apprendiamo. Il progetto formativo racconta Michele Maritato, partner della società comincia dall ascolto dell azienda e delle sue persone: per essere efficaci nella formazione, dobbiamo comprendere i bisogni dei discenti inquadrandoli nel loro contesto lavorativo quotidiano. I programmi innovativi di PMProgetti seguono le linee guida internazionali del PMI e dell IIBA. Ci siamo affidati a buone pratiche internazionali perché abbiamo visto che il project manager oggi opera in un contesto globale, da qui la necessità di sviluppare un linguaggio e pratiche comuni in contesti che superano i confini locali. Nell ambito del project management abbiamo anche notato un certo scollamento tra settore pubblico e privato: nel pubblico c è ancora un gran lavoro da fare per diffondere l utilizzo di queste buone pratiche internazionali. Guardando anche al mondo scolastico-universitario notiamo una diffusione del project management a macchia di leopardo : l istruzione deve puntare di più su coloro che saranno i manager del futuro. È necessario, in un mondo del lavoro precario come quello attuale anche in termini culturali fornire ai giovani un background più solido, pratico e professionalizzante, oltre alle certificazioni già disponibili all estero durante il periodo di studio. Il project manager è un professionista con competenze diversificate e integrate tra loro, spiega Maritato. Il nostro percorso formativo per i Project manager prevede sia lo sviluppo di hard skills, che consentono ai manager di comprendere il valore del progetto per il business e governarne la sua implementazione sotto tutti i punti di vista, sia ciò che riguarda le soft skills, in particolare il tema della leadership essenziale per motivare le persone verso il cambiamento. In questo percorso conclude Maritato il formatore è il facilitatore che può fare la differenza, rendendo coinvolto e ingaggiato il project manager durante la formazione, e successivamente supportandolo nell utilizzo quotidiano delle buone pratiche apprese. GEMA: accompagnare i project manager con workshop operativi Luigi Punzo, responsabile del coordinamento scientifico dell Executive Master in Project Management di GEMA società operativa in consulenza e formazione testimonia che il mercato ha iniziato a dare la giusta importanza al project management. Le organizzazioni italiane negli ultimi anni hanno prestato sempre maggiore attenzione al time to market e all abbattimento dei costi. Queste sono le principali ragioni per cui il tema del project management è esploso recentemente, oltre al fattore moda che ha visto la fioritura di corsi in project management, spesso di breve durata o molto teorici. Ormai da tempo la società attiva dei workshop operativi a beneficio dei partecipanti al Master: la teoria, da sola, non basta. È necessaria, inoltre, anche una maggior focalizzazione sulle soft skills e, in Italia, in questo senso, si fa ancora molta confusione. Sopravvive ancora la convinzione culturale che il project manager sia la persona tecnicamente più preparata in azienda, senza alcuna attenzione agli aspetti di indirizzo e coordinamento tipici del ciclo di vita gestionale del progetto, e a quel set di competenze soft imprescindibili, oggi, per un project 28

6 manager. L obiettivo primario di un partecipante al master in project management è di acquisire un equilibrio tra hard e soft skills, tra conoscenze tecnico-metodologiche e capacità relazionali-comportamentali, per gestire nel modo più efficace ed efficiente i progetti aziendali. Il nostro master è allineato agli standard internazionali di project management e si pone come obiettivi sia di insegnare la professione del project manager sia di accompagnare i candidati all esame PMP (Project Management Professional) con un workshop a declinazione operativa in cui si affrontano progetti reali. Anche in GEMA il tema del rapporto tra formatori e project manager è fondamentale. Il nostro approccio continua Punzo come business school è quello di fare cultura all interno delle organizzazioni generando la consapevolezza della necessità di un project management collaborativo e sistemico, finalizzato a valorizzare il contributo del team di progetto e a focalizzare l attenzione sugli stakeholder e sulla gestione dei rischi, variabili di progetto meno considerate nonostante siano proprio le leve per fare la differenza. Presso i clienti GEMA