Capitolo 7. Istruzione

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1 Capitolo 7 Istruzione

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3 Istruzione A partire dall anno scolastico le rilevazioni dei dati statistici sull istruzione sono state sottoposte ad un processo di ristrutturazione e di graduale trasferimento dall Istat ai Ministeri della pubblica istruzione (MPI) e dell università (MURST) ora unificati nel Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca (MIUR). Essendo tale ente già produttore di dati sull istruzione, si sono così evitate inutili duplicazioni con sovraccarichi per i rispondenti, in attuazione della norma istitutiva del Sistema statistico nazionale. I dati relativi all anno scolastico sono stati quindi rilevati dal ministero. La produzione di dati statistici relativi all istruzione vede l Istat impegnato sul fronte della transizione dall istruzione al mercato del lavoro con un sistema integrato di indagini sull inserimento professionale dei giovani con titolo di studio post-obbligo. Nelle pagine successive vengono presentati i principali dati e indicatori relativi alla scuola, all università, all inserimento professionale dei giovani e, inoltre, la distribuzione della popolazione per titolo di studio conseguito. L istruzione L ordinamento scolastico attualmente in vigore in Italia suddivide l istruzione scolastica in sei diversi livelli. Il primo è costituito dall educazione prescolastica, che è facoltativa e viene impartita nelle scuole d infanzia ai bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Attualmente le scuole d infanzia statali sono più della metà del totale, mentre tra le scuole non statali più di tre quarti sono gestite da Enti privati. La normativa in vigore fino all'anno scolastico (legge 31 dicembre 1962, n. 1859) prevedeva che l istruzione primaria e quella secondaria di primo grado fossero obbligatorie per i ragazzi dai 6 ai 14 anni di età. A partire dall'anno scolastico l'obbligo di istruzione è stato elevato da otto a nove anni, quindi fino ai 15 anni d età. Al termine del ciclo elementare e di quello medio inferiore si svolgono le sessioni d esame per il conseguimento della licenza (elementare e media), che dà diritto all iscrizione al ciclo d istruzione successivo. L istruzione secondaria di secondo grado è di durata generalmente quinquennale e viene impartita nelle scuole secondarie superiori. Esistono quattro tipi d istruzione secondaria: artistica (liceo artistico e istituto d arte), tecnica (istituti tecnici), professionale (istituti professionali) e classica. Questa ultima si caratterizza per la presenza di tre grandi aree: linguistico-espressiva (liceo classico e liceo linguistico), delle scienze matematiche e naturali (liceo scientifico) e storico-sociale. Al termine dell ultimo anno di corso (4 o 5 anno) gli studenti sostengono un esame per il conseguimento del diploma conclusivo di Stato. Il diploma ottenuto dopo un corso di studi di 5 anni consente l ammissione agli studi universitari in ogni facoltà. Per i diplomi conseguiti al termine del 4 anno dei licei artistici l iscrizione all università è limitata solo ad alcune facoltà; per avere l accesso a tutte le facoltà occorre frequentare un corso integrativo della durata di un anno. È opportuno segnalare che dall anno scolastico sono stati soppressi i corsi di studio triennali della Scuola magistrale e quadriennali dell Istituto magistrale ed è stata istituita una tipologia di Istituto di istruzione magistrale di durata quinquennale. Al termine di questo corso di studi si consegue un diploma che, pur non avendo un valore abilitante all insegnamento nella scuola d infanzia ed elementare, consente l accesso diretto 153

4 Annuario statistico italiano 2003 a tutte le facoltà universitarie. Gli istituti professionali e quelli d arte, accanto ai corsi di 5 anni, prevedono un ciclo di studi di durata inferiore, generalmente di 3 anni, al termine del quale viene rilasciato, rispettivamente, un diploma di qualifica professionale o di maestro d arte. Successivamente possono essere frequentati corsi integrativi per il conseguimento della maturità professionale e della maturità d arte applicata, che consentono l ammissione agli studi universitari. Per le scuole medie e per le scuole secondarie superiori (limitatamente ad alcuni tipi) sono istituiti corsi per studenti lavoratori, che si differenziano dai corsi ordinari perché le lezioni si svolgono nelle ore serali e hanno un orario ridotto, pur avendo sostanzialmente gli stessi programmi. L istruzione post-secondaria non universitaria è costituita dalle Accademie di belle arti destinate a quanti possiedono già un diploma di scuola secondaria superiore e dai Conservatori di musica. L istruzione universitaria, che costituisce il più elevato livello dell ordinamento scolastico italiano, viene impartita nelle università, negli istituti universitari e nei politecnici (sia statali che liberi o pareggiati). L istruzione universitaria di primo livello tradizionalmente articolata in due cicli paralleli: corsi brevi di durata biennale o triennale che rilasciano il diploma universitario (corsi di diploma universitario e scuole dirette a fini speciali) e corsi lunghi di durata variabile tra i 4 e i 6 anni che rilasciano il diploma di laurea (corsi di laurea) è stata sottoposta, a partire dall anno accademico 2000/01, ad una radicale riorganizzazione. La nuova organizzazione didattica prevede l articolazione dei corsi di studio su due livelli in serie, secondo la cosiddetta formula del : corsi di laurea di primo livello (di durata triennale), che rilasciano il nuovo diploma di laurea, e corsi di laurea di secondo livello (di durata biennale), finalizzati al conseguimento della laurea specialistica. La laurea di primo livello rappresenta il titolo di ingresso ai corsi di livello avanzato. Accanto ai nuovi corsi, restano inoltre in vigore un circoscritto numero di corsi di laurea a ciclo unico che rilasciano un titolo equipollente alla laurea specialistica di secondo livello (Architettura, Ingegneria edile, Farmacia, Odontoiatria, Veterinaria e Medicina), nonché un certo numero di corsi di diploma e di laurea del vecchio ordinamento. A livello post-laurea i tradizionali corsi di perfezionamento, di dottorato di ricerca e scuole di specializzazione sono oggi affiancati da percorsi formativi per il perfezionamento scientifico e per l alta formazione permanente e ricorrente (master universitari), accessibili da quanti sono in possesso di laurea sia di 1 sia di 2 livello. La scuola Per saperne di più... ISTAT, Istruzione. In Bollettino mensile di statistica. Roma, ISTAT, Statistiche della scuola materna ed elementare: anno scolastico Roma, (Annuari n. 8). ISTAT, Statistiche della scuola media inferiore: anno scolastico Roma, (Annuari n. 11). ISTAT, Statistiche delle scuole secondarie superiori: anno scolastico Roma, (Annuari n. 10). OECD, Education at a glance: Oecd Indicators. Paris, Nell anno scolastico la popolazione scolastica è pari a studenti, di cui il 18,1% frequenta la scuola materna, il 31,7% la scuola elementare, il 20,6% la media ed il 29,6% la secondaria superiore (i dati riferiti all anno scolastico sono provvisori). Rispetto ai precedenti anni, caratterizzati da un continuo calo delle iscrizioni scolastiche, dal è stato registrato un lieve incremento del numero di alunni, che nel riguarda, in particolare, le scuole medie e le superiori (rispettivamente e studenti in più rispetto all anno scolastico precedente). Nel , il numero di unità scolastiche è pari a Negli ultimi anni, sono sempre più evidenti gli effetti delle politiche di razionalizzazione dell offerta scolastica che hanno portato alla chiusura o all accorpamento delle unità scolastiche. Rispetto all anno precedente il numero di strutture scolastiche risulta fortemente diminuito soprattutto per le scuole d infanzia e le elementari: entrambe hanno subito un decremento di oltre 200 unità. Nelle scuole superiori il fenomeno è stato più contenuto: nel si rilevano 89 unità scolastiche in meno. Allo stesso tempo, si nota un incremento significativo del numero di classi per tutti i tipi di scuola, ad eccezione delle scuole elementari, l unico livello di 154

