Limitata disponibilità di erbicidi per il diserbo delle ombrellifere
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1 PRODOTTI DISPONIBILI E STRATEGIE DI INTERVENTO DIFESA DELLE COLTURE Limitata disponibilità di erbicidi per il diserbo delle ombrellifere di Giovani Campagna, Mirco Fabbri Le colture ombrellifere sono rappresentate in Italia da specie correntemente utilizzate per il consumo fresco e per preparati industriali, oltre che per il confezionamento della IV gamma. Più di recente è accresciuto l interesse per i semi aromatizzanti (Vagnini, 2015), nonché di semente per il mercato nazionale, ma soprattutto per l esportazione in altri Paesi del mondo. La generalità delle colture ombrellifere presenta nei confronti delle malerbe scarsa competitività, soprattutto per le ridotte dimensioni e la lenta crescita iniziale (Meena e Metha, 2009), in particolare per quelle a semina diretta (carota, coriandolo, prezzemolo). La ridotta energia germinativa giustifica il ricorso al trapianto di sedano e finocchio allo scopo di ridurre il ciclo di permanenza in campo e il periodo iniziale di maggiore sensibilità alle malerbe. Anche le specie meno competitive possono preoccupare, in particolare nella coltivazione delle ombrellifere caratterizzate da elevata redditività, tanto da giustificare soglie di intervento minime mediante un accurato e più oneroso ricorso a scerbature e zappature (Ogbuchiekwe e McGiffen, 2000), in particolare lungo le file, dove non è possibile operare con mezzi meccanici (Laber et al., 2000). Qualora le file siano opportunamente distanziate, con le sarchiature interfilari si possono contenere le malerbe fino a un massimo dell 80% (Hatcher e Melander, 2003). Il diserbo chimico, pur rappresentando un mezzo tecnico di fondamentale importanza, per le colture orticole può presentare problematiche igienico-sanitarie e di carattere agronomico (persistenza e possibili danni alle colture poste in stretta successione), tanto da richiedere la ricerca di nuove soluzioni integrative, anche se più costose (Gianessi e Reigner, 2007). La scarsa disponibilità di erbicidi per il diserbo delle ombrellifere da consumo fresco o da seme impone di mettere a punto tutte le pratiche di lotta integrate al controllo chimico. La brevità dei cicli colturali non consente l impiego degli erbicidi caratterizzati da lunghi periodi di carenza e notevole persistenza agronomica, in particolare per quelle da orto Nelle ombrellifere da consumo fresco (nella foto coltivazione di prezzemolo), oltre a mettere in atto tutte le strategie di lotta integrata, è necessario ottimizzare la preventiva devitalizzazione delle malerbe con applicazioni di glifosate durante i periodi intercolturali e dopo la pratica della falsa semina Quando si praticano strette successioni colturali è necessario ridurre le dosi o escludere gli erbicidi più persistenti, onde evitare danni da fitotossicità da residui attivi (Rapparini et al., 1997). Inoltre le aree orticole più vocate si trovano spesso nei terreni sciolti (in particolare carota), i quali richiedono frequenti e abbondanti apporti irrigui, con conseguente approfondimento degli erbicidi e riduzione della selettività. Questa può essere influenzata anche dall eterogeneità delle condizioni di coltivazione in pieno campo, sotto film plastico, tunnel o serra, semina diretta o trapianto, ecc. Inoltre, i brevi tempi di carenza richiesti nell ambito di una limitata ciclicità colturale escludono spesso dall impiego molte sostanze attive, soprattutto in post-emergenza, come nel caso più frequente di alcuni. La frammentata realtà delle colture ombrellifere, non desta singolarmente sufficiente interesse per l industria chimica, tale da giustificare lo sviluppo di nuovi agrofarmaci. Questo fa sì che gli scarsi erbicidi autorizzati all impiego siano spesso obsoleti (Campagna et al., 2009) e non vengano rimpiazzati a seguito di revoche. Le prospettive di sviluppo pratico delle interazioni allelopatiche, dell impiego di prodotti ad azione simile, nonché delle biotecnologie per una gestione sostenibile delle malerbe, al momento sono solo di interesse del settore della ricerca (Singh et al., 2003). 32/2015 L Informatore Agrario 65
