DISTRETTO DEL PROSECCO DOC DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE: CENTRO STUDI DI DISTRETTO RAPPORTO 2OO7 EVOLUZIONE DEL DISTRETTO E DINAMICHE DEI MERCATI

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1 DISTRETTO DEL PROSECCO DOC DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE: CENTRO STUDI DI DISTRETTO RAPPORTO 2OO7 EVOLUZIONE DEL DISTRETTO E DINAMICHE DEI MERCATI

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3 DISTRETTO DEL PROSECCO DOC DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE: CENTRO STUDI DI DISTRETTO RAPPORTO 2OO7 EVOLUZIONE DEL DISTRETTO E DINAMICHE DEI MERCATI

4 Analisi ed elaborazione dei dati: C. I. R.V. E. Centro interdipartimentale per la ricerca in Viticoltura ed Enologia Facoltà di Agraria, sede di Conegliano Università di Padova, via XXVIII Aprile, Conegliano Tel Fax

5 INDICE Prefazioni Fabio Gava 07 Assessore all Economia e Politiche Istituzionali Regione Veneto Federico Tessari 09 Presidente CCIAA Treviso Franco Adami 11 Presidente Consorzio Tutela Prosecco DOC Conegliano Valdobbiadene Enrico Finzi, 14 Sociologo, Presidente di Astra Ricerche Introduzione 17 Giancarlo Vettorello Rappresentante del Distretto Prosecco DOC Conegliano Valdobbiadene La realtà distrettuale 21 Vasco Boatto, Luigino Barisan - Centro Studi di Distretto I risultati della ricerca: Report Vasco Boatto, Maurizio Balestrieri, Luigino Barisan Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene approfondimento sul mercato italiano 97 Vasco Boatto, Gianni Teo, Luigino Barisan - Centro Studi di Distretto Conclusioni 113 Vasco Boatto - Direttore del C.I.R.V.E.

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7 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 Prefazioni Nel giugno del 2003, attraverso la legge sui Distretti Produttivi, il territorio di Conegliano Valdobbiadene è stato riconosciuto dalla Regione Veneto come primo Distretto Enologico del Veneto e primo Distretto Spumantistico d Italia. Questo lo rende uno tra i distretti più anziani dalla Regione Veneto. Un Distretto che ha saputo crescere e migliorarsi nel tempo, consentendogli di ricandidarsi per il secondo triennio ( ) con un Patto di Sviluppo maggiormente ricco e dettagliato, contemplante progetti ambiziosi e di più ampio respiro. Con il riconoscimento del Distretto da parte della Regione Veneto, si sono avviate alcune importanti azioni per la crescita della realtà produttiva locale. Ciò ha permesso l attivazione di una governance locale, in grado di instaurare un network di relazioni tra le diverse aziende che aderiscono al Patto di Sviluppo. Il Distretto, impegnandosi a firmare il suo primo Patto di Sviluppo distrettuale, ha, infatti, promosso il rafforzamento dell immagine e lo sviluppo economico del Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene. Nel quadriennio sono state sviluppate importanti azioni nell area sviluppo e ricerca e nella valorizzazione, con la realizzazione di materiali di comunicazione distrettuale, di specifici strumenti sui singoli mercati esteri e con la partecipazione ed organizzazione di eventi in Italia e all estero. Sono 12 i progetti presentati nel quinquennio per un totale di euro, dei quali finanziati dalla Regione. Cifre queste che fanno ben sperare per una continua crescita economica e strutturale del Distretto stesso. L istruttoria dei progetti afferenti al Bando di assegnazione delle risorse per l anno in corso si concluderà a breve, ma posso dire che l impegno per il 2007 del Distretto è concentrato sulle misure 2, di ricerca e innovazione, temi di particolare interesse per il mio assessorato e focus per tutta la Regione Veneto. Investire in innovazione, in ricerca, in promozione e in intenazionalizzazione è indice di una crescita dinamica e costante, ma soprattutto di una reale intenzione a consolidarsi nel tempo. 7

8 PREFAZIONI Inoltre, il sempre più cospicuo aumento delle aziende coinvolte e il radicamento sul territorio che sta avvenendo con il passare degli anni, ci fanno presupporre e sperare che, già con la prossima ricandidatura del 2011, il Distretto del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene possa configurarsi come Metadistretto. La condivisione delle esperienze e il confronto reciproco tra le aziende è un requisito per il successo, attuale e futuro, del territorio distrettuale. Il Distretto, in tale prospettiva, è un luogo che permette di trasferire le conoscenze e le esperienze. Gli imprenditori, dal Distretto, ricevono carica, entusiasmo, forza, conferme nelle scelte. Per questi motivi, il futuro del Distretto, e quello delle imprese che ne fanno parte, è strettamente collegato. L elezione a Distretto ha inoltre messo il Prosecco DOC a confronto con realtà industriali anche molto complesse e ha offerto una grande opportunità di crescita imprenditoriale per l intero territorio. L evoluzione congiunturale recente mostra chiaramente come il prodotto denoti segnali positivi non solamente nell incremento delle vendite, ma anche nell aumento generale dei prezzi. Nonostante il mondo del vino abbia manifestato negli ultimi anni andamenti dei prezzi non sempre favorevoli, il Prosecco DOC è sempre stato in controtendenza. In tutto questo, il Prosecco è favorito anche dalla moda, che individua in esso un prodotto giovane, di tendenza, quasi uno status-symbol, perché il termine prosecco ha un certo appeal, un richiamo pubblicitario. Il Prosecco, quindi, ha ottime prospettive, perché è un vino giovane, accattivante (sia in Italia che all Estero). Un elemento di grande rilevanza, poi, è la considerazione del fatto che il Prosecco è ormai diventata una tipologia. L area su cui lavorare ancora è, a mio avviso, quella di approfondire la predisposizione di un parco progetti senza tempo che consenta di attingere risorse anche da norme diverse dalla Legge sui Distretti. Fabio Gava Assessore alle politiche Economiche e Istituzionali Regione del Veneto 8

