L applicazione della disciplina toscana sulle APEA: metodologia e casi studio
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- Leo Valentini
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1 L applicazione della disciplina toscana sulle APEA: metodologia e casi studio Volume 2 Guida alle soluzioni che soddisfano i criteri prestazionali APEA Paola Gallo Dipartimento TAeD Facoltà di Architettura Università degli Studi di Firenze
2 Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate Le Apea rappresentano un modello innovativo di area produttiva, i cui obiettivi strategici sono: 1. La garanzia della salubrità per gli operatori e gli utenti 2. La riduzione delle emissioni fisiche dei processi 3. L incremento dell efficienza attraverso l innovazione tecnologica Costituiscono per le imprese un opportunità d insediamento di eccellenza in quanto offrono: economie di scala infrastrutture e servizi comuni gestione ambientale condivisa e partecipata Riduzione dei costi per l approvvigionamento delle risorse.
3 OBIETTIVI obiettivi generali Definire un nuovo paesaggio antropico ecoenergeticamente sostenibile Raggiungere la qualità di inserimento ambientale delle infrastrutture obiettivi specifici Costruire un modello caratterizzato da elevate qualità tecniche e costruttive dal punto di vista ambientale Attivare un community planning Individuare un modello di gestione anche per il riuso produttivo delle aree dismesse
4 La Sostenibilità delle Aree Produttive Fattori critici legati alla Sostenibilità delle Aree Produttive: la riduzione di consumo del territorio; la riduzione dell impatto ambientale; la razionalizzazione della domanda di mobilità di persone e merci; necessità di sviluppo della logistica; la crescita della domanda di infrastrutture di area; la crescita nella domanda di servizi avanzati.
5 1 Caratteristiche ambientali di un APEA Dotare l area di infrastrutture e servizi con standard di qualità ecologiche elevate Progettare e realizzare con criteri urbanistico- territoriali di qualità opere ed infrastrutture per la urbanizzazione delle aree dotazioni ecologico-ambientali.. 2 Sviluppo di azioni ambientali avanzate per le aree produttive Realizzare le condizioni per una gestione ambientale di qualità prevenzione e riduzione dell inquinamento riduzione della produzione dei rifiuti utilizzo razionale dell energia uso delle fonti di energie rinnovabili ripristino ed eventuale bonifica dei siti
6 1 Offerta di servizi per l ambiente progettazione ecosostenibile dell area (edifici, spazi comuni, trasporti interni); gestione ambientale integrata di area/sito ciclo dell acqua e depurazione; gestione energetica (energia elettrica, calore, vapore) Indirizzi operativi ciclo della materia e recupero/riciclaggio (prodotti, rifiuti, sottoprodotti); gestione avanzata della sicurezza idraulica (vasche di raccolta delle acque piovane e altri sistemi di regolazione del deflusso delle acque di pioggia). 2 Offerta di servizi innovativi per lo sviluppo della competitività integrazione nel sistema dei trasporti (viari, ferroviari, ecc.), logistica integrata; accesso alle reti di conoscenza ed informazione: per l innovazione di prodotti e processi (università, laboratori, centri ricerca, ecc.); accesso efficiente alle reti sovra-locali, attraverso tecnologie di comunicazione efficaci (ADSL, banda larga, fibra ottica); servizi avanzati di formazione e training; incubatori per nuove imprese.
7 Le Tematiche Ambientali 1. Suolo e sottosuolo 2. Risorsa idrica 3. Mobilità e logistica 4. Energia 5. Rifiuti 6. Habitat e paesaggio 7. Inquinamento 8. Salute e sicurezza
8 Cratteristiche progettuali e Soluzioni operative Il rapporto con i contenuti dei cap. 3 e 4 delle Linee Guida 1 Indicazioni per la pianificazione Scelta dell insediamento Progettazione urbanistica ed architettonica dell area Corretta localizzazione delle funzioni cap. DOVE 2 Indicazioni per la dotazione infrastrutturale dell area Infrastrutture collettive a servizio dell area Dotazioni infrastrutturali per l ottimizzazione dei consumi energetici, la gestione dei rifiuti, delle acque, etc. Infrastrutture a servizio dell edificio cap. COSA
9 Le Soluzioni Operative 1. Soluzioni per la Protezione di Suolo e Sottosuolo 2. Soluzioni per la Tutela della Risorsa Idrica 3. Soluzioni per Mobilità e la Logistica 4. Soluzioni per l Energia 5. Soluzioni per l Uso Efficiente delle Risorse e la Gestione dei Rifiuti 6. Soluzioni per la Protezione dell Habitat e del Paesaggio 7. Soluzioni per la Protezione dall Inquinamento 8. Soluzioni per la Tutela della Salute e della Sicurezza
10 La struttura del Vol. 2 delle Linee Guida MACROTEMA Definizione INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI (per ogni macrotematica) RAPPORTO CON Quadro normativo Nazionale e Regionale Strumenti urbanistici in Toscana Situazione locale INDIVIDUAZIONE DELLE AZIONI (per ogni macrotematica) Azione 1n Caso studio e best practice Azione 2n Caso studio e best practice Azione Nn Caso studio e best practice
11 Il formato delle SCHEDE I Macro- Obiettivi All interno della singola Tematica individuata, vengono dedotti i Macro-Obiettivi Strategici per il raggiungimento del modello APEA, individuati a partire da un analisi comparativa degli strumenti di indirizzo a livello europeo, nazionale e regionale. Inquadramento: Cosa si intende per mobilità e logistica sostenibile? Come si applicano i principi della mobilità e logistica sostenibile agli ambiti produttivi? Azioni Per ogni Macro-obiettivo individuato vengono definite una serie di Azioni concrete che puntano allo sviluppo di una gestione eco-orientata, e alla diffusione di best practices e approcci tecnologici nuovi per l ottenimento degli obiettivi preposti.
