Intervento di GIUSEPPE GATTI Presidente Consulta Personale Tecnico Amministrativo
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- Tito Cavalli
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1 Cerimonia di Inaugurazione 840 anno accademico Modena, 17 marzo 2016 Intervento di GIUSEPPE GATTI Presidente Consulta Personale Tecnico Amministrativo Magnifico Rettore, Autorità, Studenti, cari Colleghi ed ospiti - dottor Marchionne Vorrei iniziare questo mio intervento dedicandolo ad una persona che più di tutti ha incarnato il senso nobile e gentile delle popolazioni che abitano su questa lingua di strada chiamata Via Emilia e che rappresenta l essenza stessa dell imprenditore illuminato cresciuto con l odore della benzina e le mani unte di olio e consumate dal lavoro che è Enzo Ferrari: sono i sogni a far vivere l uomo, il destino è in buona parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo chiaramente quel che vogliamo e che siamo decisi ad ottenerlo. Sono ormai passati cinque anni dalla legge di riforma dell Università e possiamo affermare, con certezza, che l Università italiana, e con essa anche la nostra Università, ha saputo rispondere a tutte queste trasformazioni che hanno introdotto vincoli, riduzione di risorse, e non ultimo la procedura di accreditamento qualitativo dell ateneo di cui il Magnifico ha precedentemente dato ampia e qualificata relazione. Il motivo quindi che ricorre e che si rincorre in qualsiasi discussione è qualità. Non a caso ci è stato dato un riscontro ampio e approfondito del fatto che più studenti abbiano scelto il nostro ateneo per completare il loro percorso di formazione superiore. Abbiamo quindi ricevuto un importante segnale che ci rende soddisfatti ma che allo stesso tempo ci richiede il mantenimento di elevati standard didattici e non solo. Ho sentito diversi genitori (con i quali parlo sempre più spesso per il lavoro di cui mi occupo) e mi sono reso conto che tra i criteri di scelta dell Ateneo a cui iscrivere i propri figli sono sempre più considerati i servizi
2 che ogni Università (ed in generale il sistema) riesce a garantire. Il fatto che ormai da anni la nostra Università riesca ad offrire un elevato standard di copertura degli idonei alle borse di studio, ed in generale dei servizi erogati agli studenti (è stato utilizzato anche una parte del 5 per mille a tale scopo), è perché riteniamo che anche questo sia un segnale di attenzione. Oggi siamo arrivati alla considerazione che il personale abbia offerto con convinzione il proprio contributo a questa causa. Il nostro Ateneo, dopo aver riscritto il proprio Statuto, ha riformato nel 2012 la sua struttura interna, sopprimendo 11 Facoltà su 12 ( medicina e chirurgia è sopravvissuta in attesa di un riordino della politica di governo della sanità e delle funzioni di assistenza e ricerca svolte dagli atenei), e riducendo il numero dei Dipartimenti da una trentina a sole 14 strutture complesse nelle quali, in aggiunta alle consuete attività di ricerca, è confluita la gestione della didattica un tempo svolta dalle Facoltà. Queste nuove strutture hanno acquisito nuovi impulsi di governance e sono state oggetto di una recente ricerca che aveva il compito di fare un tagliando ed individuare anche correttivi da mettere in opera. Tutto questo impegno è stato profuso in un quadro economico di oggettiva difficoltà (tutti quanti conosciamo quali sono stati gli effetti della crisi economica) e coscienti del fatto che ci saremmo trovati a far fronte a periodi di contrazione. Mettiamo in questa considerazione un blocco completo delle retribuzioni, un contratto non ancora rinnovato e scaduto da 7 anni, (5 anni per il personale docente, un quinquennio di blocco che non viene riconosciuto ai fini giuridici), il blocco del turn-over per il personale tecnico amministrativo che ha conseguentemente fatto proliferare forme di lavoro precarie (somministrazione, tempo determinato, ecc.) ed il fatto che il personale attualmente in servizio a tempo indeterminato risulti sempre più anziano. La scarsità di risorse unita comunque al mantenimento di standard didattici elevati a fronte di una riduzione del corpo docente e non docente, potrebbe portare ad escludere migliaia di studenti dall accesso al sapere, sedimentando lo status di precariato e soprattutto, consegnare le Università ad un ruolo meno incisivo come strumento di crescita sociale. Malgrado queste tangibili difficoltà, gli Atenei riescono comunque a formare, ogni anno, una nuova generazione di giovani manager/imprenditori/professionisti. Se è evidente che alcuni di questi nostri talenti alimentano il fenomeno noto come fuga dei cervelli, è altrettanto evidente che ciò non avverrebbe se le ns. Università non avessero la capacità di formare laureati preparati e competitivi.