9 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 Parlare di Prosecco è un modo per parlare della terra trevigiana, dei suoi produttori e delle aziende vitivinicole sempre più aperte ai mercati internazionali. Il Rapporto Annuale, realizzato dal Centro Studi del Distretto del Prosecco Conegliano Valdobbiadene è, in questo senso, uno strumento conoscitivo ed operativo indispensabile per poter intercettare nuovi mercati, tutelare l identità del prodotto, interessare fasce diverse di consumatori, promuovere il territorio. Da questo convincimento è nato l impegno della Camera di Commercio nel coordinare il tavolo tecnico, composto dalle organizzazioni professionali, dai Consorzi di Tutela,dai rappresentanti della Provincia e della Regione per ottenere la tutela del nome del vitigno Prosecco ed il riconoscimento come vitigno autoctono. Siamo consapevoli che questa operazione avrà un iter lungo, complicato ed intricato ma siamo altrettanto convinti che questo sia un passo essenziale per confermare l eccellenza del Prosecco. La collaborazione ed il consenso espresso dagli operatori e dai rappresentanti della filiera produttiva del Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene è, più che un semplice segnale positivo, un vero punto di forza espressione di una nuova consapevolezza sulle potenzialità economiche del distretto. Federico Tessari Presidente CCIAA di Treviso e di Unioncamere del Veneto 9

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11 PREFAZIONI CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 Il Centro Studi compie quattro anni. Sono stati quattro anni di lavoro intenso e, grazie all impegno di tutti, il Centro Studi ha permesso ai produttori, agli operatori del Distretto, alle istituzioni e alla stampa di conoscere meglio il nostro vino, il territorio di Conegliano Valdobbiadene ed il fenomeno commerciale della nostra denominazione. Il merito più grande del Centro Studi è stato di aver insegnato ai sottoscrittori, anzitutto ai produttori di Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene, a collaborare fra di loro e a studiare una strategia comune efficace per affrontare un mercato sempre più competitivo e in continua evoluzione. Proprio per questo valore sociale e di coesione per il territorio, il Centro Studi è stato sin dal suo esordio sostenuto dalle istituzioni di Regione Veneto e Camera di Commercio di Treviso, che desidero ringraziare come Presidente del Consorzio di Tutela a nome di tutti i produttori. Con queste istituzioni, che hanno creduto in questo progetto sin dal suo avviamento, abbiamo realizzato uno dei più utili strumenti a disposizione della nostra denominazione. Come Presidente del Consorzio di Tutela desidero ringraziare tutte le aziende del Distretto, che hanno aderito al progetto coofinanziandolo e fornendo i propri dati strutturali e di mercato consapevoli che, solo se si conosce meglio il sistema Prosecco, si potrà vincere le sfide di domani. Un grazie va anche alle aziende al di fuori del Distretto, che hanno accettato di contribuire fornendo i propri dati di produzione sul Prosecco Igt. Con il contributo di tutti oggi il Centro Studi è divenuto uno strumento di analisi, riconosciuto da tutti i produttori come prezioso per la denominazione di Conegliano Valdobbiadene.A dimostrarlo sono i numeri. Rispetto al 2006, nel 2007 hanno risposto oltre il 40% in più dei produttori dell area DOC intervistati e il 30% in più di produttori di Prosecco Igt. Il grazie va quindi a tutte le aziende, doc e non doc, che hanno dimostrato la volontà di partecipare. Una collaborazione, questa, che si è già dimostrata a livello provinciale nella trattazione della problematica della riserva del nome Prosecco e che speriamo porterà presto ad una conclusione costruttiva. 11

12 PREFAZIONI Come vedremo nei dati raccolti dal Centro Studi, anche nel 2006 il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene si è confermato una denominazione in buona salute ma, proprio per questo motivo, è necessario pensare fin da ora al futuro. E quando il mercato va bene, infatti, che bisogna guardare con maggiore attenzione al domani. In particolare nel nostro caso, il successo sta attirando e attenzioni e tentativi di imitazione. Il centro Studi può aiutarci anche in questo: può permetterci di rendere più solido il nostro futuro. In questi tre anni, ad esempio, il Centro Studi ci ha permesso di orientare le nostre scelte di promozione in Italia e all Estero, portandoci ad intraprendere con successo azioni come Vino in Villa USA e Vino in Villa London. Da oggi poi potremo avvalerci di un nuovo e prezioso strumento: l Osservatorio Interdistrettuale. Presentato per la prima volta a giugno, la nuova struttura ci vede collaborare con il Metadistretto Calzaturiero Veneto e il Distretto del Mobile Classico di Verona in un progetto di pilota a livello regionale che vede, per la prima volta, collaborare fattivamente tre settori merceologici tanto diversi fra loro. Si tratta di un passo avanti importante, che darà al nostro Distretto una marcia in più. Se da un lato con il nostro Centro Studi analizzeremo sempre meglio la realtà di prodotto e il suo mercato, approfondendo i dati strutturali delle nostre aziende e le performance del Prosecco DOC in Italia e all Estero dall altro, grazie all Osservatorio Interdistrettuale, impareremo ad adottare un ottica più ampia, apriremo la nostra mente confrontandoci con altri colleghi e ci metteremo a confronto con beni diversi. Questo ci consentirà di analizzare come evolvono i consumi e come cambia la mentalità in una società europea e non più italiana caratterizzata da radicali e continue mutazioni. Potranno inoltre nascere nuove e interessanti sinergie fra prodotti Autentici Italiani come il vino, le calzature di qualità e i mobili d arte. Il mio augurio è che il Centro Studi diventi per tutte le aziende un punto di riferimento fondamentale per definire le proprie politiche. In un mercato sempre più competitivo e sovranazionale, infatti, le buone intuizioni non possono più sopperire alla mancanza di una strategia concreta. Franco Adami Presidente del Consorzio di Tutela Prosecco DOC Conegliano Valdobbiadene 12