2 La ristretta gamma di erbicidi efficaci e selettivi (Campagna et al., 2003), comporta d altra parte il ripetuto ricorso alle medesime sostanze attive, causando la selezione di una flora infestante di compensazione molto affine alle specie coltivate, con insorgenza di gravi problematiche (Campagna et al., 2008). Da qui la necessità di integrare e valorizzare tutte le tecniche a disposizione (Melander et al., 2005), come rotazione, pratica della falsa semina, trapianto, solarizzazione, pacciamatura, sarchiatura di precisione (Nogueroles-Andreu e Zaragoza, 1999). Queste pratiche, tra l altro, stanno suscitando un crescente interesse nell ambito della riscoperta delle produzioni biologiche (Bàrberi, 2002). Ciò è necessario anche per salvaguardare la selettività e i tempi di sicurezza nell impiego degli erbicidi, nel pieno rispetto ambientale e della riduzione dei rischi agronomici di fitotossicità da residui nei confronti delle colture poste in stretta successione (Rapparini et al., 2006). Flora infestante NOVITÀ PER LE OMBRELLIFERE È di recente disponibile ( ) la miscela di pendimetalin + clomazone (Bismark) per applicazioni di pre-trapianto di finocchio e di pre-emergenza di carota, finocchio e coriandolo. Le dosi consigliate di 1,5-2 L/ha di formulato commerciale corrispondono alla miscela estemporanea di pendimetalin (Most Micro) + clomazone (Command 36CS) rispettivamente alle dose di 1,1-1,5 e di 0,23-0,3 L/ha. Il contenimento delle malerbe avviene fino allo stadio di plantula in particolare per le più sensibili, anche se tale miscela è da considerare più come finalità preventiva. Le infestanti che possono essere contenute sono le graminacee autunnali (Alopecurus in particolare) ed estive (Echinochloa, Panicum, Setaria, Sorghum da seme), nonché le dicotiledoni a ciclo autunno-primaverile (Galium, Matricaria, Capsella, Stellaria, Veronica), primaverile-estivo (Abutilon, Datura, Solanum, Portulaca, poligonacee e chenopodiacee) o che si possono presentare un po in tutti i cicli colturali (Galinsoga, Senecio, Sonchus, ecc.). Parzialmente sensibili risultano le crucifere e le amarantacee. Per consentire una sufficiente selettività colturale è consigliato ricoprire accuratamente i semi durante la fase di semina, avendo cura di limitare gli interventi irrigui e di ridurre le dosi nei terreni più sciolti e con poca sostanza organica. In ogni caso il clomazone può causare temporanei sbiancamenti, che tendono a scomparire dopo un intervallo di 1-3 settimane. Nelle coltivazioni di carota seminate in particolare nei terreni sciolti, risultano valide le applicazioni preventive di pendimetalin in miscela con aclonifen, linuron o clomazone, in grado di svolgere una buona sinergia di efficacia nei confronti delle specie annuali graminacee e dicotiledoni. Maggiori difficoltà potranno sussistere con la mancata disponibilità di linuron, in particolare in post-emergenza, per il contenimento delle malerbe a foglia larga estive come amarantacee, ecc., in cui in alternativa si dispone solo di metribuzin, di possibile estensione di impiego nelle altre ombrellifere La flora infestante costituisce una rilevante problematica per tutte le coltivazioni ombrellifere, in particolare per quelle meno competitive, come quelle seminate (prezzemolo, carota, coriandolo) o caratterizzate da più ridotto apparato fogliare (sedano e finocchio) e lenta crescita iniziale (carota). Le problematiche