5 7. Istruzione istruzione in cui si registra una contrazione delle classi insieme ad una forte diminuzione dei bambini frequentanti. Il numero medio di alunni per classe è rimasto invece complessivamente stabile nelle scuole d infanzia (23,2 bambini per sezione), nelle scuole elementari e nelle medie (rispettivamente 18,2 e 20,9 alunni per classe), mentre nelle scuole superiori è leggermente diminuito rispetto all anno precedente scendendo da 21,1 a 20,7 studenti per classe. Il tasso di scolarità relativo alla scuola materna, elementare e media rimane costante e si attesta intorno al 100%, mentre è in continuo aumento quello della scuola secondaria superiore passato negli ultimi quattro anni dall 82,2% all 89,8%. Nelle scuole secondarie superiori si evidenzia una maggiore propensione delle donne a proseguire gli studi oltre l obbligo scolastico. Nel ben 91 ragazze su 100 tra i 14 e i 18 anni sono iscritte alle scuole superiori contro 88 ragazzi della stessa fascia d età. La presenza femminile per ordine scolastico si assesta, nel , sul 47,9% per la scuola materna, 48,3% per la scuola elementare, 47,6% per la media inferiore e sul 49,7% per le secondarie superiori. Tali dati non indicano una minore partecipazione scolastica delle ragazze, ma risentono dell influenza del fattore demografico. Nascono infatti più uomini che donne e la prevalenza dei primi si riscontra fino alle età adulte, momento in cui, a causa della più elevata mortalità maschile, il rapporto si rovescia. Nelle leve più giovani della popolazione, al 1 gennaio del 2001, le donne rappresentano il 48,5% fino a 5 anni, il 48,6% fra i 6 e i 13 anni e il 48,7% fra i 14 e i 18 anni. Il fatto che la percentuale di femmine che frequenta la scuola risulti inferiore a quella maschile è dovuto anche alla maggiore irregolarità scolastica di questi ultimi: il numero di iscritti maschi è incrementato dalle ripetenze, più frequenti nella popolazione scolastica maschile che in quella femminile. Nel i giovani che ripetono l anno scolastico nelle scuole secondarie superiori sono pari al 7% degli iscritti. Il fenomeno, come accennato precedentemente, interessa maggiormente i ragazzi: i ripetenti maschi sono il 9,3% degli iscritti, mentre la percentuale di ripetenti femmine sulle iscritte non raggiunge il 5%. Rispetto all anno precedente la quota di ripetenti sul totale degli iscritti rimane stabile, anche se nell ultimo quinquennio si è ridotta di oltre un punto percentuale. Prospetto 7.1 Risultati degli scrutini nelle scuole statali - Anno scolastico Respinti per 100 scrutinati TIPI DI SCUOLA 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno (a) Scuole elementari 0,4 0,3 0,2 0,3 (b) 0,2 Scuole medie inferiori 5,0 3,9 (b) 0,2 Scuole superiori 17,7 12,3 10,3 8,4 2,2 Istituti professionali 27,5 20,0 (c) 5,0 13,7 3,8 Istituti tecnici 20,2 13,1 14,3 10,5 2,7 Istituti magistrali 11,3 8,0 7,9 (a) 2,2 Licei scientifici 6,9 6,2 6,3 4,2 0,8 Licei ginnasi 6,9 5,3 4,9 3,2 0,7 Istituti d arte 23,5 15,3 (c) 5,1 10,4 1,6 Licei artistici 17,5 12,6 11,3 (a) 1,6 Fonte: Ufficio Statistico MIUR, Indagine campionaria sui risultati degli scrutini nella scuola statale (a) I dati si riferiscono agli esiti degli esami del diploma conclusivo di Stato dell a.s e non includono i non ammessi a sostenere gli esami. (b) I dati si riferiscono agli esiti degli esami di licenza e non includono i non ammessi a sostenere gli esami. (c) I dati del terzo anno degli istituti professionali e degli istituti d arte si riferiscono agli esiti degli esami di qualifica professionale e licenza di maestro d arte dell a.s e non includono i non ammessi a sostenere gli esami. La percentuale di respinti sugli scrutinati (Prospetto 7.1) denota una maggiore difficoltà nell affrontare il percorso scolastico da parte degli studenti al primo anno di un ciclo di studi. I dati più recenti (anno ), tratti da un indagine campionaria condotta dall Ufficio Statistico del MIUR sulle scuole statali, confermano il divario tra la percentuale di respinti degli iscritti al 155

6 Annuario statistico italiano 2003 Insieme alla modesta riuscita nel primo anno della scuola secondaria superiore va segnalato il basso profitto degli alunni in uscita dalla scuola media; infatti nel (Prospetto 7.2) il 39,2% degli esaminati di scuola media inferiore statale si è licenziato con sufficiente (contro il 40,6% registrato nell anno scolastico precedente), mentre poco più di un terzo (il 35,3%) ha ottenuto un elevata valutazione ( ottimo o distinto ). Al termine dell anno scolastico hanno conseguito un diploma conclusivo di Stato studenti, dei quali il 53% sono ragazze. Il rapporto fra i diplomati ed i diciannovenni si attesta sul 70,4%. Le performance delle ragazze nelle scuole superiori sono migliori di quelle dei ragazzi: la quota di ragazze che hanno conseguito un diploma sulle diciannovenni supera di 10 punti percentuali la corrispondente quota dei ragazzi (75,7% contro 65,3%). Le informazioni fornite dall Indagine campionaria sui risultati degli esami di Stato nelle scuole secondarie superiori statali condotta dal MIUR permettono una valutazione degli esiti degli esami di diploma dell anno scolastico in considerazione (Prospetto 7.3). La percentuale dei non diplomati sugli esaminati delle scuole secondarie superiori statali è scesa dal 2,7% dell anno scolastico al 2,2% dell anno successivo. Nella sessione d esami del 2000 gli Istituti professionali statali registrano la quota più elevata di studenti esaminati che non hanno conseguito il diploma, anche se rispetto alla sessione del 1999 è leggermente diminuita (dal 4,3% del al 3,8%). Per quel che riguarda il voto di diploma, circa il 40% dei diplomati nelle scuole superiori statali consegue una votazione bassa (fino a 70/100), mentre le votazioni elevate (più di 90/100) sono raggiunte dal 18,1% dei diplomati (Prospetto 7.3). In ogni caso, rispetto all anno scolastico precedente si osserva un lieve miglioramento dei risultati ottenuti: la percentuale dei voti bassi è scesa (dal 40,7% del al 39,5% del ) mentre quella dei voti più alti è cresciuta di oltre un punto percentuale (dal 16,8% al 18,1%). I risultati migliori sono conseguiti nei licei, in particolare nei licei classici dove più di un quarto degli studenti si diploma con un voto superiore a 90/100. Negli istituti professionali e tecnici si rileva la quota più consistente di diploprimo anno rispetto a quella degli iscritti agli anni successivi. La percentuale dei respinti decresce nel corso degli anni ed è particolarmente bassa in sede di esame di qualifica professionale (3 anno degli istituti professionali e d arte) e di diploma conclusivo di Stato (4 anno per gli istituti magistrali e licei artistici quadriennali, 5 anno per i restanti indirizzi). Gli studenti sembrano così risentire in maniera particolare il passaggio da un ciclo scolastico a quello successivo, scontando in termini di rendimento il difficile impatto con un nuovo sistema didattico, in particolare nell accesso alle scuole secondarie superiori dove la percentuale di respinti al 1 anno raggiunge quasi il 18%. Prospetto 7.2 Alunni licenziati nella scuola media statale per giudizio riportato agli esami - Anno scolastico (composizione percentuale) RIPARTIZIONI TERRITORIALI Giudizio riportato agli esami Sufficiente Buono Distinto Ottimo Totale Nord 40,1 27,5 18,5 14,0 100,0 Centro 40,7 24,8 18,3 16,1 100,0 Sud 36,2 24,5 18,3 21,0 100,0 Isole 41,5 23,0 16,6 18,9 100,0 Totale 39,2 25,5 18,1 17,2 100,0 Fonte: Ufficio Statistico MIUR, Indagine campionaria sui risultati degli esami di licenza nelle scuole medie statali 156