12 Il formato delle SCHEDE: le Azioni Descrizione dell azione: Descrizione delle azioni applicate alle aree produttive ed individuazione delle operazioni specifiche da adottare per la realizzazione delle APEA Best Practices Riferimento ai casi studio concreti per l esemplificazione delle azioni e per stimolare l emulazione delle iniziative di eccellenza condotte in altre realtà
13 FOCUS 1 MACRO-OBIETTIVI OBIETTIVI STRATEGICI MO1. Garantire l integrazione dell insediamento produttivo con il contesto culturale e fisico del territorio MO2. Protezione delle risorse ambientali presenti sul territorio MO1. MO2. A1 Integrazione tra paesaggio ed insediamento produttivo AZIONI A2 Infrastrutturazione ecologica dell area produttiva HABITAT & PAESAGGIO
14 Integrazione con il paesaggio e qualità architettonica dell insediamento Layout dell area Parametri di tipo qualitativo e di tipo percettivo, in relazione a: Forma Localizzazione Omogeneità nei caratteri dell edificato, Caratteristiche ambientali e bioclimatiche dell area HABITAT & PAESAGGIO
15 A1 Integrazione con il paesaggio e qualità architettonica dell insediamento Interventi di mitigazione visiva degli insediamenti Fascia tampone lungo il perimetro dell area di almeno 10 mt di profondità dotata di piantumazioni autoctone omogenee ad alto fusto Aree filtro per la di mitigazione tra il luogo produttivo e l ambiente esterno HABITAT & PAESAGGIO
16 A2 Infrastutturazione ecologica dell area produttiva Utilizzo del verde lungo gli assi stradali comprese le Aree adibite a parcheggio Introduzione di elementi verdi come siepi e filari alberati. Almeno il 70% degli assi stradali di pertinenza dell area deve essere delimitato con filari alberati HABITAT & PAESAGGIO
17 Aree verdi di pertinenza dei lotti Nella progettazione del singolo lotto una percentuale della superficie scoperta è destinata al verde e/o a superficie permeabile, in maniera tale da consentire l integrazione paesaggistica dei manufatti edilizi. Inoltre le recinzioni (se presenti), devono essere integrate e/o mascherate con siepi arbustive o rampicanti. Siepe Manto erboso HABITAT & PAESAGGIO
18 FOCUS 2 MO1. Promuovere il risparmio e l uso eco-efficiente di energia nei processi produttivi e nei consumi individuali MO2. Incrementare l impiego di energia da fonti rinnovabili MO3. Aumentare l efficienza energetica attraverso scelte architettoniche e tecnologiche MO3. MACRO-OBIETTIVI OBIETTIVI STRATEGICI Presenza del gestore unico MO1. MO2. MO3. MO4. AZIONI A1 Modelli di produzione e di consumo energeticamente efficienti A2 Realizzazione di interventi per la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili A3 Applicazione dei principi della bioclimatica a livello di area A4 Utilizzo di tecnologie per il risparmio energetico negli edifici A5 Gestione dei fabbisogni energetici ENERGIA
19 A3 Applicazione dei principi di Bioclimatica a livello di area Interventi di controllo microclimatico dell area ENERGIA
20 A3 Utilizzo di tecnologie per il risparmio energetico negli edifici Ottimizzazione del comportamento passivo degli edifici Inverno Estate Max soleggiamento Min dispersioni invernali Max raffrescamento passivo Min soleggiamento Sviluppo dell edificato che massimizzi lo sfruttamento della radiazione solare Dotazione di sistemi di schermatura esterna su superfici trasparenti degli edifici, esposte a SUD- SUD/EST- SUD/OVEST che superano il 20% della sup. totale opaca su cui insistono ENERGIA
21 Migliorare le performance dell involucro degli edifici ottimizzare l inerzia termica dell edificio contenere e controllare le dispersioni termiche dovute ai ricambi d aria superflui evitare la condensa superficiale e la condensa interstiziale dell involucro edilizio; privilegiare l'uso di involucri con elevata capacità termica e bassa conduttività garantire un buon isolamento termico dell'involucro evitando i ponti termici utilizzare serramenti con telai a bassa trasmittanza, vetri basso emissivi, etc.; differenziare l involucro secondo i diversi orientamenti ENERGIA