derivanti dalle malerbe sono riconducibili principalmente a 2 periodi distinti. Il primo durante le prime fasi di sviluppo, in cui la competizione, in particolare luminosa e nutritiva, può causare la riduzione del potenziale produttivo e nei casi più gravi addirittura vanificarla, come nelle colture a semina diretta. Il periodo più sensibile alle malerbe varia in funzione della coltura e della tipologia di coltivazione, ma in genere è superiore a 2-3 settimane, fino a 5-6 per i cicli autunno-primaverili delle colture seminate. Inoltre le infestazioni possono ostacolare la fase di raccolta, aumentando i tempi necessari per le operazioni, ma anche deprezzando il valore delle sementi qualora vi siano specie di difficile separazione, come Daucus carota e molte composite (Picris echioides, Lactuca serriola, ecc.), in particolare per la carota. I pochi erbicidi disponibili per il diserbo delle colture ombrellifere non possono assicurare un completo spettro d azione. Ne conseguono notevoli difficoltà di contenimento delle malerbe perennanti e in particolare di quelle appartenenti alla stessa famiglia (Ammi majus, Daucus carota, Bifora radians, Scandix pecten-veneris, Torilis arvensis, ecc.). Le principali criticità floristiche, comprese le graminacee annuali autunnali (Lolium, Alopecurus, Avena, Poa, Phalaris, ecc.) ed estive (Echinochloa, Setaria, Digitaria, Panicum, ecc.), insistono in particolare qualora non vengano applicate correttamente tutte le pratiche di contenimento integrate e alternative alla mancata disponibilità di erbicidi. In questi casi solo le migliori pratiche di lotta permettono di contenere le più gravi problematiche. Un appropriata rotazione con colture estensive (Kempen, 1989) diviene indispensabile per poter impiegare erbicidi attivi verso le malerbe di più difficile contenimento, comprese le rinascite dei semi delle colture cadute durante le fasi di raccolta, come cereali vernini, colza e le stesse orticole da seme. Per il contenimento delle malerbe di più difficile lotta e che costituiscono le principali criticità per 66 L Informatore Agrario 32/2015
3 TABELLA 1 - Erbicidi autorizzati per la devitalizzazione delle infestanti dei letti di semina Sostanza attiva (g/l) le ombrellifere, occorre adottare le migliori strategie con le sostanze attive ad azione preventiva o estintiva più efficaci. Gestione dei letti di semina e di trapianto Le premesse per contenere le emergenze più anticipate delle malerbe sono quelle di porre le ombrellifere nelle condizioni di sfuggire alla prima competizione delle infestanti. L ottimizzazione della gestione del terreno in pre-semina e in pre-trapianto (Rapparini et al., 1996) e le anticipate preparazioni favoriscono la strutturazione del suolo a favore delle colture. L aratura consente di ridurre la densità delle malerbe, mentre la falsa semina mediante preparazione anticipata dei terreni e irrigazione in assenza di precipitazioni permette di devitalizzare le malerbe nate prima della semina o del trapianto con gli erbicidi ad azione totale (tabella 1). La devitalizzazione preventiva delle malerbe prima della disseminazione nei periodi di non coltivazione (Campagna e Rapparini, 2011), permette di ridurre lo stock dei semi nel terreno. Modulando opportunamente le dosi di impiego delle applicazioni di glifosate in precessione delle ombrellifere si possono contenere anche le malerbe a ciclo pluriennale, che moltiplicano mediante organi vegetativi (Campagna e Geminiani, 2014). Tali principi risultano importanti per le coltivazioni convenzionali e non solo per quelle che aderiscono a specifici disciplinari di produzione, nonché per quelle biologiche in cui viene sostituito l impiego degli erbicidi con le lavorazioni meccaniche. Contenimento delle graminacee La disponibilità di prodotti specifici