7 7. Istruzione Prospetto 7.3 Diplomati nelle scuole secondarie superiori statali per votazione conseguita - Anno scolastico (composizione percentuale) TIPI DI SCUOLA Votazione Totale Totale scuole superiori 10,9 28,5 25,5 17,0 10,2 7,9 100,0 Istituti professionali 14,8 34,9 25,8 13,8 7,0 3,7 100,0 Istituti tecnici 13,4 31,3 25,3 15,4 8,6 6,0 100,0 Istituti magistrali 10,0 27,5 25,6 17,6 11,4 7,9 100,0 Licei scientifici 5,9 22,1 25,6 19,9 13,7 12,8 100,0 Licei ginnasi 5,9 20,3 24,6 21,3 14,1 13,8 100,0 Istituti d arte 10,1 30,8 26,2 18,5 10,3 4,1 100,0 Licei artistici 8,6 26,4 28,8 20,1 9,7 6,4 100,0 Fonte: Ufficio Statistico MIUR, Indagine campionaria sui risultati degli esami di Stato nelle scuole secondarie superiori mati con una votazione bassa, rispettivamente il 49,7% e 44,7%. L'aumento della scolarizzazione ha prodotto un innalzamento del livello di istruzione della popolazione giovane e adulta. Osservando la distribuzione della popolazione per titolo di studio, sesso ed età si osserva, infatti, un incremento della quota di persone con il diploma di scuola secondaria superiore (dal 20,9% del 1999 al 22,2% del 2002) ed un calo di quanti hanno al massimo la licenza elementare (dal 37,9% del 1999 al 36,5% del 2002). Tale processo è ancora più evidente per le donne, al punto che, nelle generazioni più giovani, la percentuale femminile di persone con titolo di studio elevato è superiore a quella maschile. Tra i giovani di anni la quota dei diplomati di scuola secondaria superiore è infatti pari al 57,2% per gli uomini e al 66,9% per le donne (mentre i 25-29enni con titolo accademico sono 9,6 su 100 tra gli uomini e 13 tra le donne). Tra gli ultra sessantacinquenni, invece, gli uomini che hanno conseguito la maturità o il titolo universitario sono, rispettivamente, l 8,3% ed il 5,2%; le donne solo il 5,4% e 2,1%. L università Sono più di 330 mila i giovani che nell'anno accademico si sono iscritti per la prima volta all università, circa 36 mila in più rispetto all anno precedente (si tratta di un incremento del 12,1%). Si conferma quindi la tendenza alla crescita delle nuove iscrizioni già riscontrata nel precedente anno accademico. L aumento delle immatricolazioni è una novità degli ultimi due anni. Infatti, a partire dal e per sei anni consecutivi, le nuove iscrizioni si erano via via ridotte. L inversione di tendenza si può attribuire alla riforma dei cicli universitari. Infatti l aumento degli immatricolati, già dipeso nel dall introduzione sperimentale dei nuovi corsi di laurea di durata triennale, si conferma nel corso del tempo: l avvio di una molteplicità di nuovi corsi di laurea triennali, determinato dalla piena applicazione della riforma, ha dunque risvegliato l interesse dei giovani verso la formazione accademica. Nel i nuovi corsi di laurea coesistono, ancora, con i tradizionali corsi di studio. Però, su 100 immatricolati per la prima volta al sistema universitario circa 91 risultano iscritti ai corsi di laurea di primo livello istituiti con il nuovo ordinamento. Della restante quota, 5 si sono immatricolati a corsi di laurea a ciclo unico e soltanto 4 a un corso universitario previsto dal precedente ordinamento (2,3 a un corso di laurea lungo e 1,7 a un corso di diploma o scuola diretta a fini speciali). In un panorama di complessivo aumento, sono più che raddoppiati gli imma- 157

8 Annuario statistico italiano 2003 tricolati a corsi di laurea del gruppo medico. Per tale raggruppamento l aumento dipende, in larga misura, dall avvio dei nuovi corsi di laurea di 1 livello che sono andati ad assorbire buona parte delle immatricolazioni dei vecchi corsi di diploma: nell anno precedente gli immatricolati ai corsi di diploma dell area medica erano oltre , quest anno solo Rispetto all anno accademico , crescono considerevolmente, anche, le immatricolazioni ai corsi di laurea dei gruppi politico-sociale (+50,5%), architettura (+49,1%), scientifico (+48,2%), agrario (+24,6%) economico-statistico (+22,9%) e geo-biologico (+22,5%). Le uniche aree che vedono calare le entrate sono quelle dell insegnamento (-8,3%) e giuridica (-2,9%). La popolazione universitaria, composta da studenti, risulta in crescita rispetto l anno precedente di unità (Prospetto 7.4). Gli iscritti si distribuiscono, sull intero territorio nazionale, in un totale di corsi di Prospetto 7.4 Iscritti in corso e fuori corso dei corsi di diploma universitario e di laurea - Anno accademico In corso Fuori corso Totale CORSI Variaz. % Variaz. % Variaz. % N. sull'anno N. sull anno N. sull anno precedente precedente precedente Corsi di diploma (a) , , ,7 Corsi di laurea (b) , , ,2 Totale , , ,9 Fonte: Ministero dell istruzione, università e ricerca (a) Sono incluse le scuole dirette a fini speciali. Il rilevante decremento degli iscritti ai corsi di diploma si deve all istituzione dei nuovi corsi triennali di laurea che, nell a.a , hanno attratto la maggior parte delle nuove iscrizioni. (b) Sono compresi sia i corsi di laurea del vecchio ordinamento, sia i nuovi corsi di laurea (di 1 livello e a ciclo unico). Per saperne di più... ISTAT, Istruzione. In: Bollettino mensile di statistica. Roma, ISTAT, Statistiche dell istruzione universitaria: anno accademico Roma, (Annuari n. 4). ISTAT, Lo stato dell università. I principali indicatori: anno accademico Roma, MINISTERO DELL ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA. Il sistema universitario italiano: indagine nell istruzione universitaria. Roma, OECD, Education at a glance: Oecd Indicators. Paris, diploma (afferenti perlopiù all area medica) e corsi di laurea, con un afflusso particolarmente forte nelle sedi del Nord che raccolgono il 42,3% degli studenti dei corsi di diploma e delle scuole dirette a fini speciali e il 39,2% degli iscritti ai corsi di laurea. Il dato sulle iscrizioni regionali, però, essendo riferito alla collocazione geografica dell ateneo presso cui gli studenti sono iscritti e non alla loro residenza, non risulta del tutto esemplificativo dell effettiva partecipazione accademica dei giovani provenienti dalle varie regioni, soprattutto considerato che le università del Nord-Centro risultano più numerose di quelle del Sud e che la mobilità territoriale degli studenti universitari è elevata, in particolare verso alcuni atenei che agiscono come poli d attrazione sull intero territorio nazionale. I tassi di iscrizione per regione di residenza (studenti universitari per enni della regione di residenza) mostrano come la partecipazione agli studi universitari sia particolarmente elevata in regioni quali l Abruzzo (43,6), il Lazio (42,3), il Molise (41,9), la Calabria (39,8), la Basilicata (38,6) e la Liguria (38,6). Le regioni che, al contrario, registrano la più bassa incidenza di studenti universitari sono prevalentemente del Nord: il Trentino Alto- Adige (23,1), la Lombardia (28,2), la Valle d Aosta (29,3), il Veneto (29,5) e il Piemonte (29,8). Al Sud i più bassi tassi di iscrizione sono quelli della Sicilia (29,4) e della Puglia (30,1). Tra i corsi di diploma, le iscrizioni universitarie si concentrano soprattutto nel gruppo medico (36,6%), in quello economico-statistico (18,6%), ingegneria (14,1%) e politico-sociale (8,1%). Invece tra i corsi di laurea risulta maggiormente attrattivo il settore giuridico (15,6%), immediatamente seguito dal gruppo economico-statistico (13,4%), ingegneria (12,3%), politico-sociale (10,7%) e letterario (10%). La percentuale di iscrizioni femminili più elevata nei corsi di laurea (55,7%) che non in quelli di diploma (54,4%) risulta variare molto a seconda 158