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14 PREFAZIONI CINQUE MEGA-TRENDS DELLA DENOMINAZIONE Nell ottica di un ulteriore sviluppo dello studio sulla denominazione, nel 2006 il Distretto del Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene ha avviato un progetto pilota creando l Osservatorio Interdistrettuale assieme al Metadistretto Calzaturiero Veneto e al Distretto del Mobile Classico di Verona. Nella prima metà del 2007 è stato quindi messo a punto il primo studio comune ai tre Distretti condotto da Astra Ricerche. Dall indagine sono emersi 18 megatrends rilevanti, alcuni dei quali riguardano da vicino il nostro vino. Di seguito riportiamo la sintesi dell intervento di Enrico Finzi, avvenuto in occasione della presentazione del Rapporto Annuale l 1 dicembre Dei 18 mega - trends emersi dallo studio, alcuni sono di immediato interesse per i produttori di Prosecco DOC di Conegliano e Valdobbiadene. Il primo riguarda l evoluzione demografica, di solito molto lenta nell esplicare i suoi effetti ma ora - per la prima volta nella storia italiana - con conseguenze significative nell arco di pochi decenni. Le principali due tendenze attinenti all evoluzione della popolazione riguardano: la moltiplicazione di nuclei familiari sempre più piccoli, che favorirà il consumo di Prosecco DOC connesso alla famiglia, e l invecchiamento della popolazione, con vero e proprio boom dei nuovi vecchi 65-79enni, a tutti gli effetti post-adulti vivaci e attivi oltre che moderni consumatori, con evidenti vantaggi in termini di mercato per il Prosecco DOC, purché esso sia proposto in modo attrattivo e senza particolari connessioni con gli stili arcaici del bere. Il secondo mega-trend ha a che fare con il drastico spostamento in avanti del cosiddetto baricentro dell innovazione, oggi collocato in media attorno ai 36 anni (era attorno ai anni alla fine degli anni 80), col risultato che il rinnovamento dei consumi è trainato più dai 35-40enni che dai giovani (e dalle giovani) che hanno fatto la fortuna del Prosecco (DOC e non) tra gli anni 70 e la prima metà degli anni 90, quando questo prodotto è stato determinante per il rilancio dei consumi di vino dopo il grande tracollo epocale dalla fine degli anni

15 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 Il terzo mega-trend può favorire significativamente il Prosecco DOC, se esso si differenzierà - in termini di immagine percepita - dai prodotti più andanti (compreso il prosecco non di denominazione): ed è la tendenza al meno ma meglio, cioè al previlegiamento dei prodotti di fascia alta (purché di prezzo sostenibile) a scapito di quelli medi/mediani/mediocri. Il quarto mega-trend è quello della domanda di super-garanzia, in via di eccezionale rafforzamento nell attuale società incerta e insicura. Il consumatore, specie quello di fascia media o superiore, si aspetta e richiede una certificazione totale (razionale, emozionale, etica) fatta di 12 must, molti dei quali riguardanti il Prosecco DOC: origine, naturalità, purezza, non manipolazione, spontaneità, autenticità, esperienza consolidata, sicurezza, credibilità, controlli, costanza della qualità, passione del produttore. Con l aggiunta che per questo prodotto la garanzia che proviene dalla marca del singolo produttore risulta assai meno rilevante di quella che deriva dalla DOC, dunque dall origine certa e dai processi di produzione autodefiniti ed autocontrollati dal Consorzio. D altra parte la DOC (così come la DOP nell alimentare), svolge appunto un ruolo di garanzia sia delle radici nel territorio, sia della qualità, sia dell orgoglio dell area e dei suoi produttori: un insieme di plus tanto più importanti in quanto vanno a costituire la personalità distintiva dell offerta, condizione indispensabile per resistere nella competizione globalizzata, tendenzialmente ignorante e appiattente. Infine, di grande rilevanza è il quinto mega-trend, quello del micro-edonismo, ossia della ricerca insistita dei piccoli piaceri della vita, delle mini-gioie del vivere in un mondo in cui le grandi soddisfazioni paiono meno accessibili e più incerte. In definitiva, non sono poche - cinque su diciotto - le macrotendenze che operano a favore del Prosecco DOC, sempre a condizione che esso sappia lavorare adeguatamente per riuscire a far percepire - con nettezza e continuità - i propri punti di forza. Enrico Finzi Sociologo, Presidente di Astra Ricerche (Istituto specializzato in scenari ossia previsioni a medio termine, in particolare degli orientamenti dei consumatori) 15

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17 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 Introduzione Giancarlo Vettorello Rappresentante del Distretto Prosecco DOC ConeglianoValdobbiadene Con l elezione a Distretto da parte della Regione Veneto, quattro anni fa il territorio di Conegliano Valdobbiadene ha avuto due grandi opportunità: da un lato il riconoscimento a realtà economica di primo piano per l intera regione, dall altro il superamento del naturale individualismo delle piccole e medie aziende che hanno accettato di assumere la connotazione di un unica grande impresa che lavora per crescere assieme. Il grande merito della Legge sui Distretti, voluta dalla Regione Veneto nel 2003, è infatti proprio questo. Se l economia della nostra regione è caratterizzata da un esercito di piccole e medie imprese dotate di grande capacità imprenditoriale e flessibilità, è anche vero che spesso le dimensioni medie sono troppo piccole per competere sul mercato internazionale e la mentalità di ognuna troppo chiusa per collaborare con possibili competitor. Con la Legge Regionale sui Distretti si è passati invece dall ottica individuale a quella di sistema di imprese, accomunate da caratteristiche simili e dotate, tutte assieme, di una forza straordinaria. Per fare questo le aziende produttrici di Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene aderenti al Distretto hanno imparato a condividere i valori, a rafforzare il dialogo, a lavorare tutte nella stessa direzione. Il più grande risultato è stato quindi la creazione di una coscienza comune e di un forte spirito di squadra che ha permesso, grazie alle attività di Distretto, di ottenere risultati internazionali. 17

18 INTRODUZIONE Ricordiamo anzitutto la creazione del Centro Studi, strumento oggi ampiamente utilizzato da tutti i produttori e a cui tutte le aziende collaborano fornendo dati e indicazioni. Citiamo poi gli eventi di promozione come Vino in Villa Italia e Vino in Villa USA, cui quest anno si è aggiunto Vino in Villa London. In occasione di queste iniziative numerose aziende hanno scelto di partecipare per presentare assieme il prodotto. Importante è stata anche l adozione di un immagine coordinata, dalla campagna aeroportuale a Venezia e Treviso fino ai materiali informativi adottati dalle aziende. Consolidata la squadra sul territorio, ora il Distretto del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene ha compiuto un ulteriore salto di qualità. Nel 2006, infatti, la nostra realtà ha istituito l Osservatorio Interdistrettuale con il Metadistretto della Calzatura Veneta e il Distretto del Mobile Classico di Verona. L iniziativa rappresenta un progetto pilota a livello regionale e si pone un obiettivo ancora più ambizioso: analizzare l evoluzione delle tendenze di consumo in una società che cambia. Si tratta di dinamiche che non riguardano il singolo bene ma un cambiamento generale di mentalità, che porta ad accomunare l approccio all acquisto di prodotti diversi tra loro ma tutti dotati di un valore edonistico. Questa nuova dimensione rappresenta un ulteriore stimolo alla crescita del nostro Distretto. Confrontarsi con settori diversi consente infatti di aprire la mente, studiare soluzioni innovative, moltiplicare le occasioni per promuovere in modo qualificato il nostro prodotto e il nostro territorio. Si tratta di una nuova sfida, che ha già iniziato a dare risultati. L analisi sull evoluzione delle macrotendenze di consumo, infatti, condotta da Astra Ricerche, rappresenta il primo frutto di questo lavoro sinergico. 18