per la lotta alle graminacee annuali e perenni risulta ampia solo per carota. Su prezzemolo e coriandolo non si dispone di registrazioni di graminicidi specifici, mentre per sedano e finocchio potrebbero sussistere problemi qualora fluazifop-p-butile subisse una limitazione di impiego (Campagna et al.,2008). TABELLA 2 - Principali di possibile impiego in post-emergenza delle ombrellifere Sostanza attiva (g/l) Formulato commerciale Formulato commerciale Dosi (L/ha f.c.) Dosi (L o kg/ha f.c.) Epoca di impiego Diquat (200) Reglone W 2-5 pre-semina, pre-trapianto, pre-emergenza, diserbo interfila Glifosate (360) Roundup Bioflow, ecc. 1,5-4 terreni in assenza Glifosate (480) Roundup Platinum, ecc. 1,2-3 di coltura Il coriandolo è una coltivazione che si è notevolmente diffusa in questi ultimi anni, in cui si è disposto in via eccezionale di pendimetalin (Most Micro) in pre-emergenza della coltura, fino all estensione di impiego della miscela di pendimetalin + clomazone (Bismark) Colture registrate e relativi tempi di carenza (giorni) Fluazifop-p-butile (125) Fusilade Max 1-2,5 finocchio (30), carota (30), sedano (30) Propaquizafop (100) Agil 1-1,2 carota (30) Quizalofop-etile isomero (50) Targa Flo 1-2 carota (30) Quizalofop-p-etile (50) Leopard 5 EC 1-2 carota (30) Ciclossidim (200) Stratos 0,75-2,5 carota (80) Ciclossidim (100) Stratos Ultra 1,5-5 finocchio (30), carota (80) Un altro aspetto importante che riguarda i graminicidi è il rispetto dei tempi di carenza, che nelle colture a ciclo breve può rendere inapplicabile il ricorso a questi preparati specifici caratterizzati da tempi non brevi, in particolare per ciclossidim su carota (tabella 2). Contenimento della cuscuta Le infestazioni di Cuscuta campestris sono in grado di parassitizzare le specie ombrellifere (in particolare carota), oltre che le specie spontanee infestanti, le quali fungono da temporaneo «ponte» per la parassitizzazione dell ospite principale (Rapparini e Campagna, 1998). Per il contenimento di questa insidiosa infestazione occorre mettere in atto tutte le misure preventive, tra cui rotazione appropriata con colture «non ospiti», pratica della falsa semina durante la tarda primavera e la fine dell estate, scerbatura e distruzione dei focolai per prevenire disseminazioni, evitando la diffusione con mezzi meccanici e l irrigazione. Tra gli erbicidi di possibile impiego il più attivo risulta pendimetalin, ma anche la miscela di clomazone + pendimetalin può svolgere un azione sinergica preventiva (Rapparini et al., 2010). In ogni caso la precoce eliminazione delle malerbe «ponte» permette di ridurre la possibile parassitizzazione della coltura (Campagna e Rapparini, 2011). L impiego degli erbicidi selettivi La lotta chimica contro le infestanti di queste coltivazioni si basa prevalentemente sull impiego in pre-emergenza, pre-trapianto e post-emergenza precoce di pendimetalin (autorizzato su carota e finocchio, e più di recente nel formulato Most Micro anche in pre-trapianto di sedano, post-trapianto di finocchio e in miscela con clomazone in pre-emergenza di coriandolo nel formulato Bismark). Il linuron, di possibile eliminazione con il recepimento della direttiva 2009/128/Ce (prevedere la deroga dei prodotti che non hanno completato l iter di registrazione), rimane al momento di fondamentale importanza su carota, finocchio e sedano (Rapparini et al., 2008). 32/2015 L Informatore Agrario 67