9 7. Istruzione Figura 7.1 Immatricolati all università e diplomati-laureati per anno accademico (in migliaia) /88 88/89 89/90 90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 Imm atricolati Diplomati-laureati degli specifici gruppi disciplinari: tocca il minimo nei gruppi ingegneria (11,4%) e scientifico (18,8%) per i corsi di diploma e nei gruppi scienze strategiche (13,8%), ingegneria (17,2%) e scientifico (31,2%) per quelli di laurea; il massimo è raggiunto nel gruppo insegnamento (85,5% per i corsi di diploma e 90,7% per quelli di laurea). Guardando al rendimento accademico, i corsi di diploma registrano come sempre migliori performance didattiche rispetto ai corsi di laurea. Nei corsi di diploma, infatti, la percentuale di fuori corso sul totale dei diplomati risulta pari al 43,8% contro ben l 82% dei laureati. Anche il tasso di successo sembra confermare il miglior rendimento degli iscritti ai corsi di diploma: nei tradizionali corsi brevi, il numero di diplomati sugli immatricolati 4 anni accademici prima ammonta a circa 60 su 100, mentre nei tradizionali corsi lunghi, i laureati sugli immatricolati 6 anni accademici prima sono circa 48 su 100. Nel complesso il sistema universitario mostra una tendenza alla diminuzione delle mancate reiscrizioni che si attestano nell anno accademico su valori pari a 6,4 abbandoni ogni 100 iscritti. Il sistema accademico registra quote più elevate di abbandoni tra gli uomini (7,6%) che tra le donne (5,5%). La transizione scuola-lavoro Per saperne di più... ISTAT. Diplomati e mercato del lavoro. Percorsi di studio e di lavoro dei diplomati: indagine Roma, (Informazioni, n. 44) ISTAT. Inserimento professionale dei diplomati universitari: indagine In Statistiche in breve. Roma, ISTAT. I laureati e il mercato del lavoro: inserimento professionale dei laureati: indagine Roma, L'inserimento professionale dei giovani in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore, di diploma universitario e di laurea può essere analizzato attraverso un sistema integrato di indagini finalizzate all analisi dei percorsi formazione-lavoro. L obiettivo principale di tali indagini è effettuare un analisi comparativa della resa dei diversi titoli di studio sul mercato del lavoro, così da fornire uno strumento per valutare l efficacia del sistema di istruzione superiore nel suo complesso. Le indagini sulla transizione scuola-lavoro sono fortemente coerenti dal punto di vista della metodologia adottata ed utilizzano questionari analoghi nella struttura e, fin dove possibile, nei contenuti informativi. In tutti e tre i casi le rilevazioni sono triennali, condotte su singole leve di studenti a circa tre anni dal conseguimento del titolo, realizzate con tecnica C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview). I diplomati e i laureati che hanno conseguito il titolo di studio nel 1998 sono stati intervistati nel 2001, i diplomati universitari del 1999 nel corso del

10 Annuario statistico italiano 2003 Di seguito si forniscono alcuni dati sulla condizione occupazionale dei diplomati di scuola secondaria, dei diplomati universitari (i dati sono provvisori) e dei laureati. L'inserimento professionale dei diplomati A poco più di tre anni dal conseguimento del diploma di scuola secondaria superiore, il 55,5% dei giovani diplomati nel 1998 svolge un attività lavorativa, quasi il 17% cerca un occupazione mentre quelli che non lavorano e non cercano un occupazione sono il 24,8%. Il tipo di diploma conseguito influenza fortemente le attività post-diploma dei giovani e la scelta tra il proseguimento degli studi e la ricerca del lavoro. Il tasso di occupazione più elevato si registra infatti tra i diplomati delle scuole più orientate verso il mondo del lavoro, ovvero degli istituti professionali (75,7%) e tecnici (67,3%), mentre il valore minimo si registra per i diplomati dei licei (28,6%) in buona parte impegnati a tempo pieno negli studi (53,9%). Il tasso di occupazione dei maschi supera di 6 punti percentuali quello delle femmine (58,7% contro 52,7%): le donne si diplomano infatti più frequentemente negli indirizzi che incontrano maggiori difficoltà nell inserimento lavorativo e si dedicano maggiormente allo studio post-diploma (il 25,9% studia e non cerca lavoro, contro il 23,5% dei maschi). A livello territoriale si osservano notevoli differenze: il tasso di occupazione è pari al 65,9% nelle regioni settentrionali (con una punta del 70,4% in Lombardia), 55,6% in quelle centrali e 47% nel mezzogiorno, area in cui il tasso di disoccupazione raggiunge il 35,1% (il 50% in Calabria). La quota di diplomati che si dedicano esclusivamente allo studio è compresa tra il 23,7% del Nord e il 27,8% del Centro (ed è pari al 24,4% nel Mezzogiorno). L'inserimento professionale dei diplomati universitari I diplomati universitari che, a tre anni dal conseguimento del titolo, lavorano sono l 88,5%; quelli che svolgono un lavoro continuativo iniziato dopo il diploma il 74,7%. L inserimento nel mercato del lavoro dei diplomati universitari risulta, quindi, più agevole rispetto a quello dei diplomati di scuola secondaria superiore. Non tutti i corsi di diploma, però, garantiscono le stesse chance di inserimento. Quelli del gruppo architettura, con l 83,5% di occupati in un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo, offrono le opportunità migliori, seguiti dai corsi del gruppo medico (82,2%), ingegneria (79,7%) e politico-sociale (79,3%). Decisamente al di sotto della media i corsi del gruppo insegnamento, con solo il 46,3% di occupati in modo continuativo, del gruppo letterario (52,8%) e educazione fisica (53,4%). A differenza di quanto accade tra i diplomati di scuola secondaria e laureati, tra i diplomati universitari sono le donne ad essere avvantaggiate rispetto agli uomini: la percentuale di occupate in modo continuativo, infatti, è di quasi 2 punti percentuali superiore a quella dei maschi (75,5% per le donne contro il 73,7% per gli uomini). Per quanto riguarda l area geografica, la quota di giovani occupati nel Mezzogiorno di nuovo è inferiore rispetto a quella del Centro e del Nord: nell Italia settentrionale i diplomati che lavorano continuativamente sono l 81,2%, nel Centro il 75,4%, fino ad arrivare al 59,7% nel Meridione. L'inserimento professionale dei laureati I laureati del 1998 che risultano occupati a tre anni di distanza dalla conclusione degli studi sono il 73,5%, mentre la quota di quanti svolgono un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento della laurea è 63,2%. Le opportunità migliori si presentano ai giovani provenienti dai corsi dei gruppi ingegneria (88,3% dei laureati di questo gruppo svolge un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo), chimico-farmaceutico (78%), scientifico (74,9%), economico-statistico (72,4%) e architettura (70,1%). Risultano, invece, nettamente inferiori alla media le performance del gruppo medico (17,6%), giuridico (47,6%), insegnamento (50,5%) e letterario (56,2%). 160