19 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 L Osservatorio Interdistrettuale non avrà quindi la finalità di analizzare i dati strutturali e di mercato del singolo prodotto, attività già svolta dal nostro Centro Studi, ma di guardare il mercato dal lato del sistema produttivo veneto. Il nostro Distretto, assieme al Metadistretto Calzaturiero Veneto e al Distretto del Mobile Classico di Verona, è stato il primo a cogliere questa nuova opportunità offerta dalla Regione Veneto per rendere ancora più competitiva la nostra economia. In una società che cambia sempre più rapidamente, infatti, anche la capacità di mettersi in discussione, ricercare risposte al di fuori del proprio settore e adottare soluzioni innovative può divenire un elemento di successo. Un grazie va al nostro Distretto che ha intuito questa opportunità. Un Distretto che identifica una realtà territoriale che si estende sulle colline che si snodano fra i quindici comuni compresi tra Conegliano e Valdobbiadene, ai piedi delle Prealpi Trevigiane, dove da più di tre secoli il Prosecco è protagonista. Una realtà costituita da più di 4500 ettari di vigneto, 2800 aziende viticole, 460 cantine di vinificazione, 153 aziende di imbottigliatrici, quasi 250 enologi e 1500 addetti del settore enologico, che hanno consentito di produrre e commercializzare oltre di bottiglie di cui esportate in tutto il mondo. Una realtà resa grande da tutti gli attori del territorio, produttori vitivinicoli e loro Associazioni, Amministrazioni territoriali, Enti di formazione e ricerca ed Istituzioni provinciali, prime fra tutte Camera di Commercio e Provincia. 19

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21 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 La realtà distrettuale Vasco Boatto, Luigino Barisan Il Distretto DOC di Conegliano Valdobbiadene sta vivendo un periodo caratterizzato da una buona dinamicità delle imprese volta al consolidamento qualitativo della produzione e ad una significativa crescita del prodotto sui mercati nazionale e internazionale. Al successo economico concorrono diverse componenti, da quelle private a quelle pubbliche. Di seguito riportiamo una panoramica delle imprese e degli enti che operano nei diversi settori del Distretto. 1. Il ruolo della formazione e della ricerca La Scuola Enologica di Conegliano, che oggi assume il nome di Istituto G.B. Cerletti, forma da più di un secolo i quadri intermedi (enotecnici), attività che negli scorsi anni si è arricchita di strutture universitarie in grado di assicurare i livelli di formazione superiore, dai dottori enologi ai dottori di ricerca. Questo si è ottenuto grazie alla presenza di strutture di didattica e di ricerca dell Università di Padova. L inserimento di una componente universitaria all interno di della Scuola Enologica, che può contare sulla presenza dell Istituto Tecnico, del Centro Nazionale di Ricerca in Viticoltura del Ministero e di un Centro Regionale dell azienda Veneto Agricoltura, ha permesso di accrescere la capacità innovativa del sistema produttivo distrettuale. 21

22 LA REALTA DISTRETTUALE Da un lato, infatti, il maggior bagaglio formativo acquisito dalle nuove figure professionali specialistiche (enologi, viticoltori, amministratori) rende più facile il trasferimento delle innovazioni e, al tempo stesso, accresce la domanda di nuove soluzioni tecnico-economiche, dall altra spinge le strutture di ricerca ad aumentare gli sforzi per ottenere nuovi risultati, anche attraverso relazioni con altre strutture nazionali e internazionali. Questa interazione positiva si è tradotta in diverse ricerche nel campo viticolo, enologico ed economico con risultati molto promettenti. Di questo circuito virtuoso si avvantaggia anche il sistema formativo in quanto può offrire agli studenti un bagaglio di conoscenze aggiornato e rispondente alla domanda delle imprese vitivinicole. Il sistema formativo e di ricerca costituisce quindi una risorsa strategica per l economia distrettuale e l investimento in capitale umano si dimostra uno dei fattori principali del vantaggio competitivo ottenuto dalle imprese del Distretto. Il polo di formazione forma ogni anno una cinquantina di enotecnici e una trentina tra enologi e dottori di ricerca, gran parte dei quali vengono assorbiti dalle imprese del Distretto. 22

23 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO Il ruolo dell innovazione Il cambiamento dell offerta avvenuto in questi anni richiede un adeguamento delle strategie aziendali e distrettuali alle dinamiche della domanda che si realizza attraverso l innovazione sia di processo e sia di prodotto. Il ricorso a questa leva permette alle imprese di conseguire ulteriori vantaggi competitivi. Di rilievo sono le innovazioni aziendali introdotte nel campo della domanda enoturistica, della meccanizzazione viticola, dell impiantistica enologica come pure dei servizi, da quelli delle libere professioni a quelli creditizi. a. Meccanizzazione viticola Il problema della sostenibilità della vitivinicoltura nell area del Prosecco doc riguarda in particolare le aree declivi ove la coltivazione del Prosecco risente in modo diretto delle difficoltà della meccanizzazione in vigneto. Quest ultima acuisce i problemi socio-economici delle imprese come quelli del ricambio generazionale e rende più problematica la questione ambientale, soprattutto la salvaguardia del paesaggio. Al riguardo sono state promosse ricerche per l introduzione di soluzioni tecniche nel campo della meccanizzazione viticola, delle sistemazioni idraulico-agrarie e dell irrigazione, adatte alle esigenze dei territori soprattutto acclivi. A livello di meccanizzazione si rileva una limitata presenza di vendemmiatrici come pure un ridotto ricorso alla meccanizzazione della potatura.tutto ciò mantiene i livelli dei costi di produzione più elevati, sia rispetto alle realtà aziendali di pianura, sia rispetto alle aree viticole mondiali che si avvalgono della meccanizzazione integrale del vigneto. Questa situazione di svantaggio competitivo si accentua specialmente nelle aree in pendio. 23