ha riscontrato ottimi risultati sia in termini di soddisfazione dei partecipanti sia in termini di certificazioni raggiunte. QRP International: certificarsi PRINCE2 Foundation e Practitioner in cinque giorni Da oltre dieci anni nel campo formativo nell ambito di servizi per il business ad ampio spettro, QRP International propone una formazione specialistica in project management secondo le linee guida internazionali di matrice anglosassone per sostenere l esame in project management PRINCE2. QRP si pone come interlocutore nell ambito della formazione manageriale specialistica in tema di project management racconta Fabio Savarino, trainer di QRP con l obiettivo di fornire strumenti validi per la gestione dei progetti aziendali al project manager. Sono molte le aziende che ancora sviluppano progetti selfmade senza una metodologia condivisa a livello internazionale né tantomeno con persone certificate e formate ad hoc in azienda. Grazie agli enti internazionali oggi vi è una maggiore sensibilità al tema del PM e della certificazione di valore globale. Ritengo, però, ci sia ancora del lavoro da fare: divulgare quanto più possibile approcci formativi ben precisi e formalizzati per la gestione dei progetti e, inoltre, monitorare e saper delegare all interno del medesimo progetto. Savarino sostiene che l approccio PMI sia molto complesso e tecnico. Occorre molto studio e, quindi, molto tempo da sottrarre al lavoro da parte dei candidati. Il metodo PRINCE2 è agile, accessibile e veloce: è possibile ottenere la certificazione in cinque giorni, con tre livelli raggiungibili. Ai candidati non sono richiesti pre-requisiti particolari, a volte inibitori, e l azienda può appartenere a qualsiasi settore merceologico. Le persone che accompagniamo all esame imparano in poco tempo la terminologia necessaria e i processi e i ruoli a partire da business case reali durante due giorni aggiuntivi di workshop. Oltre la certificazione, a partire dalle necessità aziendali, QRP implementa interventi formativi di project management inhouse, seguendo il project manager, il progetto e il team di riferimento. Il formatore QRP si pone in ascolto al project manager nell ottica di supportarlo alla definizione migliore del progetto dando senso alle attività e a tutti gli attori coinvolti. Il nostro metodo, che integra la teoria e la pratica, è customizzato in riferimento alla persona, al suo ruolo e al suo lavoro quotidiano. Il formatore è certamente un progettista del progetto formazione, come si può parlare di arte del project manager che gestisce a tutti i livelli persone, ruoli, ecc.. Adfor: integrare le due certificazioni internazionali Dal 1985 racconta Brunella Di Silvestro, responsabile formazione Adfor si occupa di consulenza e formazione con un catalogo di circa 300 corsi, di cui 25 dedicati al project management. I nostri interventi si rivolgono principalmente a organizzazioni medio-grandi sia del settore pubblico sia privato. Nell ambito dei corsi per il PM, Adfor propone due linee: da un lato corsi generalisti di introduzione al project management, alle competenze soft correlate ai ruoli di chi opera su progetti, alla gestione dei rischi, ecc. e da un altro lato una tipologia di corsi più specifici legati a percorsi di formazione che portano all acquisizione di una certificazione internazionale. Le certificazioni PMI e PRINCE2 sono indubbiamente le più importanti perché necessarie per rispondere a bandi pubblici e alle gare internazionali. Ma ancor più esse sono un valido supporto all attività quotidiana del project manager e del suo team se utilizzate in modo integrato. Adfor ritiene infatti che tale formazione non sia fondamentale unicamente per il capo progetto, Fabio Savarino, trainer di QRP Brunella Di Silvestro, responsabile formazione Adfor 29