11 7. Istruzione Se in molti casi, tassi di occupazione inferiori alla media sono indice di una reale difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro, un discorso a parte deve essere fatto per i laureati in medicina e, in parte, per quelli del gruppo giuridico: i primi sono spesso impegnati in scuole di specializzazione, i secondi affrontano il più delle volte periodi di praticantato prima di iniziare l attività professionale. Nonostante il maggiore rendimento nello studio, le laureate incontrano più difficoltà dei loro colleghi maschi nel trovare lavoro. Infatti le donne che trovano un lavoro continuativo sono circa 59 su 100 (69 per i maschi). Per quanto riguarda il luogo di residenza, i laureati del Nord che lavorano continuativamente sono il 71,9%, quelli del Centro il 61,9% e solo il 49,1% quelli del Mezzogiorno. Il confronto tra i tre titoli di studi superiori mostra dunque che è soprattutto al Sud che conseguire un titolo di studio accademico si configura come un investimento a tutela della disoccupazione. Rispetto ai maturi, l incremento del tasso di occupazione dei diplomati universitari è del 92% per chi proviene dal Mezzogiorno, mentre scende a 75,3% nel Centro e a 51,8% nel Nord. Tra i laureati, mentre nel Nord l incremento del tasso di occupazione è del 34,4%, nel Centro sale al 44,0% e nel Mezzogiorno al 57,9%. 161

12 Annuario statistico italiano 2003 Tavola Scuole, classi, alunni e insegnanti delle scuole d infanzia, elementari e medie per regione - Anno scolastico ANNI SCOLASTICI REGIONI Scuole materne Scuole elementari Scuole medie Inse- Inse- Insegnanti gnanti Scuole Sezioni Bambini Scuole Classi Alunni Scuole Classi Alunni gnanti (a) (a) (a) ANNO SCOLASTICO (a) Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Nord Centro Mezzogiorno Fonte: Scuole materne statali e non statali (E); Scuole elementari statali e non statali (E); Scuole medie statali e non statali (E) (a) Dati provvisori. 162

13 7. Istruzione Tavola Scuole, classi, studenti e insegnanti delle scuole secondarie superiori per regione - Anno scolastico Studenti Ripetenti In scuole Femmine Per 100 Femmine Insegnanti ANNI SCOLASTICI Scuole Per statali sul totale iscritti per 100 REGIONI (a) Classi Numero classe per 100 (%) in totale iscritte iscritti in complesso ,4 93,6 49,7 8,2 5, ,3 92,4 49,9 8,1 5, (b) ,0 92,5 48,7 7,6 5, (b) ,1 92,7 49,4 7,0 4, ANNO SCOLASTICO (b) Piemonte ,2 93,8 51,0 6,7 4, Valle d'aosta ,7-52,6 6,4 5,2 634 Lombardia ,1 90,3 50,3 7,1 5, Trentino-Alto Adige ,9-54,1 5,4 3, Bolzano-Bozen ,1-55,2 4,7 2, Trento ,7-53,1 6,1 4, Veneto ,3 93,6 50,6 5,9 3, Friuli-Venezia Giulia ,4 97,1 49,1 7,2 4, Liguria ,9 91,6 49,2 7,3 5, Emilia-Romagna ,5 94,4 49,8 5,7 3, Toscana ,6 95,8 50,1 7,5 5, Umbria ,8 98,3 49,3 5,7 4, Marche ,3 97,4 49,5 5,0 3, Lazio ,5 93,3 49,6 7,6 5, Abruzzo ,6 97,4 48,6 7,1 4, Molise ,7 100,0 48,6 5,0 2, Campania ,2 95,0 49,0 7,7 5, Puglia ,4 97,3 48,9 6,2 3, Basilicata ,7 97,8 49,4 6,9 4, Calabria ,5 97,1 49,4 5,8 3, Sicilia ,1 92,0 49,2 7,4 5, Sardegna ,6 98,4 50,8 12,3 9, ITALIA ,7 92,9 49,7 7,0 4, Nord ,5 88,8 50,4 6,6 4, Centro ,4 94,9 49,7 7,1 4, Mezzogiorno ,1 95,5 49,2 7,4 5, Fonte: Scuole secondarie superiori statali e non statali (E) (a) Nel è cambiata la definizione di unità scolastica. (b) Dati provvisori. 163

14 Annuario statistico italiano 2003 Tavola Indicatori dell istruzione secondaria superiore per regione - Anno scolastico ANNI SCOLASTICI REGIONI Tasso di scolarità (a) Diplomati per 100 persone di 19 anni (b) M F MF M F MF ,6 83,8 82,2 62,9 74,6 68, ,3 84,1 82,2 66,1 78,7 72, (c) 83,7 83,4 83,6 65,2 76,7 70, ,2 87,6 86,3 65,3 75,7 70,4 ANNO SCOLASTICO Piemonte 86,3 93,8 89,9 60,0 74,9 67,3 Valle d'aosta 80,6 95,4 87,7 56,9 77,0 66,9 Lombardia 83,7 89,3 86,5 59,5 71,1 65,1 Trentino-Alto Adige 64,3 80,3 72,0 49,9 70,0 59,7 Bolzano-Bozen 57,0 74,9 65,6 47,3 67,6 57,4 Trento 72,5 86,2 79,2 52,8 72,9 62,5 Veneto 84,6 91,6 88,0 64,9 77,0 70,8 Friuli-Venezia Giulia 95,7 96,8 96,2 77,3 86,9 81,9 Liguria 95,4 98,4 96,8 69,5 78,4 73,9 Emilia-Romagna 93,5 97,9 95,6 67,2 83,3 75,0 Toscana 93,1 97,9 95,5 68,4 80,9 74,5 Umbria 97,6 99,0 98,2 77,4 84,1 80,6 Marche 96,8 100,0 98,3 74,5 84,1 79,1 Lazio 97,2 99,3 98,2 76,1 85,8 80,8 Abruzzo 96,2 95,4 95,8 76,9 83,4 80,1 Molise 95,4 94,8 95,1 73,7 85,6 79,5 Campania 84,7 85,4 85,0 63,0 68,2 65,5 Puglia 85,4 85,7 85,6 63,8 70,3 67,0 Basilicata 94,7 98,3 96,5 75,3 88,1 81,5 Calabria 88,0 90,0 89,0 70,4 78,2 74,2 Sicilia 85,6 86,1 85,8 60,5 71,2 65,7 Sardegna 92,7 100,6 96,6 60,2 76,9 68,3 ITALIA 88,1 91,5 89,8 65,3 75,7 70,4 Nord 85,9 92,1 88,9 62,5 75,5 68,8 Centro 96,0 99,0 97,4 73,8 84,0 78,8 Mezzogiorno 87,0 88,2 87,6 64,3 72,6 68,4 Fonte: Scuole secondarie superiori statali e non statali (E) (a) Il tasso di scolarità, calcolato come rapporto tra gli iscritti alla scuola superiore e la popolazione di anni, può assumere valori superiori a 100 per la presenza di ripetenze o anticipi di frequenza. I dati sono provvisori per l'a.s e (b) Per l'a.s. t/t+1 il dato sui diplomati per 100 persone di 19 anni si riferisce all'a.s. t-1/t, ad eccezione dell'a.s che si riferisce a due anni scolastici precedenti. (c) Dati provvisori. 164