24 LA REALTA DISTRETTUALE Un ruolo importante viene svolto dall informazione tecnica fornita dal Consorzio di Tutela, dai rappresentanti di macchinari agricoli, dalle organizzazioni dei produttori e dall operatore pubblico (Istituto Sperimentale di Viticoltura,Veneto Agricoltura, Università, Provincia di Treviso, etc). L offerta dei mezzi tecnici e dei macchinari proposti è gestita da una rete organizzata di rappresentanti e concessionari che capillarmente servono il territorio della Marca trevigiana, mettendo a disposizione del viticoltore un parco macchine completo e di primo ordine, che va dai trattori specializzati, creati su misura, alle irroratrici tradizionali fino all introduzione delle vendemmiatrici semoventi e trainate, per finire ai carri di raccolta utilizzati ad hoc. Gli effetti benefici della meccanizzazione sull economia d impresa si sono fatti sentire soprattutto nelle aziende più strutturate dal punto di vista organizzativo e che dispongono di maggiori risorse per gli investimenti. b. Impiantistica enologica Il Distretto presenta alcune imprese leader nel settore macchine enologiche, nel settore dell impiantistica enologica e delle attrezzature di cantina e la produzione copre a 360, su scala nazionale e internazionale, l offerta del comparto. Queste aziende sono strettamente connesse con le imprese vitivinicole del Distretto e questo costituisce un vantaggio reciproco tanto per le aziende vitivinicole, che possono avvantaggiarsi per prime delle innovazioni, quanto dei produttori di macchine enologiche, che possono ricavare dalle cantine una continua sollecitazione al miglioramento. L elevato standard tecnologico dell offerta delle imprese costruttrici di macchinari enologici risponde alle mutevoli esigenze delle case spumantistiche e delle case 24

25 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 vinicole dell area distrettuale con soluzioni tecnologicamente avanzate che vanno dalle attrezzature e macchinari per la ricezione delle uve (es. nastri trasportatori, etc), alle presse pneumatiche informatizzate e automatizzate in linea, alla filtrazione tangenziale, agli impianti frigorigeni per il controllo dell ambiente di vinificazione fino ai macchinari della fase finale della logistica della produzione. 3. Consulenze e servizi Nella filiera di produzione del Prosecco doc intervengono delle figure professionali (advisor) che consigliano l imprenditore vitivinicolo nelle scelte aziendali (policy maker), dell organizzazione d impresa, dalla sua gestione ed operatività, sia in vigneto sia in cantina, agli aspetti fiscali e amministrativi fino al controllo della gestione d impresa. Nelle aziende di maggiori dimensioni questo tipo di prestazioni vengono fornite da figure interne all azienda, mentre la consulenza esterna spesso si limita solo agli aspetti fiscali della gestione. Nel contesto dei servizi rientrano le attività più diverse di supporto alla vitivinicoltura del Distretto, dai laboratori di analisi agli studi grafici. Questi ultimi rivestono un importanza crescente nella progettazione del packaging, in particolar modo per lo spumante, sempre più portatore dello status di bene voluttuario. Per quanto riguarda i laboratori di analisi, l offerta del servizio è frammentata fra numerosi operatori aventi livelli molto diversi di specializzazione: dai laboratori di analisi generiche, chimiche e biologiche (circa una decina in provincia), a quelli specialistici in enologia fino a quelli dei professionisti con le attrezzature per le analisi di base. 25

26 LA REALTA DISTRETTUALE 4. Sistema creditizio Nel finanziamento alle aziende, il sistema distrettuale segue dei percorsi di sviluppo basati sulla crescita interna e nell accesso alle diverse forme del credito (agrario e fondiario). In questo ambito, le imprese si prefiggono il miglioramento della struttura produttiva e gestionale dell impresa. Il sistema delle imprese del vino, in cui la variabilità dimensionale e di specializzazione aziendale, dal piccolo viticoltore all imbottigliatore con dimensioni industriali, richiede l elaborazione degli strumenti finanziari flessibili ed adattabili ai diversi profili aziendali. Gli istituti di credito offrono programmi finanziari ad ampio raggio e dotati di elasticità in grado di rispondere alle esigenze di ogni azienda. 5. Il turismo in Provincia di Treviso e nei comprensori della DOC L analisi della situazione dei flussi turistici in Provincia di Treviso attiene una valutazione sulla base di alcuni indicatori (Provincia di Treviso, 2007), in particolare: 1) arrivi e partenze; 2) turismo italiano e straniero; 3) motivazioni della scelta della località di vacanza da parte dei turisti europei; 4) ricettività per comprensori turistici. a. Arrivi e partenze 1 L evoluzione dei flussi turistici in arrivo nell ultimo decennio (Tab. 1) mostra che questi sono culminati a nel 2006, quando c è stata un ulteriore crescita degli stessi (+9,4% rispetto al 2005); d altra parte le presenze hanno mantenuto un trend in crescita continua, attestandosi a unità nel 2005 (+16,1% rispetto al 2005). 1. Fonte: su dati della Provincia di Treviso. 26

27 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 Questi dati, tra loro diversi in termini di crescita annuale, con un aumento annuale medio degli arrivi del 2,7% e un incremento delle presenze del 4,7%, ci permettono di desumere che la vocazionalità turistica del territorio è aumentata.accanto ad una certa crescita (mediamente pari al 2,7% all anno nel periodo ) degli arrivi si accompagna un significativo aumento del tempo di permanenza (mediamente pari al 4,7% all anno nel periodo ). A questo riguardo, il tempo medio di permanenza dai 2,5 giorni nel 2005, è aumentato ai 2,6 nel Per questo si può dire che il territorio trevigiano è vissuto e respirato più a lungo dal turista, con tutti i benefici che ne derivano. Tab. 1 - Segmentazione turistica in arrivi e partenze in Provincia di Treviso 2 (anni ). ARRIVI Var. % ,0% 3,1% 5,0% 5,2% 1,8% 7,0% -4,8% -1,7% 9,4% N. PRESENZE Var. % 3,3% 11,0% 0,1% 2,1% -0,3% 3,8% 1,0% 2,0% 16,1% 2. Fonte: su dati della Provincia di Treviso. 27