4 TABELLA 3 - Principali erbicidi di possibile impiego nelle ombrellifere Sostanza attiva Formulato commerciale Dosi (L o kg/ha f.c.) Prevalente modalità di assorbimento Colture registrate e tempi di carenza (giorni) finocchio coriandolo carota sedano prezzemolo Principale spettro d'azione Metribuzin (35%) Sencor WG 0,5-0,8 60 Amaranthus, Chenopodium, composite, radicale e fogliare Metribuzin (70%) Song 70WDG 0,25-0,35 crucifere Linuron (450 g/l) Afalon DS 0,8-2 radicale e fogliare Amaranthus, Chenopodium, Portulaca, composite, crucifere Oxadiazon (380 g/l) Ronstar FL 1-2 radicale e fogliare Amaranthus, Chenopodium, Solanum, Veronica, poligonacee Aclonifen (600 g/l) Challenge 2,5-3 radicale Amaranthus, Chenopodium, crucifere Clomazone (360 g/l) Command 36CS 0,2-0,5 radicale 60 Abutilon, Solanum, Datura, Portulaca, Ammi, Galinsoga Clomazone (55 g/l) + pendimetalin (275 g/l) Bismark 1,5-2 radicale Graminacee annuali, Abutilon, Chenopodium, Solanum, Portulaca, Ammi, Galinsoga, Papaver, Veronica, poligonacee, Cuscuta Pendimetalin (455 g/l) Stomp Aqua 1-2, Graminacee annuali, Chenopodium, radicale Papaver, Solanum, Portulaca, Veronica, Pendimetalin (365 g/l) Most Micro 1, poligonacee, Cuscuta a Nelle colture da seme (carota foto a e sedano foto b) dove il ciclo è più lungo e quindi anche l esposizione nei confronti della dannosità delle malerbe, occorre adottare le migliori strategie di lotta integrate all impiego degli erbicidi in pre e post-emergenza per assicurare una maggiore azione nei confronti delle malerbe perennanti e ombrellifere (Ammi majus, Daucus carota, Bifora radians, Torilis arvensis, Scandix pecten-veneris, ecc.) b Nelle coltivazioni di carota si possono eseguire applicazioni preventive con aclonifen e clomazone, quest ultimo autorizzato anche su finocchio seminato e più di recente nel formulato Bismark in miscela con pendimetalin anche su coriandolo. Con finalità residuali, su finocchio può essere utilizzato oxadiazon, da solo o meglio in miscela con pendimetalin. In post-emergenza della carota a completamento delle strategie di lotta per un rafforzamento del contenimento di crucifere, amarantacee e altre specie può essere utilizzato metribuzin (tabella 3). Possibili sviluppi futuri La limitata disponibilità di erbicidi per le colture ombrellifere (Campagna et al., 2005) preoccupa fortemente gli orticoltori, in particolare per la possibile revoca di linuron secondo i meccanismi introdotti dal regolamento europeo («cut off criteria»). La registrazione di pendimetalin + clomazone (Bismark), almeno per quanto riguarda il coriandolo che non disponeva di erbicidi, ha permesso di colmare parzialmente questa ridotta disponibilità di erbicidi. Metribuzin, attualmente disponibile per il diserbo di post-emergenza della carota, potrebbe contribuire a completare in via preventiva lo spettro d azione, soprattutto verso amarantacee e crucifere, ma in condizioni di sufficiente umidità del suolo anche nei confronti delle plantule in sviluppo. A tale scopo si auspica l estensione di impiego di tale molecola nei confronti di finocchio e delle altre ombrellifere (Geminiani e Campagna, 2014), nonostante le precauzioni di impiego per limitare i possibili sintomi di fitotossicità, in particolare nei suoli più sciolti e poveri di sostanza organica. Giovanni Campagna Mirco Fabbri Centro di fitofarmacia Università di Bologna Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: rdlia/15ia32_8093_web 68 L Informatore Agrario 32/2015
5 ARTICOLO PUBBLICATO SU L INFORMATORE AGRARIO N. 32/2015 A PAG. 65 Limitata disponibilità di erbicidi per il diserbo delle ombrellifere BIBLIOGRAFIA Bàrberi P. (2002) - Weed management in organic agricolture: are we addressing the right issues? Weed Research, 42: Bond W., Grundy A.C. (2001) - Non-chemical weed management in organic farming systems. Weed Research, 41: Campagna G., Fabbi A., Rapparini G. (2005) - Contro le infestanti della carota ottimizzare i pochi prodotti registrati. L Informatore Agrario, 22: Campagna G., Geminiani E. (2014) - Quali attenzioni per un ottimale preparazione dei letti di semina. L Informatore Agrario, 7: G. (2008) - Diserbo integrato per limitare la resistenza delle infestanti. L