15 7. Istruzione Tavola Corsi di diploma universitario (a), iscritti e diplomati per gruppo di corsi e regione - Anno accademico Corsi (b) Immatricolati (c) Iscritti Diplomati (d) ANNI ACCADEMICI Femmine Fuori corso Totale Femmine Diplomati fuori Diplomati GRUPPI DI CORSI Totale per 100 per 100 per 100 corso per 100 per 100 REGIONI iscritti iscritti diplomati diplomati immatricolati 4 anni prima (e) ,3 19, ,5 47,5 54, ,0 19, ,8 48,1 51, ,2 25, ,1 48,1 54, ,1 26, ,1 41,4 61,8 ANNO ACCADEMICO PER GRUPPO DI CORSI Gruppo scientifico ,8 57, ,0 71,3 25,3 Gruppo chimico-farmac ,6 41, ,1 50,4 45,3 Gruppo geo-biologico ,5 29, ,4 27,8 62,3 Gruppo medico ,0 23, ,9 15,0 88,4 Gruppo ingegneria ,4 56, ,0 69,2 45,8 Gruppo architettura ,2 39, ,7 54,2 60,0 Gruppo agrario ,4 51, ,4 50,7 46,4 Gruppo economico-statis ,4 46, ,5 58,1 38,1 Gruppo politico-sociale ,2 37, ,8 66,5 59,6 Gruppo giuridico ,1 30, ,1 23,3 107,1 Gruppo letterario ,7 40, ,4 63,3 52,2 Gruppo linguistico ,3 24, ,3 34,8 71,1 Gruppo insegnamento ,5 63, ,0 45,7 63,4 Gruppo educazione fisica (f) ,5 100, ,9 69,3 63,5 Totale ,4 38, ,2 43,8 59,6 PER REGIONE (g) Piemonte ,7 30, ,0 49,2 72,3 Valle d'aosta ,2 19, ,7 50,0 - Lombardia ,0 38, ,9 41,7 49,5 Trentino-Alto Adige ,0 72, ,7 31,0 158,5 Veneto ,6 44, ,3 45,0 85,2 Friuli-Venezia Giulia ,4 43, ,8 35,5 57,5 Liguria ,7 42, ,8 61,4 41,9 Emilia-Romagna ,2 32, ,6 27,6 72,1 Toscana ,1 48, ,5 45,1 45,5 Umbria ,7 43, ,9 51,7 91,9 Marche ,6 39, ,2 56,2 54,1 Lazio ,6 35, ,4 42,7 69,9 Abruzzo ,9 50, ,2 48,6 33,5 Molise ,8 20, ,1 11,5 100,0 Campania ,2 23, ,9 48,9 60,0 Puglia ,2 54, ,0 48,8 52,5 Basilicata ,5 29, ,9 20,9 95,9 Calabria ,7 25, ,0 44,2 38,3 Sicilia ,6 41, ,3 43,5 51, z Sardegna ,1 44, ,0 51,4 56,5 ITALIA ,4 38, ,2 43,8 59,6 Nord ,2 38, ,3 41,0 64,5 Centro ,4 41, ,5 47,0 60,3 Mezzogiorno ,6 35, ,8 46,2 51,0 Fonti: Rilevazione degli iscritti nell'anno accademico e dei laureati o diplomati dell'anno solare 2001 (E) (a) Sono incluse le scuole dirette a fini speciali. Il rilevante decremento degli iscritti ai corsi di diploma si deve all istituzione dei nuovi corsi triennali di laurea (vedi Tavola 7.5) che, nell a.a , hanno attratto la maggior parte delle nuove iscrizioni. (b) Per l'a.a. t/t+1 i corsi si riferiscono all'a.a.t-1/t, ad eccezione del dato della Valle d'aosta che si riferisce all'a.a (c )Dall'a.a i dati si riferiscono esclusivamente agli immatricolati per la prima volta al sistema universitario. Sono, quindi, esclusi coloro che vengono immatricolati al 1 anno avendo già interrotto un altro corso di studi. (d) Per l'a.a. t/t+1 i diplomati si riferiscono all'anno solare t. (e) L indicatore sovrastima le possibilità di successo nei gruppi di corsi e nelle regioni che registrano molti trasferimenti in entrata in anni successivi al primo e, viceversa, le sottostima nei gruppi e nelle regioni che registrano soprattutto trasferimenti in uscita. (f) Nell'anno accademico il corso di diploma in Educazione fisica si trasforma nel corso di laurea in Scienze Motorie (vedi Tavola 7.5). In questa tavola vengono presentati i dati relativi ai vecchi corsi di diploma. (g) Le regioni si riferiscono alla collocazione geografica della sede universitaria. 165