28 LA REALTA DISTRETTUALE b. Turismo italiano e turismo straniero L offerta ricettiva, in termini di numero di posti a Treviso ha registrato un trend crescente, passando dai nel 2001 agli attuali , con un incremento totale del 33,2% e medio annuo di circa il 5,5%. Nell ultimo anno la crescita del numero dei posti letto è stata ancor maggiore, ossia del 8,1% (Tab. 2). Da rimarcare che tale crescita si deve soprattutto agli esercizi extra-alberghieri 3 agriturismi, Bed&Breakfast, Country-house, etc.). (es. Tab. 2 - Capacità ricettiva in Provincia di Treviso 4 (anni 2006/07) Variazioni su n. Variazioni % n. n. 2006/ /2007 Esercizi ricettivi ,07 Posti letto ,10 Giornate letto disponibili ,29 I visitatori stranieri della Gioiosa Marca Trevigiana provengono in primo luogo dalla Germania e dall Olanda. Di rilievo è anche la presenza austriaca, statunitense, canadese, scandinava, bretone, belga e francese. Il peso del segmento degli stranieri è crescente: era del 43% nel 2000 e del 44% nel 2006 (pari a quasi unità nel 2006). Per aumentare quindi la visibilità internazionale del territorio trevigiano sotto il profilo turistico. 3. Un settore che è divenuto negli ultimi anni sempre più importante come traino per il prodotto Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene è indubbiamente quello del turismo rurale, costituito dai numerosi agriturismi e Bed&breakfast sorti nel Distretto negli ultimi anni. La crescita di tale fenomeno è legata all elaborazione di una strategia comune e all instaurarsi di rapporti sinergici fra i soggetti coinvolti, dalle istituzioni agli operatori privati. 4. Fonte: su dati della Provincia di Treviso. 28

29 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 In particolare, nel quinquennio vi è stata una variazione totale del +14,6% degli arrivi e del +9,2% dal punto di vista delle presenze e un ulteriore crescita, registrata al primo quadrimestre del 2007, rispettivamente del 9,3% per gli arrivi e di ben il 15,3% per le presenze. I visitatori italiani della Provincia di Treviso provengono in primo luogo dalla Lombardia, dal Veneto e dal Piemonte, quindi si collocano i visitatori di Puglia e Sicilia; risulta, invece, di minore peso la provenienza dalle altre regioni italiane. c. Motivazioni di scelta della località di vacanza dei cittadini europei 5 Le motivazioni d interesse turistico dei visitatori possono essere così suddivise: I) prodotti enogastronomici, che rappresentano un punto di forza e sono relativamente più importanti nei pernottanti italiani rispetto agli stranieri; II) la rilevanza di luoghi storici (di più per i turisti stranieri rispetto agli italiani) e dei centri urbani; III) la presenza di un bel paesaggio che è considerato un elemento fondamentale dell ambiente turistico per i visitatori stranieri e per tale ragione è da valorizzare e va considerato con una maggiore attenzione (anche in sede di discussione dei Piani Regolatori Generali del territorio); IV) a seguire le altre motivazioni di minor peso. 5. Fonte: su dati della Provincia di Treviso. 29

30 LA REALTA DISTRETTUALE d. Ricettività per comprensori turistici 6 Nel 2006, la composizione dei flussi turistici in Provincia di Treviso per comprensorio evidenzia:treviso Sud, con il 30% negli arrivi e il 26,9% nelle presenze, è da lontano il primo comprensorio davanti a Treviso capoluogo (18,7% negli arrivi e il 16,3% nelle presenze), a seguire il Coneglianese, l Opitergino- Mottense, Treviso Nord, Castellana, Valdobbiadene-Soligo e Asolano, in questi distretti il flusso turistico è compreso tra il 6,0 e l 11,5% delle presenze. Da rimarcare che le aree turistiche di Conegliano e Valdobbiadene-Soligo rappresentano insieme il 15,9% degli arrivi e il 18,7% delle presenze provinciali. La segmentazione dei flussi di visitatori per comprensori turistici evidenzia una variazione positiva nel periodo 2005/06 sia per gli arrivi, che per le presenze in tutti i comprensori: Coneglianese (+15,8% negli arrivi; +40,6% nelle presenze),vittoriese (+14,4% negli arrivi; +28,3% nelle presenze),asolano (+13,6% negli arrivi; +20,8% nelle presenze), Treviso Sud (+11,6% negli arrivi; +16,5% nelle presenze), Treviso Nord (+11,6% negli arrivi; +4,2% nelle presenze), a seguire Valdobbiadene- Soligo (+7,8% negli arrivi; +24% nelle presenze), Opitergino-Mottense (+7,4% negli arrivi; +18% nelle presenze), Montebelluna (+6,5% negli arrivi; +32,1% nelle presenze), Castellana (+5,6% negli arrivi; +8,3% nelle presenze), Treviso capoluogo (+4% negli arrivi; +1,2% nelle presenze). 6. Fonte: su dati della Provincia di Treviso. 30

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33 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 I risultati della ricerca: report 2007 Vasco Boatto, Maurizio Balestrieri, Luigino Barisan 1. Introduzione I positivi risultati, ottenuti dall indagine di mercato effettuate dal Centro Studi negli ultimi tre anni, ha indotto il Distretto di Conegliano Valdobbiadene a proseguire l indagine anche per il Lo studio si propone di analizzare l evoluzione in atto del mercato del vino con particolare riferimento alla struttura delle imprese, all organizzazione dell offerta, ai Paesi di destinazione, ai canali commerciali e alle performance di mercato. La raccolta dei dati, effettuata mediante uno specifico questionario si è avvalsa delle informazioni 1 fornite dai responsabili delle aziende e ricalca in larga misura il documento collaudato nelle precedenti tre campagne d indagine. Le informazioni raccolte hanno riguardato i principali indicatori della struttura produttiva delle aziende, al 2006, e l evoluzione intervenuta nell offerta del prodotto sui mercati italiano e internazionale nel quadriennio Le aziende che hanno partecipato alla ricerca sono state 199. Il campione, rappresentativo del tessuto produttivo del Prosecco a DOC Conegliano Valdobbiadene e della realtà aziendale più allargata, quella a Indicazione Geografica Tipica, ha rilevato i principali elementi di mercato del prodotto. 1. Trattate nel rispetto della privacy e in forma anonima. 33