Informatore Agrario, 38: G. (2008) - Lotta integrata per il diserbo delle orticole. L Informatore Agrario, 30: G. (2009) - Pochi erbicidi per il diserbo delle orticole autunnali. L Informatore Agrario, 33: G. (2012) - Diserbo delle orticole quando e come intervenire. L Informatore Agrario, 22: Campagna G., Paci F., Galassi T., Rapparini G. (2003) - Le problematiche sul diserbo delle colture orticole. L Informatore Agrario 32: Campagna G., Rapparini G. (2011) - Difesa preventiva per il controllo delle cuscute. L Informatore Agrario, 45: Campagna G., Rapparini G. (2011) - L importanza del diserbo nel periodo intercolturale. L Informatore Agrario, 28: Fogelberg F., Gustavsson A.M. (1998) - Resistance against uprooting in carrots (Daucus carota) and annual weeds: a basis for selective mechanical weed control. Weed Research, 38: Forcella F. (2000) - Rotary hoeing substitutes for two-thirds rate of soil-applied herbicide. Weed Tech., 14: Geminiani E., Campagna G. (2014) - Valutazione della selettività e dell attività erbicida di miscele a base di metribuzin su colture orticole. Atti Giornate Fitopatologiche 2014, 1: Gianessi L.P., Reigner N.P. (2007) - The value of herbicides in U.S. crop production. Weed Science, 21, 2: Hatcher P., Melander B. (2003) - Combining physical, cultural and biological methods: prospects for integrated non-chemical weed management strategies. Weed Research, 43: Kempen H.M. (1989) - Weed management in vegetable crops. Growers Weed Management Guide. Thompson Publication. Fresno, Ca., Usa: Kothari S.K., Singh J.P., Singh K. (1989) - Chemical weed control in Bulgarian coriander (Coriandrum sativum L.). Tropical Pest Management, 35, 1: 2-5. Laber H., Stutzel H., Haas H.U., Hurle K. (2000) - Side effects of mechanical weed control in vegetable production. Proc. 20th German Conference on Weed Biology and Control, 17: Meena S.S., Metha R.S. (2009) - Integrated weed management in coriander (Coriandrum sativum). Indian Journal of Agricultural Sciences, 79, 10: Melander B., Rasmussen I.A., Bàrberi P. (2005) - Integrating physical and cultural methods of weed control examples from europea research. Weed Science, 53, 3: Mortensen D.A., Bastiaans L., Sattin M. (2000) - The role of ecology in the development of weed management systems: an out look. Weed Research, 40: Nogueroles-Andreu C., Zaragoza C. (1999) - Buenas practicas para el control de malas hierbas en agricoltura ecologica. In Fernandez-Quintanilla C., Garrido M., Zaragoza C. eds., Control Integrado de las Malas Hierbas. Phytoma-Espana: Ogbuchiekwe E.J., McGiffen M.E. (2000) - Weed control in carrots: the efficacy and economic value of linuron. HortScience, 35, 6: Rapparini G., Campagna G. (1996) - Aggiornamenti sul diserbo delle ombrellifere. L Informatore Agrario, 40: Rapparini G., Campagna G. (1998) - Aggiornamenti sul contenimento della cuscuta. L Informatore Agrario, 50: Rapparini G., Campagna G., Bartolini D. (1996) - Il diserbo dei letti di semina. L Informatore Agrario, 48: Rapparini G., Campagna G., Geminiani E. (2006) - Danni alle colture di successione. L Informatore Agrario, 3: 66. Rapparini G., Campagna G., Geminiani E., Capella A. (2008) - Problematiche, attualità e prospettive delle strategie di lotta alle malerbe delle colture orticole da industria. Notiziario sulla protezione delle piante AIPP, 22: Rapparini G., Campagna G., Pizzi M., Marchi F. (1997) - Studio delle caratteristiche dei principali erbicidi in un decennio di valutazioni agronomiche e test biologici. Atti del Convegno «Riduzione e razionalizzazione dell uso degli erbicidi», Ferrara, 29 maggio: Rapparini G., Campagna G., Vandini G., Bartolini D. (2002) - Strategie di diserbo per le colture orticole portaseme. L Informatore Agrario, 49:
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