16 Annuario statistico italiano 2003 Tavola Corsi di laurea (a), iscritti e laureati per gruppo di corso e regione - Anno accademico Immatricolati (c) Iscritti Laureati (d) ANNI ACCADEMICI Variazione Femmine Femmine Fuori corso Femmine Laureati Laureati per GRUPPI DI CORSI Corsi (b) Totale sull an- per 100 Totale per 100 per 100 Totale per 100 fuori corso 100 immatri- REGIONI no prece- immatri- iscritti iscritti laureati per 100 colati dente colati laureati 6 anni prima (e) ,9 55, ,4 36, ,9 89,9 38, ,9 56, ,0 38, ,3 88,4 40, ,2 55, ,5 42, ,6 88,4 41, ,5 54, ,9 42, ,6 85,1 43,4 ANNO ACCADEMICO PER GRUPPO DI CORSI Gruppo scientifico ,2 25, ,2 35, ,9 79,8 41,9 Gruppo chimico-farmac ,5 62, ,8 31, ,5 70,9 54,7 Gruppo geo-biologico ,5 59, ,9 33, ,3 74,0 35,9 Gruppo medico ,2 66, ,0 26, ,6 53,4 87,2 Gruppo ingegneria ,1 16, ,2 37, ,9 86,2 51,4 Gruppo architettura ,1 47, ,6 44, ,0 95,0 94,1 Gruppo agrario ,6 38, ,0 35, ,1 78,0 45,5 Gruppo economico-statis ,9 46, ,9 39, ,7 82,5 54,3 Gruppo politico-sociale ,5 61, ,7 29, ,6 84,3 41,2 Gruppo giuridico ,9 55, ,5 52, ,1 83,7 36,6 Gruppo letterario ,0 65, ,8 44, ,7 88,1 45,9 Gruppo linguistico ,7 82, ,2 38, ,3 92,5 47,3 Gruppo insegnamento ,3 88, ,7 33, ,1 85,9 45,3 Gruppo psicologico ,7 79, ,3 21, ,9 77,4 48,0 Gruppo educazione fisica ,7 36, ,5 1, ,6 3,1 - Gruppo scienze strategiche , , Totale ,5 54, ,7 38, ,0 82,0 47,9 PER REGIONE (f) Piemonte ,2 51, ,8 33, ,5 79,5 52,8 Valle d'aosta ,5 67, ,0 0, Lombardia ,2 53, ,5 31, ,6 83,6 54,3 Trentino-Alto Adige ,2 54, ,7 39, ,2 97,8 57,9 Veneto ,7 58, ,6 35, ,5 85,6 56,3 Friuli-Venezia Giulia ,9 51, ,0 42, ,1 89,1 62,0 Liguria ,0 53, ,1 39, ,6 86,8 51,5 Emilia-Romagna ,6 51, ,3 35, ,8 61,1 56,6 Toscana ,7 53, ,3 42, ,0 89,5 52,1 Umbria ,5 54, ,0 39, ,3 87,4 49,7 Marche ,8 51, ,5 42, ,9 90,9 48,2 Lazio ,2 54, ,5 39, ,7 63,8 45,9 Abruzzo ,1 56, ,3 36, ,8 94,2 47,7 Molise ,8 57, ,0 44, ,5 94,5 37,6 Campania ,3 53, ,4 40, ,5 92,2 45,2 Puglia ,7 57, ,9 45, ,7 93,0 36,4 Basilicata ,4 51, ,7 30, ,2 96,3 37,1 Calabria ,9 52, ,2 30, ,2 91,4 48,3 Sicilia ,5 56, ,5 39, ,8 88,1 31,5 Sardegna ,0 60, ,1 44, ,4 93,5 43,4 ITALIA ,5 54, ,7 38, ,0 82,0 47,9 Nord ,3 53, ,8 34, ,1 78,9 55,2 Centro ,4 54, ,4 40, ,3 76,5 48,1 Mezzogiorno ,3 55, ,0 40, ,4 91,7 39,5 Fonte: Rilevazione degli iscritti nell'anno accademico e dei laureati o diplomati dell'anno solare 2001 (E) (a) Sono compresi sia i corsi di laurea del vecchio ordinamento, sia i nuovi corsi di laurea (di 1 livello e a ciclo unico). (b) Per l'a.a. t/t+1 i corsi si riferiscono all'a.a. t-1/t, ad eccezione del dato del gruppo scienze strategiche che si riferisce all'a.a (c) Dall'a.a i dati si riferiscono esclusivamente agli immatricolati per la prima volta al sistema universitario. Sono, quindi, esclusi coloro che vengono immatricolati al 1 anno avendo già interrotto un altro corso di studi. (d) Per l'a.a. t/t+1 i laureati si riferiscono all'anno solare t. (e) L indicatore sovrastima le possibilità di successo nei gruppi di corsi e nelle regioni che registrano molti trasferimenti in entrata in anni successivi al primo e, viceversa, le sottostima nei gruppi e nelle regioni che registrano soprattutto trasferimenti in uscita. In particolare, il dato del gruppo architettura risulta elevato a causa della notevole riduzione di immatricolazioni determinata dall'introduzione del numero chiuso. (f) Le regioni si riferiscono alla collocazione geografica della sede universitaria. 166

17 7. Istruzione Tavola Docenti di ruolo per facoltà - Anno accademico ANNI ACCADEMICI Docenti (a) Femmine per 100 docenti Studenti Studenti FACOLTÀ Ordinari Associati (b) Ricercatori (c) Ordinari Associati Ricercatori per professore (d) per docente ,4 26,1 39,0 57,2 33, ,4 26,1 39,1 55,6 32, ,6 26,4 40,6 54,2 32, ,3 27,7 41,1 49,1 29,9 ANNO ACCADEMICO PER FACOLTA' Agraria ,8 23,5 37,3 19,6 12,5 Architettura ,8 25,8 36,7 55,3 33,4 Chimica industriale ,0 21,4 31,7 5,4 3,6 Conservazione dei beni cultura (e) ,0 46,9 47,2 64,9 44,3 Economia (f) ,7 29,9 43,0 87,6 56,1 Farmacia ,6 44,7 63,5 42,3 26,8 Giurisprudenza ,1 27,7 40,3 142,1 81,2 Ingegneria ,2 15,1 23,3 44,1 29,6 Lettere e filosofia (g) ,6 46,5 59,3 58,2 36,7 Lingue e letterature straniere (h) ,2 59,8 61,8 67,8 42,0 Medicina e chirurgia ,2 22,9 35,7 16,8 9,3 Medicina veterinaria ,6 32,0 51,5 22,4 14,0 Psicologia ,4 51,4 63,7 113,8 74,5 Scienze ambientali ,0 34,8 60,0 16,4 11,6 Scienze della formazione ,1 38,1 55,4 140,5 81,1 Scienze matematiche, fisiche e naturali (i) ,1 30,5 45,5 20,6 13,8 Scienze motorie ,3 31,0 41,2 Scienze nautiche ,0 23,1 40,0 38,5 23,7 Scienze politiche ,9 34,8 47,2 79,0 49,8 Scienze statistiche ,6 40,0 38,9 22,3 16,2 Sociologia (l) ,0 33,3 48,0 180,8 114,7 Altro ,0 22,0 32,0 - - Totale ,6 29,7 42,1 48,9 30,4 Fonti: Personale docente e non docente dell'università (E) (a) Per l'a.a. t/t+1, i dati sui docenti si riferiscono all'anno solare t+1. (b) Comprendono gli incaricati. (c ) Comprendono gli assistenti. (d) Per professori si intendono gli ordinari e gli associati. (e) Comprende Beni culturali. (f) Comprende Scienze bancarie finanziarie e assicurative. (g) Comprende: Scuola superiore studi islamici, Lingua e cultura italiana, Scuola speciale archivisti e bibliotecari, Filosofia, Scienze umanistiche, Studi orientali e Musicologia. (h) Comprende: Lingue e letterature straniere moderne e Scuola superiore di lingue moderne per interpreti. (i) Comprende: Scienze biotecnologiche e Scienze e tecnologie informatiche. (l) Comprende: Scienze della comunicazione e Scienze della comunicazione e dello spettacolo. 167