34 I RISULTATI DELLA RICERCA: REPORT 2007 L indagine si è potuta avvalere di un ampia adesione delle aziende, contraddistinta da un sensibile incremento, rispetto al 2006, del numero dei questionari raccolti sia per il comprensorio dei produttori DOC Conegliano Valdobbiadene (+44,1%), sia per i produttori di Prosecco IGT (+31,7%). Il campione rappresenta oltre l 84% della produzione della Denominazione di Origine Controllata Conegliano Valdobbiadene, corrispondente a una produzione imbottigliata che nell insieme (DOC e IGT) supera largamente gli 83 milioni. L analisi dell evoluzione è stata effettuata previa normalizzazione dei dati del campione, che ha portato a considerare il solo pool di aziende che in modo continuativo hanno cooperato al progetto di ricerca nell arco del quadriennio di riferimento Accanto alle analisi aggregate, condotte sull intero campione, si è ritenuto opportuno procedere, come avvenuto nella precedente indagine, a una suddivisione per classe dimensionale. La segmentazione del campione è stata effettuata utilizzando come criterio discriminante, la produzione totale commercializzata in bottiglia nel , che permette di cogliere più in profondità le tendenze intervenute nella realtà aziendale del vino Prosecco. Relativamente al campione stabilizzato, ai fini comparativi inter-annuali si è assunta l invarianza dei rapporti di composizione 3 per classe dimensionale. 2. Come avvenuto nella precedente ricerca (2006), la stratificazione aziendale in cluster, è stata dimensionata sulla base del totale delle bottiglie commercializzate (da 0,75 litri), sia DOC che IGT, nelle rispettive versioni spumante e frizzante. Gli strati del campione sono stati suddivisi in: I) aziende piccole (< bottiglie); II) aziende medie ( ); III) aziende grandi ( ); IV) aziende molto grandi (> ). La scelta del criterio si basa Prosecco DOC in bottiglia. 3. Il campione stabilizzato contempla una distribuzione, per numero di aziende, che comprende le seguenti frequenze: I) il 58% di aziende piccole (< bottiglie commercializzate); II) il 23% di aziende medie ( bottiglie); III) il 6% di aziende grandi ( di bottiglie); IV) il 13% di aziende molto grandi (> bottiglie). 34

35 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 La ricerca 4, riporta i risultati della situazione economica delle imprese del Distretto con riferimento situazione del mercato dell annata solare 2006 e alle evoluzioni verificatesi nel quadriennio 5. Il quadro complessivo della realtà produttiva, così come si evince dai dati del Consorzio di Tutela DOC Conegliano Valdobbiadene riportati dal Prospetto (1), evidenzia una produzione di 49,2 milioni di bottiglie, di cui 40,2 milioni di spumante, pari all 81,5%. In questo ambito, la produzione di spumante Superiore di Cartizze si attesta a 1,3 milioni di bottiglie. La produzione di frizzante risulta pari a 8,5 milioni di bottiglie, mentre quella di tranquillo a bottiglie. Dai dati del Consorzio, le bottiglie esportate nel 2006 si attestavano sui 15,5 milioni di bottiglie, di cui 11,5 milioni di bottiglie di spumante. La stima del valore al consumo del prodotto per l intera produzione risulta pari a 330 milioni di euro. 4. I risultati dell elaborazione statistica, che emergono, anche attraverso un analisi basata sul confronto, hanno permesso di rappresentare dei profili conoscitivi della realtà produttiva della DOC Conegliano Valdobbiadene, utili sia ai fini informativi sia per un ulteriore miglioramento dell organizzazione aziendale nell area e per l implementazione e la modulazione di opportune strategie di marketing. 5. Corrispondente all intero arco temporale di attività dell Osservatorio economico sul Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene. 35

36 I RISULTATI DELLA RICERCA: REPORT 2007 Prospetto 1 - Area DOC Conegliano Valdobbiadene: situazione generale e caratteristiche dell annata DOC CONEGLIANO VALDOBBIADENE 2006 Situazione generale: Anno di nascita della DOC 1969 Comuni compresi nella DOC 15 Superficie iscritta all Albo Vigneti Ha Superficie iscritta a Superiore di Cartizze 106,8 Ha Addetti del settore nell area DOC: - n.viticoltori n.vinificatori n. Enologi n. Addetti settore enologico Case spumantistiche 153 Caratteristiche dell annata: Bottiglie totali prodotte Bottiglie di spumante prodotte Percentuale dello spumante sul tot. delle bottiglie prodotte 81,5 % Bottiglie di spumante Superiore di Cartizze Bottiglie di frizzante prodotte Bottiglie di tranquillo Bottiglie totali esportate Bottiglie di spumante esportate Valore del prodotto al consumo Euro Fonte: Consorzio di Tutela del vino Prosecco DOC Conegliano Valdobbiadene. 36

37 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO Anno 2006: struttura aziendale e situazione di mercato L analisi della situazione di mercato per l anno 2006, relativamente alle aziende esaminate, ha riguardato i principali ambiti della filiera di produzione del vino Prosecco DOC di Conegliano Valdobbiadene, nello specifico: I) profilo gestionale; II) profilo dell azienda vitivinicola; III) profilo dell organizzazione della produzione; IV) profilo enoturistico;v) profilo commerciale. I. Profilo gestionale Le caratteristiche delle imprese esaminate sotto il profilo gestionale ricalca in larga misura il quadro già evidenziato nelle precedenti indagini. In particolare si conferma la presenza percentualmente prevalente di ditte individuali e di società semplice, assetto giuridico consono alle aziende più piccole che possono avvantaggiarsi di una tassazione del reddito su base catastale, con il 57,8% delle aziende osservate (Grafico 1). E anche significativa la presenza di forme societarie, rispettivamente S.r.l. (12,8%), S.a.s. (7,2%) e S.p.a. (4,4%). Un ruolo numericamente minore, ma molto rilevante sul piano produttivo, è infine rivestito dalle cantine cooperative, la cui presenza si attesta sul 10%. Grafico 1. Area DOC Conegliano Valdobbiadene: aziende vitivinicole per forma giuridica - tutte le aziende del campione (anno 2006). 37

