Riciclaggio e Reimpiego dei capitali illeciti nell Impresa Criminale

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Corso di Economia e Gestione delle Imprese (Prof. Roberto Vona) CENTRO CULTURALE GESU NUOVO Gruppo Legalità Laboratorio sulla Impresa Criminale Riciclaggio e Reimpiego dei capitali illeciti nell Impresa Criminale COORDINATORI: CONZO GIOVANNI D ANIELLO FEDERICO SANTONASTASO GIUSEPPE CON IL COORDINAMENTO DI : DI PAOLA NADIA LEONARDI DAVIDE A CURA DI: ALFIERI ERICA CIRIGLIANO DEBORAH CORAGGIO LUCA DI SOMMA MARCELLO 1

2 Chi siamo: Siamo studenti del secondo anno del corso di laurea triennale in Economia e Commercio della Federico II. Come è nato l interesse verso l argomento del Riciclaggio del denaro sporco? Ci siamo avvicinati alla trattazione di questa materia seguendo il ciclo di seminari in tema di Imprenditorialità Criminale, organizzati durante il corso di Economia e Gestione delle Imprese, dal Prof. Roberto Vona, con la partecipazione del Sostituto Procuratore della DDA di Napoli Dott. Giovanni Conzo e del Maggiore Giuseppe Santonastaso, Comandante del Gruppo ATPI della Guardia di Finanza di Napoli. 2

3 INTRODUZIONE AL FENOMENO Stime FMI e OCSE: Riciclaggio: 5% PIL Mondiale 1 Paradisi fiscali: miliardi di dollari In Italia il riciclaggio vale 150 miliardi di euro (10% PIL Nazionale) Il riciclaggio 2 di denaro sporco è l insieme di attività compiute dagli imprenditori criminali al fine di inserire nell economia legale i proventi derivanti da attività Illecite e rappresenta, al momento, il principale mezzo d infiltrazione nel sistema reale adottato dai clan camorristici e mafiosi. La Convenzione delle Nazioni Unite tenutasi a Vienna nel 1988 ha riconosciuto come tentativo di riciclaggio qualsiasi azione volta a trasferire i beni di cui si conosce la derivazione illecita o mascherare la loro origine. 1. Fonte: BANCA D ITALIA ( 2. Fonte: FOCUS, Il rischio di riciclaggio: Prevenzione, implicazioni, prospettive. ( 3

4 Le fasi 1 attraverso cui le imprese criminali riescono a riciclare il denaro sono le seguenti: FASI PLACEMENT LAYERING INTEGRATION 1. Fonte: TRECCANI ( 4

5 FLUSSI FINANZIARI E TECNICHE DI RICICLAGGIO Gli istituti finanziari rappresentano un canale utile per le movimentazioni dei flussi di capitale da riciclare o in cui effettuare operazioni di riciclaggio. Esistono molte tecniche di riciclaggio. Tra le più utilizzate abbiamo: SMURFING LOAN BACK 5

6 Tra gli altri strumenti fondamentali ci sono i circuiti finanziari. Essi si distinguono in due categorie che, soprattutto negli ultimi tempi, hanno avuto un largo impiego per i vantaggi che offrono ai riciclatori. LEGALI (MONEY SHOP) CLANDESTINI (HAWALA, CHOP SHOP, GIFT SERVICES ecc.) 6

7 L ANTIRICICLAGGIO Negli ultimi 12 mesi, le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) sono state effettuate al Nord del Paese per circa il 50% del totale, seguite in ordine da Centro e Sud Italia 1. Ulteriori controlli sulle attività degli istituti finanziari hanno riscontrato forti carenze nella verifica della clientela e nella formazione del personale addetto a tali attività. Infatti, agli intermediari negligenti sono state applicate sanzioni per un valore di 10.7 milioni di euro. 1. Il SISTEMA ITALIANO DI PREVENZIONE E CONTRASTO DEI FENOMENI DI RICICLAGGIO E DI FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO 7

8 Operazioni 1 Correlate (all antiriclaggio) Bonifici a favore di ordine e conto Prelevamenti e versamenti di contanti Addebito per estinzione degli assegni 1. Il SISTEMA ITALIANO DI PREVENZIONE E CONTRASTO DEI FENOMENI DI RICICLAGGIO E DI FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO 8

9 Normativa (Prius normativo) 1978: Art. 648-bis Codice penale: Ratio: Necessità di combattere le mafie ed i sequestri di persona; Limiti: Scarsa «estensione» (necessità di contrasto reale); 1988: Basilea, «Dichiarazione di Principi» Ratio: Necessità di tutelare il sistema bancario Limiti: Scarsa «estensione» (esperienza non consolidata) 9

10 Normativa Fase «Preventiva» Necessità di combattere il riciclaggio alla radice (previene il reato) Principi di Basilea; Convenzione di Vienna; Convenzione di Strasburgo; Convenzione di Varsavia; Raccomandazioni FATF; UIF e Gruppo Egmont; III Direttiva Antiriciclaggio (e successivi interventi) Fase «Repressiva» Necessità di combattere il riciclaggio una volta compiuto (punisce il reato) 648-bis codice penale; 648-ter codice penale; 648-quater codice penale FATF: principale organo di contrasto al riciclaggio Nota: Ordinamento italiano recepisce le direttive internazionali (D.LGS 231/2007). 10

11 Normativa 11

12 CONCLUSIONI Nonostante le innumerevoli operazioni e controlli posti in essere dalla GdF e dagli altri organi, il riciclaggio copre un giro d affari da circa 150 miliardi di euro all anno. Traguardi Raggiunti Crescente consapevolezza dell entità del fenomeno; Collaborazione internazionale in aumento; Che cos altro si può fare??? Criticità Normativa notevolmente vasta e poco omogenea abbinata a lentezze burocratiche; Controlli costosi; Omogeneità delle leggi a livello internazionale; Indagini telematiche; Costituzione di un Organo di polizia internazionale (sovrano in tema di riciclaggio), al fine di controllare lo sfasamento d azione conseguente alla nascita del mercato globale; Controllo dei Movimenti Transfrontalieri. 12

13 RIFLESSIONI Un ruolo determinante nello sviluppo delle attività di collocamento, lavaggio e integrazione del denaro sporco nell economia legale è ricoperto dal sistema bancario e finanziario. Conseguentemente, condizione basilare per sconfiggere il riciclaggio è la collaborazione, con le forze di Stato, degli Intermediari Finanziari. Attuabilità delle attività di contrasto Check Point: da dove ripartire? Privacy e bene comune: qual è il giusto confine? 13

14 Vi ringraziamo per l attenzione ALFIERI ERICA CIRIGLIANO DEBORAH CORAGGIO LUCA DI SOMMA MARCELLO 14

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