18 Annuario statistico italiano 2003 Tavola Indicatori dell'istruzione universitaria per regione (a) - Anno accademico ANNI ACCADEMICI REGIONI Tasso di passaggio dalla Tasso di iscrizione (c) Mancate reiscrizioni Laureati per 100 scuola superiore (b) per 100 iscritti (d) persone di 25 anni (e) M F MF M F MF M F MF M F MF ,5 70,7 69,1 27,6 33,3 30,4 11,8 10,2 11,0 12,4 15,2 13, ,4 63,9 61,8 27,5 34,0 30,7 11,6 9,4 10,4 11,8 14,6 13, ,1 59,5 57,0 27,4 34,9 31,1 11,3 9,7 10,4 12,7 16,4 14, ,5 62,6 60,2 27,5 35,7 31,5 10,9 9,1 9,9 13,8 17,9 15,8 ANNO ACCADEMICO Piemonte 61,5 61,3 61,4 26,6 33,2 29,8 1,4 1,0 1,2 14,9 18,5 16,7 Valle d'aosta 62,0 75,1 69,5 25,6 33,3 29, ,2 16,0 13,1 Lombardia 57,5 60,0 58,8 25,4 31,2 28,2 7,1 5,0 6,0 15,2 19,0 17,1 Trentino-Alto Adige 55,3 53,5 54,3 20,6 25,7 23,1 11,4 8,2 9,8 11,9 14,3 13,1 Bolzano-Bozen Trento Veneto 55,5 59,5 57,6 26,2 32,9 29,5 9,1 6,9 7,8 15,7 20,0 17,8 Friuli-Venezia Giulia 59,3 67,5 63,5 32,8 42,8 37,6 8,6 2,9 5,2 16,2 24,8 20,3 Liguria 65,1 72,1 68,8 34,7 42,6 38,6 7,3 5,2 6,2 20,8 24,9 22,8 Emilia-Romagna 59,6 61,2 60,5 28,8 36,2 32,4 6,7 5,0 5,8 17,2 22,5 19,8 Toscana 63,0 66,7 65,0 31,8 41,1 36,3 8,3 5,5 6,8 15,6 20,8 18,1 Umbria 56,3 68,9 62,6 31,0 43,3 37,0 10,2 10,0 10,1 16,3 23,0 19,6 Marche 60,5 68,2 64,5 32,2 43,4 37,7 8,8 5,4 7,0 16,5 21,5 19,0 Lazio 64,4 70,4 67,5 37,2 47,5 42,3 8,5 7,0 7,6 18,7 22,4 20,5 Abruzzo 65,2 78,2 71,8 36,1 51,4 43,6 9,7 7,3 8,3 17,0 25,0 21,0 Molise 63,6 75,5 69,8 34,5 49,8 41,9 10,0 3,5 6,5 16,8 21,6 19,1 Campania 60,3 72,0 66,3 28,3 37,3 32,8 9,3 6,7 7,9 13,6 16,5 15,0 Puglia 54,0 65,3 59,8 25,0 35,3 30,1 0,7-2,1-1,0 12,7 17,5 15,1 Basilicata 51,1 63,1 57,3 31,5 46,0 38,6 16,3 9,8 12,8 14,2 19,8 17,0 Calabria 64,6 75,1 70,0 33,8 46,1 39,8 9,3 6,5 7,8 14,9 19,4 17,1 Sicilia 55,1 61,9 58,7 24,9 34,0 29,4 10,5 8,1 9,1 11,2 13,6 12,3 Sardegna 53,4 67,8 61,3 27,4 45,8 36,3 4,6 4,0 4,2 11,8 19,7 15,7 ITALIA 59,1 65,8 62,6 28,6 37,7 33,1 7,6 5,5 6,4 15,0 19,3 17,1 Nord 58,5 61,1 59,9 26,9 33,5 30,1 6,7 4,7 5,6 15,7 20,0 17,8 Centro 62,9 69,0 66,1 34,4 44,7 39,5 8,6 6,6 7,5 17,2 21,8 19,5 Mezzogiorno 57,9 68,5 63,4 27,9 38,8 33,3 8,1 5,4 6,6 13,1 17,2 15,1 Fonti: Scuole secondarie superiori statali e non statali (E); Corsi di diploma universitario (E), Corsi di laurea (E) (a) Ove non diversamente indicato, le regioni si rifersicono alla residenza degli studenti e non alla collocazione geografica della sede universitaria presso cui sono iscritti. (b) Immatricolati per 100 diplomati di scuola secondaria superiore dell'a.s. precedente. (c) Iscritti all'università per 100 giovani di anni. (d) Le mancate reiscrizioni degli studenti dell'a.a. t-1/t sono calcolate come segue: (Iscritti t-1/t - Laureati/Diplomati t) - ( Iscritti t/t+1 - Immatricolati t/t+1). Per gli a.a. dal al l'indicatore si riferisce ai soli corsi di laurea. Le regioni si riferiscono alla collocazione geografica della sede universitaria presso cui gli studenti sono iscritti. L'indicatore sottostima il fenomeno nelle regioni che registrano molti trasferimenti in entrata da altre regioni e, viceversa, le sottostima nelle regioni che registrano soprattutto trasferimenti in uscita. (e) Per l'a.a. t/t+1 i laureati si riferiscono all'anno solare t. 168

19 7. Istruzione Tavola Diplomati del 1998 per condizione occupazionale nel 2001, tipo di scuola e sesso (dati assoluti e composizione percentuale) Non lavorano Lavorano TIPI DI SCUOLA Cercano lavoro (b) Studiano (c) Altra condizione Dati assoluti % Dati assoluti % Dati assoluti % Dati assoluti % Dati assoluti % Totale MASCHI E FEMMINE TOTALE SCUOLE SUPERIORI , , , , ,0 Istituti Professionali (a) , , , , ,0 di cui: Industriali , , , , ,0 Servizi comm., turist., pubbl , , , , ,0 Istituti Tecnici , , , , ,0 di cui: Industriali , , , , ,0 Commerciali , , , , ,0 Per geometri , , , , ,0 Licei , , , , ,0 di cui: Scientifici , , , , ,0 Ginnasi , , , , ,0 Altri tipi di scuole , , , , ,0 DI CUI FEMMINE TOTALE SCUOLE SUPERIORI , , , , ,0 Istituti Professionali (a) , , , , ,0 di cui: Industriali , , , , ,0 Servizi comm., turist., pubbl , , , , ,0 Istituti Tecnici , , , , ,0 di cui: Industriali , , , ,0 Commerciali , , , , ,0 Per geometri , , , , ,0 Licei , , , , ,0 di cui: Scientifici , , , , ,0 Ginnasi , , , , ,0 Altri tipi di scuole , , , , ,0 Fonte: Percorsi di studio e di lavoro dei diplomati (R) (a) Sono incluse le scuole magistrali. (b) Inclusi eventuali studenti. (c) Esclusi gli studenti in cerca di lavoro. 169

20 Annuario statistico italiano 2003 Tavola Diplomati del 1998 per condizione occupazionale nel 2001, regione e sesso (dati assoluti e composizione percentuale) REGIONI Lavorano Non lavorano Cercano lavoro (a) Studiano (b) Altra condizione Totale Dati % Dati % Dati % Dati % Dati % assoluti assoluti assoluti assoluti assoluti MASCHI E FEMMINE Piemonte , , , , ,0 Valle d'aosta ,5 60 8, ,8 18 2, ,0 Lombardia , , , , ,0 Liguria , , , , ,0 Trentino-Alto Adige , , , , ,0 Bolzano-Bozen ,4 88 2, ,8 38 1, ,0 Trento , , ,0 67 2, ,0 Veneto , , , , ,0 Friuli-Venezia Giulia , , , , ,0 Emilia-Romagna , , , , ,0 Toscana , , , , ,0 Umbria , , , , ,0 Marche , , , , ,0 Lazio , , , , ,0 Abruzzo , , , , ,0 Molise , , ,5 78 2, ,0 Campania , , , , ,0 Puglia , , , , ,0 Basilicata , , , , ,0 Calabria , , , , ,0 Sicilia , , , , ,0 Sardegna , , , , ,0 ITALIA , , , , ,0 Nord , , , , ,0 Centro , , , , ,0 Mezzogiorno , , , , ,0 DI CUI FEMMINE Piemonte , , , , ,0 Valle d'aosta ,9 32 7, ,1 5 1, ,0 Lombardia , , , , ,0 Liguria , , ,1 46 0, ,0 Trentino-Alto Adige , , ,1 52 1, ,0 Bolzano-Bozen ,2 74 4, ,4 28 1, ,0 Trento , , ,6 25 1, ,0 Veneto , , , , ,0 Friuli-Venezia Giulia , , ,4 56 1, ,0 Emilia-Romagna , , , , ,0 Toscana , , , , ,0 Umbria , , , , ,0 Marche , , , , ,0 Lazio , , , , ,0 Abruzzo , , ,1 77 1, ,0 Molise , , ,8 12 0, ,0 Campania , , , , ,0 Puglia , , , , ,0 Basilicata , , ,1 88 2, ,0 Calabria , , , , ,0 Sicilia , , , , ,0 Sardegna , , , , ,0 ITALIA , , , , ,0 Nord , , , , ,0 Centro , , , , ,0 Mezzogiorno , , , , ,0 Fonte: Percorsi di studio e di lavoro dei diplomati (R) (a) Inclusi eventuali studenti. (b) Esclusi gli studenti in cerca di lavoro. 170

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