3 Abbiamo ragioni di orgoglio per un'università come la nostra che, in condizioni tanto difficoltose, riesce comunque a produrre ottimi risultati. Un Università che ha ragione di rivendicare un maggiore rispetto, ma che ha anche la responsabilità di assicurare una macchina efficiente alle nuove generazioni e agli studenti che fanno parte a pieno titolo di questa comunità intellettuale. Per stare al passo dei nuovi bisogni e per rispondere alle crisi - e c è sempre una nuova crisi - bisogna saper innestare, nel sistema, elementi di competitività e avviare meccanismi a medio e lungo termine in un ottica proattiva. Superare la burocratizzazione e la complessità amministrativa, generare processi elastici e semplificati, definire gli obiettivi strategici, incrementare la motivazione, migliorare le competenze, valorizzare le attitudini innovative, puntare sulla comunicazione e sul senso di appartenenza a un unica Comunità, sono solo alcuni degli aspetti che condividiamo. Anche il benessere nei luoghi di lavoro è condizionato da una serie complessa di fattori logistici, economici, ambientali, sociali e relazionali che segnano il vivere quotidiano delle persone. Riteniamo quindi che sia necessario pensare alle strutture dell Ateneo non solo in funzione dell esercizio della didattica ma anche per consentite al personale ed agli studenti di svolgere dignitosamente il proprio lavoro. Molto è stato fatto soprattutto sulle nuove strutture ma è anche vero che ci sono ancora degli ambienti nei quali le condizioni di lavoro non sono, per così dire, ottimali, ambienti nei quali si possono apportare miglioramenti in termini di sicurezza e salute e mi riferisco in particolare a quegli ambienti che rappresentano il biglietto da visita dell ateneo ovvero gli uffici che più sono a contatto con gli studenti. Desideriamo, anche, favorire una cultura lavorativa interna dove il lavoro per obiettivi, svolto da una squadra unita, divenga la prassi di un Amministrazione efficiente ed efficace, che si pone in primis l obiettivo di contrastare la parcellizzazione dei processi e le sovrapposizioni ridondanti, per concretizzare una tangibile ottimizzazione delle risorse. Correlata a questa aspettativa di miglioramento vi è anche l aspetto della formazione che consideriamo una delle leve organizzative più efficaci per favorire l inclusione dei dipendenti. La fabbrica della cultura non può non considerare questa leva come determinante e strategica al fine del raggiungimento dei propri obiettivi. L accesso alla formazione non deve essere rivolto solo ai dipendenti con le qualifiche più elevate, ma anzi, deve coinvolgere anche quelli con qualifiche più basse. Contestuale all azione formativa vi è anche ciò che riguarda l aspettativa di fornire al proprio personale la possibilità di carriera tramite progressioni orizzontali o verticali. Auspichiamo che ci sia la
4 volontà anche da parte dell Amministrazione di integrare le risorse per il trattamento accessorio (abbondantemente insufficienti) al fine di garantire un adeguato percorso di valorizzazione delle proprie risorse umane. Anche il nostro ateneo ha recentemente formalizzato come nostra terza missione oltre alla didattica e la ricerca, il concetto di apertura verso il contesto socio-economico mediante la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze, e la definizione di alcuni indicatori di valutazione, sia dal punto di vista strettamente tecnologico (contratti di ricerca e consulenza con committenza esterna, brevetti, creazione di imprese spin-off, partecipazione a incubatori e consorzi con finalità di trasferimento tecnologico), che da quello delle scienze umane (gestione di siti archeologici e poli museali e altre attività di terza missione). In questa ottica, rientra una proposta che presenteremo a breve come Consulta del Personale T.A. per quanto riguarda la disponibilità ad essere più partecipativi a questo processo e nello stesso tempo perseguire l obiettivo di ridurre attuali diseguaglianze tra personale tecnico amministrativo. Contribuiremo a cogliere gli stimoli che gli obblighi di legge offrono, come in tema di anticorruzione e ciclo della performance, per innescare meccanismi virtuosi, momenti di reale valutazione dell Ateneo, mettendo in gioco capacità e potenzialità che, se statiche, non possono esprimersi. Tutte le componenti del mondo accademico (studenti, professori, ricercatori, personale tecnico e amministrativo) sono coinvolte in questo sforzo qualitativo e culturale e, ognuna di esse, non può e non deve percepire gli obiettivi in maniera diversa rispetto alle altre componenti. È allora indispensabile adottare una visione complessiva, uscire dalle logiche soggettive, darci un orizzonte ampio, e che le energie di tutti siano orientate in un'unica direzione. Voglio, quindi, formulare un invito affinché si realizzi un clima di costruttiva collaborazione tra tutte le componenti accademiche, convinto che ciò rappresenti il presupposto irrinunciabile per affrontare le prossime sfide. Questo determinerà condizioni lavorative migliori per tutti, nell attesa che si possano finalmente vedere i risultati dell impegno e anche dei sacrifici che tutti abbiamo fatto finora. La nostra riflessione, credo, si debba inserire in questa prospettiva e allora, a nome del personale Tecnico Amministrativo di questo Ateneo, rinnovo la disponibilità a costruire un nuovo modello di sviluppo, e a concorrere alla realizzazione delle missioni istituzionali di didattica, ricerca e di un ruolo attivo nello sviluppo economico e sociale del territorio.
5 Ringrazio voi tutti per l attenzione che avete prestato a questo mio intervento e vorrei rivolgere un particolare incoraggiamento alla Ferrari affinché in questo campionato mondiale ormai alle porte, possa farci sentire orgogliosi di appartenere a questa terra. Buon lavoro a tutti Grazie
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