38 I RISULTATI DELLA RICERCA: REPORT 2007 L analisi dei rapporti di composizione interni per classi di dimensione evidenzia che la maggioranza assoluta delle aziende esaminate (66,5%) detiene un fatturato inferiore a di euro (Grafico 2). In particolare, ogni cinque realtà aziendali due sono rappresentate da aziende con volume d affari inferiore a euro. La classe tra e i euro costituisce il 9,6% delle aziende ed è pari all 8,5% nella classe superiore, corrispondente ad un fatturato compreso tra i e i di euro, mentre il volume d affari superiore ai di euro è ascrivibile ad una ristretta cerchia di imprese (9%). Rispetto allo scorso anno si registra una relativa riduzione pari al 5,1% del peso delle aziende di minor dimensione coerente con le dinamiche in atto degli assetti patrimoniali dimensionali dell area del Prosecco. Grafico 2. Area DOC Conegliano Valdobbiadene: distribuzione aziendale per classi di fatturato - tutte le aziende del campione (anno 2006). 38

39 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 II. Profilo aziendale La maggior parte delle aziende esaminate utilizza per la trasformazione la materia prima di proprietà. In particolare i dati complessivi raccolti nel 2006 indicano che la percentuale di aziende vinicole del Distretto del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, con annessa attività agricola, costituiscono il 68% del totale, a conferma del forte legame delle aziende vitivinicole con il territorio di origine. Dall esame della dotazione di vasi vinari delle cantine, si registra una buona capacità totale d incantinamento degli stabilimenti di trasformazione e vinificazione, che raggiungono una capienza media che sfiora i ettolitri a cantina (Tab. 1), con una forte variabilità e una prevalenza di aziende con capacità contenuta attorno ai ettolitri. DOC CONEGLIANO VALDOBBIADENE 2006 Tab. 1- Area DOC Conegliano Valdobbiadene: vasi vinari (anno 2006) TOTALE MEDIA MEDIANA Capacità stabilimento (Hl) Capacità autoclave (Hl) Come appare da una prima analisi della capacità totale degli stabilimenti, anche la capacità di stoccaggio delle autoclavi si caratterizza per un sensibile aumento, coerente con un incremento della produzione spumantistica. Delle 199 aziende rilevate, 153 imbottigliano e commercializzano Prosecco DOC Conegliano Valdobbiadene (spumante e/o frizzante). Esse forniscono una produzione di 41,4 milioni di bottiglie, corrispondente ad un quantitativo medio aziendale di oltre bottiglie da 0,75 litri (Tab. 2). 39

40 I RISULTATI DELLA RICERCA: REPORT 2007 Una quota consistente (92,8%) di aziende imbottigliano e commercializzano spumante DOC, con una produzione pari a circa 34 milioni di bottiglie, corrispondente ad una produzione media aziendale che si attesta sulle bottiglie. Nell ambito della produzione DOC, l aumento dello spumante risulta relativamente più elevata dell incremento del frizzante e la quota detenuta dal primo raggiunge l 82% del totale. I risultati sembrano confermare la tendenza alla specializzazione spumantistica della DOC Conegliano Valdobbiadene. Tab. 2 - Area DOC Conegliano Valdobbiadene: vasi vinari AZIENDE BOTTIGLIE (0,75 Litri) N % N % Media Spumante DOC , , Frizzante DOC , , Totale DOC , III. Profilo dell organizzazione aziendale Nell analisi sull assetto occupazionale si rileva come prevalente la presenza di aziende con un elevato apporto di lavoro autonomo con livelli occupazionali attorno a 2-5 addetti 7. Si rileva, inoltre, che le aziende di dimensioni medio grandi assorbono una quantità percentualmente più elevata di addetti in cantina rispetto a quelle più piccole. 7. Gli addetti del settore nell area DOC Conegliano Valdobbiadene, nel 2006, comprendono: viticoltori; 460 vinificatori; 250 enologi; addetti del settore enologico (fonte: Consorzio di Tutela Prosecco DOC Conegliano Valdobbiadene). 40

41 CENTRO STUDI DI DISTRETTO - RAPPORTO 2007 Grafico 3 - Area DOC Conegliano Valdobbiadene: addetti aziendali dipendenti a tempo pieno per numero e ambito d impiego - tutte le aziende del campione (anno 2006). Per quanto riguarda la fase viticola, il carico di lavoro più elevato riguarda in primis la potatura e quindi la vendemmia e si presenta distribuito in modo discontinuo nel corso dell annata solare. Esso richiede una gestione aziendale che esige, entro certi limiti, un elevata flessibilità organizzativa e un accurata gestione delle operazioni colturali in vigneto, specialmente nelle aree più declivi. Per quanto attiene la fase di cantina, i livelli occupazionali richiesti dall azienda media sono in genere superiori rispetto alle aziende viticole e richiedono una presenza più continuativa di lavoro durante tutto l anno. Di un certo rilievo è il profilo occupazionale relativamente alle competenze professionalmente qualificate nell ambito del campione con 257 enologi impegnati, con un rapporto pari a 1,32 enologi per azienda. 41

42 I RISULTATI DELLA RICERCA: REPORT 2007 Tale dato conferma il forte investimento nel capitale umano da parte delle aziende nella zona a DOC, finalizzato al raggiungimento di livelli produttivi di elevata qualità per i quali è richiesto l apporto di figure professionali ben preparate al compito. Nello specifico, nei 2/3 delle cantine un unico enologo segue da vicino e in modo sistematico tutte le fasi del processo produttivo, dalla ricezione delle uve, all imbottigliamento dei vini (Grafico 4). Il 16,9% delle aziende dispone della competenza enologica di due enologi, mentre il 4,8% delle aziende dichiara di avere quattro e più enologi. Relativamente ai rapporti di dipendenza, una quota significativa, pari al 56,5%, è costituita da enologi interni, fatto questo che rafforza il ruolo strategico della componente tecnica nell organigramma aziendale. Grafico 4 - Area DOC Conegliano Valdobbiadene: enologi per azienda giuridica - tutte le aziende del campione (anno 2006). 42

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