7 Giuseppe Delledonne, docente di Adfor Marcello Patrese, presidente di PMT Group ma che possa essere una risorsa culturale necessaria anche per gli altri componenti del gruppo di progetto per garantire un linguaggio comune e un idem sentire rispetto alle tematiche di project management. Il docente di Adfor Giuseppe Delledonne conferma l importanza e il valore di questo processo integrato di corsi e certificazioni e, inoltre, per esperienza diretta, spiega meglio il rapporto formatore-project manager. In Adfor il docente non è solo formatore: è a sua volta project manager ed è quindi in grado di portare in aula casi reali, il suo vissuto come capo progetto, cosa fondamentale per trasmettere la passione per questo difficile mestiere che è anche un arte. In particolare quando in aula si trovano, e non è raro, persone entusiaste che vogliono sviluppare un proprio progetto professionale si instaurano ottime relazioni e interazioni con i partecipanti e si riesce supportarli efficacemente nel perseguire le proprie aspirazioni. In sé il progetto formativo può essere sia un corso semplice sia un corso complesso : il progettista formativo garantisce la personalizzazione dell intervento a seconda delle esigenze dell azienda, delle persone e degli stakeholder di riferimento, e si comporta in questo caso come il project manager della progettazione del corso stesso. PMT Group: non artisti ma professionisti che prendono le decisioni migliori Da oltre 20 anni la società, ci racconta Marcello Patrese, presidente di PMT Group, si occupa di formazione e consulenza nell ambito del project management per le organizzazioni. PMT propone ad aziende di qualsiasi dimensione tecniche e strumenti al supporto del project management, sia individuali sia di gruppo. Il nostro approccio segue le linee guida del PMI da un lato tramite l attività di coaching, da un altro lato tramite corsi specifici di preparazione agli esami di certificazione. In generale il mercato formativo, secondo PMT Group, è per lo più orientato alla formazione tradizionale a catalogo. Le persone hanno evidentemente necessità diverse: la formazione ha il dovere di rispondere alle singole esigenze e modulare i propri interventi su base individuale o di gruppo. Il progetto formativo è unico : deve essere sempre contestualizzato. Nell ambito specifico del project management vi sono ormai molte società di consulenza e formazione; ma ciò che più noto nel mercato è che nonostante tecniche e strumenti innovativi spesso si perdono di vista gli aspetti operativi all interno dell organizzazione. Il project manager in sé ha un ruolo temporaneo in azienda. A mio avviso è necessario supportare l impresa e le persone affinché possano instaurare un rapporto di reciproca fiducia, identificare obiettivi raggiungibili e misurabili, mentre da parte del formatore è imprescindibile accompagnare il project manager durante l evolversi del progetto. In prima battuta, infatti, realizziamo una attenta analisi dell organizzazione e ci affianchiamo all azienda e alle persone dall ideazione alla chiusura del progetto. Per Patrese il formatore, a seconda del livello di ingaggio con l azienda, rappresenta un mentore per il project manager: un riferimento per potersi confrontare, partendo da un rapporto basato sulla fiducia. Il formatore è quindi un facilitatore che, però, non si sostituisce al ruolo del capo progetto, ma è in grado di sostenere la persona affinché prenda le decisioni migliori in autonomia. Non ritengo il project manager un artista conclude Patrese in quanto non deve essere mosso da pulsioni emotive: egli deve essere in grado di seguire delle regole condivise ed essere un maestro nel coordinare tutti gli stakeholder del progetto. Deve essere un professionista capace di affrontare ogni situazione, anche difficile, durante tutta la gestione dei processi. Soprattutto, il project manager, deve saper valutare e gestire il rischio: in Italia questo aspetto viene spesso sottovalutato, al contrario dei Paesi alglosassoni e dell Europa del Nord. Facciamo il punto Quanto si è fatto fino a oggi nell ambito del project management è importante. Si può, però, fare ancora di più: immergersi in modo più operativo all interno delle organizzazioni, a partire dall ascolto e dalle necessità individuali o di gruppo, e affiancare chi in azienda gestisce un progetto. Perché? Perché il progetto è prezioso, per l azienda e per la persona. Strategico in termini competitivi per l una e in termini di crescita professionale per l altra. Diventare manager del proprio progetto si può considerare arte proprio per l importanza che riveste nell ambito delle competenze acquisite dal project manager, spendibili in diversi contesti organizzativi. Formatore e project manager lavorano a stretto contatto e, in questo ambito, il ruolo del formatore è essenziale come progettista della formazione : grazie al suo intervento il project manager sarà in grado di gestire al meglio ogni processo in autonomia. 30