22 Utilizzo di coperture e pareti verdi riduzione dell'inquinamento dell'aria, in quanto diminuisce il tasso di CO2; trattenimento delle polveri sospese; mitigazione e compensazione ambientale; migliori caratteristiche termoisolanti, con conseguente risparmio sul riscaldamento d'inverno e sul condizionamento d'estate; riduzione delle escursioni termiche; maggiore isolamento acustico in funzione dello spessore; elevata ritenzione idrica: riduce il carico temporaneo sulla rete di smaltimento delle acque bianche in caso di forti piogge trattenendo parte dell acqua meteorica; ENERGIA
23 FOCUS 3 MO1. MO2. MO3. MO4. A4 MO1. MACRO-OBIETTIVI OBIETTIVI STRATEGICI MO1. Promuovere azioni sperimentali per la mobilità MO2. Ottimizzare la circolazione all interno dell area MO3. Perseguire una logistica sostenibile delle merci MO4. Adottare un approccio integrato tra il trasporto sostenibile e la pianificazione dell area MO5. Presenza del gestore unico / Presenza del Mobility Manager A1 Sistemi di trasporto condiviso A2 Misure per favorire l intermodalità A3 Misure per la logistica merci Piani e infrastrutture per l accessibilità e la mobilità nell area A5 Gestione della mobilità (Mobility Management) AZIONI MOBILITA e LOGISTICA
24 A4 Piani e infrastrutture per l accessibilità e la mobilità nell area Ottimizzazione della flessibilità dell area integrando piccole reti di scambio e grandi dorsali di distribuzione della mobilità, degli impianti Migliorare la gestione della mobilità attraverso la gerarchizzazione viaria e la razionalizzazione della logistica MOBILITA e LOGISTICA
25 Gerarchizzazione dei flussi Fascia verde con filari arborei Marciapiede Corsia ciclabile Corsia carrabile a doppio senso Gerarchizzazione dei flussi veicolari, pedonali, ciclabili, attraverso la separazione dei traffico di distribuzione da quello di penetrazione e di accesso MOBILITA e LOGISTICA
26 AREA PRODUTTIVA KILOMETRO ROSSO Tutti gli edifici del Parco sono collocabili in Classe A per ridurre consumi, per contenere l inquinamento e le emissioni nocive e sono dotati di: Controllo energia primaria per la climatizzazione invernale Controllo del regime termico estivo Produzione di acqua calda da fonti rinnovabili Produzione energia elettrica da fonti rinnovabili CASI STUDIO
27 AREA PRODUTTIVA PONTE RIZZOLI S. LAZZARO DI SAVENA STRATEGIE AMBIENTALI Orientamento eliocentrico degli edifici Installazione pannelli solari in copertura Piste ciclabili di collegamento con la stazione ferroviaria Impianti a rete per il recupero acqua piovana Impianto centralizzato per la produzione di energia mediante cogenerazione e teleriscaldamento CASI STUDIO
28 STABILIMENTO SOLVIS STRATEGIE AMBIENTALI Orientamento eliocentrico dell edificio Basso fabbisogno energetico complessivo che non raggiunge gli 85 KWh/mq anno. 100% del fabbisogno è coperto con energia autoprodotta da fonti di energia rinnovabile, ottenuta con meno di 650 / mq Piste ciclabili di collegamento con la stazione ferroviaria Impianti a rete per il recupero acqua piovana CASI STUDIO
29 STABILIMENTO SOLAR FABRIK STRATEGIE AMBIENTALI Ottimizzazione comportamento passivo dell edificio attraverso la presenza sulla facciata vetrata di acqua, verde, terrazze. Autosufficienza energetica attraverso una centrale termica funzionante con olio di colza Azzeramento delle emissioni CASI STUDIO
30 STABILIMENTO MANNUS STRATEGIE AMBIENTALI Recupero e ridistribuzione dell 85 % del calore prodotto Minimizzazione della trasmittanza dell edificio Uso prevalente di legno per la struttura e per le facciate Controllo puntuale delle dispersioni termiche tramite l isolamento dei portelloni, e la predispozione all interno delle operazioni di carico- scarico CASI STUDIO
31 Conclusioni Le indicazioni progettuali contenute all interno del cap. 2 delle LLGG vogliono fornire: Una gamma di azioni attraverso cui perseguire il raggiungimento degli obiettivi APEA La massima flessibilità per adattare le soluzioni individuate alle realtà specifiche del territorio toscano Uno strumento in grado di orientare gli stakeholders verso percorsi congiunti di sviluppo sostenibile e crescita di competitività
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